Misteri

Viaggiatori del Tempo: segni dal futuro?

Stampa
03 Aprile 2013

Un fotogramma del film “The time machine” del 1960, tratto dal romanzo omonimo di H. G. Wells. Il tema dei viaggi nel tempo nei romanzi e nei film ha suggestionato da sempre il grande pubblico. Uno dei primi romanzi risale al 1771 ad opera di Louis-Sébastien Mercier dal titolo "L'An 2440, rêve s'il en fut jamais"

È già stata costruita la macchina del tempo? Ci sono viaggiatori del tempo che ci fanno visita? Esistono tracce lasciate dai crononauti che visitano le epoche della storia?Possiamo identificarli?


La necessità delle civiltà future di poter viaggiare attraverso il tempo

Quando l'uomo si troverà ad affrontare viaggi su distanze stimabili in anni luce, dopo la prima fase di sperimentazione si accorgerà di aver bisogno di mantenere un rapporto di sincronicità degli eventi storici, altrimenti l'umanità non potrà espandersi nello spazio attraverso la galassia e conservare contemporaneamente la propria identità comunitaria in mezzo ad altre probabili forme di vita intelligenti con le loro relative culture aliene.

Se l'uomo non riuscirà a navigare, oltre che nello spazio, anche lungo la freccia del tempo, si perderà nelle immensità spaziali attraverso flussi generazionali di esploratori, oppure morirà implodendo culturalmente ed economicamente sul suo pianeta nativo.

Per affrontare i viaggi interstellari, e mantenere il senso utile della sua espansione nello spazio, l'uomo dovrà necessariamente possedere astronavi che siano in grado di muoversi contemporaneamente nello spazio e nel tempo.

È inutile che merci e notizie arrivino a destinazione duecento o mille anni dopo la richiesta. I discendenti dell'equipaggio originario, o gli astronauti in ibernazione, troverebbero al loro ritorno un paesaggio geo-politico completamente diverso da quello della loro partenza. Un mondo che probabilmente non si ricorderebbe più di loro e qualsiasi transazione commerciale non porterebbe alcun beneficio, né all'equipaggio né alle società mandatarie.


Il pensiero di Stephen Hawking: solo un problema di fondi?

Stephen Hawking, docente di fisica matematica a Cambridge nella cattedra che fu di Isaac Newton, ideatore della meccanica dei cosiddetti “black holes” cosmici, sembra supportare questa prospettiva.

La sua posizione in merito ai viaggi attraverso il tempo è emblematica e manifesta l’attuale cammino e la metodologia della scienza moderna. Questo ricercatore era partito da una posizione personale contraria alla fattibilità dei viaggi temporali per via del limite imposto dalle costanti stabilite dalla teoria relativistica.


Secondo lo scienziato inglese Stephen Hawking, ad oggi i viaggi attraverso il tempo non rappresenterebbero una difficoltà scientifica, ma solamente un problema di finanziamenti disponibili

Poi però, quale esponente della ricerca sullo sviluppo moderno delle prospettive impostate dalla stessa teoria relativistica, si è ricreduto a causa delle nuove scoperte effettuate sulle proprietà quantistiche dei “buchi neri” ed è divenuto oggi uno dei più autorevoli assertori della possibilità di viaggiare attraverso il tempo.

Secondo Hawking, viaggiare nel tempo oggi non è più un’utopia, né una semplice speculazione teoretica, e la realizzazione di una macchina del tempo sarebbe solamente una questione di fondi.

Per Hawking i viaggi nel tempo sono concretamente possibili “e potrebbero essere una delle conseguenze dei rapidi viaggi interstellari”. Questa affermazione si riferisce al fatto che una astronave che combinasse contemporaneamente un salto nello spazio e uno nel tempo avrebbe la possibilità di viaggiare sulle lunghe distanze galattiche senza dover impiegare generazioni di astronauti per andare dalla Terra ad una tra le stelle più vicine.

Evento che assicurerebbe una facile interazione umana con altri mondi extrasolari attraverso una sincronicità commerciale e scientifica, utile per gli interlocutori degli opposti fronti planetari. Del resto, viaggiando in maniera convenzionale, secondo quanto prevede la teoria relativistica, gli interlocutori si troverebbero sfasati di millenni e ciò renderebbe nullo ogni tentativo di colonizzazione di altri mondi extrasolari disabitati o il contatto, perché no, con eventuali altre civiltà aliene.


E se avessero già costruito la macchina del tempo?

Potrebbe essere che già esistano nello spazio civiltà più vecchie di quella umana, e quindi più progredite, che stanno viaggiando attraverso la galassia con astronavi capaci di fendere lo spazio-tempo.

Potrebbe anche essere che, in un lontano futuro, l'umanità abbia scoperto la possibilità di viaggiare nel tempo e che proprio in questo momento ci siano crononauti umani che viaggiano a ritroso per esplorare i secoli del passato. Che poi sarebbe il nostro presente...

Se esiste la possibilità reale e concreta di viaggiare nel tempo, come asserisce Stephen Hawking, e se l'umanità del futuro non è andata distrutta in qualche cataclisma planetario o guerra nucleare, la macchina del tempo potrebbe essere già stata inevitabilmente inventata e viene oggi usata per viaggiare attraverso i secoli.

Se è così, non resta che aspettare che i crononauti che giungono dal futuro ci vengano a fare visita, a prescindere delle eventuali procedure che potrebbero adottare per non incorrere nei pericoli rappresentati dai paradossi temporali.

Potrebbero essere pertanto accanto a noi in ogni situazione del quotidiano, senza mai rivelarsi né entrare mai in contatto con l'umanità per non alterare il nostro presente, e quindi il loro futuro.

Nulla vieta però che possiamo cercarli noi. A debita distanza ben s'intende...


Per Stephen Hawking i viaggi nel tempo sarebbero concretamente possibili, e potrebbero essere una delle conseguenze della necessità di compiere rapidi viaggi interstellari. Viaggiare attraverso un “wormhole” consentirebbe di muoversi contemporaneamente attraverso il tempo e lo spazio

L’arrivo di un viaggiatore del tempo non si attuerebbe nel modo in cui siamo abituati, dove tutto appare già esistente o creato sempre con materia esistente.

La loro manifestazione ci apparirebbe come l'entrare in scena all’improvviso di entità aggiuntive al panorama offerto dalla nostra vita. Oppure la loro manifestazione potrebbe divenire parte del nostro presente e dei nostri ricordi in maniera non rilevabile dalla nostra attenzione. Basterebbe che il loro accesso al nostro tempo avvenisse prima dell’incontro: solo il crononauta sarebbe consapevole di essere un viaggiatore temporale, per noi sarebbe un abitante del nostro tempo.

Potrebbe anche essere che il crononauta si trovi in una condizione di immaterialità, difficile da vedersi, che gli impedirebbe di interagire fisicamente con la nostra epoca.

Forse in futuro, un'altra cultura, un'altra civiltà basata su una scienza capace di educare l'uomo a convivere con un universo che è molto più complesso di quanto possiamo oggi immaginare, consentirà di convivere con il mistero dei viaggi nel tempo e di usarli per vivere una dimensione sociale di portata galattica


Ci sono già viaggiatori del tempo che ci visitano?

Se è possibile viaggiare nel tempo, allora potrebbe essere che i crononauti siano già tra di noi per esplorare e forse anche per modificare il passato, ovvero il nostro presente, per i loro interessi nel futuro. Magari le guerre le stanno combattendo in questa maniera, sconvolgendo la nostra epoca, cancellando vite e percorsi storici.

Forse nel futuro una superscienza costruirà, o meglio sta costruendo o ha già costruito, attraverso una operazione di ingegneria cosmica, i buchi neri utili per intraprendere i viaggi nel tempo. Vecchie stelle senza pianeti forse vengono aiutate a collassare guidandole alla formazione di wormhole che vanno a collegarsi con buchi neri persi nel tempo e nello spazio.

Umanità divise dalla barriera del tempo probabilmente si stanno congiungendo, o lo hanno già fatto, attraverso il collegamento dei wormhole attraverso una connessione occasionale.

Porte del tempo forse collegano già umanità del futuro e del passato in tutta la galassia e oltre la stessa.

Magari potrebbe capitare che un wormhole si colleghi a un buco nero vicino al nostro sistema solare... Forse questo rappresenta uno dei tanti segreti delle antiche civiltà della Terra che hanno assistito i viaggiatori del tempo nelle loro esplorazioni temporali. O forse questo è il segreto di superciviltà del passato, oggi scomparse, che continuano a comunicare con il nostro presente, ovvero il loro futuro...


Un ingranaggio di alluminio rinvenuto all’inizio del 2013 a Vladivostok in Russia, in un pezzo di carbone vecchio di 300 milioni di anni. Sovente vengono rinvenuti nei sedimenti geologici oggetti definiti come OOPArt (Out Of Place Artifacts), ovvero “oggetti fuori posto”, che costituiscono un vero rompicapo per la scienza. Alcuni ricercatori hanno avanzato l’idea che possano essere oggetti inviati dal futuro nel lontano passato per collaudare la tecnologia del viaggio nel tempo

Del resto già gli antichi druidi trattavano di miti e leggende legate ai viaggi nel tempo che addirittura prevenivano l’esempio del paradosso dei due gemelli enunciato dalla fisica einsteniana per mostrare gli effetti delle masse sullo scorrere del tempo.


I viaggi nel tempo e le anomalie temporali

Se esiste davvero un futuro davanti a noi è possibile che i tentativi scientifici attuati nel nostro tempo siano stati i prodromi della ricerca nel futuro che può aver portato alla realizzazione di una “macchina del tempo” in grado di viaggiare attraverso le epoche.

Se le cose stessero effettivamente così, nulla impedirebbe di pensare che in questo momento vi siano viaggiatori che, grazie ai loro “propulsori temporali”, stiano esplorando l’universo non muovendosi solamente attraverso lo spazio ma anche attraverso il tempo.

A queste condizioni si potrebbe ipotizzare che abbiano già scandagliato e percorso a ritroso i millenni di storia della Terra. Se così fosse, guardandoci intorno dovremmo poter scorgere delle “anomalie” che rivelino il loro passaggio o in qualche modo le tracce delle loro eventuali azioni nel nostro tempo.

Anomalie che si rileverebbero come tali nella contraddizione che manifesterebbero nel trovarsi nel posto sbagliato, sia nei confronti della logica culturale con cui interpretiamo i fenomeni che verso i fatti storici che avvengono e che caratterizzano il nostro tempo.


I reperti impossibili: il risultato di esperimenti temporali?

Esistono reperti la cui origine sfugge ad ogni logica e che potrebbe essere ricondotta alla sperimentazione dei tentativi di viaggio nel tempo attuati nel futuro. Potrebbero essere oggetti inviati indietro nel tempo per sperimentare la tecnologia del viaggio temporale senza dover ricorrere ad esseri umani.

Nel 1866, dentro ad un blocco di carbone risalente all’Era terziaria, da 1 a 60 milioni di anni fa, venne rinvenuto un parallelepipedo di acciaio perfettamente regolare del peso di 785 grammi e dalle dimensioni di 67x67x47 millimetri. Il suo scopritore, l’ingegnere minerario tedesco Adolf Gurlt, lo donò al Museo di Salzbourg in Austria.

Non fu il solo oggetto ad essere rinvenuto in sedimenti antichi. Nel 1936 venne trovato a London, una cittadina del Texas, un martello di ferro montato su un pezzo di legno all’interno di un blocco di arenaria risalente a 300 milioni di anni fa. Il metallo, apparentemente costituito da una lega di materiali non comuni al tempo della scoperta, si presentava senza tracce di corrosione.

Ancora nell’800 venne rinvenuto in un blocco di carbone un sarcofago metallico con all’interno una creatura mummificata dalle fattezze umane e alta circa 3 metri.

Nel 1852 a Dorchester nel Massachusetts, un gruppo di operai che stavano costruendo una ferrovia, dopo aver fatto brillare cariche di dinamite per aprire un passaggio nella montagna, recuperarono tra il materiale roccioso due frammenti di metallo che uniti insieme mostravano la forma di una campana alta 11 centimetri. Il metallo lucidissimo ricordava una lega contenente argento.


Nel dicembre 2002 l’FBI arrestò Andrew Carlssin per sospetta frode azionaria ai danni della borsa di New York per guadagni anomali. Nell’interrogatorio Carlssin dichiarò di essere un viaggiatore del tempo proveniente dal futuro, in grado di conoscere in anticipo l’andamento dei mercati azionari. Nonostante le accurate ricerche dell’FBI non venne mai trovata una sua traccia anagrafica che potesse smentirlo

È infine cronaca recente che all’inizio del 2013, a Vladivostok in Russia, in un pezzo di carbone vecchio di 300 milioni di anni è stato rinvenuto un ingranaggio di alluminio purissimo.


Le cronache dell’impossibile

Una possibile crononauta? Nel 1917 a Fatima, nel centro del Portogallo, tre ragazzini raccontarono di aver incontrato fuori dal centro abitato di Santarém una figura femminile che sarebbe comparsa dal nulla immersa in un alone di luce.

Durante questi incontri la donna diede loro delle indicazioni sugli avvenimenti storici che sarebbero avvenuti nel futuro. Apparentemente sembrò una burla dei tre fanciulli, ma la veridicità del loro incontro fu supportata dai fatti negli anni seguenti, quando le dichiarazioni dell’essere di luce vennero confermate dagli eventi accaduti. Il caso fu interpretato dalla Chiesa cattolica come una apparizione della Madonna che voleva avvisare l’umanità dell’imminente Guerra mondiale e di tutte le altre calamità successive.

Un altro incontro con un crononauta viene ricordato dalla storia. In una cronaca del 1100 riguardante le tradizioni celtiche della Valle di Susa, in Piemonte, viene narrato come un signorotto del luogo, un certo Gualtiero, cercò di penetrare con i suoi armati in una grotta del Monte Musinè dove pensava di trovare dei tesori nascosti.

Questi, secondo la narrazione, si trovarono in una sala illuminata dove sembrava che la luce venisse emanata dalle pareti stesse. Qui videro una creatura, da essi descritta come un Mago, seduta davanti ad una fontana d'acqua che sgorgava dalla roccia che li invitò a guardare nella pozza sottostante.

L’acqua divenne lattea e mostrò delle immagini a loro inspiegabili. Videro per prima cosa soldati con abiti blu e cappelli a tricorno che combattevano in una grande città fortificata. Poi la scena cambiò e videro grandi uccelli che lasciavano cadere oggetti che distruggevano una città mentre enormi bruchi metallici si muovevano tra le sue rovine.

Un “cronovisore” frutto della fantasia di sconosciuti autori medievali? È suggestivo pensare che i soldati sembravano vestire le divise delle truppe francesi che avrebbero in effetti a posteriori occupato la Savoia. E che dire dei bruchi e degli uccelli metallici che portano alla mente carri armati in formazione e aerei mentre bombardano le città del Piemonte? Di fronte a questo spettacolo straordinario, le cronache riportano che Gualtiero e i suoi armati alla fine fuggirono dalla grotta terrorizzati.


Il caso del crononauta sovietico

Dopo la caduta del muro di Berlino e la successiva capitolazione del regime sovietico, molti documenti conservati dal KGB vennero resi pubblici e cadde la censura sugli avvenimenti storici del passato.

Si venne così a sapere che nel 1995, all’epoca dell’ex Unione Sovietica, un giornalista del quotidiano presidenziale “Rossiskie Viesti”, Vadim Cernobrov, sostenne di aver conosciuto personalmente, dieci anni prima, un “crononauta” che proveniva dal futuro e precisamente dal XXXIII secolo. Il viaggiatore del tempo sarebbe stato di nazionalità russa e si sarebbe chiamato Evgheni Iosifovich. Sosteneva di essere un tecnico che sperimentava la sua macchina del tempo e che un guasto lo aveva costretto a fare sosta negli anni ’30. Dopo il suo arrivo sarebbe stato immediatamente arrestato dalla polizia segreta di Josif Stalin e internato per cinque anni in un gulag della Siberia.

Secondo l’articolista il crononauta avrebbe descritto in anticipo sui tempi quanto sarebbe avvenuto anni dopo. Dalla disgregazione politica dell’URSS, alla elezione di Boris Eltsin a presidente, ai conflitti interetnici nel territorio ex sovietico e alla disgregazione dell’URSS. Avrebbe anche affermato che il futuro del pianeta prevedeva benessere e sviluppo tecnologico.


Un fotogramma del film “Il Circo” di Charlie Chaplin che mostra l’anacronismo temporale scoperto durante un restauro della pellicola. Vi appare una donna che sembra stia parlando con un telefono cellulare appoggiato all’orecchio. Il film, uscito nel 1928, non poteva avere riscontro con la tecnologia dei cellulari all’epoca in cui era stato prodotto

Il crononauta, che all’epoca della dichiarazione del giornalista sarebbe deceduto già da qualche anno, avrebbe anche lasciato un diario in cui aveva scritto la sua storia come memoria dell’avventura per i suoi compagni che un giorno l’avrebbero trovato nelle pieghe del tempo.

Della macchina del tempo non si avrebbe più notizia. Sembra che dopo il rilascio del crononauta, nel suo tentativo di ripristinarla, sia andata perduta in qualche epoca sconosciuta del tempo.


Il caso di Andrew Carlssin

Nel dicembre del 2002, negli USA, investigatori dell’FBI arrestarono a New York Andrew Carlssin di 44 anni per sospetta frode azionaria, rivelatosi come un troppo abile investitore che operando alla borsa di New York aveva realizzato guadagni giudicati dalle Commissioni di vigilanza esagerati, ammontanti a circa 350 milioni di dollari.

Carlssin, di fronte alle insistenze della Security and Excange Commission, affermò di essere un viaggiatore del tempo che proveniva dal futuro, precisamente dal 2256, che era in grado di conoscere in anticipo l’andamento del mercato azionario. Si rifiutò tuttavia di rivelare il luogo dove si trovava la sua macchina del tempo al fine che non cadesse in mani sbagliate.

Gli agenti dell’FBI, pensando di avere di fronte un impostore, nel dar corso alle loro indagini ebbero modo di appurare con grande sorpresa di non trovare alcuna traccia anagrafica di Carlssin prima del 2002, cioè dal momento del suo arresto.


L’anomalia del film di Chaplin

Nell’ottobre del 2010 molti quotidiani del globo pubblicarono la notizia che nel film “Il Circo” di Charlie Chaplin, uscito nel 1928, era stato osservato un anacronismo nella tecnologia conosciuta all’epoca in cui era stato prodotto.

In una scena del film si vede distintamente una signora che, dopo essere uscita da un tendone da circo, si mette a camminare tenendo all’orecchio con la sua mano sinistra quello che sembra essere un telefono cellulare.

Un vero e proprio rompicapo. Se si tiene presente che il primo cellulare fece la sua comparsa nel 1983, l’oggetto accostato all’orecchio di quella signora non poteva essere assolutamente una qualsiasi forma di telefono. E non poteva essere neppure un walkie-talkie poiché questo mezzo di comunicazione via radio venne sviluppato dal governo canadese molto più tardi dell’uscita del film di Chaplin, durante la seconda Guerra Mondiale iniziata nel settembre del 1939.


Un ingrandimento del fotogramma tratto dal film di Chaplin. L’immagine sembra mostrare con chiarezza la donna che sta parlando mentre tiene un cellulare all’orecchio

Sul fatto che si tratti comunque di un terminale di comunicazione e non di un possibile cornetto acustico sembra che non ci possano essere molti dubbi. Ad una più attenta visione dei fotogrammi si può osservare infatti come la donna stia muovendo le labbra e sembri parlare con qualcuno attraverso l’oggetto. Si può distinguere anche una corta antennina che emerge dalla mano serrata sull’apparecchiatura.

Se si segue poi la scena sulla pellicola originale si ha l’impressione di vedere che la donna ad un certo punto finisce per svanire…

Un viaggiatore del tempo colto per caso dalla cinepresa di Chaplin?

Il regista di Belfast George Clarke, che nel restauro della pellicola si è accorto di questo particolare, ha pubblicato sul web lo spezzone del film.


Come identificare i “crononauti”

Se esistono veramente tra di noi dei viaggiatori del tempo sarebbe interessante poterli identificare al solo scopo di esaudire una personale curiosità.

Potrebbe essere che il modo di scoprire la loro presenza risulti più semplice di quanto si pensi. Innanzitutto ci si potrebbe affidare sull’intuito basato nel cogliere la loro estraneità, così come accade per qualsiasi turista che, sebbene vestito secondo la moda del paese che sta visitando, prima o poi rivela suo malgrado la sua identità di estraneo all’ambiente socio-culturale. Il modo di camminare, di guardare incuriosito gli altri e le cose che gli stanno intorno… di riprendere immagini con la sua fotocamera che possano presentare particolari inconsueti.

Potrebbero contribuire particolari del suo modo di vestire, inevitabilmente corretti al suo gusto di un altro tempo, ma anomali o stridenti con quelli del nostro. Particolari che si rivelerebbero anacronistici rispetto alla moda del nostro tempo, magari solo per un paio di scarpe o per il taglio di una pettinatura. Oppure per l’incongruenza della tipologia dei suoi abiti con il clima del momento.

Fantasticando, probabilmente i viaggiatori del tempo sono istruiti alla partenza e devono sottostare ad un training specifico che consenta loro di muoversi nella “slide” di un altro tempo senza creare problemi alle linee temporali e senza farsi identificare.

Ma magari anche in questo caso la tentazione di prendere immagini degli eventi del nostro tempo potrebbe portarli ad esporsi mostrando una tecnologia non convenzionale che sarebbe inevitabilmente notata.

Oppure, come già suggeriva nel 1919 Charles Fort, catalogatore di “OOPArt” (Out Of Place ARTifacts) e autore del “Libro dei Dannati”, un modo di procedere per osservare con più facilità la presenza di possibili crononauti sarebbe quello di andarli a cercare proprio nei luoghi dove probabilmente potrebbero essere i loro obiettivi di turismo temporale.


L’anomalia temporale riscontrata all’inaugurazione del South Fork Bridge, avvenuta nel novembre 1941 nella British Columbia, Canada. Sulla destra della foto compare un ragazzo che si distingue delle altre persone presenti per la sua altezza fuori dalla media, per la sua t-shirt post-anni ’40 con impressa una stampa, per gli occhiali da sole di foggia indubbiamente moderna e per una fotocamera di tipo compatto

Ad esempio si potrebbe partecipare ai grandi eventi storici del nostro tempo e osservare chi può rientrare nelle caratteristiche suddette e fotografarli per verificare se anni dopo, senza segni di invecchiamento, si presenteranno ad altre occasioni degne di un ricordo turistico storico.

Un altro modo per individuare i possibili crononauti è rappresentato dalla valutazione della loro altezza fisica rispetto a quella media dell’epoca attuale. La modalità è attribuita al fatto che nello scorrere dei secoli la specie umana sembra crescere di altezza. È un classico osservare ad esempio le auto d’epoca che sono conservate nei musei e chiedersi come potevano i nostri antenati sedersi all’interno di strutture che sembrano fatte apposta solo per bambini.

In parte il fenomeno dell’aumento dell’altezza media è stato attribuito da alcuni ricercatori all’alimentazione a mezzo di cibi meno carnivori e più vegetariani e più proteici, in parte per via, secondo altri ricercatori, della modificazione della massa della Terra. Fatto sta che per gli antichi greci e romani l’altezza media era di circa 1,50 metri con una ridotta massa ponderale, mentre nel medievo europeo era mediamente di circa 1,60.

Nel 1915, il regista statunitense David W. Griffith, preparandosi a girare il colossal “La nascita di una nazione”, si procurò delle uniformi militari appartenute ai soldati della Guerra di Secessione per rendere più credibile l’ambientazione del film. Al momento di indossarle le comparse tuttavia si resero conto che non potevano utilizzarle poiché erano di taglie troppo piccole.

Se la constatazione della variazione della statura degli esseri umani in dipendenza del trascorrere del tempo può essere valida, perché non immaginare che nel futuro la specie umana abbia continuato ad aumentare di altezza e gli uomini del futuro siano quindi più alti?

In questo caso basterebbe osservare chi corrisponde a questo dato di fatto. In base alla loro altezza si potrebbe forse persino calcolare da quale epoca del futuro giungano i crononauti.


Fotografie dei crononauti?

In un museo virtuale del Canada, nella sezione che racchiude la "Community Memories" della popolazione di Gold Bridge, nella British Columbia, è stata raccolto il vasto contributo fotografico del pubblico riguardante la ricostruzione del ponte South Fork Bridge andato distrutto negli anni ’40 a seguito di una tragica inondazione.


I possibili visitatori che vengono dal futuro sono più alti? La progressione in altezza dall’era degli antichi romani ad oggi sembra dimostrare un incremento costante e continuo dell’altezza della specie umana. Nelle riprese della CNN del dicembre 2011 a Pyongyang, capitale della Corea del Nord, in occasione delle esequie del “caro leader” Kim Jong-il si distingue nettamente la presenza di un inconsueto soldato nordcoreano che si fa notare per la sua inusitata altezza. Immagini poi in seguito inspiegabilmente censurate dal governo nordcoreano

In una delle foto raccolte nell’archivio, raffigurante l’inaugurazione della riapertura del ponte avvenuta nel novembre del 1941, si nota una presunta anomalia temporale che potrebbe essere attribuibile alla presenza di un viaggiatore del tempo giunto in quell’epoca per assistere all’evento storico. Nell’immagine, tra la folla di curiosi entusiasti, appare la figura di un ragazzo che si distingue inevitabilmente delle altre persone presenti per via della sua t-shirt post anni ’40 che reca una scritta a stampa, così come per i suoi occhiali da sole di foggia indubbiamente moderna e una fotocamera di tipo compatto. Quello che si può osservare inoltre è la coincidenza dovuta alla sua altezza che si eleva molto al di sopra di quella delle altre persone presenti alla cerimonia.

Un altro caso che si può associare al turismo temporale, suggerito da Charles Fort, e riferibile alla casistica della statura legata all’epoca futura del crononauta, è quello rilevato nel dicembre del 2011 in occasione delle esequie del “caro leader” nordcoreano Kim Jong-il, avvenute nella grande piazza di Pyongyang, capitale della Corea del Nord.

Tra i fotogrammi dei video ripresi dalla CNN e dalle immagini dei fotografi di altre agenzie giornalistiche internazionali si distingue nettamente la presenza di un inconsueto soldato nordcoreano che si distacca notevolmente per la sua altezza dagli altri commilitoni schierati in parata a rendere l’onore delle armi al corteo funebre. Le fotografie lo mostrano da diverse angolazioni della piazza. I fotogrammi del soldato nordcoreano vennero distribuite dall’Associated Press e pubblicate su tutti i quotidiani del pianeta dove si potè vedere lo strano personaggio.

Poteva trattarsi della presenza di un qualsiasi atleta nordcoerano di pallacanestro, anche se l’altezza era piuttosto inusitata, ma è troppo suggestivo fantasticare, in ogni caso, sulla possibilità che viaggiatori del tempo possano giungere dal futuro per visitare la nostra epoca.

In ogni caso, anche se si fosse trattato di un atleta fuori misura, questo non spiegherebbe il motivo per cui la sua figura, alta e netta, sia stata inspiegabilmente cancellata nelle foto ufficiali rilasciate in seguito dal regime di Pyongyang. Al suo posto, dove si trovava impettito ad ammirare il corteo delle esequie, adesso si vede un incomprensibile spazio vuoto.

www.giancarlobarbadoro.net