Il blog di Danilo Tacchino

Le età del Bronzo e del Ferro

Stampa
31 Luglio 2014

La popolazione del Piemonte sta lentamente crescendo, anche se a ritmo inferiore a quello di altre aree del nord Italia, e comincia ad essere necessaria una espansione dalle colline verso le pianure, che però sono ancora paludose e soggette a frequenti esondazioni dei fiumi.

Questo porta alla costruzione di villaggi su palafitte, vicino o sopra a laghi e stagni, e comunque al riparo dagli improvvisi innalzamenti di livello dei fiumi, dato dalle particolari condizioni climatiche del periodo. Siamo intorno agli anni 1500 a. C. Attrezzi ed armi sono ora di bronzo, per la fabbricazione del quale lo stagno arriva dalla Spagna o addirittura dalla Cornovaglia, dimostrando una certa vitalità negli scambi, ancora una volta attraverso la montagna, e l'uso dei passi alpini (sicuramente il Monginevro ed il Gran San Bernardo).

Proprio le tecnologie impiegate nella metallurgia del bronzo attestano uno stretto collegamento con i popoli transalpini, più che non con l'Italia peninsulare, con il ritrovamento in Piemonte di attrezzature metallurgiche di tipo conosciuto in Francia sino al territorio della Senna e del Reno e sconosciuto invece nel resto d' Italia. La cosa è rilevabile anche dai manufatti in bronzo ritrovati. Il bronzo non sostituisce subito e del tutto la pietra, le cui tecniche di lavorazione si sono affinate, mentre la materia prima è più facilmente trovabile (anche se non tante aree del Piemonte dispongono di rocce adatte). I passi alpini del Monginevro e del Gran San Bernardo cominciano a delineare quelle che saranno le caratteristiche del Piemonte nella storia.

I maggiori ritrovamenti si sono avuti presso il lago di Viverone. Questi ritrovamenti attestano una civiltà fatta da piccoli gruppi di persone, che occupa l'intero Piemonte e anche più, che vive in prevalenza su palafitte, che possiede armi ed attrezzature di bronzo, che fabbrica monili di pregio, che produce una ceramica con caratteristiche proprie, che pratica l'agricoltura e l'allevamento. Si tratta di una cultura (civiltà) che ha preso il nome di cultura di Viverone.

Risalgono a questo periodo le prime testimonianze di un culto rivolto ad esseri divini. Si introduce l'usanza di seppellire i morti con oggetti usati in vita, e pare che anche questa, in Piemonte, sia di derivazione transalpina.

Fra l' 800 e il 700 a. C. la civiltà del bronzo tramonta. In Piemonte il clima si fa avverso e freddo e le rive dei laghi e le paludi diventano zone pericolose a causa del dissesto idro-geologico che consegue al peggioramento del clima. Gli abitanti progressivamente tornano a vivere in altura, ma l'aumento della popolazione richiede lavori di terrazzamento e opere per rendere coltivabile il terreno. Intanto si scopre l'uso del ferro, metallo con buone caratteristiche meccaniche, migliori di quelle del bronzo. Anche questo metallo non manca in Piemonte, e questo apre ai contatti anche verso la pianura padana. L'età del ferro in Piemonte è caratterizzata dall'arrivo e la successiva mescolanza della popolazione locale con popoli di provenienza transalpina, come vedremo di seguito.