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06 Ottobre 2011


Santiago del Cile “I Ragazzi di Coppa Davis”



Di ritorno da Santiago del Cile, dove finalmente i ragazzi di Coppa Davis sono ritornati nella serie A del tennis, pensavo a quanta fatica abbiamo dovuto fare per riconquistare l’olimpo dello sport con racchetta e pallina.

Tutto è cominciato più di due lustri fa in quel di Mestre, quando il Belgio ci condannò nel baratro della serie B e poi addirittura, poco dopo, siamo finiti in serie C. Ebbene, di lì, abbiamo cercato di risalire e nel 2004, dopo una partita epica, per l’esito finale che nessuno si sarebbe mai aspettato siamo rientrati nella seconda fascia della Coppa Davis.

Sette anni dopo rivediamo la luce in fondo al tunnel dopo che due volte Spagna, Croazia, Svizzera e Svezia si erano frapposte fra i ragazzi di Barazzutti e l’obiettivo del World Group.

Adesso che siamo nuovamente fra i grandi abbiamo il dovere di rimanerci il più possibile e cercare di dare filo da torcere anche alle nazionali più forti. Forse abbiamo in Fognini e Starace due singolaristi che possono dire la loro anche sulle superfici veloci e in Bracciali un ancora solido doppista a dispetto dei suoi trentatré anni. Del gruppo fanno parte anche Simone Bolelli, talento cristallino che se ritrova fiducia e risultati può essere un punto di forza importante e Filippo Volandri che sulla terra rossa di Belgrado e Bucarest ha tentato di raggiungere due semifinali importanti in vista di una sua possibile convocazione.

A Santiago del Cile la squadra ha fatto in pieno il suo dovere e ha trovato nei cileni degli avversari dignitosi e mai domi. Starace ha confermato di essere un vero davisman e ha mantenuto quasi immacolato il suo record di vittorie in Coppa (primato interrotto nel 2010 quando il giocatore di Cervinara si è arreso a Genova al cospetto del grandissimo Roger Federer). Fognini è sceso in campo concentrato e voglioso di assicurare il secondo punto alla squadra, dopo che Potito aveva battuto il giovane virgulto Capdeville. Davanti al ligure si è presentato l’ex top ten Fernando Gonzalez, che pur essendo l’ombra di qualche anno fa ha conquistato il secondo set, minacciando di aggiudicarsi l’intero match. Il fato ha voluto che un brutto scivolone gli ha provocato uno strappo inguinale e match concluso: dopo la prima giornata Cile zero e Italia due.

Il capitano ha scelto Bolelli e Fognini per giocare il doppio e dall’altra parte l’esperto Nicolas Massu e Aguilar. Triplice 6/4 per gli azzurri e tutti a festeggiare la risalita in serie A. Poco contano la sconfitta di Bolelli e la vittoria di Bracciali negli ultimi due singolari a risultato acquisito, l’importante che i ragazzi hanno fatto bottino pieno e portato a casa il risultato.

Il prossimo anno ci toccherà la Repubblica Ceca, squadra che basa la sua forza su Berdych e Stepanek. E’ chiaro che partiamo sfavoriti, ma la squadra ha voglia di dimostrare che se la può giocare con tutti e perciò sarà un incontro tutto da godere.

“Qui nel 1976 abbiamo vinto la Coppa Davis – ha detto capitan Barazzutti – e qui trentacinque anni dopo abbiamo finalmente conquistato l’accesso al gruppo mondiale. Sono contento per i ragazzi della squadra, per la Federazione e per i tifosi. Tutti abbiamo lavorato per raggiungere finalmente questo obiettivo. Sono felice perché l'Italia merita la A, i ragazzi hanno giocato con grande cuore. Certo è bizzarro gioire così proprio qui dove avevamo centrato una storica Davis. Evidentemente il Cile ci porta bene".

Se il buongiorno si vede dal mattino allora gioiamo tutti insieme per un ritorno felice nel gruppo mondiale e applaudiamo i nostri ragazzi che il prossimo febbraio ricominceranno una nuova avventura.

 

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