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A cura di Donatella Devona

DICEMBRE 2021

 

La musica delle stelle


La musica delle stelle

Abbiamo cominciato l’anno con la Leggenda del flauto e lo chiudiamo ora con la musica delle stelle, una musica speciale, la Nah-sinnar, la musica del Vuoto che, secondo il mito, venne donata agli uomini da esseri che venivano dal cielo e che noi conosciamo grazie a Giancarlo Barbadoro che l’ha appresa, come lui stesso racconta nel suo libro Il mio flauto la mia anima, dai druidi bretoni nella foresta di Broceliande. Nei concerti e nei cd l’ha eseguita con le tastiere e soprattutto con il flauto che sembra essere lo strumento perfetto per proporre questo tipo musica. La Nah-sinnar è la musica della natura e come tale va ascoltata, come il suono della risacca del mare, come il soffio del vento, rilassa il corpo, pulisce la mente, fa sentire in sintonia con la natura stessa e con il suo mistero.

Tanto La leggenda del flauto quanto la Nah-sinnar appartengono all’immenso bagaglio culturale della Tradizione ancestrale dei Nativi europei. Sono dei veri e propri doni per chi, in questo tempo storico, si sente un viandante alla ricerca di se stesso, del senso della vita e della possibilità di costruire un mondo diverso, senza la violenza e l’ingiustizia che si incontrano ogni giorno, dove poter condividere fratellanza, libertà e gioia di vita alla luce della conoscenza e della maturità acquisite.

La musica delle stelle

Siamo nel periodo delle feste, quello in cui si fanno e si ricevono i regali e la musica delle stelle, la Nah-sinnar, è davvero un regalo prezioso, fatto da un uomo che ha dedicato la sua vita a liberare dalle catene dell’ingiustizia, della sofferenza e dell’ovvietà più esseri possibili indipendentemente dalla specie di appartenenza.

Giancarlo ha voluto fare questo dono ai viandanti alla ricerca del Graal di questo tempo perché possano usarlo per trovare loro stessi e costruire insieme un mondo migliore per tutti.

Può una musica migliorare il mondo? In questo caso sì. La Nah-sinnar infatti non è una musica qualsiasi. La sua particolare struttura produce, in chi si lascia pulire dalle sue note, un naturale rilassamento del corpo, uno sciogliersi degli affanni e dei problemi mentali e un affacciarsi semplice e tranquillo alla dimensione del Silenzio che permette di entrare in contatto con la vera realtà, quella che sta oltre l’apparenza del sogno quotidiano in cui siamo immersi.

È l’inizio di un viaggio che può cambiare sostanzialmente la qualità della propria vita e consentire la costruzione di un mondo davvero migliore con gli altri viandanti sullo stesso sentiero posto tra cielo e terra.
La Nah-Sinnar è una musica per meditare, per sperimentare stati di coscienza superiori, alla ricerca della propria reale natura e della sintonia completa con il piano reale dell’esistenza da cui trarre effettivo benessere e gioia di vita.

 

Per approfondire

http://www.giancarlobarbadoro.net/musica.html

http://www.shan-newspaper.com/web/tradizioni-celtiche/480-il-potere-della-nah-sinnar-la-musica-della-natura.html

Il libro di Giancarlo Barbadoro - IL MIO FLAUTO la mia anima – Edizioni Triskel è in vendita alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino o al sito www.triskeleditions.com anche in versione e.book

 

 

Previsioni per il mese


Sagittario: Energia: Dicembre ti regala una grande energia che potrai usare come vuoi. Non essere però troppo intransigente con chi ti sta vicino ma non prova quello che provi tu.

Capricorno: Ricchezza: Un mese davvero ricco di doni per te questo dicembre! Goditelo appieno e festeggia.

Acquario: Continuazione: Quello che hai vissuto il mese scorso continua e sarà ancora il tuo mondo interiore il fulcro delle esperienze che vivrai. È un periodo importante per la tua maturazione e puoi sfruttarlo al meglio.

Pesci: Comunicare: Dicembre ti invita a comunicare con gli altri ad avere relazioni profonde, a stringere rapporti di amicizia. Sarà bello costruire qualcosa di significativo con chi ti è caro.

Ariete: Sensibilità: In questo mese emergerà il tuo lato più sensibile e tenero che a volte ti coglierà all’improvviso e ti farà sentire un po’ “spiazzato”. Sarà però l’occasione di conoscere meglio una parte di te che non mostri spesso.

Toro: Nuovi mondi: Un mese un po’ “spettinato” ti aprirà nuove strade e nuove occasioni, spesso molto diverse da quelle a cui sei abituato o che ti danno sicurezza.

Gemelli: Fermezza: Questo periodo sarà per te un po’ bizzarro, un po’ destabilizzante e ti chiederà fermezza per poter procedere sulla strada che hai scelto. La razionalità e la capacità di riflettere saranno le tue carte vincenti.

Cancro: Distacco: Cerchi di guardare avvenimenti e persone con un certo distacco, sperimentando un modo diverso dal solito di considerare le cose.

Leone: Senso pratico: Dicembre ti porta ad agire in modo concreto e semplice nelle situazioni in cui ti trovi e con le persone che ti sono vicine trovando soluzioni pratiche ed efficaci.

Vergine: Equilibrio: Sono cambiate delle cose dentro di te ed ora stai cercando un equilibrio nuovo.

Bilancia: Complessità: Un periodo ricco di stimoli e di riflessioni profonde che porterà a cambiamenti soprattutto dentro di te.

Scorpione: Contrasti: Molti eventi ti coinvolgeranno e provocheranno emozioni e riflessioni. Un mese che ti porterà a raggiungere obiettivi ma anche a cambiarli completamente.

 

Un personaggio del Sagittario: Ludwig van Beethoven

 

Ludwig van Beethoven

Ludwig van Beethoven non ha bisogno di presentazioni, è riconosciuto compositore geniale, pietra miliare tra classicismo e romanticismo, la cui forza creativa si estende al di là del suo periodo, influenzando tutta la musica successiva. Beethoven è soprattutto la sua musica ma è anche un personaggio dai tratti particolari e interessanti. La passione che pervade la sua vita ne fa una figura romantica. Anche nell’aspetto, per quanto si può vedere nei quadri che lo ritraggono o nelle descrizioni che ne fa chi lo ha incontrato personalmente, come il dottor Wilhelm Mueller, si notano tratti tipicamente romantici. Nella sua apparenza esteriore – scrive Mueller – tutto è possente, rude, in molti aspetti, come la struttura ossea del viso, della fronte alta e spaziosa, del naso corto e dritto, con i suoi capelli arruffati e raggruppati in grosse ciocche. Ma la bocca è graziosa e i suoi begli occhi parlanti riflettono in ogni istante i suoi pensieri e le sue impressioni che mutano rapidamente, ora gentili, amoroso-selvagge, ora minacciose, furenti, terribili.

Lasciamo ai musicisti il commento alla grandezza delle sue opere e ci occupiamo invece di delineare con qualche pennellata il ritratto di questo personaggio nato sotto il Segno del Sagittario da cui eredita il carattere focoso e la tensione a superare il limite, che nel suo caso si concentrerà in modo particolare nel superare la perdita dell’udito, evento drammatico di per sé, ma ancor più per un musicista.

Ludwig van Beethoven nasce a Bonn il 16 dicembre 1770 e fin da bambino mostra il suo eccezionale talento. Il padre, un musicista alcolista e probabilmente anche violento, cerca di fare di lui un bambino prodigio da esibire per ricavarne vantaggi economici ma, sembra, senza grandi risultati.

A soli 10 anni comunque Ludwig comincia a studiare composizione, a 12 pubblica la sua prima serie di variazioni per pianoforte, a 14 è già musicista, a 16 va a Vienna per incontrare Mozart che lo accetta come allievo.

Purtroppo la madre di Ludwig si ammala gravemente e lui deve tornare a casa. Alla morte della madre deve occuparsi dei suoi due fratelli minori mentre il padre sta affondando nella depressione e nell’alcolismo. Può tornare a Vienna solo 5 anni dopo, quando ormai Mozart, che lui venerava, è morto. Sarà Haydn il suo mentore ma il rapporto trai due sarà piuttosto contrastato.

Intanto Ludwig diventa il giovane musicista più ricercato del momento, accolto nei salotti dell’aristocrazia viennese dove stupisce per il suo modo di suonare il pianoforte e per la sua capacità di improvvisare.

Ambizioso, organizzato e tenace nel suo lavoro, impetuoso nelle sue manifestazioni, nello stringere e nel chiudere amicizie, nell’esaltazione e nel crollo dei miti, di lui si raccontano aneddoti che ne sottolineano il carattere.

Si racconta della sua iniziale ammirazione per Napoleone Bonaparte, in onore del quale scrisse l’Eroica, nonostante vivesse grazie al mecenatismo di alcuni nobili che certo non vedevano di buon occhio l’ascesa al potere del generale corso. Rimane fortemente deluso quando Napoleone si autonomina imperatore di Francia e distrugge la dedica che gli aveva fatto.

Si parla della fine dell’amicizia con il principe Lichnowsky, uno dei suoi mecenati, che voleva obbligarlo ad esibirsi per i suoi ospiti. Ludwig non ne vuol sapere e se ne va furibondo, sotto una pioggia martellante, senza mai più tornare indietro, dichiarando: Ci ​​sono molti principi; c'è solo un Beethoven.

Ludwig van Beethoven

Si parla del rapporto burrascoso con suo fratello Karl, del loro litigio in strada ai tempi in cui Karl gli faceva da manager e ancora, alla morte di Karl, della lunga battaglia con la moglie di questi, Johanna, per avere l’affidamento del nipote.

Però il vero dramma con cui Beethoven deve fare i conti, come accennavamo prima, è la sua progressiva perdita dell’udito e la crisi che questa drammatica consapevolezza gli provoca. È molto giovane quando si accorge di cosa gli sta accadendo e arriva anche a considerare il suicidio ma poi decide di prendere il destino per la gola e quindi di continuare a vivere e a suonare.

A proposito della sua lotta si dice che abbia tentato in ogni modo di continuare a “sentire” la musica, ad esempio tagliando le gambe al suo pianoforte in modo tale da avere la tastiera così vicina al pavimento da poter percepire le vibrazioni sonore appoggiandovi sopra l’orecchio. Oppure suonando con una bacchetta di metallo stretta tra i denti in modo da sentire le onde prodotte dalle note, o ancora eseguendo i suoi pezzi dentro una sorta di cabina appoggiata al pianoforte per ottenere l’effetto cassa di risonanza.

Nella sua casa-museo oggi si possono vedere i cornetti acustici usati per ampliare un udito che ormai non funziona più. Gli scarsi risultati ottenuti sono resi evidenti dai segni sui cornetti provocati dell’impatto con i muri contro cui venivano scagliati con rabbia da Ludwig.

Perché il non sentire lo rendeva furioso e scontroso, a volte suo malgrado.

Beethoven morirà dopo una lunga malattia il 26 marzo 1827 e al suo funerale parteciperà un’immensa folla segno che la sua musica aveva toccato il cuore di moltissime persone.

E in effetti il vero Beethoven è proprio lì nella sua musica straordinaria.

E colpisce come queste note nascano da un compositore che intorno a sé percepiva solo il silenzio.

Chissà che ad ispirarlo non fosse proprio il silenzio, oltre il rumore del mondo e quello della sua stessa passione.

 

 


NOVEMBRE 2021

 

Sperando in un mondo migliore


Sperando un mondo migliore

Stiamo vivendo un periodo difficile, ma nel cuore di molti la speranza di un futuro migliore continua a resistere. Non si tratta solo di tornare alla “normalità” dipinta dal ricordo del prima della pandemia, quanto piuttosto di approdare ad un mondo migliore dettato da una maggiore consapevolezza. In questo filone si è inserito, almeno idealmente, il Salone del Libro di Torino, giunto quest’anno alla sua ventitreesima edizione, dedicato alla Vita Supernova.

La supernova – spiega la presentazione dell’iniziativa – è un’esplosione stellare di enorme potenza: con la sua luce può illuminare ciò che altrimenti resterebbe al buio, ma la sua energia ha anche una forza distruttiva. E continua con una domanda interessante: come sarà il pianeta con cui stiamo ricominciando a prendere confidenza dopo un periodo che fino a pochi anni fa sarebbe stato inimmaginabile? Il Salone non si limiterà a riflettere sul passato, osservare il presente e immaginare il futuro: proverà a scandagliare le infinite dimensioni aperte da una stella che esplode, e la Vita Supernova che si può trovare attraversando anche i buchi più neri.
Colpisce come, quando c’è voglia di nuova vita e di speranza ci si rivolga sempre al cielo e che sempre il cielo offra ispirazione come mostra anche la bella illustrazione del manifesto del Salone del Libro di quest’anno, realizzata da @elisaseitzinger, che rivela anche una connotazione astrologica.

Proprio nell’ottica della speranza in un mondo migliore e del cambiamento di mentalità che può portare a concretizzarlo, l’editrice Triskel ha presentato al Salone tre libri che propongono un approccio nuovo al rapporto tra umani e altre specie viventi.

Il primo in ordine di presentazione è stato Michelle indaga, di Annamaria Bonavoglia, una bella storia fantasy che parla del mondo magico in cui gli animali vivono, quasi parallelo al nostro ma con un contatto più diretto con il senso profondo della vita. Il libro racconta della gatta Michelle, impegnata a risolvere casi che si sviluppano su più dimensioni dello spazio-tempo. Michelle si muove sicura tra il mondo visibile e quello invisibile a difesa dei suoi amici umani, i musicisti del LabGraal, aiutata da altri gatti come lei capaci di cogliere ciò che avviene tra le pieghe dell’apparenza. Se ne è parlato allo stand delle Edizioni Triskel sabato 16 ottobre, dove l’autrice è stata intervistata da Rosalba Nattero. il racconto ha uno sfondo animalista, afferma Annamaria Bonavoglia, ed è un messaggio di speranza per tutti coloro che hanno a cuore la sorte dei “senza voce” e portano avanti l’idea dell’amore tra tutti i viventi.

Sperando un mondo migliore

Il secondo libro presentato è stato Il dolore degli innocenti - il destino degli animali minori di Enrico Moriconi, medico veterinario e garante dei Diritti degli Animali della Regione Piemonte. Il testo evidenzia le drammatiche condizioni in cui sono costretti a vivere e a morire gli animali che meno ci somigliano e appartengono a specie considerate inferiori, come i pesci, i rettili, gli insetti. La presentazione è avvenuta nello stesso giorno presso lo stand del Sistema Bibliotecario Valsusa. Nel dialogo dell’autore con Rosalba Nattero sono stati toccati argomenti di grande spessore quali la crescita della sensibilità nei confronti degli animali, la grande differenza che ancora esiste tra gli animali che vivono nelle nostre case e quelli definiti “da reddito”, che cosa significhi e che cosa comporti la definizione di “esseri senzienti”, se abbia un senso fare esperimenti per dimostrare che gli animali sentono dolore. E ancora, perché sia ampiamente accettato che la caccia sia una pratica feroce mentre non si parla della crudeltà della pesca o perché non venga tenuto presente che gli animali sviluppano una loro consapevolezza. La strada per raggiungere il pieno rispetto dei diritti animali è ancora lunga ma è fondamentale procedere su questo cammino operando un vero cambio di mentalità.

Il terzo libro, Alla ricerca di intelligenze diverse di Giancarlo Barbadoro, è stato presentato domenica 17 ottobre nello Spazio Foyer da Rosalba Nattero, per le Edizioni Triskel, Antonello Micali, direttore de Il Risveglio e Gianluca Roggero, musicista e ricercatore. La presenza al Salone del Libro, di quest’opera, ha detto Rosalba Nattero vuole essere un omaggio all’immenso patrimonio intellettuale lasciato da Giancarlo Barbadoro. Alla ricerca di intelligenze diverse è nella nuova edizione uscita postuma, ampliata con le ultime ricerche dell’autore. Questo libro è particolare per il rigore scientifico con cui affronta il complesso fenomeno dell’intelligenza nelle sue diverse forme e per la mentalità aperta che permette una ricerca a tutto campo senza “paletti” che la riportino all’interno dei luoghi comuni. È un approccio moderno all’esobiologia, ha affermato Antonello Micali, poiché propone un excursus su tutti quei fatti che certificano la possibile esistenza di forme di vita aliene, non soltanto da cercare fuori dall’atmosfera ma anche qui tra noi. Il libro parla di alieni intesi come esseri diversi da noi, siano essi provenienti dallo spazio profondo o nati accanto a noi come sono gli animali con cui conviviamo su questo pianeta. Non è un libro sull’animalismo ma parla dell’intelligenza animale, ha sottolineato Gianluca Roggero, non è un libro sugli UFO ma riporta tantissimi dati in merito, non è un libro sull’intelligenza artificiale ma affronta e approfondisce questo argomento trattando il problema dell’intelligenza da un punto di vista globale. Un libro da leggere per la ricchezza dei dati e per l’ampiezza delle prospettive non solo culturali che offre. Le prospettive coinvolgono infatti in prima persona il lettore che può riconoscersi lui stesso come essere che partecipa ad un grande processo evolutivo che coinvolge l’universo intero e la sua miriade di stelle.

 

I tre libri sono disponibili alla Grotta di Merlino, in piazza Statuto 15 a Torino o al sito www.triskeledition.com anche in edizione e.book.

Per ascoltare le presentazioni dei tre testi:

 

 

Previsioni per il mese


Scorpione: Cambiamenti: Cerca sempre la chiarezza, anche nelle situazioni più complicate e procedi sul tuo cammino, anche se accadono cose che non ti saresti aspettato.

Sagittario: Coraggio: A volte serve coraggio per uscire dall’abitudine, dal solito modo di pensare e di agire ma a te non manca, soprattutto in questo mese di novembre.

Capricorno: Armonia: In questo periodo sei alla ricerca di armonia sia dentro di te che all’esterno. Un’armonia profonda e non formale è quella che vuoi e in nome di questa opererai anche dei cambiamenti concreti.

Acquario: Mondo interiore: Non saranno gli avvenimenti, le cose e le persone ad interessarti ma piuttosto quello che avviene dentro di te, un processo di maturazione che darà i suoi frutti a lungo termine.

Pesci: Creatività: La ricerca interiore che ha caratterizzato i due mesi presedenti sta dando i suoi frutti e produce una grande voglia di fare, di esprimere la tua creatività.

Ariete: Leggerezza: Avrai voglia di respirare aria leggera di lasciare da parte le complicazioni e di goderti il tuo tempo con semplicità e allegria.

Toro: Condivisione: Saranno il dialogo e la condivisione di idee ed esperienze con chi ti è vicino la tua forza in questo mese.

Gemelli: Clima dolce: A parte qualche malumore passeggero e spesso immotivato, novembre ti regalerà un clima piacevole e sereno.

Cancro: Fiducia: Ti aspetta un bel mese, puoi fidarti delle esperienze che ti prepara e delle novità che ti porterà.

Leone: Calma: Aggressività e improvvisazione non sono dalla tua parte. Basati sulla calma e sull’attenzione se vuoi costruire.

Vergine: Trasformazione: Continua il periodo di cambiamento profondo dentro di te. Hai l’energia e la capacità di portare avanti questo processo.

Bilancia: Belle carte: I sentimenti, l’emotività possono farti qualche sgambetto ma nel complesso hai in mano delle buone carte per vivere bene questo periodo.

 

Un personaggio dello Scorpione: Voltaire

 

Voltaire

I barbari uomini prendono questo cane che suol vincerli così facilmente nell'amicizia: lo inchiodano su una tavola, e lo sezionano vivo per mostrarti le vene mesaraiche. Tu scopri in lui gli stessi organi di sentimento che sono in te. Rispondimi, o meccanicista, la natura ha dunque combinato in lui tutte le molle del sentimento affinché egli non senta? Il cane ha dei nervi per essere impassibile? Non fare più di queste balorde supposizioni.

Questa frase di Voltaire contro i vivisettori, contro i meccanicisti che come Cartesio considerano gli altri esseri delle semplici macchine di cui è possibile smontare e rimontare i pezzi, ci riporta a quanto dicevamo nella prima parte di questa puntata di AstroMatta. Voltaire, uno dei padri dell’illuminismo, mostra di possedere doti di umanità profonda e di saper usare il lume della ragione non solo per guardare il mondo astratto delle idee.

Personaggio interessante Voltaire, complesso e contradditorio, sembra non voler rientrare in nessuna categoria. Pronuncia parole forti in difesa degli animali e poi si mostra razzista con chi ha un colore della pelle diverso (i negri sono per natura schiavi degli altri uomini), non crede nella repubblica ma ispirerà la rivoluzione francese e quella americana. Si schiera tanto contro l’ateismo (gli atei sono per lo più uomini di scienza coraggiosi, ma sviati nei loro ragionamenti che non potendo comprendere la creazione, l’origine del male e altre difficoltà ricorrono all’eternità delle cose e alla necessità) quanto contro la religione che considera nata quando il primo ipocrita ha incontrato il primo imbecille. Tuttavia Voltaire non rinnega l’esistenza di Dio, anzi se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, - scrive – tutta la natura grida che esiste. Forse una risposta alle sue contraddizioni sta nella sua frase Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Soltanto gl'imbecilli sono sicuri di ciò che dicono.

Una vita complessa la sua, in cui pensieri ed eventi si intrecciano a varie zone d’ombra. Non si sa con certezza la sua data di nascita che è ufficialmente il 21 novembre 1694, come si desume dai registri battesimali, ma non è escluso che possa essere antecedente, addirittura di alcuni mesi. Altra diatriba è quella sulla sua possibile conversione in extremis al cattolicesimo legata al diritto o meno di lasciare le sue ossa nel Pantheon nel periodo in cui ii monumentale edificio, tra il 1821 e il 1830, passò alla competenza della Chiesa.

La sua prosa sarcastica, il gusto per la polemica potrebbero in effetti appartenere agli influssi dello Scorpione, i suoi inviti alla tolleranza (siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la prima legge di natura) potrebbero invece far pensare ad altre influenze astrali.

Francois Marie Arouet, noto con lo pseudonimo di Voltaire, nasce Parigi, ultimo dei cinque figli di una ricca famiglia borghese. Ha solo sette anni quando perde la madre. La sua formazione scolastica avviene in un rinomato collegio gesuita e fin da giovanissimo dimostra la sua naturale inclinazione per le materie umanistiche. Il padre gli imporrà di iscriversi alla scuola di diritto, nell’intento di fargli seguire le sue orme e diventare notaio ma evidentemente questa carriera non è nel sentire del ragazzo che quasi subito abbandona il corso di studi.

Voltaire

La sua natura ribelle e sarcastica gli fa ottenere un certo successo nei salotti dell’alta borghesia e nobiltà che apprezzano i suoi scritti e intanto riesce a mantenersi tranquillamente grazie alla cospicua eredità che ottiene alla morte del padre.

Il suo carattere polemico gli procurai primi guai quando per il contrasto con un cavaliere finisce prima in prigione e poi in esilio in Inghilterra. Qui ha però modo di fare esperienze interessanti e formative sia dal punto di vista letterario, conoscendo le opere degli autori inglesi, sia dal punto di vita politico e ideologico nel raffronto tra la monarchia assoluta francese e quella del posto, più liberale, con poteri più contenuti e con la maggiore libertà religiosa.

Tornato in Francia pubblica le sue considerazioni sull’esperienza vissuta nelle se Lettere filosofiche che gli procurano nuovi guai con il sovrano e lo costringono a sparire dalla circolazione.

Voltaire però non si perde d’animo e, nascosto nel castello di una nobildonna, Èmile du Châtelet,

si dedica allo studio, alla scrittura e all’amore.

Nel 1749 riceve l’invito alla corte di Federico II di Prussia, come consigliere del re. L’ammirazione e l’amicizia di quest’ultimo finiscono tre anni dopo e Voltaire se ne deve andare prima in Svizzera e poi di nuovo in Francia dove diventa uno dei maggiori esponenti dell’Illuminismo europeo e scriverà le sue opere più famose tra cui il Candido (1759) e il Trattato sulla Tolleranza (1763).

Torna a Parigi nei primi mesi del 1778 acclamato dai suoi concittadini e molto meno dalla corona e dai rappresentanti ecclesiastici. Morirà il 30 maggio 1778.

 

 


 

OTTOBRE 2021

 

Artisti e Zodiaco


Artisti e Zodiaco

Che rapporto c’è tra arte e Zodiaco? È vero che ci sono Segni zodiacali più portati all’arte ed altri meno creativi? E poi che cos’è l’Arte? Chi sono gli artisti?

A proposito di Arte e artisti ci piace ricordare le parole che Giancarlo Barbadoro, allora vicepresidente di Artist United for Animals, pronunciò in occasione del party iniziale dell’associazione, nel maggio del 2019, parole molto significative che liberano il campo da molti inutili stereotipi.

È una mia personale convinzione – disse - che l’umanità sia divisa in due parti. Da una parte ci sono i Popoli naturali, creature come noi, umani che vivono a contatto con la natura e dalla natura traggono benefici di spiritualità e anche di benessere fisico, una società naturale che può essere contraddistinta con il termine ecospiritualità, cioè un’armonia interiore che si esprime poi a livello ambientale. Poi c’è una società maggioritaria, quella in cui noi siamo nati e a cui apparteniamo, purtroppo, che è ben diversa dalla società naturale perché è una società piramidale, fatta di strutture dove gli individui non sono più liberi ma sono costretti a seguire degli schemi, e questi schemi li portano a bruciare delle potenzialità. Però la natura, per fortuna, ha pensato bene di creare degli anticorpi lasciando la possibilità che persone come noi possano emergere a livello di arte, artisti che riflettono il volto della natura dotati di una sensibilità che non è solo una sensibilità di comodo ma una sensibilità che si vuole ribellare in tutte le maniere possibili, alle morali dettate dalla società maggioritaria. Lo ritengo molto importante perché questo definisce chi è veramente l’artista. Noi siamo delle creature libere e possiamo aiutare i nostri fratelli, tutti figli di Madre Terra, che sono costretti a morire nei mattatoi o vivere nei circhi...

Gli artisti sono quindi persone con una sensibilità speciale che li porta ad avere un dialogo intenso con la vita, con la Natura, percependo la presenza di un qualcosa che va oltre l’apparenza delle cose, che sanno farne intravedere la luccicanza attraverso le loro opere. E questa è forse la vera funzione dell’arte, la traduzione, attraverso la propria creatività, del contatto con quel mistero che permette all’esistenza di esistere. Ci sono poi artisti, come quelli che aderiscono a Artists United for Animals, che scelgono di usare la loro capacità espressiva e la loro possibilità di arrivare ad un vasto pubblico, per risvegliare le coscienze sulle ingiustizie perpetrate in questo momento storico sui più deboli, in questo caso gli animali non umani.

Ricordiamo che Artists United for Animals è un’iniziativa nata da Rosalba Nattero e dal suo gruppo musicale LabGraal, a cui hanno aderito, e possono aderire, esponenti di tutte le arti, accomunati dalla sensibilità e dal bisogno di fare qualcosa di concreto per gli schiavi di questo millennio.

Ma gli artisti, queste persone dotate di particolare sensibilità, nascono in particolari momenti dell’anno, oppure ricevono questo dono indipendentemente dal Segno zodiacale in cui il Sole viene a trovarsi quando vengono al mondo? Ci sono astrologi che propendono per la prima ipotesi e ritengono che le doti creative siano proprie di alcuni Segni e scarse in altri. Se osserviamo però le date di nascita di artisti famosi ci accorgiamo che tutti i dodici Segni dello Zodiaco hanno i loro artisti. Probabilmente la creatività non è solo per alcuni ma, se mai, c’è per ogni Segno una modalità particolare di esprimerla, una sfumatura speciale e caratteristica. Questa è l’ipotesi che proponiamo portando ad esempio dodici pittori famosi che sembrano avvalorarla. Ci riserviamo di proporvi, in prossime puntate, rappresentati di altre arti, musicisti, poeti, scrittori per vedere se anche in questo caso l’ipotesi regge. Partiamo come al solito dal Segno di questo mese.

 

Artisti e Zodiaco

BILANCIA: Caravaggio (nato il 29 settembre 1571)

Prendo a prestito dei corpi e degli oggetti li dipingo per ricordare a me stesso la magia dell’equilibrio che governa l’universo tutto. In questa magia l’anima mia risuona dell’Unico Suono che mi riporta a Dio.

Milanese di nascita, Michelangelo Merisi da Caravaggio è l’artista maledetto la cui vita fu in gran parte una lunga drammatica fuga dalla condanna per aver ucciso un uomo in una rissa, fino alla drammatica morte sulla spiaggia di Port'Ercole, in preda alla febbre, prima di compiere 39 anni e poco prima di ricevere la grazia che gli avrebbe consentito di tornare a Roma. Ad un primo sguardo, Caravaggio sembra essere l’antitesi dell’equilibrio che il Segno della Bilancia rappresenta. Forse ritroviamo l’anima del suo Segno nelle proporzioni straordinarie tra luce e ombra dei suoi quadri dove i soggetti emergono quasi per incanto dall’oscurità prendendo volume e consistenza grazie ad un fascio di luce. Possiamo anche vedere il profondo senso di giustizia della Bilancia in quei corpi così umani, così veri, anche quando danno le loro sembianze al divino e che tanto furono criticati da chi voleva piegare la sua arte all’ovvietà della bellezza convenzionale.

Nell’opera che proponiamo, oltre all’elemento centrale, in cui si intravedono alcuni segni zodiacali e che richiama l’arcaico simbolo della ruota forata, è interessante la prospettiva irrispettosamente realistica con cui vengono ritratti gli dèi.

 

SCORPIONE: Claude Monet (nato il 14 novembre 1840)

Altri pittori dipingono un ponte, una casa, una barca… io voglio dipingere l’aria che circonda il ponte, la casa, la barca, la bellezza della luce in cui esistono.

Nato a Parigi, è uno dei fondatori dell'impressionismo francese, pittore en plein air, sapeva cogliere l’attimo, riprodurre la luce nel momento particolare in cui la stava osservando.

Tra i suoi capolavori i quadri sulle ninfee, in cui l’acqua, elemento del Segno dello Scorpione è protagonista. È lo stesso Monet a dirlo: L’elemento base è lo specchio d’acqua […]. Cogliere l’attimo fuggente o almeno la sensazione che lascia è già sufficientemente difficile quando il gioco di luce e colori si concentra su un punto fisso, […] ma l’acqua, essendo un soggetto così mobile e in continuo mutamento è un vero problema. Un uomo può dedicare l’intera vita ad un’opera simile.

 

SAGITTARIO: Paul Klee (nato il 18 dicembre 1879)

L'arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è

Pittore tedesco dedito anche alla musica e alla poesia, Klee propone composizioni di forme essenziali e colori brillanti. Le sue opere sono formate da elementi che sembrano quasi dei pezzi di giochi in movimento, e possiamo dire che gioco e movimento ben rappresentano il mondo del Sagittario.

Il quadro che abbiamo scelto è Il ponte rosso che corrisponde perfettamente a quanto afferma Rosie Rockel, storico dell'arte: Klee usa i rettangoli come elemento base, combinandoli come note musicali, per creare un'armonia di colori.

 

CAPRICORNO: Henri Matisse (nato il 31 dicembre 1869)

Tutto ciò che osserviamo nella vita quotidiana subisce, più o meno, la deformazione prodotta dalle abitudini acquisite, questione forse più tangibile in un’epoca come la nostra, dove cinema, pubblicità e riviste ci impongono ogni giorno un cumulo di immagini già predisposte, che nell’ordine della percezione sono un po’ come il pregiudizio nella sfera dell’intelligenza. Lo sforzo che ci vuole per liberarsene esige una sorta di coraggio; e questo coraggio non può mancare all’artista, che deve vedere ogni cosa come se fosse la prima volta.

Pittore illustratore e incisore francese, Matisse è considerato uno dei più rappresentativi artisti del XX secolo. È uno dei Fauves, le belve, come vennero chiamati quegli artisti che usavano i colori per imprimere alle loro opere una forte valenza emotiva, incuranti del realismo del soggetto rappresentato.

Nell’opera che vi proponiamo, La danza, i colori, la composizione e soprattutto il ritmo disegnato dai movimenti dei cinque danzatori nudi, comunicano una sensazione di libertà e di felice partecipazione alla vita. L’essenzialità della composizione e la forza del colore ben rappresentano il Capricorno.

 

Artisti e Zodiaco

ACQUARIO: Jackson Pollock (nato il 28 gennaio 1912)

Quando sono nel mio dipinto, non sono cosciente di ciò che sto facendo. È solo dopo una sorta di fase del “familiarizzare” che vedo ciò a cui mi dedicavo. Non ho alcuna paura di fare cambiamenti, di distruggere l’immagine, perché il dipinto ha una vita propria. Io provo a farla trapelare.

Jackson Pollock, pittore statunitense, è uno dei maggiori rappresentanti dell’Espressionismo astratto. Usa la tecnica del dripping che consiste nel lasciar cadere gocce di colore su una tela posta a terra e che, sembra essergli stata suggerita dall’osservare le gocce di colore che cadevano sul pavimento mentre dipingeva su un muro. In sintonia con Il Segno dell’Acquario ha saputo cogliere l’imprevedibile e trarne ispirazione. Per Pollock arte e vita sono una cosa sola e l’arte offre l’opportunità di andare alle radici dell’esistenza, quando le forme sono ancora indistinte.

PESCI: Michelangelo Buonarroti (6 marzo 1475)

Io vidi l’angelo nel marmo e scolpii fino a liberarlo.

Considerato uno dei più grandi artisti di ogni tempo, Michelangelo scolpisce e dipinge cercando di far emergere dal marmo o dall’intonaco figure già presenti ma invisibili agli altri. Sensibile e profondo quanto imprevedibile e scontroso esprime nelle sue opere lo slancio verso la dimensione spirituale resa visibile dal mondo delle forme.

Nella Cappella Sistina del Vaticano possiamo ammirare il suo affresco della Creazione di Adamo in cui sembra quasi tangibile il filo di misteriosa energia che unisce l’umano e il divino.

 

ARIETE: Raffaello Sanzio (nato il 28 marzo o 6 aprile 1483)

Tanto ardo, che ne mar ne fiumi spegner potrian quel foco; ma non mi spiace, perché il mio ardor tanto di ben mi fece, che ardendo ogni ora più d’arder me consumi.

Le parole di Raffaello non potrebbero rappresentare meglio il fuoco dell’Ariete, l’ardore che lo scalda e lo fa agire, fa di lui l’artista che è.

Nella Scuola di Atene, l’opera che vi proponiamo, Raffaello trasforma il suo ardore in un’immagine ideale e luminosa, in cui i grandi protagonisti dell’arte e del pensiero dell’antichità classica vengono trasportati, con un viaggio nel tempo, in un luogo rinascimentale, immerso nella luce chiara della Conoscenza.

 

TORO: Keith Haring (nato il 4 maggio 1958)

Dipingere è ancora sostanzialmente la stessa identica cosa che fu nella preistoria. Riunisce l’uomo e il mondo. Vive nella magia.

Writer e pittore statunitense Haring ha disegnato i suoi personaggi rossi, gialli, verdi e blu, bidimensionali e delineati da uno spesso contorno, su tutti i materiali possibili, dagli spazi pubblicitari vuoti della metropolitana di New York, ai materiali di recupero, ai muri urbani.

Haring usa questi pupazzetti per esprimere contenuti di grande forza, messaggi semplici e diretti. Forte, semplice, diretto come il Segno del Toro.

L’opera che proponiamo si intitola Amicizia.

 

Artisti e Zodiaco

GEMELLI: John Constable (nato l’11 giugno 1776)

Il cielo è la "sorgente di luce" nella Natura e governa ogni cosa.
Pittore romantico inglese, Constable amava il cielo, il vento e le nuvole, tanto da essere definito il pittore delle nuvole. Studiava il cielo, gli effetti del vento sulla forma e la variazione delle nuvole e dipingeva paesaggi che non erano solo riproduzioni della natura ma tentativi di cogliere lo spirito che in essa vive. È interessante, dal punto di vista astrologico, notare come lui, nato sotto un segno d’aria, segnasse sempre, dietro ai suoi schizzi, la direzione e la forza del vento.

 

CANCRO: Giorgio De Chirico (nato il 10 luglio 1888)

Un'opera d'arte per divenire immortale deve sempre superare i limiti dell'umano senza preoccuparsi né del buon senso né della logica.

De Chirico è stato definito pittore metafisico perché dalle sue opere emerge oltre le forme rappresentate, un’atmosfera indecifrabile che rivela l’esistenza di qualcosa che c’è oltre l’evidenza. Nel quadro che abbiamo scelto vediamo una piazza vuota al cui centro una statua enigmatica sembra essere lì per un misterioso motivo. L’osservatore prova un senso di straniamento per questo luogo contemporaneamente familiare e fuori posto. In questo caso è Torino ad ispirare il pittore, riconoscibile dai suoi portici e dalla statua della Dora, tolta dalla sua sede e messa nel centro di questa piazza onirica. E onirico è un termine che si lega molto bene al mondo del Segno del Cancro.

 

LEONE: Andy Warhol (nato il 6 agosto 1928)

Non è forse la vita una serie di immagini, che cambiano solo nel modo di ripetersi?

Andy Warhol è uno dei principali esponenti della Pop Art, il movimento nato in America tra gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso. Warhol è famoso per le sue opere prodotte in serie in cui compaiono personaggi famosi, come la Marilin Monroe che vi presentiamo, o oggetti di consumo o marchi della pubblicità. Le sue opere sono una provocazione e la frase che abbiamo riportato qui sopra può essere letta come una constatazione superficiale ma anche come un’osservazione profonda sulla presenza di archetipi nell’esistenza che si ripetono uguali anche se appaiono in forme diverse. Nelle sue opere vediamo tutta l’esuberanza del Leone.

 

VERGINE: Edward Burne-Jones (nato il 28 agosto 1833)

Io aspiro ad un quadro come a un bellissimo, romantico sogno, di qualcosa che mai è stato e mai sarà - in una luce migliore di qualsiasi altra luce mai mostrata - in una terra che nessuno può definire, o ricordare, solo desiderare.

Concludiamo con Burne-Jones, pittore inglese, preraffaellita, le cui opere sono state definite “poemi dipinti”. Burne-Jones, ispirato da fiabe, leggende e miti, crea l’atmosfera evanescente di un tempo lontano in cui vivono figure immobilizzate da una magia e ottiene questo effetto anche grazie ad una minuziosa cura del particolare in ognuna delle sue opere. Non a caso amava la fiaba della Bella addormentata ed in particolare il momento in cui il principe giunge nel mondo incantato in cui la bella principessa e tutti gli abitanti del castello sono immersi nel sonno. Questo senso di attesa e l’amore per il dettaglio sono tipici del Segno della Vergine.

 

Previsioni per il mese


Bilancia: Ricchezza: Ti aspetta un mese positivo. Hai acquisito una base ferma dentro di te da cui puoi partire verso nuove scoperte e avventure navigando con il vento in poppa.

Scorpione: Profondità: Hai bisogno di profondità e verità. Sei poco interessato invece alla socialità superficiale, nonostante ti riesca facile avere l’attenzione e l’approvazione di chi ti sta intorno.

Sagittario: Amici: Saranno importanti e piacevoli i legami di amicizia che hai allacciato in passato e quelli che eventualmente stringerai in questo periodo. Sapranno darti serenità, allegria e calore.

Capricorno: Al contrario: In ottobre saranno le cose più imprevedibili a sostenerti, al contrario di quanto tu pensi. E non contare troppo sulle cose che di solito ti danno sicurezza.

Acquario: Occhio attento: Determinazione, ottimismo, vitalità ti fanno procedere sicuro lungo il tuo cammino. Mantieni però l’attenzione perché qualche imprevisto, di quelli che solitamente ti piacciono, potrebbe farti uno sgambetto.

Pesci: In fondo all’anima: Continua la tua ricerca interiore, del tuo mondo più intimo, che alle volte per te è un rifugio e altre volte una scoperta.

Ariete: Partecipare: Ottobre ti porterà a constatare l’utilità e la bellezza del fare la cose insieme agli altri, senza dover necessariamente essere al comando o in solitaria.

Toro: Cambiamento: Ti troverai a guardare le cose da un punto di vista che non avevi considerato, attenuando la tua tendenza a vedere tutto o bianco o nero.

Gemelli: Orizzonte vasto: Riuscirai a osservare gli eventi da una buona distanza, senza saltellarci vorticosamente dentro come spesso ti succede. E questo ti consentirà di capire meglio te stesso e gli altri.

Cancro: Rinascita: Qualcosa nell’aria ti porta a uscire dal tuo mondo fatto di affetti e convinzioni maturate nel corso del tempo. Qualcosa di nuovo ma anche antico ti sollecita a rinascere.

Leone: Scuoti la criniera!: Un mese da leoni questo ottobre. Energia e voglia di esprimerti, di mettere in campo le tue capacità, ti faranno giocare con la vita e ricavarne esperienze interessanti. Qualche imprevisto attenuerà il tuo senso di onnipotenza.

Vergine: Trasformazione: Un periodo complesso ti porterà a modificare in modo sostanziale la tua vita. Potresti sentirti un po’ solo perché è un passaggio che devi fare in prima persona e senza particolari appoggi dall’esterno. Ma non sei uno che si arrende facilmente.

 

Un personaggio della Bilancia: Hieronymus Bosch

 

Hieronymus Bosch

Hieronymus Bosch grande, ammirato e misterioso pittore la cui vita, in mancanza di documenti certi, è ricostruita attraverso i suoi dipinti, è quasi un’icona a cui si sono riferiti in seguito diversi movimenti artistici di fine ottocento e inizio novecento come il Simbolismo, l’Espressionismo ed il Surrealismo. C’è chi vede una sua influenza anche sulla teoria freudiana dell’inconscio, che propone la presenza di un mondo interiore invisibile ma significativo per l’esperienza di ogni individuo.

Le opere di Bosch hanno un forte contenuto simbolico, parlano un linguaggio che va oltre il lessico delle lingue nazionali e risulta comprensibile agli appartenenti ad una cultura più vasta. Nei suoi dipinti possiamo notare la significativa importanza data ai temi della giustizia, della spiritualità e della ricerca nell’ignoto, fortemente correlati al Segno della Bilancia.

I simboli usati da Bosch ricordano certe miniature medievali spesso irriverenti a dispetto del contenuto del testo. C’è nelle sue opere una condanna del peccato, forse necessaria per farle accettare dalla mentalità del tempo, ma anche una vena satirica che sembra ammiccare ad una libertà di giudizio non concessa in quel momento storico.

Hieronymus Bosch

Hieronymus Bosch, pseudonimo di Jeroen Anthoniszoon van Aken, nasce probabilmente il 2 ottobre 1453 a ‘s-Hertongenbosch, piccola città nei pressi di Tilburg, negli attuali Paesi Bassi.

Nasce in una famiglia di pittori e per questo si suppone che apprenda le basi della pittura proprio nella bottega di famiglia.Non si sa nulla dei suoi successivi studi e poco si conosce delle esperienze che lo portano a sviluppare uno stile assolutamente personale che si distanzia dai canoni artistici del suo tempo per riprendere invece quelli medievali ed in particolare quelli delle miniature. I suoi dipinti sono infatti bidimensionali, privi di volumi e prospettiva ma straordinariamente intensi e vividi come visioni. Le sue prime opere sono caratterizzate da scene semplici e colori puri, sapientemente accostati, poi, con il passare degli anni la sua pittura diventa sempre più particolareggiata e affollata di figure che riempiono lo spazio.

Tutta la sua vita però è piuttosto misteriosa. Sembra che dal 1480 circa, grazie al matrimonio con Aleid van de Meervenne, possa dedicarsi tranquillamente alla pittura senza avere i problemi economici che spesso tormentano gli artisti. Risulta abbia fatto parte della Confraternita di Nostra Diletta Signora, che si riconosceva nel simbolo del giglio tra le spine e accoglieva indifferentemente laici, ecclesiastici, uomini e donne. Si ipotizza abbia avuto contatti con i Catari sopravvissuti ai sanguinosi stermini di cui erano stati vittime, e con gli Alchimisti, ma non ci sono conferme di questo da documenti, e del resto sarebbe strano che ci fossero visto che questi contatti potevano avvenire solo in segreto. Sono i soggetti delle sue opere a parlare di questa possibilità e testimoniare il legame con una cultura molto diversa da quella imperante. Catari e Alchimisti, ricordiamo, erano eredi di una tradizione dalle origini molto lontane nel tempo e legate all’esperienza ancestrale dell’umanità.

Bosch muore, a poco più di sessant’anni, il 9 agosto del 1516 forse di colera, durante un’epidemia.

Il fascino delle sue opere è rimasto intatto nel tempo.

 

 


SETTEMBRE 2021

 

Verso un nuovo mondo


Verso un nuovo mondo

Vogliamo … alzare lo sguardo alle stelle, indagare sull’universo e oltre.

 

Queste parole sono tratte dal quarto punto del Manifesto del Nuovo Rinascimento Ecospirituale. Sono parole che ci hanno subito colpiti perché parlano di stelle e le mettono in relazione ad una nuova cultura possibile che propone la ricerca libera dai presupposti culturali legati a questo nostro tempo. Purtroppo infatti la ricerca, quella ufficiale, nei vari campi del sapere, è fortemente condizionata dallo stabilire a priori che cosa vale la pena indagare e che cosa no e addirittura, anziché rivolgersi con curiosità alla straordinaria dimensione in cui ci troviamo a vivere, finisce con il cercare solo conferme ad idee preconcette, quale ad esempio un esasperato antropocentrismo.

Ricordiamo che il Nuovo Rinascimento Ecospirituale è il movimento culturale e di opinione, apolitico, apartitico e aconfessionale, fondato dalla Ecospirituality Foundation, a cui possono aderire tutti coloro che sentono il bisogno di un mondo nuovo, basato su un nuovo modo di intendere sia la ricerca che la vita nel suo insieme. La Ecospirituality Foundation è un’organizzazione in stato consultivo con le Nazioni Unite e sostiene il diritto dei popoli nativi alla loro terra, alle loro tradizioni e ai loro luoghi sacri.

Verso un nuovo mondo

I popoli che hanno mantenuto il legame con l’esperienza ancestrale dell’umanità e con Madre Terra possono dare un grande contributo all’umanità di questo tempo, prigioniera di valori effimeri, depistanti e spesso crudeli, riproponendo la filosofia della Natura che afferma per ogni essere vivente il diritto alla vita, alla gioia di vivere e alla spiritualità.

Il Nuovo Rinascimento usa il termine Ecospiritualità proprio per indicare la filosofia della Natura. Questa parola è stata coniata da Giancarlo Barbadoro con gli Elders di diverse comunità native di tutti i continenti e significa che la Natura è il riferimento di crescita spirituale di ogni vivente. Ecospiritualità è la conquista di un’armonia interiore, estendibile poi ai rapporti con gli altri e a tutto l’ambiente circostante. Un’esperienza semplice e affacciata sul cosmo che porta a dare parità e dignità a tutte le forme viventi che vengono generate da Madre Terra nel corso del suo viaggio attraverso lo spazio.

Nel Manifesto del Nuovo Rinascimento Ecospirituale, redatto in dodici punti, si afferma l’assoluta libertà della propria ricerca interiore, che avviene in un rapporto personale, diretto e pragmatico con la vita, senza intermediari, portatori di verità, ideologie di parte. Il confronto è sempre aperto con tutti quelli che vogliono comunicare la loro esperienza e lo studio viene condotto senza privilegiare alcuni argomenti a discapito di altri, unendo scienza e spiritualità. E, visto che l’uomo non è il dominatore del pianeta ma una delle tante forme di vita che lo abitano, nel Manifesto viene affermato il rispetto per tutti gli esseri e per la Terra stessa, nostra unica vera Madre, dispensatrice di insegnamenti e depositaria di un segreto cosmico.

Il Nuovo Rinascimento è l’inizio di un nuovo mondo e noi invitiamo tutti ad aderire alla sua proposta che ci porta a sentirci cittadini dell’universo, navigatori nel cielo stellato, fianco a fianco nell’avventura della vita.

 

Previsioni per il mese


Vergine: Vivere intensamente: Hai dalla tua parte una grande energia per cogliere tutto ciò che di nuovo ti presenta la vita. È il momento giusto per realizzare un sogno… o per abbandonarlo al passato.

Bilancia: Concentrazione: Settembre ti porta a guardarti dentro, a concentrarti sulla tua forza interiore, a scoprire quali sono le tue necessità reali e soprattutto a vedere con chiarezza che sai vivere la tua vita attimo per attimo.

Scorpione: Valutazioni: Questo mese ti porterà a valutare con lucidità che cosa sta accadendo e ad osservarne con attenzione tutti gli aspetti prima di prendere qualsiasi decisione.

Sagittario: Nuovi elementi: Non disperdere le tue energie ed evita di giudicare sulla base di idee preconcette. Mantieni la tua mente libera per cogliere le diverse sfaccettature delle situazioni.

Capricorno: Cuore in vacanza: Periodo intenso che richiede impegno ed attenzione ma le stelle ti suggeriscono di mantenere nel tuo cuore un po’ di aria di vacanza nonostante tutto.

Acquario: Rincorsa: Settembre ti fa fare un passo indietro per prendere una rincorsa migliore, per prepararti al salto che il mese prossimo sembra avere in serbo per te. Quindi goditi questo preludio con leggerezza, senza dare troppa importanza ai dubbi sul futuro.

Pesci: Fuori tutto: Questo mese farà emergere quello che tieni dentro il tuo cuore. A volte si affermerà con forza, a volte perfino con aggressività, a volte semplicemente con chiarezza.

Ariete: Come in uno specchio: Un evento, un’esperienza o una constatazione ti metterà di fronte a te stesso e ti porterà a specchiarti nella tua vita.

Toro: Presente!: Sei sostenuto da una grande energia e sei sempre pronto a cogliere il meglio che ogni occasione ti offre.

Gemelli: Leggerezza: Una sensazione di piacevole leggerezza ti accompagnerà in questo mese di fine estate. Avrai tempo per sorridere e per sognare.

Cancro: Sogni a occhi aperti: Il tuo mondo interiore tenderà a prendere il sopravvento un po’ in tutte le occasioni e per te non sarà sempre facile distinguere tra ciò che accade davvero e la tua interpretazione personale.

Leone: Scelte complesse: Avvenimenti imprevisti ti creeranno dubbi sul modo di agire. Non ti manca la lucidità ma vuoi considerare più punti di vista.

 

Un personaggio della Vergine: Goethe

 

Goethe

Sono venuto al mondo a Francoforte sul Meno il 28 agosto 1749 al suono delle campane di mezzogiorno. La costellazione era fortunata; il Sole era nella Vergine, al culmine in quel giorno; Giove e Venere gli ammiccavano amichevolmente, Mercurio senza ostilità; Saturno e Marte erano indifferenti; solo la Luna, quasi piena, esercitava la sua forza avversa con maggior intensità perché entrata nella sua ora planetaria. Essa si oppose dunque alla mia nascita, che non poté succedere fin che quell'ora non fu passata. Questi aspetti fortunati, a cui in seguito gli astrologi diedero molta importanza, possono ben essere stati causa della mia conservazione, perché per inabilità della levatrice io venni al mondo come morto, e solo con molti sforzi riuscirono a farmi vedere la luce.

 

Goethe, nel suo libro autobiografico Poesia e verità, ci racconta così la sua nascita e il suo legame con le stelle. Così scopriamo che Johann Wolfgang von Goethe, scrittore, poeta e drammaturgo tedesco, considerato uno dei più grandi letterati europei, appassionato di arte, filosofia e scienza, amava anche l’astrologia. Si dice che dal padre avesse ereditato la meticolosità e dalla madre la curiosità verso la ricerca spirituale ma noi ci permettiamo di aggiungere che forse proprio il suo Segno di nascita gli avesse regalato queste caratteristiche.

Nato in un’agiata famiglia borghese Johann mostra fin da bambino una grande sensibilità e una grande intelligenza. La sua educazione avviene in parte nella scuola pubblica e in parte a casa dove l’apprendimento avviene sempre in modo divertente e giocoso. La sua casa è frequentata da attori e musicisti, quindi il teatro e la musica fanno parte delle sue esperienze fin da bambino. Johann studia diverse lingue (francese, inglese, latino, greco, italiano, ebraico) e a soli otto anni scrive le sue prime rime in latino. La sua passione per le lingue e per le diverse culture darà al suo pensiero una particolare apertura. A diciassette anni seguendo la volontà del padre, inizia a studiare giurisprudenza a Lipsia e si inserisce nella vita mondana della città, facendosi notare per la stravaganza del suo comportamento e del suo abbigliamento. È in questo periodo che, come poi racconterà in seguito, comincia a sentire il bisogno di trasformare in un'immagine, in una poesia … quel che mi dava gioia o tormento o che comunque occupava il mio spirito. Scrive diversi componimenti che però non incontrano i gusti del pubblico, e forse nemmeno i suoi, tanto che finisce per bruciarli. Nel ’68 ritorna a Francoforte dove diversi problemi di salute lo costringono ad una sosta più lunga di quanto avesse previsto. È in questo periodo che si interessa a temi religiosi, sotto l’influsso della madre. In realtà, come dichiarerà sempre, si sente più eretico che cristiano, più interessato alla ricerca spirituale che alla devozione religiosa.

Goethe

Nel ’70 riprende gli studi universitari, questa volta a Strasburgo e qui viene a contatto con il filosofo Johann Gottfried Herder che gli fa conoscere e apprezzare le opere di Shakespeare, l’arte gotica e la poesia popolare. A Strasburgo si avvicina al movimento dello Sturm und Drang ed è qui che compone quasi di getto I dolori del giovane Werter, il romanzo epistolare che ha un successo immediato e strepitoso, soprattutto tra i giovani. Sono gli anni in cui l’esaltazione illuminista della Ragione comincia a perdere terreno dopo aver mostrato i suoi limiti e prendono importanza altri riferimenti: la Natura, l’intuizione, il sentimento, cioè tutto ciò che può infrangere le regole fredde e imprigionanti del Razionalismo. L'effetto di questo libro fu grande, anzi enorme, specialmente perché comparve nel tempo giusto - scriverà in seguito lo stesso Goethe - Perché, come basta una pagliuzza per far scoppiare una mina potente, anche l'esplosione che si produsse nel pubblico risultò così potente perché il mondo dei giovani era già minato e la commozione fu tanto grande perché ciascuno veniva allo scoppio con le sue esigenze esagerate, le sue passioni inappagate e i suoi dolori immaginari.

Il successo di questo libro ha anche un risvolto tragico. L’identificazione nel protagonista portò infatti diversi giovani al suicidio. Fatto che fa riflettere sulla responsabilità di un artista nel pubblicare le sue opere.

Sempre a Strasburgo Johann scrive la prima versione del Faust, opera che rielaborerà poi durante tutta la sua vita. A ventisei anni diventa precettore del granduca di Weimar e tanto il suo stile di vita quanto quello dei suoi componimenti inizia a modificarsi. Si attenua il sentimentalismo esasperato e il suo interesse è catturato dagli studi scientifici, soprattutto dalla mineralogia, la botanica e l’ottica. Il cambiamento in atto prende ancor più forma durante il viaggio in Italia che racconterà poi nel libro omonimo. La visita delle città, l’interesse per l’arte antica e rinascimentale lo porta verso un equilibrio che si avvicina agli ideali classici.

Goethe

Johann, ispirandosi al panteismo di Spinoza, cerca l’equilibrio nell’armonia armonia tra istinto e volontà che nasce dal riconoscere la Natura come un organismo vivente, un Tutto di cui l’uomo è una manifestazione. Questo cambiamento non piacerà molto ai frequentatori dei circoli letterari di Weimar, rimasti legati al Goethe dei Dolori del giovane Verther, ma questo non impedirà Johann di continuare la sua produzione letteraria, scrivendo diversi romanzi, tra i quali Le affinità elettive, l’autobiografia Poesia e verità e trattati scientifici come la Teoria dei colori. Secondo Johann non esiste una separazione tra arte e scienza perché entrambe sono tentativi di capire, attraverso l’intuizione, che cosa c’è al di là delle informazioni fornite dai sensi.

Seguendo le tappe principali del suo percorso di vita e i suoi scritti, Johann si rivela come un personaggio molto complesso di cui non è facile cogliere l’anima profonda. Forse è proprio la sua constatazione che tutto è in divenire a caratterizzarlo. Di lui giovane abbiamo una descrizione fatta da Johann Christian Kestner: Il suo modo di pensare è nobile. Libero da pregiudizi quanto più è possibile, agisce come gli viene in mente, senza curarsi di quel che pensano gli altri. Ogni costrizione gli è infatti odiosa. Ama i bambini ed è molto bravo a trattarli. È bizzarro e nel suo modo di fare, nell'apparenza esteriore, ha diverse cose che potrebbero renderlo sgradevole ma gode di molto favore fra i bambini, le donne e molti altri ancora. Goethe è infatti dotato di un notevole fascino ed ha molte storie d’amore. Per un certo periodo frequenta anche assiduamente Lotte Buff, fidanzata di Kestner. Sarà proprio questo triangolo ad ispirare la trama dei Dolori del giovane Werther. E forse la fascinazione è uno degli elementi importanti del suo mondo sia per il fascino che lui esprime e sia perché la vita lo affascina in tutte le sue forme.

Goethe muore a Weimar a ottantatré anni il 22 marzo 1832.

In un suo aforisma afferma: la vita è l’infanzia della nostra immortalità.

 


AGOSTO 2021

 

Il cielo in una stanza


Siete mai stati in un planetario, uno di quegli edifici con la volta a cupola su cui viene proiettata, tramite uno strumento ottico-meccanico, la volta celeste? E’ un’esperienza particolare e interessante che offre la possibilità ad esempio di vedere il movimento apparente del cielo sopra la nostra testa o di “avvicinarci” a galassie lontane e invisibili ai nostri occhi.
In tutto il mondo i planetari sono attualmente circa 2.850 di cui 40 sono in Italia. Alcuni sono grandi, spettacolari, dotati di tecnologia avveniristica, altri sono più modesti e altri ancora sono addirittura portatili, tutti tentano di far rivivere l’emozione che si prova guardando il cielo stellato, regalando la possibilità di riconoscere più facilmente stelle e costellazioni o la vista di un cielo a cui non si è abituati, perché non filtrato dall’inquinamento luminoso o perché visibile solo dall’altro emisfero della Terra. Certo non è la stessa cosa che guardare le stelle coricati sul un prato o su una spiaggia ma offre un interessante surrogato.

Il cielo in una stanza

I primi planetari italiani sono quello di Roma, del 1928, e quello di Milano, del 1930. I due planetari usavano proiettori ottici della Zeiss, donati dalla Germania per riparare, almeno idealmente, i danni della grande guerra.
Il planetario di Roma, è costituito da una sala di circa 300 metri quadrati, con 100 posti a sedere, da una cupola del diametro di 14 metri e da proiettori ottici di nuova tecnologia, con possibilità di animare le immagini in 3D. Attualmente però è chiuso per lavori di restauro all’edificio. Riaprirà probabilmente ad ottobre. Le attività sono state temporaneamente trasferite in Via Ulisse Aldrovandi, presso il Museo di Zoologia.
Il planetario di Milano, Civico Planetario Ulrico Hoepli, si trova nei giardini di Porta Venezia. La sala di proiezione, con i suoi 19,6 metri di diametro, può ospitare fino a 375 persone. Durante la seconda guerra mondiale il planetario rimase chiuso e lo strumento ottico fu addirittura smontato e portato a Limbiate, per timore che potesse essere danneggiato dai bombardamenti che in effetti lesionarono la cupola, poi ricostruita nel 1954. È stato a lungo il più grande planetario italiano, solo recentemente superato dalla nuova struttura del planetario di Napoli, situato in Via Coroglio, all’interno della Città della Scienza, che è attualmente il più grande e tecnologicamente avanzato del nostro paese. Ricostruito dopo l’incendio del 2013 che aveva distrutto la Città della Scienza e la precedente apparecchiatura, vanta ora una cupola di 25 metri di diametro e una strumentazione all’avanguardia.

Il planetario di Caserta è intitolato all’astronomo Giovan Battista Amico. Dotato di 113 poltrone basculanti e roteanti e di una cupola di 15 metri di diametro è in grado di proiettare fino a 4.000 tra stelle e corpi celesti in movimento. Si trova in piazza Ungaretti, vicino al ponte di Calatrava.

Considerato fra in più belli d’Europa, per le proporzioni e l’estetica della sua cupola, è il Planetarium Pythagoras di Reggio Calabria,  situato all'interno del Parco Mirella Carbone, nei pressi della facoltà di Architettura dell'Università Mediterranea. Inaugurato il 13 marzo del 2004 è dotato di un ottimo sistema di proiezione digitale a tutta cupola ad alta risoluzione.
Più modesto quello di Torino ha 98 posti e ha sede a Pino Torinese, sulla collina, accanto all’Osservatorio astronomico e all’interno del Museo dell’Astronomia. La sua forma è spettacolare perché riproduce quella di una supergigante rossa.

Il cielo in una stanza

Quello di Venezia promette di portare gli spettatori anche su altri pianeti simulandone gli ambienti. Si trova al Lido in Lungomare Marconi. E ancora il planetario di Roccapalumba nel palermitano, con la sua bella cupola di acciaio rifrangente del diametro interno di 6 metri, ci fa conoscere tutti gli oggetti celesti visibili ad occhio nudo sia nell’emisfero Nord che in quello Sud.
E infine citiamo ancora il planetario di Lecco, compreso nel polo museale di Palazzo Belgioioso,
definito una delle migliori strutture nel suo genere in Italia. Ha una cupola di otto metri di diametro sulla quale riproduce l’aspetto del cielo visibile a occhio nudo quando le condizioni di visibilità sono ideali, da qualsiasi punto della Terra, in qualsiasi data.
Ma sapete qual è il planetario più famoso del mondo? Quello di Londra, il Peter Harrison Planetarium, aperto dal maggio 2007. È un planetario laser digitale da 120 posti, situato nel Greenwich Park, presso l’Osservatorio Reale. La sua fama è legata al fatto che si trovi proprio sul meridiano zero ma è interessante anche per la sua inclinazione a 51.5º (la latitudine di Greenwich) che lo rende centrato alla stella polare e per il suo design all’avanguardia.

La forma conica la ritroviamo anche in un altro dei grandi planetari, quello dell’università di Santiago del Cile. La sua cupola ha un diametro di 20 m, è stato ultimato nel 1987 con la ricopertura in rame della sua struttura esterna e si trova in Av Libertador Bernardo O'Higgins.

Aperto dal 1935 è invece quello di New York, l'Upper West Side Planetarium, situato tra Central Park e il fiume Hudson. Notevole per la sua particolare architettura, offre spettacolari immagini ai suoi visitatori. Ancora precedente è il planetario di Mosca, inaugurato nel 1929 e uno dei più grandi del mondo. Sul suo cupolone si possono vedere più di 9 000 corpi celesti e il loro movimento nel cielo. Si trova nella zona ovest della città al 5 di Sadovaya-Kudrinskaya. Recentissimo è invece il planetario di Shanghai che ha aperto al pubblico il 18 luglio di quest’anno. È incluso nel Museo di Astronomia, un’area di ben 58.600 metri quadrati, con un’architettura straordinaria ispirata ai pianeti e al loro moto. È situato ad una settantina di chilometri dalla megalopoli di Shanghai. A Nagoya, in Giappone, traviamo un altro planetario gigante, un’enorme globo argentato che sembra galleggiare sopra il Museo delle Scienze.

Il cielo in una stanza

Siamo nel quartiere centrale della città, a pochi minuti a piedi dalla stazione Fushimi, e questo planetario, inaugurato nel 2012, è, tecnologicamente, tra i più avanzati del mondo e regala incredibili visioni del cielo. E per finire questa breve carrellata spendiamo due parole per il planetario di Melbourne, in Australia. Soffitto con diametro di 16 metri, sistema di proiezione video a cupola intera, sedili reclinabili e un eccezionale sistema regalano agli spettatori l’esperienza di tuffarsi nel cielo.  
Questo tipo di planetari che permettono di vedere il cielo proiettato sono strumenti recenti, risalgono al massimo al secolo scorso, ma il tentativo di riprodurre la volta celeste lo troviamo anche in tempi più lontani. Ci sono ad esempio degli oggetti particolari, le sfere armillari o semplicemente armille, modelli di sistema solare (o del sistema tolemaico) realizzati con un sistema di cerchi che riproducono l’orbita dei pianeti. C’era il leggendario planetario di Archimede, descritto da Cicerone nel De Re Publica come un globo metallico dotato di un complesso sistema di ingranaggi, in grado di riprodurre il movimento dei pianeti, andato purtroppo perduto. C’è il meccanismo di Antichitera, riconosciuto come un calcolatore astronomico in grado prevedere con precisione addirittura le date delle eclissi. C’è poi chi ritiene che un planetario ante litteram possa essere considerato il soffitto del tempio egizio di Hatshepsut e c’è anche chi, come Michael Rappenglueck, ricercatore dell´Università di Monaco, sostiene che mappe stellari siano presenti anche nelle pitture rupestri come quelle delle grotte di Lascaux, in Francia o in quella della Cueva di El Castello in Spagna. E inoltre che dire dei monumenti megalitici, delle coppelle che riproducono la forma delle costellazioni, dei cerchi di pietre veri e propri planetari a cielo aperto? Riprodurre i corpi celesti, studiare il loro moto apparente ma anche lasciarsi andare alla percezione del mistero che affiora dal buio profondo scintillante di stelle è una pratica molto antica per l’umanità. Un bisogno che accomuna noi umani di questo tempo con i nostri più lontani progenitori, una ricerca che parte da un’intuizione e da un richiamo misterioso che porta a intravedere qualcosa che sta oltre il mondo che i nostri sensi percepiscono e la nostra mente indaga. Come scriveva Giancarlo Barbadoro in Fuori dal sogno una delle sue bellissime poesie.

 

Fuori dal sogno

C’è dunque
un Fuori dal sogno…
Che incomincia lassù
dove l’aria si fa più rara
e incomincia il buio
della Verità profonda…
Mi credete pazzo?
Mi credete un sognatore?
Ma, avete mai provato a guardare le stelle?

Dalla raccolta di poesie di Giancarlo Barbadoro "OLTRE LA SOGLIA ", edizioni Triskel.  Il libro è reperibile alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino o al sito www.triskeledition.com anche in formato e-book.


Previsioni per il mese

 

Leone: Un po’ di follia: Forse complice l’estate e il sole ti senti pieno di energia, di voglia di esprimerti e di fare. Attento non esagerare però!

Vergine: Ripartire: Dopo una sosta riflessiva è tornato il momento di riprendere il tuo viaggio, forse con una meta più chiara.

Bilancia: Guardando lontano: Ti aspetta un mese positivo e interessante ma quello che ti interessa sembra essere di natura diversa e non hai intenzione di accontentarti.

Scorpione: Ottimi risultati: In arrivo un periodo gratificante in cui le cose girano per il verso giusto e ti portano dei risultati interessanti.

Sagittario: Buon lavoro: Hai lavorato bene e ora stai raccogliendo i primi frutti… ma tu stai già pensando ad altre possibilità.

Capricorno: Progressi: Quello che hai iniziato il mese scorso è una buona base su cui costruire. Sei contento di quello che stai facendo.

Acquario: Soffio di vento: Come se ti lasciassi andare ad un soffio di vento ti sembrerà di perdere le tue certezze per poi ritrovare altri riferimenti forse più vicini al tuo vero sentire.

Pesci: Aria di vacanza: Hai bisogno di staccarti un po’ dalle tue attività solite da un lato per esaminarle da una prospettiva diversa e dall’altro per metabolizzare meglio quanto hai vissuto.

Ariete: Determinazione: Ti senti pronto a prendere decisioni importanti che possono modificare la tua situazione o l’ambiente in cui stai vivendo ma le stelle ti consigliano di non fare azioni avventate e di procedere comunque con calma e attenzione.

Toro: Chi vuol tornare torna: Rilassati, le cose vanno come devono andare e non hai bisogno di inseguire niente e a nessuno.

Gemelli: Di corsa: Se stavi camminando lentamente, guardandoti intorno con curiosità ora è venuto il momento di affrettare il passo nella direzione che ti interessa. Non perdere tempo.

Cancro: Piccolo mondo: Hai voglia di tenerezza, di un posto in cui sentirti protetto e in pace per riflettere e ritrovarti.

 

Un personaggio del Leone: Maria Mitchell

 

Nella scienza abbiamo soprattutto bisogno di immaginazione. Non tutto è matematica, non tutto è logica, ma è piuttosto poesia e bellezza.


Maria Mitchell, prima astronoma donna negli Stati Uniti, una delle prime sostenitrici dell'educazione scientifica e matematica per le ragazze, prima professoressa di astronomia ha precorso i tempi in molti campi. Coraggiosa, ha sfidato spesso le convenzioni sociali, facendo uscire le sue studentesse di notte per osservare il cielo, portando nel suo osservatorio femministe famose per parlare di questioni politiche, schierandosi con il movimento per il voto alle donne e contro la schiavitù. Del suo Segno zodiacale, il Leone, incarna proprio la volontà e il coraggio.

Un personaggio del Leone: Maria Mitchell

Maria Mitchell nasce il 1 agosto 1818 a Nantucket, in Massachussets, negli USA, in una famiglia quacchera, terza figlia di Lydia Coleman e William Mitchell, preside della North Grammar School. Appassionato di astronomia, William Mitchell insegna alla sua bambina ad usare il telescopio e a guardare le stelle e Maria a soli dodici anni e mezzo partecipa ai calcoli per stabilire quando avverrà un’eclissi di luna. Intanto frequenta la scuola in cui suo padre è preside e, quando lui fonderà una scuola sua, lo seguirà prima come studentessa e poi come insegnante. Lavorerà come assistente del padre dopo la chiusura della sua scuola e prima aprirne una lei stessa nel 1835, a soli 17 anni. Maria manifesta sempre un grande desiderio di conoscenza: il mondo dell'apprendimento è così vasto e l'anima umana ha poteri così limitati! - afferma - Noi ci spingiamo in avanti e tendiamo ogni nervo, ma afferriamo solo un brandello del velo che ci nasconde l'infinito.

Già l’anno dopo chiude la scuola e cambia lavoro: diventa primo bibliotecario dell’Ateneo di Nantucket, impiego perfetto per lei che ama studiare e che le lascia il tempo per coltivare a sua passione per le stelle, aiutando il padre nelle sue osservazioni. William Mitchell, grazie al nuovo impiego presso la Pacific Bank, ottiene infatti una nuova casa con la possibilità di istallare proprio sul tetto un telescopio. Nel 1947 Maria scopre la cometa che le darà fama mondiale e che porterà il suo nome, diventando la Cometa Miss Mitchell (catalogata come C/1847 T1). Grazie a questa scoperta vince il prestigioso premio, istituito dal Re Federico VI di Danimarca, e successivamente diventa la prima donna accettata in importanti istituzioni quali l’American Academy of Arts and Sciences, l’American Association for the Advancement of Science e l’American Philosophical Society. Intanto dal 1849 lascia la biblioteca e inizia a lavorare per l’Ufficio dell’Almanacco Nautico, occupandosi dei calcoli per stilare le tavole sulla posizione del pianeta Venere.

Un personaggio del Leone: Maria Mitchell

Dal 1856 comincia viaggiare. Tutto inizia quando H. K. Swift, banchiere di Chicago le chiede di accompagnare la figlia prima nel Sud degli Stati Uniti e poi in Europa. Se Maria aveva allargato i suoi orizzonti guardando il cielo ora li allarga anche sul terra. Nel suo viaggio incontra situazioni che la toccano profondamente come la condizione degli schiavi neri in Louisiana e a Roma i luoghi in cui Galileo era stato condannato o che aveva sognato fin da bambina, come visitare, a Londra, la casa dell’astronomo William Herschel. Soprattutto non si lascia sfuggire l’opportunità gli Osservatori astronomici di Greenwich, di Parigi e la Specola vaticana dove riesce ad ottenere un permesso speciale e solo per un giorno, perché, in quanto donna, non potrebbe entrare. Parte del viaggio lo farà da sola perché la sua compagna di viaggio deve tornare in America

Nel 1858 ritorna a Nantucket. Nel 1865 diventa Professore di Astronomia al Vassar College di Poughkeepsie, nello stato di New York. Qui ha a disposizione uno dei migliori telescopi americani dell’epoca e con questo può osservare e studiare Giove, Saturno e le macchie solari.

La sua idea dello studio è decisamente poco ortodossa: C'è questo grande pericolo nella vita degli studenti – dice - Ora, ci basiamo tutti su ciò che disse Socrate, o su ciò che insegnò Copernico; come possiamo contestare l'autorità che ci è pervenuta, tutta stabilita, da secoli? Dobbiamo almeno metterlo in discussione; non possiamo accettare nulla come scontato, al di là delle prime formule matematiche. Metti in discussione tutto il resto.

In discussione Maria mette molte cose, anche il fatto che le spetti, in quanto donna, uno stipendio inferiore a quello dei colleghi maschi. Il suo senso della giustizia e della parità la porta a schierarsi con le donne che lottano per ottenere il diritto al voto e fondare, nel 1873, l’American Association for the Advancement of Women. Sulla condizione femminile scrive:

Il grande guadagno sarebbe la libertà di pensiero. Le donne, più degli uomini, sono trattenute dalla tradizione e dall'autorità. Quello che hanno detto il padre, il fratello, il dottore e il ministro è stato indubbiamente recepito. Fino a quando le donne non elimineranno questa riverenza per l'autorità, non si svilupperanno. Quando lo fanno, quando giungono alla verità attraverso le loro indagini, quando il dubbio le porta alla scoperta, la verità che ottengono sarà loro, e le loro menti lavoreranno senza sosta. Si batte anche contro la schiavitù e per protesta decide di non indossare più abiti di cotone, quel cotone che gli schiavi neri raccolgono nelle grandi piantagioni del sud.

Nel 1887 riceve il dottorato onorario dalla Columbia University, nel 1888 si dimette dal Vassar College per motivi di salute. Muore il 28 giugno 1889.

A lei sono dedicati l’Osservatorio Maria Mitchell di Nantucket e un cratere lunare. A noi piace ricordarla con la frase incisa sulla medaglia che le fu consegnata da Federico VII di Danimarca:

Non invano osserviamo il sorgere e il calare delle stelle.

 


LUGLIO 2021

 

Animali celesti


Animali celesti

Già nella puntata del novembre 2015 avevamo parlato di “animali nel cielo” riferendoci agli animali dello Zodiaco, cioè ai Segni che hanno come simbolo un animale, a testimonianza di quanta importanza abbiano, nella nostra vita e nel nostro immaginario di umani, i nostri fratelli diversi per forma ma come sotto lo stesso cielo. Tra le costellazioni del cielo però gli animali sono molti più di quelli che fanno parte dello Zodiaco e in questa puntata andremo a conoscerli. Sarà un viaggio tra le stelle e tra le immagini che la fantasia umana ha disegnato unendo quei puntini luminosi che brillano lassù nel buio del cielo notturno. Sono immagini che aiutano ad orientarsi, forse a ricordare esperienze significative per l’umanità intera o per i popoli che hanno voluto affidarle alle stelle, forse a costruire un dialogo con il cielo, con l’immensità, con l’infinito che c’è oltre il visibile. Le costellazioni sono stelle che formano raggruppamenti registrabili da una prospettiva solo terrestre. Nello stesso gruppo sono riuniti astri che a noi appaiono vicini ma possono essere lontanissimi tra loro. E visto che l’universo muta continuamente, andando indietro nel tempo, un cielo diverso forse avrà suggerito altre immagini ed altre storie ad altre umanità ed altre civiltà. Noi adesso ci limitiamo a guardare questo cielo e a raccontare alcune storie riferite alle stelle che vediamo ora.

Attualmente l’astronomia ufficiale riconosce 88 costellazioni, 48 di queste sono note fin dall’antichità, mentre le altre sono state individuate in tempi più recenti, principalmente dagli esploratori del XVI e XVII secolo e poi ufficializzate da astronomi e cartografi del tempo, quali il fiammingo Petrus Plancius (1552-1622), il polacco Johannes Hevelius (1611-1687) o il tedesco Johann Bayer (1572-1625), autore dell’Uranometria, il primo atlante stellare completo.

Le 48 costellazioni che abbiamo definito antiche sono invece quelle elencate dal grande astronomo greco Claudio Tolomeo nel suo trattato conosciuto con il nome di Almagesto che, per più di mille anni, fu il riferimento di tutti gli astronomi europei e islamici. Le costellazioni più antiche sono legate a personaggi ed eventi mitologici mentre quelle moderne, quasi tutte australi, sono spesso figure di animali esotici come il camaleonte o il tucano.

Teniamo conto che la cultura attuale considera come mondo antico soltanto alcune civiltà del vecchio continente e ignora quasi completamente i contributi dei popoli non inseriti in una linea del tempo preconfezionata per sostenere “verità” politiche e religiose degli attuali dominatori del pianeta.

Nonostante questo resta interessante notare quanti nomi di animali siano stati dati alle costellazioni ufficiali, segno di un legame ancestrale tra tutti i figli di Madre Terra e proprio a questo legame vogliamo riferirci, questo legame vogliamo ribadire, proponendo in questa puntata questa lettura del cielo.

Gli animali che accompagnano la nostra vita - scrivono Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero nel loro libro “TUTTI FIGLI DI MADRE TERRA” - sono creature discrete che fanno un pezzo di strada con noi, si affiancano a noi, e poi discretamente se ne vanno. Ma in quel breve tragitto ci danno molto, e non solo in termini di affetto o gratificazione. Noi animali umani viviamo la nostra vita tra mille vicissitudini che creano la storia dell’uomo. Ci interfacciamo tra di noi in mezzo a mille battaglie piccole e grandi, dalle guerre tra le pareti domestiche, tra vicini di casa, fino ai conflitti mondiali. Una umanità variegata composta da idealisti che cercano di costruire un mondo migliore, e da egoisti che perseguono solo il potere, il denaro, la sopraffazione. La storia dell’umanità è complessa e densa di guerre, sopraffazioni, e grandi ideali. Ma tutto questo si svolge in un grande teatro che è la natura, e accanto a noi ci sono altre creature che a malapena intravvediamo come il nostro scenario. Eppure queste creature non sono uno scenario. Sono realtà vive e vitali, sono “persone” come noi, anche se differenti nell’aspetto, con proprie culture, usi e costumi, emozioni, consapevolezza.

Tenendo presente quest’ottica partiamo ora per la nostra passeggiata tra le stelle. Ecco le costellazioni chiamate con nomi di animali.

 

Aquila

L'Aquila si trova a cavallo dell'equatore celeste ed è ben visibile nei mesi dell'estate boreale,

vicino alla costellazione di Ercole a sua volta adiacente alla Corona Boreale. È una delle costellazioni elencate da Tolomeo ed è presente già nei cataloghi mesopotamici risalenti a 3.200 anni fa. I Greci associavano l’Aquila a Zeus, era infatti l’uccello del tuono, incaricato di riportare i fulmini scagliati dalla mano del dio. Anche gli Arabi videro in queste stelle la regina degli uccelli e chiamarono la costellazione Al Nasr al Tair, l'aquila volante, e Altair la sua stella più luminosa. Altair, oltre ad essere una delle stelle a noi più vicine, fa parte anche delle tre stelle del Triangolo Estivo, assieme a Deneb, nel Cigno, e a Vega, nella Lira.

 

Balena

La Balena è una costellazione del cielo australe molto estesa ma non facile da individuare. Si trova nei pressi dell’Acquario, dei Pesci e di Eridano, sopra la lunga linea immaginaria che unisce Aldebaran nel Toro a Fomalhaut nel Pesce Australe. Il periodo più propizio per la sua osservazione è compreso nei mesi fra settembre e gennaio.

Il suo nome latino, Cetus, deriva dal greco ketòs che significa mostro. Infatti Balena era il mostro che Poseidone, dio del mare, aveva incaricato di devastare il regno di Cassiopea dopo che la vanitosa regina aveva osato paragonare la sua bellezza a quella delle Nereidi. Il mostro sarà ucciso da Teseo e Poseidone lo metterà in cielo tra le stelle.

 

Animali celesti

Camaleonte

Il Camaleonte è una piccola costellazione circumpolare australe, invisibile dalle nostre latitudini ma sempre visibile nell'emisfero Sud, dove può essere facilmente rintracciata a partire dalla Croce del Sud. È stata riconosciuta in un tempo relativamente recente, sono stati i navigatori olandesi Pieter Keyser e Frederick Houtman ad individuarla nel loro viaggio in Madagascar fra il 1595 ed il 1597 e l’astronomo Plancius l’ha poi codificata nel 1598. Ad ufficializzata è stato nel 1603 Johann Bayer che l’ha introdotta nel suo catalogo stellare Uranometria.


Cane Maggiore e Cane Minore

Le due costellazioni rappresenterebbero i due cani di Orione e infatti si trovano proprio vicine alla grande costellazione regina del cielo invernale.

Il Cane Maggiore è visibile alla sera nei mesi compresi fra dicembre e aprile. Non è una costellazione molto estesa ma non è difficile individuarla perché il “naso” del Cane è la luminosissima stella Sirio, rintracciabile prolungando verso sud-est la linea ideale che unisce le tre stelle della cintura di Orione. È una costellazione australe ma si trova vicino all'equatore celeste e quindi risulta ben osservabile anche dalle regioni boreali, con la sola eccezione delle aree del circolo polare artico. I più potenti telescopi mostrano che vicino a Sirio è posta una stellina molto più debole. È la famosa Sirio B, riferimento tradizionale dei Dogon che ne erano a conoscenza ben prima che la scienza maggioritaria la scoprisse.

Sirio, il cui nome deriva dal greco se????? che vuol dire splendente e ardente, sorge al mattino nel periodo più caldo dell’anno e, visto che è chiamata anche stella del cane, in latino canicula, il periodo più caldo dell’anno è detto tempo della canicola.

Il Cane Minore è formata essenzialmente di due stelle, Procione, brillantissima, e Gomeisa. Procione significa letteralmente "prima del cane" in greco, perché nell'emisfero boreale sorge prima di Sirio, la Stella del Cane Maggiore. Anche il Cane Minore è una costellazione invernale, visibile da tutte le latitudini perché è molto vicina all’equatore celeste.

 

Cani da caccia

La costellazione dei Cani da Caccia si trova nell’emisfero nord, è piccola ed è stata codificata nel 1687 dall'astronomo polacco Johannes Hevelius utilizzando stelle che precedentemente erano considerate parte dell'Orsa Maggiore. Si trova poco a sud del timone del Grande Carro dell’Orsa Maggiore. I Cani da Caccia sono tenuti al guinzaglio da Boote e tentano di mordere le zampe dell’Orsa.

 

Cavallino

La costellazione del Cavallino è la più piccola del cielo, dopo la Croce del Sud. È situata vicino a Pegaso, il leggendario cavallo alato degli Dei. È formata da un gruppetto di quattro stelle disposte a formare un trapezio che ha suggerito l’dea di un puledro, mitologicamente quello che Mercurio donò a Castore, uno dei due Gemelli.

 

Cigno

Il Cigno è una delle 48 costellazioni riconosciute da Tolomeo. Nota fin dai tempi più antichi deve il nome di Cigno ad Eratostene, prima infatti era identificata semplicemente come un uccello. La figura del Cigno è legata alle imprese amorose di Zeus che aveva appunto preso le sembianze di Cigno per farsi accogliere tra le braccia dalla bella Nemesi o dalla regina Leda. Ma Zeus non è l’unico a trasformarsi in questo elegante uccello, ci sono anche altri personaggi mitici, tra questi Cicno, amico di Fetonte, oppure Orfeo che viene messo nel cielo accanto alla sua amata lira. Questa grande costellazione settentrionale, visibile di fatto in quasi tutte le notti dell’anno, rappresenta appunto un cigno con le ali aperte, in volo verso sud. La coda del Cigno è la stella Deneb, una delle tre stelle del Triangolo Estivo, con Vega e Altair. La testa è invece Albireo, una stella doppia.

 

Colomba

La Colomba è una piccola costellazione le cui stelle sono disposte in modo da somigliare ad un uccello in volo. È una costellazione australe e si trova a sud del Cane Maggiore e della Lepre. Il suo nome farebbe riferimento al viaggio degli argonauti, quando una colomba fu appunto mandata in avanscoperta per facilitare l’attraversamento dell’insidioso canale delle Simplegadi. È stata introdotta nell’elenco delle costellazioni solo in epoca moderna.

 

Animali celesti

Corvo

Il Corvo è una piccola costellazione meridionale, situata nei pressi della Vergine. Era già presente nell’elenco di Tolomeo. Il suo nome deriva dal corvo che Apollo, dio della musica e della poesia, portava sempre con sé.

 

Delfino

Anche il Delfino fa parte delle costellazioni elencate da Tolomeo. La sua forma ricorda quella di un delfino che salta. È una piccola costellazione dell’emisfero settentrionale ma molto vicina dall'equatore celeste. Si può ammirare nel cielo sul bordo sudorientale della Via Lattea.

 

Giraffa

La Giraffa invece è una costellazione moderna probabilmente ideata dall’astronomo fiammingo Petrus Plancius e poi registrata ufficialmente da Jakob Bartsch, genero di Keplero, nel 1624. È una costellazione dell'emisfero nord estesa ma composta da stelle poco luminose. È situata proprio sotto la Stella Polare.

 

Gru

La Gru è una piccola costellazione del cielo australe costituita da stelle molto brillanti, disposte in modo da ricordare una gru che sta per spiccare il volo. Si trova a sud di Formalhaut ed è stata registrata per la prima volta nell'Uranometria di Johann Bayer, anche se probabilmente era già stata individuata precedentemente.

 

Lepre

La Lepre è una costellazione meridionale, presente già nell’elenco di Tolomeo. Si trova vicina al bordo della Via Lattea subito sotto Orione. Le stelle del cielo però possono essere lette in modo diverso, secondo l’esperienza e la cultura di chi l’osserva, così ad esempio, per gli Arabi, le stelle della lepre rappresenterebbero dei cammelli che si abbeverano nella Via Lattea.

 

Lince

La Lince è una debole costellazione settentrionale introdotta solo in epoca moderna, più precisamente nel XVII secolo, dall'astronomo polacco Johannes Hevelius. Il nome “lince” ha una motivazione divertente: la costellazione è poco evidente e ci vogliono occhi di lince per individuarla nel cielo. La Lince si trova sopra i Gemelli, fra il Grande Carro e l’Auriga.

 

Lucertola

La Lucertola è una costellazione moderna, introdotta dall’astronomo polacco Johannes Hevelius nel XVII. È piccola e proprio per le sue ridotte dimensioni e per la sua posizione stretta fra le più brillanti Cefeo e Cassiopea, venne chiamata Lucertola.

 

Lupo

Il Lupo è una costellazione meridionale, presente nell’Almagesto di Tolomeo. È nota fin dall’antichità, però con altri nomi: per i Babilonesi era il Cane Selvaggio, per i Romani la Bestia. Probabilmente il nome Lupo le è stato dato nel periodo del Rinascimento. La costellazione del Lupo si trova sul bordo del tratto della Via Lattea meridionale, compreso fra il Centauro e lo Scorpione.

 

Mosca

La costellazione della Mosca è situata vicino alla Via Lattea australe poco più a sud della Croce del Sud. È una costellazione moderna. Nota precedentemente come Musca Australis, in contrapposizione ad una Musca Borealis, che si trovava a nord-est dell'Ariete. La Musca Borealis ora non rientra più nell’elenco delle costellazioni e così la Musca Australis ora viene chiamata semplicemente Musca o, talvolta, Musca indica, uno dei vari nomi assunti in passato. Nella sua direzione è presente la nube molecolare Mosca, la prima nube interstellare ad essere studiata tridimensionalmente e a diventare oggetto di un’ interessante ricerca musicale. Nel 2018 trasformando in note le vibrazioni prodotte dalle onde magnetiche di questa nube di polveri e gas, si è ottenuta la "Canzone della Mosca".

(https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2018/05/14/la-nascita-delle-stelle-diventa-musica-ascolta_f3b02ffd-719f-4bb7-a5a2-fc613488b42d.html)

 

Animali celesti

Orsa Maggiore e Orsa Minore

Dette anche Grande Carro e Piccolo Carro sono due costellazioni settentrionali. Situate molto a Nord, risultano visibili tutto l’anno e per tutta la notte, naturalmente per chi vive nel nostro emisfero, e sono state utilizzate fin dai tempi antichi per orientarsi. Tra le stelle dell’Orsa Minore è infatti compresa la Stella Polare, il riferimento per trovare il Nord. Proprio dalla parola greca Arktos (Orso) derivano i termini artico e Artide. Entrambe le Orse sono formate da sette stelle principali che riproducono un disegno simile e facilmente individuabile nel cielo. Curiosamente mentre in alcuni paesi d’Europa e America il disegno viene anche interpretato come Mestolo o Pentolino, per i nativi americani torna ad essere l’Orsa.

 

Pavone

Il Pavone è una costellazione dell'emisfero sud, invisibile alle nostre latitudini. Introdotta da Johann Bayer nel 1603, è una costellazione moderna, ma il suo nome si riferisce a miti ellenici. Il pavone per i Greci era un uccello sacro ad Era, la dea che aveva fatto nascere la Via Lattea dal suo seno. Nel cielo il Pavone era Argo dai cento occhi, ucciso da Hermes per liberare la bella Io che il gigante aveva avuto in custodia da Era stessa. Gli occhi di Argo sono sulle piume della coda del pavone. La costellazione del Pavone è piccola ma composta da stelle luminose, si può individuare partendo dallo Scorpione e dal Sagittario e andando verso sud.

 

Pesce Australe

Come dice il nome, la costellazione del Pesce Australe appartiene all’emisfero Sud ed è particolarmente bassa sull’orizzonte, tanto da essere visibile anche dagli abitanti dell’emisfero Nord. La sua stella più luminosa è Fomalhaut, la più brillante del cielo australe. I riferimenti mitologici a questa costellazione sono numerosi. Secondo alcuni si tratterebbe del pesce ossirinco quello che inghiottì il pene di Osiride, dopo che il dio egizio era stato ucciso e fatto a pezzi dal malvagio fratello Set. Secondo altri si tratta di Oannes, il dio pesce giunto sulla Terra dalle stelle per insegnare all’umanità la scienza, le arti e la civiltà e che ora dall’alto la protegge. Secondo altri ancora è il pesce che salvò la dea della fertilità Derceto che aveva tentato il suicidio gettandosi in un lago vicino all’Eufrate.

 

Serpente

Il Serpente è tra le costellazioni riconosciute da Tolomeo. Attualmente è l'unica ad essere divisa in due parti, chiamate rispettivamente Testa e Coda del Serpente. Tra le due parti si trova Ofiuco, il Serpentario, personaggio che si identifica con Ascelpio (Esculapio per i Romani), dio delle arti mediche figlio di Apollo. La mitologia racconta che, quando Ofiuco uccise il serpente che aveva causato la morte di un suo amico, sopraggiunse un secondo serpente portando con sé un’erba medicinale. Il secondo serpente appoggiò l’erba sul corpo del primo e miracolosamente lo resuscitò. Ofiuco allora fece la stessa cosa con l’amico morto e anche questa volta la misteriosa erba fece il suo effetto. Da quel momento Ofiuco acquisì la capacità di resuscitare i morti. Un mito interessante che mette insieme il serpente, l’albero della vita, la morte e la rinascita e che riecheggia le leggende della tradizione ancestrale dell’umanità.

La costellazione del Serpente non ha stelle molto luminose ma è abbastanza visibile se il cielo è sereno da maggio a settembre. La parte della Testa è quasi interamente a nord dell'equatore celeste, mentre la parte della Coda lo attraversa.

 

Tucano

Il Tucano è una costellazione moderna individuata alla fine del XVI secolo dai navigatori olandesi Pieter Keyser e Frederick de Houtman e introdotta da Johann Bayer nel 1603, nella sua Uranometria. È una costellazione australe interessante perché al suo estremo meridionale si trova la Piccola Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea.

 

Uccello del Paradiso

L'Uccello del Paradiso è una debole costellazione vicina al polo sud celeste. Identificata nell’ultimo decennio del sedicesimo secolo dai navigatori olandesi, Pieter Keyser e Frederick de Houtman, deve il suo nome all’astronomo Plancius. Johann Bayer la inserì nell'Uranometria nel 1603.

 

Volpetta

Infine la Volpetta, debole costellazione settentrionale situata al centro del Triangolo Estivo, è stata introdotta da Hevelius nel 1690.

 

Rosalba Nattero, Giancarlo Barbadoro "Tutti figli di Madre Terra: L’Ecospiritualità nel rapporto con gli animali", Edizioni Triskel. Il libro è reperibile alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino o al sito www.triskeledition.com anche in formato e-book.


Previsioni per il mese

 

Cancro: Progetto nuovo: Quello che hai elaborato il mese scorso ora può prendere forma. Forse è un po’ diverso dalle cose a cui sei abituato ma sembra destinato ad avere fortuna.

Leone: Imprevedibili evoluzioni: Usa la logica per esaminare le situazioni e non dimenticare che possono esserci aspetti che la troppa sicurezza può trascurare.

Vergine: Pensare troppo: Ci hai ragionato tanto fino a convincerti di aver capito bene i termini della questione e invece, ora, saltano fuori elementi completamente imprevisti che ti costringono ad un salto di logica.

Bilancia: Un bivio: Trasparente come cristallo o denso come la sua matrice? Vivace come l’aria o logico e pragmatico come la terra? Sei come sospeso tra queste due modalità di pensare e di agire.

Scorpione: Fuori nel sole: Hai voglia di esprimere quello che senti dentro di te e sei piuttosto insofferente a tutto ciò che ti sembra obbligatorio o che comunque pone dei limiti.

Sagittario: Belle speranze: Ti senti pieno di energie e di ottimismo per quanto riguarda il futuro.

Capricorno: Frutti che maturano: L’indeterminatezza del mese scorso si è sciolta e si vedono invece nuove situazioni prendere forma. Sono frutti degli imprevisti che hanno scompigliato il tuo mondo ed ora manifestano il loro lato interessante.

Acquario: Poco peso: Mese un po’ faticoso ma hai dalla tua parte la tua capacità di rispondere in modo brillante e anticonvenzionale alle difficoltà, tanto da svuotarle dalla loro pesantezza.

Pesci: Il fascino del disordine: Mese un po’ confuso e contradditorio ma tu in mezzo alla confusione sai nuotare tranquillamente e sentirti a tuo agio.

Ariete: Piccole cose interessanti: Piccoli risultati ma piuttosto significativi ti attendono in questo mese d’estate.

Toro: La quiete dopo la tempesta: Umore “temporalesco” a inizio mese, dovuto forse ad un eccesso di energia. Con l’avanzare dei giorni la tensione si scioglie e torna il sereno.

Gemelli: Sguardo attento: Sei brillante ma non superficiale. Stai guardandoti intorno ma osservi quello che sta sotto la superficie.

 

 

George Orwell

Un personaggio del Cancro: George Orwell

 

Quattro zampe buono, due zampe cattivo

 

George Orwell è noto soprattutto come autore de “La fattoria degli animali” e di “1984”, due romanzi distopici ma profondi e soprattutto sempre attuali perché improntati allo smascheramento dei meccanismi che stanno alla base della conquista e del mantenimento del potere sugli altri e del totalitarismo. Dal primo libro è tratta la frase d’apertura, lo slogan con cui gli animali della fattoria sintetizzano la loro presa di coscienza e la loro lotta contro gli oppressori umani. Nel secondo libro si parla invece del “Grande Fratello”, divenuto una locuzione usata per indicare il potere che gestisce le persone, privandole della loro libertà e della loro umanità. Orwell nei suoi scritti rivela la sua avversione per ogni tipo di totalitarismo, al di là della colorazione politica. Del suo Segno zodiacale, il Cancro, impersona l’impossibilità di accettare l’ingiustizia.George Orwell, il cui vero nome è Eric Arthur Blair, nasce il 25 giugno 1903 a Motihari in India, dove suo padre lavora come funzionario amministrativo dell’Impero britannico. Trascorre però la sua infanzia in Inghilterra con la madre e le due sorelle. Studia prima al college di St. Cyprian a Eastbourne e poi, grazie a una borsa di studio, all’Eton. Il periodo della scuola è piuttosto infelice per Eric, i suoi compagni, per lo più provenienti da famiglie ricche, lo emarginano e gli insegnanti, per come li descriverà, sono degli snob dalle idee ristrette che anziché prendere le sue parti avvallano la situazione. Per fortuna negli ultimi anni scolastici riesce, grazie al suo tutor, a elaborare un suo stile letterario e a coltivare i suoi interessi. Certo queste esperienze non lo portano ad amare molto la scuola e infatti non si iscriverà mai all’università, preferendo invece tornare in oriente, in Birmania, dove si arruola nella Polizia Imperiale. È il 1922. Cinque anni dopo si dimette perché non riesce più ad accettare l’imperialismo britannico. Le sue esperienze in oriente saranno l’argomento dei suoi primi scritti, Burmese Days (1934), Shooting an Elephant (1936) e A Hanging (1950).

George Orwell

I temi dell’ingiustizia e della povertà lo coinvolgono particolarmente, li sente sulla sua pelle, tanto che, tornato a Londra, decide di vivere tra gli homeless e nei quartieri più miseri della città. Anche quando si sposta a Parigi accetta i lavori più umili e faticosi. Pubblicherà un libro sulle vicende vissute in questi anni, Down and Out in Paris and London (1933). Intanto comincia ad interessarsi al socialismo. È molto critico nei confronti della borghesia inglese e della sua mentalità, che del resto aveva già dovuto subire ai tempi della scuola, e la descrive in due romanzi A Clergyman’s Daughter (1935) e Keep the Aspidistra Flying (1936). Conduce anche un’indagine sulle condizioni di vita dei minatori e degli operai inglesi e ne riporta le sue conclusioni nel libro The Road to Wigan Pier (1937). Partecipa alla guerra civile spagnola durante la quale viene ferito e quindi ritorna in Inghilterra. Racconterà la sua esperienza in Homage to Catalonia (1938). Non partecipa invece al secondo conflitto mondiale a causa della sua salute. In quel periodo lavora invece per la BBC, scrive per il Tribune e soprattutto scrive Animal farm che pubblica nel 1944.

George Orwell

Animal farm è un romanzo allegorico sulla rivoluzione russa. Usando il linguaggio simbolico delle favole classiche di Esopo e Fedro, in cui gli animali incarnano caratteristiche umane, e con uno stile molto semplice e fortemente ironico, Orwell racconta la vicenda degli animali che vivono e lavorano come schiavi nella fattoria di Mr Jones. Uno dei maiali, Old Major, che sogna di poter vivere in una fattoria senza padroni, coinvolge gli altri animali nella rivolta e al grido di “quattro zampe buono, due zampe cattivo” Mr Jones viene cacciato dalla fattoria. Ma l’uguaglianza dura poco perché i maiali cominciano a cambiare le carte in tavola e a considerare che alcuni animali, cioè loro stessi, sono più uguali degli altri e poco alla volta finiscono col diventare indistinguibili dagli uomini contro i quali avevano lottato. Con questo libro Orwell diventa famoso in tutto il mondo. L’altro suo capolavoro Nineteen Eighty-Four, pubblicato nel 1950, è scritto nel 1948 e da quest’anno deriva il titolo. Invertendo le due ultime cifre: 1948 diventa infatti 1984. Ambientato in una Londra del futuro, capitale di uno stato governato dal Grande Fratello, personaggio misterioso ed invisibile a capo di un partito unico che controlla tutto e tutti attraverso telecamere disposte ovunque. Grandi schermi e microfoni diffondono continuamente i dictat del partito. Tutti devono essere uniformati, non esiste una vera individualità, la storia viene continuamente modificata in base a ciò che fa comodo al partito come un palinsesto che poteva essere raschiato e riscritto tutte le volte che si voleva. In nessun caso era possibile, una volta portata a termine l’opera, dimostrare che una qualsiasi falsificazione avesse avuto luogo. Perfino la lingua viene ridotta in modo che sia impossibile esprimere pareri personali. L’odio e la paura sono gli unici sentimenti concessi e addirittura viene proposto il bipensiero che implica la capacità di accogliere simultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe, come ulteriore strumento di annebbiamento mentale.

George Orwell muore poche settimane dopo la pubblicazione di Nineteen Eighty-Four a causa della tubercolosi di cui soffriva da diversi anni. 

 


GIUGNO 2021

 

Un fiume di stelle


Eridano, un fiume di stelle

C’è, nel cielo, una costellazione che ricorda un fiume tortuoso, si chiama Eridano, come anticamente si chiamava il Po. È una delle quarantotto riconosciute ed elencate da Tolomeo e ancora oggi appartiene all’iconografia stellare moderna della volta celeste, ci ricordano Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero in “Rama, antica città celtica”, il libro che abbiamo presentato il mese scorso.

La costellazione di Eridano è interessante perché lega insieme la mappa del cielo con quella del mito e quella del passato più lontano ancora presente e vivo tra i popoli della Terra.

Eridano è infatti una figura che si sovrappone a quella di Fetonte, la misteriosa, e probabilmente non unica creatura, che giunse dalle stelle in tempi remoti, portando agli uomini il grande dono di conoscenza identificato simbolicamente nella coppa del Graal.

Eridano, un fiume di stelle

Se per noi Eridano è il Po, è vero che, nel tempo, civiltà diverse identificarono il lungo fiume di stelle con altri corsi d’acqua, per loro fondamentali fonti di vita, ad esempio per gli Egizi, Eridano era il Nilo. Una leggenda fa emergere l’inaspettato legame tra l’Egitto e Torino, tra il Nilo e il Po, tra Eridano e Fetonte. Leggiamo infatti, sempre in “Rama, antica città celtica”, che Eridano, principe egizio, detentore del segreto del Graal, giunse in Piemonte con il suo esercito personale per cercare le tracce della discesa di Fetonte e stabilire una colonia presso l’antica città di Rama, la città ciclopica nata proprio dove il dio era sceso dal cielo. Per questo suo compito gli venne poi dato il nome di Fetonte-Eridano.

La leggenda prosegue raccontando che il principe, dopo la riedificazione di Rama, un giorno, durante una corsa forsennata su una quadriga lungo le rive del fiume Po, perse il controllo, precipitò nelle acque del fiume e morì annegato. Ecco perché al fiume venne dato il nome di Eridano e perché, possiamo aggiungere, su questo evento si costruì il mito del figlio del Sole che cadde nel fiume. Un evento tragico ma così significativo da essere “scritto” nel cielo per essere ricordato.

Eridano, un fiume di stelle

La costellazione di Eridano, dal punto di vista astronomico presenta alcune particolarità interessanti. È una costellazione dell’emisfero australe che si prolunga fino al nostro emisfero e risulta in parte visibile anche dalle nostre latitudini. Molte delle sue stelle sono relativamente vicine al nostro sistema solare, ben visibili nel cielo e note fin dall’antichità, per cui sono indicate da nomi propri e non soltanto da sigle. Questa costellazione rivela anche una “curiosità fantascientifica”, una delle sue stelle infatti, la ο2 Eri, sarebbe la stella intorno a cui ruota il pianeta Vulcano, patria del Mister Spock della leggendaria serie televisiva di Star Trek.

Ma ciò che colpisce, e un poco anche commuove, è osservare che Eridano, ancora oggi nella sua estensione (…) copre un grande arco di cielo unendo l’emisfero boreale a quello australe. La sorgente del fiume viene fatta nascere dalla stella Achernar che, quattromila anni fa, per via del fenomeno della precessione degli equinozi, costituiva la «stella polare» dell’emisfero australe. La sua luce brillava sul misterioso continente dell’Antartide, considerato dagli esegeti come la sede dell’antico Eden da cui era sorta l’umanità. Questo lungo fiume di stelle ci lega quindi al nostro lontano passato, all’epoca in cui l’umanità viveva felice tra terra e cielo, quasi un messaggio di speranza per questo tempo attuale e inoltre seguendo varie concatenazioni di stelle sino ad arrivare nell’emisfero boreale ai piedi della costellazione di Orione diventa un legame luminoso tra i due emisferi del nostro mondo, un legame di fratellanza fra tutti gli abitanti del pianeta azzurro.

 

 

 

Tutte le citazioni sono tratte dal libro  "Rama, Antica Città Celtica" di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero - Edizioni Età dell’Acquario.


Previsioni per il mese

 

Gemelli: Verso la rinascita: Giugno sosterrà tutti i tuoi tentativi di cambiare le situazioni in meglio, di costruire concretamente ciò che finora hai solo osato sperare.

Cancro: Visione armonica: È il tempo adatto per elaborare progetti che saprai valutare sotto diversi punti di vista e nelle loro sfaccettature meno evidenti. il tuo sguardo saprà cogliere l’armonia in cui inserirli.

Leone: Nuovo equilibrio: Ti stai attestando su una nuova dimensione di te stesso e questo ti regala slancio, passione e ottimismo anche se dovrai ancora affrontare qualche momento improvviso e inaspettato di chiusura o pessimismo.

Vergine: Indecisione: Sei già con un piede in un periodo nuovo ma trattieni il passo e resti un po’ interdetto davanti alle proposte e alle opportunità che ti si presentano.

Bilancia: Stabilità: È tempo di sosta, usalo per costruire e curare una tesi di base solida e sicura da cui ripartire.

Scorpione: Domani è vicino: Sai guardare avanti con lucidità e questo ti permette di fare programmi a lungo termine. Mese da sfruttare se intendi cambiare o ampliare le tue attività o il tuo habitat.

Sagittario: Concentrazione: Resta concentrato e dai attenzione a quello che stai facendo senza spazientirti e senza pretendere troppo da questo periodo. Quello che desideri lo devi costruire.

Capricorno: Incertezza: Imprevisti scompigliano i tuoi piani in questo momento in cui ti piacerebbe che tutto fosse in ordine. In realtà non son eventi negativi ma non ti piacciono più di tanto in questo mese un po’ indeterminato.

Acquario: Il sole brilla: Un po’ di stanchezza fisica e un po’ di preoccupazione per un evento che ti aspetti stia per accadere dovrebbero presto sciogliersi come neve al sole.

Pesci: Alla ricerca della dolcezza: Hai bisogno di rigenerarti e di riacquistare il senso di dolcezza della vita, il benessere che nasce dall’armonia.

Ariete: Mantieni la lucidità: Non è facile chiedere ad un Ariete di mantenere la calma però questo sarà il tuo compito questo mese, non farti travolgere dall’emotività che alcune persone possono suscitare in te.

Toro: Al lavoro!: Questo mese favorisce tutto ciò in cui metti la tua energia, la tua perseveranza e il tuo coraggio, in armonia con ciò che hai intorno. Aggressività e testardaggine saranno invece sempre controproducenti.

 

 

Dante Alighieri

Un personaggio dei Gemelli: Dante Alighieri

 

I’ mi volsi a man destra, e puosi mente

all’altro polo e vidi quattro stelle

non viste mai fuor ch’a la prima gente

Così Dante Alighieri, il sommo poeta che certo non ha bisogno di molte presentazioni, scrive nelle sua Commedia, riferendosi alla Croce del Sud e lasciando stupiti i suoi lettori perché, teoricamente, nel medioevo, in Europa, la costellazione che indica il Polo Sud, invisibile alle nostre latitudini, non doveva essere nota. Sono versi che lasciano intravedere un Dante meno conosciuto e in possesso di conoscenze più ricche e profonde di quelle che normalmente gli si attribuiscono. Il Dante che si studia a scuola è il cantore del Dolce Stil Novo, l’innamorato di Beatrice, l’uomo attivo politicamente nella sua Firenze, il poeta in esilio e soprattutto l’autore della Commedia, che Boccaccio per primo definirà divina, ritenuta capolavoro indiscusso della letteratura mondiale. Meno noti sono invece altri aspetti della sua vita come i suoi rapporti con i Catari, i Templari e le filosofie orientali o l’esoterismo delle sue composizioni poetiche.

Proprio nel tentativo di ridefinire un ritratto di Dante e del suo tempo il Centro Studi Giancarlo Barbadoro ha proposto una serata con lo scrittore e ricercatore Giancarlo Guerreri, intervistato da Rosalba Nattero, in cui sono emersi gli aspetti meno noti della vita e dell’opera del poeta. Gli scritti dell’Alighieri, afferma Guerreri, contengono diversi linguaggi e, oltre a quello simbolico, quello allegorico e quello morale ce n’è un quarto, che nessuno vuole insegnare, quello esoterico anagogico. Ci sono cioè, nelle sue opere, concetti nascosti riferiti a valori trascendenti. Si parla di trascendenza e spiritualità ma non in senso cristiano, come vorrebbe la chiesa attuale. Dante, dice ancora Guerreri, nel suo tempo era considerato un eretico, fu esiliato e condannato a morte e la sua riabilitazione ufficiale, da parte della Chiesa, avverrà solo nel XX secolo grazie a Benedetto XV. Del resto nella Divina Commedia nessun papa viene messo in Paradiso e questo è piuttosto significativo. In sostanza Dante costruisce la struttura del suo capolavoro utilizzando tre contenitori, Inferno, Purgatorio e Paradiso, che danno all’opera una parvenza cristiana ma poi li utilizza liberamente a modo suo.

Dante Alighieri

Vediamo ora Dante nella sua veste di rappresentante del Segno dei Gemelli. Dal suo Segno di nascita eredita la vivacità del pensiero, la curiosità verso il mondo terreno e ultraterreno, la capacità di sviluppare profonde teorie metafisiche.

 

Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265 tra i 21 maggio e il 21 giugno. Non ci sono in effetti documenti ad attestare con più precisione il periodo ma la data è dedotta da alcuni versi della Divina Commedia, in particolare del Paradiso, in cui è lui stesso a dichiarare di essere nato nel Segno dei Gemelli.

tu non avresti in tanto tratto e messo 
nel foco il dito, in quant’io vidi ‘l segno 
che segue il Tauro e fui dentro da esso.

O gloriose stelle, o lume pregno 
di gran virtù, dal quale io riconosco 
tutto, qual che si sia, il mio ingegno,

con voi nasceva e s’ascondeva vosco 
quelli ch’è padre d’ogne mortal vita, 
quand’io sentì di prima l’aere tosco;

In sostanza afferma che in un tempo più breve di quello impiegato a ritrarre un dito dal fuoco dopo averlo toccato, viene a trovarsi nella costellazione che segue quella del Toro, la sua. Un insieme di stelle gloriose da cui riconosce di aver avuto le sue capacità mentre il Sole, padre di ogni vita mortale, nasce e tramonta con loro, nell’aria toscana.

Con questi versi Dante mostra anche di avere stima dell’astrologia, scienza non molto cara alla Chiesa, anche se in quegli anni forse ancora tollerata.

Dante nasce in una famiglia della piccola nobiltà ma della sua infanzia, della sua prima giovinezza e dei suoi studi si sa poco. Del suo aspetto fisico ci parlano numerosi ritratti che lo disegnano quasi sempre di profilo con il famoso naso aquilino. Una descrizione ce la fornisce Giovanni Boccaccio nel suo Trattatello in laude di Dante, lo stesso in cui definisce “divina” la Commedia. Boccaccio scrive: Fu adunque questo nostro poeta di mediocre statura… Il suo volto fu lungo e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso.

Dante Alighieri

Della sua vita conosciamo l’impegno politico nel clima teso e turbolento della Firenze di quegli anni, il suo schierarsi prima contro i ghibellini, sostenitori del potere dell’imperatore e poi contro i guelfi neri per difendere l’autonomia della sua città contro l’eccessiva ingerenza politica del pontefice, fino alla vittoria dei guelfi neri e alla sua condanna all’esilio nel 1302. Sappiamo del suo matrimonio a vent’anni con Gemma Donati e dei loro tre o forse quattro figli e del suo famoso incontro con Beatrice identificata storicamente con Bice Portinari, ma in realtà personificazione della Conoscenza, a cui Dante dedica rime d’amore dal significato esoterico. Il nostro poeta vive in un periodo di grande fermento culturale, in cui si intrecciano

le tematiche dei Trovatori provenzali, le rielaborazioni della scuola siciliana, i contatti con la cultura araba, l’abbandono del latino come lingua colta ma ormai poco vitale a favore del volgare e delle sue potenzialità espressive e creative. In questo fervore si mescolavano da un lato i rigidi paletti della Chiesa e dall’altro filosofie diverse che affondavano le loro conoscenze in quelle profonde del passato dell’umanità. Catari e Templari che saranno massacrati rispettivamente nel 1278 nel 1314, usavano formalmente un linguaggio cristiano, ricorda Rosalba Nattero, ma i contenuti erano invece di ben altra natura e si riferivano all’antica Tradizione e al suo messaggio di spiritualità libera, in cui ogni essere nel suo percorso di crescita, poteva rapportarsi direttamente con l’assoluto. La poesia è una sorta di linguaggio segreto per comunicare con gli appartenenti del gruppo con cui si condivide la ricerca spirituale. Il poetare di Dante si inserisce in questo crogiuolo culturale, le sue rime d’amore sono rivolte alla Conoscenza, come quelle degli altri Fedeli d’Amore. E la sua Divina Commedia, viaggio tra i luoghi invisibili dell’autre monde, si rivela come un racconto esoterico, un percorso spirituale di crescita attraverso le fasi alchemiche per giungere all’assoluto.

Dante morirà esule a Ravenna il 14 settembre 1321. Quest’anno ricorre il settimo centenario della sua morte.

 

 

Si è parlato di Dante giovedì 8 aprile alle ore 21 in diretta Facebook sulla pagina del Centro Studi Giancarlo Barbadoro, dove è possibile ascoltare la registrazione dell’evento: https://www.facebook.com/CentroStudiBarbadoro/videos/824905208234022

 


MAGGIO 2021

 

Siamo figli delle stelle?


Siamo figli delle stelle?

Già in altre puntate abbiamo trattato del mito di Fetonte, straordinariamente simile ad altri miti di culture diverse e geograficamente lontane tra loro, che parla di un dono di conoscenza fatto all’umanità di questo pianeta da esseri venuti dalle stelle. Un mito che parla del territorio dell’attuale Valle di Susa come luogo in cui avvenne questo incontro con esseri che ora definiremmo alieni. Un mito che se avesse una realtà storica modificherebbe completamente l’immagine del nostro passato e quindi della nostra stessa identità. I nostri antenati non sarebbero più quei cavernicoli grezzi che i libri di scuola ci hanno fatto conoscere attraverso ricostruzioni fantasiose, ma esseri che raccolsero un dono da misteriosi maestri scesi dal cielo e grazie a questo costruirono una civiltà edenica in cui vivere in armonia con gli altri figli di Madre Terra.

Proprio nel marzo scorso è uscita la nuova edizione, aggiornata e ampliata, del libro Rama, antica città celtica, di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero, per le Edizioni dell’Età dell’Acquario. Il libro raccoglie i risultati delle ricerche di Barbadoro che, sulla base del mito di Fetonte, ha cercato le tracce di Rama, la misteriosa città megalitica che sorgeva alle falde del Rocciamelone, proprio nel luogo in cui in tempi lontanissimi, Fetonte sarebbe sceso e avrebbe incontrato l’umanità di allora. Si racconta nel libro che Rama, più volte distrutta e ricostruita, nell’epoca della sua massima espansione, si estendesse oltralpe verso occidente e fino alle porte dell’attuale Torino verso oriente. Come Schliemann ha trovato Troia basandosi sui versi di Omero, così Barbadoro è riuscito a dare realtà storica a Rama con la raccolta, in cinquant’anni di ricerche, delle numerose testimonianze megalitiche, disseminate su una vasta area del Piemonte, e soprattutto con il ritrovamento delle sue mura ciclopiche. Il libro presenta luoghi e monumenti che, pur non essendo tutelati come tali, inseriscono questi territori nella mappa delle grandi pietre che sorgono su tutto il nostro pianeta, a testimoniare una grande civiltà diffusa, in tempi remoti, su tutta la Terra.

Siamo figli delle stelle?

Miti, leggende, folklore e pietre hanno trattenuto il ricordo dell’antica esperienza dell’umanità e. come capsule del tempo, restituiscono il loro contenuto a chi cerca e ha una chiave interpretativa che consente di comprenderne il significato.

Queste ricerche di Giancarlo Barbadoro, venuto a mancare nel 2019, continuano ad essere portate avanti da Rosalba Nattero che già con lui aveva partecipato a numerose scoperte. Chiediamo a Rosalba che cosa è stato per lei vivere questa avventura insieme a Giancarlo. È stata un’esperienza entusiasmante – risponde Rosalba – a metà tra un viaggio temporale e un percorso attraverso il mito. Giancarlo ha dedicato gran parte della sua vita a raccogliere frammenti di Tradizione sciamanico druidica e si può dire che abbia vissuto due vite parallele: una come membro di una comunità autoctona e un’altra nella società ordinaria. Questa doppia appartenenza gli ha permesso di avere una chiave interpretativa ineguagliabile che lo ha portato a fare grandi scoperte.

Siamo figli delle stelle?

 

Di Rama se ne parlava ancora nel medioevo, ma poi secoli di buio l’hanno fatta dimenticare. È un argomento che è stato ripreso da ricercatori e archeologi dell’ottocento e successivamente, altro blackout. Fino agli anni ’70 del secolo scorso, quando Giancarlo ha riportato alla luce questo mito, seguendo le indicazioni degli anziani delle Famiglie Celtiche, che lo hanno portato a scoprire delle tracce molto evidenti di questo mito, che a quel punto non era più solo una leggenda. Avendo una chiave interpretativa è stato relativamente semplice trovare i reperti ancora esistenti di questa mitica città, sia nelle valli piemontesi che oltralpe. Già da parecchi anni a Champcella, tra Briançon ed Embrun, sono in corso degli scavi archeologici per studiare i ritrovamenti della città di Rama sulla base delle testimonianze lasciate dai Romani. Tuttavia ci sono elementi allo studio degli archeologi che fanno pensare che la Rama romana sorgesse sopra una città molto più antica, di origini celtiche, confermando l’ipotesi di Giancarlo.

Quindi sì, è stato un viaggio straordinario nel passato, ma è un viaggio che continua e proseguirà anche nel futuro, in quanto Rama ha ancora molti segreti da svelare.

E mentre ci godiamo la lettura di Rama, antica città celtica, percorrendo con Giancarlo e Rosalba i sentieri delle valli e del mito, già ci aspettiamo nuove scoperte in questo viaggio a ritroso che ci porta più vicini alla nostra vera storia e alla nostra vera identità.

 

Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero - Rama, Antica Città Celtica - Edizioni Età dell’Acquario è disponibile nelle migliori librerie, alla Grotta di Merlino, in piazza Statuto 15 a Torino e sul sito www.triskeledition.com.

Si è parlato di Rama, Antica Città Celtica giovedì 22 aprile alle ore 21 in diretta Facebook sulla pagina del Centro Studi Giancarlo Barbadoro, dove è possibile ascoltare la registrazione dell’evento.


Previsioni per il mese

 

Toro: Corsa veloce: Ci sono tante opportunità nuove e interessanti e se vuoi coglierle tutte devi essere veloce. Maggio sarà un mese interessante.

Gemelli: Un passo dopo l’altro: Gradualmente stai cambiando dentro di te e anche la tua vita muta e ti porta su nuovi sentieri.

Cancro: Segui il ritmo: Mantieni l’attenzione e ti sarà facile capire quando agire e quando fermarti, quando impegnarti e quando rilassarti.

Leone: Riscopri la leggerezza: Vieni da un mese un po’ “pesante” ed ora hai voglia di leggerezza. Maggio ti promette meno tensione e uno stato d’animo positivo.

Vergine: Nuovo panorama: Ci sono novità interessanti che disegnano panorami diversi da quelli a cui sei abituato.

Bilancia: È già domani: Il futuro ti chiama. È tempo di progettare, di vedere opportunità che verranno. Senza affannarsi però, non ce n’è bisogno.

Scorpione: Qui e ora: Vivi pienamente ogni momento senza pensare al prima, al dopo, al perché.

Sagittario: Serenamente: Potrebbe essere un mese senza pensieri, fatto di situazioni positive da vivere con altri che hanno fiducia in te.

Capricorno: Cedere il passo: Hai dato molto e ora senti un po’ di stanchezza. Prenditi momenti di pausa per recuperare le energie.

Acquario: Occhi aperti: Osserva attentamente ciò che hai intorno, le persone, le forze in campo, per avere elementi validi nelle decisioni che dovrai prendere.

Pesci: Saper nuotare: Maggio sarà un po’ come il mare, a volte calmo, a volte in tempesta, ma un buon nuotatore sa cavarsela tra le onde.

Ariete: Grande abbondanza: Nel mese scorso era in atto una trasformazione che ora sta prendendo forma e ti invita a muoverti in questa nuova realtà, ricca di elementi e situazioni da vivere ed esplorare con attenzione e cura.

 

 

Nellie Bly

Un personaggio del Toro: Nellie Bly

 

Nelly Bly! Nelly Bly! Bring the broom along,

We'll sweep the kitchen clean, my dear,

And have a little song.

Poke the wood, my lady love

And make the fire burn,

And while I take the banjo down,

Just give the mush a turn.

Elizabeth Jane Cochran aka Nellie Bly è stata una ragazza coraggiosa, una grande giornalista e un’audace viaggiatrice. Vissuta a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento del secolo scorso non tenne conto dei limiti che la cultura del tempo imponeva alle donne e con grande naturalezza fece cose che per le donne, in quel momento, non erano neanche pensabili. La sua pragmatica fermezza fa di lei una degna rappresentante del Segno del Toro.

La vita di Elisabeth sembra essere il riscatto del personaggio della canzone di Stephen Foster, la Nellie Bly da cui ha preso il nome.

Elizabeth Jane Cochran, futura Nellie Bly, nasce il 5 maggio 1864 a Cochrans Mills, in Pennsylvania, negli Stati Uniti. Nasce in una famiglia agiata ma, quando ha solo sei anni, suo padre muore lasciando la moglie Mary Jane e i cinque figli in gravi difficoltà economiche. Mary Jane si risposa e tutta la famiglia si trasferisce a Pittsburgh però le difficoltà non sono finite. Il patrigno di Elisabeth è un violento e un alcolista e toccherà a lei testimoniare in tribunale perché la madre possa ottenere il divorzio. Forse anche a causa di questi eventi Elisabeth decide di lavorare e di avere una sua indipendenza economica, così comincia a studiare per diventare maestra, una delle poche professioni consentite ad una donna. Mary Jane, la madre di Elisabeth, ora gestisce una piccola pensione e i soldi sono pochi, tanto che diventa impossibile pagare la retta scolastica e Elisabeth deve abbandonare gli studi.

Una svolta nella sua vita avviene quando scrive al Pittsburgh Dispatch, il giornale locale, in risposta ad un articolo di Erasmus Wilson dal titolo A cosa servono le ragazze (What Girls Are Good For). L’autore asserisce che le donne devono stare in casa, occuparsi della cucina e dei figli e che è assurdo anche pensare ad una professione adatta a loro al di fuori dei compiti domestici. La sua lettera di protesta non è l’unica, ma il direttore del Pittsburgh Dispatch, George Madden, ne rimane molto colpito: è una lettera così intelligente, così ben scritta che, nonostante sia firmata con lo pseudonimo Little Orphan Girl, crede che l’autore sia un uomo e gli offre un lavoro, tramite un annuncio sul giornale stesso. Quando Little Orphan Girl si presenta per accettare l’incarico un’espressione di stupore e imbarazzo si dipinge sul volto di Madden, però non si tira indietro ed Elisabeth viene assunta. Dato che il giornalismo rientra nelle professioni sconvenienti per le donne, Elisabeth deve trovarsi uno pseudonimo e così diventa Nellie Bly, prendendo il nome dalla famosa ed omonima canzone.

Nellie Bly

Inizia con articoli di moda e giardinaggio poi passa a temi più scottanti come le condizioni di lavoro delle donne e dei minori o la situazione delle donne divorziate. Nellie sa fare il suo lavoro, i suoi articoli colgono nel segno e i lettori la seguono ma la legge del denaro è contro di lei: il Pittsburgh Dispatch è finanziato dagli industriali e le sue inchieste non sono gradite. Per non tornare agli articoli di giardinaggio Nellie convince il direttore a mandarla in Messico. Da qui invia resoconti sulla povertà della gente e sulla corruzione del potere e così dopo qualche mese il governo messicano la espelle. Nellie non ce la fa a tornare alle rubriche rosa, lascia il Dispatch e va a New York. I primi mesi sono difficili, ma Nellie non molla e alla fine viene assunta da Joseph Pulitzer e comincia a scrivere per il New York World. Non si tratta di semplici articoli, Nellie propone inchieste che conduce lei stessa, in prima persona. Si fa internare nel manicomio femminile di Blackwell’s Island per raccontare le violenze a cui sono sottoposte le pazienti, spesso recluse per motivi che non hanno niente a che fare con la malattia mentale.

I medici che mi condannano per quello che ho fatto dovrebbero provare a prendere una donna in perfetta salute, a rinchiuderla e lasciarla seduta dalle sei del mattino alle otto di sera su panche di legno, senza permetterle di parlare o muoversi durante queste ore, senza darle qualcosa da leggere e senza dirle nulla del mondo di fuori, a darle pessimo cibo e un trattamento rude. Dovrebbero fare tutto questo e vedere quanto ci vuole per vederla diventare pazza.

Racconta gli scioperi dal punto di vista dei lavoratori, intervista in carcere l’anarchica Emma Goldman, dà voce alla servitù e dà a tutti la dignità che spesso ai più umili viene negata.

Dai suoi servizi nascono anche dei cambiamenti, ad esempio gli istituti psichiatrici di New York saranno riformati proprio grazie allo scalpore suscitato dalla sua inchiesta.

Nel 1889 Nellie legge Il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne e decide di emulare Phileas Fogg, protagonista del libro, anzi addirittura di provare ad infrangere il suo record. Convince Pulitzer a finanziare il suo viaggio e il 14 novembre 1899 parte da New York, con l’intento di raccontare ogni giorno le sue avventure ai lettori del New York World. Pulitzer istituisce anche una lotteria: la vincerà chi indovinerà il momento preciso in cui Nellie sarà di nuovo a New York. La lotteria avrà un successo enorme, con più di un milione di partecipanti.

Nellie Bly

È la prima volta che una donna viaggia da sola, senza accompagnatori e portando con sé il minimo indispensabile (due cappelli da viaggio, tre velette, un paio di pantofole, un servizio completo di articoli da toeletta, un calamaio, penne, matite e carta copiativa, spille, ago e filo, una vestaglia, una giacca sportiva da tennis, una piccola lampada e una tazza, vari cambi di biancheria, una bella scelta di fazzoletti, ruches e, assolutamente irrinunciabile, un vasetto di crema idratante). Viaggerà per 40.000 chilometri in treno, nave, a dorso di mulo e perfino a piedi. Liverpool, Londra, Calais, Parigi, una piccola deviazione per Amiens per conoscere di persona Jules Verne, poi Brindisi, Egitto, Yemen, Sri Lanka, Cina, Giappone, San Francisco, Chicago, Filadelfia e infine di nuovo New York sono le tappe di una corsa forsennata più che un viaggio di scoperta. Lo scopo infatti è vincere una scommessa, non certo ammirare le bellezze del mondo. E la scommessa è vinta: Nellie ritorna a New York il 25 gennaio 1890 a 72 giorni, 6 ore, 11 minuti e 14 secondi dalla partenza. La sua avventura è raccontata nel diario Il giro del mondo in 72 giorni, che naturalmente incontra l’interesse dei lettori.

Nel 1895 Nellie lascia improvvisamente e inaspettatamente il giornalismo per sposare il milionario Robert Seaman, che ha quarant’anni più di lei. Seaman è un industriale e alla sua morte, nel 1904, Nellie eredita le acciaierie, diventa capitano d’industria e trasforma le fabbriche in luoghi di lavoro all’avanguardia per quanto riguarda il benessere dei dipendenti che hanno a disposizione corsi per imparare a leggere e scrivere, biblioteche, palestre e ambulatori medici. Conduce l’impresa per dieci anni poi dichiara bancarotta e se ne va in Svizzera. Quando scoppia la prima guerra mondiale torna al giornalismo, come inviata di guerra per il New York Evening Journal. Nei suoi racconti Nellie mette la parte drammatica e cruda della guerra, quella vissuta dai soldati nel fango, sotto il martellamento dell’artiglieria.

Con una stretta al cuore pensavo alle migliaia di soldati esausti, malati, affamati che si trovavano nelle trincee fangose. Non soltanto qui, nella cupa ma bella Galizia, non soltanto questi gentili ragazzi austriaci, ma anche quelli delle altre nazioni. I russi appena dietro queste belle colline, i tedeschi nonché i signori e i contadini francesi nelle trincee fangose. Non migliaia ma milioni.

Alla fine della guerra, di nuovo a New York, continua a scrivere per il New York Journal.

Muore di polmonite nel 1922.

 

Non ho mai scritto una parola che non provenisse dal mio cuore. E mai lo farò.

 


APRILE 2021

 

Avventura tra cielo e terra


Al mio amico di Giancarlo Barbadoro


Avrei voluto avere le tue sembianze.

Avrei voluto non essere sicuro

del mio volto.

Delle mie mani.

Del mio corpo.

Della mia umanità genitrice.

Avrei voluto conoscerti

al di là di ogni accettazione.

Nella stessa dolcezza

delle notti insonni

di fronte allo stesso cielo stellato.

Del medesimo stupore

di fronte al comune mistero.

Avrei voluto vivere

il significato dei tuoi pensieri.

Per farti vivere

quello dei miei.

Per crescere insieme.

Ma eravamo

troppo diversi

per amare gli stessi profumi

per godere della stessa luce.

Il mio nome era un suono

che si perdeva nel fruscìo

dei rumori del pianeta.

Qual era il tuo nome?

Ma avevi un nome?

Mondi lontani…

Troppo lontani

per capire i significati

che stavano dietro

alle parole e ai gesti.

Rimaneva forse

una sola

comune struggenza

a darci l’identica emozione

di condividere l’universo

nella medesima certezza.

Non c’era altro

da dirsi

tra due stranieri

che si erano incontrati

alle porte dell’abisso delle stelle.


 

Alla ricerca di intelligenze diverse
Alla ricerca di intelligenze diverse
Alla ricerca di intelligenze diverse

Giancarlo Barbadoro conclude con questa poesia il suo libro ALLA RICERCA DI INTELLIGENZE DIVERSE. Il libro, uscito in una nuova edizione l’autunno scorso è presente, dal 6 marzo, nelle edicole di Torino e dintorni con il quotidiano CRONACA QUI. Proprio questa circostanza ci porta a parlare di nuovo di questo testo, straordinario nel suo genere, che affronta il tema della vita e dell’intelligenza non umana in una chiave originale e coinvolgente. Non è un libro di poesie ma un saggio, coraggioso, profondo, ricco di dati e di documentazioni accurate, catalogate e presentate con rigore scientifico, ma la poesia Al mio amico esprime talmente bene l’anima di questo testo che abbiamo voluto proporvela.

ALLA RICERCA DI INTELLIGENZE DIVERSE è la ricerca appassionata e appassionante della possibilità di entrare in comunicazione con esseri diversi per dialogare sull’esperienza di esistere, vissuta sicuramente da angolature dissimili perché legate a differenti strutture fisiche e culturali.

Inizia constatando che noi esseri umani non siamo soli, anche se la società maggioritaria ci induce a crederlo e a comportarci come se lo fossimo. Se non siamo soli, allora che cosa vivono gli altri, gli “alieni”?

Con “alieni” l’autore non intende soltanto gli abitanti di pianeti lontani ma anche quegli esseri così diversi eppure così vicini a noi che sono gli animali, figli come noi di Madre Terra, ma quasi totalmente sconosciuti per quanto riguarda usi, culture, modi di intendere la vita.

Alla ricerca di intelligenze diverse

L’autore affronta, ad ampio raggio, anche il problema degli abitanti di altri mondi, presentando una vastissima casistica di avvistamenti e contatti, con testimonianze e documenti utili per farsi un’idea del fenomeno, superando la cortina fumogena che spesso circonda questo argomento. Dicevamo che si tratta di un libro coraggioso infatti oltrepassa la barriera della cultura dell’ovvio che tratta l’ufologia con sufficienza e ironia, ignorando volutamente tanto le ricerche messe in atto dagli enti spaziali, quanto le dichiarazioni di astronauti, scienziati e politici. Sorride tanto sulle testimonianze che arrivano dal passato attraverso miti, racconti, oggetti che potrebbero segnalare la presenza di visitatori venuti dalle stelle, fin dalle epoche più arcaiche, quanto sui possibili panorami del futuro in cui l’intelligenza artificiale potrebbe sviluppare una sua consapevolezza. Quali saranno allora gli sviluppi di questi “cervelli” costruiti dall’uomo? Sapranno anche loro chiedersi dove si trovano ad esistere e perché? E se questo accadrà quale tipo di interazione sarà possibile?

ALLA RICERCA DI INTELLIGENZE DIVERSE è un’avventura tra cielo e terra che il lettore può vivere in prima persona. Le pagine di questo libro, affascinanti come quelle di un romanzo avvincente che hai voglia di leggere tutto d’un fiato, ma rigorose nel riportare dati, eventi, interrogativi e riflessioni, fanno di quest’opera uno strumento prezioso per chiunque sia interessato al tema della presenza di vita e di intelligenza diversa da quella umana. E questo ci coinvolge inevitabilmente perché il tentativo di trovare un linguaggio comune che superi le differenze ci porta ad allargare i nostri orizzonti per accettare una nuova realtà che comprenda gli altri abitanti della Terra e dell’universo. Quell’universo popolato di galassie splendenti, che fa percepire il mistero in cui siamo immersi, in cui viviamo e in cui possiamo incontrarci alle porte dell’abisso delle stelle…

 

Giancarlo Barbadoro - ALLA RICERCA DI INTELLIGENZE DIVERSE: Per tentare un approccio più completo con la Natura attraverso il confronto con le altre forme di intelligenza del nostro pianeta e oltre - Edizioni Triskel.

Il libro è disponibile nelle edicole con il quotidiano CRONACA QUI a Torino e dintorni, presso la Grotta di Merlino, in piazza Statuto 15, a Torino, e al sito www.triskeledition.com anche in formato e.book

 


Previsioni per il mese

 

Ariete: Trasformazione: Aprile ti invita a mettere in gioco tutte le tue carte, perché tutti gli aspetti della tua vita hanno potenzialità nuove e tutto è in fase di trasformazione.

Toro: Tra incertezza e decisione: Tante cose si affollano, cose nuove e cose del passato. Dovrai prendere decisioni lucide e rapide.

Gemelli: Resta saldo: Ad un calo di energia fisica corrisponde un eccesso di emotività. Mantieni saldo il tuo equilibrio e ti accorgerai di avere molte frecce al tuo arco.

Cancro: Occhio attento: Periodo un po’ incerto e contradditorio. Spesso sarà la prima impressione quella più giusta, non lasciare che troppi pensieri ti confondano.

Leone: Elettricità nell’aria: Aspettati un po’ di nervosismo, di voglia di concludere in fretta le questioni, di non avere intralci da nessuno. Eppure la tua vitalità è buona e beneficerà di questo mese di primavera.

Vergine: Pollice verde: Ciò a cui tieni crescerà velocemente ma stai attento, ha bisogno di cure come un germoglio appena spuntato, pieno di vita ma ancora fragile.

Bilancia: Forza e coraggio L’energia è un po’ in calo ma in compenso stai risolvendo delle contraddizioni profonde che ti hanno disturbato per tanto tempo. Questa risoluzione ti regalerà una grande forza.

Scorpione: Guarda oltre: Ci sono intuizioni lucide da un lato e dall’altro una potenzialità che ancora non trova il modo di esprimersi con immediatezza. Una nuova energia sta però nascendo dentro di te e ti aiuterà tra poco tempo.

Sagittario: Animo ribelle: In questo mese sarete particolarmente insofferente alle imposizioni e desiderosi di libertà. Una vitalità forte vuole trovare il modo di esprimersi.

Capricorno: Carte in regola: Stai chiedendo molto alle tue energie, forse più di quello che possono darti in questo momento. Ma non temete, i tuoi progetti hanno tutte le carte in regola per realizzarsi in un futuro prossimo.

Acquario: Con calma!: Fermati se la fretta ti spinge ad agire. Hai sicuramente tante cose da esprimere, ma non è la velocità il mezzo giusto in questo momento.

Pesci: Voglia di correre: Senti il bisogno di concretizzare velocemente quello che il tuo cuore ti suggerisce, senza neanche rifletterci troppo.

 

 

Vladimir Kush

Un personaggio dell'Ariete: Vladimir Kush

 

Vladimir Kush è un pittore e scultore contemporaneo russo esponente del surrealismo o, come lui stesso preferisce dire, del realismo metaforico. I suoi quadri colpiscono, sorprendono e fanno riflettere. Sembrano riprodurre scene prese dal mondo onirico, con una luce particolare, che sa di primavera e ricorda il Segno dell’Ariete di cui Kush è il rappresentante in questa puntata di AstroMatta.

Vladimir Kush nasce il 29 Marzo 1965, alla periferia di Mosca, vicino al bosco-parco Sokolniki in una casetta di legno e il contatto con la natura resterà sempre molto vivo nella sua esperienza e quindi anche nella sua arte.

Fin da bambino disegna con grande naturalezza e quando comincia la scuola, oltre a quella regolare, frequenta corsi d’arte presso una scuola sperimentale, che si propone di stimolare la creatività favorendo negli allievi la massima libertà di esprimersi. Qui Vladimir impara a conoscere i grandi dell’arte e prova una particolare attrazione per Botticelli, Bosch, Van Gogh, Dürer, Vermeer, Cèsanne e soprattutto Dalí. Sono infatti le immagini surreali ad affascinare Vladimir. Racconta che nella sua formazione artistica hanno avuto un grosso peso le parole di suo padre, uno scienziato che amava disegnare. È stato lui a fargli rilevare come, nella Grecia antica, l’arte e la matematica fossero considerate allo stesso livello e come il significato di un’immagine debba essere espresso in modo chiaro, perché l’osservatore possa lasciarsi conquistare dall’opera, accettando anche lo straordinario o l’impossibile.

A 17 anni Vladimir si iscrive al prestigioso Istituto d'Arte di Mosca e l’anno successivo inizia il servizio militare. Anche sotto le armi viene riconosciuta la sua bravura nel dipingere e così lui dipinge murales e grandi tele in cui inserisce elementi dell’esperienza che sta vivendo.

Vladimir Kush

A ventidue anni Vladimir disegna ritratti per le strade di Mosca, e contemporaneamente collabora ad una rivista come illustratore. Espone per la prima volta le sue opere, all'interno dell'Union of Artists, e riesce anche a venderne alcune. Nel 1990 partecipa ad una mostra in Germania con altri due artisti russi e la sua fama comincia a diventare internazionale. Los Angeles è la meta successiva e poi… il mondo intero.

A Los Angeles dipinge in un piccolo garage preso in affitto e sul molo di Santa Monica dove realizza ritratti su richiesta. Lo scopo è mettere da parte i soldi per un biglietto che lo porterà alle Hawaii dove riuscirà a stabilirsi a partire dal 1991. Il suo amore per la natura, i grandi spazi e il mare lo ha portato a vivere vicino all’oceano. Il mare è uno degli elementi che più spesso compaiono nei suoi quadri luminosi e fantastici. Quello che lui definisce “realismo metaforico” è infatti un modo di trasporre sulla tela soggetti straordinari e fortemente simbolici con uno stile accurato e realistico.

Grazie ad un gallerista francese rimasto colpito dalle sue opere, nel 1993 espone a Hong Kong dove riscontra un grande successo tanto che due anni dopo viene organizzata una nuova mostra nella stessa città presso, la Mandarin Fine Art Gallery.
Nel 1997 espone a Seattle e nelle Hawaii dove, nel 2001, apre la sua prima galleria.

Nel 2011, Vladimir vince il premio “Artistes du Monde” in Francia.

È interessante notare come le sue opere che comunicano bellezza e gioia di vivere siano spesso utilizzate nelle scuole per stimolare le capacità immaginative e cognitive degli studenti. Inoltre, riconoscendo una loro valenza terapeutica, il Centro Lou Ruvo per la salute del cervello della Cleveland Clinic Neurological Institute usa i dipinti di Vladimir per curare i malati di Alzheimer.

 


 

MARZO 2021

 

La poesia delle stelle


La poesia delle stelle

Guardando la natura


La nebbia copre

il prato del mattino

Il cielo emerge dagli alberi

trasparente e infinito

L’ultima stella dà l’addio

alla notte.

La natura si mostra

con il dipinto

della mia esistenza.

Lo guardo…

È tutto qui.

È tutto qui…

Mi assale la pace.

Ma io chi sono

per cogliere l’immensità

che mi sta davanti?

Perché questo privilegio?

Cerco in me stesso

al di là dei pensieri…

Percorro le sponde dei fiumi

per seguire l’acqua

che sa dove andare

Salgo le montagne

per cercare

l’assoluto

Guardo il cielo

per inseguire le nuvole.

Nella notte

mi immergo nel segreto delle stelle.

Le stelle…

Sento il mistero

entrare a far parte di me.

 

È ancora una volta una trasmissione di Radio Dreamland a ispirare una puntata di AstroMatta. Si tratta delle LETTURE DELLA NOTTE, PAROLE PER SOGNARE in onda ogni sera alle 23,00 (con repliche all’una di notte e alle 18) dedicate in questo periodo alle poesie di Giancarlo Barbadoro, poesie che, come riporta la stessa Radio Dreamland, è come se provenissero da una dimensione straordinaria, al di là della comprensione umana. Eppure in ogni poesia ciascuno di noi può riconoscere una parte di sé e specchiarsi in uno spiraglio di infinito che magari non credeva possibile esistesse.

Tra queste abbiamo scelto quella riportata qui sopra in cui vengono citate le stelle e il loro mistero. Chi vuole sentirla leggere da Elisa Contestabile può andare al link https://www.youtube.com/playlist?list=PLwO9cq3nKGOonTMD7ihi2SLPlLOOMXmhG.

Il cielo stellato è uno degli spettacoli più belli e misteriosi tra quelli che la natura ci offre e la poesia di Giancarlo ne coglie non solo l’incanto ma anche quel momento che va oltre la meraviglia e ci fa intuire di essere parte di qualcosa di indefinibile e immenso.

Guardare il cielo stellato è un’esperienza così significativa che poeti e scrittori diversi tra loro per luogo, tempo e cultura di nascita esprimono tutti sensazioni e considerazioni molto molto simili.

Abbiamo scelto un artista per ogni Segno zodiacale e vi proponiamo le sue parole.

 

PESCI


La poesia delle stelle

Da: L'insonnia di una notte d'estate

 

Mi sono messo a giacere
sotto le stelle,
una di quelle
notti che fanno dell’insonnia tetra
un religioso piacere.
Il mio guanciale è una pietra.

Siede, a due passi, un cane.
Siede immobile e guarda
sempre un punto, lontano.
Sembra quasi che pensi,
che sia degno di un rito,
che nel suo corpo passino i silenzi
dell’infinito.

 

Umberto Saba, nato a Trieste il 9 marzo 1883, percepisce la religiosità della notte e, quasi suo malgrado, un senso di uguaglianza con il cane seduto accanto a lui.

 

ARIETE

 

Puoi sentire le stelle e l’infinità del cielo poiché la vita, nonostante tutto, è come un sogno.

 

Per Vincent Van Gogh, nato a Zundert il 30 marzo 1853, sentire l’infinito è accorgersi che la vita è sogno.

 

TORO

 

Si dice che quando una persona guarda le stelle è come se volesse ritrovare la propria dimensione dispersa nell’universo.
Salvador Dalí, nato a Figueres l’11 maggio 1904, ricorda il legame che abbiamo con l’immensità.

 

GEMELLI

La poesia delle stelle

 

Dall’ultimo canto dell’Inferno

Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo, 

salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo. 

E quindi uscimmo a riveder le stelle.


Dante Alighieri, nato a Firenze nel 1265, probabilmente intorno al 13 giugno, negli ultimi versi dell’Inferno sembra parlare dell’uscita dalle problematiche delle vicende umane per ritrovarsi di fronte al cielo stellato.

 

CANCRO

 

Da: Canto notturno di un pastore errante dell’Asia

E quando miro in cielo arder le stelle;
dico fra me pensando:
a che tante facelle?
Che fa l’aria infinita, e quel profondo
infinito seren? che vuol dir questa
solitudine immensa? ed io che sono?

Per Giacomo Leopardi, nato a Recanati il 29 giugno 1798, le stelle che brillano suscitano interrogativi profondi sul perché dell’esistenza.

 

LEONE

La poesia delle stelle

 

Apoteosi

Da ogni parte, e per sempre, il Silenzio formicola

Di stelle d’oro a grappoli, che mischiano i loro giri.

Somigliano a giardini con viali di diamanti,

Ma ognuno, solitario, risplende cupamente.

E là in fondo, in quell’angolo ignoto, che sfavilla

D’un solco di rubini melanconicamente,

Tremola una scintilla, che ammicca con dolcezza:

Patriarca che guida col lume la famiglia.

La famiglia: uno sciame di grevi globi in fiore.

E sull’uno, la terra, Parigi è un punto giallo,

Dove, appeso a una lampada, veglia un povero folle:

Nell’armonia del cosmo, fragile meraviglia.

L’unica! Ne è lo specchio d’un giorno¹, e la conosce.

Vi fantastica a lungo, poi ne cava un sonetto.

 

Jules Laforgue, nato a Montevideo il 16 agosto 1860, vede la fragile meraviglia dell’universo pieno di vita.

 

VERGINE


Ero sotto un cielo risplendente di stelle con la luna in mezzo al firmamento in un mare senza sponde. Mai, oh Signore, mi hai turbato come quella notte in cui sospeso tra il cielo e il mare avevo l’immensità sopra e sotto di me.

 

Francois Rènè de Chateaubriand, nato a Saint-Malo il 4 settembre 1768, coglie la vertigine dell’immensità.

 

BILANCIA


Le stelle sono buchi nel cielo da cui filtra la luce dell’infinito.

Confucio, nato il 28 settembre 551 avanti Cristo, guarda oltre il cielo stesso e trova l’infinito.

 

SCORPIONE


Da: Le notti bianche


Era una notte meravigliosa, una di quelle notti che possono esistere solo quando siamo giovani, caro lettore. Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso, che a guardarlo veniva da chiedersi: è mai possibile che vi sia sotto questo cielo gente collerica e capricciosa?


Fëdor Dostoevskij, nato a Mosca l’11 novembre 1821, sente la stonatura tra l’immensità del cielo e la meschinità di certa gente.

 

La poesia delle stelle

SAGITTARIO


Da: Le avventure di Huckleberry Finn

 

È bello vivere su una zattera. In alto c'era il cielo, tutto punteggiato di stelle, e ce ne stavamo coricati a guardarle, e a discutere se fossero state create, o fosse stato soltanto un caso... Secondo Jim erano state create, ma io dichiaravo che era stato un caso; reputavo che ci sarebbe voluto troppo tempo per farne tante. Jim disse che poteva averle deposte la luna: be', questo sembrava piuttosto ragionevole, e così non ebbi nulla da ridire, perché avevo visto una rana deporre altrettante uova, e dunque naturalmente era possibile. Avevamo anche l'abitudine di guardare le stelle che cadevano striando il cielo. Jim diceva che erano andate a male e che venivano buttate fuori dal nido.

Mark Twain, nato in Florida il 30 novembre 1835, riferisce i discorsi di due ragazzini che con curiosità e stupore si interrogano sulla natura dell’universo.

 

CAPRICORNO


Da: Il bolide

E la Terra sentii nell'Universo. 
Sentii fremendo ch'è del cielo anch'ella, 
e mi vidi quaggiù piccolo e sperso, 
errare, tra le stelle, in una stella.


Giovanni Pascoli, nato a Bologna il 31 dicembre 1855, riporta un suo momento di lucida percezione della nostra condizione di viventi aggrappati ad un piccolo pianeta errante nello spazio immenso.

 

ACQUARIO


Sereno

Dopo tanta

nebbia

a una

a una

si svelano

le stelle

Respiro

il fresco

che mi lascia

il colore del cielo

Mi riconosco

immagine

passeggera

Presa in un giro

immortale.

 

Giuseppe Ungaretti, nato ad Alessandria d'Egitto l’8 febbraio 1888, con l’immagine suggestiva del disperdersi della nebbia e della comparsa delle stelle ci comunica la sua percezione dell’essenza della sua vita.

Letture della notte, parole per sognare va in onda ogni sera alle 23,00 su Radio Dreamland, www.radiodreamland.it. Le poesie possono essere riascoltate sul podcast o su YouTube: https://www.youtube.com/playlist?list=PLwO9cq3nKGOonTMD7ihi2SLPlLOOMXmhG.


Previsioni per il mese

 

Pesci: Belle opportunità: Se febbraio ti invitava ad esprimere il tuo mondo interiore marzo ti offre opportunità concrete per farlo, ti incoraggia a sperimentare questo nuovo te stesso.

Ariete: Seme che germoglia: Questo mese porta l’attenzione su di te, sul tuo mondo interiore, sul rapporto che c’è tra la tua essenza e le tue azioni. Come un seme che germoglia hai voglia di crescere e sviluppare le tue potenzialità.

Toro: Qualcosa bolle in pentola: C’è in te un’inquietudine, forse dettata da un’esigenza profonda che vuol venire alla luce. Fidati della tua intelligenza e della tua capacità di dare amore

Gemelli: Guardarsi allo specchio: Alle contraddizioni sei abituato ma in questo mese avrai modo di guardarle in modo nuovo, forse un po’ più dall’esterno, in modo coraggioso e obiettivo. E con calma.

Cancro: Asse d’equilibrio: Per il tuo Segno marzo sarà un mese “in equilibrio”. Non conta quello che è stato ieri, il domani non si affaccia ancora con le sue speranze e le sue aspettative e per te rimane il presente e quello che ne puoi fare.

Leone: Di fronte a te: Saranno ancora i rapporti con gli altri, o forse con il partner a occuparti la testa e il cuore in questo mese. Nel dialogo troverai modo di esprimere e anche conoscere meglio quello che hai dentro.

Vergine: Tempo di cambiamenti: È ancora tempo di cambiamenti, tutto è ancora in movimento e il consiglio delle stelle è quello di assecondare questo andamento.

Bilancia: Occhi limpidi!: Questo mese avrai la possibilità di osservare avvenimenti e persone con sguardo pulito per capire meglio ciò che vivi e chi ti sta vicino.

Scorpione: Inquietudini: Ancora un mese inquieto e un po’ contradditorio che ti prepara qualche “sgambetto”. Quello che di solito ti piace ora non ti soddisfa, potresti cambiare le situazioni ma non ne hai voglia. Tutto sembra in bilico.

Sagittario: La forza del buonumore: Un mese un po’ complicato ma il tuo ottimismo di fondo ti permetterà di usare le difficoltà a tuo favore.

Capricorno: Stelle amiche: Per te si prospetta un tempo molto favorevole e ricco di opportunità interessanti che ti aiuteranno a capire meglio te stesso e la tua vita...

Acquario: Uno sgambetto: Marzo, mese tradizionalmente pazzerello, quest’anno ti fa uno scherzetto e saranno proprio i tuoi punti di forza a destabilizzarti. Quindi attento e ricordati di non perdere mai il tuo senso di libertà interiore e il tuo amore per l’imprevisto.

 

 

Camille Flammarion

Un personaggio dei Pesci: Camille Flammarion

 

Cieco chi guarda il cielo senza comprenderlo: è un viaggiatore che attraversa il mondo senza vederlo; è un sordo in mezzo ad un concerto.

Camille Flammarion, celebre astronomo francese dell’Ottocento, divulgatore e appassionato ricercatore delle facoltà sconosciute dell’essere umano, della possibilità di vita oltre la morte o su pianeti lontani, è il nostro ospite del mese in rappresentanza del Segno dei Pesci. Dal suo Segno di nascita eredita la tendenza a calarsi nella vita come se fosse un mare profondo e a viverla senza discriminare tra razionalità e intuito, tra scienza e magia, dando sempre spazio e valore all’immediatezza dell’intuizione. L'uomo è un atomo pensante in seno all'infinito e all'eternità, vivente sulla Terra tra l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo.

Camille Flammarion nasce a Montigny-le-Roi, nell’Alta Marna, il 26 febbraio 1842. Primogenito dei quattro figli di Jules e Françoise Flammarion, che gestiscono un negozio di merceria, viene educato dall’abate Mirbel, sacerdote del villaggio. Scopre molto presto la sua passione per l’astronomia: ha appena cinque anni quando ha modo di osservare un’eclissi anulare riflessa nell’acqua di un secchio e ne rimane così colpito che quell’esperienza lo segnerà per tutta la vita. Quando la famiglia Flammarion si trasferisce a Parigi, un po’ per sfuggire all’epidemia di colera che sta dilagando a Montigny un po’ per trovare migliori condizioni di vita, Camille viene lasciato nel seminario di Langres. Nel 1856 raggiunse i suoi genitori a Parigi, dove studia e lavora come apprendista presso un incisore e uno scalpellino. Impara così le tecniche del disegno e, grazie a suo padre, anche quelle fotografiche. Riesce a conseguire la maturità nel 1858, nonostante la fatica di dover contemporaneamente lavorare e studiare. Grazie al suo medico, il dottor Fourier, che sa della passione di Camille per l’astronomia, ottiene la possibilità di studiare all'Osservatorio Imperiale di Parigi e di assistere il professor Jean Chacornac durante le sue osservazioni del cielo.

Camille Flammarion

Nel 1861, legge The Spirits Book di Allan Kardec, codificatore dello Spiritualismo. Ne rimane molto colpito tanto da entrare in contatto con Kardec e partecipare con lui a diversi incontri. Scriverà anche di sua mano a proposito di comunicazione con l’Aldilà, di fantasmi e di case infestate. Lo Spiritualismo non è per lui una curiosità da salotto ma una vera e propria scienza oltre che l’occasione di porsi domande profonde sulla vita e sulla morte. Si chiede ad esempio: Che diviene l'anima dopo la vita terrestre? Esiste essa intrinsecamente? Ovvero essa è, come pretendono i materialisti, una funzione del cervello che nasce e cresce con esso e si estingue all'ultimo respiro? E afferma anche: Se l'anima sopravvive all'organismo fisico, essa esisteva prima di questo organismo; dietro di noi c'è la stessa eternità che si stende dinanzi a noi...

Nel 1862 pubblica La Pluralité des mondes habités. Quest’opera però non viene apprezzata all’Osservatorio Imperiale. Definito “un poeta anziché uno studioso” è costretto a lasciare l’Oasservatorio. Fortunatamente però viene assunto dal direttore dell’ufficio calcoli, annesso all’Osservatorio stesso, per calcolare le effemeridi lunari.

In seguito diventerà redattore della rivista Cosmos, direttore scientifico del quotidiano Le siècle e conferenziere, iniziando così la sua attività di divulgatore scientifico.

Nel 1874 sposa Sylvie Pétiaux, anche lei appassionata di astronomia. Una nota curiosa: i due sposi appassionati del cielo, per la loro luna di miele, scelgono un giro in mongolfiera.

Intanto Camille continua il suo lavoro di astronomo e nel 1876, osserva il cambio delle stagioni nelle regioni oscure di Marte. Nel 1879, con il fratello Ernest, pubblica L'Astronomie populaire, che avrà un grandissimo successo.

Camille Flammarion

Nel 1883 fa costruire a Juvisy-sur-Orge, un osservatorio astronomico dotato di strumenti all’avanguardia tra cui un telescopio equatoriale. Qui si dedica all'astrofotografia, con il suo assistente Ferdinand Quénisset. Nel 1887 crea la Società Astronomica di Francia, diventandone il primo presidente, nonché direttore de L’astronomie, il bollettino che verrà pubblicato mensilmente.

Camille, nel 1892, pubblica Il pianeta Marte e le sue condizioni abitabili in cui analizza le osservazioni di Giovanni Schiaparelli sui canali e i mari presenti sulla superficie del pianeta rosso confrontandole anche con tutte le osservazioni fatte fin dal 1636. Convinto sostenitore della presenza di vita su altri pianeti, ipotizza che Marte possa essere abitato. In altre occasioni afferma: Osiamo sperare che verrà il giorno in cui mezzi sconosciuti alla nostra scienza attuale ci daranno testimonianze dirette circa l'esistenza di abitanti di altri mondi.
Nel 1919, dopo la morte della sua prima moglie nell’epidemia dell’influenza spagnola, sposa la sua assistente Gabrielle Renaudot.

Dalla fine del primo conflitto mondiale si dedica soprattutto allo Spiritualismo.

Camille Flammarion muore il 3 giugno 1925, nel suo ufficio di Juvisy-sur-Orge, a causa di un infarto. È sepolto nel parco dell'osservatorio di Juvisy-sur-Orge insieme alle sue due mogli Sylvie e Gabrielle.

Nonostante, come abbiamo visto, abbia avuto momenti difficili, in cui le sue idee non hanno incontrato il favore degli altri scienziati, il lavoro di Camille ebbe anche molti riconoscimenti:

Il suo nome, Flammarion, è stato dato a un cratere lunare, ad un cratere marziano e all'asteroide Flammario.

 


 

FEBBRAIO 2021

 

Tutti sotto lo stesso cielo


Tutti sotto lo stesso cielo

L’argomento di questa puntata ce lo suggerisce il nostro ospite del mese, lo scrittore irlandese James Stephens, cultore della letteratura e della cultura gaelica che ci ha regalato racconti e romanzi in cui, oltre agli umani e agli animali, intervengono come protagonisti anche esseri normalmente relegati nel mondo del fantastico.

Forse suggestionati dalla sua abilità di narratore, forse perché il mondo del fantastico un po’ ce l’abbiamo dentro, ci siamo chiesti se fate, folletti e gnomi che compaiono nelle leggende e nelle fiabe per i bambini siano davvero solo frutto della fantasia o abbiano una loro realtà anche se sfuggente ai nostri sensi. Una domanda un po’ assurda forse ma non troppo se si considera come queste presenze siano vive nella memoria popolare soprattutto quella dei paesi nordici. E non solo, a questi personaggi si sono ispirati pittori, illustratori, drammaturghi e scrittori e numerose sono le pubblicazioni sull’argomento.

Se le leggende e i miti legati al mondo delle origini e alla Tradizione ancestrale dell’umanità sono veri strumenti didattici per tramandare esperienze e informazioni importanti niente ci vieta di ritenere che i racconti che ad esse si ispirano mantengano tracce di quell’antico sapere. Potremmo ipotizzare quindi che sotto il nostro stesso cielo vivano creature di una dimensione tangente alla nostra anche se non completamente percepibile per noi ma non per questo meno vera?

La leggenda del flauto

In un bell’articolo intitolato Passeggiando nel giardino dell’Eden pubblicato su Shan Newspaper, a proposito del mondo degli antichi druidi leggiamo che il bosco, nei chiaroscuri mutevoli del suo sottobosco, si rivelava come la dimensione di incontro con creature della Matchka, aspetto dell’universo solitamente invisibile ai sensi che si accompagna in parallelo al vissuto quotidiano. Una dimensione abitata da quelli che i druidi identificavano come i “kuri”, gli esseri interpretati come folletti, fate e gnomi dalle varie tradizioni nordiche, e dalle entità elementali proiettate dalle piante, prodotte alle volte spontaneamente da queste ultime per entrare in contatto con gli esseri umani. L’autore dell’articolo, Giancarlo Barbadoro, profondo conoscitore della cultura dei nativi europei, delle sue origini leggendarie e delle sue implicazioni pragmatiche sempre attuali, ha scritto altre volte sull’Autre monde nella cosmologia dell’antico druidismo. Nel suo libro Il Tamburo dello sciamano descrive la diversa natura degli esseri che popolano la Matchka, il mondo veloce e fluido che convive con il nostro Nara, il mondo lento e pesante della materia. Nella Matchka vengono a trovarsi coloro che, nati nel Nara, lo abbandonano con la morte ma ci sono anche creature che lì sono nate. Ci sono i Kuri, a cui accennava l’articolo sopra citato, esseri elementari e giocherelloni, nativi della Matchka, che vivono in località del loro mondo che si trovano a coincidere nel nostro con fonti, laghi, fiumi e boschi e questa corrispondenza fa sì che i Kuri a volte possano fare capolino nella nostra dimensione, come del resto i Mnaaku, una sorta di Kuri evoluti e sapienti che non hanno in buona considerazione le creature del Nara e forse nutrono solo qualche forma di rispetto per gli sciamani che considerano loro pari, e che talvolta incontrano quando questi ultimi compiono i loro viaggi tra i mondi.

Tutti sotto lo stesso cielo

Mentre i Kuri possono essere identificati con gnomi e folletti a volte simpatici e a volte dispettosi i Mnaaku potrebbero essere paragonati a terribili demoni sempre pronti a fare esperimenti sui malcapitati individui viventi nel Nara, considerato da loro come il “mondo lento di pietra”, soprattutto con gli individui che si avventurano in spericolate sedute spiritiche dove possono trasformarli in “Koltan”, sorta di zombie inconsapevoli che solitamente portano le situazioni intorno a loro al disagio, alla conflittualità e a vari disastri producendo disordine tra gli esseri umani.

 

I nativi del Nara che arrivano nella Matchka dopo la morte sono invece i Mnaascè e gli Erkad.

I primi, che possono essere umani o altri animali, attraversano questo mondo seguendo il loro cammino di crescita spirituale diretti al mondo di Gwenved, i secondi invece sono quei defunti che non sanno seguire il sentiero dell’evoluzione e restano aggrappati disperatamente al mondo del Nara e a ciò che desideravano in vita e si trasformano così in pericolosi predatori di energia. Infine nel misterioso Autre monde si possono incontrare gli Ardra, creature paragonabili agli angeli di certe confessioni religiose, anche loro defunti, uomini o animali, che dopo il loro cammino esperienziale attraverso la Matchka sono passati dalla “Porta della Scomparizione” per accedere al Mondo di Gwenved affacciati al mistero della Causa prima o OIW. Gli stessi che secondo la mitologia druidica della Matchka guiderebbero nei sogni e nelle azioni nel mondo ordinario del Nara la vita di quanti verserebbero nel bisogno, siano essi animali o umani.

Sono solo poche frasi che tratteggiano creature che i nostri occhi non sanno vedere ma ci hanno permesso di catturare un aspetto della realtà complementare al nostro, che sembra essere oltre il vetro di uno specchio, e loro esseri come noi, in una realtà in continuo mutamento, sotto la spinta della forza dell’evoluzione, partecipano a questa grande, straordinaria e misteriosa avventura di esistere.

 

Le citazioni sono tratte da Il Tamburo dello Sciamano: Il potere del risveglio interiore di Giancarlo Barbadoro -Edizioni Triskel, reperibile alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino oppure on line, al sito www.triskeledition.com, anche in formato e.book.

 


Previsioni per il mese

 

Acquario: Ricerca interiore: Ti aspetta un mese spirituale, che ti spingerà a cercare dentro di te chi sei davvero e di che cosa hai realmente bisogno. Sul piano materiale potrebbero esserci dei cambiamenti con interessanti prospettive.

Pesci: Apri la porta: Febbraio ti invita ad esprimere la tua ricchezza interiore, le tue intuizioni, il tuo mondo un po’ magico e speciale. Non tenere tutto questo solo per te, partecipa alla vita con tutto te stesso.

Ariete: Tempo luminoso: Tutto ciò che vuoi cambiare cambialo, tutto ciò che vuoi iniziare inizialo. Tutto è in mutamento e non ti resta che seguire il flusso, farti portare dal vento.

Toro: Che belle carte!: Puoi giocare al meglio la tua partita, ma resta calmo e concentrato, scegli bene i tuoi obiettivi e le strategie per raggiungerli. Incontri interessanti e a volte inaspettati.

Gemelli: Ampliamento di orizzonti: La mente è sgombra di preoccupazioni e si fanno strada esigenze più profonde e vere. Sarà un tempo di ricerca interiore, un mese spirituale.

Cancro: Fuori dal guscio: Stai risistemando i pezzi della tua vita sulla base di un’ottica nuova. Ti guardi intorno, esamini situazioni diverse e senti anche la spinta ad assumerti incarichi importanti, magari a sostegno di altri.

Leone: Gli amici al primo posto: In questo mese saranno i rapporti con gli altri ad avere la priorità per te, in particolare con quelli che ti sono più cari. Avrai a disposizione una grande energia e la spenderai proprio con i tuoi amici.

Vergine: Panorami imprevedibili: Da un lato sono in arrivo molte novità inattese e dall’altro avrai la disponibilità, o forse l’esigenza, di cambiare molte cose sia nell’indirizzo generale della tua vita, che nella tua attività che nell’ambiente in cui vivi.

Bilancia: Quante possibilità!: Un periodo molto ricco di esperienze, incontri, novità e stimoli. Dovrai saperti giostrare tra tutte queste proposte che la vita ti elargisce.

Scorpione: Ci vuole sangue freddo: Un mese complesso che vi metterà alla prova e vi chiederà di uscire dal vostro modo solito di agire e reagire. Nei rapporti con gli altri avrete bisogno di essere comprensivi e, a volte, perfino diplomatici.

Sagittario: Costruire insieme: Febbraio vi invita alla cooperazione, in tutti i campi della vostra vita: sul lavoro, con gli amici, nella vostra casa. Non correte da soli, non cercate di dimostrare quanto siete bravi, fate squadra, lavorate insieme agli altri.

Capricorno: Baricentro stabile: Senti il bisogno di avere un punto di riferimento certo per poterti muovere con la velocità e la sicurezza che gli avvenimenti di questo periodo ti richiedono.

 

 

James Stephens

Un personaggio dell'Acquario: James Stephens

 

Che cos’è più importante la Terra o le creature che l’abitano? Questa è una domanda dettata unicamente dall’arroganza intellettuale, perché nella vita non esiste un più grande e un più piccolo. Ciò che è ha già giustificato la propria importanza con la sua semplice esistenza…

 

James Stephens, poeta e narratore, considerato una delle figure principali della rinascita letteraria irlandese, famoso per la sua prosa fantasiosa e bizzarra che attinge alle leggende d’Irlanda, è il gemello celeste di James Joyce secondo quanto sosteneva lo stesso Joyce. Nati alla stessa ora, dello stesso giorno, dello stesso anno, nella stessa città dovevano avere un destino analogo ed erano legati da amicizia e profonda stima. Joyce riteneva Stephens l’unico in grado di terminare il suo romanzo Finnegans Wake, nel caso in cui gli fosse toccato di morire e lasciarlo incompiuto. Joyce finì il suo libro e non ci fu bisogno dell’intervento di Stephens. Quanto all’aneddoto astrologico dei gemelli celesti, le date di nascita sembrano smentirlo: il nostro ospite del mese nacque il 9 febbraio e il suo più celebre amico il 2, inoltre Stephens sembra essere più giovane di Joyce di un paio d’anni. In compenso questo aneddoto ci permette di rilevare due tratti del carattere degli Acquari, quella tendenza ad identificarsi negli altri che a volte finisce col renderli insicuri e anche quella nota di stravaganza che li rende originali.

La leggenda del flauto

James Stephens nasce a Dublino il 9 febbraio 1882, figlio di Charlotte e Francis Stephens. Rimane orfano del padre quando ha appena due anni e trascorre la sua infanzia nelle strade di Dublino, finché la madre trova lavoro presso una famiglia ricca e lui viene adottato. Da questo momento cresce con i due fratelli adottivi Tom e Dick Collins. Soprannominato Tiny Tim per il suo fisico agile ma minuto, è dotato di una bella voce possente che usa per cantare le canzoni popolari irlandesi, accompagnandosi con la fisarmonica e che gli servirà in seguito per leggere alla radio poesie e racconti. Aveva imparato a leggere e scrivere come autodidatta ma, nella nuova famiglia, riesce a frequentare la scuola con i suoi fratelli e terminare regolarmente gli studi. Trova il suo primo impiego come stenografo presso lo studio legale Mecredy e in seguito lavorerà come cancelliere presso la National Gallery of Ireland.

Appassionato da sempre delle tradizioni irlandesi, parla e scrive in gaelico e conosce gli antichi miti e le leggende della sua terra. Questo amore per il patrimonio culturale d’Irlanda lo avvicina sempre più all’indipendentismo e al socialismo e contemporaneamente lo allontana sempre più dalla sua famiglia adottiva. Comincia a scrivere attingendo proprio dal patrimonio dei racconti popolari d’Irlanda riuscendo a far rivivere il passato per trasformarlo in presente pieno di vita, musica e bellezza. Nei suoi scritti si mescolano poesia e umorismo, saggezza e nonsense.

Tutti sotto lo stesso cielo

Inizia la sua carriera come poeta sotto la tutela del poeta e pittore George William Russell, noto anche con il soprannome Æ, e pubblica il suo primo libro di poesie, Insurrections, nel 1909. Raggiunge la notorietà solo a trent’anni quando pubblica il suo libro più famoso The Crock of Gold (La pentola dell’oro), un viaggio fantastico in cui i protagonisti sono esseri umani, animali e antiche divinità che interagiscono tra loro. Scritto con un ritmo che ricorda le ballate, mescola saggezza e ironia, nostalgia e vitalità, può essere letto come una fiaba per bambini o un racconto filosofico per adulti, un richiamo ad uscire dai ruoli che imprigionano per vivere a contatto con la bellezza e a forza della natura: Vieni via! Perché il ballo è cominciato festoso, il vento canta sulla montagna, il sole ride nella valle, e il mare balza sugli scogli, palpitando di gioia, danzando, danzando, danzando di gioia…

Stesso stile per Demi-Gods (I Semidei) in cui tre angeli scendono sulla terra per accompagnare un simpatico vagabondo nel suo girovagare. In Irish Fairy Tales racconta invece le leggende tradizionali irlandesi. James Stephens, come un cantastorie, ci fa entrare nel mondo dei miti ridando vita a personaggi e atmosfere portandoci per mano dentro quel mondo incantato.

Nel 1925 si reca per la prima volta negli Stati Uniti dove tornerà più volte e dove, all'Università della California, terrà lezioni di letteratura e cultura gaelica. Vive anche per parecchio tempo a Parigi, ma nonostante questi suoi lunghi soggiorni all'estero, resta sempre un ardente nazionalista irlandese.

Negli ultimi anni della sua vita partecipa ad una serie di trasmissioni della BBC. Muore a Londra il 26 dicembre 1950.

 


 

GENNAIO 2021

 

La leggenda del flauto


La leggenda del flauto

A Bann-azi piaceva nuotare e guardare sott’acqua, respirando con una lunga canna che rimaneva fuori dall’acqua.

Un giorno era in un canneto e stava per scegliere la canna adatta, quando il dio Immarai incominciò a soffiare nella sua direzione proprio sulle canne che gli stavano davanti.

Aveva già iniziato a tagliare una canna. Dai tagli che aveva fatto si misero ad uscire dei suoni che non aveva mai udito prima.

Quando il respiro di Immarai smise, Bann-azi volle imitarlo e staccata la canna cominciò anche lui a soffiarci sopra facendo uscire gli stessi suoni.

Bann-azi era felice. “Riesco a fare quello che fa un dio”, si disse ascoltando i suoni che faceva uscire dalla canna.

Ma siccome era abile e pieno di idee, Bann-azi tagliò via la canna e la incise con altri tagli, poi continuò ancora a soffiarci sopra finché trovò il modo giusto di farlo.

“Ho imparato la lingua segreta di un dio!” si disse, “Posso parlare come un dio!”

Quella notte, dopo che Bann-azi fu andato a dormire, il gera-tah della canna che aveva tagliato venne a trovarlo e gli comparve in sogno: “Non ti preoccupare”, gli disse subito, “non sono qui per punirti, poiché non mi hai recato gran danno.

Ma dal momento che mi hai portato via dal mio canneto, vorrei che tu imparassi a usarmi nel modo giusto, affinché si possa ricordare a tutti da dove provengo, e nessuno dimentichi la mia discendenza.

E tu sarai legato a me nello stesso tama, poiché tu hai dimenticato chi sei, e molti tra quanti ascolteranno hanno dimenticato chi sono loro stessi.

Il mio sacrificio ricorderà a tutti da dove vengono. Anche loro, anche tu, venite da un canneto lontano.

E la mancanza del ricordo è la fonte della vostra sofferenza.

Quando suonerai il flauto ricorderai il tuo canneto, e vi farai ritorno per ritrovare la tua origine e il tuo vero nome”.

E così il gera-tah insegnò quella notte a Bann-azi come usare il flauto per dare amore e curare gli uomini, per ricordare a sé stesso il canneto da cui proveniva, e per invitare gli uomini a cercare anch’essi la propria origine e farla conoscere alla loro discendenza.

 

La leggenda del flauto

Una leggenda antica per augurare buon anno ai lettori di AstroMatta. Una narrazione che trova ragione d’essere nella cultura dei popoli naturali, quei popoli che hanno saputo mantenere vivo il legame con la tradizione ancestrale dell’umanità rifiutando la contaminazione delle grandi religioni, che con i loro dogmi e le loro morali hanno allontanato gli uomini dal naturale rapporto diretto e personale con la natura, con il suo Mistero e con l’insegnamento che ne deriva. Questa leggenda fa parte del patrimonio delle famiglie celtiche del Piemonte ma in versioni simili viene tramandata anche da altre culture testimoniando una comune esperienza dell’umanità, vissuta in un passato lontano ma tutt’ora viva e presente. Bann-azi è, ad esempio, molto simile al Kokopelli dei nativi americani, che suonando il suo flauto fa nascere il sole, sciogliere la neve, sbocciare i fiori e portare felicità a tutte le creature viventi.

Le leggende sono sempre state, presso i popoli naturali, una fonte di insegnamento e di trasmissione della tradizione. Gli sciamani trasmettevano in forma allegorica, attraverso le leggende raccontate magari intorno a un fuoco, insegnamenti e simbolismi che mantenevano vivi i capisaldi filosofici della loro cultura. Funzione che mantengono tutt’ora, perché capaci di raggiungere l’uomo di ogni tempo per trasmettergli, attraverso la suggestività del testo, l’antico insegnamento sciamanico.

L’attuale periodo storico, segnato dalla pandemia e dalle varie “chiusure” che ne derivano, ha sollecitato molte riflessioni sull’impatto che gli esseri umani hanno sugli equilibri del pianeta, sulla sofferenza causata dalle sconsiderate scelte di sfruttamento delle sue risorse, sul disequilibrio e sulle ingiustizie perpetrate a danno dei più deboli. Vedere gli animali riprendersi timidamente gli spazi nelle campagne e nelle città svuotate dalla massiccia presenza umana ha fatto immaginare come potrebbe essere un mondo basato sull’armonia tra le specie che lo abitano.

La leggenda del flauto porta con sé un messaggio di speranza e libertà valido in ogni tempo, un invito a prendere consapevolezza della nostra vera storia, così abilmente negata dalla cultura imperante, e della nostra reale identità, spesso nascosta sotto il frastuono dei pensieri, delle aspettative e delle morali imposte. Questa leggenda propone la way of life dei popoli naturali. È un messaggio che viene da lontano, dalle origini mitiche della nostra storia, arrivato fino a noi grazie a coloro che lo hanno conservato e trasmesso nel tempo.

 

Che anno sarà il 2021, secondo le stelle?

Se il 2020 appariva, nei pronostici, come un anno strano che avrebbe portato grossi cambiamenti di cui ancora non si capiva bene la natura, questo 2021 sembra un anno “di corsa” che vuole scorrere veloce, forse nella speranza di superare velocemente questo periodo critico o forse per concretizzare le riflessioni a cui ci ha portati lo scorso anno. Vediamo ora i pronostici per i dodici Segni.

 

La leggenda del flauto

Capricorno

I cambiamenti vissuti nello scorso anno hanno ridisegnato il tuo mondo, sia all’esterno che dentro di te ed ora hai l’energia, la chiarezza e la determinazione per proseguire sul sentiero che hai scelto camminando con attenzione ma senza mai voltarti indietro.

 

Acquario

Ti aspetta un anno importante, denso di novità ed esperienze che ti faranno maturare una nuova consapevolezza, a patto che tu sia pronto ad accettare il cambiamento e non ti opponga alla corrente del fiume.

 

Pesci

Sarà un anno di crescita, per tutte le iniziative che prenderai e per quelle a cui stai partecipando e soprattutto per te, che troverai nuova forza e una grande voglia di partecipare alla vita in tutti i suoi aspetti.

 

Ariete

Se il 2020 è stato un anno di grossi cambiamenti il 2021 si presenterà più tranquillo ma sempre importante e significativo. Tutti i tuoi progetti, che l’anno scorso hai dovuto ridimensionare e riesaminare a fondo ora avranno modo di prendere forma e cominciare a svilupparsi.

 

Toro

Sarà ancora un anno di mutamenti e spesso ti troverai a fare i conti con l’inaspettato. Le stelle ti consigliano di dare corpo a ciò che di nuovo si presenta davanti a te più che cercare sicurezza in quello che ritieni sicuro ed acquisito.

 

Gemelli

Tutti gli aspetti della tua vita che hai saputo analizzare e rivalutare ora avranno la possibilità di sbocciare. È come se avessi fatto un’inspirazione profonda ed ora lasci uscire l’aria dai tuoi polmoni. Si prospetta un anno con grandi possibilità di espressione e creatività.

 

Cancro

C’è in te un grande desiderio di libertà che gli avvenimenti del 2020 hanno sfortunatamente limitato. Nonostante tutto nell’anno nuovo, soprattutto dalla primavera in avanti, dovresti trovare il modo di mostrare e rendere concreta questa tua esigenza profonda.

 

La leggenda del flauto

Leone

Quest’anno ti richiede pazienza. Non avere fretta nel mettere in atto i tuoi programmi, valuta bene i passi che devi compiere. Potresti facilmente andare incontro a delle critiche e quindi devi essere sicuro di quello che stai facendo.

 

Vergine

I primi mesi dell’anno saranno favorevoli per realizzare ciò che ti sta a cuore. Nell’insieme sarà comunque un anno positivo in cui ciò che hai iniziato tenderà naturalmente a crescere e dare buoni frutti.

 

Bilancia

Il 2021 ti chiede coraggio, ti chiede di scegliere il cambiamento, ti chiede di esprimerti. In cambio ti promette di allentare le tensioni e di regalarti opportunità molto interessanti.

 

Scorpione

Sarà un anno di transito tra una vecchia situazione e una nuova, forse tra un vecchio e un nuovo te stesso. Come quando ci si prepara ad un trasloco si devono prender in mano oggetti o pezzi di vita e valutare se sono da portare con sé o da abbandonare.

 

Sagittario

Vivrai molte situazioni nuove. Percepisci un clima ricco di possibilità e lo interpreti come l’occasione di vivere una ventata di libertà che ti permette di scrollarti di dosso tutto ciò che in qualche modo ti pesa. Ti aspetta un bell’anno.

 

La leggenda del flauto è riportata nel testo I POPOLI NATURALI E L’ECOSPIRITUALITÀ di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero delle Edizioni Triskel, da cui sono tratte anche le citazioni.

È compresa anche nel libro ANTICHE LEGGENDE DRUIDICHE sempre di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero, delle edizioni Triskel.

Entrambi i testi si possono trovare alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino oppure on line, al sito www.triskeledition.com , anche in formato e.book.

 


Previsioni per il mese

 

Capricorno: Una grande energia: Gennaio è un buon momento per iniziare qualsiasi impresa. Sei pieno di energia e hai la capacità di entrare facilmente in sintonia con persone e situazioni.

Acquario: Ritrova la libertà: Dopo un periodo un po’ confuso ritroverai il tuo amore per la libertà e tornerà il senso di leggerezza nel vivere la vita.

Pesci: Il futuro è qui: Butta via incertezze e cattivo umore e dai spazio alla tua creatività mettendo in campo idee e progetti nuovi.

Ariete: Fai spazio al nuovo!: Preparati a mettere in pista nuovi progetti perché è questo il momento in cui tutto ciò che non è ancora stato tentato può trovare il suo spazio. Vivi la tua creatività.

Toro: Ciò che conta è l’essenza: Non disperdere le energie in cose che riconosci poco importanti. Impegna le tue forze in poche cose significative.

Gemelli: Soddisfazioni in arrivo: Tempo di realizzazioni di progetti, iniziative, rapporti. Gennaio ti sorriderà e quindi vivi sereno.

Cancro: Torna il sorriso: Qualche cambiamento in arrivo, qualche novità interessante che fa capolino ed ecco che i malumori spariscono ed un nuovo atteggiamento verso la vita si fa strada.

Leone: Mantieni ancora la calma: Hai bisogno di pazienza, di logica e di chiarezza. Non buttarti in imprese sollecitato dal tuo elemento fuoco. Guardati bene intorno prima di agire.

Vergine: Abbi fiducia: Le stelle in questo mese ti saranno amiche e ti sosterranno. Lascia perdere le tue insicurezze e procedi sul tuo cammino.

Bilancia: Un buon inizio: Si prospetta un bel mese per te, con novità positive e, da parte tua, un atteggiamento fiducioso e costruttivo. Un avvio che promette bene!

Scorpione: Pronti a partire!: Non perderti in cose di poca importanza e recupera tutte le tue energie e la tua fermezza nel debutto di un anno che sarà per te molto significativo.

Sagittario: Fiducia nel futuro: Il cielo ti protegge e ti consente di intraprendere nuove strade o affrontare nuove situazioni. Un bel mese per te da tutti i punti di vista.

 

 

Giancarlo Barbadoro

Un personaggio del Capricorno: Giancarlo Barbadoro e il suo sogno planetario

 

FRAMMENTI DI STORIA

Un giorno,

qualcuno guarderà

le vecchie carte,

leggendo

appunti

di un sogno planetario

e si immaginerà

volti e storie

di una grande avventura

in attesa dell’eterno giorno.

Quel giorno,

qualcuno scriverà

nuovi appunti

e uscirà

a camminare

sotto un cielo diverso

di un universo

che muta…

servo

di un destino

d’infinito.


Giancarlo Barbadoro

Domenica 10 gennaio, alle ore 17, in diretta sulle pagine Facebook “Centro Studi Giancarlo Barbadoro” e “Ecospirituality Foundation”, la Ecospirituality Foundation celebrerà l’anniversario della nascita del suo fondatore Giancarlo Barbadoro e noi vogliamo celebrarlo qui, sulle pagine di questa rubrica di Shan Newspaper, la rivista on line fondata proprio da lui e di cui è stato l’anima, insieme a Rosalba Nattero, fino al 6 agosto 2019, giorno in cui ci ha lasciati.

Giancarlo Barbadoro, poeta, scrittore, musicista, guerriero e sciamano, aveva un sogno che nutriva tutte le mille iniziative che ha fatto nascere e crescere, sognava che questo nostro pianeta, piccola gemma azzurra nello spazio immenso, astronave carica di vita, tornasse ad essere, come nel lontano passato era stato, un eden per tutte le creature che lo abitano. Madre Terra adesso come agli inizi sotto il suo “oceano” di atmosfera è depositaria dei meccanismi genetici di tutte le creature che vengono partorite da madri di ogni specie. Ogni individuo nasce quindi libero di fronte alla Natura e ha il diritto di godere di questa libertà fino alla sua morte. Purtroppo questo non avviene per la maggior parte delle persone. La società impone le sue regole ed ognuno è spinto a diventare elemento di un ingranaggio che produce oppressione, preso in un gioco in cui o viene usato o deve usare gli altri. Ma questo, testimoniava Giancarlo, è il mondo della società maggioritaria, non dell’umanità. È il mondo disegnato dalle grandi religioni storiche che dopo aver scippato e distorto gli elementi dell’antica conoscenza, aver privato le persone del loro rapporto diretto con la Natura e il suo Segreto mistico, essersi imposte come interpreti del volere divino inventando dogmi e regole che traducono la spiritualità in gesti e parole formali, regnano sovrane producendo continui conflitti in nome di verità rivelate. Il loro triste gioco non è però completamente riuscito.

Giancarlo Barbadoro

A fianco del mondo maggioritario, quasi invisibili, continuano ad esistere i popoli naturali, depositari dell’esperienza millenaria dell’umanità, un filo mai spezzato che parte da un mitico dono portato da esseri arrivati dalle stelle. Giancarlo affermava che siamo stati defraudati della nostra vera storia, che ci è stata rubata per renderci deboli e schiavi. Giancarlo ha speso la sua vita, una vita straordinaria che abbiamo tentato di raccontare nella puntata di gennaio dell’anno scorso, al tentativo costante di liberare gli esseri viventi dalla loro prigionia.

Lo ha fatto con gli esseri umani insegnando loro la meditazione, che lui definiva laboratorio di esperienza, grazie al quale è possibile far tacere l’illusione dei sensi e quella dell’immaginazione della mente, per far emergere il proprio io consapevole e senziente, l’unico ente in grado di rispecchiare la realtà della Natura. Lo ha fatto anche nei confronti degli animali, gli ultimi tra gli ultimi, impegnandosi a diffondere l’antispecismo e il riconoscimento della loro dignità, della loro senzienza, delle loro culture.

Per la ricostruzione dell’eden Giancarlo proponeva l’ecospiritualità, termine coniato insieme agli elders di diversi popoli nativi, ovvero un’armonia interiore che alimenta e si esprime inevitabilmente in una propria azione creativa nell’ambiente. Ognuno vive il suo rapporto personale con il misticismo che Madre Terra rappresenta e sviluppa la sua crescita interiore sul sentiero evolutivo della meditazione.

Giancarlo Barbadoro

È un cammino di amore, libertà e conoscenza che permette di acquisire stati di coscienza sempre più lucidi portando nella vita di ogni giorno un contributo via via più armonico e creativo. Ognuno potrà vivere libertà di pensiero e ricerca alla luce di una conoscenza antica. E ciò che ognuno vive è condivisibile con altri che vivono l’identica armonia interiore.

Si potrebbe dire che la coesistenza di questi campi di azione creativa, come atomi che si legano tra di loro, può dare corpo alla prospettiva di creare una vera e propria ”molecola di nuova esistenza” virtuale che si può ingrandire all’infinito giungendo ad unire continuamente nuovi “atomi di luce”.

L’esperienza ecospirituale di un individuo può quindi moltiplicarsi nel contributo spontaneo di quella di altri, ottenendo il risultato inevitabile di costruire uno spazio ambientale condiviso e vissuto in totale armonia.

Creando un mondo migliore per tutti, umani e non umani, che si aprirà a macchia d’olio su tutto il pianeta.

Una proposta a cui hanno aderito coloro che hanno raccolto e portano avanti la sua eredità, prima fra tutti Rosalba Nattero, che è stata al suo fianco nelle sue battaglie per la realizzazione del suo sogno, e a cui possono aderire tutti coloro che vogliono costruire davvero un mondo migliore.

 

 

 

 

Le citazioni sono tratte da MEDITAZIONE E ECOSPIRITUALITÀ di Giancarlo Barbadoro, Edizioni Triskel, reperibile alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino oppure on line, al sito www.triskeledition.com, anche in formato e.book.

 

Per seguire la celebrazione:

https://www.facebook.com/CentroStudiBarbadoro

https://www.facebook.com/ecospiritualityfoundation


 









 

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