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Gruppo Bilderberg, l'oligarchia invisible

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26 Agosto 2013


Se ti dicessero che il futuro del mondo viene deciso, di anno in anno, dai membri di un club molto esclusivo, ci crederesti?

Fondato nel 1954, il Gruppo Bilderberg, che deve il suo nome all’albergo olandese che ospitò il primo meeting, riunisce ogni anno, in meeting privati, dai 120 ai 150 tra gli uomini più influenti e potenti del mondo. Sebbene vengano forniti di volta in volta dei temi generali di dibattito, nessuno sa veramente di cosa si discuta in queste riunioni, proprio per la loro natura strettamente privata. Al punto che è addirittura impossibile avvicinarsi alla sede delle riunioni (che cambia ogni anno), nel raggio di centinaia di metri, con tanto di reti metalliche e agenti di polizia a impedire l'accesso ai curiosi.

Le teorie della cospirazione hanno negli ultimi decenni dato grandissimo risalto a questi meeting, tanto che, da sconosciuto, il Gruppo Bilderberg è diventato uno degli argomenti più dibattuti della rete, con tanto di sporadici passaggi televisivi.

Ma non sono soltanto i teorici della cospirazione a parlarne. Ferdinando Imposimato, giudice e presidente della Suprema Corte di Cassazione, ha dichiarato ripetutamente che “Il Gruppo Bilderberg governa il mondo e le democrazie in modo invisibile”. Ma non si ferma qui, anzi rincara la dose, sostenendo che “dietro la strategia della tensione e le stragi c'è anche il Gruppo Bilderberg, una specie di Grande Fratello che sta sopra, manovra, si serve di terroristi neri e massoni". A sostegno di quest'affermazione ci sono dei documenti, ritrovati dallo stesso Imposimato, del magistrato Emilio Alessandrini, e del terrorista di Ordine Nuovo (nome sospetto per i cospirazionisti, vedere New World Order) Giovanni Ventura, legato a sua volta all'agente del SID (servizi segreti italiani) Guido Giannettini.


L'albergo De Bilderberg, in Olanda, dove nel 1954 si tenne la prima riunione privata del Gruppo

La crescente attenzione ha portato a una parziale apertura del Bilderberg, che ha costruito un'attenta informazione di facciata, creando un sito internet, un ufficio stampa, e servendosi dei mass media tradizionali.

Lo scopo è quello di tranquillizzare l'opinione pubblica, di “normalizzare” un evento che, di normale, non ha proprio nulla. È normale che capi di Stato e di partito, presidenti di multinazionali, banchieri, militari ed esponenti di spicco dei media si riuniscano in sessioni private a cui nessun cittadino può assistere? È normale che non si possa sapere neanche una parola di quello che queste persone si sono dette? Le cariche ricoperte dai partecipanti a questi meeting sono esattamente quelle che si raccolgono nel momento in cui si vuole effettuare un colpo di stato. Questo perché sono, di fatto, i poteri in grado di manovrare la società a ogni livello: dall'economia alla politica, passando per l'informazione e la produzione industriale.

È un caso che l'attuale presidente degli Stati Uniti abbia incontrato il Gruppo Bilderberg proprio pochi mesi prima della sua prima elezione (stessa sorte è toccata a Tony Blair e Cameron)? Possiamo ipotizzare che, durante questo incontro, siano state definite le linee guida che il presidente avrebbe dovuto seguire. Di fatto la politica intrapresa da Obama ha proseguito il lavoro di George W. Bush in tutti i suoi principali punti, lasciando da parte le promesse elettorali di cambiamento. L'esercito è rimasto in Iraq e in Afghanistan, la privacy e i diritti dei cittadini continuano a essere violati tramite il Patriot Act, e il potere delle banche sullo Stato, esercitato attraverso la Federal Reserve (la banca centrale degli Stati Uniti d’America), è aumentato a dismisura.


Il Conte francese Henri de Castries, CEO dell'AXA Group, è l’attuale presidente del Comitato Direttivo del Gruppo Bilderberg

Lo stesso è avvenuto con i più recenti Presidenti del Consiglio dell'Italia, entrambi scelti dal Presidente della Repubblica e non eletti attraverso le normali elezioni democratiche. Il primo, Mario Monti è un membro di spicco del Bilderberg, in quanto facente parte dello Steering Committee, ovvero il quadro dirigenziale del Gruppo, i cui membri sono presenti a ogni incontro (gli altri sono invitati di anno in anno). L'attuale Presidente del Consiglio, Enrico Letta, è stato invece invitato nel 2012 al meeting tenutosi a Chantilly, Virginia (USA) dal 31 maggio al 3 giugno. Proprio come Obama, pochi mesi prima di diventare Primo Ministro. Strana coincidenza. Infatti anche in questo caso si può parlare di un passaggio di testimone, con l'adozione di una politica improntata a una forte pressione fiscale, e volta a soddisfare le richieste dell'Unione Europea, come già fatto precedentemente da Romano Prodi, anch'egli membro del Bilderberg.

Ma quali sono gli obiettivi perseguiti da quest'assemblea, che può essere definita come la più grande lobby di potere al mondo?

A preoccupare maggiormente i teorici della cospirazione è il punto che riguarda la drastica riduzione della popolazione mondiale. Un obiettivo considerato fondamentale ad esempio da Henry Kissinger (vedi National Security Study Memorandum 200): figura di spicco della politica americana, Segretario di Stato per Nixon e Ford, premio Nobel per la pace nel 1973, membro del Gruppo Bilderberg, in cui ha fatto anche parte dello Steering Committee. Suo figlio è, tra l'altro, presidente della NBC, una delle principali TV americane.

I metodi per arrivare al raggiungimento di questo ambizioso obiettivo variano dalla classica guerra mondiale, al controllo delle nascite, per arrivare a malattie e carestie. Fantascienza? Speriamo, ma addentrandosi nel campo delle possibilità e guardandosi intorno non c'è da stare tanto tranquilli.


Gli ultimi due Presidenti del Consiglio italiani, Monti e Letta, sono entrambi legati al Gruppo Bilderberg, in cui Monti riveste un ruolo di rilievo essendo membro del Comitato Direttivo
Le teorie della cospirazione si trovano comunque concordi su un punto: i potenti del mondo vogliono stabilire il “New World Order”, un super-Stato mondiale di stampo orwelliano. Osservando i fatti, viene da essere d'accordo. Da una parte abbiamo gli Stati Uniti, dove il controllo telematico sui cittadini è pressoché assoluto grazie al già citato Patriot Act, come rivelato recentemente da Snowden, il giovane hacker che ha reso pubblici i documenti che mostrano come la NSA, National Security Agency, abbia spiato i registri relativi alle telefonate di milioni di americani. La stessa cosa sta succedendo in Gran Bretagna, in seguito agli attentati terroristici del 2005 a Londra. Dall'altra parte abbiamo un'Unione Europea che si sta lentamente trasformando in un sovra-Stato internazionale. Un processo graduale ma inesorabile, che ha portato finora a una moneta unica e a una Costituzione Europea, ma che già prospetta un esercito comune, mentre all'orizzonte si intravvede l'uniformità istituzionale e di governo. Senza neanche rendercene conto, ci stiamo trovando a vivere in un unico Stato, senza una reale possibilità di scelta, in quanto non sono stati proposti referendum al riguardo.

Per far sì che l'opinione pubblica accetti questi cambiamenti, vengono creati “ad hoc” degli spauracchi, dei veri e propri leitmotiv ripetuti incessantemente alla popolazione attraverso i mass media e gli esponenti politici. Ad esempio, quante volte al giorno si sente la parola “crisi”, ascoltando i telegiornali? Quante volte sentiamo in bocca ai nostri politici i ritornelli “Per far fronte alla crisi”, o “Provvedimento speciale anti-crisi”, o “Combattere la crisi”? Centinaia. Ora, sostituite in queste frasi la parola “crisi” con la parola “terrorismo”, e avrete il succo dei discorsi presidenziali di George W. Bush, quando dovette far accettare all'opinione pubblica una serie di guerre sanguinose e l'ormai celebre Patriot Act, che di fatto annulla tutti i diritti civili dei cittadini.

Il principio è sempre lo stesso: quello della semplice scaletta Problema, Reazione, Soluzione.

Si crea, o si esaspera un Problema, al fine di creare una Reazione nella popolazione, che chiederà di sua spontanea volontà una Soluzione, che tu tenevi già a portata di mano prima ancora che sorgesse il problema. Tutto per fare accettare al cittadino qualcosa che altrimenti non avrebbe mai accettato.

È fatto noto, ad esempio, che sia i Talebani che Saddam Hussein, siano stati formati e sovvenzionati dagli americani per decenni.


Il conduttore radiofonico Alex Jones incita la protesta della folla di fronte all'albergo di Watford dove si è riunito il Gruppo Bilderberg nel giugno del 2013

È fatto meno noto, invece, che la colossale crisi che ha investito l'occidente dal 2008 a oggi sia stata creata e studiata a tavolino, alterando i tassi d'interesse esercitati dalla Federal Reserve, il cui presidente, manco a farlo apposta, è ospite abituale del Bilderberg. Questa iniziale crisi è poi cresciuta esponenzialmente grazie alla sapiente speculazione finanziaria delle principali banche (i cui CEO sono ovviamente membri del Bilderberg), e ai provvedimenti presi sia dai singoli governi che dalle rispettive Banche Centrali.

Sarà un caso che al Ministero dell'economia dell'Italia, solo per fare un esempio, si siano succeduti dal 2006 a oggi, quasi esclusivamente membri del Bilderberg? Tremonti, Padoa-Schioppa, Siniscalco e Monti. Per non parlare dell'ex Governatore della Banca d'Italia (dal 2006 al 2011) Mario Draghi, ora passato alla BCE, anch'egli assiduo frequentatore delle riunioni Bilderberg.

Normale, si pensa, per un forum che punta a raccogliere gli uomini più influenti del mondo, che si scelgano figure che occupano posizioni di rilievo. Bizzarro, invece, che questi spesso arrivino a occupare quelle posizioni solo dopo essere entrati a far parte del club.

Quel centinaio di persone riunite in un albergo a 5 stelle sono perfettamente in grado, agendo di comune accordo, di manovrare i destini del mondo: creare guerre, economiche o militari, destituire e creare governi, affamare un paese o finanziarne un altro. Manovrare le masse. La segretezza è necessaria per mantenere la facciata delle democrazie nazionali, dietro alle quali si cela un'invisibile oligarchia.

Le liste dei partecipanti agli ultimi 3 meeting sono reperibili sul sito ufficiale del Bilderberg, mentre liste più complete sono reperibili su altri siti dedicati.