Scienze

Lo stagista 17enne della Nasa che ha scoperto un pianeta a 1.700 anni luce

Stampa E-mail
29 Gennaio 2020
Lo stagista 17enne della Nasa che ha scoperto un pianeta a 1.700 anni luce

Wolf Cukier, studente del terzo anno di una scuola superiore di New York: «Un’emozione incredibile. Mi piace l’esplorazione dello spazio, ma non farei mai l’astronauta»


«Quando mi sono reso conto di aver scoperto un nuovo pianeta ero emozionatissimo, non ci credevo». Ancora oggi Wolf Cukier, 17 anni, studente liceale a Scarsdale (New York) trasmette quell’eccitazione nelle parole. Il grande risultato lo ha annunciato nelle scorse settimane al congresso della società astronomica americana di Honolulu con gli scienziati del suo gruppo del centro Goddard della Nasa, delle Università di San Diego e Chicago. Ma è stato lui il vero protagonista e a lui, i grandi, hanno affidato la presentazione. «Già essere selezionato dalla Nasa per lo stage, l’estate scorsa, è stata una vittoria», racconta al Corriere. «Naturalmente speravo di trovare un nuovo corpo celeste, ma le aspettative erano scarse. Mi hanno affidato il compito di esaminare come le stelle binarie TOI 1338 della costellazione “Il pittore”, riprese dal satellite Tess, si eclissavano girando una attorno all’altra ogni 15 giorni. È stato un duro lavoro, poi mi sono accorto di una stranezza anche se non credevo ancora alla presenza di un pianeta. Mi sembrava impossibile. Con il satellite Kepler, tra i milioni di astri scrutati, solo dodici pianeti sono stati trovati intorno a stelle binarie».


La stranezza

Wolf si è aggrappato proprio a quella stranezza che ha colto e l’ha approfondita. «Dopo tre giorni, confrontando tutti i dati a disposizione, mi sono reso conto che forse ero stato fortunato», continua Wolf. «I tempi delle eclissi erano diversi da come dovevano essere. Il segnale indicava che poteva esserci davvero un nuovo pianeta e ho consegnato il mio risultato ai professori». Per lunghe ore gli specialisti, impiegando il software «Eleanor» — dal nome della protagonista del romanzo Contact di Carl Sagan — ideato per confermare i transiti, hanno esaminato le conclusioni dello studente. Aveva ragione: intorno alle due stelle di diversa grandezza, distanti 1.300 anni luce dal sistema solare, ruotava un pianeta gassoso (Toi 1338b) 6,9 volte più grande della Terra. Il primo del genere scoperto da Tess.


Grazie a Tess

«Si riesce a coglierne la presenza», precisa Wolf, «solo quando passa davanti all’astro maggiore, del 10% più massiccio del Sole, perché l’altro è troppo debole per mostrare l’affievolimento della luce provocato dal suo passaggio». Il nuovo corpo celeste strattonato dalle forze gravitazionali delle due stelle gira intorno a loro con tempi diversi, da 93 a 95 giorni garantendo tuttavia stabilità per i prossimi 10 milioni di anni.


Un successo della Citizen Science

La scoperta è anche un successo della Citizen Science, cioè di quei progetti di ricerca nei quali i grandi centri coinvolgono i cittadini affidando loro analisi specifiche dove, in alcuni casi come questo, i computer hanno dei limiti. «Volevo collaborare», continua Wolf, «perché in astronomia c’è ancora tanto da scoprire. Sono entusiasta di essere in grado di compiere anch’io ricerche simili e di vedere come lavorano i ricercatori. Da grande non so ancora che cosa farò con precisione, penso lo scienziato». Adesso la Nasa si prepara per volare sulla Luna e poi su Marte. «Mi piace l’esplorazione dello spazio ma non farei mai l’astronauta», confessa. «Non sono abbastanza coraggioso per salire su un razzo. Se però potessi teletrasportarmi lì, allora sarebbe un’altra storia». Quando Wolf non guarda il cielo ci sono poi tante altre passioni: «Mi piace sciare e soprattutto mi alleno al karate».


(Dal Corriere della Sera del 23 gennaio 2020 – Per gentile concessione dell’Autore)


Giovanni Caprara, giornalista e scrittore, è responsabile della redazione scientifica del Corriere della Sera

 

Seguici su:

Seguici su Facebook Seguici su YouTube