Esobiologia |
Ufo ed Extraterrestri a Torino - 2 |
22 Marzo 2011 | ||||
Contattisti ed esoteristi Per quanto il tema ufologico ed extraterrestre possa avere un maggior interesse per toni diversi rispetto alle tematiche esoteriche, vi è un rapporto non secondario che deve essere spiegato. Una celebre giornalista torinese qualche tempo fa disse che Torino è sempre più polo fondamentale della triangolazione magica, anche perché nuovi elementi si interconnettono, tra cui quello legato agli UFO e agli Extraterrestri. Sembra che questo territorio sia stato scelto dagli E.T. con unicità di elementi, avendo basi sotterranee e addirittura, come già detto, il monte italiano prediletto: il Musinè. Prescindendo da queste considerazioni che possono innescare un sapore campanilistico a tutta la questione, ben sapendo che su questo tipo di mistero “moderno” il territorio nella sua peculiarità c’entra poco e piuttosto sono gli esseri umani che ne effettuano una diversità in ambito di esperienza interpretativa, troviamo a Torino un personaggio che ha un’interessante valenza tra l’esoterismo e il mistero degli Extraterrestri. Tramite la telepatia, acquisisce messaggi cosmici che giungono da esseri che si presentano come provenienti da luoghi non terrestri, e dice di costruire un rapporto in cui il messaggio diviene strumento profetico, e terapeutico, quasi messianico, per una nuova visione del mondo. Nel gergo degli ufologi, gli studiosi positivisti del fenomeno con un taglio scientifico e moderno, questo tipo di rapporto con gli extraterrestri viene definito “contattismo”. Torino ha la sua contattista per eccellenza, che da qualcuno viene definita “medium” e da altri un “fenomeno telepatico”. Germana Grosso, torinese purosangue classe 1923, dal 1957 ha iniziato l’esperienza telepatica con un maestro tibetano e dagli anni ’60 dice di essere in contatto telepatico con esseri di altri mondi. La telepatia, come accenna Ugo Sartorio nell’introduzione al libro della Grosso: “I nostri amici Extraterrestri”, è cosa difficile, perché è un fenomeno controverso, che sino ad oggi non ha trovato ancora, seppur studi approfonditi hanno setacciato senza pietà la psiche umana e gli elementi di questo fenomeno, risposte definitive e decisive che possano rendere il fenomeno degno di essere preso in considerazione, oltre che osservato e studiato. Dalle stesse parole della Grosso, identifichiamo la sua esperienza: “ La facoltà che mi è stata data e sollecitata è la telepatia. Con questa sono entrata in collegamento, o contatto che dir si voglia, con abitanti di altri mondi. E’ semplicemente meraviglioso poter ricevere telepaticamente da loro! Sono anni e anni che ricevo messaggi e dipingo, sempre sotto telepatia, e mi sono resa conto in tutto questo tempo, che io sono semplicemente un mezzo per questi Esseri per diffondere la verità della loro esistenza. Come me, ci sono molte altre persone che ricevono telepaticamente, e altre ancora, che li incontrano personalmente. In principio la mia telepatia era ancora da sviluppare, e quindi ho dovuto fare come una scuola graduale anche mentale e spirituale; così, a poco a poco, continuando quasi tutti i giorni a ricevere da loro, sono entrata in una diversa angolazione mentale. Il mio orizzonte si è ampliato, ho compreso quanto grande sia l’Universo Cosmico con tutti i suoi infiniti mondi abitati. (…) Loro infatti, hanno la possibilità di captare dalla mente delle persone, quello che esse hanno in mente di voler fare. Mi hanno però chiarito che i fatti enunciati possono anche non accadere, perché le persone possono mutare pensiero per qualche ragione, ed è per questo che loro non danno mai date precise agli avvenimenti. Loro posseggono apparecchi sensibilissimi che captano le Onde negative per sconvolgimenti terrestri di qualunque settore, dai cambiamenti di clima ai terremoti ed altre catastrofi naturali, o provocate dall’uomo terrestre. (…)
Ricevo messaggi che trascrivo fedelmente, parola per parola, non aggiungendo mai nulla di mio, (…) non ho mai obbligato nessuno a credere però, (…) moltissime cose, per non dire tutte, si sono regolarmente avverate(…). Ora che la mia telepatia è diventata più selettiva posso comunicare con loro in maniera ricevente e trasmittente.(…) Sono molto cari e simpatici, e soprattutto hanno nei confronti di noi terrestri sentimenti di amore infinito e di fratellanza meravigliosa.(…) Ora poi che questa mià facoltà si affina sempre di più, riesco a vedere (…) quello che loro desiderano farmi vedere: come e dove vivono, come vestono, come sono fatti i loro mezzi di volo, come sono le loro basi, sia nei loro mondi, sia qui sulla Terra. Quando ricevo messaggi informativi possono farmi partecipe, sempre con la telepatia visiva, dei luoghi di cui mi danno notizia, e odo persino le voci delle persone del luogo.(…) La mia facoltà telepatica serve a loro per uno scopo ben chiaro: far sapere della loro esistenza, oltre che del loro modo di vivere, dei loro mezzi di volo, della necessità di mostrarsi a persone e di avere contatti personali. (…)” Come ebbe a dire Dino Buzzati che la incontrò nel 1965: “(…) la Grosso è una donna assolutamente normale, di mezz’età, di media statura, di temperamento quieto, psicologicamente e fisicamente comune, una casalinga come ce ne sono milioni, ovunque. La sola differenza che la distingue da una qualsiasi donna di casa sta nella sua capacità dattilografica, affinata da anni di esercizio.” I protagonisti di questi altri mondi che contattano la Grosso sono molti, ma tre nomi concorrono con frequenza maggiore nei messaggi a lei destinati. Sono Ithacar di Masar, Hitaoo di Lioaki e Kladur di Etonya. Ithacar è alto due metri, simile ad un biondo uomo nordico, marito e padre, capo squadriglia della flotta del pianeta di Masar, pianeta che farebbe parte del 57° pianeta solare e sarebbe abitato da quella razza che una volta abitava su Marte. Questa figura avrebbe perso la moglie durante un combattimento contro i “negativi”. Questi sarebbero altri extraterrestri errabondi alla perenne ricerca di nuovi spazi abitabili, che cercherebbero in tutti i modi di seminare terrore e discordia sul nostro mondo, con lo scopo di portarci all’autodistruzione per poi ricolonizzare la Terra. Questo, ovviamente è ciò che il popolo di Masar cerca di evitare in tutti i modi. Hitaoo è il capo di un gruppo speciale informativo, che ha lo specifico compito di captare attraverso la mente i pensieri dei terrestri contattati. E’ alto quasi due metri, avrebbe pelle, capelli e occhi molto neri. Kladur, anch’egli molto alto e di colore tendente al bruno, sia per occhi, pelle e capelli, con la forma degli occhi leggermente allungata e il viso arabeggiante, discenderebbe da un Lucumone, antico sacerdote etrusco, e il suo compito consisterebbe nel preparare altri esseri alle scienze cosmiche. Il suo pianeta non sarebbe altro che Giove, dove vivrebbero antiche razze fuoriuscite dalla Terra, come il popolo egizio, quello etrusco e gli Atlantidei di leggendaria e remota conoscenza. Un bel racconto fantastico, non c’è che dire, con molte reminescenze antropologiche sicuramente difficili da provare, ma collegate comunque alla storia dell’uomo. Questi esseri, sempre secondo la Grosso, avrebbero alcune basi sotterranee importanti vicino a Torino: in Valle Susa, nella zona di Meana, sotto il pianoro del Frais. I racconti che si narrano su questa base da parte degli abitanti della zona, si indirizzano tutti a una misteriosa grotta che attraversando di netto il massiccio montagnoso, collegherebbe la Valle di Susa alla limitrofa val Chisone. Uno dei messaggi “tecnologici” che si evincono dalle sedute della contattista, si riferisce alla costruzione di velivoli che volino sfruttando le linee magnetiche, eliminando così il sovraccarico di materia come il carburante. Altro contattista torinese degno di nota era Alberto Frisoni. Nato nelle Marche, ma da sempre residente in Piemonte , dove è mancato all’età di 80 anni nell’agosto del’97, era uno dei personaggi più caratteristici, bizzarri e originali del panorama contattistico torinese. Negli anni ’70 e ’80 fece numerose conferenze e apparizioni televisive raccontando dei suoi incontri con esseri extraterrestri e dei suoi viaggi su astronavi aliene. Degno di nota anche l’aneddoto riferito ad una fotografia scattata per sbaglio sul Musinè verso la fine degli anni ‘70, che rappresentava un singolare oggetto simile al Sole. Frisoni intervenne nel dibattito confermando l’ipotesi del fotografo Luciano Caivano che confermava la teoria di una presenza aliena. Egli sosteneva che la macchia sfocata di color arancio brillante era la manifestazione di una forma di vita extraterrestre che si sarebbe messa in contatto per dimostrare non solo la propria esistenza, ma l’intromissione nella vita degli esseri umani.
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