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A cura di Donatella Devona

MAGGIO 2023


Nah-sinnar, la musica delle stelle


Nah-sinnar, la musica delle stelle

La Nah-sinnar, la musica del Vuoto, appartiene al patrimonio dell’antico sciamanesimo druidico. Viene da un tempo remoto e fa parte dei doni ricevuti, secondo il mito, da esseri venuti dalle stelle. Ecco uno dei motivi per cui possiamo definirla “musica delle stelle”.

La Nah-sinnar non è una musica come le altre, racchiude, nella sua struttura, informazioni sulla natura reale dell’universo ed è in grado di risvegliare, in chi l’ascolta, stati di coscienza via via più lucidi. La conosciamo grazie a Giancarlo Barbadoro che l’aveva appresa dai druidi della Bretagna e che la suonava, con le tastiere e con il flauto, regalandoci la possibilità di avere un prezioso aiuto per meditare.

Nel suo libro “IL MIO FLAUTO la mia anima”, Giancarlo la descrive così:

Questa musica è costruita su una logica particolare che racchiude la manifestazione archetipale della natura del Vuoto, ovvero della dimensione reale della nostra esistenza. Una sorta di ente simbolico realizzato su base musicale e costituito da uno schema matematico-fonico della realtà che è opera della conoscenza dell’antica tradizione druidica. Nella musica del Vuoto, al posto dell’intenzione dello sciamano, c’è l’apertura e l’attivazione dell’archetipo del Vuoto espresso in un fonema vibratorio che per una parte è d’ordine matematico e per il resto è pura esperienza. Chi l’ascolta è sollecitato all’evoluzione di tutto il suo essere già predisposto all’azione naturale dell’evoluzione presente in tutto il cosmo. Il corpo e la mente si rimodelleranno su archetipi armonici in grado di produrre salute e benessere. Sul piano esperienziale dello spirito si è sollecitati ad un risveglio interiore che può portare ad affacciarsi con relativa facilità sul mistero del Vuoto.(*)

La Nah-sinnar è la musica delle stelle perché è la musica della Natura, dell’evoluzione e del Mistero che la Natura esprime.

Che la Natura si esprima attraverso la musica è un’idea che dall’antichità più remota ha continuato ad esistere anche in epoche più recenti. Citiamo l’armonia delle sfere di Pitagora, secondo il quale l’universo è armonia e numero, e quindi Sole, Luna e pianeti, ruotando, producono suoni che nel loro insieme costituiscono l’armonia delle sfere.

Nah-sinnar, la musica delle stelle

Gli orfici e Platone riprendono questa teoria indicando la connessione tra l’armonia delle sfere e l’ordine matematico dell’universo. Tolomeo vede la perfezione armonica descritta da Pitagora esprimersi nel cerchio dello Zodiaco.

Nel medio evo l’ordine musicale dell’universo è ritenuto una prova dell’esistenza di un Creatore.

E questa musica dei pianeti viene citata anche in epoca rinascimentale, attraverso gli scritti, ad esempio, di Pico della Mirandola o dello stesso Giordano Bruno.

Anche Keplero e Newton vedono nel cosmo un’armonia di tipo musicale.

Keplero nel suo Harmonices Mundi del 1619, parla delle analogie tra la musica e i fenomeni fisici, in particolare del legame tra le orbite dei pianeti e le armoniche musicali, riprendendo le teorie di Pitagora e dei filosofi medievali e afferma che il rapporto tra la velocità orbitale minima e massima dei pianeti, che si raggiungono all’afelio e al perielio (i punti più lontani e più vicini dal Sole), hanno rapporti paragonabili a quelli di una successione armonica.

Newton, nella sua convinzione della presenza di un’armonia profonda e nascosta nella Natura, riprenderà le teorie di Pitagora.

Del resto neppure la scienza attuale rinnega questo legame tra musica e stelle, pensiamo ad esempio all’esperimento della Nasa che ha creato una sorta di sinfonia traducendo in note le vibrazioni prodotte dalle veloci onde magnetiche della nube di polveri e gas della costellazione della Mosca.

O il suono di un buco nero ottenuto traducendo in note le onde di pressione che fuoriescono dal buco nero stesso.

Si direbbe che dentro di noi, indipendentemente dal tempo in cui viviamo, questo legame tra Natura e musica sia riconosciuto spontaneamente, faccia parte di noi. Ed è quindi naturale che la Nah-sinnar, questa antica musica delle stelle, sappia parlare al nostro io più segreto e condurci alla scoperta di un sentiero che ci conduce fuori dai rumori del quotidiano e delle sue mille faccende, un sentiero che si snoda nel silenzio alla scoperta della dimensione del Trascendente.


L’antica musica parla al profondo

Tacitando ossa e pensieri

Per ricordargli il Mistero.

Guida lo sciamano nel suo viaggio

Mostrandogli il cammino

che porta al centro del tutto.(**)



(*) da “IL MIO FLAUTO la mia anima” di Giancarlo Barbadoro – Edizioni Triskel

(**) da “OLTRE LA SOGLIA” di Giancarlo Barbadoro – Edizioni Triskel


I due libri sono reperibili presso “La Grotta di Merlino” in piazza Statuto 15 a Torino

oppure anche in formato e.book su www.triskeledition.com


A “La Grotta di Merlino” e al sito triskeledition.com si possono trovare anche i cd

“THE GREEN PATH”, “SHAN THE MEDITATION” e “SHAMAN AND THE RIVER”

per conoscere la Nah-sinnar.


Libri e cd saranno presenti al Salone del Libro di Torino,

da giovedì 18 a lunedì 22 maggio

allo stand della Ecospirituality Foundation, Padiglione A - Stand B31



Previsioni del mese

Toro: Un tesoro: Tieni a mente le esperienze significative che hai fatto perché sapranno guidarti in questo periodo. Sono un piccolo tesoro che hai a disposizione.

Gemelli: Fermarsi: È tempo di interrompere la corsa e trovare la quiete per valutare situazioni e azioni e poter scegliere con nuova consapevolezza.

Cancro: Buona fortuna: Quei pensieri malinconici che ti venivano all’improvviso se ne stanno andando e lasciano spazio ad un nuovo ottimismo che ti fa vedere il mondo in cui vivi interessante e pieno di opportunità.

Leone: Guardarsi intorno: Non è il momento di parlare ma quello di ascoltare, non è il momento di agire ma quello di osservare con attenzione, di raccogliere dati nuovi, di considerare che non c’è niente di scontato e che tutto si muove.

Vergine: Ritrovare il sentiero: Quando le situazioni si fanno confuse prova a guardarle con distacco in modo da coglierne il contesto e ritrovare il tuo sentiero.

Bilancia: Risorse nascoste: Un mese un po’ complicato ti obbligherà a mettere in campo risorse che non sapevi di avere. Sarà un’esperienza arricchente.

Scorpione: Cambiamenti in arrivo: Ti aspettano cose nuove, cose che forse hai sperato e che però un po’ ti preoccupano. Asseconda questo cambiamento che ti porterà comunque ad una situazione migliore.

Sagittario: Buon inizio e buona fine: Non preoccuparti se ad un certo punto gli eventi non corrisponderanno alle tue aspettative. Quel che è cominciato bene alla fine si dimostrerà positivo e sarà una buona base per il futuro.

Capricorno: Un mese tranquillo: Esperienze favorevoli, umore positivo, tolleranza verso persone ed eventi, i giorni di maggio saranno una piacevole passeggiata.

Acquario: Tante occasioni: Un periodo ricco di stimoli e opportunità che starà a te cogliere e portare avanti senza affanno e confusione.

Pesci: L’importanza dei rapporti: Le relazioni con gli altri saranno molto importanti per te in maggio. La sincerità, la vicinanza e la loro forza ti porteranno a fare considerazioni.

Ariete: Vento di libertà: L’aria dolce della primavera ti regala la libertà nei pensieri e dai pensieri. Ti senti leggero o hai tanta voglia di sentirti così. Dai corpo a questo impulso e vivrai momenti felici.



Un personaggio del Toro: Phillis Weatley



Phillis Weatley

Il mattino si sveglia, e spalanca i suoi raggi,

Su ogni foglia suona il dolce zefiro


Phillis Wheatley è una poetessa statunitense di origini africane, prima scrittrice afroamericana a veder pubblicata la sua opera. La sua storia ha dell’incredibile e racconta di una bambina rapita dalla sua terra per essere venduta come schiava che riuscirà, grazie alla magia delle parole e alla poesia che ha dentro. a pubblicare i suoi scritti nella Londra di fine settecento.

Una storia che ha dell’incredibile dove si mescolano il dramma dell’ingiustizia, la bellezza della poesia, il razzismo, il riscatto, la miseria…

Phillis Wheatley nasce l’8 maggio 1753, sotto il Segno del Toro, e a otto anni viene rapita con la sua famiglia, dalla sua casa nell’Africa occidentale (Gambia o Senegal) dal mercante di schiavi Timothy Finche portata in America, dove viene venduta come schiava.

Phillis sopravvive alla traversata atlantica pur non essendo fisicamente molto robusta e, proprio a causa della sua fragilità, viene ritenuta inadatta al lavoro delle piantagioni, quindi mandata a Boston dove viene acquistata da Susannah e John Wheatley, che decidono di chiamarla Phillis come la nave di chi l’ha rapita.

Ben presto i Wheatley si accorgono che la loro servetta ha doti speciali per quanto riguarda le lingue e la incoraggiano a sviluppare questa sua abilità. Impara velocemente oltre all’inglese anche il greco e il latino e raggiunge una tale dimestichezza con l’inglese da cominciare a scrivere poesie. Queste poesie sono così belle che i Wheatley, a volte, le concedono di lasciare da parte i lavori di casa per poter scrivere i suoi versi.

Ma nessuno, in America, pubblica le poesie di una schiava nera.

A vent’anni Phillis accompagna il figlio dei Wheatley in un viaggio d’affari a Londra e qui la storia di questa ragazza africana che scrive bellissime poesie fa scalpore, diventa famosa tanto da far incontrare Phillis perfino con il Lord Major e far sì che un editore, A. Bell Booksellers, nel settembre 1773 pubblichi Poems on Various Subjects, Religious and Moral, il primo libro inglese di un’afroamericana. Dopo la stampa del libro, Phillis viene formalmente liberata dalla schiavitù e continuerà a scrivere e pubblicare poesie.

La sua vita però non è facile lo stesso. È vero che i consensi per i suoi scritti non mancano, è vero che scambia lettere con personaggi del calibro di George Washington e Thomas Paine ma la sua vita privata è dura.

Si sposa con John Peters con il quale ha un bambino, ma John finisce in prigione per debiti e Phillis torna a fare la serva crescendo da sola il suo bambino malato. Morirà nel 1784 a soli trentun anni, poco prima del suo bambino con cui sarà sepolta. È ricordata con una statua a Boston e a Londra con una targa, un disco posizionato nel 2019 su un muro del quartiere londinese di Aldgate, voluto dal Nubian Jak Community Trust, un programma di targhe per la commemorazione dei contributi storici dei neri e delle minoranze etniche in Gran Bretagna e non solo.

Phillis Weatley

Una storia amara che porta a più di una riflessione.

Prima di tutto come sia possibile considerare normale che degli esseri umani si arroghino il diritto di privarne altri dei loro diritti rendendoli schiavi e che questo, da una sedicente civiltà, sia considerato normale.

E poi, Phillis sapeva esprimersi benissimo secondo le modalità della cultura accettata, sapeva esprimersi in quel linguaggio meglio di tanti che in quella cultura erano nati.

Sapeva esprimere concetti che a quella cultura erano cari. Ad esempio scrive:

È stata la misericordia a portarmi dalla mia terra pagana,

Ha insegnato alla mia anima ottenebrata a capire

Che c'è un Dio, che c'è anche un Salvatore:

Una volta non cercavo né conoscevo la redenzione...

Ma molti altri della sua gente forse avrebbero saputo esprimere altre cose, sconosciute alla cultura corrente. con altri linguaggi, cose che avrebbero potuto arricchire l’umanità e invece hanno potuto dare solo la loro sofferenza.





APRILE 2023


Tra scienza e mistero


Tra scienza e mistero

Chi decide che cosa è scienza e che cosa no? Chi decide quali sono i campi d’indagine nobili e quali non meritano interesse?

Nonostante spesso religione e scienza siano messe in contrapposizione, la cultura maggioritaria propone una scienza fortemente influenzata dall’atteggiamento dogmatico proprio delle grandi religioni storiche, tracciando un confine preciso tra argomenti consentiti e argomenti dannati. Charles Fort aveva usato il termine “dannati” per definire i fatti strani che raccoglieva e catalogava, i fatti che escono dalla norma e aprono alla possibilità che il mondo in cui viviamo sia più complesso di quel che sembra. E dannati sono proprio gli argomenti che la scienza ufficiale rifiuta e relega nel calderone generico delle pseudoscienze, dove è finita, tra le altre reiette che osano affermare che forse è possibile sbirciare nel futuro, anche l’astrologia.

Questo approccio dogmatico ai fenomeni, questa preoccupazione di restare nei binari consentiti, limita la libera ricerca e costringe chi è interessato a capire la dimensione in cui ci troviamo a vivere a ripetere ciò che gli accademici accreditati hanno certificato, quasi fossero i vicari della divinità in fatto di conoscenza.

Ma la genuina curiosità, la voglia di imparare e confrontarsi non può accontentarsi di questa scienza bigotta, figlia del rasoio di Occam, il povero monaco che, per salvarsi la pelle, abbandonò le speculazioni troppo ardite e rientrò nei canoni consentiti dall’ortodossia dichiarando che entia non sunt multiplicanda.

Con buona pace dei sapientoni viviamo in un mondo permeato dal mistero. Non sappiamo perché siamo nati e perché comunque vadano le cose moriremo, non sappiamo neppure dove siamo capitati e che cosa siamo. Che cos’è l’universo, questo strano insieme di materia e di vuoto? Chi siamo noi davvero al di là del nostro nome e del nostro piccolo bagaglio di memorie?

Tra scienza e mistero

Scoprirci ignoranti ma partecipi dell’incredibile avventura della vita ci porta naturalmente ad essere curiosi, a guardarci intorno e a indagare “tra scienza e mistero” osservando i fenomeni senza preconcetti che possano offuscarne i dati, riproducendoli quando necessario per scoprire le leggi ma anche considerando l’aspetto intimo della Natura in quanto depositaria di un Segreto cosmico, come ci ha insegnato Giancarlo Barbadoro.

E proprio a Giancarlo è dedicato il Centro studi che porta il suo nome e che ha ripreso recentemente gli incontri nella sua sede di piazza Statuto 15 a Torino dopo la pausa dovuta alla pandemia. Ospiti illustri hanno parlato e parleranno di argomenti spesso invisibili proprio perché oltre l’orizzonte della scienza ufficiale. Una cultura libera da paletti ideologici, una cultura libera di uomini liberi ovvero “la cultura dell’ecospiritualità” come la definiva lo stesso Giancarlo Barbadoro.

Nel primo incontro della stagione, l’antropologo e scrittore Massimo Centini ha parlato di Stregoneria e antica religione, sollecitando ad un’interessante lettura del fenomeno della stregoneria. Nel secondo appuntamento, Il mistero di Dante, Giancarlo Guerreri, giornalista, scrittore e autore di due testi che hanno come protagonista l’Alighieri, ha parlato dei risvolti esoterici della Divina Commedia e degli aspetti meno noti della vita del sommo poeta. Entrambi gli incontri sono stati presentati da Rosalba Nattero, direttore del Centro Studi.

Il pubblico numeroso ha applaudito a lungo i relatori dopo aver manifestato con domande il vivo interesse per gli argomenti trattati.

Ci aspettano altri incontri su temi diversi. Nel prossimo, Rosalba Nattero, giornalista, scrittrice e musicista, presentata da Mauro Petrillo, vicedirettore del Centro, ci parlerà di Rama città celtica e della sua leggenda trasformata in storia grazie alle ricerche di Giancarlo Barbadoro, a cui lei stessa ha partecipato attivamente. Antonello Micali, giornalista, collaboratore di Repubblica e direttore del Risveglio, presentato da Gianluca Roggero, ricercatore della Ecospiritality Foundation, presenterà un’interessante ipotesi con Il fenomeno UFO: sono già tra noi?.

Se questi argomenti e soprattutto questo modo di fare cultura vi piace restate in attesa del prossimo programma.


Per saperne di più sull’ecospiritualità:

Ecospirituality Foundation - ECOSPIRITUALITÀ per un mondo nuovo – Edizioni Triskel

Il libro è reperibile presso “La Grotta di Merlino” in piazza Statuto 15 a Torino o in formato e.book al sito www.triskeledition.com

Centro Studi Giancarlo Barbadoro: www.centrostudibarbadoro.it
Per vedere il calendario della Rassegna: www.centrostudibarbadoro.it/calendario.html


Per chi volesse guardare le registrazioni delle due prime serate:

ANTICA RELIGIONE E STREGONERIA www.youtube.com/watch?v=s6CPC1vfA6o

IL SEGRETO DI DANTE www.youtube.com/watch?v=s6CPC1vfA6o


Previsioni del mese

Ariete: Voglia di fiorire: Come un albero in primavere hai voglia di far fiorire i tuoi progetti e le tue idee. E’ tempo di crescere, di assecondare la tua creatività. Se qualcosa dentro di te ti trattiene usalo a tuo favore: ti aiuterà a non farti trascinare dall’entusiasmo e a valutare sempre bene ciò che ti circonda.

Toro: Acqua chiara: La lucidità ti permette di analizzare bene la situazione che vivi e il contesto in cui è inserito. Sai muoverti con sicurezza anche negli avvenimenti che ritieni ingiusti. Porterai a termine qualcosa che era rimasto in sospeso.

Gemelli: Idee e iniziative: Aprile sarà piacevole e ricco di opportunità che saprai cogliere. Non eccedere nelle critiche e goditi questo tempo favorevole con chi ti è amico.

Cancro: Considera quel che hai: Considera la tua forza e tutte le tue capacità, usale nella tua vita quotidiana e nel formulare progetti futuri. Non lasciare che queste tue doti vengano offuscate da inutili pensieri malinconici.

Leone: Che cosa sta arrivando?: Essere caparbiamente fermi sulle proprie posizioni da un lato può essere un vantaggio ma dall’altro può diventare limitante. Apriti di più al nuovo, a ciò che arriva improvviso a ciò che non avevi considerato, può essere un’esperienza molto arricchente.

Vergine: Come un fiume che scorre: Le situazioni mutano continuamente, non cercare di fermarle per poterle controllare. Lascia che il fluire degli eventi ti coinvolga facendoti sperimentare nuovi modi di vivere e nuovi mondi da scoprire.

Bilancia: Asse di equilibrio: È il momento di guardare gli avvenimenti con distacco senza farsi coinvolgere in problematiche inutili ma senza rinunciare a dare il proprio contributo alle situazioni. C’è bisogno di equilibrio per poterlo fare ma i risultati saranno interessanti.

Scorpione: Conflitto o dialogo?: Aprile ti porta a confrontarti con gli altri e questo confronto non è sempre pacifico. Nell’insieme però questo confronto sarà uno strumento per uscire dalle tue certezza e conoscere altri mondi.

Sagittario: Aprire e chiudere: Questo mese vivrai tra due elementi contrapposti, l’apertura verso nuove esperienze e la chiusura di situazioni vissute, l’apertura verso gli altri e la chiusura in te stesso. Le due tendenze si alterneranno e starà a te trovare l’equilibrio.

Capricorno: Preziosa instabilità: Trova il tuo baricentro e mantienilo senza fare affidamento su ciò che solitamente ti dà sicurezza. Scoprirai elementi nuovi e interessanti che non avevi preso in considerazione e che ti verranno in aiuto.

Acquario: Uno strumento eccellente: Ti troverai in una situazione un po’ statica, costituita da elementi difficili da smuovere. Ma questo non ti farà perdere l’ottimismo che diventerà invece lo strumento per cambiare in meglio il contesto.

Pesci: Amici fidati: Continua per te il trend positivo che ti farà vivere bei momenti soprattutto con le persone che stimi. Scegli con cura i tuoi compagni di avventura e tutto andrà per il meglio.


Un personaggio dell'Ariete: Johann Sebastian Bach


Johann Sebastian Bach

Io suono le note come sono scritte, ma è Dio che fa la musica.


Così affermava Johann Sebastian Bach, considerato uno dei più grandi musicisti di sempre.

La sua musica ha al suo interno modelli matematici e geometrici che portano ad una dimensione cosmica della musica stessa, la mettono in relazione con l’astronomia e il movimento degli astri, conferendole caratteristiche di universalità. Forse proprio per questo motivo venne scelta dalla NASA per essere inserita tra i brani dei Golden Records, i dischi inviati nello spazio sui Voyager nel 1977, destinati a qualsiasi forma di vita extraterrestre intelligente in grado di decifrarli, per rappresentare la vita e la cultura terrestre.

In effetti, per quanto lui si considerasse più un artigiano che un artista (Lavoro incessante, analisi, riflessione, molta scrittura, infinita autocorrezione: questo è il mio segreto, affermava), le sue composizioni comunicano un senso di infinito, di rapporto con il mistero che anima l’universo. A questo proposito viene da citare Eine Feste Burg Ist Unser Gott, la composizione del 1711 dedicata proprio alla grandezza del mistero mistico che anima la Natura.

Albert Einstein, protagonista della scorsa puntata di AstroMatta, a proposito della musica di Bach diceva: ascoltatela, suonatela, amatela, riveritela e tenete la bocca chiusa. Perché la musica di Bach è più da ascoltare che da commentare.

Johann Sebastian Bach nasce il 21 marzo (o forse il 31 marzo a causa del divario tra il calendario gregoriano in uso a quei tempi e quello attualmente in vigore) 1685 a Eisenach, cittadina della Turingia, nel nord della Germania. È il settimo e ultimo figlio di una famiglia di noti musicisti, suo padre Johann Ambrosius è violinista di corte.

Sebastian inizia a studiare musica fin da piccolissimo, in casa. Poi, rimasto orfano di entrambi i genitori, continua con il fratello maggiore Johann Christoph, che gli insegna a suonare il clavicembalo e soprattutto l'organo, che resterà il suo strumento preferito. Sebastian diventerà anche un esperto costruttore di organi e questo gli consentirà di ottenere l’incarico di strumentista e collaudatore dell’organo della chiesa di San Bonifacio ad Arnstadt, nel 1703.

È in questo periodo che compone la celebre Toccata e fuga in re minore.

Oltre all’organo e al clavicembalo sa suonare altri strumenti a corda e a tastiera e, verso la fine della sua vita, anche il pianoforte.

Johann Sebastian Bach

Nel 1707 sposa la cugina Maria Barbara dalla quale avrà sette figli, due dei quali, Wilhelm Friedemann e Carl Philipp Emanuel, diventeranno musicisti famosi. L’anno seguente il principe di Sassonia, Johann Ernst, lo invita a Weimar in un primo tempo come organista di corte e musico da camera promuovendolo in seguito direttore dei concerti.

Nel 1717 viene invitato a Cöthen dal principe Leopold con il ruolo di maestro di cappella. Sono di questo periodo molte composizioni strumentali non legate al contesto prettamente religioso, come le sonate, le suites e i concerti, destinati ad allietare la vita di corte.

Nel 1721 Bach, rimasto vedovo, sposa in seconde nozze la cantante Anna Magdalena Wilcke dalla quale avrà altri tredici figli, la maggior parte dei quali moriranno in tenera età.

Quando si trasferisce a Lipsia, diventa Cantore della chiesa di S. Tommaso. E come tale comporrà musica per il servizio liturgico luterano. Questo è il periodo caratterizzato soprattutto dalla produzione di musica sacra.

Ma che persona è Bach al di là del suo genio in campo musicale? Viene descritto come un uomo laborioso, energico e instancabile. Da buon Ariete ha un carattere forte e impetuoso.

Ama la birra, il vino, il caffè e fuma la pipa.

Quanto al suo aspetto fisico ci sono numerosi ritratti che ce lo mostrano, ma pare che gli unici attendibili siano quelli dipinti da Helias Gottlob Haussmann.

Sebastian ha gravi problemi di vista, miope fin dalla nascita con gli anni diventerà cieco e per questo, poco prima di morire, non più in grado di scrivere, dovrà dettare lo spartito della sua ultima opera, LArte della fuga, che resterà comunque incompiuta.

Muore il 28 luglio 1750.

La sua musica rimane quasi dimenticata per un lungo periodo, saranno i romantici a riscoprirla nei primi anni dell’ottocento.

Oggi è considerato un vero genio della musica.

Il 21 marzo 2019 Google lo ha omaggiato con un doodle speciale. Chi vuole può utilizzarlo per comporre una musica che poi diventerà, ascoltabile nello stile di Bach grazie al sistema di intelligenza artificiale Coconet.

https://www.google.com/doodles/celebrating-johann-sebastian-bach




MARZO 2023


Arrivederci, Orione


Arrivederci, Orione

Con la fine di marzo Orione, la costellazione regina del cielo invernale, se ne va dal cielo che noi possiamo vedere. La rivedremo in autunno a segnare il ritorno della stagione fredda.

Questa grande costellazione, facile da individuare grazie alle tre luminose stelle in fila che costituiscono la sua cintura, rappresenta per tanti uno dei primi riferimenti per orientarsi nel manto scuro trapuntato di stelle che di notte ricopre la nostra terra.

Forse per questo Orione ha ispirato, nel tempo e a popoli diversi, tante leggende.

Una di queste racconta del gigante cacciatore che si vantava di essere imbattibile e per questo venne punito dagli dei che mandarono uno scorpione velenoso a pungerlo mortalmente. Per questo nel cielo notturno, Orione continua a fuggire dallo Scorpione, le due costellazioni sono situate dalla parte opposta del cielo, così, quando lo Scorpione sorge ad est, Orione si nasconde oltre l’orizzonte ad ovest.

Un’altra leggenda lo vuole bellissimo amante di Artemide, ucciso da lei stessa per errore a causa di un tranello teso da Apollo troppo geloso della sorella.

In effetti unendo con un tratto immaginario le stelle che compongono questa costellazione il risultato può suggerire l’immagine di un gigantesco arciere.

Intanto vediamo di descrivere alcune caratteristiche delle sue stelle.

Come dicevamo è facile individuare le tre che costituiscono la cosiddetta cintura: tre luci in fila, molto luminose, chiamate Mintaka, Alnilam e Alnitak.

In realtà non sono propriamente tre stelle.

Alnilam, quella al centro, leggermente più fioca perché più lontana, è davvero una stella molto grande e luminosa, più di 40 volte più grande del nostro Sole e più di trecentomila volte più lucente. Ma le altre due Mintaka, la più occidentale della cintura e la più luminosa della costellazione e Alnitak, la più orientale, sono sistemi di stelle multiple.

Arrivederci, Orione

Tra le altre stelle che disegnano il profilo di Orione troviamo inoltre le tre più luminose del cielo, Betelgeuse, Rigel e Bellatrix. Betelgeuse, “spalla del gigante” in arabo, è una gigante rossa, distante dalla Terra 300 anni luce, il cui diametro è 400 volte quello del Sole. Rigel, il piede di Orione, è 19 volte più grande del Sole e dista circa 650 anni luce, e Bellatrix ,“la guerriera”, è lontana 250 anni luce. Infine la brillantissima Sirio, situata proprio sotto Orione, viene identificata come il cane del gigante.

Orione è visibile da entrambi gli emisferi, in quello settentrionale il suo arrivo preannuncia il giungere della stagione fredda, viceversa in quello meridionale annuncia la stagione secca.

Così, mentre Virgilio, dal nostro emisfero, lo chiama saevus, nimbosus e aquosus Orion (selvaggio, nuvoloso e acquoso Orione), una leggenda della tribù Sherenté del Brasile, dall’emisfero sud, lo descrive come un giovane alla ricerca dell’acqua.

Per i Sumeri Orione, che chiamavano Uru An-na, Luce del Cielo, rappresentava Gilgamesh, il loro eroe per eccellenza, per gli Egizi si identificava con Osiride il dio civilizzatore che insegnò al suo popolo l’agricoltura, le leggi, il rapporto con il mistero della vita e della morte.

Particolare è ricordare che sia le tre famose piramidi egizie di Cheope, Chefren e Micerino come quelle di Teotihuacan siano state costruite riproducendo la sequenza delle stelle della cintura di Orione, a testimonianza del legame profondo tra terra e Cielo che tutti i popoli hanno riconosciuto.

Un’altra suggestione che questo gruppo di stelle sembra portare con sé è il legame tra la Valle di Susa e l’Egitto. Ai piedi di Orione/Osiride troviamo infatti la costellazione di Eridano, l’antico nome del fiume Po. Secondo un’antica leggenda il nome del fiume deriva dal principe egizio Eridano, fratello di Osiride e custode del segreto del Graal, arrivato in Piemonte per cercare le tracce della discesa di Fetonte, la leggendaria creatura che, a differenza di quanto affermano versioni successive del mito, scese dalle stelle sulla Terra portando in dono la conoscenza ai nostri progenitori.

Restiamo sempre incantati da questo cielo riempito di storie, quasi un grande libro da leggere e rileggere dove immagini diverse e diversi racconti si intrecciano e si sovrappongono.


Per saperne di più sul mito di Fetonte e del principe Eridano:

http://www.shan-newspaper.com/web/tradizioni-celtiche/649-il-mito-di-fetonte-e-la-citta-di-rama-1.html


Previsioni del mese

Pesci: Benedetta primavera: Marzo ti regala un tempo fortunato e pieno di energia positiva. Potrai fare tante cose ma, se qualcosa ti sfugge di mano, lascialo andare, non trattenerlo.

Ariete: L’importanza della realtà: La direzione in cui stai camminando ti porterà lontano a patto che tu ti riferisca sempre alla verità delle cose, oltre l’apparenza e le posizioni di comodo.

Toro: Come un fiume in piena: Ti aspetta un periodo estremamente ricco di stimoli e opportunità. Segui il flusso, non opporti.

Gemelli: Grande chiarezza: Sai che cosa vuoi ottenere e forse anche come fare per ottenerlo. Non scoraggiarti se incontri delle difficoltà e prosegui per la strada che hai scelto.

Cancro: Apri la porta: Stai uscendo da un periodo in cui ti sei sentito un po’ chiuso dentro di te. È tempo di aprirti anche perché incontrerai delle buone risposte dall’esterno.

Leone: Stai connesso: La tua attenzione è indirizzata a quello che stai facendo ma le stelle ti suggeriscono di ampliare il tuo orizzonte, di guardarti intorno. Sarai stupito se saprai guardare gli altri oltre l’evidenza.

Vergine: Nuovi equilibri: Progetti interessanti e nuove esperienze ti coinvolgeranno. Cerca di mantenere sempre il tuo equilibrio interiore e di portare armonia nelle situazioni che vivi.

Bilancia: Momenti piacevoli: Continua il percorso che hai iniziato e che ti regalerà dei bei momenti da vivere con chi ti è caro.

Scorpione: Inizia con un sorriso: Il periodo un po’ “scorbutico” è finito e quindi puoi goderti questo tempo nuovo e questo vento favorevole.

Sagittario: Signori si cambia!: Cambiamenti in atto nella tua vita, nel tuo lavoro, nelle tue attività. Ci saranno svolte positive e interessanti, insomma da non perdere.

Capricorno: A gonfie vele: Periodo favorevole alla realizzazione di progetti e sogni. Attento solo a non farti prendere troppo la mano e a dimenticare che ogni situazione ha un suo equilibrio.

Acquario: Il dado è tratto: Un mese di grandi occasioni vissute come delle autentiche sfide. La sfida più grande sarà con te stesso.


Un personaggio dei Pesci: Albert Einstein


Albert Einstein

I geni religiosi di tutti i tempi risentono di questa religiosità cosmica che non conosce né dogmi né Dei concepiti secondo l’immagine dell’uomo. Non vi è perciò alcuna chiesa che basi il suo insegnamento fondamentale sulla religione cosmica. Accade di conseguenza che è precisamente tra gli eretici di tutti i tempi che troviamo uomini penetrati di questa religiosità superiore e che furono considerati dai loro contemporanei più spesso come atei, ma sovente anche come santi.


Albert Einstein è uno scienziato ma parla di religiosità cosmica. Il suo approccio alla conoscenza ha un respiro ampio e contempla l’infinitamente grande. In questo ritroviamo il punto di vista proprio del Segno dei Pesci.

Albert Einstein è forse lo scienziato più famoso del XX secolo. A lui si devono, oltre ai passi importanti nell’ambito della scienza, anche profondi cambiamenti nella cultura generale.

L’universo in cui viviamo, descritto per secoli dalla cultura maggioritaria come un gigantesco orologio meccanico, è stato rivoluzionato dalla teoria della relatività, che dimostra appunto la relatività dello spazio e del tempo, e dal concetto di cronotopo, l’unità spazio-temporale in cui il tempo si configura come quarta dimensione insieme alle tre coordinate spaziali.

La fede in un mondo esterno indipendente dall’individuo che lo esplora è alla base della scienza della natura. Poiché tuttavia le percezioni dei sensi non danno che indizi indiretti su questo mondo esteriore, su questo “reale fisico”, quest’ultimo non può essere afferrato da noi che per via speculativa. Ne deriva che le nostre concezioni del reale fisico non possono mai essere definitive. Se vogliamo essere d’accordo, secondo una logica per quanto possibile perfetta, con i fatti percettibili, dobbiamo essere pronti a modificare queste concezioni altrimenti denominate il fondamento assiomatico della fisica.

Einstein con i suoi capelli spettinati e la sua famosa linguaccia è diventato anche un’icona, il simbolo dello scienziato geniale, irriverente e fuori dagli schemi.

Albert Einstein nasce il 14 marzo 1879 a Ulm, in Germania, da una famiglia di origine ebraica. Hermann Einstein, il padre, aveva una piccola azienda che produceva macchinari elettrici.

Albert vive i suoi primi anni a Monaco e qui va a scuola, con risultati non così eccellenti come si potrebbe immaginare. È un bambino taciturno, spesso perso nei suoi pensieri che a scuola fatica a seguire le lezioni e in compenso si diverte a fare domande difficili agli insegnanti per metterli in difficoltà. Non ha una buona parlantina, non ha una buona memoria e a scuola si annoia.

Albert Einstein

Un giorno però la sua attenzione viene calamitata da un oggetto particolare: una bussola che il padre gli regala. L’esperienza con la bussola per lui è fondamentale, gli fa scoprire che esistono forze invisibili, come appunto il magnetismo, in grado di influenzare la materia.

Lo studio, che fino a quel momento trovava noiosissimo, diventa improvvisamente interessante e comincia a studiare con passione la fisica, la filosofia e soprattutto la matematica. A dieci anni è in grado di risolvere problemi complessi.

Il linguaggio della matematica lo avvicina anche alla musica. In seguito avrà modo di dire: La musica non influisce sulla ricerca, ma entrambe derivano dalla stessa fonte di ispirazione e si completano a vicenda nel senso di liberazione che ci procurano.

Il suo amore per le scienze non lo avvicina però alla scuola che continua a ritenere un posto in cui si fanno cose noiose.

A causa dei problemi economici la famiglia Einstein si trasferisce più volte, da Monaco all’Italia e da qui in Svizzera. Albert si laureerà a Zurigo.

Nel 1903 sposa Mileva Maric la scienziata che avrà una parte molto importante nella formulazione delle sue teorie. I due divorzieranno nel 1919. Albert sposerà poi la cugina Elsa Einstein.

Subito dopo la laurea Albert per mantenersi lavora come impiegato presso l’Ufficio Brevetti di Berna dedicandosi però contemporaneamente alla sua grande passione, la fisica teorica. Nel 1905 pubblicherà, sugli Annalen der Physik, i tre lavori storici che porranno le basi per la sua carriera accademica.

Nel primo lavoro ipotizza la duplice natura della luce che può comportarsi sia come onda che come particella, nel secondo postula la natura atomica della materia e nel terzo formula la teoria della relatività ristretta.

Da questo momento, e anche grazie agli studi successivi, Einstein ottiene diverse cattedre universitarie: nel 1909 a Zurigo, nel 1911 a Praga, nel 1914 a Berlino.

Nel 1921 riceve il Premio Nobel per la Fisica, non per la sua teoria della relatività, come si potrebbe pensare, ma per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico. Evidentemente la teoria della relatività era troppo rivoluzionaria per essere accettata ufficialmente. Addirittura nel 1922 Einstein viene cacciato in malo modo dalla Reale Accademia delle Scienze di Torino dagli accademici che definiscono le sue tesi “strampalate” e “degne di una scimmia ignorante".

Nel 1933, a causa del clima politico della Germania, si trasferisce negli Stati Uniti, dove viene naturalizzato cittadino statunitense.

Si stabilisce a Princeton dove insegna Fisica Teorica all’Institute for Advanced Studies fino al 1945.

Einstein nell’ottobre del 1939 aveva consegnato al presidente Roosvelt una lettera in cui raccomandava di iniziare le ricerche sulla fissione nucleare per fabbricare ordigni, prima che la Germania nazista fosse in grado di farlo.

Albert Einstein

Dopo la fine della guerra si schiera apertamente in favore della pace nel mondo, promuovendo una vera e propria campagna popolare contro la guerra e le persecuzioni razziste. Pur non avendo mai lavorato direttamente all’atomica forse sente il peso di una sua responsabilità. Una settimana prima della sua scomparsa, avvenuta a Princeton il 17 aprile del 1955, unitamente ad altri sette premi Nobel, compila una dichiarazione pacifista contro le armi nucleari indirizzata al Presidente Roosevelt.

La dichiarazione comincia così: In considerazione del fatto che in ogni futura guerra mondiale verrebbero certamente impiegate armi nucleari e che tali armi mettono in pericolo la continuazione stessa dell’esistenza dell’umanità, noi rivolgiamo un pressante appello ai governi di tutto il mondo affinché si rendano conto e riconoscano pubblicamente che i loro obiettivi non possono essere perseguiti mediante una guerra mondiale e li invitiamo di conseguenza a cercare mezzi pacifici per la soluzione di tutte le questioni controverse tra loro.

E finisce dicendo: Noi rivolgiamo un appello come esseri umani a esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto. Se sarete capaci di farlo è aperta la via di un nuovo paradiso, altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale.



Bibliografia

Einstein - Come io vedo il mondo - Newton Compton Editori

David Stabler - Kid Scientists: True Tales of Childhood from Science Superstars di - Quirk Books




FEBBRAIO 2023


Vorrei


Vorrei

Vorrei leggere nelle stelle un oroscopo di speranza per tutti gli animali non umani che vivono su questo mondo. Vorrei poter leggere che tutto il dolore provocato dalle condizioni terribili in cui vengono forzati a nascere, vivere e morire è scomparso.

Vorrei vederli camminare, correre, volare, saltare, nuotare come piace a loro, amare, essere curiosi, seguire le loro inclinazioni, comunicare e dialogare, anche con noi umani, se hanno voglia di farlo.

Purtroppo le notizie che si ascoltano dai media non vanno in questa direzione.

Ora si parla di insetti ridotti in farine, con una insensibilità totale, come se loro, gli insetti, fossero cose inanimate. Si parla di “gusto”, di “proprietà nutritive”, di “novità” come se loro, i grilli e gli altri poveretti, fossero materiale inerte, pronto all’uso.

Si parla di animali “alloctoni” come se fosse un aggettivo che ne autorizza la morte, anzi la rende più che giusta, perché “alloctono” vuol dire invasore, cattivo, nemico. Dimenticando che nella maggior parte dei casi la causa della loro presenza sul nostro territorio sono proprio quegli umani che ora vogliono condannarli a morte, cacciatori e allevatori in primis.

Si parla dei selvatici in città che disturbano, sporcano, creano incidenti e questo, ovviamente, porta all’unica soluzione possibile, l’abbattimento, come se trasformare strade e parchi in luoghi di caccia sia normale e giustificato da un’imprescindibile esigenza di ordine e igiene. Quella stessa igiene che permette di lasciare per giorni i cassonetti debordanti e maleodoranti o sacchetti d’immondizia sparsi ai bordi delle strade o nei boschi.

Vorrei

In compenso si parla poco degli allevamenti intensivi e del loro progressivo aumento fino all’abominio degli allevamenti verticali dove enormi palazzi vengono riempiti di migliaia di poveri maiali destinati ad essere trucidati per essere trasformati in cibo.

Non si vuol parlare della vivisezione, ancora praticata come se fosse necessaria, quando la sua unica utilità è quella di rimpinguare le tasche di chi vuol mantenere il suo potere nelle università e nei centri di ricerca.

Non si parla quasi mai dei pesci, dei crostacei e dei molluschi, del loro allevamento in enormi cilindri che li contengono a milioni, in condizioni che li rendono pazzi, si ignorano le sofferenze inaudite che si nascondono sotto la parola acquacoltura.

E questo solo per citare alcune delle situazioni drammatiche che vedono gli animali vittime designate, senza guardare ai mille modi in cui vengono letteralmente usati e abusati nello sport, nel gioco, nello spettacolo, per la difesa, per la terapia…

Vorrei poter leggere nelle stelle che il tempo della liberazione è arrivato, che le tante iniziative portate avanti in loro favore, sempre più numerose, hanno prodotto un cambio totale di mentalità nei loro confronti, e anche nei nostri perché la logica che opprime loro, i nostri fratelli in forme diverse, è la stessa che opprime noi umani dividendoci in oppressi e oppressori, maschi e femmine, bianchi e colorati, vecchie giovani per tenerci schiavi.

Vorrei

Sono sicura che siamo in tanti a voler cambiare le cose, a non arrenderci davanti all’ingiustizia. Sono sicura che prevarrà la collaborazione e l’unione tra tutti coloro che sentono sulla loro stessa pelle la crudeltà e l’assurdità di quello che accade e sono sicura anche che sempre più persone si accorgeranno di quanto sia assurdo un mondo basato su regole che portano alla sofferenza anziché alla gioia di vivere e si uniranno al progetto di costruire un mondo nuovo migliore per tutti, un mondo ecospirituale che riconosca pari dignità a tutti i figli di Madre Terra.

Il trattamento riservato agli animali è la più grossa impresa di schiavitù della storia. Eppure noi riteniamo che un giorno non lontano questo momento buio verrà ricordato nei libri di storia come una tappa vergognosa nella battaglia per la civiltà, e al posto dei mattatoi verranno costruiti dei monumenti in ricordo dei miliardi di martiri che hanno versato il sangue per la specie umana (da: TUTTI FIGLI DI MADRE TERRA di Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro, Edizioni Triskel).


Per saperne di più sull’ecospiritualità e sulla questione animale:

TUTTI FIGLI DI MADRE TERRA di Rosalba Nattero  e Giancarlo Barbadoro - Edizioni Triskel

Il libro si può trovare a La Grotta di Merlino in Piazza Statuto 15 a Torino o al sito www.triskeledition.com anche in formato e.book


Previsioni del mese


Acquario: Bibita effervescente: Continua il tempo positivo per te, con incontri interessanti ed esperienze evolutive. Non spaventarti del cambiamenti, assecondali perché saranno motivo di crescita.

Pesci: Troppo facile?: Come nel mese scorso il clima è molto favorevole e ti permette di ottenere quello che vuoi, almeno sul piano pratico, ma persiste un certo nervosismo  che a volte ti rende perfino un po’ aggressivo, come se quel che hai non ti bastasse.

Ariete: Tutto bene: Febbraio ti sorride e ti sostiene nei tuoi progetti creando intorno a te un clima piacevole e favorevole. Sconsigliata solo una cosa: pensare troppo..

Toro: Nervosismo: Si aprono delle nuove porte ma tu sei inquieto, come se non volessi cambiare. Non frenare e vai verso il nuovo.

Gemelli: Orizzonte pulito: Ottime opportunità per te in questo periodo, che si riveleranno molto positive anche nel tempo. A te il compito di non farti influenzare da idee e considerazioni che non derivano dall’osservazione pulita degli elementi in campo.

Cancro: Molto lavoro: Tanti stimoli, tanti impegni e la sensazione che la fortuna non abbia voglia di sorriderti. La dolcezza e l’intuizione possono però aiutarti molto.

Leone: Senza indugio: Questo mese ti porterà a guardare te stesso e ciò che hai intorno con molta chiarezza e al di là delle apparenze. Questo ti consentirà, se vuoi, di arrivare dritto alla meta che ti sei prefisso, senza perdere tempo.

Vergine: Turbamenti: L’equilibrio che hai trovato viene messo in discussione provocando agitazione dentro di te ma, a conti fatti, può dimostrarsi un momento di crescita positiva.

Bilancia: Vita nuova: È il momento di dare una svolta decisa alla tua vita che corrisponda a quello che sei veramente e a quello che davvero vuoi fare, senza ripensamenti e rimuginamenti.

Scorpione: Mantieni la calma: Se lo scorso mese le stelle ti invitavano a muoverti solo quando era necessario ed era stato ben valutato ora invece ti spingono all’azione ma forte di quella calma che hai saputo riconoscere e mantenere.

Sagittario: Fortuna: La fortuna ti sorriderà, quindi non farti frenare da emozioni e desideri che salgono dal profondo e un po’ ti confondono. Muoviti da essere libero quale sei.

Capricorno: Empatia: Manifesta l’empatia che senti dentro di te e vivi il rapporto con gli altri sviluppando questa tua capacità e dando meno spazio al tuo desiderio di affermarti.


Un personaggio dell’Acquario: Robert Burns


A un topo, buttandogli all'aria il suo nido con l'aratro


Povera bestiolina  liscia liscia,
che ti rannicchi tutta paurosa,
non scappar via da me con una fretta
così precipitosa!


Non voglio darti addosso né ammazzarti

con la paletta.

Un personaggio dell’Acquario: Robert Burns

Mi duole assai che l'Uomo abbia spezzato
ogni legame che Natura fa,
sicché di lui tu pensi tanto male
che da me scappi via,
benché pur nato dalla terra io sia
e, come te, mortale.

Lo so che rubi a volte qualche briciola.
Povera bestiolina, devi vivere!
Se una spiga caduta ti sei presa,
non è poi gran pretesa.
E all'altre spighe porterà fortuna
forse quell'una.

La tua casa minuscola è in rovina,
le sue mura-gingilli il vento sperde.
E più non v'è, per fabbricarne un'altra,
un po' di musco verde.
Ché s'avventano rigidi e mordenti
già dell'inverno i venti.

Avevi visto i campi vuoti e nudi
e sentivi venire l'uggioso inverno,
e comodo speravi d'abitare
qui nell'interno.
Ma trac! passando, il vomere spietato
il nido ha devastato.

Quel mucchiettino di stoppie e di foglie
ti era costato un lungo rosicare.
Ora sei scacciato, e dopo tanta pena
non avrai più la tana,
quando la neve prenda a gocciolare
con la gelida brina.

Ma tu non sei, topo terragno, solo

a dimostrar che previdenza è invano.
Il più bel piano, sia topesco o umano,
spesso a rifascio va
e non ci dà quella promessa gioia,
ma sol dolore e noia.

Un personaggio dell’Acquario: Robert Burns

Pur te, a confronto mio, felice, o topo!
solo i mali ti affliggono presenti,
mentre quest'occhio mio si volta indietro
ai ricordi dolenti.
E se guardo in avanti può, tremando,
indovinare il male che verrà dopo.


Questa bella poesia è di Robert Burns, poeta scozzese dei 1700, riconosciuto come the Voice of Scotland. Colpisce la sensibilità di Burns nei confronti di un piccolo topo di campagna che vede la sua casa sconvolta dall’aratro. Burns sa identificarsi con immediatezza e semplicità nel topolino e sa dare al suo vissuto un significato universale, valido per uomini e topi o qualsiasi altro essere. Così come in altre sue poesie e canzoni sa cantare di un singolo evento, di un amore in modo che il suo significato si allarghi diventando senza tempo e confini. Come lo smarrimento del topolino diventa quello di tutti davanti al rompersi di un sogno, l’amore per una fanciulla diventa quello per la Terra e per la Vita.

Robert Burns nasce il 25 gennaio 1759 nel villaggio di Alloway nell'Ayrshire, figlio di poveri contadini e primo di sette fratelli. Il padre però, nonostante le difficoltà finanziarie, fa in modo che i suoi figli, oltre a lavorare, possano studiare. Robert fin da giovanissimo dimostra il suo speciale talento poetico scrivendo versi e poemi ma riesce a pubblicare la sua prima raccolta di poesie solo nel 1787, quando ha ormai 27 anni. Poems, Chiefly in the Scottish Dialect (Poesie, soprattutto in dialetto scozzese) riscuote un immediato successo tra gli intellettuali di Edimburgo e gli regala la celebrità.

Spirito inquieto e appassionato, Burns non rinnegherà mai le sue radici contadine né il legame con la sua terra e la cultura scozzese. Nelle sue opere pone anche l’attenzione alle problematiche sociali e alla necessità di una maggiore uguaglianza tra i ceti. Connesso con il passato ma con uno sguardo al futuro, raccoglierà i canti tradizionali della sua gente perché non vadano perduti ma sarà anche di ispirazione per i futuri poeti romantici e per i futuri fondatori del liberalismo e del socialismo.

Scrive tantissimo, anche in inglese oltre che in scozzese, lasciando un’incredibile raccolta di poesie e ballate nonostante la sua breve vita. Morirà a soli 37 anni, il 21 luglio 1796, a Dumfries per problemi cardiaci.

Ancora oggi la sua nascita è celebrata con la Burns night ogni 25 gennaio, un modo per onorare la memoria del bardo, iniziata pochi anni dopo la sua morte, grazie ai suoi amici e diventata nel tempo l’occasione per onorare tutto ciò che è scozzese come il whisky, le cornamuse e balli delle Highland.

Perché, come dicono le parole dolci e struggenti di una delle sue canzoni più famose, Auld Lang Syne (in italiano Il valzer delle candele)

Credi davvero che i vecchi amici
si debbano dimenticare e mai ricordare?
Credi davvero che i giorni trascorsi insieme
si debbano dimenticare?




GENNAIO 2023


Un anno prezioso come una gemma


Un anno prezioso come una gemma

Il 2023 si prospetta, un po’ per tutti i Segni, come un anno di svolta, di scelte volute e pragmatiche che trasformino in realtà concreta quello che si era pensato o sognato e che chiudano le situazioni lasciate per troppo tempo in sospeso.

L’indicazione è quella di rendere tutto quanto più chiaro e semplice possibile.

Questo pragmatismo però non è materialistico, porta in sè elementi di empatia verso gli altri, di ricerca di libertà e di spiritualità.

Ogni Segno lo vivrà a modo suo ma questi elementi di base restano costanti e questo ci fa dire che sarà per tutti un anno prezioso, anzi prezioso come una gemma così, per ogni Segno, abbiamo voluto indicare una “gemma talismano”, per così dire, da cui trarre ispirazione nel corso di questo 2023. Non si tratterà della gemma che rappresenta quello specifico Segno zodiacale ma quella che meglio lo può aiutare nel corso dell’anno.

Le gemme sono state scelte sulla base del libro “L’Antico Libro delle GEMME” di Rosalba Nattero che ci fa conoscere le proprietà di queste piccole “porzioni di Madre Terra” secondo la chiave interpretativa fornita dall’antico sciamanesimo druidico a cui l’autrice si è riferita nella stesura di questo testo.

Tantissimi auguri a tutti i nostri lettori!


Capricorno: Finire e ricominciare

Il 2023 ti porterà, nei primi mesi, a chiudere quello che hai lasciato in sospeso, ma con saggezza, senza strappi violenti e trattenendo l’esperienza fatta. Poi potrai cominciare un periodo nuovo, basato su nuovi presupposti. Sarà un nuovo straordinario viaggio.

Il tuo talismano sarà lo smeraldo che rappresenta il completamento di un ciclo e il possesso delle esperienze acquisite per affrontare il ciclo successivo.


Un anno prezioso come una gemma

Acquario: Essere

Quest’anno ti promette l’inizio di un nuovo ciclo, potremmo quasi dire un ingresso nel tuo futuro.

Avrai l’occasione di esprimerti, di mostrarti per quello che sei, senza ricorrere a maschere o timidezze ma soprattutto potrai cercare la tua vera essenza e imparare a conoscerti al di là dell’idea che hai di te stesso.

Il tuo talismano sarà il diamante che aiuta ad uscire dalla propria emotività, a rivelarsi.


Pesci: Riflettere

Il tuo elemento, l’acqua, quest’anno anziché il tuo habitat sarà il tuo specchio. Sarà infatti un anno di riflessione, di considerazioni profonde, di ricerca interiore. Ti regalerà un pizzico di saggezza in più e la capacità di guardare gli eventi cogliendone l’aspetto essenziale. Procedi sul tuo cammino illuminando i tuoi passi con la tua lanterna magica.

Il tuo talismano sarà il quarzo fumé che induce alla meditazione, all’introspezione e alla fermata dalla corsa caotica della vita ordinaria.



Ariete: Raccogliere

È il momento di raccogliere i frutti delle esperienze che hai vissuto, di fare tesoro del passato, di fare pace con quello che è stato, con quello che hai fatto o detto e riconoscerne invece il valore, perché è grazie a questo bagaglio che ora sei qui, pronto ad affacciarti al futuro.
Il tuo talismano sarà la rodonite che aiuta a fare tesoro delle esperienze passate e a usarle per costruire il proprio futuro.


Un anno prezioso come una gemma

Toro: Vincere

Avrai a disposizione una grande energia che ti permetterà di mettere in atto tutto quello che vorrai. Esprimi le tue idee, mostra le tue capacità, agisci, ispirato sempre dal senso di armonia che hai dentro di te. Sarà per te un anno vincente.

Il tuo talismano sarà l’agata bianca che simboleggia la vittoria, la conquista dei propri obiettivi, la volontà e la tenacia.


Gemelli: Osare

È tempo di passare all’azione, di mettere in atto quel che hai progettato e anche di ideare cose nuove. Non limitare la tua creatività e scegli progetti che abbiano un ampio respiro, che pur essendo concreti non contemplino solo aspetti materialisti.
Il tuo talismano sarà la pietra di luna che aiuta a cogliere i segni che Madre Terra ci rivolge e…stimola ad andare oltre l’ovvietà delle cose per cogliere le rivelazioni che ci possono fare da guida.

Cancro: Rinascere

Il 2023 sarà per te l’anno della rinascita. Puoi finalmente cominciare qualcosa di nuovo e lasciarti alle spalle un passato un po’ pesante. Non farti condizionare da nessuno e vivi in prima persona senza rinunciare ad essere quello che sei. Mettiti in gioco e frequenta le persone e le situazioni che ti fanno stare bene.

Il tuo talismano sarà il lapislazzuli che è la rinascita a una nuova vita verso orizzonti più ampi e un mondo tutto da scoprire.


Un anno prezioso come una gemma

Leone: Aver fiducia

Un anno un po’ speciale ti invita ad abbracciare la vita, ad avere fiducia a lasciarti andare. Non abbandonarti però tra le braccia delle tue abitudini perché non meritano la tua fiducia, è la tua creatività che deve trovare spazio e nuova linfa.

Il tuo talismano sarà l’ambra che aiuta a trovare fiducia in se stessi e nella via intrapresa. Induce al rapporto di fiducia con Madre Terra e a seguire il suo insegnamento .


Vergine: Scegliere

Il 2023 ti metterà davanti a scelte importanti. Il passato, per quanto significativo, non deve condizionare il tuo domani. Sai già dove vuoi andare e, stai tranquillo, l’esperienza acquisita non andrà perduta, sarà l’inizio del nuovo sentiero. Nei primi mesi segnerai un po’ il passo ma poi camminerai spedito e fischiettando.

Il tuo talismano sarà lo zaffiro blu che stimola ad uscire dagli schemi e dalle consuetudini.


Bilancia: Accettarsi

Sarà un anno molto interessante che ti porterà a conoscerti meglio, a scoprirei tuoi lati più sconosciuti, compresi quelli più oscuri e meno accettati, alla ricerca del tuo vero essere. Ne nascerà una consapevolezza nuova, una maggiore sensibilità ed empatia verso gli altri.

Il tuo talismano sarà la madreperla che rappresenta il momento in cui l’individuo si guarda dentro e scopre le identità fittizie che gli impediscono di trovare se stesso.


Scorpione: Conoscere

Il 2023 ti esorta a guardarti intorno per capire e capirti, uscendo dall’abitudine per vedere gli aspetti meno evidenti della realtà. La tua sensibilità percepisce la presenza del lato invisibile del nostro mondo ma spesso preferisci rifugiarti nelle cose concrete che sai gestire bene. È il momento di allargare il tuo orizzonte.

Il tuo talismano sarà la giada verde che aiuta ad andare oltre l’apparenza delle cose.


Sagittario: Camminare

Quest’anno ti invita a procedere con determinazione sulla strada che hai scelto, senza farti fuorviare da eventuali intoppi. Dovrai prendere decisioni importanti per te ma c’è anche la promessa di momenti fortunati, nei primi mesi, e teneri dalla primavera all’autunno.

Il tuo talismano sarà il rubino che conferisce forza e fermezza, entusiasmo e voglia di vivere.


Tutte le citazioni in corsivo sono tratte da:

L’Antico Libro delle GEMME di Rosalba Nattero - Edizioni Triskel

Il libro si può trovare a La Grotta di Merlino in Piazza Statuto 15 a Torino

o al sito www.triskeledition.com anche in formato e.book


Previsioni del mese


Capricorno: Impazienza: Senti forte l’impulso ad agire e a farlo in prima persona, come espressione della tua libera scelta. Le stelle ti consigliano però di valutare i consigli di chi ti vuole bene per avere un quadro più completo della situazione in cui ti muovi.

Acquario: Un bel cielo: Non ti manca niente per ottenere quello che speri e per vivere un mese molto interessante. Se qualcosa ogni tanto non è proprio come vorresti tu non te la prendere.

Pesci: Manca il sale: Un bel quadro quello che hai davanti a te ma non ti accontenta. Manca qualcosa, qualcosa che lo renda vivo. Ma questo dipenda da te e non dalle stelle.

Ariete: Cuore e ragione: Il classico binomio cuore-ragione è quel che vivrai in questo periodo. Non essere troppo impetuoso e dai spazio anche a chi ti sta vicino e che obiettivamente sa darti molto.

Toro: Un po’ di nebbia: Voglia di scappare. Eppure se sai guardare quel che stai vivendo con attenzione e senza farti influenzare da elementi solo apparentemente significativi, scoprirai che la situazione può essere molto favorevole.

Gemelli: Complessità: Un mese intenso, che si snoderà in un clima complessivamente favorevole. Però tieni gli occhi aperti e osserva sempre con attenzione ciò che ti circonda per capirne tutti gli aspetti.

Cancro: Emozioni: In questo periodo proverai spesso forti emozioni. A volte saranno un po’ destabilizzanti per te ma altre volte costituiranno un ponte per comunicare meglio con gli altri.

Leone: Punti di vista: Le cose che sono di fronte a te sembrano sfidarti ma tu hai uno sguardo nuovo sugli avvenimenti. Meno aggressività, più leggerezza e attenzione ai punti di vista degli altri sciolgono le situazioni ed evitano gli scontri inutili.

Vergine: Clima piacevole: Questo mese godrai di un clima generale favorevole, di stati d’animo positivi e di fiducia verso la vita. Attenzione però a non assumerti impegni eccessivi, spinto dal desiderio di sopperire alle difficoltà di altri.

Bilancia: Buon lavoro: Se da un lato potrebbe insinuarsi uno stato d’animo malinconico dall’altro energie positive ti portano creatività e capacità di entrare in sintonia con gli altri.

Scorpione: Calma: Le stelle ti invitano a non strafare, a mantenere i piedi per terra, a guardarti intorno con lucidità. Puoi procedere solo a patto di essere attento e sicuro dei passi che vuoi fare.

Sagittario: Cambiamenti: Un bel periodo per te, questo mese di gennaio, che ti porterà a cambiamenti interessanti e favorevoli nel segno della libertà di pensiero e azione. Attenzione soltanto a non esagerare e a muoverti sempre tenendo presente la situazione in cui ti trovi.


Il personaggio del mese: Giancarlo Barbadoro e la storia rubata



Giancarlo Barbadoro

Yule*

Neve di Yule.

neve rigeneratrice

che copre la terra

come un sonno benefico

dell’umanità

che trattiene nei sogni

le antiche saghe

all’origine della storia

per indicare

il sentiero

che porta al futuro.


Gennaio è il mese di nascita di Giancarlo Barbadoro, fondatore, con Rosalba Nattero, della rivista on line Shan Newspaper di cui questa rubrica fa parte. Dal gennaio 2020, primo anno iniziato senza di lui, perché Giancarlo ci ha lasciati nell’agosto del 2019, abbiamo voluto dedicargli il primo numero dell’anno, a testimonianza del segno indelebile che ha lasciato nei nostri cuori.

Giancarlo, ovunque sia adesso, per noi è sempre qui.

La sua presenza, il suo esempio, le sue parole continuano ad essere fonte di riflessione e di ispirazione per coloro che hanno avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo personalmente e anche per coloro che hanno potuto leggere i suoi scritti, ascoltare la sua musica o partecipare ad iniziative che da lui sono nate e continuano a vivere nel tempo.

Giancarlo Barbadoro

Quest’anno vogliamo parlare della storia dell’umanità, non quella breve e riduttiva che i libri di storia ufficiali raccontano ma quella che l’Antica Tradizione dei Popoli della Terra ricorda e che può essere, come dice la poesia riportata all’inizio, il sentiero che porta al futuro.

Le antiche saghe, i miti e le leggende di ogni paese del nostro pianeta, - scrive Giancarlo, a quattro mani con Rosalba Nattero, nel libro “Il Cuore Antico” - nei frammenti che sono sopravvissuti alla sistematica distruzione dei centri di potere di ogni tempo, ci tramandano la suggestione di una Età dell’Oro, di un Eden, di una Terra Imperitura da cui l’uomo fu allontanato per sconvolgimenti ambientali. Sconvolgimenti che furono seguiti anche da un cruento sovvertimento sociale che, secondo la narrazione dell’antico druidismo, portarono alla scomparsa di una civiltà sofisticata e evoluta nella cultura e nelle scienze per lasciar posto a un regime di natura patriarcale.

Da allora il nostro mondo è stato disegnato e ipotecato dalle visioni delle grandi religioni storiche. Ciascuna con una propria verità totalmente in contrasto con le altre e quindi spesso e inevitabilmente in un perenne conflitto e un continuo tentativo di reciproca sopraffazione. Verità che non sono mai risultate in sintonia con l’armonia promanata dall’esistenza e dal Mistero che la anima, ma per lo più rispondenti alle visioni dei loro fondatori. Verità non soltanto lontane dalla Natura e quindi da una possibile Causa Prima, eventualmente artefice del tutto, ma anche lontane dai bisogni di crescita morale e spirituale degli individui.

Scomparsa l’antica civiltà edenica, rimase ad imperare quella del patriarcato che aveva origine dalle antiche corporazioni dei cacciatori, sopravvissuti alla catastrofe ambientale grazie alla loro organizzazione militare. Questi impostarono un nuovo ciclo imponendo la loro visione del mondo, separando le competenze dei due sessi, riservando la preminenza a quello maschile, instaurando il principio della sopraffazione del più forte sul debole, introducendo la schiavitù, applicando la pratica del cannibalismo rituale e sancendo il destino tragico di innumerevoli vite, quelle degli animali, non riconoscendo loro alcun diritto e dignità, destinate a divenire fonte di cibo di facile acquisizione.**

Giancarlo Barbadoro

Nella storia dell’umanità si sono alternate bellezza e violenza, evoluzione ed involuzione. A noi è toccato nascere in un periodo crudele, in cui siamo stati privati della memoria delle antiche gesta e della grande civiltà edenica che ne era scaturita. cancellando il passato per dare forza agli ultimi tristi millenni dominati dalla barbarie e dalla supremazia ideologica di stampo patriarcale che ha condannato al tormento ogni tipologia di individui che hanno sofferto per l’impossibilità di esprimersi, di poter vivere la loro creatività e il loro libero pensiero con dignità e rispetto. Alle volte condannati, per età o per non allineamento, all’emarginazione e alla solitudine dell’anima. Spesso anche alla tortura e alla morte. Dalle morali del patriarcato sono scaturite ingiustizie verso le minoranze, discriminazioni di tipo sessista e problematiche psicologiche che caratterizzano ancor oggi il nostro tempo. E questo genere di tragedie non ha colpito solamente l’umanità, ma ha coinvolto anche le altre creature che abitano il nostro mondo, condannate ad essere e a mantenere il ruolo di cibo da mettere in tavola, costrette a vivere disumanamente in allevamenti e portate a morire nella negazione assoluta di ogni dignità e rispetto per l’altra intelligenza, anch’essa in grado di soffrire e di sognare. Eppure, prima che nel nostro tempo si verificasse questa situazione di medioevo spirituale, l’uomo aveva già conosciuto e sperimentato una conoscenza di sé e dell’esistenza e a mezzo di questa aveva edificato civiltà inimmaginabili. La storia è stata condannata a diventare leggenda, importanti biblioteche del passato sono state incendiate da portatori della propria verità e preziosi testi che potevano dare testimonianza di antico sapere sono stati occultati…

Eppure, nonostante questa realtà terribile, l’antica conoscenza non è andata perduta. Seguendo sentieri nascosti, protetta da popoli e persone che l’hanno tramandata, è tuttora viva e vitale e ha la forza di diventare strumento di crescita personale e di speranza per tutti. È il nostro Cuore Antico che continua a battere e che, grazie a Giancarlo abbiamo potuto riconoscere. È la possibilità concreta di ricostruire un mondo e un futuro migliore per tutti.


*“Yule” è tratta da “Al di là della Soglia” tutte le poesie di Giancarlo Barbadoro, Edizioni Triskel.

**Il brano è tratto da “Il Cuore Antico: La tradizione dei Nativi europei tra Storia e mito” di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Natter, Edizioni Triskel.

Entrambi i testi si possono trovare alla Grotta di Merlino in Piazza Statuto 15 a Torino

o al sito www.triskeledition.com anche in formato e.book




DICEMBRE 2022


Quando il sole diventa nero


Quando il sole diventa nero

Uno degli spettacoli più straordinari a cui si può assistere guardando il cielo è l’eclissi. Ne parliamo perché quest’anno, il 2022, ce ne ha regalate ben quattro, due di Sole e due di Luna.

Le eclissi di Luna avvengono quando la Terra, nel suo moto nello spazio viene a trovarsi tra il Sole e la Luna, oscurando con a sua ombra la superficie lunare che da bianca e brillante diventa di un cupo rosso sangue.

L’ultima eclisse, dell’8 novembre, era invisibile dall’Italia e quella del 16 maggio impossibile da osservare nella sua totalità, perché la Luna piena in quel momento veniva a trovarsi già sotto l’orizzonte, cioè era già tramontata. Per chi, vincendo la pigrizia, si è alzato prestissimo per poter osservare il fenomeno è stato comunque difficile restare indifferente guardando la Luna che progressivamente si tingeva di rosso, diventando un astro quasi sconosciuto.

Le eclissi di Sole sono un evento di impatto ancora maggiore. Mentre il Sole pian piano viene oscurato dall’ombra della Luna, che si viene a frapporre tra la Terra e la nostra stella impedendo alla sua luce di arrivare fino a noi, il mondo diventa progressivamente grigio e freddo e cala uno strano silenzio. Del Sole resta solo la corona esterna luminosa, nel caso delle eclissi anulari oppure diventa completamente nero nel caso delle eclissi totali.

Quando il sole diventa nero

Il Sole nero è un evento così archetipale che l’antico druidismo ne aveva fatto un simbolo spirituale, tradotto in epoche molto più vicine a noi nel motto Post Tenebras Lux (dopo le tenebre torna la luce). Un simbolo che racchiude tutta la speranza dell’umanità recitando che dopo le tenebre dell’ignoranza c’è sempre inevitabilmente la luce della conoscenza).

L’eclisse - scrive Giancarlo Barbadoro nell’introduzione al suo libro Meditazione e Spiritualità - rappresentava il manifesto potere della Natura sulle vicende soggettive degli uomini richiamandoli alla sua logica armonica e trascendente e riportando l’attenzione dell’individuo alla sua simbiosi esperienziale con la natura dello Shan e alle potenzialità interiori che poteva sviluppare in ogni caso.

Ricordiamo che per Shan l’antico druidismo intendeva la qualità invisibile e immateriale dell’esistenza, la sua natura mistica.

Per gli antichi sciamani, - continua Barbadoro - il Sole oscurato dalla Luna era il simbolo della consapevolezza mistica dell’individuo risvegliato allo Shan che, anche se temporaneamente oscurato dal plagio della mente e dalla violenza degli oppressori, non era destinato ad essere mai vinto poiché le tenebre avrebbero lasciato inevitabilmente posto alla luce. Ed era possibile quindi sviluppare le potenzialità interiori dell’individuo per giungere alla conoscenza.

Il Sole Nero è il simbolo dello Spirito, il diamante interiore dell’Io consapevole, che non può mai essere sconfitto e che, per quanto l’individuo possa essere calpestato nei suoi diritti e nella sua dignità, emergerà sempre a beffarsi di ogni possibile oscurantismo destinato ad essere eternamente morente.

Quando il sole diventa nero

Le due eclissi di Sole di quest’anno, erano parziali, cioè soltanto una parte del disco solare risultava oscurata.

Quella di sabato 30 aprile era visibile soltanto dall’emisfero sud del nostro pianeta quindi impossibile da osservare direttamente dall’Italia. A quella del 25 ottobre invece era possibile assistere in prima persona.

Difficile comunque restare impassibili davanti al progressivo incedere dell’ombra della Luna che si “mangia” un pezzo di sole: i ritmi della vita quotidiana improvvisamente si interrompono e rivelano la nostra condizione di piccoli esseri aggrappati ad un grosso sasso che ruota nello spazio con altri oggetti enormi, sottoposti a leggi che ci coinvolgono nostro malgrado in eventi di portata cosmica.


MEDITAZIONE E ECOSPIRITUALITÀ di Giancarlo Barbadoro - Edizioni Triskel

si può trovare a La Grotta di Merlino in Piazza Statuto 15 a Torino

o al sito www.triskeledition.com anche in formato e.book


Previsioni del mese


Sagittario: Valutazioni: Ti stai chiedendo chi sei davvero al di là dell’immagine riflessa nello specchio o negli occhi degli altri. È una ricerca profonda e proprio interessante. Hai corso tanto per trovarti davanti a te stesso.

Capricorno: Mutazioni: Dicembre sarà per te il mese del cambiamento. Eventi esterni ti porteranno a modifiche importanti sia fuori, nel tuo ambiente, che dentro di te, nel tuo cuore. Sarai però anche tu a mettere in atto un processo interiore di crescita per uscire dal modo per te consueto di vedere le cose.

Acquario: Consapevolezza: Questo mese ti invita a gestire la tua vita in prima persona, a mettere in gioco le tue capacità applicandole in modo pragmatico, a rendere concreti i tuoi ideali.

Pesci: Creatività: Potresti sentirti più stanco del solito o stressarti facilmente ma per il resto avrai molte belle carte da giocare in questo periodo che favorirà soprattutto la tua creatività e il tuo buon umore.

Ariete: Con calma: Hai bisogno di fermarti per considerare le cose a mente serena e poi agire con consapevolezza evitando che la tua grande energia ti renda ansioso di fare di tutto e di più.

Toro: Sulla scacchiera: È tempo di mettere in pratica le tue considerazioni e i tuoi progetti. Questo mese ti offrirà molte opportunità interessanti.

Gemelli: Quasi un tonico: Potresti avvertire un po’ di stanchezza che ti porterà anche a riconsiderare alcuni tuoi obiettivi ma dicembre saprà sorprenderti con regali inaspettati.

Cancro: Dialoghi empatici: Quando vuoi essere razionale a tutti i costi ti irrigidisci e perdi la tua dolcezza e la tua sensibilità, così i tuoi talenti si rivolgono contro di te. Le stelle ti consigliano di non rinnegare la tua empatia e di usarla non per assorbire i problemi ma per dialogare.

Leone: Passione e fantasia: La routine quotidiana ti sta stretta e hai voglia di rompere gli schemi e vivere con passione e fantasia. Accetta però di non essere sempre tu a condurre il gioco perché è il dialogo che crea esperienza effettiva.

Vergine: Fiducia: Nonostante un calo dell’energia fisica, dentro di te si muovono forze profonde e vitali che ti portano a trasformare in meglio la tua situazione generale. Fidati della vita.

Bilancia: Forza: Energia e concretezza saranno le tue alleate in questo mese di dicembre e ti permetteranno di realizzare i progetti avviati e di metterne in pista di nuovi. E questa tendenza è a tutto campo e non riguarda solo l’aspetto materiale!

Scorpione: Rinascita: Si apre per te un periodo molto positivo, in cui recuperi una grande forza. Puoi superare facilmente gli ostacoli, puoi impegnarti in imprese, puoi rinascere.


Il personaggio del mese: Charles Schulz


Charles Schulz

«Si sente disponibile a mostrarsi al mondo intero?»

«Sì, ma non voglio che loro mi vedano».


Forse la contraddizione è implicita nel simbolo del Sagittario, nel suo essere metà uomo e metà cavallo, certo contradditoria è la risposta che diede Charles Schulz al giornalista che lo intervistava. E contradditorio il disegnatore dei Peanuts lo era anche nella vita, apparentemente semplice ma in realtà profondo ed enigmatico come i suoi personaggi-bambini, ingenui solo ad un primo sguardo superficiale. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy, Shroeder, Sally, Woodstock sono teneri ma arguti, guardano il mondo con l’ingenuità disarmante che è anche saggezza. Schultz disegnò a mano e personalmente tutte le 15.391 strisce giornaliere e le 2506 tavole domenicali con i suoi piccoli straordinari personaggi, pubblicate dall’ottobre del 1950 al febbraio del 2000. Pretese che nessuno dopo di lui ne disegnasse altre. Quando non potrò più disegnare, - disse - non voglio che nessuno prenda il mio posto. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy e gli altri miei personaggi usciranno di scena con me.

Charles Schulz era nato a Minneapolis in Minnesota, USA, il 26 novembre 1922.

Uno zio lo soprannominò subito Spaky, dal nome di un personaggio dei fumetti allora

famoso, il cavallo di Barney Google, e quel nomignolo gli resterà per sempre.

Da piccolo era molto bravo a scuola, amava disegnare e in particolare disegnava in modo simpatico e originale il suo cane Spike che molti riconoscono come l’ispiratore di Snoopy. Le strisce in effetti prendevano spunto dalla vita reale del loro autore e il timido Charlie Brown, che aveva preso il nome da un compagno di scuola di Schulz, rispecchiava Schulz stesso, la ragazzina dai capelli rossi era Donna Johnson, una ragazza di cui era stato innamorato.

Charles Schulz

Schulz non amava molto parlare di sé e lasciava che a raccontarlo fossero proprio i piccoli eroi delle sue strisce, o come disse lui stesso chi legge le mie strisce ogni giorno mi conoscerà di certo; saprà con esattezza chi sono.

Si era scelto un punto di osservazione speciale per guardare il mondo e sapeva coglierne sfaccettature profonde, raccontarle con candore disegnarle con un sorriso. Per lui una vignetta era un disegno che mostra un pensiero sotto un’altra forma. In effetti i Peanuts, nome con cui sono diventate famose le sue strisce ma che a lui non è mai piaciuto, esprimono considerazioni attente e mai banali sulla vita e sul mondo. E il mondo si innamorò delle storie di Charlie Brown e dei suoi amici regalando al loro autore un successo planetario che ancora continua. Le strisce vengono ancora ripubblicate e i personaggi riproposti su quaderni, diari, magliette e altri oggetti di uso quotidiano.

Charles Schulz é morto a Santa Rosa, in California il 12 febbraio 2000, all'età di 77 anni ed è sepolto presso il cimitero di Pleasant Hills di Sebastopol, sempre in California.

Il necrologio scritto per lui dal quotidiano londinese The Times terminava così: Charles Schulz lascia una moglie, due figli, tre figlie e un bambino dalla testa rotonda, con uno straordinario cane.







NOVEMBRE 2022


Samain, l’incontro tra i mondi e un’antica leggenda druidica


Samain, l’incontro tra i mondi e un’antica leggenda druidica

Samain, l’antica festa celtica che la cultura cristiana ha tradotto in Ognissanti e quella americana in Halloween, segna l’inizio del mese di novembre. Samain è una festa profondamente magica che, a differenza delle versioni più moderne, celebrava e celebra il contatto tra il mondo del visibile e quello dell’invisibile, quello che sembra solido sotto i nostri piedi e quello etereo dell’Aldilà dove dimorano esseri diversi, quelli che il folklore identifica in fate e folletti, e coloro che sono stati qui ma hanno passato la soglia.

Novembre, con le sue brume che nascondono la luce chiara del sole e sfumano i contorni di ogni cosa fa emergere qualcosa che solitamente non si vede e permette ai due mondi di incontrarsi e ai loro abitanti di scambiarsi reciproci doni.

Traccia di questa antica consuetudine è rimasta nel portare fiori ai morti o nel lasciare sul tavolo vino e castagne per i visitatori dell’Aldilà nella notte di Ognissanti.

Quello che la cultura maggioritaria ha perduto è l’approccio semplice, curioso a questa tematica che invece ha trasformato in superstizione e paura. L’Autremonde riguarda tutti ed è inutile fare scongiuri per allontanarlo, più interessante se mai è conoscere le esperienze di confine che altri hanno vissuto, le conoscenze tramandate, la riflessione personale sul mistero della nostra presenza in questo mondo, in cui siamo arrivati senza ricordarci da dove e che ad un certo punto lasceremo per andare da qualche parte, forse un altro mondo sconosciuto.

C’è un’antica leggenda druidica che ben si inserisce in questo clima di incontro tra i mondi. È la storia di Kal il primo uomo che morì e che riporta le esperienze di un uomo che muove i primi passi nel misterioso mondo delle ombre, lo esplora fino ad oltrepassare la misteriosa Porta di Luce e incontrare il Dio degli Dei. Kal scopre che le esperienze a volte dolci e a volte scioccanti che ha vissuto fanno parte di un percorso di crescita e di evoluzione interiore e così tornerà indietro per aiutare altri ricercatori di infinito e indicare il cammino scoperto.

È molto interessante notare come questa leggenda antichissima riporti le prime fasi dell’abbandono della vita terrena in modo estremamente simile ai racconti di coloro che hanno vissuto un’esperienza NDE e come alcuni dei temi trattati nella leggenda siano ripresi da film più o meno recenti come se in qualche modo queste esperienze appartenessero alla memoria profonda dell’umanità, segno di un passato comune, nonostante le attuali differenze di cultura che dividono i popoli della Terra.


LA LEGGENDA DI KAL, IL PRIMO UOMO CHE MORÌ

Samain, l’incontro tra i mondi e un’antica leggenda druidica

Quando Kal, il primo uomo che morì fu morto, non si accorse di essere morto. Si svegliò e basta. Aprì gli occhi. Si alzò in piedi e guardò gli altri. Stavano chinati su di lui e lo scuotevano dicendogli di svegliarsi.

Kal tentò inutilmente di chiamare gli amici, ma non riusciva a farsi sentire. Kal cominciò a pensare che era successo qualcosa di strano: non solo gli pareva di essere separato dai suoi amici, ma si accorgeva che era là disteso per terra. Ma lui era lì in piedi, Kal non ci capiva più nulla. All’improvviso si sentì leggero, come se fosse in grado di volare.

Incuriosito e non più preoccupato di quello che stava accadendo, né dei suoi amici, cominciò a sollevarsi da terra.

Il villaggio diventava sempre più piccolo sotto i suoi piedi. Vedeva altri villaggi, il grande fiume e tutta la sua terra bagnata dal grande mare che la circondava.

Kal cominciò a volare come un uccello felice di una nuova libertà giocando come un bambino. Discese in terra e cominciò a passeggiare tra la gente del suo villaggio. Ma nessuno lo vedeva e lo sentiva. Kal cominciò a sentirsi solo e triste. Voleva raccontare agli altri la sua avventura, ma non trovava chi gli desse ascolto. Sempre più triste si mise a girovagare guardando gli altri che ballavano e si divertivano.

Anzi non riusciva neppure a sentire bene la musica e le parole dei suoi amici.

Sempre più solo e sconsolato, Kal capì di essere morto. Intorno a sé diventava tutto sempre più buio. Poco alla voltala luce del giorno svanì e si fece notte. Kal non vedeva più nulla, era completamente immerso in una notte senza fine.

All’improvviso, lontana e minuscola, intravide una luce grande come una stella. La luce si fece più grande e si rivelò come un grosso buco.

Dall’altra parte una luce accecante lo invitava ad avanzare incuriosendolo.

Sporse il capo dentro al buco e si accorse che lui era nel fondo di un pozzo. Di là si vedeva un sole splendente e dei prati verdi.

Kal non aveva più nulla da perdere. Entrò nel buco ed uscì dall’altra parte.

La leggenda prosegue poi ancora in un lungo racconto che possiamo così sintetizzare:

“Nel suo peregrinare nell’aldilà, Kal incontrerà il popolo (i Kuri) e le sue tribù divise secondo i luoghi magici da essi venerati ed abitati. Luoghi coincidenti con punti specifici della terra (le Hamtah, le porte) che tuttavia non sono la terra.

Incontrerà gli eremiti (gli Mnaaku) che gli indicheranno il cammino da seguire per giungere alla “porta della comparizione” (Hamtah-nor) o porta di luce, dove forse avrebbe trovato risposta.

La reazione di Kal di fronte ai Kuri è quella di trovarsi nuovamente di fronte a degli uomini e di essere sulla terra, anche se c’è qualcosa di poco convincente nel loro aspetto e nell’ambiente circostante.

Samain, l’incontro tra i mondi e un’antica leggenda druidica

D’altro canto la reazione dei Kuri, all’apparizione di Kal, è di profonda sorpresa poiché immediatamente hanno compreso che non è uno di loro.

Gli chiedono pertanto chi sia e da dove venga e quando Kal risponde di essere un uomo e di provenire dalla terra non viene creduto.

Gli viene detto che è un bugiardo poiché non esiste altro universo oltre a quello in cui essi vivono. Ma non sanno come smascherarlo, la sua presenza rimane un mistero ed un rompicapo per i Kuri che preferiscono ignorarlo.

Tuttavia la comparsa di Kal fa in breve il giro dei villaggi e sono in molti coloro che vengono ad osservarlo.

La voce della sua comparsa giunge anche ai Mnaaku che vengono anch’essi a interrogarlo.

Si creano due fazioni di eremiti. Una che vuole aiutarlo per adempiere un disegno che sentono prendere corpo (la Hat-a-bah). Altri invece impauriti da ciò che sta avvenendo, che può pregiudicare la stabilità di quel mondo, decidono di eliminarlo in qualche modo.

Ma Kal aiutato dalla prima fazione di Mnaaku, riesce a sfuggire all’agguato tesogli e da quel momento la sua presenza in quel mondo diventa una continua fuga a insidiosi e subdoli nemici che vogliono imprigionarlo e ucciderlo.

Più tardi trova ospitalità presso i Kuri della tribù della pianura che gli sono amici.

Qui vive per molto tempo tra la stima e di alcuni e la commiserazione di altri che lo considerano pazzo per scaricarsi il problema della sua incomoda e inspiegabile presenza.

Gli attentati alla sua vita si susseguono sporadici, ma costanti. Impazzisce di dolore quando scopre che la donna amata stava con lui solo perché lui glielo chiedeva, secondo i costumi del luogo.

Infine un giorno Kal, stanco di vivere in quel mondo che egli giudica pieno di pazzi, stanco di essere braccato e ansioso di scoprire la verità del suo viaggio e del senso di compimento (dell’Hat-a-bah) che si porta dentro, affronta un Mnaaku a lui amico che gli è sempre stato vicino chiedendogli di rivelare la sua vera identità poiché, ormai esperto, ha capito che egli non è un Mnaaku.

Questi gli dà ragione del suo sospetto e lo invita ad entrare nella porta della scomparizione per trovare la verità che egli cerca da tanto tempo.

Samain, l’incontro tra i mondi e un’antica leggenda druidica

Kal accetta l’invito della misteriosa creatura ed oltrepassa la porta di luce.

Al di là di essa egli trova Mat, il Dio degli Dei, che dopo averlo accolto nel tempio, lo trasforma in “divinità” (Ardra).

Divenuto Ardra, Kal ritorna indietro attraverso la porta di luce per parlare con la tribù dei Kuri che lo aveva ospitato e gli Mnaaku amici per indicare il cammino scoperto.

Un giorno ritrova l’ingresso del tunnel da cui era entrato nell’aldilà e vi ripassa per ritornare nel mondo dei viventi che rivede in una nuova luce di tristezza e di abbandono che lo invitano a non rimpiangere nulla di quanto ha lasciato a suo tempo.

Kal vi ritornerà spesso per visitare in sogno gli amici ed insegnare loro le cose che ha imparato ed attendere di accoglierli e guidarli quando essi moriranno.

Un giorno sulla soglia del tunnel incontra la giovinetta Tah-Ai che, sebbene ancora vivente, è venuta ad esplorare l’aldilà.

Insieme dialogano sull’avventura che vivono e stringono un patto di mutuo aiuto per dare conforto ed insegnamento a coloro che desiderano conoscere e percorrere con sicurezza e padronanza il cammino (l’Inuta-sat) che li attende.



La leggenda di Kal è tratta dal libro LEGGENDE DRUIDICHE di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero - Edizioni Triskel, disponibile alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino e anche in formato e.book al sito www.triskeledition.com


Previsioni del mese


Scorpione: Voglia di nuovo: Hai voglia di cambiare e soprattutto di far emergere parti di te che normalmente stanno nascoste e che invece potrebbero regalarti momenti belli e fortunati.

Sagittario: Fai un respiro profondo: Un certo nervosismo ti porta a sbagliare alcune valutazioni e a basarti su elementi instabili senza riconoscere i punti di forza che hai davvero.

Capricorno: Occhi che sorridono: Il Capricorno è noto per la sua “serietà”, ma questo mese ti scapperanno spesso dei sorrisi e per te, che tendi ad essere determinato e metodico, ci saranno situazioni bizzarre che non ti dispiaceranno affatto.

Acquario: Momento solitario: Hai bisogno di stare con te stesso e di guardarti dentro e quello che succede intorno a te in questo momento non ti interessa più di tanto. Guardi dalla finestra solo lo stretto necessario.

Pesci: Realizzazioni interessanti: Un cielo favorevole suggerisce che i tuoi progetti troveranno situazioni adatte a farli crescere e portare a termine.

Ariete: Basi d’appoggio: Stai valutando con attenzione quali siano i tuoi punti di forza. Vedi elementi contrapposti tra loro e non sai se scegliere o integrarli. Non essere frettoloso nel decidere.

Toro: Evoluzione: Una tensione positiva ti porta verso il futuro, quasi di corsa, tanto che a volte hai bisogno di fermare tutto per riordinare idee ed esperienze.

Gemelli: Sotto la superficie: Grandi idee e progetti rivolti al futuro sono resi un po’ opachi da dubbi inutili che tendono ad emergere. Permettiti di essere libero.

Cancro: Tempo di rinascita: Ti aspetta un bel mese pieno di energia nuova e di voglia di vivere. Non riesci a crederci? Eppure le stelle sono dalla tua parte!

Leone: Forza di volontà: C’è tensione nell’aria, e questa tensione ti coinvolge. Equilibri che cambiano richiedono chiarezza per capire e fermezza per agire.

Vergine: Emozioni: Salgono in superficie emozioni dimenticate. Non negarle e non dare loro troppa importanza. Sono come nuvole che il sole scioglierà.

Bilancia: Vicino e lontano: Perché sottovalutare quello che hai accanto e sopravvalutare quello che è un po’ più in là? Gioca le tue carte nella situazione in cui vivi.


Il personaggio del mese: Sacheen Littlefeather



Sacheen Littlefeather

Cara Sacheen Littlefeather,

Ti scrivo oggi una lettera, che sarebbe dovuta arrivare da molto tempo, a nome dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, con umile riconoscimento della tua esperienza ai 45th Academy Awards.

Mentre eri sul palco degli Oscar nel 1973 per non accettare l'Oscar a nome di Marlon Brando, in riconoscimento della falsa rappresentazione e del maltrattamento dei nativi americani da parte dell'industria cinematografica, hai fatto una dichiarazione potente che continua a ricordarci la necessità del rispetto e l'importanza della dignità umana.

L'abuso che hai subito a causa di questa affermazione è stato ingiustificato e ingiustificabile. Il carico emotivo che hai vissuto e il costo per la tua carriera nel nostro settore sono irreparabili. Per troppo tempo il coraggio che hai mostrato è stato ignorato. Per questo, porgiamo le nostre più profonde scuse e la nostra sincera ammirazione.

Non possiamo realizzare la missione dell'Accademy di "ispirare l'immaginazione e connettere il mondo attraverso il cinema" senza un impegno a facilitare la più ampia rappresentazione e inclusione che rifletta la nostra diversificata popolazione globale.

Oggi, quasi 50 anni dopo, e con la guida dell'Indigenous Alliance dell'Academy, siamo fermi nel nostro impegno a garantire che le voci indigene, i narratori originali, contribuiscano in modo visibile e rispettato alla comunità cinematografica globale. Ci dedichiamo a promuovere un'industria più inclusiva e rispettosa che sfrutti un equilibrio tra arte e attivismo per essere una forza trainante per il progresso.

Ci auguriamo che tu riceva questa lettera in uno spirito di riconciliazione e come riconoscimento del tuo ruolo essenziale nel nostro viaggio come organizzazione. Sei per sempre rispettosamente radicata nella nostra storia.

Con i più cordiali saluti,

David Rubin


Questa la lettera è stata spedita il 18 giugno di quest’anno da David Rubin, ex Presidente della Academy of Motion Picture Arts and Sciences, a Sacheen Littlefeather l’attrice e attivista per i diritti dei nativi americani che il 23 marzo 1973 salì sul palco del Dorothy Chandler Pavilion nella serata degli Oscar, al posto di Marlon Brando, per rifiutare l'Oscar vinto dal famoso attore per la sua interpretazione de Il padrino.

Era un gesto di protesta e di denuncia.

Brando aveva chiesto a Sacheen di sostituirlo per spiegarne le motivazioni. E lei, dopo aver rifiutato l’Oscar che gli increduli Roger Moore e Liv Ullman le offrivano, cominciò a leggere, calma e gentile, tra l’ostilità generale, una breve dichiarazione:

Sacheen Littlefeather


Mi chiamo Sacheen Littlefeather.

Sono una Apache e sono presidente del “National Native American Affirmative Image Committee”.

Questa sera rappresento Marlon Brando che mi ha chiesto di parlarvi con un discorso, che non posso condividere con voi per questioni di tempo, ma che sarò lieta di condividere dopo con la stampa.

Lui è molto dispiaciuto ma non può accettare questo premio.

E la ragione è il trattamento degli indiani d'America oggi da parte dell'industria cinematografica, in televisione nelle repliche dei film, e anche nei recenti eventi a Wounded Knee.

Mi dispiace di essermi intromessa in questa serata ma spero che in futuro, i nostri cuori e i nostri pensieri si incontreranno con amore e generosità.

Grazie a nome di Marlon Brando.


Ci voleva coraggio a fare una simile dichiarazione davanti ad attori come John Wayne ed altri che avevano fatto la loro fortuna impersonando il cow boy buono che ammazza gli indiani cattivi. E infatti non furono teneri con lei e qualcuno arrivò addirittura a minacciarla fisicamente.

Sacheen era un’attrice e un’attivista. La sua carriera di attrice finì praticamente quella sera, mentre l’attivismo continuò per tutta la sua vita.

Non si pentì mai di quel gesto, anzi, ne fu sempre fiera. Rosa Parks fu la prima a sedersi su quell’autobus. Qualcuno doveva essere il primo a pagare il prezzo del biglietto. Sono stata io, ebbe modo di dichiarare. E quando finalmente è arrivata la lettera di scuse ha commentato: Noi indiani siamo molto pazienti, in fondo per scusarsi ci sono voluti solo cinquant’anni! Abbiamo imparato a confrontarci con questo argomento mantenendo sempre un certo senso dell’umorismo, è il nostro modo per sopravvivere. Fa piacere vedere però quante cose sono cambiate da quando non ho accettato quell’Oscar tanto tempo fa.

Sacheen era nata il 14 novembre 1946 a Salinas in California, sotto il Segno dello Scorpione.

È morta il 2 ottobre di quest’anno, pochi mesi dopo aver ricevuto la lettera di David Rubin.





SETTEMBRE-OTTOBRE 2022


Le misteriose ruote solari di Rama


Le misteriose ruote solari di Rama

“Rama, antica città celtica” di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero è un libro-guida per gli appassionati di megalitismo e antiche civiltà. In esso troviamo descritte le tracce ancora presenti della mitica città di Rama, che la fanno uscire, per così dire, dalla leggenda per farla entrare a buon diritto nella storia, quella storia volutamente dimenticata, ma non per questo meno viva e presente sotto la patina voluta dalla cultura maggioritaria.

Tra i reperti, per noi amanti del cielo e dei suoi simboli, troviamo le ruote solari, grandi e piccoli cerchi di pietra, a volte pieni e più spesso con un foro centrale, numerosissimi nelle valli di Susa e di Lanzo, a testimoniare che questi luoghi rivestivano un particolare valore spirituale prima della colonizzazione romana prima e cristiana poi.

Nonostante la violenta sopraffazione subita, la memoria dell’antica civiltà pacifica e legata ai valori della natura perdura, anche se nascosta, tramandata attraverso il tempo grazie alle leggende e all’esperienza viva delle famiglie celtiche della zona.

Ricordiamo che le ruote solari sono presenti in tutte le culture dei popoli naturali del pianeta dai nativi europei agli aborigeni australiani, dagli indiani d’America alle comunità native dell’Africa e dell’Asia. Rappresentano il Sole, a volte la Luna, la luce, l’universo ma soprattutto il dono degli dei che vennero dal cielo, il Graal.

Le ruote solari sono infatti legate alla leggenda di Fetonte, la mitica divinità (simbolo dei misteriosi esseri scesi dal cielo alle falde del monte che ora chiamiamo Rocciamelone) che con i suoi doni aiutò l’evoluzione dei nostri antichi progenitori.

E se, come scrivono gli autori del libro citato, non è raro imbattersi, camminando nei boschi della Valle di Susa, in una grande quantità di ruote circolari in pietra di grandi dimensioni, fa un po’ sorridere che l’archeologia ufficiale le identifichi come macine, usate nei mulini per lavorare il grano e altre sementi. Sembra infatti piuttosto strano che gli scalpellini scegliessero, per scolpirle, pareti di roccia verticali o addirittura soffitti di grotte. Così come risulta bizzarro che tanti scalpellini dopo averle scolpite le lasciassero attaccate alla roccia senza terminare il lavoro.

Le misteriose ruote solari di Rama

A ulteriore conferma che queste ruote solari non fossero delle macine, lasciate a metà dell’opera di ignoti e infaticabili operai si può citare il caso di Monpantero, dove su una roccia in verticale che sovrasta il paese, campeggia una ruota solare la cui presenza viene celebrata ogni anno, nella ricorrenza della festa celtica di Imbolc, del 1° febbraio, con un particolare rito di origini antiche, detto il ”Ballo dell’Orso”.

Il folklore, come le leggende, è spesso un mezzo per tramandare, in forma velata, conoscenze antiche, ricordi che non devono andare perduti. Il “Ballo dell’Orso” eseguito sotto la ruota solare ne sottolinea l’importanza mai dimenticata.

Per l’antico druidismo la ruota possiede valori simbolici considerati importanti sul piano della conoscenza e del misticismo.

I ventidue “angoli segreti” della sua circonferenza, secondo il druidismo, costituirebbero i punti fondamentali della dottrina dello Shan, il nome dato dagli antichi alla Natura. Il suo centro invisibile a ogni percezione ordinaria, ma pur esistente poiché dava origine alla circonferenza della ruota, risultava evidente solamente all’intuizione, così come poteva esserlo la Causa Prima di tutte le cose in cui trovava senso la vita e l’intero universo.

A fine luglio di quest’anno la Scuola di Kemò-vad “Sole Nero” ha organizzato un’escursione in uno dei luoghi della Val di Susa in cui sono presenti ruote solari. Si tratta del sito noto come “il Maometto”, nei pressi di Borgone di Susa. Il nome deriva dalla presenza di un’edicola che contiene il bassorilievo di una figura umana, identificata appunto come Maometto, ma più simile alle rappresentazioni del Cernunnus celtico che a quelle del Profeta dell’Islam. Il nome deriva probabilmente dall’abitudine popolare di considerare opera dei “Mori” tutto ciò che non è cristiano e quindi in questo caso riferibile ad un culto precedente.

All’escursione era presente Rosalba Nattero, uno dei due autori di “Rama, antica città celtica”, Giancarlo Barbadoro purtroppo ci ha lasciati nel 2019. La presenza di Rosalba che ha partecipato di persona all’appassionata ricerca delle tracce di Rama portata avanti da Giancarlo e che ancora la continua facendo propria l’eredità culturale di Giancarlo stesso, ha portato ai presenti lo spirito

Le misteriose ruote solari di Rama

che ha sempre caratterizzato il lavoro dei due autori: l’indagine a tutto campo, tra scienza e mistero, senza paletti ideologici che indirizzino verso soluzioni preconfezionate.

Il Maometto è in effetti un luogo particolare che sollecita la percezione del lato misterioso del mondo. Immersi nel verde, si possono vedere l’edicola con il bassorilievo di cui parlavamo, una roccia coppellata, due dolmen ed un grande masso con tre grandi ruote in rilievo sulla sua superficie. Ai piedi del masso sono stati scolpiti dei gradini che suggeriscono l’idea che si tratti di un antico altare.

Questa escursione è stata l’occasione per entrare in contatto diretto con i monumenti megalitici e di conoscerli non da turisti ma da viandanti che cercano un contatto profondo con il luogo, la sua storia, la sua anima.

Un posto per guardare e toccare con rispetto i testimoni di pietra di una storia troppo spesso ignorata, per immaginare percorsi di ricerca su mondi lontani nel tempo e nello spazio, per raccogliersi in meditazione, per assaporare il contatto con la Terra e con il Cielo.

Le ruote solari di Rama sono misteriose perché mettono in contatto con il Mistero da cui trae vita l’universo e tutti noi.


RAMA, CITTÀ CELTICA di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero - Edizioni L’Età dell’Acquario è disponibile alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino e anche in formato e.book al sito www.triskeledition.com


Previsioni di fine estate e inizio autunno


Vergine: La brezza: Questo periodo sarà gentile con te e ti regalerà giorni sereni. Le tensioni si sono sciolte e tu puoi goderti questo tempo favorevole.

Bilancia: Il dialogo: Il 2022 si è dimostrato, finora, un anno importante per te e non è strano se sulle tue spalle pesa un po’ di stanchezza. Sono ancora in arrivo novità interessanti se saprai accoglierle senza tirarti indietro. Guardati intorno e accetta il dialogo.

Scorpione: La sorte: Elementi imprevedibili avranno un ruolo importante nella tua vita e, nonostante la tua diffidenza, saranno portatori di doni, di esperienze che ti faranno crescere e di momenti di dolcezza. Non arroccarti.

Sagittario: La corsa: Un po’ insofferente, un po’ aggressivo, sentirai il bisogno di dominare le situazioni. Fa in modo che la tua irruenza si esprima in modo intelligente e non diventi un inutile sfogo emotivo.

Capricorno: I progetti: È il momento di ripartire dopo la pausa estiva ed è il momento di riprogettare le proprie attività. Ideare e metter in atto strategie ti piace e quindi ti piacerà anche questo periodo che in più promette anche di esserti favorevole a patto che tu sappia tener presente la globalità delle situazioni.

Acquario: La lucidità: Sarà un buon momento per te se saprai mantenere attenzione e coerenza nel muoverti, senza farti sedure dall’improvvisazione.

Pesci: Le contraddizioni: Inutile fare l’aggressivo se hai bisogno di tenerezza. Se hai bisogno chiedi invece di mostrarti “a posto”. Ciò che hai nel cuore aspetta di poter emergere chiaramente.

Ariete: Le possibilità: Continua il trend positivo iniziato in agosto. Un periodo bello per te, che quasi non ci vuoi credere. Lascia andare quel pensiero fastidioso che ti fa dubitare di tutto e goditi la vita.

Toro: La forza: Due mesi importanti per te. È tempo di recupero delle forze, di cambiamento interiore e di grande fermezza che farà di te un elemento positivo nelle situazioni che vivrai.

Gemelli: La profondità: Spesso i Gemelli sono tacciati di superficialità, ma questo periodo regalerà ai nati in questo Segno momenti di profonda riflessione su ciò che nella vita conta davvero. Quindi, amico dei Gemelli, ti troverai a scandagliare le profondità del tuo cuore alla scoperta di una parte di te che magari hai trascurato un po’.

Cancro: Il ponte: Questo sarà per te un momento di passaggio da una situazione un po’ pesante ad una più leggera e gratificante, in cui i nodi man mano si sciolgono. Guarda al futuro con il sorriso.

Leone: La collaborazione: Come le onde del mare che si alzano e si abbassano, quest’anno ti ha regalato momenti di grande forza alternati ad altri di grande debolezza. Ora le stelle ti danno un suggerimento: non sei tenuto ad affrontare tutto da solo, puoi chiedere aiuto, puoi scoprire che la collaborazione è una grande ricchezza.


Due segni, due personaggi

Mary Shelley per la Vergine


Mary Shelley

Quante cose saremmo sul punto di conoscere se il timore o la negligenza non frenassero le nostre ricerche.


Mary Shelley è ritenuta una delle più importanti scrittrici inglesi. È l’autrice del celebre libro Frankenstein, o il moderno Prometeo, quindi la creatrice della figura del famoso “mostro” diventato una vera e propria icona. Forse proprio in quel bisogno di costruire qualcosa di idealmente perfetto che poi nella realtà non si rivela tale, troviamo uno degli elementi dell’animo della Vergine. La storia di Frankenstein ha ispirato numerosi film ed è da molti considerata la capostipite dei romanzi gotici.

È curioso osservare come la stessa vita di questa scrittrice sembri un racconto gotico.

Mary Willstonecraft Godwin, la futura Mary Shelley, nasce a Londra il 30 agosto 1797, figlia di Mary Wollstonecraft e William Godwin. La madre, filosofa, scrittrice e appassionata sostenitrice dei diritti delle donne, muore pochi giorni dopo la nascita della piccola Mary che così rimane sola con il padre, noto filosofo e scrittore. La casa dei Godwin è frequentata da numerosi intellettuali e Mary riceve un’educazione stimolante proprio dall’ambiente in cui vive. Ed è qui che, giovanissima, incontra Percy Bysshe Shelley, poeta romantico, grande ammiratore di William Godwin. I due si innamorano ma William ostacola in tutti i modi questa relazione perché Percy è sposato, ha già due figli ed anche molto più grande di Mary e quindi non lo ritiene adatto alla sua “bambina”.

Si racconta che il primo incontro tra Mary e Percy avvenne nel cimitero in cui era sepolta la madre di lei e proprio sulla sua tomba fecero l’amore per la prima volta. Visto che il padre di lei contrastava la loro unione i due fuggono all’estero, prima in Francia e poi in Svizzera e torneranno in Inghilterra solo a causa delle difficoltà economiche che impediscono loro di continuare a viaggiare. William Godwin rifiuterà a lungo di parlare con la figlia e d’altra parte a causa della loro condotta , considerata immorale, saranno snobbati anche da quelli che un tempo frequentavano.

Nel 1916 Percy, Mary e la sorellastra Claire affittano, in Svizzera, sul lago di Ginevra, una casa vicino alla villa in cui vive Lord Byron che ha una relazione proprio con Claire. Ed è qui che nasce il famoso libro Frankenstein o il moderno Prometeo. I quattro amici più, John Polidori, passano insieme le serate, leggendo racconti di fantasmi e storie di paura finché Byron lancia l’idea che ognuno di loro scriva una storia horror da leggere poi insieme.

È a questo punto che Mary comincia a scrivere la storia del famoso “mostro”.

Mary Shelley

Sembra che l’idea le venga da un sogno in cui un personaggio non meglio identificato plasma una creatura e le dà vita, come aveva fatto Prometeo per ordine di Giove.

Fatto sta che a soli diciannove anni Mary scrive il suo capolavoro. Lo pubblicherà due anni dopo, senza mettere il suo nome, temendo che, essendo scritto da una donna, non avrà nessun successo. E invece il libro suscita subito un grande interesse nel pubblico.

Intanto la moglie di Percy si suicida e in seguito lui sposa Mary. Insieme vanno a vivere prima a Napoli, poi a Roma e poi ancora a Firenze dove nasce il loro bambino.

Nel 1822 Percy muore in mare durante una tempesta, al largo del golfo di La Spezia e così Mary torna in Inghilterra con il figlio. Qui si dedica, in un primo tempo, a scrivere romanzi, tra cui Valperga, un romanzo storico e L’ultimo uomo, che potremmo definire un racconto fantascientifico e, in un secondo tempo, a curare la pubblicazione delle opere di Percy.

Mary muore a Londra il primo febbraio 1851. Di lei ci resta in particolare il suo Frankenstein, un racconto che tratta temi che restano attuali in quest’epoca in cui macchine dotate di intelligenza artificiale sembrano acquisire consapevolezza e suscitano interrogativi sociali ed etici.



Allan Kardec per la Bilancia


Allan Kardec

Nascere, morire, rinascere ancora e incessantemente per progredire, questa è la legge.


Il nome di Allan Kardec è legato allo Spiritismo, pratica che dall’ottocento ebbe una larghissima diffusione fino a diventare una vera e propria filosofia di massa. Nel 1854 Allan Kardec fondò a Lione il movimento spiritista iniziando un processo che avrebbe portato ad una vera e propria religione. Per Kardec lo Spiritismo non era però, come spesso ora viene inteso, semplicemente una specie di passatempo modano per riempire le serate, magari con qualche brivido di mistero, bensì

una scienza che tratta della natura, dell'origine e del destino degli Spiriti e dei loro rapporti col

mondo corporeo. Kardec in pratica si muoveva nel mondo misterioso degli Spiriti con l’atteggiamento pragmatico di un ricercatore scientifico. Della Bilancia interpreta proprio quel bisogno di rivelare qualcosa che è nascosto o sconosciuto.

Léon Rivail, futuro Allan Kardec, nasce a Lione il 3 ottobre 1804 da una famiglia di avvocati e magistrati. Completa i suoi studi in Svizzera, a Yverdun, dove opera Enrico Pestalozzi, il noto pedagogista, di cui in un primo tempo è allievo ma ben presto diventa collaboratore. Leon fa della pedagogia la sua passione, scrive numerosi testi didattici e soprattutto insegna. I suoi interessi sono molteplici, ama la filosofia, l’astronomia, la chimica, la fisica, la medicina.

Ha cinquant’anni quando comincia ad avvicinarsi al fenomeno della medianità, a partecipare alle sedute spiritiche e a studiarle con curiosità e scientificità. Si racconta che la sua presenza in una seduta ne cambi immediatamente lo svolgimento perché le domande di tipo personale poste dagli altri presenti passano in secondo piano e prendono invece importanza quelle sui temi filosofici e scientifici che lui stesso pone.

Sulla base di queste esperienze Lèon getta le basi di una vera e propria religione spiritista affermando tra l’altro che gli insegnamenti del Cristo sono incompleti e che proprio gli Spiriti sono in grado di integrarli, attirandosi così l’ostilità della chiesa cattolica del tempo.

Lèon si ritiene discendente di druidi bretoni e fa riferimento a quella cultura per quanto riguarda il rapporto con il mondo dell’aldilà.

Allan Kardec

Parla quindi della presenza di spiriti guida che possono aiutare i viventi nel loro cammino spirituale, invita ad avere dialogo soltanto con questi, senza richiamare quelli che invece devono portare avanti la loro evoluzione, per non ostacolarla. Scrive tre testi che diventano la base della nuova dottrina: Il libro degli spiriti del 1857, Il Libro dei Medium del 1861 e Il Vangelo secondo lo spiritismo del 1864. Li firma tutti con il nome celtico Allan Kardec che si sceglie a seguito degli incontri medianici con antichi druidi suoi antenati.

Il contributo di Kardec dà allo spiritismo un grande impulso a livello mondiale.

Allan Kardec muore a Parigi il 31 marzo 1869 e viene sepolto nel cimitero monumentate di Père-Lachaise, famoso perché accoglie le ultime dimore di molti personaggi importanti. La sua tomba, un dolmen costituito da antiche pietre bretoni, è tutt’oggi tra e più visitate del cimitero. La pietra che fa da copertura al dolmen porta incisa la frase citata all’inizio, a testimonianza della sua appartenenza all’antico druidismo che postula un processo di morte e rinascita continuo per progredire spiritualmente.



Per approfondire la figura di Allan Kardec e la sua opera:

http://www.shan-newspaper.com/web/misteri/600-spiritismo-un-fenomeno-sociale.html

http://www.shan-newspaper.com/web/esoterismo/270-a-colloquio-con-gli-spiriti.html





AGOSTO 2022


Note magiche nel cielo d’estate


Note magiche nel cielo d’estate

Nel cielo di questa calda estate due concerti del LabGraal hanno regalato musica, riflessione e gioia ai partecipanti di due iniziative speciali: il 19 giugno, in occasione del centenario del Parco Nazionale del Gran Paradiso, nella magica location di Ronco - Molino di Forzo (TO) per il Progetto Montagna Sacra e il 3 luglio a Collegno (TO) in sostegno a Vivi gli Animali onlus, un rifugio in cui animali cosiddetti "da reddito" hanno trovato cure, amore e libertà.

“Il Lab Graal ci sarà sempre per queste iniziative in favore di Madre Terra e degli animali” dice Rosalba Nattero, leader e voce solista di questo gruppo di keltic rock, da sempre impegnato nel sostenere il rispetto per la Natura e per tutte le specie viventi.

Fondato da Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro con l’intento di riproporre la musica celtica e il suo messaggio libertà, di amore per la vita in tutte le sue forme e per il suo mistero, il Lab Graal nasce con una formazione di cinque membri: Rosalba Nattero (voce solista), Giancarlo Barbadoro (poeta e flautista), Luca Colarelli (bagpipe e chitarra), Andrea Lesmo (bouzuki e tastiere) e Gianluca Roggero (tamburi).

Purtroppo nel 2019 è mancato Giancarlo Barbadoro. Nonostante la grave perdita, e il periodo difficile che ne è seguito, il gruppo ha deciso di proseguire il suo cammino: Rosalba Nattero ha raccolto l’eredità intellettuale di Barbadoro e con i suoi compagni, mantiene vivo l’intento che aveva fatto nascere il LabGraal. A Giancarlo è dedicato “The Last Shaman” il nuovo album di prossima uscita, che contiene anche alcuni suoi pezzi inediti. In ogni concerto, sul palco c’è sempre il posto di Giancarlo con il suo flauto che tanto ha ispirato il LabGraal e i suoi amici.

I concerti del Lab Graal sono sempre un po’ speciali: già dai primi pezzi il pubblico si sente partecipe dell’atmosfera che si viene a creare. Comincia a scandire il tempo, a battere le mani e poi, coinvolti anche dal gruppo di danza Triskel, alcuni cominciano a ballare. Man mano altri si aggiungono ed altri ancora, donne, uomini, giovani, anziani, bambini, senza più differenze, formano lunghe catene di danzatori che si intrecciano seguendo la musica che si diffonde nell’aria.

Il 19 giugno scorso la magia del Lab si è ripetuta a Ronco – Molino di Forzo, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso che quest’anno celebra il suo primo centenario. In quest’occasione è stato presentato il Progetto Montagna Sacra un’iniziativa che parte da considerazioni profonde sul rapporto uomo-ambiente e supera l’idea iniziale di un parco come oasi di salvaguardia di ecosistemi e animali in via di estinzione.

Note magiche nel cielo d’estate

Ne parla Toni Farina. La natura libera praticamente non esiste più, dice. Anche con le migliori intenzioni è sempre utilizzata dagli esseri umani. “Vivere nella natura” ormai significa fare escursionismo, alpinismo, turismo… Il rapporto umano con la natura è di invasione e antropizzazione.

La natura è fruita dai più come spazio, come palestra delle proprie attività, luogo d’azione e di soddisfacimento personale e non come ambiente, magari fragile ed esclusivo, di vita di altri esseri. Ormai è tempo di cambiare. Di sostituire le conquiste fisiche con quelle spirituali. Di vedere le cime come luoghi da lasciare “inviolati” alle aspirazioni di “possesso” fisico, ma fonti di ispirazione, contemplazione e riflessioni interiori. La proposta del Progetto è semplice, continua Toni Farina, priva di costi e di divieti: istituire una Montagna Sacra nel Parco nazionale Gran Paradiso, una montagna consacrata alla Natura da cui escludere ogni presenza umana, per dare senso e concretezza al centenario del Parco. La Montagna Sacra è un luogo da lasciare esclusivamente agli “altri”, come simbolo affettivo ed emotivo della Natura tutta per il suo valore intrinseco, non in funzione umana. Non ci saranno divieti e sanzioni per chi non rispetta questa intenzione ma informazione e invito a comprenderne il significato.

Il progetto individua in Monveso di Forzo (3322 m) il monte da eleggere “Montagna Sacra” del Parco Nazionale del Gran Paradiso. È un monte dalla bella forma piramidale, più selvaggio di altri e già di per sé poco frequentato dagli alpinisti.

Dal Parco del Gran Paradiso a Collegno, dove Il concerto in sostegno a Vivi gli Animali onlus, si è svolto all’interno di una giornata dedicata anche al ritorno a casa di Thor, il vitellone che ha vissuto un’incredibile odissea. Fuggito dall’allevamento in cui era nato è riuscito a vivere da solo per diversi mesi, nascondendosi nei boschi. Catturato stava per essere mandato al macello ma Vivi gli animali ha deciso di salvarlo.

Note magiche nel cielo d’estate

Arrivato al rifugio, spaventato, è fuggito di nuovo. Purtroppo la sua paura è stata scambiata per aggressività e sui giornali il povero Thor è stato descritto come un pericolosissimo toro infuriato. Finalmente è stato riportato al rifugio, dove pian piano sta prendendo fiducia e sperimentando che ci sono anche mani umane capaci di regalare carezze anziché bastonate. La storia di Thor diventa anche un simbolo che ricorda tutti gli altri animali fatti nascere al solo scopo di essere sfruttati e uccisi.

Il rifugio di Vivi gli Animali, nato nel 2012, è uno spazio dedicato proprio agli animali definiti “da reddito”, animali a cui non è riconosciuta nessuna dignità pur essendo esseri senzienti. Nell’animo dei suoi fondatori, il rifugio non vuole essere un luogo chiuso e nascosto ma una struttura “aperta” che vuole dialogare con la società per informare e stimolare le persone sulle tematiche animaliste. Un luogo in cui cittadini e scolaresche possano entrare in contatto con animali che vivono in spazi e condizioni etologicamente corrette, per conoscerli e capirli.

Michele Suma e i volontari del Rifugio parlano con passione di questo progetto: vedere, toccare con mano, che una mucca o un maiale sono capaci di atteggiamenti e “sentimenti” non dissimili da quelli di un cane o di un gatto; vedere che hanno una vita sociale e non sono vuote macchine da carne o da latte o da uova, crediamo valga, e sia più efficace di tante parole sullo specismo. Crediamo che solo da una consapevolezza profonda, vissuta, possa nascere un diverso atteggiamento di rispetto nei confronti degli animali e di tutti gli esseri senzienti, sviluppando consapevolezza e solidarietà.

Gli esseri umani non sono i padroni del mondo, partecipano alla vita insieme a tanti altri esseri che hanno pari dignità, tutti figli della stessa Madre Terra, partecipi dello stesso Mistero: questo il messaggio profondo che è risuonato nel cielo di questa calda estate.


Per conoscere meglio il LabGraal: http://www.labgraal.org/lab/

Per documentarsi sul Progetto Montagna Sacra: https://serenoregis.org/2021/08/11/progetto-montagna-sacra/

Per saperne di più su Vivi gli animali Onlus: https://www.viviglianimali.it


Previsioni per il mese


Leone: Cambiamenti: Agosto sarà un periodo di passaggio e molte situazioni e cose che ti riguardano muteranno ma senza acquisire ancora un aspetto completamente nuovo. Meglio rimandare le decisioni a quando tutto sarà più chiaro.

Vergine: Come il vento: Questo è il consiglio delle stelle che ti sollecitano a vivere la vita con libertà e leggerezza. È un buon tempo questo per te.

Bilancia: Valutazioni: Questo mese ti richiede calma e attenzione per agire al momento giusto e trovare sempre gli indispensabili momenti di fermata nella corsa quotidiana.

Scorpione: Respiro: Non affannarti dietro gli avvenimenti e non farti sopraffare dalla tua irruenza. Agosto è da vivere con calma.

Sagittario: Azione: La tensione del mese scorso si trasforma in azioni e cambiamenti. È il momento di uscire dalle abitudini e sperimentare cose nuove.

Capricorno: Lucidità: Ti senti emotivamente un po’ fragile ma nonostante questo riesci ad avere una invidiabile chiarezza delle situazioni in cui ti trovi e di come agire.

Acquario: Precarietà: Sei un po’ sottotono e prendi male tutto ciò che aggressivamente o improvvisamente viene a turbare l’equilibrio che ti sei costruito. Eppure le stelle ti consigliano di non stare sulla difensiva e accettare le sollecitazioni esterne.

Pesci: Emersione: Agosto ti invita ad uscire da ciò in cui sei immerso. Può essere una situazione, un’idea, un’emozione che puoi guardare da un altro punto di vista o decisamente abbandonare.

Ariete: Tante opportunità: Ti aspetta un bel mese, pieno di occasioni interessanti sia sul piano pratico che nei rapporti con gli altri. Quello che inizi procede con facilità.

Toro: Fermata: Agosto non vuol proporti novità anzi ti vuole poco attivo e se ti ribelli ti scoraggia o ti ostacola. Rilassati e fai un po’ di vacanza.

Gemelli: Nuovi incontri: Indaffarato, anzi un po’ di corsa ma in compenso sarà l’occasione per conoscere nuova gente e magari qualcuno particolarmente interessante.

Cancro: Incertezza: Situazioni complicate comportano molti pensieri e quindi stress. Mantieni un po’ di leggerezza, non farti coinvolgere troppo.


Un personaggio del Leone: George Bernard Shaw


George Bernard Shaw

Gli animali sono miei amici e io non mangio i miei amici

È una bella affermazione di George Bernard Shaw, semplice e chiara, senza tanti giri di parole. Così come quando riferisce di una domanda che gli viene spesso rivolta: “Perché lei è vegetariano?” E lui risponde “State confondendo le cose. Perché dovrei giustificarmi per il fatto di mangiare in maniera decorosa? Se mi ingozzassi di carcasse bruciacchiate di animali, allora sì che potreste chiedermene il motivo!”.

Shaw, scrittore e drammaturgo irlandese, premio Nobel per la letteratura nel 1925, è noto per la sua insofferenza alle convenzioni sociali e religiose, per la sua ironia e per la sua scelta di essere vegetariano per amore degli animali.
Si autodefinisce un predicatore vestito da saltimbanco e in effetti i suoi scritti e soprattutto le sue pieces teatrali pur con uno stile ironico e brillante trattano temi importanti e vogliono scuotere le coscienze dei lettori e degli spettatori. Per lui il teatro deve essere una fucina di pensieri, una guida della coscienza, un commentario della condotta sociale, una corazza contro la disperazione e la stupidità, e un tempio per l’Elevazione dell’Uomo.

Dal suo Segno zodiacale, il Leone, eredita la franchezza e l’esuberanza, la facilità di interagire con il mondo e la sensibilità verso l’ingiustizia (Quando un uomo vuole uccidere una tigre, lo chiama sport; quando una tigre vuole uccidere lui, la chiama ferocia).

George Bernard Shaw nasce a Dublino il 26 luglio 1856 da una famiglia di origini inglesi. La sua istruzione avviene, più che attraverso la scuola, grazie alle letture di Shakespeare e della Bibbia.

George Bernard Shaw

A circa vent’anni, quando il padre alcolista ha prosciugato tutti i soldi disponibili, si trasferisce a Londra dove la madre insegna canto e qui, dopo aver letto Il Capitale di Marx aderisce alla Fabian Society, il movimento socialista che in quegli anni appassionava i giovani intellettuali inglesi.

Vuol diventare scrittore ma i suoi primi lavori hanno scarso successo, quindi passa al giornalismo e alla critica musicale e teatrale. Grande ammiratore di Wagner e del teatro di Ibsen, nel 1892 comincia a comporre lui stesso opere teatrali. La sua prima opera è Le case del vedovo, ma è con il suo terzo lavoro, La professione della signora Warren, del 1894, che incorre nella censura per il suo modo di trattare un tema scabroso come la prostituzione femminile, senza condannarlo moralmente.

Nel 1898 sposa l’ereditiera irlandese Charlotte Payne-Townshend che lo libera dalle preoccupazioni economiche e gli permette di dedicarsi completamente alla creazione artistica.

La sua opera più famosa è Pigmaglione, che tra l’altro ispirerà il celebre film My fair Lady, in cui affronta il tema dell’emancipazione femminile. Scrive decine di pieces tutte di grande successo. Sono opere brillanti e profonde, ironiche, a volte con una satira tagliente, ma anche profondamene umane e poetiche, con personaggi magistralmente delineati. Nel 1925 gli viene conferito il Premio Nobel per la letteratura per la sua opera carica di idealismo ed umanità, la cui satira stimolante è spesso infusa di un'originale bellezza poetica, ma lui in un primo tempo lo respinge, poi viene convinto ad accettarlo. Non ritirerà però mai il premio in denaro.

Continua a scrivere fino al giorno della sua morte, che avverrà il 2 novembre 1950, a novantaquattro anni, per una caduta accidentale mentre insegue una farfalla.


Non smettiamo di giocare perché invecchiamo; invecchiamo perché smettiamo di giocare.





LUGLIO 2022


Dialoghi con il cielo


Dialoghi con il cielo

Forse siamo in tanti che la notte, guardando su nel cielo le stelle lontane, pensiamo ad altre umanità che su altri mondi come il nostro vivono le loro vite, si interrogano sulla natura dell’esistenza e sul suo senso come noi facciamo qui.

Nonostante la cultura ufficiale solo recentemente abbia cominciato ad ammettere che sarebbe perlomeno strano che nello spazio immenso ci fosse un unico piccolo pianeta su cui si è sviluppata la vita, la presenza degli alieni e soprattutto la possibilità di comunicare con loro, ha sempre fatto parte del nostro sentire, non solo quando eravamo piccoli e pieni di curiosità e fantasia, anche da adulti nell’appassionaci di fantascienza e ricerche spaziali.

E anche ammettendo che sia un’idea assurda da dove ci viene? Come mai antichi dipinti ed oggetti fanno tranquillamente riferimento ad una presenza aliena qui sulla Terra come se fosse normale? Come mai le leggende più arcaiche di tutti i popoli raccontano di creature venute dal cielo che hanno aiutato l’umanità di allora in modo sia pratico che spirituale?

Queste considerazioni, questa volta, sono nate da una notizia del maggio scorso. Il 13 maggio, infatti, al Centro spaziale “Giuseppe Colombo” di Matera, si è svolto il momento finale di un’iniziativa dedicata ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie: un concorso, ideato dall’Inaf e intitolato “C’è posta per ET”, che consisteva nell’invito a preparare un messaggio da inviare nello spazio, nel tentativo di comunicare con esseri di altri mondi, ispirandosi a quello mandato nel 1974 dal radiotelescopio di Arecibo.

Le adesioni degli studenti sono state numerosissime e gli incaricati hanno avuto non poche difficoltà a scegliere, tra i tanti messaggi pervenuti, quelli da inviare nel cielo, sperando che qualcuno possa coglierli e magari rispondere.

Dialoghi con il cielo

Il concorso era stato lanciato lo scorso settembre e ha portato i ragazzi ad affrontare temi complessi e coinvolgenti nel tentativo di stabilire che cosa valesse la pena di comunicare agli sconosciuti interlocutori e con quale linguaggio inviarlo dato che non si sa quali siano i loro modelli di riferimento, né si conoscono i mezzi con cui potranno ascoltare e decodificare il messaggio.

Sono stati scelti tre messaggi che sono stati inviati, alle 20,30 del 13 maggio, in direzione della Luna e degli esopianeti Kepler-296, Trappist-1 e GJ 411.

Una nota dell’ANSA riporta la spiegazione di Piero Tognolatti, professore dell’Università dell’Aquila, sulle modalità dell’invio: la trasmissione del messaggio verso gli esopianeti prescelti avverrà mediante una serie di impulsi radio che, a seconda della loro frequenza, rappresenteranno un pixel nero (bit 0) o un pixel bianco (bit 1). Gli impulsi avranno frequenze che differiscono tra loro di 344 Hz. Per noi sarà possibile ascoltare questi impulsi, che suoneranno come le note La4 e Sol5, e vedere come essi rappresentano, bit dopo bit, il messaggio che si vuole inviare a E.T.

Molti ricorderanno il messaggio radio lanciato da Arecibo del 1974 verso l’Ammasso Globulare di Ercole. Era composto da 1679 cifre binarie ed era stato ideato dall’astrofisico statunitense Frank Drake, in collaborazione con altri scienziati tra cui l’astrofisico Carl Sagan. Riportava i primi dieci numeri naturali, i numeri atomici dei cinque elementi che costituiscono il DNA e le basi per i nucleotidi, tre rappresentazioni grafiche leggibili che raffigurano, in ordine, la struttura elicoidale del nostro genoma, un uomo di statura media del pianeta Terra, il nostro sistema solare e il radiotelescopio di Arecibo da cui era spedito il messaggio stesso.

Il radiotelescopio di Arecibo ora non è più in funzione perché, a seguito dei gravi danni avuti con il terremoto del 2020 è collassato nel dicembre dello stesso anno, ma nel 2018 era stata lanciata un’iniziativa analoga a quella di Matera. Anche qui c’è stato un concorso destinato alle scuole, dalla materna all’università, che ha previsto la formazione di squadre intergenerazionali e multidisciplinari, ognuna composta da cinque studenti e un tutor, per arrivare alla stesura di un nuovo messaggio da inviare nello spazio.

Dialoghi con il cielo

Vogliamo ancora ricordare alcune iniziative ormai storiche, messe in atto dalla NASA, per tentare il contato con esseri di altri mondi. Nell’eventualità che le sonde Pioneer 10 e 11 venissero intercettate da alieni, erano state fissate, sui fronti dei supporti delle antenne, delle placche in alluminio anodizzato con oro con rappresentati un uomo e una donna nudi e vari simboli che indicavano la provenienza delle sonde stesse.

L'iniziativa è stata ripetuta nel 1977, elaborando un messaggio più complesso e dettagliato, composto di suoni e filmati, inserito in un disco fissato alle sonde Voyager.

Questi tentativi di contatto sono stati progettati da scienziati, non da burloni o fanatici, e confermano che è naturale pensare alla presenza di esseri che vivono in altri mondi. Forse, nel nostro profondo conserviamo in qualche modo anche il ricordo di eventi accaduti in un tempo lontano, alle radici della nostra storia, come testimonia la Tradizione a cui si riferiscono i popoli naturali.

Per gli appassionati dell’argomento consigliamo ancora una volta il libro ALLA RICERCHE DI INTELLIGENZE DIVERSE di Giancarlo Barbadoro pubblicato dalle Edizioni Triskel, acquistabile alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino e disponibile anche in formato e.book al sito www.triskeledition.com


Previsioni per il mese


Cancro: Istanti mutevoli: Nonostante il periodo sia nel complesso positivo, tanti piccoli contrattempi fanno ti fanno cambiare direzione e umore continuamente. Trova il punto fermo dentro di te.

Leone: Contraddizioni: Ancora un mese ambivalente, anche se più tranquillo di quello passato. Le cose sembrano mettersi al meglio favorite anche dal tuo atteggiamento positivo e poi all’improvviso… ti vengono i nervi. Ma durano poco e il buonumore ritorna.

Vergine: Un po’ di follia: Ti aspetta un bel mese pieno di promesse e opportunità. Lascerai da parte la tua voglia di capire i dettagli e spezzare il capello in quattro e scoprirai il piacere di passeggiare senza meta precisa.

Bilancia: Cielo sereno: Le stelle ti sono favorevoli e luglio ti regalerà allegria e tranquillità. Potrebbero esserci incontri interessanti con persone che condivideranno almeno un pezzo di strada con te.

Scorpione: Soffio di libertà: Voglia di respirare aria libera, di correre a perdifiato. Questo mese ti favorirà in questa tua esigenza, forse complice il clima di vacanza che luglio porta con sé.

Sagittario: Bisogno di calma: C’è un po’ di tensione nell’aria e tu hai bisogno di calma. Nonostante tutto non perdi il tuo ottimismo e trovi la strada per uscire dalle situazioni spinosette in cui finisci per trovarti.

Capricorno: Portare a termine: Con la testa un po’ in vacanza ma ancora un po’ affaccendato nel lavoro, trascorrerai il mese impegnato a concludere situazioni per recuperare il tuo spazio e la tua tranquillità.

Acquario: Un po’ di caos: Ti aspetta un mese un po’ caotico con opportunità che si affacciano all’improvviso e ti farebbero cambiare rotta, ma quello che stai portando avanti non è ancora concluso...Sarai un po’ frastornato ma l’ultima parte del mese sarà più favorevole.

Pesci: Viva l’avventura: Periodo molto positivo, pieno di vitalità, fiducia, voglia di esplorare, di scoprire cose nuove e metterti alla prova.

Ariete: Uno sguardo diverso: La spinta all’azione è sempre forte ma prende piede il bisogno di guardare gli avvenimenti con maggior distacco, alla ricerca di una libertà maggiore.

Toro: Tempo proficuo: Se volevi un mese tranquillo in cui assaporare il clima di vacanza sarai deluso, in compenso le stelle ti promettono il successo delle tue iniziative e dei tuoi molti progetti. Sarà un mese multicolore e interessante.

Gemelli: La dolcezza: È il tuo lato più dolce a prendere il sopravvento in questo mese. Saranno gli affetti a coinvolgerti o forse ancora di più il bisogno di lasciarti andare, senza tenere sempre tutto sotto controllo.


Un personaggio del Cancro: Gustav Klimt


Gustav Klimt

Sono bravo a dipingere e disegnare; lo credo io stesso e lo dicono anche gli altri, ma non sono sicuro che sia vero. Di sicuro so soltanto due cose:

1) Di me non esiste alcun autoritratto. Non m'interessa la mia persona come "oggetto di pittura", m'interessano piuttosto le altre persone, specie se di sesso femminile, ma più ancora le altre forme. Sono convinto che la mia persona non abbia nulla di particolare. Sono un pittore che dipinge tutti i santi giorni dalla mattina alla sera. Figure e paesaggi, ritratti un po' meno.

2) Non valgo molto a parlare o a scrivere, tanto meno se devo esprimermi a proposito di me stesso o del mio lavoro. Alla sola idea di dover scrivere una semplice lettera l'angoscia mi attanaglia come il mal di mare. Temo proprio si debba fare a meno di un mio autoritratto artistico o letterario, ma non è una grande perdita. Chi vuole sapere di più su di me, cioè sull'artista, l'unico che vale la pena di conoscere, osservi attentamente i miei dipinti per rintracciarvi chi sono e cosa voglio.

Così Gustav Klimt, quasi suo malgrado, traccia quell’autoritratto che dice di non sapere e voler fare. Klimt è stato uno dei più significativi artisti della Secessione viennese, quel movimento artistico che promulgava l’opera d’arte totale, la fusione di tutte le arti, in nome della creatività. Parte di quella corrente che coinvolse, con nomi diversi (Liberty, Art Nouveau), l’Europa tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, anche la Secessione viennese proponeva il recupero della tradizione con l’utilizzo di materiali e forme nuovi.

Tra le sue opere più famose ricordiamo Le tre età della donna, Giuditta II, Il bacio, l’Albero della Vita.

Gustav Klimt è stato un artista incredibilmente versatile, oltre che pittore era anche disegnatore, decoratore, litografo, mosaicista e ceramista. Nelle sue opere troviamo i temi più svariati dal ritratto ai paesaggi, dal nudo ai soggetti religiosi, passando per le allegorie e i simbolismi. Le sue opere più famose, e tutt’ora molto apprezzate, sono caratterizzate da elementi decorativi preziosi, dall’uso dell’oro e da figure ad un tempo allegoriche ed erotiche. Nella sua arte i critici riscontrano anche un legame con le teorie psicoanalitiche di Freud, che in quegli anni influenzavano fortemente la cultura. Per Klimt potremmo anche dire che questo si lega a quanto il suo Segno zodiacale rappresenta, cioè il mondo del sogno con tutte le sue implicazioni.

Gustav Klimt

Gustav Klimt nasce a Baumgarten,cittadina austriaca, il 14 luglio del 1862, da padre orafo e madre appassionata di musica lirica, secondo di sette figli. Si iscrive a soli 14 anni alla scuola d'arte e mestieri del Museo Austriaco per l'arte e l'industria, imparando numerose tecniche artistiche. Nel 1881: con il fratello minore Ernst ed il compagno di studi Franz Matsch fonda la Compagnia degli artisti che riscuote subito un notevole successo ed ottiene incarichi importanti come le decorazioni per il Burgtheater di Vienna nel 1886 e per il Kunsthistorisches Museum nel 1890 della stessa città.

Nel 1890 Klimt riceve il premio imperiale per un dipinto che rappresenta proprio la platea del Burgtheater con ben 130 ritratti di personalità viennesi.

Intanto, l’anno dopo, grazie al fratello Ernst, conosce la diciottenne Emilie Flöge, che sarà la sua compagna di vita. I due resteranno uniti in una relazione libera.

Si dice che Klimt abbia avuto diverse figli naturali con altrettanto diverse donne ma per lui la famiglia resterà sempre quella della nascita, infatti vivrà tutta la vita con la madre e le due sorelle non sposate, Clara e Hermine.

Nel 1892 muore il fratello Ernst e la Compagnia degli Artisti si scoglie. Klimt resterà profondamente turbato dalla morte di Ernst. Nonostante la fine della Compagnia degli Artisti, 1894 Klimt e Matsch ricevono l’incarico di dipingere i pannelli allegorici per l’Aula Magna dell'Università di Vienna.

Pur avendo iniziato la sua carriera come artista ufficiale, le autorità viennesi cominciano a muovere a Klimt delle pesanti critiche perché vedono nelle sue opere forme e contenuti che ritengono scandalosi. Per questo l’artista interrompe la sua carriera pubblica e sarà tra i fondatori della Secessione viennese, contro l’accademismo e per la libera creatività. Prenderà le distanze da questo movimento nel 1906.

I successi continuano: nel 1900 all’Esposizione internazionale di Parigi riceve il premio come autore della migliore opera straniera, nel 1909 la Biennale di Venezia gli dedica una sala personale, nel 1911 a Roma riceve la medagli d’oro all’esposizione internazionale di Belle Arti.

Segue un periodo in cui Klimt è meno presente sulla scena culturale viennese e si apre invece ad un nuovo stile ispirato all’oriente, il cosiddetto Stile fiorito.

Ci piace ricordare di lui anche un particolare meno noto, la sua grande simpatia per i gatti. Il suo giardino ne ospitava parecchi e alcuni di loro furono testimoni della nascita di molti dei suoi quadri.

Klimt muore il 6 febbraio 1918 colpito da un ictus, a 56 anni.


Chi sa vedere le cose belle è perché ha la bellezza dentro di sé.





GIUGNO 2022


Ma dov’è il futuro?


Ma dov’è il futuro?

Dov’è il futuro? Esiste già? E se non esiste come posso tentare di prevederlo? Sono domande che un appassionato di astrologia non può non porsi anche se poi resta lì, con i suoi punti interrogativi, senza trovare una risposta. Quando compiliamo un oroscopo cerchiamo di guardare oltre il presente, quando interroghiamo le stelle chiediamo che cosa avverrà. Ma come possiamo vedere il futuro se non esiste già da qualche parte?

Proprio questo tema del futuro, o meglio più in generale del tempo e della sua natura, è affrontato in un libro presentato lo scorso 23 maggio, al Salone Internazionale del Libro di Torino. “I viandanti del tempo” di Giancarlo Barbadoro viene pubblicato, postumo, dalle Edizioni Triskel proprio in occasione di questo importante appuntamento torinese.

È un libro speciale, un vero e proprio viaggio su percorsi sconosciuti che conduce il lettore in dimensioni inesplorate, affrontando argomenti complessi con un linguaggio semplice, chiaro, coinvolgente.

Nella sala Indaco del padiglione Oval, del Lingotto Fiere, Guido Barosio, direttore di Torino Magazine, Gino Steiner Strippoli, giornalista, e Rosalba Nattero, giornalista e scrittrice, hanno portato i presenti ad affacciarsi su tematiche capaci di sconvolgere non poche certezze sulla natura della realtà che viviamo sia dentro che fuori di noi.

Che cos’è il tempo? Dove va a finire il passato? Dove si trova il futuro? È possibile viaggiare nel tempo? E se sì quali paradossi comporta? Questi alcuni degli interrogativi che Giancarlo Barbadoro affronta in questo libro, con la libertà di pensiero che - come hanno rilevato i relatori - lo ha sempre contraddistinto e con la serietà della ricerca di dati, esperimenti e ipotesi che – come testimonia anche la nutritissima bibliografia - la scienza attuale formula via via, nel tentativo di conoscere il luogo misterioso in cui ci troviamo a vivere, spesso ripercorrendo sentieri già visitati dall’antica tradizione druidica.

Questo senso di mistero era tangibile nella sala Indaco, dove i tre relatori, tutti e tre tra i fondatori del Centro Studi Giancarlo Barbadoro, hanno saputo trasportare i presenti nell’atmosfera del libro, rendendo tangibile la condizione di “viandanti del tempo” che noi tutti viviamo e di cui ci accorgiamo quando il rumore del quotidiano si acquieta.

Mentre Guido Barosio tracciava la figura di Giancarlo come scienziato innovatore, di quelli che sanno guardare oltre il dimostrato, l’acquisito per lanciarsi su percorsi ancora inesplorati, senza però mai rinunciare alla pragmaticità e alla razionalità della ricerca, Rosalba Nattero aggiungeva l’ampio raggio dei campi di interesse di uomo che si è sempre battuto per i più deboli, indipendentemente dalla cultura o dalla specie di appartenenza, ma che era anche appassionato a temi, come appunto quello dei viaggi nel tempo, che riteneva in grado rompere l’ovvietà basata su schemi che diventano prigioni. Uno di questi schemi è l’immutabile e irreversibile idea della freccia del tempo in base alla quale i viaggi nel passato e nel futuro diventano impensabili.

Ma dov’è il futuro?

È possibile mettere in crisi quest’idea? La scienza lo sta già facendo. Ma se i viaggi nel tempo sono possibili qualcuno da quello che per noi è futuro potrebbe essere arrivato qui, nel nostro presente che per lui è passato e questo che cosa comporta? E se il futuro già esiste ci sono dei noi stessi più maturi, magari più saggi che potrebbero aiutarci sul nostro cammino di vita? E possiamo entrare in contatto con loro?

Gino Steiner sottolinea l’utilizzo da parte di Giancarlo dei miti e delle leggende come fonti di dati interessanti, perché i viaggi nel tempo non sono una scoperta della fantascienza attuale ma hanno radici profonde nella storia dell’umanità.

Paradossi temporali, scelte minime che cambiano la vita, lettere dirette a noi stessi del futuro, capsule del tempo, dimensioni oniriche, questi alcuni degli spunti lanciati in questa presentazione, senza dare anticipazioni sui percorsi della ricerca che Giancarlo Barbadoro espone nel suo libro, per lasciare al lettore il piacere della scoperta, ma capaci di regalare ai presenti quel colore che solo l’uscita dal conformismo culturale regala. Un modo di fare ricerca che il Centro Studi Giancarlo Barbadoro ha fatto suo con l’intento di diffondere una cultura senza confini o barriere intellettuali alla ricerca di una realtà più vera.


I VIANDANTI DEL TEMPO di Giancarlo Barbadoro - Edizioni Triskel è in vendita alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino ed è disponibile anche in formato e.book al sito www.triskeledition.com


Previsioni per il mese


Gemelli: Successi inaspettati: Giugno sarà per te un bel mese pieno di soddisfazioni. Spesso ti stupirai di come le cose vadano lisce perché proprio non te lo aspetti. Goditi questo tempo favorevole!

Cancro: Mollare gli ormeggi: Hai conquistato alcune certezze e non le vuoi lasciare, eppure le stelle ti chiamano al cambiamento. Anche se punti i piedi, anche se ti aggrappi forte il cambiamento è già nell’aria, assecondalo!

Leone: Tira e molla: Un mese un po’ contrastato quello che sta iniziando. Hai voglia di fare, di esprimerti, di manifestarti ma delle forze contrarie si oppongono, ti costringono a ripensare a rivalutare. Eppure da questo contrasto potrai trarne esperienze interessanti che ti faranno maturare e forse ti renderanno più saggio.

Vergine: Forza e coraggio: C’è molta forza dentro di te, accumulata dai mesi precedenti, da quello che hai vissuto e ponderato. Giugno ti dà il via libera per esprimere queste tue potenzialità e promette di sostenerti nelle tue azioni.

Bilancia: Chiarezza: L’attenzione che ti ha richiesto lo scorso mese si trasforma ora in chiarezza: sai guardare con distacco le situazioni che ti coinvolgono, mantenendoti nello stesso tempo partecipe agli eventi e vicino alle persone che ti sono care.

Scorpione: A capofitto: Passionale e testardo affronterai questo mese “lancia in resta”. Nonostante questo però, dentro di te, conserverai una consapevolezza oggettiva delle tue capacità e delle tue forze e questo ti permetterà di raggiungere risultati solidi.

Sagittario: Relax: È il momento di prendertela comoda. Anche se vuoi fare tante cose procedi con calma. Anche se ti senti spinto a correre rallenta il passo. Hai accumulato stanchezza e ora è il momento di coccolarti.

Capricorno: Diverso dal solito: Insofferente ma anche pronto all’abbraccio. Un po’ aggressivo ma anche tenero con chi sa prenderti per il verso giusto. Pronto a cambiare, anzi desideroso del cambiamento, meglio ancora se il nuovo giunge inaspettato.

Acquario: Mettere in moto: Un’energia rinnovata si muove dentro di te e ti porta a cercare situazioni in movimento. Hai voglia di mettere in dubbio ciò che è acquisito ed esplorare ciò che è sconosciuto.

Pesci: Tutto a posto: La tua energia è un po’ in calo ma sia dentro di te che all’esterno tutto resta in equilibrio e ti lascia sereno. Quindi goditi la tranquillità del momento.

Ariete: Energia da vendere: Giugno ti regala un pieno di energia da usare come vuoi e quando vuoi. Ti consiglia anche di non farti trascinare da questa onda di entusiasmo e di riservarti sempre uno spazio per rilassarti sia da solo sia con chi ti è caro.

Toro: Nuove rotte: Continua il trend positivo iniziato il mese scorso che ti consente di iniziare al meglio nuovi progetti e vivere nuove avventure. Anzi sono proprio favoriti i cambiamenti, soprattutto quelli improvvisi, dettati dall’estro del momento.


Un personaggio dei Gemelli: Elio Fiorucci


Elio Fiorucci

Facciamo forse tutti parte di un grande mistero: non siamo nati per la volontà di Dio, siamo nati, come gli animali, per una volontà superiore - qualcuno la vuole chiamare Dio, ma la si può chiamare "il Mistero". È una religiosità che è dentro di noi, che ci fa capire di essere nelle mani di qualcosa di superiore, di qualcosa di straordinario. Non possiamo separarci dagli animali, considerare gli animali così diversi da noi da poter essere torturati e mangiati.

Dobbiamo stimolare tutti a pensare questa cosa, pensare che gli animali fanno parte del nostro essere, del nostro vivere, sono come noi, hanno gli stessi sentimenti, hanno i loro affetti proprio come noi.

È possibile che non si risvegli mai un sentimento che dica: "No, io non ti posso tradire, non posso ucciderti per mangiarti”?

Parole di Elio Fiorucci. Parole che colpiscono e che fanno riflettere.

Elio Fiorucci, stilista e imprenditore, ci piace per il suo spirito libero, per le sue creazioni allegre e irriverenti e soprattutto per il suo amore per gli animali.

Oltre alla sua scelta di non mangiare i fratelli animali, come lui stesso li definisce, è socio di Animal Amnesty, nel 2011 si fa garante del manifesto La coscienza degli animali promosso da Michela Brambilla e nel 2014 collabora con il WWF in una campagna contro le pellicce d’angora creando appositamente una t-shirt.

Elio Fiorucci, nasce a Milano nel 1935. Già da piccolo, per sua stessa ammissione è un ribelle, non ama andare a scuola e preferisce lavorare con il padre nel suo negozio di scarpe. Lì impara a entrare in sintonia con la gente, a capire i suoi gusti, a immaginare prima e a costruire poi, oggetti che rispondano ai desideri degli altri. E dal rapporto con il padre impara anche a riflettere sulla condizione degli animali, sull’inutile violenza che devono subire per mano degli uomini.

Mio padre era già nemico della caccia e dei cacciatoriracconta a Rosalba Nattero che lo intervista per Shan Newspaper nel dicembre 2014, in occasione dell’evento “Animali e ambiente: dal cuore alla Costituzione” - … avevamo una casa in campagna, e quando si apriva la caccia mio padre usciva e urlava contro i cacciatori “andate via assassini!”… diceva “questi poveri uccellini che stanno facendo la traversata” poiché erano uccelli migratori, noi avevamo la casa sul lago di Como “che decidono di partire con tutta la famiglia, si fermano ad abbeverarsi nel nostro laghetto, e i cacciatori arrivano e sparano...” Per portarsi a casa che cosa? Non li mangiavano neanche, li lasciavano lì. Questo piacere del colpo di fucile, questo piacere della morte dell’uccellino non era una cosa accettabile già allora. Ma dico, perché ancora adesso c’è la caccia? Ammazzare un essere indifeso, in una gara impari. Se anche l’uccello avesse un fucile dici va be’, facciamo una gara, ma quell’essere è indifeso, o è nascosto con i suoi piccolini. Gli spari un colpo di fucile, ma dov’è l’eroismo? Ma dov’è il cuore, dov’è l’intelligenza? Sbagliamo tutti nella vita, io ho fatto più sbagli di tutti forse, però alla fine questa cosa qui non la digerisco. Non la digerisco perché è un’ingiustizia, il forte, quello con il fucile in mano, che a un certo punto uccide quell’altro che è assolutamente indifeso.

Elio Fiorucci

A Daniela Monti che lo intervista per Il Corriere della Sera dice: Ho scritto una lettera al ministro per le Riforme Boschi perché introduca nella Costituzione il principio del rispetto per gli animali. Come possiamo vendere l’immagine dell’Italia Paese della cultura, se poi strappiamo i figli alle madri che li hanno appena partoriti? Perché è questo che facciamo alle mucche e ai vitelli. Non sono religioso, ma sono sicuro che esista una sorta di “religione cosmica” per cui se sei distruttivo, sarai distrutto. Ci siamo ridotti ad essere come pidocchi su quel grande albero che è il nostro pianeta. Dobbiamo finalmente capire quello che si può mangiare e quello che non si può, perché è frutto di una violenza senza fine. Io un giorno ho detto basta. Non è stata una decisione improvvisa, erano anni che ci pensavo. Ho smesso di mangiare la carne.

Elio fin da giovanissimo dimostra un sensibilità speciale che lo porta vicino agli altri esseri anche quelli diversi per specie o cultura.

Nei primi anni sessanta va a Londra dove si innamora del fermento di libertà e sperimentazione che si respira, di Carnaby Street, del modo di vestire dei giovani, della moda proposta nei negozi di Biba e nel Bazaar di Mary Quant. Torna a Milano con la testa piena di idee e nel ’67 apre il primo negozio a marchio Fiorucci. È un concept store, un posto un po’ speciale, situato in Galleria Passarella, progettato dalla designer Amalia Del Ponte, che propone abiti e oggetti originali, provenienti da varie parti del mondo, in un ambiente pieno di colori e musica, sullo stile dei negozi londinesi. L’idea è proprio quella di proporre suggestioni, di proporre un’esperienza di esplorazione e scoperta in un ambiente ricco di stimoli e di oggetti accattivanti. Nel ’70 Elio comincia a produrre jeans e abiti casual che cominciano ad essere esportati anche all’estero. Nel ’74 apre un secondo negozio a Milano, nel ’75 uno a Londra e poi nel ’76 a New York. Quest’ultimo diventa luogo d’incontro degli artisti e intellettuali d’avanguardia come il pittore Andy Warhol, a cui è legato da una lunga amicizia, lo scrittore Truman Capote, i writers Jean-Michel Basquiat e Keith Haring che nell’84 “graffiterà” l’arredamento del negozio di via Passarella. Oggetti e abiti di Fiorucci fanno il giro del mondo e i suoi negozi sono un po’ dei luoghi magici dove non si va solo a comprare ma si resta per passare il tempo, dove c’è musica, si può bere il caffè, rovistare nel mercatino dell’usato alla ricerca di qualche piccolo tesoro. Un’attività, quella di Elio Fiorucci vissuta con leggerezza e passione fino al 1990 quando cede la sua azienda alla società giapponese Edwing International SpA. Nel 2003 si impegna ancora nel progetto Love Therapy con la produzione di jeans, felpe, abiti e accessori.

Elio Fiorucci muore a Milano il 20 luglio 2015.





MAGGIO 2022


Il potere del Cerchio


Il potere del Cerchio

All’inizio, quando le immense foreste coprivano tutta la terra, il drago antico aveva iniziato a danzarvi dentro creando le prime radure. Da dentro di esse si poteva guardare al cielo e a tutte le stelle che conteneva.

I suoi passi piegavano gli arbusti senza spezzarli dando forma alle radure come quella di un cerchio perfetto.

Il drago danzava stando al centro, ardente come il fuoco da cui era uscito. Danzando incava le quattro direzioni che nascevano dal centro e che sacralizzavano la sua natura. Indicava quella da cui proveniva, quello in cui trovava la sua forza, quella che mostrava il suo dominio e quella dove iniziava l’infinito in cui si poteva rispecchiare la sua immagine segreta.

Quando il nostro mondo ospitò gli antichi Dei essi accolsero i Progenitori nelle radure che il drago antico aveva disegnato dentro le immense foreste e al centro accesero il loro fuoco.

Fu qui che gli Iniziatori donarono la loro conoscenza ai Progenitori.

Fu qui che questi a loro volta crearono l’umanità e la resero libera.

Quando i Progenitori lasciarono il nostro mondo si volle ricordare la storia che era stata vissuta negli antichi tempi.

Gli sciamani che avevano la conoscenza degli alberi delle foreste invitarono così a costruire i grandi cerchi che potessero dare testimonianza del dono ricevuto e delle grandi gesta vissute dagli Iniziatori e dai Progenitori.

Costruirono i cerchi dove il richiamo della Madre li invitava a sceglierli perché potessero contenere tutte le genti dei loro popoli quando giungeva il tempo prescelto di trovarsi.

Poi venne deciso di edificarli con le pietre al fine che non dovessero andare distrutti.

Gli sciamani conoscitori dell’albero, indicarono che venissero raccolte le pietre nel numero corrispondente a quante volte veniva diviso il tempo da un sorgere all’altro del sole. Quindi le fecero erigere in modo che stessero in piedi per ricordare uomini posti in cerchio a guardare il centro, che non si vedeva ma che pur esisteva.

Il potere del Cerchio

Ogni cerchio di pietre divenne così lo specchio del cielo e della terra dove si potevano leggere i percorsi delle stelle per dare inizio alle semine e ai raccolti e si potevano stabilire le shuda la celebrare lungo il percorso del sole di ogni anno.

I cerchi trattenevano il Potere della Madre e del cielo che veniva evocato ogni volta e, come le prime radure disegnate dal drago antico, ciascuno di loro apriva una Porta sui Mondi.

Ogni cerchio non fu più solo pietra ma divenne parte del corpo della Madre che si univa al cielo.

Sul centro di ogni cerchio si raccoglieva il Potere creatore di tutte le cose e lì transitava il tronco dell’albero dei mondi che unisce le profondità nascoste della terra alla luminosità del cielo.

Ogni volta che gli sciamani volevano evocare il loro Potere che nasceva dal legame con l’antica Madre e l’eterno cielo che l’aveva fecondata, ridisegnavano il cerchio e poi si ponevano sul

suo centro.

Dal centro si rivolgevano a Nord per onorare gli Antichi che erano giunti dalla Grande Notte, per ricordare il loro Dono e per vitalizzare il Potere da donare a se stessi e a quanti erano nel cerchio.

Poi si rivolgevano ad Est per onorare la natura segreta del Sole che esce vittorioso sulla notte per dominare sul giorno, ricordando la luce della conoscenza che può governare sulle vicende del mondo.

Si rivolgevano a Sud per onorare la Terra avuta in dono dai Progenitori e rinnovare la forza necessaria per mantenerla fertile e sostenersi contro ogni nemico e pericolo.

Si rivolgevano infine ad Ovest per onorare il Mistero che accompagnagli esseri viventi e che dà completamento e benessere alla loro esistenza. Per ricordare l’amore, la pace e la fratellanza che tutti possono condividere.

Così furono costruiti i grandi cerchi di pietra e con queste intenzioni vennero usati da tutte le generazioni che comparvero nel tempo.

Il potere del Cerchio

Questa leggenda ci parla del legame tra Terra e Cielo rinsaldato dalla presenza dei cromlech, i cerchi di pietre megalitici disseminati su tutto il pianeta fin dall’antichità più remota. La leggenda stessa ci arriva da un tempo così lontano che viene perfino difficile immaginare. Ne siamo venuti a conoscenza grazie a Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero che nel loro libro LEGGENDE DRUIDICHE: Miti e vicende dell’epopea dei Celti, hanno raccolto i racconti della tradizione druidica, veri e propri contenitori di storia, cultura ed esperienza viva che suscitano meraviglia in chi li legge. È scoprire un mondo volutamente occultato dalla società maggioritaria nel suo tentativo costante di far apparire normali e logici i valori che impone. Eppure quel mondo ci appartiene, è la nostra vera storia, è tuttora vivo tra i popoli naturali e può costituire un riferimento per un mondo nuovo da costruire, fuori dalla barbarie della sopraffazione e dello sfruttamento che caratterizzano l’attuale società.

La filosofia che traspare dalle leggende druidiche, e da questa in particolare, ha come riferimento la Natura, che si manifesta nel silenzio e che rivela il suo mistero. È la filosofia ecospirituale. E proprio di questo parleremo con l’ospite di questo mese, Rosalba Nattero.

E sempre a Rosalba rivolgeremo alcune domande sulla Kemò-vad, la danza del Vento, pratica antichissima a cui questa leggenda accenna, facendola risalire al Drago antico i cui passi piegavano gli arbusti senza spezzarli creando le radure da cui si poteva guardare al cielo e a tutte le stelle che conteneva.


LEGGENDE DRUIDICHE: Miti e vicende dell’epopea dei Celti di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero - Edizioni Triskel è in vendita alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino ed è disponibile anche in formato e.book al sito www.triskeledition.com


Previsioni per il mese


Toro: Soffia un vento favorevole: Ecco che il sole torna a splendere per te dopo un periodo d’attesa. Puoi tornare a guardarti intorno con fiducia e ottimismo e lanciarti in qualche nuova impresa.

Gemelli: Nuvole passeggere: Qualche malumore potrebbe disturbarti e offuscare un panorama nel complesso positivo e tendente ad un ulteriore miglioramento. Resta fiducioso!

Cancro: Occhi aperti: Se hai risolto i problemi in aprile a maggio potrai godere di una maggiore tranquillità, altrimenti ti troverai a gestire situazioni confuse e complicate. Mantieni il tuo equilibrio e con calma ne uscirai.

Leone: Pagine nuove: Le buone opportunità che stavi aspettando cominciano ad aprirsi davanti a te e puoi cominciare a raccoglierle.

Vergine: Davanti allo specchio: Maggio sarà per te un mese di riflessione su molti aspetti della tua vita, sia per quanto riguarda il tuo cuore sia per quanto riguarda le tue attività.

Bilancia: Diplomaticamente: Diverse situazioni richiederanno la tua capacitò di destreggiarti nei rapporti umani. Sarà un po’ una partita a scacchi.

Scorpione: Under pressure: Stanchezza e nervosismo ti “pizzicheranno” un po’ in questo mese di maggio. Ritagliati momenti di tranquillità in cui riprendere forza e buonumore.

Sagittario: Smiles: Un mese positivo per tutto quello che vuoi fare sorretto da un atteggiamento positivo nei confronti della vita e disponibile e aperto nei confronti degli altri.

Capricorno: Lancia in resta: Maggio ti regala una grande energia che aumenta con l’avanzare dei giorni, un’energia che puoi utilizzare come vuoi in qualsiasi impresa tu voglia compiere. Non concentrarti però soltanto sulla direzione che scegli e sappiti guardare anche intorno.

Acquario: Giudice imparziale: Non essere troppo duro nel giudicarti, non è sempre facile cogliere l’attimo quando si presentano eventi improvvisi e inaspettati. Intanto si stanno aprendo situazioni nuove che promettono future soddisfazioni.

Pesci: Sono mio: Voglia di indipendenza, di prendere in mano la tua vita, di decidere autonomamente senza essere influenzato da chi hai intorno.

Ariete: A piene mani: Un mese molto ricco di opportunità per te, sia nelle cose concrete sia nel tuo mondo interiore. Può essere l’occasione per cambiare, cominciare o dare un impulso maggiore alla propria attività.


Un personaggio del Toro: Rosalba Nattero


Rosalba Nattero

L’ospite di questo mese è Rosalba Nattero. Giornalista, scrittrice, ricercatrice, musicista, delegata ONU, attivista per i diritti degli animali, Rosalba ha mille interessi ed è impegnata in mille attività. In questo risponde poco al ritratto classico dei nati sotto il Segno del Toro, che dovrebbero amare la vita pacifica e prediligere la stabilità. Come lei stessa ci ha detto in una precedente intervista, riconosce di aver ereditato dal suo Segno il senso pratico, l’amore per la natura e la capacità di affrontare in modo pragmatico anche le questioni più immateriali come la ricerca del senso della vita. Questo approccio contemporaneamente pragmatico e aperto su vasti orizzonti caratterizza gli articoli e i libri che scrive, le trasmissioni radiofoniche e televisive che conduce e l’attivismo che la porta a difendere i diritti e la dignità dei più deboli.

È stato il suo appassionato interesse per il mito del Graal a farle incontrare il ricercatore, poeta e musicista Giancarlo Barbadoro con cui ha stretto una lunga collaborazione fino al 2019, anno in cui Giancarlo è venuto a mancare. Il sogno comune dei due ricercatori è sempre stato quello di dare un contributo concreto alla realizzazione di un mondo migliore, obiettivo raggiungibile grazie agli insegnamenti antichi che il mito del Graal racchiude, che sono l’anima della Tradizione ancestrale e che sono vissuti anche oggi dai popoli naturali.

Sono tante le iniziative nate da questo obiettivo che vanno dalla salvaguardia dei diritti e della spiritualità dei popoli indigeni, portando all’ONU la voce di diverse comunità native, alla fondazione del LabGraal, il gruppo di keltic rock, di cui Rosalba è voce solista, per far conoscere le atmosfere e l’anima dell’antico druidismo, dalla costituzione di SOSGaia per la lotta all’antispecismo che relega gli animali al rango di oggetti senza dignità alla creazione del sodalizio Artist United for Animals che raccoglie appunto gli artisti che vogliono mettere le loro capacità in favore della causa animalista, dalla scelta di insegnare la Kemò-vad, l’antica arte del gesto, perché chi vuole possa ritrovare armonia dentro se stesso e con Madre terra e i suoi figli, all’utilizzo del concetto di ecospiritualità per indicare uno strumento che può davvero cambiare il mondo, partendo dall’individuo per arrivare alla socialità.

Per ora fermiamoci qui e lasciamo invece la parola direttamente a Rosalba. In particolare sugli ultimi due argomenti citati: la Kemò-vad e l’ecospiritualità. Cominciamo dalla Kemò-vad.


Rosalba Nattero

Rosalba, come hai conosciuto la Kemò-vad e che cosa ha rappresentato per te?

Me l’ha insegnata Giancarlo (Barbadoro N.d.A) ed è stato uno dei tanti regali che mi ha fatto ed è parte dell’eredità che ha lasciato a tutti noi. La Kemò-vad è una tecnica eccezionale perché ti cala nella natura e ti fa sentire parte di essa. Infatti “Kemò-vad”, nell’antico linguaggio dello sciamanesimo druidico, significa “danzare nel Vento”, un termine poetico per definire l’essenza di questa disciplina. Non c’è bisogno di andare a scoprire la spiritualità dall’altra parte del globo, ce l’abbiamo qui, nei nostri territori, basta riscoprire le nostre vere radici. Perché fare gli stranieri in casa d’altri quando basterebbe approfondire la nostra vera storia di Nativi europei? Scopriremmo che dalla Kemò-vad sono scaturite moltissime altre discipline tra cui il Tai Chi, come è narrato in una antica leggenda cinese: secondo la narrazione della Famiglia Chan, quest’ultima ha ricevuto la disciplina del Tai Chi da un viaggiatore giunto da Occidente.


Qual è il legame tra Kemò-vad ed Ecospiritualità?

La Kemò-vad è una tecnica di meditazione, e la meditazione è il fulcro dell’Ecospiritualità. Infatti quest’ultima è una filosofia che si basa sul contatto con la Natura, non solo nel significato ecologico ma anche mistico. Dalla Natura ci pervengono gli insegnamenti essenziali per vivere in armonia con se stessi e gli altri, nel rispetto di tutto ciò che ci circonda, compresi gli altri esseri senzienti che coabitano con noi sul pianeta. Ma non può essere solo un atto formale, ecco perché la meditazione ci viene in aiuto per superare l’egocentrismo, fonte di tante disarmonie.


Rosalba Nattero

Che cosa ti ha portato a promuovere Il Nuovo Rinascimento Ecospirituale, questo movimento culturale e di opinione ispirato appunto alla filosofia ecospirituale?

In questo momento c’è la necessità di una svolta. Ho individuato il bisogno di un nuovo rinascimento, e credo che l’ecospiritualità sia la medicina per questo mondo allo sbando. Si avverte palpabile la necessità di riscoprire la nostra essenza di fanciulli che sono ancora in grado di meravigliarsi davanti a un cielo stellato, il bisogno di colorare questo mondo grigio con una cultura senza paletti ideologici. La voglia di un confronto rispettoso delle idee altrui, senza inutili schieramenti o tifoserie. La necessità di rispettare Madre Terra e tutti i suoi figli. C’è troppa sofferenza nel mondo, siamo a un punto di svolta, si sente nell’aria, non possiamo più permetterci di tergiversare.

Credo che il Nuovo Rinascimento Ecospirituale possa rispondere a queste esigenze.


Che cosa puoi dirci riguardo al Progetto Giornata Mondiale dell’Ecospiritualità, che sarà presentato a Roma, in Campidoglio, il prossimo 13 maggio?

Vogliamo chiedere alle Nazioni Unite di istituire la Giornata Mondiale dell’Ecospiritualità come ricorrenza annuale e l’evento di Roma sarà il primo passo verso questa istituzione. Parteciperanno molte personalità dal mondo della scienza, dello spettacolo, della cultura e dell’attivismo, persone sensibili che hanno dato la loro disponibilità con entusiasmo. Sarà un modo per celebrare il padre ideale di questa iniziativa, Giancarlo Barbadoro.


RIFERIMENTI:

www.eco-spirituality.org

www.rinascimentoecospirituale.eu


Progetto “Giornata Mondiale dell’Ecospiritualità”

Animalismo, Alimentazione vegetale, Ecologia, Cultura dei Popoli naturali

Roma, 13 Maggio h. 10.30 – 14 Campidoglio, Sala della Piccola Protomoteca

Via del Campidoglio, 2 - Ingresso libero

In diretta Facebook sulla pagina dell’Ecospirituality Foundation





APRILE 2022


Merlino, il mago vestito di stelle


Merlino, il mago vestito di stelle

Le stelle di cui parleremo in questa puntata di aprile sono quelle che si trovano sulla veste azzurra del mago più famoso di tutti i tempi, Merlino, il druido. Non è un caso che questo mago venga spesso rappresentato “vestito di stelle” a simboleggiare il suo legame profondo con il Mistero  della Natura.

Merlino ha ispirato numerosi artisti che lo hanno ritratto con i loro pennelli, la loro capacità narrativa, o lo hanno interpretato in numerosi film dedicati alle sue vicende.

Tutti lo conoscono come uno dei personaggi centrali del ciclo bretone delle leggende arturiane: Merlino aiuta Artù a raccogliere i dodici cavalieri della Tavola rotonda per cercare il Graal, l’oggetto magico che renderà possibile la costruzione di un nuovo eden.

La storia di Merlino e Artù non è però soltanto una bella leggenda, contiene infatti dei riferimenti storici e filosofici molto significativi per la cultura dei nativi europei e di questo ci parlano Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero nel loro libro “Il Cuore Antico”.

Per i due autori, Artù e Merlino sarebbero i due aspetti di uno stesso personaggio che simboleggia il rinascimento celtico, e in particolare il riscatto delle popolazioni di Bretagna, Cornovaglia, Irlanda e Scozia dalle occupazioni romana e sassone e la volontà di ripristinare la way of life dell’antica Tradizione, quella riferibile ai Túatha Dé Danann, basata su un rapporto profondo con la Natura e il suo Mistero.

Merlino, il mago vestito di stelle

Davanti al Mistero siamo tutti uguali, e questa considerazione pone naturalmente tutti gli esseri viventi in una condizione di fratellanza, rispetto e reciproco aiuto. Re Artù ed i suoi cavalieri vivono questa dimensione di parità, tanto che la Tavola attorno alla quale si riuniscono è rotonda perché tutti i posti sono di uguale importanza.

Possiamo dire che Artù e Merlino rappresentino rispettivamente l’aspetto storico e l’aspetto filosofico di questo rinascimento celtico.

Merlino in particolare è un personaggio molto complesso. La sua stessa nascita, è figlio di una vergine e del signore delle tenebre, lo pone come incontro tra il Bene e il Male, l’unione tra i due opposti. Cresce nella foresta di Broceliande, a contatto con la Natura ed i suoi insegnamenti. Diventa Druido, compie un lungo viaggio attraverso le terre celtiche e poi provvede alla formazione di Artù che, grazie al suo aiuto diventerà re di tutte le Inghilterre.

La figura di Merlino rispecchia l’identità sciamanica del Sacerdote-guerriero, ovvero del ricercatore che, pur partendo da solide basi scientifiche, si spinge oltre i confini del conosciuto verso sempre nuove mete. Una figura che nutre un profondo rispetto per la natura e gli esseri che l’abitano, in grado di dialogare con gli animali e con gli alberi. Un uomo che nella solitudine e nel dialogo intimo con l’esistenza trova forza interiore; un ricercatore che sa cogliere la magia dell’esistenza e che nell’armonia con la natura sa usare le forze nascoste dell’universo.

Merlino, il mago vestito di stelle

I due personaggi, Artù e Merlino, diventano più comprensibili se si considera il significato del Graal e della sua cerca, simbolo del cammino di conoscenza, del processo evolutivo esistente in natura che nell’uomo si manifesta con una crescita spirituale. Possiamo dire che nella sua essenza, il Graal è la meditazione.

Come sempre le leggende sanno parlare al cuore della gente superando i limiti della cultura del momento e Artù, i cavalieri della Tavola Rotonda, Merlino e le grandi pietre di Stonehenge ci raccontano l’avventura dei ricercatori d’infinito che in ogni tempo possono compiere il loro viaggio di crescita spirituale grazie alla meditazione.

La leggenda narra che Merlino il druido trovò in Irlanda, a Tara, le pietre adatte per erigere il suo grande tempio, e le trasportò, con la sua magia, nella piana di Avebury nel sud dell’Inghilterra. Lo stone circle è un punto di incontro tra la terra e il cielo e ancora una volta Merlino ha a che fare con le stelle.


Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero – IL CUORE ANTICO - Edizioni Triskel è in vendita alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino disponibile anche in formato e.book al sito www.triskeledition.com


Previsioni per il mese


Ariete: Una marcia in più: Avrai a disposizione una grande energia che potrai utilizzare come preferisci incanalandola nei campi della tua vita che più ti stanno a cuore. Questo mese avrai davvero una marcia in più.

Toro: Aspetta il vento favorevole. Le complicazioni sembrano essersi risolte e sei pronto a lasciartele alle spalle ma l’inizio di una nuova fase non è ancora arrivato. Aprile sarà un periodo di attesa.

Gemelli: Un po’ di corsa: Ti aspetta un mese impegnativo. A te piace svolazzare, cambiare spesso e invece dovrai  procedere con costanza e abilità per portare avanti situazioni interessanti ma complesse.

Cancro: Occhi aperti: Aprile ti chiede di non distrarti, avrai bisogno di grande lucidità per destreggiarti nelle situazioni che si presenteranno. Sentirai voglia di vacanza ma non è ancora il momento.

Leone: Guarda avanti: Molte novità e buone opportunità stanno per arrivare ma per ora devi avere ancora un po’ di pazienza. Se guarderai  davanti a te comincerai a vedere il nuovo che si avvicina.

Vergine: Sentiero accidentato: Devi procurarti un bel paio di scarponi robusti per superare tutti gli ostacoli sul tuo cammino, ma non perdere la fiducia e cammina cantando perché arriveranno anche delle soddisfazioni.

Bilancia: In alto i cuori!: Periodo fortunato per tutto ciò che riguarda l’amore, inteso in senso ampio, la tenerezza e la sensualità. Svilupperete anche la curiosità, la voglia di scoprire e imparare cose nuove. Meno favorevole ciò che invece riguarda le spese, quindi siate cauti in questo campo.

Scorpione: Mese spettinato: Ti aspetta un mese un po’ imprevedibile e bizzarro con eventi inaspettati che produrranno tranquillità ed eventi normali che porteranno scompiglio. Potrebbe essere anche divertente.

Sagittario: Risultati interessanti: La tua attività sarà al primo posto nei tuoi interessi, sia perché assorbirà molto del tuo tempo sia perché stai ottenendo i risultati per cui lavori da tanto tempo. Altro polo importante saranno i tuoi affetti a volte in contrasto con la tua attività, a volte rifugio dallo stress che questa ti procura.

Capricorno: Vincere la coppa: Periodo favorevole al raggiungimento di obiettivi e all’ottenimento di riconoscimenti. La tua determinazione viene premiata. Le stelle ti consigliano anche di cedere alla dolcezza.

Acquario: Dolce primavera: Il tepore della primavera scioglie le difficoltà che avete incontrato e vi predispone ad un periodo piacevole, pieno di nuovi eventi , nuovi rapporti, nuove opportunità.


Un personaggio dell’Ariete: Adriano Olivetti


La bellezza, insieme all'amore, la verità e la giustizia, rappresenta un'autentica promozione spirituale. Gli uomini, le ideologie, gli stati che dimenticheranno una sola di queste forze creatrici, non potranno indicare a nessuno il cammino della civiltà.


Arnold Dolmetsch

Adriano Olivetti, l’imprenditore eporediese che rese grande l’Olivetti, la fabbrica di macchine da scrivere prima e in seguito di computer, è stato un personaggio particolare, di cui è impossibile non ammirare la grande energia, lo slancio con cui condusse la sua vita, proiettato verso il futuro. Utopista ma concreto  diceva “spesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande”.

Oltre che industriale è stato editore, politico, innovatore sociale e urbanista.

Parallelamente alla sua attività di imprenditore porterà avanti infatti una sua ricerca filosofica e politica che si esprimerà in teorie controcorrente rispetto ai grandi blocchi che si contendono l’egemonia ideologica nel 1900. Così arriva ad elaborare un’idea di Stato basato sulla Comunità come nucleo fondante della società. Una Comunità né troppo grande né troppo piccola, concreta, territorialmente definita, dotata di vasti poteri, che desse a tutte le attività quell’indispensabile coordinamento, quell’efficienza, quel rispetto della personalità umana, della cultura e dell’arte, che il destino aveva realizzato in una parte del territorio stesso, in una singola industria.

Leggere la sua biografia ci rende testimoni della sua lunga corsa fino al tragico epilogo di quel 27 febbraio 1960, su un treno in viaggio verso la Svizzera, in cui la morte lo colse improvvisa.

Adriano Olivetti rappresenta bene tutte le doti del Segno dell’Ariete, il suo fuoco, la sua energia, la sua voglia di trasformare le cose per renderle migliori e, nel suo caso, anche più belle, perché il senso estetico è stato sempre uno degli aspetti del suo lavoro.

Nato a Ivrea l’11 aprile 1901, viene educato con principi severi ma contemporaneamente libertari. Giovanissimo fa la sua prima esperienza lavorativa diretta nella fabbrica fondata dal padre, Camillo Olivetti, e così ha modo di imparare sulla sua pelle la monotonia terribile e il peso dei gesti ripetuti all'infinito davanti a un trapano o a una pressa, concludendo che era necessario togliere l'uomo da questa degradante schiavitù.

Adriano Olivetti

Dal 1919 al 1920 studia al Politecnico di Torino e l’anno successivo parte per un tour negli USA a imparare la tecnica aziendale d’oltreoceano. Nel ’32 Adriano è direttore generale dell’Olivetti e inizia la sua opera di innovazione che renderà la sua azienda un modello a livello internazionale.

Negli anni difficili tra le due grandi guerre frequenta gli intellettuali e gli artisti d’avanguardia e stringe amicizie e collaborazioni che gli permetteranno di trasformare profondamente l’Olivetti, sia nell’organizzazione, improntata non solo al guadagno ma al benessere dei lavoratori che prestano la loro opera, sia nella produzione di oggetti in continua evoluzione tecnologica e formale.

Il lavoro – afferma - dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo. E ancora io voglio che la Olivetti non sia solo una fabbrica, ma un modello, uno stile di vita. Voglio che produca libertà e bellezza perché saranno loro, libertà e bellezza, a dirci come essere felici!

È pioniere nel fornire servizi ai lavoratori della sua impresa: asili nido, colonie estive per i figli dei suoi dipendenti, trasporti, iniziative culturali e tutto quanto può favorire il benessere. La fabbrica non può guardare solo all'indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l'uomo, non l'uomo per la fabbrica, giusto? Occorre superare le divisioni fra capitale e lavoro, industria e agricoltura, produzione e cultura. Nonostante tutte le difficoltà prodotte dalla guerra, Adriano traghetta la sua azienda verso il futuro. Nel 1950 esce la famosa Lettera 22 macchina da scrivere che diventerà un vero oggetto di culto a livello internazionale.  Nel 1959 la Olivetti, grazie alla continua innovazione organizzativa e tecnologica voluta da Adriano, sarà la prima azienda al mondo a produrre un computer mainframe, l’Elea 9000.

Adriano muore l’anno dopo, il 27 febbraio 1960, come accennavamo all’inizio, su un treno che lo portava a Losanna e la sua fine improvvisa lascia adito a interrogativi tutt’ora non risolti. Molti hanno ipotizzato che la frettolosa diagnosi di emorragia cerebrale o infarto nascondesse in realtà un intervento dei servizi segreti americani voluto dall’IBM, rivale dell’Olivetti nella produzione dei computer. L’ipotesi che la morte di Adriano non sia stata naturale trova conferme anche nelle minacce che avrebbe ricevuto nei giorni precedenti e nella scomparsa di documenti avvenuta durante i suoi funerali, quando la sua casa venne messa sottosopra senza che venissero rubati gli oggetti di valore che conteneva.





MARZO 2022


Le stelle nella mano

Le stelle nella mano


Il nostro viaggio mensile nel cielo e nei suoi riflessi sulla terra questa volta ci fa incontrare la Chiromanzia, l’arte di leggere nella mano le caratteristiche di una persona e le sue prospettive future.

La mano viene considerata, dal chiromante, come una sorta di mappa tridimensionale con rilievi e avvallamenti su cui sono incisi segni e linee. Il fatto particolare, per noi che amiamo il cielo, è notare che le varie parti della mano vengano contraddistinte dai nomi di corpi celesti: troviamo così il Sole e la Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Potremmo dire insomma che nella nostra mano ci sono le stelle.

Le origini della Chiromanzia si perdono nel lontano passato, ne troviamo tracce in India, in Cina, in Grecia e nell’antico Egitto. Aristotele avrebbe donato ad Alessandro il Grande, suo allievo, un libro da lui scoperto proprio in un tempio egizio dedicato ad Hermes. La sua presenza nell’antico Egitto fa ipotizzare la sua provenienza da conoscenze ancora più lontane nel tempo o almeno in parte tratte da esse, proprio per la presenza dei riferimenti al cielo e ai corpi celesti e quindi al legame degli uomini con le stelle.

La Chiromanzia, come tutte le tecniche divinatorie, non incontra i favori dello scientismo che anzi la relega nel mondo della superstizione e della truffa a danno degli ingenui, cosa purtroppo in parte anche vera, perché sicuramente c’è chi approfitta dell’atmosfera arcana che avvolge quest’arte per dare corpo alle sue intenzioni truffaldine.

Bisogna però anche dire che proprio l’esclusione delle arti magiche dai campi in cui è lecita la ricerca finisce col favorire l’atteggiamento superstizioso che sta alla base dei possibili raggiri dei malintenzionati.

Quali sono invece gli argomenti a favore della Chiromanzia?

Intanto si basa sulla considerazione, non assurda, della strettissima connessione tra mano e cervello e tra cervello ed epidermide,

Le stelle nella mano

Per quanto riguarda il legame tra mano e cervello è riconosciuto che la forma e l’abilità delle mani siano state determinanti per lo sviluppo del cerebro umano.

Per quanto riguarda invece il legame tra cervello ed epidermide basta osservare le tavole che raffigurano le prime fasi dello sviluppo dell’embrione.

La prima differenziazione in strati cellulari porta alla formazione di tre “foglietti” chiamati appunto “foglietti embrionali” ed è dallo stesso foglietto, l’ectoderma, che avranno origine sia ai tessuti nervosi che quelli epiteliali. Gli impulsi nervosi si trasmetterebbero quindi in modo molto diretto alla pelle, ed in particolare a quella del palmo, “scrivendo” sulla sua superficie la storia della nostra vita.

La mano diventa quindi, per il chiromante, il supporto fisico che gli permette di bypassare la censura mentale ed accedere a quelle informazioni che tutti abbiamo nel profondo ma non sappiamo di avere, così come altre tecniche divinatorie utilizzano le carte, le pietre, la sfera di cristallo o le stelle.

Vediamo ora quali sono gli elementi essenziali che possiamo vedere sul palmo della mano.

Possiamo osservarli sia sulla mano sinistra che su quella destra, la sinistra è considerata la mano delle potenzialità, dei talenti di cui ognuno dispone, mentre la destra parla di ciò che si è realizzato di come il soggetto è diventato con l’esperienza vissuta.

Le tre linee principali sono dette Linea della Vita, Linea del Cuore e Linea della Testa ed il loro andamento corrisponde rispettivamente agli eventi della vita, ai sentimenti e al modo di pensare del soggetto. Dalla figura a fianco si può rilevare la posizione delle tre linee.

Alla base del pollice e delle dita troviamo delle zone in rilievo che vengono detti Monti.

Ecco il Monte di Venere alla base del pollice e circondato dal percorso della Linea della Vita, che ci darà indizi sulla sensualità del soggetto, il Monte di Giove, alla base dell’indice, che ci parla della voglia di affermazione, il Monte di Saturno, alla base del medio, che ci dice quanto il soggetto è introverso, il Monte del Sole o di Apollo ci informa sulle sue doti artistiche ed espressive, il Monte di Mercurio, alla base del mignolo, ci racconta della sua intelligenza e abilità. La zona tra il Monte di Mercurio e il polso, lungo il taglio della mano è detta Monte della Luna

Il rilievo, la forma del Monte e del dito che ne costituisce il naturale prolungamento nonché la presenza o meno di segni come punti, quadrati, croci o stelle aiutano l’interpretazione.

Sono solo poche note su quest’arte usata per predire la buona o la cattiva sorte ma che forse nella sua origine lontana voleva ricordarci il nostro legame con il cielo e con l’infinito.


Previsioni per il mese


Pesci: Profondità: Hai acquisito una bella chiarezza della situazione intorno a te e hai, per così dire, messo le cose al loro posto. Ma ora vuoi qualcosa di più, vuoi andare oltre la superficie per capire la vera natura di ciò che stai vivendo.

Ariete: Tempo di agire: Marzo ti spinge ad agire e a te non può che far piacere. Muoverti, riprendere in mano vecchi progetti, cominciarne di nuovi ti fa sentire libero e contemporaneamente partecipe alla vita.

Toro: Cielo mutevole. Ci sono cambiamenti nella tua vita, alcuni imprevedibili. Ci sono, per così dire, porte che si aprono e altre che si chiudono. Mantieni distacco e lucidità nelle scelte.

Gemelli: Cogli l’attimo: Marzo sarà per te molto ricco di opportunità che si presenteranno però in modo improvviso e spesso confuso. Starà a te coglierle senza lasciarti fuorviare dalla mancanza di chiarezza.

Cancro: Come Sherlok Holmes: Emergono elementi di cui non eri a conoscenza e che ti permettono di capire ciò che fino ad ora si sembrava incomprensibile. Questo sarà occasione di cambiamento di idee e di situazioni.

Leone: Attesa: Muoviti con saggezza, senza fretta e senza colpi di testa. È un momento di gestazione di possibilità future.

Vergine: Una fine e un inizio: Il processo di cambiamento prosegue, vecchie cose saranno spazzate via per fare spazio al nuovo. Non essere precipitoso e sappi che non sarà tutto facile ma produrrà effetti molto significativi per la tua vita.

Bilancia: Su la testa: Forza e chiarezza sono dalla tua parte e ti portano ad affermare le tue idee e le tue esigenze con un vigore che di solito non usi. E sarai anche capace di concretizzare qualcosa che per tanto tempo è stato solo un’idea.

Scorpione: La casa: È la tua casa o quello che tu consideri tale, il tuo mondo, le persone che ami ad essere al centro della tua attenzione in questo mese di marzo.

Sagittario: Partenza rimandata: Non puoi ancora levare l’ancora. Elementi diversi e a volte poco chiari ostacolano il flusso libero verso i tuoi obiettivi. Usa questo tempo per rafforzarti, per chiarirti e per relazionarti a chi ti sta intorno.

Capricorno: Le stelle ti sorridono: È il momento di godere la dolcezza della vita che ti porta scioglierti e liberarti di nodi che ti legavano a vecchie cose o anche soltanto ad una vecchia idea di te stesso.

Acquario: Tieni saldo il timone. Ti senti forte, pieno di energia e vedi le potenzialità delle situazioni che vivi ma sai anche che possono intervenire fatti non previsti a destabilizzare il quadro che hai davanti. Prosegui con attenzione sulla rotta che hai scelto.


Un personaggio dei Pesci: Arnold Dolmetsch

Arnold Dolmetsch


"I have seen the god Pan." "Nonsense." I have seen the God Pan and it was in this manner: I heard a bewildering and pervasive music moving from precision to precision within itself. Then I heard a different music, hollow and laughing. Then I looked up and saw two eyes like the eyes of a wood-creature peering at me over a brown tube of wood. Then someone said: Yes, once I was playing a fiddle in the forest and I walked into a wasp's nest ....
When a man is able, by a pattern of notes or by an arrangement of planes or colours, to throw us back into the age of truth, a certain few of us - no, I am wrong, everyone who has been cast back into the age of truth for one instant - gives honour to the spell which has worked, to the witch-work or the art-work, or whatever you like to call it. Therefore I say, and stick to it, I saw and heard the God Pan; shortly afterwards I saw and heard Mr. Dolmetsch. (1)


Così scrive il poeta Ezra Pound raccontando il suo incontro con Arnold Dolmetsch.

Mentre Dolmetsch suonava il flauto, Pound vedeva il dio Pan in persona trarre dal suo strumento una musica sconcertante, capace di riportare indietro nel tempo, nell’era della verità.

La testimonianza di Ezra Pound ci fa entrare in contatto in modo diretto con il personaggio ospite di questo mese, con il suo lavoro e con un pezzo di storia volutamente dimenticato dalla cultura ufficiale.

Arnold Dolmetsch, musicista, costruttore di strumenti musicali e appassionato di musica antica vissuto tra la seconda metà dell’ottocento e la prima metà del novecento, ha riscoperto strumenti come il flauto o l’arpa, messi al bando perché rappresentavano una cultura che doveva scomparire.

Ce ne parla Giancarlo Barbadoro nel suo libro IL MIO FLAUTO la mia anima. il flauto è uno strumento con una lunga storia che affonda nel passato mitico dell’umanità, con una diffusione praticamente planetaria, ed è capace di sollecitare stati superiori di coscienza. Il suono del flauto infatti può essere considerato un canto, non condizionato tuttavia dai concetti scaturiti dalla mente dell’interprete, espressi nelle liriche delle canzoni. Può diventare uno strumento di liberazione e non a caso è lo strumento con cui, proprio Giancarlo Barbadoro ha riproposto la Nah-sinnar, l’antica musica del Vuoto, capace di favorire l’esperienza meditativa che libera dal rumore incessante della mente, permettendo di vedere al là del mondo dell’ovvio.

Arnold Dolmetsch


Il flauto dolce viene valorizzato dalla cultura centro-europea intorno al XIV secolo e riesce a trovare la sua massima popolarità nel Rinascimento. Nell’Ottocento viene poi parzialmente dimenticato e quindi sostituito dal flauto detto traverso. In questa trasformazione del flauto dolce e della sua sonorità intervengono vari fattori. C’è la necessità commerciale legata allo spettacolo con l’impiego di nuovi timbri musicali, ma soprattutto interviene la volontà di scavare un solco tra la tradizione antica europea, popolare e democratica, e la nuova impostazione politica sostenuta dalle case regnanti, totalitarie, emergenti. La moderna notorietà del flauto e la sua riscoperta sono il frutto del movimento della rivalutazione della musica antica guidato da Arnold Dolmetsch in Inghilterra nella prima metà del Novecento, e degli insegnanti del Conservatorio di Bruxelles dove lui insegnava. (2)


Arnold Dolmetsch nasce il 24 febbraio 1858 a Le Mans, in Francia, dove la famiglia si era trasferita dalla Boemia e dove aveva impiantato una fabbrica di pianoforti. Fin da piccolo è a contatto con gli strumenti musicali e probabilmente è qui che si appassiona alla musica e agli strumenti che la producono.

Sceglierà così di studiare musica, prima al conservatorio reale di Bruxelles e poi, dal 1883, al Royal College of Music di Londra dove si laureerà nel 1889.

Sempre a Londra, al British Museum, ha modo di ammirare la vasta collezione di strumenti antichi, che lo incantano e lo inducono a tentare di riprodurli con le sue mani. Così lascia il suo lavoro di insegnante di musica per dedicarsi completamente alla ricostruzione degli strumenti antichi.

Comincia con un liuto e prosegue, con clavicordi, clavicembali e flauti dolci. I suoi strumenti sono apprezzati, e acquistati, da case produttrice di strumenti musicali all’estero.

Fonda una fabbrica nel Surrey dove si producono copie di ogni genere di strumento antico e nel 1915 scrive un libro, The Interpretation of the Music of the XVIIth and XVIIIth Centuries

che diventerà il riferimento di base per l’esecuzione della musica di quel tempo.

Molto attivo nella vita culturale di Londra ha tra i suoi amici, oltre a Ezra Pound, George Bernard Shaw, William Morris, W.B. Yeats e Gabriele D’Annunzio.

Dolmetsch è un ribelle e il suo lavoro in un primo tempo suscita una certa diffidenza ma poi man mano viene apprezzato tanto che nel 1937 riceverà dalla Corona inglese una pensione, per i suoi meriti.

Muore ad Haslemere, nel Surrey, il 28 febbraio 1940.

 

(1) Da “SAGGI LETTERARI 1915 “ di Ezra Pound

(2) Da “IL MIO FLAUTO la mia anima” di Giancarlo Barbadoro – Edizioni Triskel





FEBBRAIO 2022


Animali fantastici e storie celesti


Animali fantastici e storie celesti

Avevamo dedicato una puntata agli animali celesti, cioè alle costellazioni con nomi di animali e questa volta proseguiamo inserendo gli animali fantastici, quelli che compaiono nei miti e che si trovano però anche lassù, nel cielo a narrarci antiche storie. Sono in tutto sette costellazioni, tre delle quali, la Fenice, l’Hydrus e, forse, l’Unicorno, sono state introdotte in tempi relativamente recenti, le altre appartengono invece al gruppo di quarantotto costellazioni riconosciute da Tolomeo. Vediamo ora dove si trovano e che cosa possono raccontarci.


CENTAURO

Il Centauro è una delle costellazioni più brillanti ed estese del cielo ed è visibile per intero dall'emisfero sud e dalle basse latitudini settentrionali.

Era nota ai Greci e ai Romani perché a quel tempo era interamente osservabile anche dalle latitudini temperate medie. La precessione degli equinozi l’ha resa man mano meno visibile dall’emisfero settentrionale.

Prende il nome dai mitici Centauri, esseri metà uomini e metà cavalli ed in particolare da Chirone, figlio di Crono, re dei Titani e della Ninfa marina Fillira. Crono, sorpreso dalla moglie Rea mentre era con Fillira, si trasformò in cavallo per fuggire veloce. Da quell’amore veloce nacque Chirone che divenne un adulto saggio, esperto nella musica e nelle arti mediche. Sarà il maestro di Ascelpio, il grande guaritore.

Colpito per errore da una freccia avvelenata di Ercole rinuncerà all’immortalità per non dover soffrire in eterno e verrà messo tra le stelle.


DRAGO

Il Drago o Dragone è una  delle costellazioni più grandi della volta celeste e si trova a Nord, tra le due Orse. La testa del Drago è composta da quattro stelle. Tra le due più luminose c’è Eltanin, la stella che consentì a James Bradley di scoprire, nel 1725, il fenomeno dell’aberrazione della luce,  una delle prime prove della rotazione della Terra attorno al Sole.

Come Chirone anche il grande Drago morì per mano di Ercole. Una delle dodici fatiche dell’eroe consisteva nel rubare le mele d’oro del Giardino delle Esperidi che il Drago difendeva. Ercole riuscì ad ucciderlo ed Era lo pose nel cielo tra le stelle a simboleggiare l’eternità, la conoscenza e la vigilanza.


Animali fantastici e storie celesti

FENICE

La Fenice è stata introdotta dai navigatori danesi Pieter Dirkszoon Keyser e Frederick de Houtman, e ufficializzata nel 1603 da Johann Bayer nella sua opera Uranometria.

È caratteristica dei cieli del sud. La sua stella più brillante è Ankaa, che forma, con Fomalhaut del Pesce Australe e Deneb Kaitos della Balena il grande triangolo dei cieli meridionali.

La Fenice è completamente invisibile per chi vive sopra il 50º parallelo dell'emisfero nord. Caratterizza invece i cieli di primavera e inizio estate in Australia e Africa del Sud.

La Fenice è associata con lo sciame meteorico delle Fenicidi che incontra la Terra a dicembre.

La Fenice è l’uccello del sacro fuoco. Vive un tempo lunghissimo se confrontato alle nostre vite, e quando sente arrivare la morte cerca un luogo nascosto in cui costruire un nido di rami profumati in cui adagiarsi aspettando che i raggi del sole lo incendino per morire tra le fiamme, cantando una dolcissima canzone. La Fenice però, dopo nove giorni rinasce dalle sue ceneri. La Fenice è un bellissimo simbolo di morte e rinascita celebrato da molte culture diverse. Greci, latini, egizi, arabi, ebrei, cristiani e giapponesi fanno riferimento a questo mito dalle origini antichissime.


HYDRA

L’Hydra o Idra è la più estesa delle costellazioni attualmente riconosciute, si snoda per un quarto di cielo ma le sue stelle non sono molto appariscenti, salvo Alphard, la solitaria, che è facilmente individuabile.

Il gruppo di stelle della testa formano un pentagono irregolare e si trovano a sud del Cancro. Alphard ne costituisce il cuore e, procedendo verso sud, l’Hydra si insinua fra Vergine, Corvo e Centauro, fino a terminare vicino alla Bilancia.

Si può osservare per intero nelle sere fra marzo e giugno, bassa sull'orizzonte. Dall'emisfero sud la sua visibilità è leggermente maggiore.

L’Hydra era figlia del mostro Tefeo e di Echidna, una creatura metà donna e metà serpente. L’Hydra aveva molte teste, emanava un odore tremendo e faceva razzie tra gli armenti nei territori intorno alla palude di Lerna in cui viveva.

Morì anche lei a causa di Ercole, che riuscì ad annientarla con l’aiuto del suo cocchiere Iolao.


HYDRUS

L'Hydrus o Idra Maschio o Serpente di Mare è una costellazione meridionale minore. Compare ufficialmente nell’Uranometria di Johann Bayer del 1603, e non deve essere confusa con la più antica e famosa Idra.

È situata tra la Grande e la Piccola Nube di Magellano. Le sue stelle più appariscenti formano un triangolo. Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale è quello dei mesi compresi fra ottobre e febbraio dall'emisfero australe; da quello boreale è visibile per intero solo a pochi gradi dall'equatore, mentre è totalmente invisibile a nord del Tropico del Cancro.

Sembra che a dare alla costellazione il nome Hydrus sia stato lo stesso Bayer che voleva considerarla una sorta di prolungamento nell’emisfero Sud della più antica e nota Hydra dell’emisfero Nord.

Secondo alcuni invece il nome venne scelto considerando la sua vicinanza all’Eridanus, identificandola così come Serpente d’acqua. Questa seconda ipotesi sarebbe legata alla possibile scoperta della costellazione da parte del cartografo Petrus Plancius che la notò osservando le mappe di alcuni esploratori olandesi e la registrò come Whaterslange/Hydrus.

Questo serpentone di stelle forse si rifà al mito dell’Idra o forse è un animale acquatico.


Animali fantastici e storie celesti

PEGASO

Pegaso è una grande costellazione del cielo boreale. Le sue tre stellepiù brillanti, formano, con Sirrah, la stella più luminosa di Andromeda, il famoso Quadrato di Pegaso, una figura facilmente riconoscibile nel cielo dell’emisfero Nord, anche dalle aree urbane.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale è fra luglio e gennaio. Dall'emisfero nord è una delle più classiche figure del cielo delle notti autunnali, quando Pegaso si presenta alta nel cielo assieme a Cassiopea. Dall'emisfero sud la sua visibilità è leggermente ridotta.

Il nome Pegaso deriva dal greco πηγή (peghé), che significa sorgente. Il mitico cavallo alato nacque infatti dalla fonte dell'oceano. La sua nascita avvenne quando Perseo uccise Medusa. L'eroe gli salì in groppa e corse verso l'Oriente, per tornare a casa. Durante questo viaggio salverà la bella Andromeda dal mostro che stava per divorarla e la porterà con sé. Pegaso venne poi affidato a Bellerofonte che lo domò e lo cavalcò compiendo mille e mille imprese. Quando Bellerofonte morì, il cavallo salì in cielo a servire gli dei e fu posto tra le stelle.


UNICORNO

L’Unicorno è una debole costellazione del cielo invernale; la sua posizione, prossima all'equatore celeste, la rende visibile dalla maggior parte di entrambi gli emisferi terrestri.

Quasi invisibile ad occhio nudo è però molto ricca di oggetti galattici come ammassi stellari e nebulose perché è attraversata da un tratto debole ma esteso del piano della Via Lattea. È vicina a tre brillantissime costellazioni, Orione ad ovest, il Cane Minore a nordest e il Cane Maggiore a sud. Insomma è poco visibile ma non difficile da rintracciare.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale è fra dicembre e aprile, in cui è visibile dopo il tramonto; la sua posizione, a cavallo dell'equatore celeste, fa sì che la si possa osservare da entrambi gli emisferi della Terra. All'equatore può essere osservata allo zenit.

Si ritiene che questa costellazione sia stata introdotta dall'astronomo e teologo danese Petrus Plancius nel 1613, e che sia stata chiamata Unicorno da Jakob Bartsch nel 1624. Gli astronomi Wilhelm Olbers e Ludwig Ideler ritengono però che la costellazione sia molto più antica, perché appare già in carte del 1564 e lo storico Joseph Scaliger l'ha individuata persino su carte celesti degli antichi Persiani.

L'unicorno è una creatura leggendaria simile ad un cavallo con un singolo corno, spiraleggiante, posto sulla fronte. Questo animale è simbolo di castità e purezza.


Per chi ama gli animali fantastici e leggendari, Radio Dreamland propone Animali ed enigmi, trasmissione condotta da Elio Bellangero che va in onda il sabato sera alle ore 21.

www.radiodreamland.it


Previsioni per il mese


Acquario: Fuori dalla nebbia: Vieni da un periodo austero ma a piccoli passi stai conquistando una nuova possibilità. Da metà mese in poi tutto si farà più semplice e, soprattutto nella sfera dei rapporti umani, potrai avere delle belle soddisfazioni.

Pesci: Et voilà: Forse un po’ sonnacchioso l’inizio del mese ma, con il passare dei giorni, il cielo si farà sempre più favorevole e ciò che era abbozzato si delineerà, ciò che era sognato si concretizzerà, ciò che era progettato prenderà forma.

Ariete: Cammina cammina: Gennaio è stato significativo ma ha richiesto parecchie energie. Ora potrai camminare più spedito anche se dovrai assumerti parecchie responsabilità.

Toro: Passione: È tempo di mettere in pratica i risultati delle valutazioni fatte il mese scorso e procedere verso gli obiettivi che ti appassionano.

Gemelli: Fai un salto: La pausa del mese passato ti ha portato a guardarti dentro. Ora è il momento di fare un salto verso una dimensione nuova, forse all’esterno ma soprattutto dentro di te.

Cancro: Mondo fluido: Periodo in cu i l’intuizione vorrà guidarti nelle scelte, nei cambiamenti e nelle opportunità che si presenteranno. Il mondo intorno a te ti sembrerà fluido come l’acqua e ti piacerà nuotarci dentro.

Leone: Ottimismo: La tensione si sta allentando e lascia spazio ad un po’ di ottimismo ma non si è ancora sciolta completamente. Devi attendere ancora perché i risultati delle tue azioni si evidenzino completamente.

Vergine: Trasformazione: Le situazioni si modificano a tuo vantaggio e aprono a trasformazioni significative non solo all’esterno ma anche dentro di te.

Bilancia: Torna la luce: Già dai primi giorni del mese tutto ti sembrerà più chiaro. Vedrai dove vuoi andare, come e con chi arrivarci. È un percorso che si rivela concreto ma parte da una crescita interiore.

Scorpione: Nuovi mondi: Esci da un periodo ricco ma complicato e hai bisogno di ripulirti per accogliere il nuovo in semplicità e tranquillità. Ti rimetterai in gioco soprattutto nei rapporti con gli altri.

Sagittario: Relazioni positive: Subito dopo l’inizio del mese una nuova chiarezza si farà strada dentro di te e ti mostrerà dove vuoi andare davvero. Saranno importanti anche le persone intorno a te, che sapranno condividere e supportare i tuoi obiettivi.

Capricorno: Ricchezza: Ancora un mese molto positivo e ricco di opportunità sia pratiche che di crescita interiore. Stai andando alla grande.


Un personaggio dell'Acquario: Bernard Elliot Rollin


Bernard Elliot Rollin

Il nostro comportamento verso gli animali è l'ultima frontiera morale, il test decisivo della nostra umanità, lo specchio grazie al quale è possibile guardare più profondamente nelle nostre anime.


Bernard Elliot Rollin è considerato il padre dell’etica veterinaria ed è stato tra i primi a parlare di coscienza animale. Filosofo e Professore di filosofia, scienze biomediche, bioetica e scienze animali alla Colorado State University, ha dedicato la sua vita a modificare l’ottica con cui gli esseri umani, o almeno gran parte di essi, guarda al mondo animale. Autore di ben diciassette libri (il primo Animal Rights and Human Morality  è del 1981) e più di cinquecento articoli si è schierato sempre contro l’utilitarismo che caratterizza i rapporti degli umani con gli altri animali.

Tra suoi libri tre sono pubblicati in italiano: Diritti degli animali ed etica umana, Il lamento inascoltato. La ricerca scientifica di fronte al dolore e alla coscienza animale e Gli altri animali. Scienza ed etica di fronte al benessere animale.

Bernard Elliot Rollin nasce a Brooklyn, New York, il 18 febbraio 1943, sotto il segno dell’Acquario di cui interpreta lo sguardo verso il futuro e l’ideale di un mondo più giusto per tutti.

Studia filosofia presso il City College e si laurea nel 1964. Nel 1969 entra a far parte del Dipartimento di Filosofia della Colorado State University e nel 1972 consegue il Dottorato di ricerca in filosofia alla Columbia University.

Si specializza in Diritto degli animali e Filosofia della coscienza e propone alla Colorado State University un corso di elica medica veterinaria. Il corso viene tenuto per la prima volta nel 1978 e diventa poi obbligatorio per quella facoltà.

Tra i primi a richiedere una riforma sull'impiego degli animali a scopo didattico nella chirurgia e durante le esercitazioni di laboratorio nelle scuole di medicina veterinaria, scrive: Per quanto la raison d'être essenziale della professione veterinaria sia la salute degli animali, essa ha trascurato il proprio dovere di porsi alla testa delle cause per il benessere degli animali. La discussione sull'etica e i diritti degli animali è stata praticamente assente nell'ambito della medicina veterinaria organizzata.

Oltre ai suoi contributi in campo universitario, Rollin partecipa anche a diverse iniziative mirate al miglioramento della condizione degli animali.

Diventa membro del Consiglio consultivo di esperti scientifici (SEAC) per l’ente australiano Voiceless, pubblicando, con altri accademici di tutto il mondo, ricerche che denunciano i soprusi legalizzati nei confronti degli animali. Entra nel consiglio di Farm Forward, organizzazione che promuove strategie innovative per la riduzione della sofferenza degli animali d'allevamento e l’incremento dell'agricoltura sostenibile.

Bernard Elliot Rollin

Nel 1985 partecipa alla stesura degli emendamenti alla legge sul benessere degli animali. Proprio a proposito della legislazione afferma che nonostante le migliori intenzioni, gli animali sono sempre stati visti, sotto il profilo legislativo, come proprietà; gli animali sono o proprietà di individui o, nel caso degli animali cosiddetti "selvatici" o randagi, proprietà comune. Agli occhi della legge, gli animali sono un possesso umano, che il proprietario può trattare più o meno come vuole. Non sorprende, dunque, che tutte queste leggi si siano fondate su considerazioni di tipo utilitarista, o su considerazioni relative al maggior bene per il maggior numero di persone, dove però era la comunità umana a fungere quale gruppo di riferimento per il calcolo dell'utilità o dei benefici.

E ancora: Le leggi che regolano il trattamento degli animali devono essere scritte non nei termini utilitari propri degli umani, ma nel linguaggio dei diritti, vedendo negli animali oggetti di considerazione morale e relegando sullo sfondo gli interessi utilitari degli umani. Questa, come si è visto, è la forza di ogni discorso sui "diritti". Tali leggi devono riguardare i diritti fondamentali che spettano a un qualsiasi oggetto di considerazione morale – il diritto alla vita, il diritto a essere protetto dalla sofferenza, il diritto di realizzare la propria natura.

Nel 2012 Rollin contribuisce alla realizzazione del film The Superior Human? Dove ribalta la concezione cartesiana, che vede gli animali come meccanismi senz’anima e che sta alla base dello specismo.

Nel 2019, dopo cinquant’anni di collaborazione, si ritira dalla Colorado State University.

Bernard Elliot Rollin muore il 19 novembre 2021 a Fort Collins, in Colorado, all'età di 78 anni.





GENNAIO 2022


Carte magiche per un nuovo anno


Carte magiche per un nuovo anno

Prepariamoci a questo nuovo anno come se fosse un gioco in cui possiamo usare le nostre carte migliori e per farlo ci procuriamo le antiche lamine dei Tarocchi.

Come molti sanno i Tarocchi sono un mazzo di carte particolare, usato tanto nelle vecchie osterie per fare una partita tra amici quanto dagli indovini per leggere il futuro.

Il mazzo completo è costituito da settantotto carte suddivise in quattro semi, rispettivamente denari, bastoni, spade e coppe, ognuno dei quali ha quattordici carte, dall’asso al dieci più quattro figure alle quali si aggiungono i ventidue misteriosi arcani maggiori.

I Tarocchi sono un mazzo di carte molto particolare tanto che possiamo accostarlo alle leggende e ai miti. Come questi infatti si rivela come una specie di contenitore che racchiude un messaggio, un sapere derivato da un’esperienza profonda vissuta dall’umanità.

Nel suo libro I TAROCCHI E IL SEGRETO DELLA RUOTA D’ORO Giancarlo Barbadoro ci racconta come grazie al loro aspetto innocuo di gioco di società, queste lamine siano state capaci di veicolare in tempi difficili un messaggio di libertà e di crescita spirituale per chi aveva la chiave per interpretarlo. I ventidue arcani maggiori disposti in cerchio rappresentano il cerchio della vita che inizia con il mistero della nascita e si conclude con il mistero della morte ma anche le tante morti e rinascite che ognuno incontra lungo il sentiero della sua vita.

I Tarocchi sono degli oggetti che abbiamo accanto, ma ai quali non sappiamo dare una collocazione; ci accompagnano ma non sappiamo dare loro un’origine, scrive Barbadoro nella prefazione del suo libro. Ci segnano nella nostra storia e possono servire come un riferimento, come uno specchio dell’anima per dar vita ad una sorta di divinazione, un contatto con l’inconscio che riesce a leggere situazioni che normalmente ci sfuggono, e alle volte prevedere il futuro. Possono servire anche come riferimento di una filosofia naturale che può accompagnare l’uomo dandogli dei suggerimenti.

Il nostro passato è stato segnato dal passaggio di creature misteriose che hanno fatto un dono all’umanità. – scrive ancora Barbadoro - Secondo la tradizione druidica il dono si traduce in ventidue archetipi che riflettono tutti i fenomeni psicologici, fisici e storici che ciclicamente si verificano nel nostro mondo. I Tarocchi sono quindi un libro che ci permette di guardare oltre l’apparenza degli eventi per riconoscerne la vera natura e di rapportarci ad essa.

Oggi qui, augurando un anno felice a i nostri lettori, tenteremo di utilizzare le lamine dei Tarocchi per trarne suggerimenti per questo tempo che sta arrivando. Per ogni Segno zodiacale, accompagneremo le previsioni astrologiche con un consiglio per il nuovo anno ottenuto estraendo una carta.


Carte magiche per un nuovo anno

CAPRICORNO

Chi ben comincia… Il 2022 inizia per te in modo molto dolce, tenero e positivo e poi continua con vari regalini fino a fine anno. Puoi essere contento e dedicarti alle tue attività preferite e alle persone a cui vuoi bene.

La tua carta dell’anno è la Forza che indica coraggio e calma due elementi importanti che caratterizzano un atteggiamento positivo verso le esperienze che dovrai affrontare.

ACQUARIO

Fare sul serio. Ti aspetta un anno “serio”. Solitamente i Segni d‘aria si distinguono per la loro velocità, estrosità e socialità ma questo 2022 ti porterà a guardare dentro di te e dentro le situazioni per cogliere l’essenza più vera.

La tua carta dell’anno è il Giudizio: manifesta apertamente ciò che scopri dentro di te e intorno a te, naturalmente con le persone di cui ti fidi.

PESCI

Fortuna in arrivo. Le stelle ti sorridono quest’anno! Con Giove amico non si possono fare che buoni pronostici, quindi approfitta di questo tempo per essere felice e condividere la tua felicità con tutti quelli a cui vuoi bene.

La tua carta dell’anno è l’Imperatrice che rappresenta la generosità e la fecondità di questo periodo nei tuoi confronti.

ARIETE

Preparati a volare. I tuoi primi passi in questo nuovo anno saranno timidi ma dalla primavera in avanti troverai nuova forza, nuove opportunità, nuova passione fino a spiccare il volo.

La tua carta dell’anno è gli Amanti che ti invita a proseguire sulla strada che hai scelto liberamente.

TORO

Voglia di libertà. Sentirai nascere dentro di te una forte spinta a liberarti di tutto ciò che percepisci come pesante e fermo. Dall’esterno ti arriveranno stimoli imprevisti a scompigliare le carte che avevi posizionato con cura ma questo non ti preoccuperà, anzi lo sentirai come una conferma ai tuoi bisogni più profondi.

La tua carta dell’anno è la Ruota della Fortuna: la spontaneità e il buonumore saranno gli “oggetti magici” che ti aiuteranno in ogni occasione.

GEMELLI

Seriamente parlando. Ti troverai a sperimentare una dimensione meno “aerea” del solito, più concreta ed essenziale, che potrà rivelarti cose nuove di te e di ciò che hai intorno. Attento a non dare troppo peso ad emotività che lasciano il tempo che trovano.

La tua carta dell’anno è le Stelle che ti invitano a manifestare la tua sensibilità e la tua compassione nei confronti degli altri esseri, umani e non, che convivono con te.

CANCRO

Respiro libero. Si prospetta un bell’anno per te, praticamente sotto ogni aspetto e potrai tirare un sospiro di sollievo per l’uscita da periodi non sempre facili. Quindi goditelo!

La tua carta dell’anno è il Sole che parla di realizzazione degli obiettivi, serenità d’animo e fratellanza nei rapporti con gli altri.

Carte magiche per un nuovo anno

LEONE

Maturità e forza saranno le frecce al tuo arco per quest’anno. Non avrai molti aiuti dall’esterno e quello che vuoi ottenere dovrai conquistarlo con le capacità e le energie che certo non ti mancano.

La tua carta dell’anno è l’Eremita che ti ricorda che il saggio sa usare l’esperienza del passato per costruire con attenzione il suo futuro.

VERGINE

Doni inattesi. Ti verrà spesso di fare il lupo solitario e di essere poco conciliante con chi ti è vicino eppure ti arriveranno, completamente imprevisti, dei regali dall’esistenza, sotto forma di nuovi amici, nuove esperienze o nuove consapevolezze.

La tua carta dell’anno è il Papa che ti suggerisce di osservare con occhi attenti ciò che hai intorno per uscire dalle idee preconcette e fare esperienza diretta della vita.

BILANCIA

Tutto da approfondire. Scoprirai nuove cose, persone, idee e opportunità, tutte da capire e farne tesoro. Sarà un anno che ti arricchirà e ti cambierà anche un poco, dando un senso nuovo ai tuoi rapporti con gli altri con i quali saprai andare oltre la superficie dietro alla quale spesso ti nascondi.

La tua carta dell’anno è il Bagatto che ti fa prendere atto del tuo esistere insieme ad una moltitudine di altri esseri e fenomeni tutti da scoprire.

SCORPIONE

Creatività e voglia di giocare. Non tutto sarà facile quest’anno, ma a te, che ami la lotta e i contrasti a forti tinte, questo non dispiacerà per niente, anzi saprai trovarlo emozionante e perfino divertente. A conti fatti risulterà un anno creativo e produttivo in tutti gli ambiti della tua vita.

La tua carta dell’anno è la Giustizia che ti sollecita ad andare oltre l’individualismo per trovare l’equilibrio nel dare e ricevere esperienza.

SAGITTARIO

La bella estate. Un inizio d’anno che potremmo definire sobrio lascerà il posto, da maggio a ottobre ad un periodo davvero favorevole e tutto da godere, concludendo poi con gli ultimi mesi pieni di energia e voglia di metterti in gioco.

La tua carta dell’anno è il Mondo che ti parla di successo nella realizzazione dei tuoi obiettivi.


Per approfondire

Il libro di Giancarlo Barbadoro – I TAROCCHI E IL SEGRETO DELLA RUOTA D’ORO – Edizioni Triskel

è in vendita alla Grotta di Merlino in piazza Statuto 15 a Torino

o al sito www.triskeleditions.com anche in versione e.book

Inoltre potrete leggere un bell’articolo sull’argomento su Shan Newspaper clickando qui:

http://www.shan-newspaper.com/web/esoterismo/129-i-tarocchi-e-lalbero-della-vita.html



Previsioni per il mese


Capricorno: Fiorire: Avrai a disposizione energia da vendere, belle situazioni da vivere e novità interessanti da esplorare. Sarà per te una primavera dell’anima!

Acquario: Sostare: Non è il momento per iniziare nuove imprese, meglio curare la situazione che hai senza cedere ad inutili nervosismi. Hai la capacità di guardare con chiarezza ciò che accade intorno a te.

Pesci: Valutare: Intuizione, chiarezza e tempismo ti consentono di avere un quadro preciso di quello che stai vivendo, sia dentro di te che con gli altri. Queste valutazioni saranno preziose per il prossimo futuro.

Ariete: Rinascere: Ti aspetta un mese positivo che ti invita a rimetterti in gioco lasciandoti alle spalle tutto ciò che di “vecchio” ha ancora, in qualche modo, presa su di te.

Toro: Attendere: A volte è necessario fermarsi un attimo prima di ripartire. Hai delle ottime capacità e opportunità di concretizzare buone cosa ma devi aspettare un attimo e valutare con attenzione i passi concreti da fare.

Gemelli: Resistere: Attenzione ai colpi di testa dettati da valutazioni poco lucide influenzate da forte emotività. Sii cauto e fermo nelle decisioni.

Cancro: Scegliere: Buone idee e buone opportunità troveranno terreno fertile per evolversi ed espandersi. Scegli con cura tra quelle che si presenteranno le migliori per la tua crescita personale.

Leone: Osservare: Non è il momento dell’azione ma piuttosto quello di osservare con attenzione quello che accade intorno a te per capire bene quali sono gli elementi in gioco.

Vergine: Rilassarsi: Molte novità si stanno preparando ma ora sono come semi in attesa di germogliare. Non è ancora il tempo di iniziare cose nuove ma piuttosto quello di attendere dedicandosi al proprio benessere.

Bilancia: Respirare: Gennaio un po’ strano e contrastato ti fa venire voglia di scappare e respirare aria libera. La tensione si scioglierà naturalmente con il passare dei giorni e l’arrivo di febbraio.

Scorpione: Osare: Il trend del mese scorso continua e ancora ti troverai coinvolto in molti eventi, situazioni, emozioni e riflessioni. Ti chiederai spesso qual è la strada migliore da imboccare. Le stelle ti consigliano di buttarti perché ne trarrai comunque esperienze interessanti.

Sagittario: Prepararsi: La primavera ti porterà opportunità e cambiamenti interessanti, per ora il consiglio è quello di prepararti a questi mutamenti accettando di cambiare dentro di te.


Un personaggio del Capricorno: Giancarlo Barbadoro e i ventidue passi del sentiero che porta all’infinito


Giancarlo Barbadoro

A inizio d’anno vogliamo rendere omaggio ancora una volta a Giancarlo Barbadoro, Indimenticabile fondatore e direttore di Shan Newspaper, giornalista, scrittore, poeta, musicista e sciamano, che ci ha lasciati nel 2019.

Per tutta la vita Giancarlo ha lavorato a far diventare realtà il sogno di un mondo felice dove umani e non umani potessero convivere insieme in armonia, sotto lo stesso cielo stellato, dentro lo stesso mistero che ci fa esistere.

La sua determinazione era alimentata dall’esperienza senza tempo della Tradizione ancestrale dell’umanità con cui era entrato in contatto, fin da ragazzino, incontrando esponenti delle famiglie celtiche del territorio. In quella cultura ed esperienza viva, anche se apparentemente invisibile, Giancarlo era cresciuto e aveva poi deciso di farne dono a tutti i ricercatori di infinito, cioè a tutti coloro che non si accontentano dell’ovvietà, che cercano risposte sul senso della vita, che sentono il richiamo del trascendente.

Giancarlo aveva sintetizzato nell’ecospiritualità la proposta tradizionale. Noi tutti viviamo dentro un mistero che ci permette di esistere, e con “tutti” non si intende solo riferirsi agli esseri umani ma a tutti i viventi, di qualsiasi specie, comprese le possibili creature di altri mondi e la stessa Madre Terra che ci fa nascere e ci alimenta. Tutti hanno diritto a vivere, ad essere liberi, a crescere spiritualmente ed è possibile farlo grazie alla Tradizione a cui fanno riferimento i popoli naturali, che raccoglie e conserva nel tempo tutto il bagaglio di esperienze vissute e codificate dall’umanità.

Di questo bagaglio fa parte la meditazione come strumento di liberazione e crescita spirituale.

Carte magiche per un nuovo anno

Di questo immenso bagaglio fanno parte i ventidue archetipi che sono rappresentati negli arcani maggiori dei Tarocchi e che si configurano come ventidue passi di un cammino che porta a sottrarsi al plagio della società maggioritaria e a quello delle esperienze limitate su cui si basano le nostre emozioni e le nostre elaborazioni mentali per essere finalmente quello che siamo in realtà: porzioni di mistero che dialogano tra loro, partecipano alla vita e danzano nel vento dell’esistenza per diventare vento nel vento.

Giancarlo ha scritto I TAROCCHI E IL SEGRETO DELLA ROTA D’ORO per dare l’opportunità di entrare in contatto con la cultura millenaria attraverso un oggetto, il mazzo dei Tarocchi, che sembra essere così “normale” ed invece nasconde un vero e proprio tesoro e per molti può essere

l’opportunità di aprire la porta su un mondo nuovo, contemporaneamente antichissimo e proiettato nel futuro.

Per dare corpo al suo sogno di contribuire alla rinascita di questo pianeta, ormai da troppo tempo travagliato da violenze e soprusi di ogni genere, Giancarlo ha proposto l’Ecospiritualità come soluzione accessibile a tutti coloro che vogliono sinceramente il cambiamento, è sceso anche nello specifico del come fare per attuare questo cambiamento. Le rivoluzioni violente causano sangue, sofferenze e ferite difficili da guarire, ma se la rivoluzione avviene dentro ogni singolo individuo che potrà unirsi ad altri come lui, il cambiamento avverrà naturalmente e il mondo sarà davvero migliore per tutti.

Finalmente, dopo le tenebre ci sarà la luce come Giancarlo ripeteva sempre.










 

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