Quando succede qualcosa di eccezionale, capita che lì per lì non ci si accorga della sua eccezionalità. Capita dopo, magari quando la cosa eccezionale fa ormai parte del passato, di accorgersi di essere stati testimoni di un evento speciale, o quantomeno, speciale per noi.
Questo inizio d’anno ha avuto una sua peculiarità del tutto inaspettata: mi sono trovata improvvisamente coinvolta in un clan di un centinaio di individui, veri e propri alieni rispetto alla nostra cultura quotidiana. Si tratta di una comunità formata da pecore, agnelli e montoni, che temporaneamente si è insediata nei terreni intorno all’ecovillaggio di Dreamland, nel Parco della Mandria in Piemonte. Questo fatto ha cambiato (e direi anche sconvolto, in senso positivo) il tran tran quotidiano del villaggio abitato normalmente da animali umani e non.
Vedere ogni mattina un intero prato abitato da una massa di nuvole bianche che si muove uniforme, belando, pascolando, facendo la siesta… è già di per sé sorprendente. Ma ancor più sorprendente è accorgersi che questa nuvola bianca è formata da individui che si distinguono tra di loro, che ti osservano, che pian piano manifestano una loro identità peculiare.
Sto dicendo delle banalità, lo so. Gli animali non umani sono esseri senzienti esattamente come noi, ognuno con la sua personalità e cultura. Ma se è facile (più o meno… dipende dal soggetto) instaurare una dinamica con il proprio coinquilino felino o con il cane che abita con noi, più difficile è farlo con quegli animali considerati “da reddito”. Se non altro perché ci sono molte meno occasioni di averci un rapporto.
L’occasione mi sta capitando con la comunità di pecore che abitano temporaneamente con me. E devo dire che è un’esperienza eccezionale. Ogni giorno è diverso dall’altro. Ogni giorno si fidano un po’ di più, mi osservano e sento che in qualche modo anche loro sono curiosi, curiosi di capire il posto dove si trovano e gli umani che lo abitano.
Il primo giorno non mi guardavano per niente, ma ormai ho capito che era solo una finta… facevano le indifferenti, non facevano altro che mangiare l’erba, ma sotto sotto mi osservavano.
Poi ogni giorno si avvicinavano sempre di più e smettevano di mangiare per guardarmi e studiarmi.
Sto riuscendo a distinguerle: tra di loro ci sono le pecore curiose, quelle che mi vengono incontro, e altre curiose ma timide che mi guardano da lontano. Ci sono i montoni che controllano tutta la comunità. Ci sono anche alcune pecore nere, bellissime. Ognuno ha il suo ruolo, pur muovendosi all’unisono. Trasmettono un grande senso di armonia e serenità.
E poi c’è stato il fatto che mi ha colpito di più: in una notte ventosa, sotto un incredibile cielo stellato, sono nati Kemò e Dream, due stupendi agnellini. “Kemò” in antico gaelico vuol dire “vento”, mentre Dream prende ispirazione da Dreamland, il luogo che li ospita.
Questo evento è sentito da tutta la comunità: gli agnellini sono costantemente protetti, tenuti d’occhio, educati a fare tutto ciò che deve fare un bravo agnellino.
La comunità ha un guardiano: Muret. E’ un bastardino nero, simpaticissimo, che si è accollato il compito di controllare il gregge e di far sì che non gli capiti niente di pericoloso. Muret è un cane intelligentissimo che vive per le pecore, e le pecore hanno fiducia in lui e lo seguono quando lui le guida da un posto a un altro.
Il “caso” ha voluto che questa famiglia di individui non umani, per una serie di circostanze “casuali”, sia approdata a Dreamland. Insieme a SOS Gaia, e soprattutto con Roberto e Nadia, gli amici che stanno condividendo con me questa esperienza minuto per minuto, faremo in modo che questa famiglia rimanga sempre unita, non venga sfruttata in alcun modo, venga trattata bene e con la dignità che merita (come sembra che già avvenga). Che viva in pace e armonia una lunga vita felice. “Live long and prosper!”
L’evento che questo 2017 mi sta regalando già dai suoi primissimi giorni mi sta portando in una dimensione piena di magia e mi ricorda che al di là degli orizzonti di un quotidiano fatto di problemi da risolvere, di fatti orribili che si leggono ogni giorno sui giornali, di obnubilamento inculcato dai media della società maggioritaria, c’è una realtà diversa. Fatta di armonia, di contatto con la natura e di amore. E una volta di più sono gli animali che me lo ricordano. |