Il blog di Stefano Milla

Conto alla Rovescia

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18 Gennaio 2014


Auguro a chiunque di aver visto almeno una volta nella vita, un luogo che lo abbia emozionato tanto dal restare indelebilmente stampato quell'istante nell'anima. Come un giro di boa, tutto ciò che si vivrà dopo quell'istante sarà fatto con quel ricordo negli occhi. Senza malinconia, senza rimpianti. Un ricordo che fa star bene, che rende sereni, anche al solo pensiero di sapere che quel posto perfetto esiste.

Per me è Santa Monica. La prima volta che ho raggiunto l'Oceano Pacifico. Il sole stava già calando e arrossava i contorni delle palme. La brezza sollevava piccoli vortici di sabbia che immediatamente catturavano i raggi spezzati in luce e ombre dai possenti tronchi del "Pier", il famoso molo sul quale si trova il luna park. Le onde si arrotolavano vicino alla riva invitando i surfisti ad approfittare ancora del tempo che restava a quel giorno. L'odore del sale, la gente cordiale, le luci della ruota panoramica che si accendono. Un'istante di perfezione che si ripete negli anni, tutte le volte che riesco a raggiungere di nuovo questa spiaggia.

Il motivo che mi ha spinto fin qui oggi è che da qualche minuto il mio destino è in una busta lasciata all'avvocato che sta seguendo il Visto. Domani partirà per l'ufficio immigrazione e in due settimane riceverò la risposta.

Sto godendo dell'istante sulla punta estrema del molo. Una cantautrice sta riempiendo l'aria già satura di sale con le sue dolci melodie, che quasi seguono il movimento delle onde. Parla d'amore, di speranza, di viaggi. Cerco di placare l'ansia con un inseparabile margarita, ma mie gambe fremono sotto il tavolo. Dopo più di un anno si contano ormai i giorni che mi separano dalla risposta che può cambiare la mia vita.

Tra una decina di giorni dovrò comunque tornare in Europa per un altro lavoro e la prossima volta che rivedrò Santa Monica tutto sarà compiuto. Le gambe non si fermano. Meglio un altro margarita.