Misteri

Caronìa Experiment

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28 Febbraio 2011


Evidenziata la frazione di Caronia, in Sicilia

Gli alieni sbarcano in Sicilia?
In questo documento inedito le dichiarazioni
della Protezione Civile


Dal dicembre 2003 a Canneto, frazione di Caronìa, in provincia di Messina, hanno cominciato a verificarsi fenomeni di autocombustione nelle case di decine di abitanti che hanno condotto nell’isola scienziati di tutto il mondo a caccia della soluzione del ‘giallo dei fuochi spontanei’. Testimonianze dirette, raccolte nel 2007 dalla Commissione per l’Indagine sui Fenomeni Fortiani della Ecospirituality Foundation, hanno portato a formare un quadro di fenomeni inconsueti che sono rimasti senza spiegazione: smagnetizzazioni di card telefoniche, bussola che scarta il Nord di circa 13 gradi, l’incendiarsi di una cinepresa di Sky TV, cellulari che si mettono in carica autonomamente, anche per 24 ore, una morìa di conigli nella zona colpita dai fenomeni, trovati morti a decine senza una spiegazione. Nonché una strana e gigantesca impronta, di forma rettangolare, lunga 40 metri e larga 15, ritrovata in un campo a pochi chilometri da Caronìa. Nelle indagini sono emerse anche le foto impressionanti degli squarci su tre delle quattro pale dell’elicottero Sikorsky della Protezione Civile in volo sul basso Tirreno, costretto a un atterraggio di emergenza senza avere apparentemente urtato contro nulla. Inoltre sono state viste luci abbaglianti in cielo. Un carabiniere del posto ne è stato testimone e ha fatto regolare denuncia al comando di Santo Stefano. Una ragazza del luogo ha addirittura fatto una foto di una inspiegabile luce nel cielo, poi mostrata nei servizi televisivi. Infine nel 2007, dopo due anni di studi e rilevazioni, esperti e scienziati hanno redatto un rapporto riservato, su incarico del governo, di cui i giornali hanno pubblicato alcuni stralci. Le conclusioni del rapporto rasentano l’incredibile: si tratterebbe di armi militari segrete oppure di “operazioni di natura extraterrestre”. Abbiamo intervistato Francesco Mantegna Venerando, Coordinatore regionale del Comitato della Protezione Civile siciliana.


ANNIBALE LEGGIO: Perché è stato messo il segreto militare sui fatti di Canneto?

FRANCESCO MANTEGNA VENERANDO: Non c’è nessun rapporto segreto. Badiamo alla riservatezza perché non vogliamo che i nostri rapporti periodici di aggiornamento siano oggetto di strumentalizzazione o di cattive interpretazioni, soprattutto da parte degli organi di stampa, che potrebbero destare preoccupazioni che vogliamo evitare perché non ve ne è motivo.

AL: L’“Espresso”, riferendosi al rapporto compilato dal Gruppo Interistituzionale da lei coordinato, parlava di tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali.

FMV: A questo proposito posso dirle con certezza che il gruppo di lavoro, dopo una serie di valutazioni di carattere scientifico, ha ritenuto plausibile l’origine artificiale, cioè antropica dei fenomeni, e in questo momento l’attenzione massima è concentrata sull’ipotesi di una emissione elettromagnetica impulsiva, che molto probabilmente proviene dall’alto mare, cioè al largo, dalla direzione nord, per intenderci, rispetto alla costa siciliana. Però il gruppo non è ancora in grado di stabilire il punto di origine di queste emissioni, per cui si sta costituendo una rete di monitoraggio sempre più, precisa che noi auspichiamo sia in grado, se si dovesse ripetere il fenomeno, attraverso delle triangolazioni, di stabilire appunto il luogo sorgente.

AL: “Ingaggio militare” è un termine che viene usato per scontri a carattere ben preciso, circoscritto.


Particolare di un divano incendiatosi per autocombustione

FMV: Il gruppo ha un mandato esclusivamente di ordine scientifico, e non un’eventuale competenza militare. Noi ci riferiamo sostanzialmente alla possibilità di impiego di tecnologie di questa natura, che possono essere anche di interesse militare, ma siamo in un altro campo. Che poi queste tecnologie riguardino applicazioni di tipo militare, questo è un altro possibile aspetto.

AL: Ma è possibile?

FMV: Certo che è possibile. Queste tecnologie esistono, quindi non si possono assolutamente escludere.

AL: Sono state rilevate anche a Canneto?

FMV: Gli effetti riscontrati nell’area di Canneto-Caronìa sono in qualche modo compatibili con applicazioni di questo genere; però lo stato dell’arte del monitoraggio in questo momento, non ci consente assolutamente di dirlo con certezza, ma gli effetti riscontrati effettivamente ci sono, mi riferisco in particolare alle numerose anomalie di tipo elettromagnetico, di cui abbiamo una raccolta considerevole di episodi.

AL: In questo momento è stata tolta tutta l’apparecchiatura che serviva per le rilevazioni.

FMV: Effettivamente nella fase di prima emergenza, le apparecchiature erano installate nell’alloggio di un privato cittadino che non vi abitava. Ora le apparecchiature sono state spostate e di qui a breve riteniamo che verranno reinstallate.

AL: I fenomeni non sono finiti, continuano.

FMV: Abbiamo evidenza che ogni tanto queste anomalie elettromagnetiche riemergono.

AL: Perché è stata avanzata l’ipotesi di un intervento non  terrestre? Quali fatti hanno supportato quest’ipotesi?

FMV: C’è una serie abbastanza consistente di segnalazioni e osservazioni di oggetti volanti non identificati, di OVNI appunto, però nessuno ha mai visto, per essere schietti, extraterrestri in giro a Caronìa. Non abbiamo ancora elementi sufficienti per condurre una istruttoria scientifica vera e propria attorno a questi oggetti volanti e ci stiamo lavorando.

AL: Ma se fossero esperimenti militari italiani, evidentemente potreste averne conferma?

FMV: A noi non risulta nulla del genere, anzi devo sottolineare che c’è un rapporto di grande collaborazione con le forze armate italiane che hanno dato testimonianza di un’attivissima collaborazione specialistica col gruppo di lavoro. Mi riferisco in particolare alla Marina e all’Aeronautica.

AL: Cos’è successo esattamente all’elicottero della Protezione Civile a Canneto? Dei testimoni sul luogo l’hanno visto colpito al rotore da qualcosa: un fascio di luce, un proiettile, un piccolo missile... tanto da costringerlo ad atterrare.

FMV: No, assolutamente nulla di tutto questo. L’elicottero ha solo riportato in tre delle quattro pale un’abrasione consistente che per un attimo ha sollecitato tutta la nostra attenzione perché è un fenomeno rarissimo. Il fatto che sia successo proprio durante una ricognizione nel cielo di Canneto, questo naturalmente ha fatto scattare l’allerta. Posso dirle che è tuttora aperta un’istruttoria su questo elemento, ma non possiamo stabilire che si sia trattato di un corpo lanciato da qualche parte. Né possiamo dire con altrettanta chiarezza che si è trattato di un volatile, perché non c’è alcuna traccia biologica, alcun residuo nel punto colpito.

AL: Quindi, se non è un uccello e non è un oggetto metallico...

FMV: Poteva essere un detrito in aria, ma anche questa ci sembra un’ipotesi abbastanza da scartare, per cui le ripeto, sull’episodio specifico non abbiamo ancora elementi tali da potere dire con certezza qual è stata l’origine di questo fatto che, però, è successo. E questo è evidente, è rimasta una traccia consistente.

AL: Alcuni turisti hanno visto anche lanciare delle bombe di profondità da una nave della marina nel tratto di mare antistante Canneto. Corrisponde al vero?

FMV: Di questo non ho mai sentito parlare sulla stampa. Non credo probabile una situazione di questo tipo. Turisti... dove? A bordo di un’imbarcazione da diporto o da terra? Se da terra mi sentirei categoricamente di escludere che sia possibile osservare una situazione di questo tipo.

Navi militari: ammesso e non concesso che si trattasse di una qualche esercitazione, sono molto distanti dalla costa, quindi è assolutamente impossibile che qualcuno abbia potuto osservare cose del genere.


I danni provocati dagli incendi spontanei

AL: So che la Procura ipotizza che negli incendi di Canneto potrebbe essere implicata anche qualche persona del posto. Su quali basi? È un’ipotesi verosimile secondo lei?

FMV: So che da tempo aveva avviato un’indagine, so che ci sono state consulenze d’ufficio. È normale che la Magistratura si muova in tutte le direzioni possibili. Noi ci impegniamo sotto il profilo scientifico della cosa. A noi interessa capire come sia possibile una emissione elettromagnetica di questo genere.

AL: Ho raccolto testimonianze anche di turisti secondo cui è stato visto più volte un piccolo oggetto di forma sferoide uscire dal mare e andare sopra la cittadina di Canneto. Ne sapete qualche cosa?

FMV: Abbiamo ricevuto segnalazioni di diversi tipi di avvistamenti, se li vogliamo chiamare così. E abbiamo potuto anche ottenere qualche documentazione fotografica, diurna soprattutto, ma si tratta di immagini di oggetti molto distanti, sfuocati e indistinti, quindi non siamo in grado di stabilire con una certa sicurezza di che cosa si tratti.

AL: Cosa sono, luci?

FMV: Sì, più che altro sono dei punti luminosi e le dico con sufficiente certezza che non possono essere attribuiti a dei velivoli, per lo meno di tipo convenzionale. Mi riferisco ad aerei civili o militari.

AL: Sono oggetti di forma sferoide?

FMV: Sono puntiformi, ma la definizione dell’immagine, anche attraverso un’elaborazione abbastanza spinta, non ci consente di capire di che cosa si tratta. Non possiamo dire se di forma ellissoidale o sferica o altro.

AL: Sono stati visti sopra le case?

FMV: No, le immagini si riferiscono a un’area abbastanza ampia.

AL: Non soltanto a Canneto?

FMV: No, anche altrove. Anche in direzione del mare, verso le Eolie.

AL: Fra i testimoni qualcuno ha anche parlato di un missile lanciato verso un oggetto che usciva dal mare.

FMV: Assolutamente no. Da quando noi siamo presenti per l’attività di monitoraggio non abbiamo osservato in mare del movimento, del traffico navale particolare, delle esercitazioni militari.

AL: Esercitazioni militari italiane?

FMV: Per quanto ci risulta anche se non stiamo in mare, quindi non possiamo dire di essere degli osservatori quotidiani di quanto avvenga nel mare costiero, non ci è mai capitato di osservare traffico di un certo livello.

AL: Una nave della marina italiana è stata lì per parecchio tempo.

FMV: Sì, è la nave “Galatea” dell’idrografico della marina militare di cui abbiamo richiesto la collaborazione e ha raccolto una serie di dati, soprattutto in direzione delle anomalie elettromagnetiche possibili. È rimasta una decina di giorni.

AL: Il gruppo quindi continua a lavorare, non ha concluso il suo lavoro.

FMV: Sì, ci siamo ancora. Nonostante la momentanea sospensione dell’attrezzatura, una rete autoalimentata con batterie solari di sensori di rilevamento dei campi elettromagnetici continua a trasmettere.

AL: Ma gli allarmi scattano regolarmente...

FMV: In ogni singolo vano delle case di Canneto abbiamo fatto installare dei sensori rilevatori di fumo. Questa rete abbastanza frequentemente è soggetta ad una qualche anomalia: i sensori scattano in maniera impropria, cioè non dovuta alla presenza di fumo o di calore.

AL: Rilevano anche i campi magnetici?

FMV: No. Sono dei normali rivelatori di fumo come quelli che vediamo nei locali pubblici.

AL: La casa produttrice di questi sensori ha affermato che oltre a rilevare il fumo sono sensibili anche ai campi magnetici.

FMV: Possono essere influenzati da campi elettromagnetici anomali, ma questo non significa che sono dei sensori elettromagnetici.

AL: Però scattano...


Altre tracce di brucaiture provocate dagli incendi spontanei

FMV: Noi li abbiamo installati non per assolvere a questa funzione ovviamente, ma per ragioni di sicurezza, di prevenzione, di protezione civile soprattutto, perché nella prima fase critica degli incendi erano presenti i vigili del fuoco 24 ore su 24, chiaramente non si poteva avere una presenza del genere per anni.

AL: Sì, però scattano lo stesso e non c’è fumo.

FMV: Purtroppo sì. Abbiamo due o tre episodi al mese di questo tipo. Ci sono stati periodi in cui erano più frequenti, ma da circa quattro mesi si è abbassata la media.

AL: Sui risultati del gruppo è possibile avere documentazioni?

FMV: Non appena il gruppo sarà nella condizione di concludere i lavori, e quindi di definire una relazione conclusiva, sarà poi la Protezione Civile stessa a divulgarne le risultanze. Noi avremo a quel punto concluso il nostro lavoro. Purtroppo si tratta di cose molto complesse, perché ci troviamo di fronte ad uno scenario assolutamente nuovo, quindi non so dirle quando sarà possibile concludere i lavori.

AL: Voglio sottolineare che sono stato (ma non solo io) molto colpito dal gesto coraggioso da parte del gruppo di avere messo in evidenza questo aspetto di intervento di origine non terrestre, come ipotesi naturalmente, non come certezza.

FMV: Questo serve anche a stabilire l’assoluta oggettività che il gruppo necessariamente deve darci, perché non può avere delle preclusioni o dei pregiudizi. Oggi per vita extraterrestre si oscilla parecchio dai marzianini con le orecchie a punta a forme ipotizzate di vita extraterrestre di ben altra natura. Questo è un campo affascinante… Si fanno le ipotesi più disparate: gli alieni una volta venivano descritti dalla fantascienza in un certo modo, magari oggi è diverso. Ripeto, questa è una cosa sulla quale noi non possiamo dire assolutamente nulla perché non abbiamo nulla di evidente. Noi abbiamo un solo dovere: quello di riscontrare situazioni oggettivamente descrivibili e dimostrabili in sede scientifica, non possiamo fare altro che questo.

AL: Tuttavia mettere tra le variabili possibili anche questa è un fatto nuovo nell’orizzonte della ricerca italiana.

FMV: Noi non ci sentiamo di escludere nulla perché non abbiamo elementi né per definire con certezza l’esistenza di una situazione di questo tipo, né per escluderla. In questo senso, sì, devo dire, questa è una mia espressione a livello personale, un’espressione nella quale credo e quindi gliela rendo. Non sarebbe giusto neanche dal punto di vista appunto del rigore scientifico dire “no, queste cose non esistono”; potrebbero anche esistere, come si fa a stabilire l’esistenza o la non esistenza di una situazione di questo genere?

AL: La ricerca è proprio questo.

FMV: Appunto. Altrimenti sarebbe un atto di presunzione. Per dirla ancora più chiaramente, nessuno scienziato potrà mai sostenere,
dimostrandolo scientificamente, la non esistenza di forme di vita extraterrestre.

AL: Le ipotesi possibili sono state solo due: o origine non terrestre o origine militare, cioè sperimentazioni militari segrete.

FMV: Le tecnologie che riguardano le armi del futuro, come le armi di tipo elettromagnetico, vengono sperimentate prima da chi le inventa e le mette a punto; che poi arrivino ai militari è un altro discorso. Non è il nostro mestiere stabilire chi ha fatto queste cose. Riteniamo però che allo stato attuale delle osservazioni non si possano escludere.

AL: Secondo lei si potrebbero fare degli accostamenti tra quello che succede a Canneto e, per esempio, il fenomeno dei crop circle?

FMV: Abbiamo avuto in passato delle segnalazioni di presunti crop circle in Sicilia; ma in altra zona, distante da Canneto, si parla del centro della Sicilia. Dagli accertamenti ci siamo resi conto che non erano i crop circle che sono presenti ormai in una certa letteratura di questo genere. Sulla base dell’esperienza di lavoro e di studio fatta, non possiamo dire che ci sia alcun rapporto, sotto il profilo scientifico, tra questi fenomeni di anomalie elettromagnetiche i cui effetti si sono riscontrati a Canneto, e i crop circle che sono una cosa completamente diversa. Tant’è vero che non ci sono stati episodi specifici. L’unico episodio, che non riguarda però la tipologia dei crop circle, è quello della combustione di piante della specie Ampelodesmos sulle alture di Canneto, quindi ad alcuni chilometri di distanza. Sono delle combustioni all’interno di una superficie e hanno coinvolto tutte le piante appartenenti a questa specie.

AL: Solo quelle appartenenti a questa specie…

FMV: Solo quelle, mentre tutte le piante arbustive o arboree sono rimaste assolutamente indenni. Solo quel tipo di pianta ha avuto la combustione di tutto l’apparato radicale, integralmente, quindi anche la parte sottoterra per intenderci, e le foglie avevano tracce di combustione con gli intervalli uguali o quasi ai cavi elettrici che abbiamo potuto riscontrare durante la fase critica degli incendi a Canneto.

AL: E la pianta è bruciata completamente?

FMV: L’apparato radicale è combusto, una vera e propria carbonizzazione; le foglie invece hanno presentato tracce di combustione molto più superficiali.


I fenomeni di Caronìa anche in altre parti del mondo

I fatti di Caronìa non rappresentano un fenomeno isolato e circoscritto. Si sono verificati anche in altri luoghi,
lontani tra di loro, ed hanno prodotto le stesse incertezze e le medesime problematiche.

Gennaio 1996, Francia. Si verificano misteriosi incendi in una precisa area della cittadina, colpendo le abitazioni poste lungo la stessa strada. I fenomeni riguardano sacchi di cemento che prendono fuoco, mobili e coperte che si incendiano senza motivo.

Nel corso dell’incendio in una di queste abitazioni muoiono due persone. Le autorità competenti non riescono a spiegarsi il motivo della tragedia poiché le fiamme in un brevissimo arco di tempo divampano per tutta l’abitazione raggiungendo una temperatura tale da fondere il casco del vigile del fuoco e altri infissi metallici, restituendo in pochi attimi una struttura completamente carbonizzata.

Le autorità francesi danno ordine di evacuazione a 30 famiglie, istituendo una Unità di crisi che impone il più stretto riserbo sull’accaduto e sulle indagini in corso.

Dicembre 2007, USA. In una vasta zona di New York intorno all’Empire State Building accade improvvisamente che i motori delle auto si fermano senza motivo, le portiere si bloccano e i cellulari smettono di funzionare. Si pensa a qualche interferenza elettromagnetica, ma nonostante le indagini delle autorità competenti il fenomeno non viene spiegato. Fenomeni analoghi continuano a verificarsi periodicamente nella stessa zona, tanto che l’area viene soprannominata “Il Triangolo delle Bermude”.

Gennaio 2008, Francia. A Brest, in Bretagna, all’improvviso si verifica il blocco delle portiere e dei motori di centinaia di auto. Il fenomeno riguarda solo un tratto preciso del lungomare, lasciando indenni le vie e le abitazioni poste fuori da quest’area. Viene ipotizzata una interferenza elettromagnetica, ma nonostante le indagini il fenomeno non trova spiegazione.

Marzo 2008, Italia. A Spoleto si verificano casi di incendi spontanei in alcune abitazioni. Il fenomeno si manifesta per alcuni giorni e poi cessa spontaneamente.

Luglio 2008, Italia. In una frazione di Firenze, in due abitazioni si verificano incendi all’improvviso con combustione spontanea di mobili, abiti e oggetti vari. Gli incendi continuano per alcuni giorni e poi cessano.


Giancarlo Barbadoro
Commissione per l’Indagine sui Fenomeni Fortiani
della Ecospirituality Foundation


 

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