Misteri

Cerchi nel grano, il ritorno della Sumeria

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01 Settembre 2011

Cerchio nel grano che rappresenta la Fenice, comparso nel Wiltshire
nel 2009

Una teoria su uno dei misteri più affascinanti dei nostri giorni


Il fenomeno dei cerchi nel grano lo conoscono ormai tutti essendo divenuto un caso internazionale, oggigiorno ancora ritenuto inspiegabile. Le spighe, piegate in maniera spiraliforme con una perfezione quasi magica, hanno conquistato il cuore di migliaia di persone. I disegni che ne scaturiscono in meno di un minuto sono a dir poco meravigliosi. Ma chi può essere dotato di una simile tecnologia e di un’arte così eccezionale?

I misteriosi artisti non hanno fatto poi molto per nascondercelo. Peccato che a molti sia sfuggita la loro “firma” fin dal primo momento. Questo purtroppo, è accaduto, perché la storia ufficiale che ci viene raccontata è piena di “bachi”. Se avessero impiegato più delle solite 4-5 pagine dei libri di storia per raccontare la prima civiltà umana, praticamente fiorita dal nulla, probabilmente tutti avrebbero compreso.

Si tratta della Sumeria, localizzata dove ora risiede l’attuale Iraq. I Sumeri, altrimenti ribattezzati come “il popolo degli osservatori”, avevano una conoscenza incredibile del cosmo - di gran lunga migliore di quella che abbiamo noi oggigiorno. Purtroppo, anche questo non ci viene spiegato a scuola. Ma come era possibile, se si trattava delle prime civiltà umane? La spiegazione, così semplice da sembrare quasi assurda, è scritta sulle tavolette Sumere: un popolo ultra civilizzato e proveniente da un pianeta denominato Ni.Bi.Ru (il pianeta dell’attraversamento) giunto sulla Terra in cerca di oro… ma si è preso anche la “briga” di creare geneticamente la razza umana, ibridando gli ominidi terrestri con i loro, al fine di avere un piccolo aiuto alle loro “sofferenze”.


Crop Circle che rappresenta il calendario Maya e il simbolo del globo alato, comparso nel 2009 nel sud dell’Inghilterra

Il creatore della razza umana era quello che dagli esseri umani veniva identificato come un dio: Ea/En.ki o “il signore della terra”. Sarà forse un caso che nel 1991, precisamente nel Wiltshire, in seguito a un messaggio di origine umana intagliato in un campo di grano da J.E. BeckJordche in cui vi era scritto “parlaci” (Talk to us), è apparso un crop circle sotto forma di scritta a soli 20 metri di distanza che viene considerato una via di mezzo tra la scrittura fenicia, accadica ed ebraica. Il suo significato era: Ea/Enki Ptah, il creatore saggio e benigno.

Ma, per quanto eclatante, questo non è assolutamente l’unico cerchio che ci riconduce all’antica Sumeria, l’Egitto, Nazca ecc. Tutte popolazioni che secondo il mito furono civilizzate inizialmente dagli “dei” anunnaki - letteralmente “quelli che dal cielo scesero sulla terra. Ce ne sono infatti un’infinità. Come quello apparso il 12 Giugno 2009 a Yatesbury nel Wiltshire (UK) che mostra la fenice, di cui si parlava già nell’antico Egitto. Simbolo che veniva rappresentato anche all’interno del globo alato (rappresentante il loro pianeta, Nibiru). Il globo alato appare anche in molte altre formazioni, per esempio in quella dove viene rappresentato il calendario Maya, apparso nel sud dell’Inghilterra, oppure nella punta del caduceo apparso a Milk Hill.

Il 28 novembre del 1992, in Egitto appare un crop circle che rappresentava un geroglifico egiziano a forma di F che indica la parola “Neteru”. Questo termine significa “i guardiani”, termine che, peraltro, fin dall’antico Egitto stava a indicare gli dèi anunnaki.

L’americano Steve Canada ritiene che gli anunnaki ci stiano indicando il loro prossimo ritorno proprio attraverso queste formazioni. In particolare, le formazioni con cerchi grossi circondati da anelli, rappresenterebbero Nibiru - pianeta che i sumeri raffiguravano circondato da corone di raggi. Anche il tridente sembrerebbe essere sempre il simbolo dello stesso pianeta: attrezzo simbolico che avrebbe utilizzato Nibiru per “uccidere” Tiamat , il nostro pianeta che, una volta entrato in collisione con Nibiru avrebbe formato l’attuale Terra e la luna dividendolo in due.


Secondo alcuni, l’interpretazione di questi cerchi nel grano, raffiguranti il calendario Maya, indicano la fine del quinto sole che avrà luogo il 21 dicembre 2012, e l’inzio del nuovo sole che avrà luogo il 28 marzo 2013. Nel periodo di transizione, probabilmente, ci saranno molte tempeste solari

Una delle interpretazioni più interessanti che associa gli dèi Sumeri con i cerchi nel grano è quello che viene chiamato “il grande pesce” apparso a Lockeridge il 30 luglio 1991 e di una lunghezza incredibile: ben 117 metri! In questo, Canada, ci vede l’orbita di Nibiru rappresentata più o meno come facciamo noi oggi, in cui, probabilmente, viene indicata la posizione del pianeta attorno al sole al momento della formazione del Crop circle. Ma non solo: le “pinne” di quello che viene chiamato delfinogramma, rappresenterebbero l’intersecazione di Plutone - punto nel quale inizia la parte del sistema solare che ufficialmente conosciamo.

Negli anni a seguire, i guardiani, probabilmente dopo aver ottenuto la nostra fiducia, cominciano a cambiare gli argomenti proposti nei cerchi nel grano. Già dal 2009 i messaggi sembrano essere un avvertimento per il genere umano: nella maggior parte dei casi prevedono forti tempeste solari in arrivo sul nostro pianeta. Su Youtube è stato caricato un video il cui testo è stato ripreso da un articolo de La Stampa in cui viene fatta una simulazione, da parte della Nasa, di ciò che potrebbe accadere se una tempesta solare colpisse il nostro pianeta. Le conseguenze, ovviamente, sarebbero inquietanti ma è anche vero che, probabilmente, darebbero la possibilità al genere umano di ritrovare il contatto con se stesso e con la natura. Una bella sfida per l’umanità!


Quando è nato il fenomeno

Il primo – ufficiale – cerchio nel grano è quello del 15 Agosto del 1972 apparso Warminster, nel sud dell'Inghilterra. A darne notizia furono Bryce Bond, un giornalista radiofonico americano, e Arthur Shuttlewood, un ufologo britannico che svolse un ruolo cardine nella testimonianza dell’evento. Si racconta che mentre guardavano il cielo videro delle strane “bolle” danzare per il cielo. A quel punto uno strano oggetto di forma triangolare si mosse lungo un campo di grano. In meno di un minuto le spighe si misero in posizione, con una grazia da far invidia a una ballerina, formando una sagoma triangolare di 7 metri. Dopo alcuni secondi ne apparve una seconda a forma di cerchio di circa 10 metri di diametro. Apparso il disegno, lo strano oggetto (un ufo?) scomparve nel nulla. Nel 2012 si compiranno 40 anni di apparizioni nei cerchi nel grano. Numero, forse per un caso, o forse no, attribuito proprio al dio Enki. E’ bene però anche dire che sembra che già nel 1966 si siano formati i primi cerchi nel grano, ma non esiste nessuna documentazione in merito per verificarne la veridicità.


Il crop circle apparso nel 2004 a Milk Hill, Wiltshire, rappresenta un caduceo con in punta il simbolo del globo alato

Le apparizioni, documentate, furono sempre più frequenti dal 1990 in poi. Le teorie, ufficiali e non, in merito ai cerchi nel grano si sprecano. Da quelle più o meno plausibili (campi morfogenetici, forze geomagnetiche) a quelle veramente assurde, alcune delle quali fornite addirittura da scienziati, come quella dei ricci in amore che lascerebbero delle spirali nel grano durante l’accoppiamento (sic!).


Non solo grano

Ci sono stati dei ritrovamenti anche in prati: nel 1985 in Svizzera, a Zurigo, anche se alcuni non credono si tratti di cerchi voluti, non avendo una immagine ben definita come le altre, ma per lo più affermano siano dei segni lasciati da UFO, con cui Edward Meier diceva di essere in contatto; altri in campi di colza e in coltivazioni di mais, come il primo cerchio italiano comparso nel 1985 a Castions di Zoppola, in Friuli Venezia Giulia.


Vicende particolari

Uno dei più grandi pittogrammi è apparso in Germania, in Bassa Sassonia, nel luglio del 1991. Era stato realizzato su una superficie di ben 5000 mq, vicino a un antico luogo di culto. Una delle persone che si trovavano lì in quel momento (c’erano migliaia di visitatori) aveva notato delle strane piastre metalliche. Stranamente non disse molto e sparì improvvisamente. Alcuni giorni dopo, il proprietario del campo di grano, ricevette per posta alcune foto che rappresentavano le piastre metalliche che erano state “rubate”. In quelle si vedeva, incredibilmente, lo stesso disegno apparso nel cerchio nel grano.


La posizione è sempre strategica

Perché i cerchi nel grano non vengono fatti in qualsiasi posto? E perché in alcuni luoghi, considerati sacri da millenni, ci sono molte più formazioni? La spiegazione ha qualcosa di magico che porta dentro sé le tracce di una sapienza antica. I creatori dei cerchi nel grano pare scelgano punti strategici in cui vi è un’intensa energia. Il ricercatore Richard Andrews ha infatti scoperto che all’interno dei cerchi nel grano si trovano dei campi di energia perfettamente strutturati, tanto che anche dopo anni è possibile localizzarli nonostante non siano più visibili. Addirittura, con il passare del tempo, anche se non visibili all’occhio umano, si aggiungono, a livello energetico, altre formazioni (cerchi, anelli ecc.).


Il crop circle ribattezzato come il grande pesce. Questo delfinogramma rappresenterebbe l’orbita di Nibiru come lo rappresentiamo oggi e la sua posizione all’interno del sistema solare

Secondo Andrews, “per prima cosa entra in azione un’energia intelligente che opera dall’alto, che traccia un disegno invisibile e prestabilisce la direzione in cui ogni spiga deve piegarsi. In seguito, si sprigiona dal suolo una forza sotterranea che continua il processo e porta a termine la forma visibile e definitiva che poi troviamo nei campi”.

I “guardiani”, dunque, utilizzerebbero punti strategici di energia, alla stregua degli agopuntori che stimolano i punti energetici del corpo umano per riequilibrare la corrente energetica lungo i meridiani. Loro fanno la stessa cosa stimolando i punti energetici di Gaia. Che stiano preparando il nostro pianeta alla tanto attesa “nuova Gerusalemme”?


I messaggi dei cerchi nel grano

I messaggi contenuti nei cerchi nel grano sono molto importanti. Se prima indicavano molti simboli e tradizioni degli “dèi” sumeri, oggi, sempre più predicono degli avvenimenti cosmologici importantissimi. Eclissi, comete in arrivo, modifiche del sistema solare, planetario ecc. Imparare a comprenderli è nostro dovere perché decifrandoli è possibile evitare eventuali catastrofi. Uno dei maggiori esperti dei cerchi nel grano è senz’altro Michael Haesemann che in merito alle apparizioni pensa : "I cerchi non sono che un nuovo modo con cui gli extraterrestri vogliono annunciarci il loro ritorno e, per risparmiare alla nostra cultura un terribile shock, hanno scelto questo mezzo così blando, raffinato e di grande bellezza, che prepara le nostre coscienze per gradi, ampliandone gli orizzonti". E non posso che essere d’accordo con lui. La vera origine dell’umanità, la vera storia, è stata occultata da millenni. E’ ora che la gente conosca la verità, ma per comprenderla ci vuole tempo e pazienza e, a quanto pare, i nostri “dèi” anunnaki questo lo sanno benissimo. Pensate per un momento, cosa accadrebbe se venisse ufficialmente rivelata la verità: cadrebbero tutti i pilastri su cui si fonda la Chiesa, cadrebbe il concetto di Dio (per lo meno quello della Bibbia), si ribalterebbe la storia ufficiale… è probabile che una buona parte del genere umano non sia pronto a tutto questo. E, paradossalmente, lo sono le popolazioni indigene ma non noi, esseri civilizzati! Perché molte popolazioni non ancora civilizzate, sarà paradossale, riconoscono ancora il pianeta degli “dèi”. Noi abbiamo conosciuto la tecnologia, è vero, abbiamo trovato sollievo a molti mali moderni, ma abbiamo completamente perso il nostro contatto con la natura, con le nostre vere origini, e questo non è senz’altro sinonimo di evoluzione! Che tutto questo ci serva per comprendere che, infine, siamo tutti “fratelli” anche con chi noi riteniamo essere “alieni invasori”.

 

Stefania Del Principe, giornalista e scrittrice, da anni scrive per diversi quotidiani e riviste di settore. Ha pubblicato oltre venti libri tradotti in inglese, spagnolo, sloveno e altre lingue.