Il blog di Maria Lucia Raffinatore

Canada, terra di stress, contraddizioni e servizi automatizzati

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12 Ottobre 2013


Verrebbe da pensare che in un paese come il Canada, che economicamente è abbastanza solido, tutti stiano bene, ma non è così.

Il Canada ogni anno dà milioni di dollari a Paesi cosiddetti del terzo mondo, eppure qui ogni mese circa 900.000 persone ricorrono alla banca del cibo, di cui il 18% sono persone che hanno un lavoro, ma che per l'alto costo della vita devono scegliere ogni mese se dar da mangiare alla famiglia o pagare l'affitto.

Purtroppo un'alta percentuale di persone che soffrono per la fame è costituita da bambini e adolescenti. Il numero di persone che si rivolgono alle banche del cibo é in consistente aumento, al punto che si è dovuto tagliare del 55% il cibo erogato a ogni famiglia mensilmente. Moltissime persone hanno un lavoro, ma vivono senza fissa dimora, in particolar modo nelle grandi città, per via degli affitti astronomici. Pensate che per affittare un “tre locali” nel centro di Toronto, occorrono almeno 1.000 dollari al mese, e la paga minima di un operaio é di 1.500 dollari mensili.

In Canada si lavora moltissimo, e di ferie ce ne sono ben poche. Si è fortunati se il datore di lavoro concede due settimane all'anno di ferie. La media di ore lavorative è fra le 9 e le 12 ore al giorno, secondo il settore di lavoro. Il governo autorizza il datore di lavoro a fare lavorare un impiegato fino a un massimo di 60 ore settimanali, a condizione che l'impiegato accetti firmando un accordo, e lo straordinario scatta solo dopo 44 ore settimanali.

Non potete immaginare ogni giorno quante persone consumano i loro pasti nel tram, pullman, metropolitana o in auto, al punto che è stata varata una legge che vieta di mangiare e bere mentre si è al volante. I genitori spesso devono stare fuori fino a tardi per lavoro, pertanto si vedono spesso bambini che una volta scesi dai pullman scolastici, tirano fuori la chiave di casa che hanno appesa al collo ed aprono da soli la porta di casa.

A proposito di disfunzioni e contraddizioni, che dire dei vari enti e organizzazioni che hanno il sistema telefonico completamente automatizzato? Dove se hai un problema o lamentela non riesci a parlare con nessuno, a meno che non schiacci lo zero e rimani in linea per svariati minuti, finché o ti passano qualcuno o ti riattaccano in faccia. Forse questo mi fa sentire un po’ in Italia. Faccio un esempio: vuoi parlare con qualcuno all'ente delle telecomunicazioni, benissimo. Chiami il numero verde menzionato sulla bolletta, e ti risponde un automa che si presenta come Emilia, chiedendoti di schiacciare tasto 1 per la lingua inglese, tasto 2 per la lingua francese.

Dopodichè Emilia ti chiede per cosa stai chiamando: per sapere il totale della bolletta (come se veramente lo volessimo sapere!) schiaccia 1, per assistenza tecnica schiaccia 2, ma consiglia prima di tutto di andare su internet su troubleshooting, nel loro website, per la risposta ai problemi più comuni (sì, ma se il problema è proprio internet?). Se vuoi fare accordi per il pagamento dilazionato schiaccia 3, se vuoi parlare con un umano schiaccia zero. Tu schiacci zero e Emilia ti dice che sono tutti occupati, che più o meno devi aspettare fra i 25 e 45 minuti per parlare con un loro agente, e di non riattaccare perchè altrimenti perdi il posto in coda... già, c'é anche la coda virtuale. Tu aspetti, e aspetti, e aspetti, finche: 1) ti scocci tu e riattacchi, 2)al 44mo minuto ti riattaccano in faccia e tu devi ricominciare tutta la trafila, 3) li mandi al diavolo tutti, riattacchi e chiami la pizzeria per farti portare la pizza a casa, almeno sai che alla fine dell'attesa (per la pizza) hai qualcosa dove affondare i denti, visto che i denti nella giugulare dell'addetto al servizio ai consumatori non li hai potuti affondare.

Questo, cari amici, è il Canada.

A presto, e mangiatevi anche una pizza per me, visto che quella che fanno qui è cartone al pomodoro!