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Tra il Dire e il Fare

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02 Marzo 2011


Unità d'Italia e unificazione europea: cantieri aperti.
Un modo creativo per vivere un Archivio


Pensando ad un archivio subito si vedono cumuli di vecchi testi coperti di polvere e ragnatele, pagine svolazzanti alla ricerca di libri perduti, malinconici faldoni dal contenuto sparso verso il nulla. Forse quest'immagine romantica è stata vera nel passato e lo è ancora in alcuni rari casi, ma certamente non rispecchia la realtà dell'Archivio di Stato di Torino, che dopo il recente, imponente restauro è diventato un luogo dove il passato ha una sua dignità potente, ed ogni documento ed atto una sua ragione di essere nell'ambito di una sua storia e del suo tempo.

L'Archivio di Stato di Torino fu edificato nel 1731 nei pressi del palazzo reale dal famoso architetto Filippo Juvarra, e nella sua quieta imponenza è un vero e proprio monumento 'dinamico' alla storia ed alla conoscenza.

Le sue sale non ospitano solo preziosissimi manoscritti o documenti sui cui si è letteralmente fondata la storia del nostro Paese, ma sono anche sede privilegiata di mostre di grande valore culturale e divulgativo.

E' il caso di “Tra il dire e il fare”. Unità d'Italia e unificazione europea: cantieri aperti.

E' una mostra ariosa, che attraverso pannelli chiari e completi, testi antichi e schede moderne, lettere, ricordi, racconta il viaggio del nostro paese dalle origini alla faticosamente conquistata unità. Ma non solo, ed è questa la sua interessante particolarità: non si limita a raccontare – come capita un po' ovunque in questo periodo – l'Unità d'Italia, ma ne narra anche quella che in un certo senso è il suo futuro, l'Unione Europea, illustrando anche di questa le origini, le evoluzioni, gli sviluppi.

Nella prima delle sette sale in cui si dipana l'evento, quella riservata ai simboli, si può ammirare un collage di immagini di grande valore non solo storico, ma anche iconografico, mitologico, religioso, culturale che non potrà non interessare gli amanti delle antiche civiltà e dei loro misteri.

Infatti su di una  delle  26 gigantesche tele/tenda che raccontano la storia dei due eventi, si possono ammirare le immagini che raffigurano il mito di Europa, la ninfa rapita dal Toro /Zeus. Immagini di sculture e dipinte pre elleniche, fenicie, romane, greche...

Perchè il mito di Europa si perde nelle radici dell'umanità ed ogni civiltà, a suo modo, ne interpretò la storia. Per alcuni raffigurazione della Dea Luna e del Toro Solare, per altri il ricordo di un'invasione da parte di stirpi elleniche, o anche la rappresentazione dell'era del Toro, una delle dodici ere astrologiche. Un'affascinante commistione, quindi, tra miti ancestrali e quella che è la realtà storica attuale.

Nella mostra Europa è alla base dell'Unione Europea e il suo personaggio, accanto a quello dell'Italia turrita, accompagnano i visitatori in una mostra che racconta una storia che è la storia di tutti coloro che in coscienza vollero crederci.

Due dei primi visitatori alla mostra sono forse l'immagine stessa del Tempo, e della Storia: un'anziana signora, capelli bianchi e mantello rosso, che illustrava, con saggezza e competenza, al nipotino Arturo lo scorrere del tempo. E il piccolo, gli occhi azzurri spalancati, ad imparare ed annuire. E' quest'immagine che ci dà  il senso della mostra, e dello stesso Archivio di Stato: la conoscenza che viene tramandata, con parole sagge e quiete, da un Tempo ad un altro Tempo.


La mostra si tiene fino al 16 aprile 2011 all'Archivio di Stato di Torino – Sale dei Regi Archivi – in Piazza Castello 209. Dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 18,30. Ingresso gratuito.