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25 Aprile 2011


Torino e il ciclismo, la storia di un grande amore
in un libro e una mostra


Nino De Filippis


Torino città dell’auto, prima capitale d’Italia e anche metropoli del ciclismo. La grande love story tra il capoluogo subalpino e le due ruote sarà raccontata in un libro e una mostra. Il libro è del giornalista Beppe Conti e s’intitola “Torino città del ciclismo”. La mostra “Torino città del ciclismo – Pedalate sportive dal 1876 ad oggi”, ideata ed allestita dalla Provincia di Torino, sarà inaugurata assieme alla presentazione del libro venerdì 29 aprile alle 17 nella sede di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna. La mostra sarà visitabile sino a sabato 14 maggio, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, sabato 7 e 14 maggio dalle 10 alle 13.

Il libro di Beppe Conti è un affascinante viaggio nel tempo sulle due ruote della bicicletta, dalla seconda metà dell’ottocento ai giorni nostri, dai pionieri del diciannovesimo secolo al terzo millennio. Da Gerbi al “Camoscio di Cumiana” Francesco Camuso, ai grandi campioni Coppi e De Filippis, il libro racconta tante imprese che, nella memoria di chi le visse, sono legate a un filo doppio a quello che accadeva a Torino e nell’Italia intera. Beppe Conti ha voluto descrivere la storia del grande amore che lega Torino al ciclismo, tra la città che, almeno in Italia, ha dato i natali alla maggior parte delle discipline sportive. L’autore ha scovato e tradotto in un linguaggio chiaro e appassionato aneddoti, vicende, documenti, curiosità, storie di uomini che faticano su strade polverose, ma anche di organizzatori e tecnici che non si fermano davanti a nessuna difficoltà. Sia nel libro che nella mostra riemergeranno i volti, i caratteri e le gesta dei grandi campioni e dei loro gregari, le vittorie e i drammi come la caduta davanti al Motovelodromo che costò la vita a Serse Coppi.

La mosta ripercorre un secolo e mezzo del nostro paese e all’interno sono pesentati, assieme alle gloriose biciclette da corsa dei campioni, le due ruote di tutti i giorni e cimeli, foto e storie che raccontano l’epopea, tra Torino e il Piemonte, di un mezzo di locomozione diffuso in tutto il mondo. Se ci pensiamo bene, la bicicletta ci è stata a fianco, generazione dopo generazione, sia quando l’Italia e gli italiani pedalavano in salita, sia quando la pedalata era dolce, lunga e confortevole per le gambe e lo spirito.

La mostra vuole anche ricordare anche coloro i quali vinsero poco o quasi mai come i gregari. I gregari sono quelli che, quando il campione era abbracciato dal pubblico dopo una vittoria, scendevano dalla loro bicicletta doloranti e silenziosi e, con il passo stanco, si mettevano da parte convinti di aver fatto in pieno il loro misconosciuto dovere.

A conferma del grande amore tra la nostra città e il ciclismo, quest’anno per festeggiare i 150 anni dell’Unità nazionale, dal Piemonte prenderà il via il 7 maggio l’edizione 2011 del Giro d’Italia con la cronometro a squadre da Venaria Reale a Torino.

 

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