Scienze

Einstein aveva ragione: intorno alla Terra ci sono vortici spazio-temporali

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21 Giugno 2011

Determinanti i dati raccolti dal satellite Gravity Probe-B della Nasa


La polemica sui risultati dell’ultimo esame a Einstein circa la sua teoria della relatività ora è finalmente chiusa. Ma nelle scorse settimane aveva destato non poche agitazioni facendo supporre anche una conclusione diversa. A concludere la vicenda è intervenuta la pubblicazione su Physical Review Letters della ricerca compiuta da una trentina di scienziati di diversa nazionalità, ma soprattutto americani.

Il nutrito gruppo di fisici ha esaminato i dati raccolti con il satellite Gravity Probe-B della Nasa apposta concepito per una valutazione definitiva - dicono i ricercatori - della teoria generale della relatività del 1917. I risultati erano stati anticipati ancora nel marzo scorso e poi in una conferenza stampa agli inizi di maggio, e questo aveva destato critiche proprio perché non erano stati ancora pubblicati. Ma alle critiche, i portavoce del gruppo replicavano col dire che comunque erano stati accettati come manoscritto e quindi si potevano ritenere in diritto di divulgarli. Naturalmente non tutti condividevano la risposta.

Che la vicenda destasse trambusto era scontato perché riguardava lo scienziato più famoso del Ventesimo secolo e la sua idea che cambiò il corso della fisica. Comunque, anche questa volta Einstein ha dimostrato di aver ragione.


Albert Einstein

L’impresa non è stata facile e lo dimostrano quattro cifre. Per preparare l’esperimento nello spazio, infatti, sono occorsi 31 anni di ricerche e di sviluppi tecnologici, dieci anni di preparazione del volo, un anno e mezzo di missione in orbita e cinque anni di analisi dei dati.

Il satellite Gravity Probe-B era lanciato nel 2004 e il suo scopo era scoprire un effetto provocato dalla gravità terrestre attraverso quattro giroscopi mantenuti in una condizione di superfreddo. Proprio questi hanno misurato una sorta di vortice-spazio temporale attorno al nostro pianeta, come prevede la teoria della gravità einsteniana.

«Lo spazio-tempo attorno alla Terra appare distorto secondo la descrizione dalla relatività generale», sottolinea Francis Everitt della Stanford University e principal investigator della missione. «È un risultato storico», aggiunge Clifford Will della Washington University di St.Louis, che sovrintende un gruppo di scienziati creato dal National Research Council nel 1998 proprio per una valutazione indipendente dei dati.

Il primo esame era stato compiuto nel 1919 dall’astronomo Arthur Eddington durante un’eclissi solare verificando nell’occasione che la luce emanata da una stella veniva deviata dalla forza gravitazione del Sole quando transitava nelle sue vicinanze. I rilevamenti erano condotti in due luoghi diversi: a Sobral in Brasile e nell’isola di Principe. Ora si è saliti nello spazio.

Ma supponiamo che altri esami saranno presto inventati.


(Dal Corriere della Sera del 1 giugno 2011 – Per gentile concessione dell’Autore)


Giovanni Caprara, giornalista e scrittore, è responsabile della redazione scientifica del Corriere della Sera


 

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