Società

Da Ginevra a Milano e ritorno

Stampa
14 Ottobre 2013

Il Globo della Scienza e dell’Innovazione del CERN di Ginevra

“Grazie alle generazioni che mi hanno preceduto, tutte le mattine vedo sventolare le tante bandiere degli Stati membri del CERN di fronte al globo della Scienza e della Innovazione...”


Dal discorso di Isidor Isaac Rabi, premio Nobel per la Fisica 1944 pronunciato in occasione del trentesimo anniversario di fondazione del CERN (1984):

"Spero che gli scienziati al CERN si ricordino di avere anche altri doveri oltre che proseguire la ricerca nella fisica delle particelle. Essi rappresentano il risultato di secoli di ricerca e di studio per mostrare il potere dello spirito umano, quindi mi appello a loro affinché non si considerino tecnici, ma guardiani di questa fiamma dell'unità europea, così che l'Europa possa salvaguardare la pace nel mondo. "

Sono tornato a Milano da Ginevra, abbastanza presto per poter riuscire ad andare a teatro, Paolo Rossi interpretava "L'amore è un cane blu" al Piccolo Teatro Strehler.
Sempre delle sensazioni contrastanti mi assalgono ogni qualvolta osservo Milano con oramai gli occhi di un visitatore. Spesso mi pare brutta, trasandata rispetto ai luoghi in cui vivo già da quattro anni. Questa sera non era così, dal finestrino dell'auto osservavo le nuove costruzioni del Vodafone Center di via Lorenteggio, finalmente completato. Un buon esercizio di stile devo dire. Mentre l'auto si dirigeva verso il centro, lasciata opportunamente guidare da mio fratello (chi mi conosce sa che non mi piace guidare nel traffico, le auto sono fatte per correre "like a bullet from a gun" non per stare in coda…) vedevo una Milano gradevole, persino bella ed elegante. Anche il famoso (e controverso) ago&filo di Piazza Cadorna lo trovavo gradevole.
Camminando verso il teatro, dopo la fortuna di un parcheggio agevole, respiravo a pieni polmoni i profumi deliziosi di piatti serviti nei ristoranti adiacenti (la cucina è sempre un tasto dolente per un italiano all'estero…). Ad un tratto mi è comparsa l’immagine dello scorso 27 Giugno mentre ricevevo la medaglia d'oro del Premio Isimbardi dalla provincia di Milano, era la prima volta da allora che tornavo nel centro della mia città natale. Al momento non ho dato una grande importanza a questo pensiero, pronto invece a gustarmi l'imminente spettacolo in scena .


Valerio Grassi in una conferenza improvvisata durante gli Open Days del CERN di Ginevra del 28-29 settembre 2013

Paolo Rossi è sempre dissacrante ed il suo teatro decisamente anticonvenzionale anche nelle scene, alterna momenti di grande comicità con passaggi che lasciano riflettere e commuovere.
Non ho intenzione di raccontarvi il canovaccio dello spettacolo (sarebbe di fatto impossibile, vi posso invitare però ad assistervi), ma ad un certo punto su di un maxi schermo vengono proiettate delle immagini della prima guerra mondiale , mentre una canzone struggente suonata dall'orchestra in scena ricorda questa umanità al macello.

Il mio pensiero corre immediatamente al mio bisnonno materno, cavaliere di Vittorio Veneto, fante nella prima guerra mondiale. Era partito per il fronte lasciando a casa la moglie e tre figli. Un maschietto e due bimbe, una di pochi mesi. Tornato ferito ma vivo da quello strazio, i figli cresciuti senza la sua figura paterna chiedevano alla moglie chi fosse quel signore che dormiva con loro. La bimba più piccola persino si nascondeva e rifiutava le carezze del padre. Chissà quante volte quell'uomo, in una trincea putrida e vessata dai proiettili "shrapnel" austriaci , avrà sognato quel momento. Quanta tristezza avrà provato nel vedere la realtà desolante di una figlia che lo disconosceva.
Il maschietto crescendo incontra una altra guerra quando è un uomo, forse ancora più atroce in quanto in Italia diviene anche una guerra civile. In qualche maniera è necessario schierarsi e lui decide da subito di schierarsi contro chi ha promulgato le leggi razziali e si è alleato con la Germania nazista e divenire quindi un partigiano.
Sua figlia quasi nasce in un sottoscala utilizzato come rifugio antiaereo, la vedrà solo dopo qualche giorno, impegnato in una azione nella zona di Affori. Al termine della guerra gli viene insignita la medaglia garibaldina e il diploma di patriota firmata dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Oggi a Cadorna ho visto transitare nella sua livrea originale un tram della Azienda Tramviaria Milanese (ATM), proprio come quelle guidate da mio nonno paterno. Dal 1941 al 1966 è stato un "pilota di tram" orgoglioso della sua divisa. Incarnava l'efficienza e lo spirito di servizio della città di Milano. I tranvieri uscivano dalle rimesse anche se i bombardamenti non erano del tutto cessati, per permettere alle persone di poter far ritorno alle loro famiglie dopo una giornata di lavoro e portare la notizia più attesa: quella di essere ancora vivi.
Per questo ricevette una medaglia ed un diploma, che campeggiava nel "salotto buono" della sua casa, dove è stato sino al giorno del suo funerale, quando mi è stato concesso il privilegio di poterlo staccare dal muro e custodirlo in quanto sono il primo nipote della famiglia che ha creato.


Le bandiere degli Stati membri del CERN all’ingresso del Centro di Ricerca

Tutte queste decorazioni sono ora appesa sul muro della mia casa milanese (che poi si trova a Trezzano S/N), dove stanno in compagnia di qualche premio che mi è stato conferito per la mia attività scientifica.
Come è piccola la mia medaglia d'oro rispetto alle loro. Davvero non mi capacito di poter essere stato insignito di una onorificenza così prestigiosa. La mia vita non è stata mai in pericolo. Ho solo cercato di fare il mio lavoro con serietà e dedizione. Ho solo cercato di raccontare a tutti un po' di Scienza con semplicità ed umiltà .

Di una cosa sola però mi posso vantare: di non aver mai dimenticato il valore del loro insegnamento. Con il loro sacrificio hanno permesso alla mia generazione di poter vivere in un mondo migliore in cui si può andare dalla Germania al Portogallo pagando con la stessa moneta e senza frontiere.
Grazie a loro tutte le mattine vedo sventolare le tante bandiere degli Stati membri del CERN di fronte al globo della Scienza e della Innovazione. Grazie a loro adesso possiamo pensare di creare il Big Bang in laboratorio con la nostra macchina enorme.

Grazie a loro adesso si può vincere una medaglia d'oro soltanto collaborando ad un esperimento scientifico i cui componenti di fatto appartengono a pressoché tutte le varianti del genoma umano.
Grazie.

Grazie a loro non dimentico comunque di essere milanese e italiano (come tutti loro del resto), sebbene adesso viva non distante della città della pace e della scienza (oppure se preferite delle banche e degli orologi…)
Forse una briciola dell'immane compito che Rabi ci affida sono riuscito a portarla a compimento, portando la nostra Scienza e questo messaggio ovunque sia andato.


Valerio Grassi, ricercatore della State University of New York at Stony Brook presso il CERN di Ginevra, è responsabile del sistema di generazione delle alte tensioni per la calorimetria elettromagnetica e adronica ad argon liquido del rivelatore ATLAS e co-scopritore del bosone di Higgs