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Le Feste dei Celti

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21 Settembre 2012

La ricerca del passato come ponte verso il futuro


È indubbio che tra i bisogni primordiali degli esseri viventi vi siano due impulsi irrefrenabili: la conservazione di se stessi e la riproduzione della propria specie. Questi due bisogni sono il motore 'animale' dell'esistenza, ma c'è un altro bisogno, egualmente primario e forte, che non è legato alla fisicità carnale: è il cercare il legame con il proprio passato e con la Natura. Il bisogno di sentirsi parte di una catena infinita che parte dal Vuoto e si dipana, attraverso l'apparenza del tempo, nel futuro.

In un certo senso è questa la vera ricerca dell'immortalità.

In ogni attività umana, dalla più futile alla più socialmente encomiabile, dalla più abietta alla più densa di valori morali, si ritrovano queste impronte caratterizzatrici: in fin dei conti il voler indossare un abito più o meno appariscente non è altro che il mostrare la livrea o emettere il verso d'amore del maschio o della femmina, per attirare il compagno con cui riprodursi, per spingere un passo più avanti nel tempo i propri geni. E così la richiesta di protezione e cura che i cuccioli, con una serie di messaggi fisici 'codificati' attuano per poter avere tutto quel supporto che permetterà loro di fare un passo avanti nel tempo. Per permettere ai propri geni ed alla propria specie di andare avanti...

Ma l'evoluzione è anche il bisogno di non perdere tutto quello che è stato 'prima', ma il mantenere il legame con gli ancestors, gli antichi, riscoprendone le ritualità, le conoscenze, i legami profondi con ogni manifestazione della Natura.

Ecco, questo ha lo stesso valore del respiro per un corpo vivente.

È un impulso innato come il volersi nutrire. La ricerca è come cibo per continuare a vivere il passato, così come l'alimento materiale è la fonte di sostentamento delle cellule fisiche che permettono di continuare a vivere verso il futuro.

Come l'Albero Cosmico che rappresenta il divenire, il contemporaneo essere e vivere in ogni piano temporale, parte di un tutto vivente che si evolve, ma non si nutre delle proprie radici, anzi attraverso esse trae nutrimento.


Il libro "Le Feste dei Celti" di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero è stato presentato al Salone Internazionale del libro Torino 2012

Conoscere le ritualità e la spiritualità profonda dei Popoli Naturali permette all'essere umano di rafforzare le proprie radici nell'Esistenza, per trarre linfa e spinta che porti verso il futuro.

Studiare le antiche ritualità dei Popoli Celtici, ritrovare gli innumerevoli punti di contatto con altre culture tra loro e con noi distanti non solo nel tempo, ma anche nello spazio, è come percorrere il Ponte dell'Arcobaleno, che univa Asgard alla Terra degli Uomini.

Gli studi degli Autori di “Le Feste dei Celti” ci prendono per mano e ci conducono nel passato, nel ventre del nostro pregresso, illustrandoci non una fiaba lontana, ma la stessa struttura delle nostre molecole spirituali, dandoci gli strumenti per indagare sulle nostre domande e per avventurarci nel nostro comune passato alla ricerca di quelle risposte che ci permetteranno di rendere ancora più forte e concreto il nostro futuro.

“Le Feste dei Celti” va letto, anzi centellinato. Ogni parola va assaporata, meditata, assimilata.

Così il potere creativo della conoscenza entrerà a far parte del nostro profondo Io, ed è lì che troveremo quei legami dormienti che da sempre aspettavano di essere risvegliati. Quei diapason esistenziali che vibreranno, finalmente, nel riconoscere la propria natura.

Questo libro è come tornare a casa. A quel luogo che si annida nel fondo di ogni esistenza, lì dove si fonde con il Tutto.

Questo libro ci permette di proseguire nel nostro cammino terreno con la consapevolezza di quello che siamo, del nostro essere acqua e nave, fonte e estuario, battito e vita.

Con la certezza che i Popoli Naturali esistono ancora ed esisteranno finché noi ci riconosceremo in essi e porteremo oltre il tempo il loro insegnamento.


Le Feste dei Celti
di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero
Keltia Editrice

www.keltia.it


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Anna Maria Bonavoglia, scrittrice, ha pubblicato il romanzo fantasy-ecologico “Shan” e il romanzo giallo “Tutto iniziò a Halloween”. I suoi racconti sono stati pubblicati in svariate antologie, sul Giallo Mondadori e su Urania, vincendo numerosi premi letterari.


 

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