Misteri

Il mistero dei Cerchi nel Grano

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02 Maggio 2011

Il “Diavolo Mietitore” o “The Moving Devil” rinvenuto il 22 agosto del 1678 in un campo di avena dell’Hertfordshire in Inghilterra


Che cosa sono e chi realizza i misteriori cerchi nel grano che appaiono all’improvviso nella notte? La scienza moderna sembra non essere in possesso della tecnologia con cui vengono realizzati. Messaggi di visitatori alieni? Segnali di viaggiatori del tempo? Artisti della Land Art in possesso di tecnologie sconosciute? Potrebbero essere attribuibili a esperimenti segreti militari se non fosse che la loro manifestazione era già nota nel passato.


Il fenomeno dei crop circles

È da molti decenni che vengono rinvenuti occasionalmente nei campi di grano e di altri cereali inspiegabili disegni ricavati tra le estensioni del frumento. Sono i cosiddetti “crop circles”, i “cerchi nel grano” (da “crop” = coltivazione, raccolto - e “circle” = cerchio).

I disegni sono ottenuti con l’abbassamento “naturale” degli steli secondo un preciso ordine coerente che dà forma al disegno stesso. In questo modo sono tracciate linee rette, curve e cerchi. In questi ultimi l’abbassamento “naturale” degli steli segue un movimento rotatorio, per la maggior parte in senso orario, lasciando al centro solitamente una decina di steli eretti e parzialmente intrecciati tra di loro.

Questi disegni rappresentano immagini talvolta semplici e altre volte di una complessità incredibile. Sono disegni di varie forme e dimensioni. Alcuni sono imponenti e si estendono per migliaia di metri quadrati.

La particolarità di questi disegni è rappresentata dal fatto che non sono pienamente apprezzabili al livello del suolo, ma si possono vedere nella loro completa estensione solo dall’alto.

All’inizio i crop circles erano di forma essenzialmente circolare, poi la loro struttura si è evoluta in forme molto più elaborate, di varia natura, rappresentativa e simbolica, e il termine “crop circles” è stato mutuato nel termine “agroglifi”, ovvero “disegni tracciati nei campi”. Tuttavia il vecchio nome anglosassone “crop circles”, ormai conosciuto presso il grande pubblico, è rimasto ancora attuale per definire il singolare fenomeno.

I crop circles appaiono nei campi di cereali: avena, grano, orzo e colza, ma si manifestano con le stesse caratteristiche costruttive anche nei semplici campi d’erba.

Solitamente appaiono dalla fine della primavera, quando gli steli hanno raggiunto la massima altezza, sino alla fine dell’estate, quando le colture sono giunte a maturazione. Rappresentano la manifestazione di un fenomeno innegabile che si mostra con tutta la sua evidenza e che sollecita inevitabile curiosità nei media e nel pubblico.

Ad oggi non si conosce l’identità di chi li realizza, né come vengono fatti, né tantomeno che cosa possano rappresentare o quale messaggio possano eventualmente esprimere i disegni con cui si manifestano.

I crop circles vengono rilevati occasionalmente e si presume vengano realizzati con estrema rapidità di esecuzione nella notte che precede la loro apparizione.


Un esempio della “piegatura” naturale dei noduli degli steli prodotta dal calore che con la loro caduta al suolo creano la forma dei disegni

Sembrano apparire all’improvviso. Molti occasionali testimoni asseriscono che pochi minuti prima del ritrovamento non era stato notato nulla nei campi che potesse far pensare che stesse accadendo qualcosa di particolare. Appaiono e basta. Solitamente in luoghi isolati, lungo le campagne, alcune volte vicino a siti megalitici.

Accade anche che appaiano a poca distanza da casolari e dai centri abitati, come quello rinvenuto nei pressi di Sompting in Inghilterra nel 2002, senza che nessun testimone abbia visto qualcuno intento a realizzarlo.

Un ulteriore mistero relativo ai crop circles è rappresentato dalla presenza di inspiegabili piccole sfere luminose che in qualche caso sono state osservate in movimento al di sopra dei disegni.

Il fenomeno dei crop circles è di innegabile portata mediatica e incuriosisce migliaia di persone. Sui campi dove appaiono sembrano infatti darsi appuntamento, attratte dal mistero che essi rappresentano, centinaia di persone. Tanto da preoccupare alle volte le autorità locali.

Molti ricercatori, incuriositi in un modo o nell’altro dalla manifestazione dell’insolito fenomeno, si sono applicati per cercare di dare una spiegazione qualsiasi, ma sino ad oggi non si sa assolutamente nulla di certo in proposito.

Sembra esserci molta disinformazione su questo fenomeno. La sua manifestazione viene spesso ricondotta dai media all’azione di fantomatici burloni, i cosiddetti “Oaxers”, o di non meglio precisate cause naturali, privando il pubblico di una corretta e esauriente informazione.

C’è stato chi ha voluto imitare queste opere nei campi, ma per realizzarle ha dovuto piegare o spezzare a forza gli steli dei cereali, impiegando intere giornate di lavoro sotto gli occhi di svariati e inevitabili testimoni. Alla fine i risultati hanno evidenziato differenze sostanziali rispetto ai crop circles originali.

Infatti, secondo le analisi eseguite sugli steli, risulterebbe che il loro abbassamento venga ottenuto per irraggiamento di microonde, possibile solo a mezzo di una avanzata tecnologia che ragionevolmente non può essere alla portata di tutti per la sua complessità d’uso e le conoscenze scientifiche necessarie.

Nonostante le indagini delle autorità competenti e di privati cittadini, non si ha nessun dato certo sulla natura dei crop circles. Sono comunque state formulate numerose ipotesi che in questa documentazione affronteremo come base di lavoro per sviluppare una seria ricerca sul fenomeno.

A seguito del ritrovamento di tre crop circles avvenuto nel Canavese, in Piemonte, nel giugno del 2003, che presentavano tre distinte strutture e modalità costruttive, è stato possibile fare qualche passo in avanti sulla conoscenza del fenomeno.

Grazie all’occasione di indagine diretta e senza inquinamento di dati, evento paragonabile a quello offerto dalla “Stele di Rosetta”, è stata avviata una specifica ricerca sul fenomeno che ha portato a fare maggiore luce sulla sua natura e ad ottenere dati rivelatori in merito.

Sulla base di questa esperienza, la successiva opera della “Commissione per l’Indagine sui Fenomeni Fortiani” della Ecospirituality Foundation ha portato a condurre ricerche mirate sui siti dei crop circles e a perfezionare la conoscenza del fenomeno.

Dati che sono oggi disponibili per tutti i seri ricercatori del campo, con cui scambiare una reciproca collaborazione.


I crop circles del passato

I disegni nel grano hanno fatto la loro apparizione già in passato. Nonostante le cronache facciano risalire la nascita dei crop circles in Inghilterra nel nostro secolo, in realtà questo fenomeno ha una sua profonda radice storica che va al di là dell’epoca moderna e dimostra chiaramente che i crop circles non sono il frutto delle tendenze culturali del nostro tempo, ma sembrano confermare l’intenzione di una testimonianza culturale e una ritualistica spirituale dei Popoli naturali.


Segnali verso il cielo

È dai tempi antichi che gli uomini realizzano disegni sul suolo usando i più disparati sistemi, dalla posa delle pietre all’asportazione di tracce di terreno o attraverso la manipolazione della vegetazione. Questi disegni spesso erano invisibili da terra, ma apprezzabili soprattutto dall’alto come se non fossero rivolti all’attenzione degli uomini a terra, ma si trattasse di messaggi realizzati per essere rivolti al cielo. Probabilmente per propiziarsi gli dei celesti oppure per richiamare l’attenzione delle creature divine che, secondo le leggende che ci sono pervenute dal più lontano passato, scendevano occasionalmente dal cielo per portare doni e conoscenza agli abitanti di questo mondo.


Una delle sferette di silicio al microscopio. Le sferette vengono rinvenute sugli steli quale effetto dell’intenso calore impiegato per piegarli al suolo

In Perù si possono ammirare ancora oggi i “geoglifi” di Nazca, sull’omonimo altopiano del sud America. I disegni, ricavati dalla manipolazione degli strati del suolo, sono di grandi dimensioni e raffigurano per la maggior parte animali e insetti, ma in alcuni casi si riferiscono anche a figure geometriche del tutto simili ai crop circles moderni.

Le immagini, che coprono una immensa superficie dell’altopiano, come accade per i crop circles moderni, non sono visibili dal suolo, ma possono essere osservati nella completezza dei loro disegni essenzialmente dall’alto, a bordo di un aereo in volo.

Esistono i “petroglifi” di Qinghe, una provincia cinese sul confine con la Mongolia, realizzati con il posizionamento di pietre, che mostrano grandi disegni relativi a varie forme geometriche la cui costruzione viene fatta risalire all’antica Cina del 1500 a.C.

Possiamo ricordare le grandi figure tracciate sui pendii delle colline del sud dell’Inghilterra, attraverso la manipolazione del suolo e riconducibili alla cultura dei crop circles, raffiguranti uomini e animali giganteschi.

Non ultimo è il cosiddetto “Candeliere delle Ande” che fu realizzato in Perù nell’epoca della dominazione spagnola, secondo le cronache del tempo nel corso di una notte, con la sabbia, sulle pendici di una montagna, da sconosciuti che non lasciarono traccia del loro passaggio.


Il Caso del Libro dei Morti egizio


Il riferimento più antico del fenomeno dei cerchi nel grano può essere fatto risalire all’illustrazione esistente sul papiro del Libro dei Morti dell’antico Egitto.

Nella copia conservata presso il Museo Egizio di Torino si può osservare la scena di un defunto mentre ara nei campi di grano di Osiride. La scena si svolge tra piccoli cerchi che sono raffigurati tra le messi.

L’interpretazione che viene data all’illustrazione viene riferita al mito del passaggio dei defunti nell’Aldilà. La presenza dei cerchi nel grano sembra voler significare la divinità che si manifesta tra le messi per dare tangibilità al mistero della sua natura divina. Probabilmente con lo stesso intento con cui la Bibbia mostra la rappresentazione della manifestazione divina attraverso la natura, in questo caso evidenziata con un roseto ardente.


Il caso dei cerchi della piana di Giza in Egitto

Nel marzo del 2006, nel corso di un programma di mappatura dei luoghi sacri della civiltà egizia, eseguita a mezzo dei satelliti in orbita, sono stati rilevati al suolo una dozzina di inspiegabili cerchi a un chilometro a sud della piana di Giza.

I cerchi si trovano a poche centinaia di metri dalla Sfinge e sono allineati in una direzione nord-sud. Sul terreno appaiono appena percettibili, ma dal cielo si vedono nettamente i solchi tracciati anticamente nel terreno. I ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che possano essere allineati in base a qualche costellazione celeste.


L’interno dell’agroglifo di Pontecurone, Italia

Nel tentativo di trovare una spiegazione di questi cerchi si fa risalire la loro realizzazione alle pratiche religiose della mistica egizia. In proposito si cita il possibile legame con le ripetute iscrizioni che si trovano sui sarcofagi risalenti all’Antico Regno, attorno al 2500 a.C., che recitano: “Fui colui che nacque come un cerchio”.

Frase che potrebbe riferirsi al senso effimero che veniva dato alla vita dei defunti, sepolti nei sarcofagi, paragonabile al mistero della repentina e inspiegabile comparsa dei cerchi nel grano a cui evidentemente veniva data una valenza divina.


Il caso del “Diavolo mietitore”

Rimane celebre il caso medievale del “Diavolo Mietitore”, “The Moving Devil”, riferito ad un anomalo cerchio nel frumento rinvenuto il 22 agosto del 1678 in un campo di avena dell’Hertfordshire in Inghilterra.

Ne dà notizia un pamphlet dell’epoca. Poteva trattarsi di un lavoro fatto da chiunque, ma agli occhi attenti dei contadini, abituati a lavorare nei campi, risultò evidente che il disegno era stato realizzato in maniera anomala. Gli steli che mostravano il disegno del cerchio non erano spezzati, ma risultavano piegati in maniera innaturale e i contadini trovarono che il grano era “abbassato a terra naturalmente” in un modo assolutamente inconsueto per la loro esperienza.

Oggi, alla luce delle nostre attuali conoscenze, potremmo dire che, agli occhi degli incuriositi contadini, gli steli dovevano risultare inspiegabilmente piegati alla base dei noduli. Come abbiamo visto più volte verificarsi nei crop circles originali.

Non per nulla il pamphlet in questione dice “...the crop was cut down...”, che dà il significato di forzatamente abbassato e non usa il termine “cut off” che avrebbe significato il taglio degli steli. Se fossero stati tagliati nessuno dei contadini si sarebbe meravigliato più di tanto. “Cut down” è un termine usato in senso figurato: riferito ad una persona significa che viene piegata senza essere uccisa; ovvero, nel caso del grano, senza essere tagliato.

Non sapendo che spiegazione dare al fenomeno, le autorità ecclesiastiche del tempo attribuirono l’apparizione del crop circle all’opera del demonio.


La cronaca moderna di un fenomeno senza spiegazioni


La stagione inglese

Le cronache del nostro secolo sui crop circles riguardano le loro apparizioni innanzitutto in Inghilterra.

Secondo la testimonianza dello scrittore inglese Raymond Drake si parlava già del fenomeno agli inizi del ‘900, soprattutto tra gli agricoltori del sud dell’Inghilterra che li vedevano apparire all’improvviso nei loro campi.

Fu ancora un ricercatore inglese, Colin Andrews, a dare una prima notizia documentata della loro manifestazione negli anni ‘50.

Il fenomeno dei crop circles iniziò ad essere conosciuto dal grande pubblico dagli anni ‘70 in poi, con la scoperta e la divulgazione da parte degli organi di comunicazione di un cerchio di 5 metri apparso nello Wiltshire in Inghilterra, al cui interno il grano era stato trovato piegato a spirale in senso orario.


Il grande agroglifo apparso nelle campagne del Canavese, Piemonte

All’epoca dei primi ritrovamenti i crop circles erano essenzialmente rappresentati da semplici cerchi realizzati nei campi di cereali, da soli o in raggruppamenti di più cerchi.

Il fatto che fossero circolari portò a suggerire che potessero essere formazioni che si creavano naturalmente a causa di agenti atmosferici violenti o per via di burloni che si nascondevano abilmente alle indagini delle varie autorità locali.

Il fenomeno sembrava avvenire esclusivamente in Inghilterra, soprattutto nel Wiltshire e dell’Hampshire, e la situazione continuò sino al 1990.


La diffusione planetaria

Dal 1991 in poi il fenomeno dei crop circles abbandonò la sua culla di manifestazione moderna, tutta inglese, per incominciare a manifestarsi su tutto il pianeta. Crop circles apparvero improvvisamente nei campi di moltissime altre nazioni del globo.

Inoltre, dal 1991 in poi si notò un salto di qualità strutturale dei disegni, i quali non si mostravano più come semplici cerchi, ma assumevano forme sempre più complesse e elaborate, alcune tracciate su una estensione di superfici di 10-20 mila metri quadri.

Questo evento fece decadere l’ipotesi di causa naturale come origine del fenomeno, e fu sempre più evidente che c’era una precisa volontà dietro al significato dei loro disegni e alle loro stesse apparizioni.

Anche se molti, di fronte alla nuova complessa struttura dei disegni incominciarono a parlare di “agroglifi”, ovvero di disegni tracciati nelle colture, nell’immaginario comune rimase a definirli il termine di crop circles.

Oggi si contano oramai migliaia di rilevamenti di crop circles su quasi tutte le aree del pianeta.


Le rappresentazioni attuali degli agroglifi

Oggi i crop circles assumono per la maggior parte le immagini relative a simboli sacri delle antiche culture del pianeta, dai Celti ai Nativi americani, sino agli antichi Sumeri. Altri esempi di crop circles assumono immagini che si riferiscono a eventi astronomici, matematici e ad altre moderne scoperte scientifiche.

Altri ancora rappresentano significati esoterici e principi matematici della geometria sacra dell’alchimia e delle correnti iniziatiche di tutto il pianeta.


La manifestazione dei crop circles del Canavese, Piemonte

Nel 2003 i crop circle sono stati rilevati anche in Italia nell’area del Canavese, a sud di Ivrea, il 1° giugno e il 15 giugno.

L’importanza del loro rilevamento si è rivelata notevole sul piano della ricerca in quanto è stato il primo caso documentato e studiato in diretta che si sia mai avuto in Italia.

L’evento è stato stigmatizzato dai ricercatori come una vera e propria “Stele di Rosetta” utile per lo studio e per fare finalmente chiarezza sul fenomeno dei crop circles.

Nell’area del Canavese sono stati infatti scoperti tre crop circles che, per la specificità con cui sono stati realizzati e per i reperti che sono stati rinvenuti al loro interno, riassumono la casistica mondiale del fenomeno in una ricerca unitaria, con una interazione particolarmente interessante che ha consentito di ottenere dati inaspettati, e ha permesso di avanzare verso tracce di ricerca più specifiche di quanto non fosse mai stato attuato.

Gli scopritori dei tre cerchi del Canavese, Miriam Madau e Alberto Dovana, si sono rivolti alla Ecospirituality Foundation dando la loro collaborazione, a mezzo della quale si sono potuti ricavare dati di prima mano su un fenomeno importante sotto numerosi profili di interesse, senza che venissero manipolati da eventuali cover-up o altri inquinamenti di prove.

La cronaca della loro scoperta porta al 1° giugno 2003 (presso Vische - Lago di Candia) quando effettuano il ritrovamento del primo crop circle, detto “Pittogramma”.


Il “candeliere delle Ande”, il disegno apparso sul fianco di una montagna in una sola notte

Il 15 giugno 2003, su incarico della Ecospirituality Foundation, mentre eseguono delle prospezioni aeree della zona, scoprono altri due ulteriori crop circles: il “Bilanciere” (presso Perosa Canavese - Ivrea) e la “Vela” (presso Crotte - Ivrea).

L’intervento degli scopritori ha consentito, in successivi sopralluoghi sui tre siti, di raccogliere una preziosa ed esauriente mole di materiale documentativo: reperti vegetali, animali e altro ancora, insieme a campioni del terreno presi all’interno e all’esterno dei disegni. I due collaboratori hanno avuto modo di eseguire una ulteriore e altrettanto preziosa documentazione a mezzo di filmati e fotografie. Il tutto prima che i tre crop circles venissero distrutti dagli agricoltori del luogo.

Grazie alla preziosa collaborazione di Miriam Madau e Alberto Dovana la Commissione per l’Indagine sui Fenomeni Fortiani ha avuto l’occasione di poter avviare un preciso protocollo di lavoro di analisi e di ricerca su materiale di prima mano.

L’evento del Canavese ha avuto un eco di quasi contemporaneità con la manifestazione di crop circles in altri luoghi italiani:


- Lazio: 9/6 a Capena; 15/6 a Sabaudia (Latina); 16/6 a Tre Fontane (Roma).

- Emilia Romagna:19/5 a Loiano (Bologna); 14/6 a Ostiglia.

- Umbria: 16/6 a Cortona (Arezzo); 30/6 a San Mariano (Perugia).

- Marche: 8/6 a Montegranaro (Ascoli Piceno); 9/6 a Potenza Picena (Ascoli Piceno); 13/6 a Montegranaro (Ascoli Piceno); 15/6 a Montegranaro (Ascoli Piceno); 20/6 a Montegranaro (Ascoli Piceno).

- Sardegna: 2/4 a Settimo San Pietro (Cagliari); 8/7 a Pabillonis (Medio Campidano).

- Friuli: 20/5 a Ranzano (Pordenone).

- Toscana: 27/6 a Fornacette (Pisa).


I crop circles nell’erba di Venaria

Successivamente al caso del Canavese, la Commissione per l’Indagine sui Fenomeni Fortiani della Ecospirituality Foundation ha avuto modo di poter studiare altri due casi di crop circles che vengono a tutt’oggi considerati emblematici dai ricercatori per via della singolarità della loro natura e apparizione, e per la possibilità di ottenere ulteriori dati sulla loro realizzazione.

Questa volta i crop circles si sono manifestati nella vegetazione spontanea coinvolgendo steli di erba, provvisti di noduli, con le stesse caratteristiche con cui sono stati osservati nelle coltivazioni di grano maturo.

I casi in questione riguardano due gruppi di crop circles rinvenuti nei pressi di Venaria, in Piemonte, all’interno dell’identica proprietà privata e sullo stesso luogo di questa stessa.

Il primo caso si è verificato il 16 maggio 2004. A distanza di due anni il secondo caso è stato scoperto l’11 maggio 2006. Il fenomeno si è poi ripetuto ancora nell’aprile del 2007 e poi nell’agosto del 2009.

La circostanza della loro apparizione nel campo di una proprietà privata ha permesso di poter studiare il fenomeno senza che i reperti potessero essere inquinati dall’incuria dei visitatori e dall’azione distruttiva dei parascientifici di turno.

Si è potuto osservare a considerevole distanza di tempo come le formazioni abbiano potuto mantenere la loro forma originale nonostante l’azione, anche violenta, degli agenti atmosferici della zona.

L’osservazione delle formazioni ha consentito di raccogliere ulteriori dati che hanno portato a sempre più circoscritte ipotesi sull’origine del fenomeno dei crop circles.



 

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