Shan Newspaper
un nuovo mondo culturale
Shan Newspaper, Voci dal mondo dell'Ecospiritualità, è una iniziativa della Ecospirituality Foundation OdV, NGO in Consultative Status with the United Nations.
Il nome della rivista si ispira al termine "Shan" dell'antico druidismo europeo, riferito alla Natura. Una Natura intesa non solo nel suo aspetto di ecologia e cicli stagionali, ma anche e soprattutto nel suo aspetto immateriale, depositaria di un grande mistero cosmico. La Madre Terra dei Popoli Naturali.
Il concetto di Shan è stato ispiratore di molteplici iniziative culturali e artistiche.
Nel marzo 2007, nelle sale italiane e internazionali è uscito il film "Shan, il cuore antico dei popoli naturali". Il regista è Stefano Milla e i protagonisti sono cinque musicisti: i componenti del gruppo LabGraal.
Il film prendeva spunto dal Libro “I Popoli naturali e l’ecospiritualità” scritto da Rosalba Nattero e da Giancarlo Barbadoro in collaborazione con Ola Cassadore, leader dell’Apache Survival Coalition, Arizona. Un libro scritto con il sostegno delle Nazioni Unite, Alto Commissariato per i Diritti Umani. Un film non catalogabile, tra il documentario e la fiction, tra il fantasy e il musical, denso di simbolismi interpretabili a più livelli. Un film che già nel suo titolo esprime l'anima antica e immateriale dei Popoli della Terra e ne manifesta la profonda spiritualità.
E’ stato un modo di esprimere in immagini e musica, da parte del LabGraal, la poesia e l’esperienza spirituale vissuta dai Popoli naturali che hanno riferimento nella Natura e nel Mistero che manifesta, un modo di condividere la loro identità, storia e cultura.
Il film, per il suo contenuto morale, è stato presentato alle Nazioni Unite di New York, ha presentato la sua “prima” francese in terra di Bretagna, è stato ospite sui canali Rai ed è stato per due anni sulla rete nazionale di Sky. E’ stato inserito in vari festival cinematografici, entrando nella classifica dei primi trenta film più visti in Italia e ricevendo numerose recensioni entusiastiche di critici cinematografici. Ha anche ispirato il romanzo “Shan” di AnnaMaria Bonavoglia.
Né il regista né i protagonisti immaginavano che questo film avrebbe creato un nuovo genere cinematografico e soprattutto che avrebbe gettato le basi per un nuovo modo di fare cultura, divenendo ispiratore di eventi, iniziative, libri, fumetti, convegni, cineforum.
Lo spirito di “Shan” ha aperto alla valutazione di tanti temi che alle volte, pur essendo accanto a noi, sono invisibili e resi invisibili da una cultura che non sa più fare libera ricerca e si imprigiona in visioni dogmatiche del mondo. Anche questa rivista che avete sotto gli occhi segue l’indicazione morale data da questo film particolare. Ispirati dal film, abbiamo avuto la presunzione di voler creare un osservatorio da un punto di vista privilegiato: il mondo di "Shan". Nel creare questa rivista ci siamo ispirati a Shan e al profondo messaggio che il film ha lanciato. Il film parla di spiritualità e di contatto diretto con la Natura, delle antiche tradizioni apparentemente dimenticate, dell'arcaica cultura dei Nativi europei legata ai miti del Graal e di Fetonte e della leggendaria città di Rama. Parla delle scienze dei Popoli naturali. Della necessità di difendere i luoghi sacri dei Nativi, dell'esigenza di tutelare gli animali, nostri fratelli su questo pianeta.
Da questo osservatorio, dal punto di vista di Shan, intendiamo proporre le tematiche a noi care per dare una continuità al messaggio del film e rendere "visibili" i mondi invisibili. Per approfondirli insieme a voi che ci leggete. Perché non si perda il gusto di essere "ricercatori" in prima persona. Per non dimenticare. Mai.
La Redazione
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