Scienze

Mars500: Un giorno dentro l'esperimento - 2

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16 Agosto 2012

I sei astronauti del progetto Mars500. In alto, da sinistra: Sukhrob Kamolov, Romain Charles, Diego Urbina, Yue Wang. In basso, da sinistra: Alexandr Smoleevskiy e il comandante della missione Alexey Sitev. (Images: ESA)

Un racconto basato sulle interviste rilasciate dall'equipaggio e sui dati emersi dall'esperimento Mars500, il viaggio simulato su Marte. Un giorno vissuto dal punto di vista dell'astronauta italiano e “Marswalker” Diego Urbina. Si tratta di un'opera di finzione che non intende in alcun modo rappresentare opinioni e pensieri personali dei protagonisti


Vivi dentro un esperimento. Rinchiusi con te in questa provetta a forma di astronave, ci sono altri 5 uomini: 3 russi, un francese e un cinese. Trovare un punto d'incontro tra culture tanto diverse può non essere facile, ma col tempo, condividendo questa situazione per certi versi assurda seppur esaltante, avete finito col rendervi conto di far parte della stessa realtà. Non importa la nazionalità; fate tutti parte di quella parte di umanità sempre in cerca di nuove frontiere da esplorare, sempre alla ricerca di risposte a domande ancestrali. È questo il motivo per cui vi trovate qui, perché siete dei sognatori che si adoperano per realizzare i propri sogni. Anche se quel sogno può sembrare irraggiungibile, anche se il sogno è quello di camminare su un altro pianeta, o lasciare per qualche tempo la Terra su cui sei nato.

La Terra, non c'è bisogno di essere a milioni di chilometri di distanza per sentirla lontana. Ti trovi sulla sua superficie eppure ti senti veramente da un'altra parte, lontano da tutto quello che il tuo pianeta ha sempre rappresentato per l'uomo. Affetti, conoscenze, il rapporto con altri esseri viventi. La familiarità di una casa o lo sconfinato cielo azzurro. La brezza del vento o il semplice alternarsi del giorno e della notte. Il sole e la luna, a scandire il passare dei giorni, il cielo stellato a ricordarti che c'è un intero universo in attesa di essere scoperto.


Il primo membro dell'equipaggio "torna" sulla Terra dopo 520 giorni di isolamento

Tutto quello che hai per ricordarti del tuo pianeta è un computer su cui vengono scaricati i file che richiedi. Pagine internet, quotidiani, lettere di amici e familiari. Poi c'è il calendario, non meno importante. Contate i giorni, ma non con l'attesa di un prigioniero che aspetta di riguadagnare la libertà, piuttosto con la consapevolezza di chi sa di vivere un evento storico; al tempo stesso sapete di avere un compito importante da realizzare sia a livello personale che come squadra.

Su di un'astronave in viaggio verso un pianeta sconosciuto che importanza può avere un calendario? Molta, questa è una risposta che l'esperimento ha già dato. Non solo perché scandisce lo scorrere del tempo, ma soprattutto perché riporta l'essere umano, inevitabilmente alienato da un'esperienza così fuori dall'ordinario, a una dimensione di quotidianità, ti fa sentire ancora parte della vita del pianeta Terra, non un esserino minuscolo rinchiuso in un guscio di metallo in viaggio nello spazio sconosciuto. O una cavia imprigionata in un ambiente simulato. Cambiare il giorno del calendario è un po' come guardare la foto dei tuoi cari, immaginandoti il momento in cui li riabbraccerai. Prima di entrare nell'esperimento non la pensavi così, avresti liquidato tutto dicendo “Sei in viaggio verso un pianeta dove nessun umano ha mai messo piede e pensi alla Terra?” Ora la tua visione è decisamente cambiata, d'altronde gli astronauti che viaggeranno verso Marte non avranno (purtroppo) nessuna certezza di far ritorno a casa. Basta un minimo inconveniente perché la situazione assuma dei risvolti tragici, ogni astronauta è consapevole di questo. In questo senso di indeterminatezza che ti circonda quando ti trovi nello spazio interplanetario, avere un solido punto di riferimento è fondamentale per mantenere un equilibrio psichico e l'unico punto di riferimento per un astronauta è la Terra, quella roccia blu sospesa nel vuoto.


L'equipaggio festeggia Halloween con dei costumi improvvisati. Mantenere un contatto con il calendario delle festività è un supporto psicologico importante durante l'isolamento

Tutto quello che ti riporta mentalmente in contatto con il tuo pianeta è di fondamentale importanza, e uno degli strumenti principali sono le festività. Pensare che insieme a te stanno festeggiando altri milioni di persone ti fa sentire di nuovo parte dell'umanità. Qui di feste ne avete fatte tantissime, celebrando anche cose che normalmente non considerate. Hai festeggiato il capodanno cinese, e Wang ha celebrato quello occidentale. Avete festeggiato due Natali, sia quello cattolico che quello ortodosso. Ma la festa migliore è stata quella di Halloween. Era una di quelle ricorrenze che sulla Terra non ti dicevano nulla, ma è stato incredibilmente divertente studiare i travestimenti e vedere quelli dei tuoi compagni di viaggio. Ingegnarvi a creare i costumi con i pochi mezzi a disposizione è stato stimolante e vi ha tenuti occupati per un bel po', e quando devi passare 520 giorni senza vedere la luce del Sole, qualsiasi cosa ti tenga occupato è benvenuta. Ti fa sorridere pensare che i pionieri di una nuova era avranno a che fare con problemi tanto banali: nostalgia e noia saranno probabilmente gli scogli psicologici più ardui con cui confrontarsi.

Certo, avete degli “hobby kit”, in cui avete potuto rinchiudere tutto quello che potesse aiutarvi ad ammazzare il tempo, ma tutto alla lunga diventa ripetitivo. Così ogni tanto vi scambiate di attività, tu ad esempio hai provato a imparare la calligrafia da Wang. Passa ore intere a scrivere, cercando un'estetica perfetta. In Cina è un passatempo molto diffuso, ma per quanto ti sia sforzato, continui a preferire i tuoi libri.

Guardare film e serie Tv è uno dei passatempi preferiti del gruppo, insieme ai videogame, perché permette di creare anche delle dinamiche sociali, non è un'attività solitaria. Ti torna in mente un racconto di fantascienza (Alpha Aleph di Frederik Pohl) in cui un gruppo di giovani scienziati veniva spedito nello spazio in un viaggio interminabile, con il solo scopo di eliminare ogni possibile distrazione, massimizzando così il loro potenziale di ricerca. Alla fine gli astronauti si trovavano con talmente tanto tempo libero a disposizione, da riuscire a svelare i più grandi segreti della fisica compiendo un balzo tecnologico che in condizioni normali avrebbe richiesto diverse generazioni.


L'equipaggio organizza un concerto "virtuale" per festeggiare l’Independence Day

Il paragone ti fa sorridere, perché effettivamente i “tempi morti” rischiano di diventare uno scoglio insormontabile dal punto di vista psicologico per viaggi interplanetari, con il livello attuale della tecnologia terrestre. Quando parlate di questo argomento inevitabilmente esce fuori la battuta che, se l'equipaggio fosse composto da sessi misti, il tempo libero non sarebbe più un grande problema. Ovviamente innescare delle dinamiche di tipo sessuale all'interno di un contesto di isolamento forzato, per di più in condizioni estreme (spazi esigui, privacy ridotta, impossibilità di interrompere l'isolamento, possibilità di dover affrontare delle situazioni altamente critiche...) equivarrebbe sociologicamente ad accendere un falò in un distributore di benzina. Probabilmente gli astronauti che andranno su Marte dovranno “rassegnarsi” a riempire i tempi morti con libri, film e videogame. D'altronde anche questo è uno dei temi su cui verte l'esperimento di cui fai parte, e dato che finora le cose sono andate bene, sei convinto che si tratti della scelta migliore, se non l'unica possibile.

Ancora stenti a credere che la tua esperienza qui dentro determinerà le condizioni in cui viaggeranno gli astronauti nel futuro. Prima di organizzare la spedizione su Marte, le agenzie spaziali osserveranno i risultati dei tuoi test, le tue risposte ai questionari psicologici, gli elettroencefalogrammi e tutti gli infiniti esperimenti a cui ti sei sottoposto. Il profilo psicologico dell'equipaggio dipenderà dai dati che emergono in questi giorni, dal tuo comportamento, questo ti rende certamente orgoglioso e dà un senso ai tuoi 520 giorni da cavia, ma al tempo stesso è un concetto che sembra voler sfuggire alla tua comprensione.


L'equipaggio riunito in cerchio intorno all'albero natalizio improvvisato per festeggiare il Capodanno del 2011

L'evoluzione è un processo incessante, che ha portato dei primati a inseguire il sogno di viaggiare tra le stelle, osservando il cielo stellato, meravigliandosi dell'esistenza. Sbigottiti, gli uomini cercano risposte e nuovi orizzonti, all'interno di un universo sconfinato e sempre più misterioso.

Chiudi gli occhi e vedi astronavi sbarcare su pianeti lontani, ingegneri che terraformano aridi pianeti nella galassia di Andromeda, astronauti e pionieri che colonizzano sistemi sconosciuti e si preparano a incontrare civiltà aliene interstellari. Riapri gli occhi e torni all'esperimento, la provetta a forma di astronave. In un ambiente creato appositamente per l’esperimento nei pressi di Mosca, sei uomini hanno affrontato una simulazione che ha aperto nuovi orizzonti per l'umanità.

Mille anni dopo gli uomini che viaggiano tra le stelle ricordano i pionieri dell'esplorazione spaziale: lune, pianeti e campi base portano i nomi degli uomini che hanno aperto le nuove frontiere. E tra gli astri sorgono stazioni spaziali con i nomi dei sei compagni di viaggio, senza i quali l'uomo non avrebbe mai spiccato il volo verso le stelle. Le stazioni russe Smoleevskiy, Sitev e Kamolov, l'europea Charles-Urbina (la più vasta del sistema solare esterno), e la cinese Wang sono ormai avamposti di riferimento dell'esplorazione spaziale.

L'uomo viaggia tra le stelle, coronando il sogno di un primate che si affaccia sull'universo e anche tu hai fatto la tua parte. In fondo ne è valsa la pena.


Fine


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