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Riparte il Centro Studi Giancarlo Barbadoro

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12 Aprile 2023
Rosalba Nattero, presidente del Centro Studi Giancarlo Barbadoro, presenta la riapertura del Centro e la conferenza di Massimo Centini, scrittore e antropologo, su Antica Religione e Stregoneria
Rosalba Nattero, presidente del Centro Studi Giancarlo Barbadoro, presenta la riapertura del Centro e la conferenza di Massimo Centini, scrittore e antropologo, su “Antica Religione e Stregoneria”

La cultura dell’ecospiritualità: una ricerca libera verso territori sconosciuti


Giovedì 16 marzo, al Garage di Arte e Cultura di Piazza Statuto 15 a Torino, è ripartita l’attività dal vivo del Centro Studi Giancarlo Barbadoro: Rosalba Nattero, presidente del Centro Studi, ha introdotto la conferenza dell’antropologo e scrittore Massimo Centini sul tema “Antica Religione e Stregoneria”. La serata rientra in un palinsesto di conferenze organizzate dal Centro Studi Giancarlo Barbadoro, un ente culturale nato per portare avanti l’eredità culturale di Barbadoro, ricercatore, scrittore, musicista e giornalista, fondatore anche di questa rivista. Si è trattato di una partenza sprint, dopo lo stop forzato dalla pandemia, con un’ottima affluenza di pubblico che ha riempito la sala. La conferenza in sé è stata spumeggiante, contraddistinta dallo stile frizzante di Centini e dalla dialettica instaurata con la moderatrice Rosalba Nattero; una dinamica che ha movimentato ancor più il dibattito. Due punti di vista, più positivista quello di Centini, più metafisico quello di Nattero, che incontrandosi e confrontandosi creano una ricerca che non ha paura di porsi le domande apparentemente più sognanti, mantenendo al tempo stesso un approccio scientifico rigoroso.


Un modus operandi che ha sempre contraddistinto la ricerca di Barbadoro, e che è parte dell’eredità portata avanti dal Centro Studi. La cultura dell’ecospiritualità: uno squarcio di colore sulla cultura troppo spesso grigia e senza speranza espressa dal mainstream della società maggioritaria, dove sembra che a tutte le domande sia già stata data risposta, e non esista dunque più spazio per la meraviglia del mistero e della scoperta.

Il folto pubblico alla conferenza di Massimo Centini
Il folto pubblico alla conferenza di Massimo Centini

Proprio per questo la conferenza del professor Centini, che ha delineato la storia antropologica di riti e credenze che sopravvivono in seno all’umanità da tempi immemori, ha decisamente lasciato il segno sul pubblico presente alla conferenza, anche grazie a un dibattito vivace, un confronto sincero ma sempre rispettoso anche delle opinioni più divergenti. Un altro degli insegnamenti lasciati da Barbadoro.

Se la prima serata è stata un successo, la seconda non è certo stata da meno: Giancarlo Guerreri, scrittore e autore teatrale, ci ha portati alla scoperta de “Il mistero di Dante”, ovvero una lettura in chiave profondamente esoterica dell’opera e della vita di Dante. Che l’opera di Dante, in primis "La Divina Commedia", sia ricca di simbolismi, allegorie e codici spesso incompresi o inesplorati, è ormai un fatto riconosciuto dalla maggioranza degli studiosi. La chiave interpretativa espressa da Guerreri, ovvero quella di un Dante iniziato ai Fedeli d’Amore, ‘eretico’ in quanto vicino al catarismo e critico della Chiesa e dei potenti del suo tempo, è stata supportata dall’approfondita conoscenza del relatore, capace di intrecciare biografia e opere dell’autore snocciolando citazioni a braccio, nel solco di quei ricercatori che, da Luigi Valli in poi, hanno cercato un senso più profondo – e probabilmente più fedele – all’opera dantesca.

La conferenza di Giancarlo Guerreri, scrittore e autore teatrale, sul Mistero di Dante
La conferenza di Giancarlo Guerreri, scrittore e autore teatrale, sul “Mistero di Dante”

La Commedia intesa quindi non solo come critica e interpretazione del mondo, anche politico e religioso dell’epoca, ma come vero e proprio percorso mistico e iniziatico, celato dall’autore dietro a un preciso simbolismo, codificato così da renderlo palese solo in presenza delle necessarie chiavi interpretative. Chiavi che Dante stesso lascia disseminate per la sua opera, come briciole di pane per condurre i curiosi a una lettura più profonda del suo capolavoro.

Insomma, si è trattato ancora una volta di un tema fuori dalla cultura mainstream (che invece tende a banalizzare il messaggio espresso da Dante, come quello di tanti altri autori), sempre seguendo quel richiamo dell’inconoscibile, in un sottile equilibrio tra una ricerca metodica e rigorosamente scientifica, ma al tempo stesso libera di esplorare territori sconosciuti.

Un viaggio che continua con nuovi appuntamenti da non perdere, sempre al Centro Studi Giancarlo Barbadoro e sempre nel segno della cultura dell’ecospiritualità, così come l’aveva intesa l’ispiratore del Centro: una ricerca che parte dal presupposto che non sappiamo, che forse non potremo mai sapere, certamente mai riusciremo a spiegare tutto e per questo la scoperta che rivoluziona la propria visione del mondo è sempre dietro l’angolo.

Il pubblico del Centro Studi Giancarlo Barbadoro
Il pubblico del Centro Studi Giancarlo Barbadoro

Una rivoluzione culturale iniziata da Barbadoro, ma che adesso viene portata avanti dal Centro Studi, che non ha solo l’obiettivo di portare avanti la memoria di un individuo straordinario, ma anche e soprattutto quello di dare seguito alla sua visione, ai suoi insegnamenti e alla sua missione.

Il prossimo evento in particolare tocca un tema a cui Barbadoro ha dedicato molti anni di ricerca, a partire dalla raccolta di miti e leggende tramandati nelle valli, fino ad arrivare a scoperte archeologiche che hanno dell’incredibile: si parlerà infatti della mitica città di Rama, nella conferenza “Rama antica città celtica”, a cura di Rosalba Nattero, presidente del Centro Studi che ha condiviso con Giancarlo Barbadoro tanti anni di ricerche e di scoperte. L’appuntamento è per giovedì 13 aprile 2023, alle ore 21 al Garage di Arte e Cultura in Piazza Statuto 15, a Torino.


Per informazioni: www.centrostudibarbadoro.it