Animalismo

Il circo con gli animali: quando la sofferenza diventa spettacolo

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22 Dicembre 2022
Il circo con gli animali: quando la sofferenza diventa spettacolo

Dialogo tra un’attivista e un avvocato che difende i diritti degli animali


Rosalba Nattero:

Filippo, tu che difendi da sempre gli animali ne avrai viste di tutti i colori sul maltrattamento verso questi esseri senzienti che non possono difendersi. Ma tra le varie forme di maltrattamento penso che il circo assuma una caratteristica perversa, perché la sofferenza diventa spettacolo, e io mi chiedo: ma che divertimento ci può essere nel vedere esseri senzienti umiliati e costretti con la coercizione a compiere gesti contro la loro natura?


Filippo Portoghese:

Cara Rosalba, i bambini, e tra questi quelli più piccini, credo siano ormai gli unici spettatori forse interessati al circo con gli animali. Loro hanno il diritto di rimanere ad occhi aperti nel vedere da vicino un elefante oppure una maestosa tigre. I genitori di quei bambini hanno il dovere di spiegare loro che al circo gli animali non possono stare bene. Crescendo quegli stessi bambini vedendo quella tigre rinchiusa all’interno di un rimorchio si domanderanno il perché. E i genitori secondo te cosa potranno rispondere?


R.N.:

Durante il Flash Mob che ha avuto luogo recentemente a Torino organizzato dal Tavolo Animali & Ambiente si denunciava il circo “Madagascar” di Maya Orfei che si vanta di avere al seguito uno zoo con oltre 100 animali tra tigri, leoni, zebre, cavalli, giraffa, elefante, ippopotamo, lama, cammelli e tantissimi altri, tra i quali spicca "Symba", l'unico leone bianco presente in Italia.

Gli animali nei circhi vengono umiliati e portati a fare cose contro la loro natura tramite la coercizione
Gli animali nei circhi vengono umiliati e portati a fare cose contro la loro natura tramite la coercizione

Al Flash Mob abbiamo assistito alla scena drammatica di un elefante con evidenti segni di stereotipìa: ripeteva sempre lo stesso gesto, manifestando sofferenza, ed era uno spettacolo davvero tristissimo. Mi chiedo come si possa portare a vedere scene così ai nostri bambini e ragazzi. Cosa gli insegniamo, la sopraffazione dell’uomo verso un altro essere senziente? E’ pericoloso, perché questo esempio può portare a discriminazioni anche tra gli esseri umani.


F.P.:

Come ho avuto modo di dire in altre occasioni, la pericolosità della coesistenza degli animali all’interno dei circhi non riguarda tanto (o solo) il momento dello spettacolo quanto come quegli stessi animali trascorrano il loro tempo durante tutta la lunga giornata.


R.N.:

Credo che di base ci sia sempre il fatto che gli animali sono considerati degli oggetti, delle marionette senz’anima, da usare a piacimento per qualsiasi cosa necessiti o diverta il genere umano. Lo vediamo negli allevamenti intensivi, peraltro una delle maggiori cause dei cambiamenti climatici e della deforestazione; lo vediamo nella pratica della caccia o nelle sagre dove gli animali sono sottoposti a stress e sofferenza. Gli esempi che possiamo fare sono tantissimi. E credo che tu che dedichi la tua vita e la tua professione ai diritti degli animali possa testimoniare come in fondo gli animali non abbiano diritti.


F.P.:

Il tema dei diritti in capo agli animali è un tema delicato, difficile e allo stesso tempo affascinante. Che potrebbe condurre o forse presupporre uno stravolgimento della tradizione giuridica. Mi limito a proporre delle provocazioni. La prima è quella di quali diritti vogliamo parlare.

Il Flash Mob organizzato dal Tavolo Animali & Ambiente per protestare contro il circo con animali di Maya Orfei
Il Flash Mob organizzato dal Tavolo Animali & Ambiente per protestare contro il circo con animali di Maya Orfei

Probabilmente limitati quantitativamente. La seconda è la convenienza di una soggettività animale, di una modifica del codice civile, della Costituzione, già avvenuta peraltro. Il rischio è il trionfo della retorica. A quelli che una volta ho definito i falsi positivi della soggettività animale. Proseguo la mia provocazione chiedendoti e chiedendomi se vi sia davvero una concreta necessità a ricorrere, oltre che a strumenti pubblicistici, anche a strumenti civilistici. E se ragionassimo in termini di doveri, che altro non sono l’altra faccia dei diritti?


R.N.:

Purtroppo, anche se la sensibilità verso gli animali è in costante aumento, ci sono esseri senzienti di serie A e di serie B. Moltissime famiglie vivono con almeno un cane o un gatto, che diventa quasi un membro della famiglia, ma non c’è altrettanta sensibilità verso altri animali che vengono tranquillamente mangiati o venduti come bistecche sui banchi dei supermercati.

Ogni giorno vengono sacrificati 200 milioni di animali di terra per il cibo degli umani. Per quanto riguarda i pesci, 1 miliardo e 300 milioni di individui vengono sacrificati ogni giorno. Sono cifre che fanno spavento. Ogni anno vengono prodotti negli allevamenti del mondo 100 miliardi di pesci, 30 miliardi in più di polli, mucche, maiali, e altri animali da terraferma. L’ONU stesso ha lanciato un allarme: “Il danno ambientale al Pianeta è talmente grave da minacciare l’intero ecosistema e la salute delle persone se non si intraprendono azioni urgenti. Se vogliamo realmente avere qualche possibilità di salvare il nostro pianeta dobbiamo intervenire su uno dei più pericolosi responsabili del cambiamento climatico e della distruzione e devastazione del nostro ambiente: l'allevamento degli animali.”


L’avvocato Filippo Portoghese ospite della trasmissione televisiva “SOS Gaia, il pianeta vivo” condotta da Rosalba Nattero
L’avvocato Filippo Portoghese ospite della trasmissione televisiva “SOS Gaia, il pianeta vivo” condotta da Rosalba Nattero

F.P.:

Per rispondere a questa tua riflessione uso le parole di una tua collega, Sabrina Giannini (“La rivoluzione nel piatto”). Sabrina Giannini non fa sconti. Come credo mai abbia fatto nei suoi lunghi anni di denuncia giornalistica verso un mondo (quello dell’industria alimentare) dove la politica, come lei stessa racconta, prima stringe le mani ai cittadini nei mercati e poi, dopo le elezioni, ai lobbisti nelle stanze dei bottoni, ma di nascosto. Il prezzo pagato per questo farisaico comportamento è avere (s)venduto il nostro orto e la nostra biodiversità. Così, continua la Giannini, tradendo il primo e fondamentale principio etico e costituzionale che è la tutela della nostra salute. Ma, conclude, la politica nulla avrebbe potuto se avesse incontrato un certo potere giudiziario non sempre calibrato come contrappeso impermeabile e indipendente.


R.N.:

Ma per tornare al circo con animali, in realtà ci sono leggi sullo spettacolo che prevedono la diminuzione sistematica degli animali nei circhi, tu lo puoi spiegare meglio di me, ma mi risulta che manchi ancora il decreto attuativo e, quindi, per adesso non è ancora vietato l’utilizzo di animali.

Però, mi chiedo, le regioni e i singoli comuni, non possono disincentivare il circo con animali in favore di quello solo con acrobati? Ci sono egregie scuole circensi che si stanno moltiplicando, proprio a Torino avevo assistito a un circo senza animali ed era uno spettacolo bellissimo.

I sostenitori del circo con animali dicono “è una tradizione”. Ma quante tradizioni sono state abolite andando verso un processo di civiltà!


F.P.:

Molto spesso all’interno della tua trasmissione “SOS Gaia” ne abbiamo parlato. Correva l’anno 2017, poi l’anno 2018, il 2019 e il pandemico 2020. Quindi il 2021 seguito a ruota dal 2022 ormai al capolinea. Di quella che sembrava la lieta novella (mi riferisco alla fine dell’utilizzo degli animali all’interno dei circhi) si sono definitivamente perse le tracce.

Filippo Portoghese con Rosalba Nattero
Filippo Portoghese con Rosalba Nattero

E’ scomparsa dal radar sia la legge delega che il successivo necessario decreto legislativo che avrebbe dovuto decretare l’uscita degli animali dai tendoni. E loro, gli animali costretti a lavorare nei circhi italiani, hanno perso ogni speranza. In tanti, complice un’informazione spesso emotiva e maliziosamente ridondante, hanno creduto nella definitiva abolizione dell’utilizzo degli animali all’interno dei circhi. Informazione che ha “venduto” una legge delega come “legge”. Invero, si è trattato di una sorta di appalto giuridico. Di vendita di cosa futura. Ma chi ha ricevuto l’appalto -e cioè il governo- non ha realizzato l’opera. La cosa futura -il decreto legislativo non è venuto ad esistenza. Nel silenzio dei più. Ora si parla, a voce bassa, di una probabile emanazione di questo decreto nella prossima estate. Il contenuto è ovviamente top secret. Vedremo. Anzi leggeremo.


R.N.:

Grazie Filippo per questo confronto. L’argomento dei diritti degli animali (o forse sarebbe più giusto dire “dei non-diritti”) apre a molte considerazioni, che sfociano nella bioetica e anche nella sfera emotiva. Chi ama gli animali è particolarmente vulnerabile nei confronti della sofferenza degli altri esseri senzienti e delle ingiustizie in genere, e certe situazioni diventano intollerabili. Continueremo questo dialogo anche su altri temi a noi cari.



Filippo Portoghese è avvocato civilista. Da qualche anno la sua attività professionale è dedicata in modo quasi prevalente alle problematiche del diritto e tutela del benessere degli animali. Partecipa a trasmissioni televisive e radiofoniche che affrontano problematiche relative al diritto e tutela degli animali. È collaboratore di Shan Newspaper e responsabile per la Lombardia dell’associazione Earth.
www.studiolegaleportoghese.it


Rosalba Nattero è giornalista, musicista, scrittrice e speaker radiotelevisiva. Ha fondato l’associazione animalista SOS Gaia ed è portavoce del Tavolo Animali & Ambiente. È presidente della Ecospirituality Foundation e direttore artistico di Radio Dreamland. Ha scritto numerosi saggi sulle tradizioni dei Popoli indigeni e sul suo rapporto con gli animali. Scrive per varie riviste ed è direttore della rivista online Shan Newspaper.
www.rosalbanattero.net


 

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