di Marco Petrillo
La giornata di sabato dell’illustre Salone del Libro di Torino si è tinta di un’aura mistica, grazie alle iniziative offerte dalla Scuola di Kemò-vad Sole Nero.
Nel mezzo del caos classico della giorno clou della fiera, i kaui (allievi) della palestra Sole Nero hanno fornito ai visitatori diversi momenti di silenzio, realizzando delle paità (posture di meditazione in movimento) nel mezzo del salone, di fronte allo stand della Keltia editrice.
L’occasione era la presentazione del libro “Danzare nel Vento” di Giancarlo Barbadoro, presentato dalla Keltia editrice come novità di questo Salone.
Molti passanti sono rimasti incuriositi nel vedere uomini e donne di tutte le età vestiti in maniera uguale con il tradizionale abito marrone (girra), fermandosi a chiedere informazioni: cose del genere non si vedono tutti i giorni al Salone del Libro… anzi, non si erano proprio mai viste!
Le dimostrazioni hanno catalizzato quest’attenzione attirando un gran numero di persone; il silenzio dei praticanti ha subito contagiato anche la folla, incuriosita ma sempre rispettosa. E’stato incredibile: fin dal momento del no-tah (l’antico saluto che dà il via all’esercizio) un silenzio al limite dell’irreale ha pervaso l’area antistante, come se fosse in atto una sorta di magia che il pubblico non ha osato interrompere, limitandosi ad osservare l’inusuale evento.
Quello che più ha colpito gli spettatori, è stata la concentrazione che i performers sono riusciti a mantenere nonostante i centinaia di occhi incuriositi che li osservavano. L’impressione che si è avuta è che per loro tutto quello che li circondava non esistesse, esisteva solo il silenzio in cui hanno coinvolto i presenti. Poi, finito l’esercizio, tutto è ritornato a scorrere e molti passanti avranno avuto l’impressione di aver transitato dentro un sogno.
Del resto i ragazzi (si fa per dire) della palestra Sole Nero sono abituati ad essere al centro dei riflettori, l’iniziativa di sabato è stata infatti preceduta da una serie di dimostrazioni in Piazza Vittorio a Torino il 12 maggio quando hanno catturato l’attenzione di una delle piazze più importanti del capoluogo piemontese.
Quella è stata anche l’occasione per molti di provare alcuni esercizi basilari della Kemò-vad, una antica tecnica tramandata da generazioni in seno alla tradizione druidica. La Kemò-vad è infatti una disciplina millenaria che affonda le sue radici nel mito, quello di Fetonte e dell’ordine monastico-guerriero dello Za-Basta che è alla base dell’identità celtica; fondendo elementi della meditazione dinamica, della danza sacra dei Popoli naturali e di ginnastica olistica, la Kemò-vad offre da subito la possibilità di tonificare il proprio corpo e trovare benessere psico-fisico.
E’una “danza nel vento” (questa la traduzione) che si differenzia da tecniche come lo Yoga e il Tai-Chi perché offre fin da subito al praticante la possibilità di vivere un’esperienza concreta e farla propria: attraverso la tacitazione di corpo e mente, permette di raggiungere un silenzio ed un equilibrio interiore che “ti cambia la vita” (queste le parole di alcuni kaui della palestra di Fiano).
Addirittura, oltre ad un benessere olistico, la Kemò-vad apre ad intuizioni trascendentali e, secondo le tradizioni druidiche, aiuta a sbloccare ed attivare la propria korà, ovvero la forza vitale ed evolutiva che anima ognuno di noi.
“La cosa più sconvolgente è la facilità con cui si ottengono dei risultati impensabili nel giro di poche settimane – ci racconta un allievo della scuola – gli effetti vanno da un rilassamento generale che porta benessere, alla capacità di tenere sgombra la mente, o di controllare le proprie emozioni, fino alla sensazione di essere vento nel vento, un tutt’uno con l’esistenza, questo magari mentre stai banalmente camminando per strada in mezzo alla gente”.
Tutto questo e anche di più è raccontato nel libro “Danzare nel Vento” di Giancarlo Barbadoro, fondatore della Scuola di Kemò-vad Sole Nero. La presentazione del libro della Keltia editrice è la ragione per cui gli allievi erano presenti al Salone del Libro e, su suggerimento della loro insegnante, Rosalba Nattero, hanno deciso di stupire tutti con queste esibizioni che hanno decisamente impressionato il pubblico presente, tanto che anche i posti della Sala Avorio dove è stato presentato il libro si sono subito esauriti, e molte persone non sono riuscite ad accedervi.
Insomma, sabato al Salone non è soltanto avvenuto qualcosa di insolito, ma è stato un evento fortemente simbolico; i “danzatori nel vento” hanno lanciato un messaggio che non andrà perduto tanto facilmente nella memoria di chi vi ha assistito. “Riscopriamo noi stessi e le nostre radici e viviamo felici alla scoperta di questo misterioso sogno che chiamiamo vita” un messaggio di libertà, questo è la Kemò-vad.
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