Indigenous Peoples |
Gli Animali Totemici |
15 Giugno 2015 | ||||||||
I misteriosi alieni che convivono con noi sul pianeta hanno un posto particolare in tutte le tradizioni dei Popoli naturali del pianeta
Nel mondo dei Popoli naturali, quei popoli nativi che non si sono lasciati assimilare dalla società maggioritaria disegnata dalle grandi religioni storiche, gli animali rivestono un ruolo sacro molto particolare. Gli animali sono considerati in queste culture come delle “porte” su altre dimensioni, e in quanto tali, devono essere rispettati e salvaguardati. Nelle culture dei Popoli naturali è molto presente il simbolismo degli animali totemici, spiriti-guida dotati di potere, conoscenza e arte della guarigione. Tra i Nativi americani, ogni animale ha un ruolo peculiare ed è considerato un elemento catalizzatore. In queste culture c’è un rispetto particolare per tutto ciò che riguarda Madre Terra e i suoi figli, e indubbiamente gli animali sono quegli esseri che hanno maggiormente mantenuto un legame con la Terra. In pressoché tutti i miti e le leggende dei Nativi americani sono presenti gli animali e di solito hanno una parte predominante. Il bisonte, il corvo, l’orso, il lupo, l’aquila sono i più ricorrenti. Ma ogni animale può essere un elemento sacro per chi lo adotta (o ne viene adottato) come spirito-guida. Nelle tradizioni degli aborigeni australiani c’è ovviamente il canguro, o il cigno nero, l’aquila, il falco, ma c’è anche il cockatoo, o cacatua, una specie di pappagallo nero con le piume rosse che viene preso a simbolo dagli aborigeni Wamba Wamba del Victoria.
Anche il ragno, con la sua tela, ha una parte importante. Gli ormai noti “dreamcatcher” che popolano quasi tutte le nostre case, soprattutto di chi ha dei bambini, sono le tele del ragno dei Nativi americani preposte a fare da filtro ai sogni cattivi per lasciar passare solo quelli buoni. Nella mitologia del popolo Bassa del Camerun un ragno, con la sua tela, è stato il salvatore della loro gente, impedendo l’accesso nella grotta dove si rifugiavano i continuatori della loro tradizione a chi voleva distruggerla. Nelle tradizioni celtiche l’aquila ha un posto di rilievo, così come il cervo, il lupo, il cinghiale, il corvo, l’airone. Tuttavia, al di là dell’iconografia più conosciuta, che spesso risente di una interpretazione culturale secolare (ne abbiamo un infausto esempio nella demonizzazione dei gatti neri derivanti da superstizioni medievali), tutti gli animali, di qualsiasi razza, possono essere elementi totemici. Insetti compresi. Secondo queste tradizioni, incontrare sulla propria strada un animale-guida può essere un evento che trasforma completamente la propria vita, un “segno” inviato da Madre Terra. Un animale-guida può essere fonte di ispirazione, può aprire delle porte su altre dimensioni, può guarirci dalle malattie, è un totem che ci protegge e ci stimola a evolvere. I Nativi dicono che tutti noi abbiamo un animale totemico, ma dobbiamo imparare a riconoscerlo. In quel caso l’animale-guida diventerà una sorta di nostro “protettore” e fonte di ispirazione per la nostra vita.
Ma come si può riconoscere un animale-guida? Secondo le antiche tradizioni, l’incontro può avvenire ad esempio durante il sonno. In questo caso, se l’animale si rivela una guida, se ne conserverà il ricordo dopo essersi svegliati. Oppure l’incontro può avvenire in maniera spontanea, in mezzo alla natura. Non necessariamente con un animale fisico, ma con la sua proiezione mentale. È indubbio che gli animali vivano, a differenza degli uomini, un profondo rapporto con il pianeta. Vivono naturalmente il principio dell’ecospiritualità, un’armonia con la natura che lascia intuire un contatto con il mistero di cui Madre Terra è depositaria. Se proviamo a considerare gli animali senza lo stereotipo che ce li fa vedere, anche con le migliori intenzioni, come degli esseri da proteggere ma tutto sommato senza una propria cultura e identità, allora avremo delle sorprese. Potremo guardare il nostro gatto o il nostro cane come un grande mistero che sta accanto a noi, e quell’uccello che vola non sarà più solo parte del nostro scenario. Sarà un inviato di Madre Terra che forse ci vuole comunicare qualcosa. Quando abbiamo deciso di edificare un grande cerchio di pietre a Dreamland, con l’intenzione di dare una prosecuzione all’antica cultura dei Nativi europei, abbiamo ricevuto dei segni da parte di animali che ci hanno indicato con precisione il luogo. Dapprima un airone cinerino che scese dritto dal cielo per andare a posarsi su un preciso punto del posto che avevamo scelto. Il giorno successivo, un falco che si posò sulla pietra che segnava il centro del futuro cerchio di pietre e vi rimase sopra a lungo.
Da notare che nelle leggende irlandesi l'airone possiede poteri soprannaturali ed è messo in relazione con la coppa del Graal, tanto da essere considerato un uccello segreto e magico. Anche la figura del falco ha rivestito per i popoli antichi importanti significati. Presso gli antichi egizi rappresentava il dio Horus che ereditava il potere del dio Osiride, mentre nei racconti delle leggende irlandesi, il falco manifesta un preciso ruolo sacro. Abbiamo poi scoperto, nel contatto con le tradizioni autoctone locali, che quel preciso punto al centro del cerchio di pietre, indicatoci dall’airone e dal falco, era il luogo dove per molto tempo si ergeva un albero considerato sacro, e dove si era tramandata una antica tradizione che usava addobbare l’albero e svolgervi attorno i propri riti. Oggi la cultura del mondo maggioritario ci ha privato di questo rapporto magico con gli animali, impedendoci di coglierne i segni, gli insegnamenti e gli aiuti che ci possono arrivare da loro. Impedendoci di vederli come i messaggeri di Madre Terra, i suoi figli privilegiati che hanno mantenuto un rapporto con lei, mentre noi ce ne siamo distaccati. Erroneamente, e molto paternalisticamente, pensiamo che siano loro ad avere bisogno di noi, mentre guardandoci intorno e vedendo il tipo di società malata che ha saputo creare l’uomo, forse siamo noi ad aver bisogno del loro insegnamento. |