Esoterismo

Glastonbury, città esoterica

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08 Settembre 2011

Le rovine dell’antica abbazia, dove si troverebbero le spoglie di Re Artù

Una tranquilla cittadina del sud dell’Inghilterra è la sede degli esoteristi del nuovo millennio


Chi si occupa di argomenti dell’insolito, di antiche tradizioni e di temi non convenzionali è abituato a cercare tra mille difficoltà il materiale per le sue ricerche. Le fonti da cui attingere non sono facili da reperire, e negozi e librerie esoteriche non abbondano di certo né in Italia né all’estero, soprattutto se si cerca materiale attendibile. La moda della New Age ha complicato ancora di più i percorsi di ricerca in quanto ha creato un gran calderone in cui può convivere ogni sorta di materiale strano e bizzarro. Il web straripa di "stranologie" di ogni genere e spesso è difficile orientarsi e distinguere i dati attendibili da quelli infondati, rischiando di inerpicarsi su un percorso che può essere scoraggiante.

Ebbene, per questo tipo di ricercatori Glastonbury può costituire un’overdose esoterica: i negozi e le librerie dell’insolito sono la maggioranza, e rappresentano il maggior punto di interesse per le migliaia di turisti specializzati che ogni anno la visitano.

Glastonbury, situata nel Somerset, in Inghilterra, è una ben strana cittadina, dove si respira un’atmosfera che è un misto di New Age, celtico, mistero. I suoi abitanti sembrano essere tutti informatissimi su temi che di solito fanno strabuzzare gli occhi alle cosiddette persone “normali”, tipo UFO, mitologia celtica, guarigioni miracolose, meditazione, ecc. Tutti danno per scontato che Glastonbury in realtà sia Avalon, la mitica isola dove re Artù si ritirò dopo la presunta morte, al punto che anche i segnali stradali ne riportano la scritta. Tutti sono convinti che presso l’antica Abbey vi siano le sue spoglie, come testimoniano con molta certezza le guide turistiche e perfino una targa sul luogo interessato.

Si dice che Glastonbury sia un posto terapeutico, la Lourdes del Regno Unito, e che l’acqua della sua fonte miracolosa guarisca da qualunque male. Qui è venuto anche il principe Carlo a curare con successo il problema del suo braccio compromesso seriamente da una brutta frattura.

Si dice che Glastonbury sia collegata a siti megalitici come Avebury, Stonehenge e altri per via delle ley lines, le linee di energia che collegherebbero i siti megalitici del pianeta. E’ un posto famoso per i suoi avvistamenti UFO, tanto da ipotizzare una base extraterrestre. Si dice che qui sia nascosto il Graal. Un po’ troppe cose per essere vere.

Tutto questo potrebbe anche essere costruito ad arte, così come dal nulla è stato creato il mito di Glastonbury.

Il suo mito è nato circa una ventina di anni fa, quando in questo paese si insediò una delle tante sette New Age esistenti in Inghilterra, che, aiutata dalla massoneria locale (molto potente), costruì un business che poi diede i risultati sperati.

Oggi Glastonbury è un luogo di ritrovo per new-agers, occultisti e ricercatori alternativi; qui i vari santoni e guru vengono per cercare l’ispirazione o per fare stages e seminari. Proprio qui Eileen Caddy, fondatrice della Findhorn Community in Scozia, la prima comunità New Age, sentì per la prima volta la “voce” che divenne poi la sua guida spirituale interiore.

Qui è nato il primo movimento cyber-freak, un gruppo inglese con radici in America che ha scoperto nel nomadismo e nella telematica la sua ragione di vita. Il loro primo meeting, a Glastonbury, è stato fatto in camper attrezzatissimi con computer, telefoni satellitari, wi-fi e quant’altro, tutto ovviamente sotto l’insegna della mela della Apple, ed è stato seguito in tempo reale dai loro fratelli americani via Internet.


Chalice Well, il pozzo a cui si attribuiscono miracolose guarigioni

Sempre a Glastonbury ogni estate, da più di 40 anni, si tiene un festival di arte e musica che per la sua atmosfera da happening permanente sta seriamente minacciando quello, più famoso, di Edimburgo. Il festival non è fatto solo di musica ma anche di danza, teatro, cabaret e altre forme d'arte. Tuttavia è conosciuto soprattutto come ritrovo rock-punk, un po’ Woodstock e un po’ New Age. E’ un evento cresciuto nel corso degli anni, fino a diventare un appuntamento mondiale con grossi nomi come Muse, Primal Scream, The Chemical Brothers, Queens of the Stone Age, Kaiser Chiefs, Radiohead e molti altri artisti della scena internazionale, che nell’ultima edizione dello scorso giugno ha ospitato 130.000 persone. Un evento che ha creato non pochi problemi agli organizzatori e agli abitanti per via della grande affluenza di pubblico e dell’eterogeneità delle persone, considerando che Glastonbury è una piccola cittadina, con scontri anche violenti tra nomadi New Age, Cyber Freak e le guardie di sicurezza. Tanto che nel 1996 il festival è stato “ripensato” con una pausa ogni cinque anni “a maggese”, termine che in agricoltura significa lasciare per un anno il terreno a riposo per permettergli di rigenerarsi. Nel caso del festival di Glastonbury, l’anno “a maggese” dovrebbe servire a rimettere in sesto il paesaggio e a consentire una pausa agli organizzatori e agli abitanti. Il 2012 sarà appunto un anno “a maggese”, e il festival riprenderà nel 2013.

Ma nonostante ospiti un evento annuale di tale portata, Glastonbury mantiene la sua caratteristica riflessiva e mistica al di là di tutto.

L’immediata prevenzione che può assalire alla vista dell’esoterismo trasformato in business lascia presto il posto ad una curiosità sulla reale natura di questo strano posto. L’aria che si respira è particolarmente rilassata, l’atmosfera è frizzante e allo stesso tempo induce ad un immediato arresto. Vengono alla mente posti come Stonehenge, che del resto si trova a pochi chilometri di distanza, o la foresta di Brocéliande in Bretagna.

La prima cosa che colpisce è il passaggio da un’atmosfera ad un’altra. Dal cuore della cittadina si giunge alle rovine dell’antica abbazia, e subito il paesaggio cambia. Abbiamo percorso solo poche decine di metri eppure dal brulicare di negozietti e bancarelle si è passati ad un’atmosfera incantata e silenziosa. Qualsiasi brusìo è sparito per lasciar posto solo al silenzio. Una porta anonima segna il passaggio da una dimensione ad un’altra: al di qua negozi e strade cittadine; oltre la soglia, un posto incantato, immenso e silenzioso.


La “Tor” di Glastonbury, antica rovina della chiesa di St. Michael

Le origini di questa abbazia sono misteriose: si dice che sia stata la prima abbazia cristiana, ma sorge qualche dubbio scorgendo ovunque graffiti con simboli pagani come il triskel, il labirinto, la croce celtica. Della antica chiesa è rimasto ben poco, ma quel poco fa intuire che era immensa, e che la scelta del posto non è stata casuale. Non possiamo fare a meno di notare simbologie simili a quelle di altre abbazie altrettanto misteriose come ad esempio quella cistercense di Staffarda, nel cuneese.

Altro elemento che non lascia indifferenti è Chalice Well, la fontana sacra, una fonte che sprigiona acqua rossastra e che ha la fama di avere potentissime facoltà terapeutiche. E’ appunto qui che il principe Carlo è venuto a curarsi, contribuendo moltissimo alla fama del mito di Glastonbury.

Chalice Well è frequentatissimo, a qualsiasi ora, da gente di ogni tipo che non cerca solo un aiuto terapeutico, ma si sofferma nei pressi per meditare, per cercare guida e ispirazione. E in effetti, nonostante sia un luogo tutt’altro che deserto per l’alta frequenza di visitatori in ogni stagione, è un posto che induce alla riflessione e all’arresto.

L’elemento più misterioso è la “Tor”, una torre antichissima posta in cima ad una collinetta, che è ciò che è rimasto della chiesa di St. Michael. Questa antica abbazia pare che sia stata costruita e distrutta per ben tre volte a causa delle guerre religiose tra cristiani e pagani. L’antica chiesa era in realtà un tempio pagano e sorgeva su quello che ha tutta l’aria di essere un tumulus.

Ma il mistero più grosso è rappresentato dai solchi che circondano la collina e formano un percorso che parte dalla base e arriva fino alla cima; il percorso è stato analizzato in tutte le sue forme e rivela un disegno a forma di labirinto, dello stesso tipo di quelli tracciati dagli indiani Hopi per le loro cerimonie religiose.

Alla Tor di Glastonbury sono stati associati moltissimi avvistamenti ufologici.

L’idea che ci siamo fatti è che una volta di più ci siamo trovati davanti ad uno di quei luoghi particolari del nostro pianeta dove avvengono fenomeni difficili da spiegare, come guarigioni miracolose, stati percettivi diversi, a volte addirittura fenomeni fisici inspiegabili. Atmosfere che accomunano pressoché tutti i luoghi megalitici.

Del resto, Glastonbury dista solo 70 km. dalla mitica Stonehenge, e secondo le leggende, esistono profonde gallerie sotterranee che collegano i due luoghi, con derivazioni che arriverebbero fino al cuore di Londra.

I druidi, sacerdoti dei Celti, probabilmente hanno dato continuità ai culti preesistenti innalzando a loro volta altri templi megalitici, come se ne trovano numerosi in tutta la zona. Con l’avvento del cristianesimo l’antica cultura è stata distrutta e a Glastonbury purtroppo se ne vedono gli effetti.

Dell’antica e importante cultura preistorica apparentemente non rimangono che rovine, ricordi frammentari, leggende. Se qualcosa di integro è rimasto, sarà ben nascosto dietro la facciata costruita dagli esoteristi del nuovo millennio.