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A cura di Donatella Devona


DICEMBRE 2016

Solstizio d’Inverno


Solstizio d’Inverno

Quando il sole, nel suo apparente moto nel cielo, raggiunge il punto più basso sull’orizzonte, determinando il giorno più breve dell’anno e la notte più lunga, è il Solstizio d’Inverno e da tempi immemorabili è considerato un momento speciale, occasione di feste, di incontri, di pace e fratellanza. Quando il sole termina il suo ciclo “rinasce” e promette il nuovo tempo, il rinnovamento, il futuro. Il Solstizio d’Inverno è la celebrazione della Luce, del Sol Invictus, della forza insopprimibile della luce sulle tenebre. Celebra contemporaneamente la vita e la spiritualità, perché la luce del sole è da sempre simbolo dello spirito. L’evento riguarda tutto l’emisfero nord del pianeta, mentre, in contemporanea, nell’emisfero sud si celebra il Solstizio d’Estate, il giorno più lungo dell’anno.

Al di là delle differenze di lingua e cultura tutti i popoli del pianeta conservano nelle loro tradizioni una festa che ha gli stessi elementi di base. È per tutti festa di speranza nel futuro, di fratellanza e di luce e sembra il ricordo di un’esperienza comune, di una comune matrice culturale anche quando si è rivestita dei valori propri delle religioni del tempo. E se ad esempio, attualmente, nei paesi dell’area di influenza cristiana, il solstizio d’inverno è stato assorbito dalle festività natalizie, nell’antica Persia era celebrato cantando l'inno che raccontava la nascita del mondo, in Egitto era la nascita di Horus, nella Roma pagana era la festa di Saturno.

Spesso, tra i rituali praticati tutt’ora in questo periodo dell’anno, troviamo l’accensione di un grande falò e ci piace immaginare che, mentre leggete queste righe, si accenda un falò in corrispondenza del luogo di cui si racconta la festa e che dal cielo si possano vedere tutte queste piccole luci che ardono insieme per salutare il nuovo sole.


Canada: A Vancouver ogni anno si tiene il Lantern Festival che prevede musica e performance artistiche nei quattro quartieri della città, illuminati in modo suggestivo da candele e lanterne.

Anche Toronto presenta la sua festa di luci con spettacoli di giocolieri, mangiatori di fuoco, danzatori e suonatori.


Caraibi: Avvicinandosi all’equatore la stagione invernale è sempre meno percepibile ma il clima di festa rimane. Alle Bahamas e in Jamaica si svolgono le Junkanoo, sfilate in maschera con musiche e danze.


Cina: La festa cinese del solstizio si chiama Dōngzhì. Per questa ricorrenza si prepara il tang yuan, un piatto a base di palline di riso che simboleggiano l’unione, da consumare insieme in famiglia o con gli amici più cari.


Solstizio d’Inverno

Germania: Alla grande festa partecipano creature curiose e misteriose. Uomini e donne mascherati partecipano a sfilate e processioni. Tra i personaggi troviamo Perchta, la splendente, che può apparire nei suoi due aspetti o di donna giovane e bella o di vecchia strega, e i Krampus coperti di pelli e con grandi corna. Questi personaggi sono presenti anche in Austria e lungo tutto l’arco alpino. Spesso vengono mescolati a elementi cristiani e i Krampus, ad esempio, compaiono nelle processioni insieme a San Nicola. Perchta si è trasformata nella Befana.


Giappone: Secondo la leggenda, l'inverno avviene perché la dea del sole Amaterasu, viene rinchiusa in una grotta da altre divinità. Il solstizio d’Inverno rappresenta il momento della sua fuga dalla prigione oscura. In questa occasione gli shintoisti vanno in pellegrinaggio al santuario di Ise Jingu per offrire doni alla dea e comporre haiku in suo onore. In occasione del Solstizio a Sakuragawa, città a nord di Tokio, si tiene anche l’annuale Fire Walking Festival in cui i monaci camminano a piedi nudi sulle braci ardenti pregando per la salute e il benessere della comunità.


India: Makar Sankranti è la celebrazione del Solstizio d’Inverno, del ritorno del Sole, simbolo di luce spirituale e saggezza, ed è una festa piena di allegria che in ogni regione ha usanze particolari e, a volte, assume nomi diversi. Nel Tamil Nadu si prepara uno piatto speciale a base di riso e anacardi, nel Bengala si fanno dolci di sesamo da scambiare reciprocamente, ad Ahmedabad, nel Gujarat, c’è lo spettacolare festival degli aquiloni, nel Punjab e in alcune grandi città del nord, la festa viene chiamata Lohri e prevede canti, balli, la distribuzione di dolci di sesamo e l’accensione di un grande falò.

Sempre in India nel periodo del Solstizio cade la ricorrenza indù di Pancha Ganapati. Per festeggiare Ganesh, il dio dalla testa di elefante, si decorano le case con immagini della divinità, lumini e foglie di banano. Ai bambini viene chiesto di vestire ogni giorno di un colore diverso (giallo, arancio, rosso) e vengono offerti tanti piccoli doni da depositare ai piedi della statua di Ganesh e da aprire alla fine dei festeggiamenti.


Iran: L’antica festa della nascita di Mithra è il Shabe Yaldā. La ricorrenza, nel mondo attuale, ha perso questo significato ma rimane un’occasione per riunire famiglie o gruppi di amici che passeranno insieme la notte leggendo racconti e recitando poesie. Viene allestito un banchetto con tanta frutta, soprattutto di colore arancio e rosso come il sole nascente.


Irlanda: A Newgrange, nella contea di Meath, c’è un grande tumulus, uno dei monumenti più famosi dell’epoca dei megaliti. Ogni anno alcuni fortunati estratti a sorte, tra i molti che ne fanno richiesta, possono assistere allo straordinario spettacolo del sole che, all’alba del giorno del Solsizio, illumina la stanza più interna del grande tumulus. Molti altri però si danno appuntamento a Newgrange per aspettare insieme il sorgere del sole.


Lettonia: Riga festeggia lo Yule Log accendendo falò e allestendo mercatini per le vie della città e alla folla si mescolano personaggi mascherati da inquietanti spiriti. Ma non sono lì per spaventare la gente, anzi il loro compito è quello di catturare e portare via tutti i problemi e le tristezze dell’anno passato.


Solstizio d’Inverno

Lituania: Anche qui si accendono grandi falò, poi a notte più lunga dell’anno si trascorre trascinando ceppi di alberi di casa in casa per raccogliere e disattivare le energie negative e gli spiriti oscuri e per poter dare il benvenuto al nuovo sole.


Regno Unito: Ogni anno la piana di Stonehenge, si riempie di gente che attende il sorgere del sole tra i monoliti della danza dei giganti, per festeggiare la ricorrenza celtica di Yule.

Nelle Isole Shetland sempre in occasione delle feste dell’inverno, c’è il grande festival delle sculture di fuoco, l’Up Helly Aa.

In Cornovaglia la vigilia del solstizio d'inverno coincide con il compleanno di Re Artù ed è occasione di festa con l’accensione di lanterne e falò intorno ai quali si danza indossando i tradizionali costumi bianchi e neri e si intonano antiche canzoni. A Penzance si celebra il Montol Festival con la grande fiaccolata, detta il "fiume di fuoco", che dal basso arriva al punto più alto della città dove c’è un faro che viene acceso.


Svezia: In Svezia, Norvegia e Finlandia si celebra la Festa delle Luci, in cui rituali cristiani si innestano su celebrazioni precedenti incorporandole: la Festa della Luce diventa la Festa di Santa Lucia.


USA: New York propone il Paul Winter Winter Solstice, che celebra il ritorno del sole, con una serie di concerti eseguiti a St. John the Divine, la più grande cattedrale gotica del mondo e il gigantesco "Solstice Tree", una scultura in alluminio a spirale alta 28 metri, su cui sotto attaccate centinaia di campane, che vogliono rappresentare la diversità della vita sulla Terra.

In Arizona i nativi americani Zuni e Hopi celebrano il SOYAL. Il rituale della cerimonia dice che il sole ritorna dal suo sonno invernale dando inizio ad una nuova Ruota dell'Anno, il ciclo annuale delle feste stagionali.


Il ciclo annuale delle feste, accomuna tutti i popoli naturali del pianeta. La celebrazione dei Solstizi e degli Equinozi fa parte del bagaglio ancestrale dell’umanità ed è un’usanza che accomuna i Celti ai Nativi americani e a tutti i popoli nativi – scrivono Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero nel loro libro Le Feste dei Celti edito dalla Keltia – Il Solstizio d’Inverno in particolare è un momento legato ad antiche leggende di tutto il pianeta. Secondo le leggende in questo momento particolare dell’anno, anticamente sarebbe stato fatto un grande dono all’umanità, quel dono che nelle tradizioni celtiche viene identificato con il Graal, simbolo di conoscenza e ricchezza interiore. Di questo mitico dono disceso dal cielo si parla ad esempio nella leggenda celtica dei Tuatha de Danann, così come nel mito persiano di Mitra o anche nelle leggende Hopi. Ma il Solstizio d’Inverno simboleggia soprattutto la vittoria del Sole sulle tenebre. È simbolo di rinnovamento e rinascita, quindi occasione di riflessione e rinnovamento personale.


Previsioni per il mese

   

Sagittario: Un plaid o una Ferrari?: Hai voglia di fare mille cose, di muoverti velocemente ma anche voglia di calore e dolcezza, di stare seduto “accanto al fuoco” con le persone che ami a goderti la loro vicinanza, le loro confidenze.

Capricorno: Come un ragazzino: Il cielo di questo mese ti regala una mente lucida, ironica e divertente. Resti sempre te stesso, non ti preoccupare, le cose importanti per te rimangono le stesse ma meno solidamente chiuse nel tuo cuore, perché hai voglia di comunicare, di discutere e di giocare.

Acquario: Libero di volare: Un mese per vivere pienamente la tua voglia di libertà. Un mese ricco in tutti i campi della tua vita.

Pesci: Un nuovo ciclo: Capacità di fare e mente lucida sono le tue armi vincenti in questo periodo. Il timore di agire in modo troppo precipitoso o di dare interpretazioni troppo ottimiste alle situazioni si attenua e lascia spazio al buonumore e alla simpatia.

Ariete: La gatta frettolosa…: … fa i gattini ciechi, recita un vecchio proverbio che ti invita alla calma e a non farti trascinare dalla voglia di fare, inventare o parlare prima di aver valutato ciò che esiste intorno a te.

Toro: Ahi… la gelosia!: Questo mese che si prospetta pieno di passione e irruenza. Convinto del valore di ciò che proponi vuoi che gli altri condividano completamente le tue iniziative e le tue idee e se questo non accade ti senti subito tradito.

Gemelli: Uno sguardo di approvazione: In questo mese ottimista e pacioso guardi te stesso e il mondo con soddisfazione. Sei riuscito a superare delle difficoltà che ti hanno reso più forte e puoi ripartire con sicurezza e tranquillità verso i tuoi obiettivi.

Cancro: Attento ai malintesi: Non rimuginare troppo. Il rischio è di vivere troppo rivolto al tuo interno e di non capire quello che sta avvenendo intorno a te. Cerca di essere chiaro nell’esprimerti perché possono nascere facilmente degli equivoci fastidiosi quanto inutili.

Leone: Il leone ruggisce: Un mese di ricco di impegni e opportunità soprattutto nella sfera sociale. Ma se da un lato è favorito il “fare” non sempre sarai soddisfatto nel “ricevere” e non sentendo sempre il calore di cui hai bisogno a volte alzerai la voce per farti sentire.

Vergine: Fiori in inverno: Ciò che in te era un po’ troppo rigido e serio tende ad alleggerirsi e ad aprirsi. Riscopri la voglia di scherzare, di giocare, di muoverti. Potrebbero prospettarsi anche viaggi e nuovi incontri.

Bilancia: Vivere con lentezza: Hai voglia di relax per goderti in pace i piaceri della vita. Purtroppo ogni tanto si presentano imprevisti che ti distolgono dalla tua tranquillità ma riesci a prenderli con bonomia e ottimismo nonostante tutto.

Scorpione: Cuore e ragione: Questo mese vivrai una dicotomia tra la lucidità che saprai mettere nell’interpretare eventi e nell’organizzare situazioni da un lato e la confusione che avrai a livello emotivo dall’altro. Ma tu che ami la lotta e le situazioni complicate ti troverai a tuo agio sicuramente.


Un personaggio del Sagittario: Mileva Maric


Mileva Marić è una grande scienziata ma il suo nome non è noto a molti. Mileva è la prima moglie di Albert Einstein e la fama del marito ha nascosto completamente la genialità di questa donna a cui si deve probabilmente gran parte delle teorie e delle scoperte che diedero a Einstein i riconoscimenti che tutti conoscono.

Un personaggio del Sagittario: Mileva Maric

Mileva Marić nasce il 19 dicembre 1875 a Titel, in Serbia, da una famiglia molto tradizionalista, ma fin da piccola manifesta un’intelligenza così brillante da convincere i genitori a sostenerla negli studi. Ama la musica, il disegno, la matematica e impara prestissimo a parlare, oltre che in serbo, anche in tedesco. La sua carriera scolastica vede numerosi spostamenti da una città all’altra, alla ricerca di scuole che permettano la frequenza anche alle ragazze o che accettino di dare a Mileva un permesso speciale per ascoltare le lezioni. È una delle prime donne serbe a studiare matematica e fin da subito si dimostra una studentessa di eccezionale talento. Nel 1896 supera l’esame di ammissione al Politecnico di Zurigo, nello stesso anno di Albert Einstein, poi preferisce spostarsi all’Università di Heidelberg in Germania, dove approfondisce in modo particolare la teoria della cinetica dei gas.

Un personaggio del Sagittario: Mileva Maric

Nei numerosi trasferimenti che caratterizzano la sua vita possiamo vedere un “destino” da Sagittario.

Nel 1898 torna a Zurigo e reincontra Albert Einstein, con cui aveva mantenuto sempre una fitta corrispondenza: i due cominciano a studiare insieme. Forse a fare da calamita è l’intesa tra due menti certamente geniali, forse anche una certa emarginazione che entrambi subivano a causa dei pregiudizi correnti, lei donna e serba, lui ebreo, fatto sta che diventano praticamente inseparabili, finché arriva l’amore. Albert ha un carattere aperto e cordiale, Mileva, al contrario è schiva, molto seria e in più è afflitta da una lieve zoppia, ma la sua intelligenza che si apre su orizzonti sempre nuovi, la sua voglia di conoscere e la sua capacità di procedere sulla via intrapresa sono davvero straordinarie e affascinanti. Sembra quasi di vedere nei suoi occhi quella luce di entusiasta meraviglia per le cose nuove che impara, per le prospettive che vede laggiù lontane mete da raggiungere, tipica dei Sagittari. Studiare insieme nella stanza al piano superiore della pensione Engelbret li avvicina sempre più finché tra loro nasce una vera e propria storia d’amore. Per Mileva è passione travolgente e non c’è da stupirsi visto il carattere di fuoco del suo Segno di nascita. Rimane incinta e partorisce con grande difficoltà una bambina, Lieserl, mentre Albert continua a studiare e non va nemmeno a trovarla, forse perché, come qualcuno ipotizza, teme che l’avere un figlio illegittimo possa avere ripercussioni sfavorevoli sulla sua carriera. Di questa bambina non si sa più nulla. Secondo alcuni muore poco dopo la nascita di scarlattina, secondo altri Mileva l’affida ai suoi genitori o ad una nutrice, che però a loro volta la danno in adozione e quando lei, dopo essersi sposata con Albert nel gennaio 1903, torna per riprenderla non la trova più. In ogni caso questa storia triste lascia una ferita sempre aperta nell’animo di Mileva, nonostante la nascita degli altri due figli, Hans nel 1904 ed Eduard nel 1910.

Dopo il matrimonio, Albert lavora all’ufficio brevetti di Zurigo, un impiego stabile che consente alla famiglia una certa tranquillità economica, Mileva è a casa e si dedica a continuare le ricerche e mettere a punto il lavoro scientifico. Per un Sagittario è molto importante avere una base tranquilla su cui appoggiarsi per potersi lanciare alla conquista di nuovi mondi, come il fuoco per ardere ha bisogno del legno che gli faccia da supporto. Quasi certamente molte ipotesi e teorie teorie le sviluppano insieme, con un grosso contributo di Mileva, anche considerando come erano andate le cose fino a quel momento e come documenta la loro corrispondenza, sempre molto continuativa nei periodi in cui si erano trovati lontani. Le lettere di Albert, osservano alcuni, cominciano sempre con belle frasi d’amore ma finiscono ogni volta sottoponendo quesiti scientifici che Mileva rispondendo risolve.

Un personaggio del Sagittario: Mileva Maric

Dalla loro collaborazione nascono tre testi fondamentali, Il moto browiniano, Effetto fotoelettrico e Teoria della relatività, più il lavoro in cui viene espressa la famosa equazione E = mc2, tutti pubblicati nel 1905, con Albert Einstein come solo autore e nemmeno una menzione per Mileva.

In poco tempo arriva il successo ed Albert comincia ad ottenere importanti riconoscimenti e incarichi. Diventa docente di fisica dell'Università Karolina di Praga, quindi docente di teoria della fisica al Politecnico di Zurigo e ancora docente all'Accademia delle Scienze Prussiana a Berlino. Gli incarichi richiedono trasferimenti da una città all’altra e una crescente notorietà che lo porta ad una vita sociale molto intensa e a trovare poco interessante il matrimonio.

Un personaggio del Sagittario: Mileva Maric

Mileva e Albert dopo un lungo periodo di infinite discussioni firmano il divorzio. Mileva rimane molto provata da questa esperienza. Forse la sua ingenuità sagittariana le aveva fatto credere che il rapporto con Albert sarebbe durato per sempre. Di fatto resta anche in difficoltà economiche tanto che deve mettersi a lavorare, dando lezioni private per mantenere se stessa e i due figli. Albert qualcosa le passa per il mantenimento dei figli ma non si dimostra generoso. Dei due ragazzi Hans, il maggiore, riuscirà a laurearsi e diventare ingegnere di successo, mentre Eduard avrà un destino infelice, perché affetto da schizofrenia. Curarlo sarà per Mileva molto dispendioso e triste perché le cure, oltre che inefficaci, peggioreranno ulteriormente la situazione. Albert invece nel 1921 ottiene il Nobel, sempre senza riconoscere nulla a Mileva. Qualcuno nota anche che, dopo il divorzio, vive della fama che si è conquistato senza più produrre scoperte e teorie innovative.

Mileva muore all’età di 73 anni, il 4 agosto 1948 a Zurigo senza mai affermare di essere coautrice delle teorie scientifiche attribuite al marito, senza mai pretendere riconoscimenti di alcun genere. La sua tomba viene completamente dimenticata. Solo nel 2004 la città di Zurigo fa posizionare una lapide sul luogo in cui era la tomba.

Si dice che Albert abbia mandato dei suoi rappresentanti a casa di Mileva, dopo la morte di lei, a recuperare tute le carte che avrebbero potuto far conoscere come erano andati i fatti davvero.




NOVEMBRE 2016

Samain, il calendario dei Celti e lo Zodiaco


Samain, il calendario dei Celti e lo Zodiaco

La nebbiolina che, come un velo, nasconde i contorni degli alberi, delle antiche pietre e imperla l’erba dei prati, l’odore della terra umida e delle foglie… è la magia di Samain che ritorna e si rinnova ogni anno. La danza del tempo riporta all’appuntamento con l’Autre-Monde, perché tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, quando la luce del giorno cala, i colori perdono la loro vivezza ed il mondo si fa vedere nella gamma dei grigi, secondo le antiche leggende, si apre una porta che permette di comunicare con altre dimensioni e le creature che le abitano.

Samain, era per le antiche popolazioni europee, la nascita del nuovo anno e la rinascita per tutti i viventi. Era una festa così importante che nemmeno le religioni importate in seguito riuscirono a cancellarla. Il Cristianesimo tentò di nasconderla con la ricorrenza dei morti, momento triste di riflessione sulla vita che fugge e la nostalgia dei propri cari che non ci sono più, ma nonostante questo ogni paese dell’area celtica mantiene usanze e rituali che si collegano ad un’altra filosofia di vita, serena e curiosa verso la complessità del mondo, felice di comunicare con gli abitanti dell’aldilà offrendo loro dolcetti, castagne, vino e doni vari.

Samain è solo una delle feste dell’antico calendario celtico. Le feste si snodano in un percorso in cui il mondo terreno e il mondo degli dei si sovrappongono, leggiamo nel libro LE FESTE DEI CELTI di Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero (Keltia Editrice), ma soprattutto rivelano, nel loro insieme, una via spirituale che rispecchia il ciclo della morte e della rinascita, tipico della filosofia dei druidi.

Samain, il calendario dei Celti e lo Zodiaco

L’esistenza è una cosa unica, un fenomeno straordinario che accomuna uomini, animali, alberi, cose ed eventi e che racchiude in sé una natura intima, misteriosa che la permea e le dà significato. Tutti gli esseri si muovono in questa dimensione danzando le loro vite e percorrendo invisibili tracciati che si intersecano e creano disegni misteriosi.

Nella tradizione celtica esiste il concetto di Hnot,- scrivono Barbadoro e Nattero - che rappresenta il luogo magico degli eventi, composto da più percorsi che si intrecciano formando un simbolismo mistico. E il calendario celtico diventava quindi una ruota di eventi che sancivano e assorbivano i valori cosmici dell’universo, rappresentando il teatro in cui l’uomo interpretava la propria storia e la propria spiritualità.

Non possiamo fare a meno di notare la stretta analogia tra la rappresentazione grafica del calendario celtico, con le feste disposte in senso circolare, secondo la forma della Ruota del Tempo che Taranis, il signore del Tempo, porta con sé, e il cerchio dello Zodiaco.

Samain, il calendario dei Celti e lo Zodiaco

Lo Zodiaco, ricordiamo, è la fascia della volta celeste che si estende per alcuni gradi sopra e sotto l’eclittica, cioè sopra e sotto la linea determinata dal piano su cui si muovono il Sole, la Luna e i pianeti, nel loro percorso apparente intorno alla Terra. Questa fascia è stata simbolicamente suddivisa in dodici settori di circa 30 gradi, chiamati ognuno con il nome di un Segno zodiacale, ovvero con il nome della costellazione formata dalle stelle principali di quel settore. Il Sole, nel corso di un anno, attraversa i dodici settori, come se ripercorresse ogni volta un sentiero nel cielo, ricordando agli esseri che abitano la Terra il loro profondo legame con il cosmo ed influenzandone la vita. E lo stesso vale per la Luna e i pianeti.

Come per la visione celtica del mondo l’influenza degli astri ha un aspetto evidente per quanto riguarda il succedersi delle stagioni (Sole), l’alternarsi delle maree (Luna), i cicli dell’agricoltura e delle altre attività umane, ma ha soprattutto un aspetto sottile che evidenzia la dimensione in cui avviene il nostro percorso in questo mondo, perché anche noi a bordo di questo sasso che rotea nello spazio, percorriamo sentieri misteriosi per orientarci, per trovare noi stessi, per capire che cosa fare, per scoprire il nostro destino…

La matrice filosofica, druidica, che sta alla base del Calendario delle Feste dei Celti è la stessa che fa nascere l’idea dello Zodiaco e che unisce il percorso di ogni vita a quello di tutte le altre in un disegno misterioso e meraviglioso che ci ricorda la nostra origine comune di figli delle stelle.


Previsioni per il mese

  

Scorpione: Poker d’assi: Un mese molto promettente ti aspetta e ti regala delle ottime carte da giocare in qualsiasi campo della tua vita.

Sagittario: Una pulce nell’orecchio: L’orizzonte è sereno anche se tu continui a guardarti intorno un po’ sospettoso come se ti aspettassi sempre che qualcosa possa venire a disturbare il tuo buonumore.

Capricorno: Tempo del buonumore: Ti viene naturale guardare le persone e gli eventi che accadono intorno a te con occhi sorridenti e pieni di simpatia.

Acquario: Bastian contrario: Affronti tutto ciò che potrebbe essere difficile con semplicità e ottimismo, sciogliendo nodi e trovando soluzioni. Al contrario le cose facili ti si ingarbugliano tra le mani.

Pesci: Come un giardiniere: Continua il processo positivo iniziato lo scorso mese e ciò che era agli esordi cresce e vive. Attento a qualche improvvisa chiusura che potrebbe avvenire dentro di te, forse un timore che si affaccia perché ti stai muovendo in situazioni che non ti sono familiari.

Ariete: Guardare lontano: Cura i progetti che hanno un lungo raggio d’azione e si proiettano nel futuro, soprattutto se vogliono concretizzare i tuoi ideali e non irrigidirti se si presentano eventuali contrattempi.

Toro: Se son rose fioriranno: Anche a novembre puoi dare libero spazio alla tua creatività. Idee e iniziative non mancano ma saranno favorite più le progettazioni che le realizzazioni.

Gemelli: Malinconico e… presente: Prontezza di riflessi e capacità di cogliere al volo le occasioni non ti mancheranno nonostante dal tuo profondo emergano a volte melanconie o insoddisfazioni.

Cancro: Il tempo guarisce: In te è in atto un cambiamento profondo che ti porta pian piano a capire e ridimensionare eventi e lati del tuo carattere che ti hanno fatto soffrire nel passato.

Leone: Seduto comodo: Hai raggiunto obiettivi e consolidato posizioni e questo ti dà calma e forza. Basati su questo e non farti influenzare da qualche momento di nervosismo che ti potrà cogliere.

Vergine: Creare nuove forme: Ottime prospettive per concretizzare progetti e realizzare equilibri stabili dentro di te. Non essere ipercritico, non è saggio.

Bilancia: Inspira, espira: Ti troverai a vivere delle contraddizioni interiori, con voglia di libertà quando sei impegnato in un lavoro o desiderio di fermarti proprio quando puoi muoverti senza costrizioni e tutto procede favorevolmente. Probabilmente stai cercando un rapporto più profondo con la vita, oltre l’apparente facilità con cui ti relazioni con il mondo esterno.


Un personaggio dello Scorpione: Hedy Lamarr


Speranza e curiosità verso il futuro mi sono sempre sembrate meglio delle garanzie. Questo era il mio modo di essere. L’ignoto mi ha sempre affascinata ed è ancora così.


Un personaggio dello Scorpione: Hedy Lamarr

Hedy Lamarr, celebre diva degli anni '30, capelli neri e occhioni azzurri, celebrata come la donna più bella del mondo e il primo nudo ad apparire in un film, non è solo un’icona del fascino femminile. Una delle frasi che le si attribuiscono recita che non è difficile diventare una grande ammaliatrice: basta restare immobile e recitare la parte dell’oca, ma lei, Hedy, “oca” non lo è per niente. Brillante studentessa di ingegneria, lascia l’università quando inizia la sua carriera di attrice, ma non abbandona gli studi e negli anni quaranta, con il compositore e inventore George Antheil, metterà a punto un sistema per codificare informazioni da trasmettere su frequenze radio. L’invenzione, brevettata nel ’42 ma sottovalutata in quegli anni, è alla base dell’attuale comunicazione wireless e di molti sistemi di telefonia mobile.

Hedy Lamarr interpreta i tratti vitali del carattere dello Scorpione per la curiosità, l’anticonformismo, la sensualità e la creatività ma anche l’aspetto conflittuale con l’esistenza che si manifesterà soprattutto nel non saper accettare la perdita della giovinezza, nella sua chiusura e nella sua lotta per conservare, con vari interventi chirurgici, i tratti del volto che l’avevano resa famosa.

Un personaggio dello Scorpione: Hedy Lamarr

Hedy Lamarr nasce il 9 novembre del 1914 a Vienna, in Austria, e il suo nome è Hedwig Eva Maria Kiesle. Il padre è un direttore di banca di origini ucraine, la madre una pianista originaria di Budapest. Hedwing, la futura Hedy, inizia molto presto la carriera di attrice e per questo lascia l’università. A 16 anni il produttore Max Reinhardt la porta a Berlino per farle studiare recitazione e lei comincia quasi subito a mettersi in luce come attrice. A 19 anni è la protagonista del film Estasi, del famoso regista cecoslovacco Gustav Machatý, girato a Praga. È un film d’autore, ma sarà ricordato soprattutto come prima pellicola in cui compare un nudo femminile, e il corpo nudo è quello di Hedwig.

Nel 1933 sposa Friedrich Mandl, ricco mercante d’armi e uomo geloso. Friederich cerca di ostacolare la carriera cinematografica della moglie e anche di far sparire quante più copie possibile di Estasi. Nella casa dei Mandl si tengono importanti ricevimenti a cui partecipano personaggi del mondo politico come Hitler e Mussolini, a cui Friedrich vende armi, e incontri con scienziati impegnati nello studio di tecnologie belliche. Questo dà modo ad Hedwig di entrare nel vivo della ricerca scientifica ma, stanca di quella vita, nel 1937, abbandona il marito e fugge a Parigi. Qui conosce Louis B. Mayer, il produttore americano co-fondatore della Metro-Goldwyn-Mayer, che la porta ad Hollywood e la incoraggia a cambiare il suo nome in Hedy Lamarr, ispirandosi a Barbara La Marr, famosissima diva del cinema muto. A Hollywood Hedy diventa attrice di successo partecipando a più di 30 film a fianco di attori del calibro di Clark Gable, Spencer Tracy, Judy Garland.

Un personaggio dello Scorpione: Hedy Lamarr

Parallelamente al suo lavoro di attrice Hedy svolge un’altra attività, quella di scienziata e inventrice. Austriaca di nascita, ebrea di origini, partecipa al conflitto mondiale aiutando gli Stati Uniti che l’avevano accolta. Studia una modalità per criptare le comunicazioni via radio tra il centro di controllo e i siluri lanciati negli scontri navali, in modo che non possano essere intercettati dal nemico e quindi deviati. Con l’aiuto del musicista e compositore George Antheil, mette a punto un sistema basato sulla tastiera del pianoforte: ogni tasto produce un segnale a una data frequenza e il siluro può essere controllato solo conoscendo il codice specifico stabilito. Il sistema noto come FHSS (Frequency-Hopping Spread Spectrum), non viene utilizzato durante la guerra e la sua validità sarà riconosciuta solo molti anni dopo. Solo due anni fa, nel 2014, Lamarr e Antheil sono stati inseriti nella National Inventors Hall of Fame degli Stati Uniti. L’FHSS, come dicevamo all’inizio, sta alla base di vari sistemi di trasmissione radio, del wi-fi e dei cellulari. Non è questa l’unica invenzione di Hedy ma sicuramente quella che ha più lasciato il segno.

La brillante carriera cinematografica di Hedy comincia a declinare progressivamente con il passare del tempo e lo sfiorire della sua bellezza, fino a concludersi alla fine degli anni settanta. Nel 1981, lei che ha avuto sei mariti, tre figli e diversi amanti si ritira in Florida, isolandosi sempre più ed evitando il più possibile i contatti diretti con le persone. Non accetta di invecchiare e inizia anche la lotta contro i segni che il tempo lascia sul suo viso. È difficile capire una persona che è passata attraverso tante fasi come ho fatto io - aveva detto anni prima in un’intervista - Ho vissuto tante situazioni, tante vite, al punto che mi è difficile spiegarlo a chi ha vissuto in modo semplice, senza vedere il bello e il brutto della vita come a me è capitato di vedere. Morirà il 19 gennaio del 2000. Le sue ceneri saranno portate in Austria e disperse nella Selva Viennese.

Personaggio affascinante Hedy, così luminosa e oscura come il suo Segno di nascita, resta in qualche modo nascosta nei percorsi invisibili delle nostre conversazioni telefoniche e nei nostri collegamenti con la rete. E sempre in rete troviamo le immagini del suo bel viso e dei suoi straordinari occhi azzurri.

Anne Hathaway, interprete di Catwoman, racconta di aver costruito il suo personaggio ispirandosi a Hedy Lamarr.

Google ha celebrato Hedy Lamarr con un breve video animato in occasione del suo centounesimo compleanno, il 9 novembre 2015:

www.google.com/doodles/hedy-lamarrs-101st-birthday?hl=it




OTTOBRE 2016

Zodiaco e altri mondi


Come abbiamo visto nelle puntate precedenti, secondo le tradizioni dei popoli figli delle stelle, non siamo soli in questo grande universo e gli scambi con esseri che arrivano dallo spazio non sono solo fantascienza. Questo tema della presenza di vita intelligente al di fuori della Terra, prospettato dalle tradizioni ancestrali, è comunque estremamente attuale e viene riproposto dalla cronaca scientifica con la continua scoperta di nuovi pianeti extrasolari.

Zodiaco e altri mondi

Proprio nel maggio di quest’anno Kepler, il satellite della NASA che ha il compito di trovare pianeti che orbitano intorno ad altre stelle, ne ha individuati tre, ad una distanza di circa 40 anni luce dalla Terra, che sembrano molto simili a Marte e Venere per dimensioni e temperatura, a settembre ne ha trovato un altro simile a Giove. Kepler fa il suo lavoro rilevando le variazioni nella luce emessa dalle stelle: un calo della luminosità a intervalli regolari indica la presenza di un corpo opaco in orbita intorno alla stella osservata. A questa prima individuazione segue poi uno studio sulle caratteristiche del corpo celeste identificato.

L’elenco dei pianeti extrasolari, o esopianeti, secondo il database dell'Enciclopedia dei pianeti Extrasolari (EPE), aggiornato al 24 settembre 2016, ne conta ormai 3549, con buona pace di coloro che insistevano, contro ogni logica, sull’impossibilità di trovare nello spazio situazioni simili a quelle del nostro sistema solare. Se consideriamo che i mezzi terrestri consentono l’indagine di una piccolissima porzione di universo, immaginiamo il numero enorme di possibili pianeti che lo popolano.

In questa puntata di AstroMatta ci facciamo ispirare da questo cielo pieno di vita, pieno di possibili umanità sorelle, come sognava il poeta simbolista Jules Laforgue. Vi proponiamo le parole che dodici personaggi noti hanno pronunciato o scritto sul tema del contatto con altre possibili civiltà e le domande che dodici amici, che ringraziamo per aver voluto giocare con noi, farebbero ad un ET, nel caso di un incontro molto ravvicinato.

Ecco a voi, Segno per Segno, il risultato della nostra indagine.


Bilancia: ricerca di armonia e di conoscenza

Le parole di John Dewey (20/10/1859), filosofo e pedagogista americano: È stato sottolineato che il miglior modo di unire tutte le nazioni del globo, sarebbe costituito da un attacco da qualche altro pianeta. Di fronte a un simile nemico alieno la gente reagirebbe nel senso della loro unità di interessi e scopi...

La domanda di RM: Gli chiederei su quali principi basano la loro vita.


Scorpione: intuito e sagacia

Le parole di Carl Sagan (9/11/1934), astronomo e scrittore di fantascienza americano: A volte credo che ci sia vita negli altri pianeti, a volte credo di no. In qualsiasi dei due casi la conclusione è sorprendente.

La domanda di BB: Cosa fai qua?


Sagittario: proiezione al di là degli schemi e ricerca di vasti orizzonti

Le parole di Sir Winston Churchill (30/11/1874), ministro inglese: Cosa c'è di concreto in tutta questa storia sui dischi volanti? Cosa significa? Qual è la verità? Fatemi avere un rapporto a vostro comodo.

La domanda di MM: Mi porti con te a visitare il tuo mondo?

Zodiaco e altri mondi


Capricorno: forza d’animo e capacità di sintesi

Le parole di Buzz Aldrin (20/01/1930), astronauta NASA e secondo uomo a mettere piede sulla Luna: ...Con noi c'era un UFO... Poco dopo aver lasciato il campo gravitazionale della Terra diretti alla Luna, tutti e tre, Neil Armstrong, Mike Collins e io, vedemmo apparire nell'oblò un oggetto luminoso che ci inseguiva a distanza... Ne informammo Houston, la base. Pensammo che fosse l'ultimo stadio del Saturno 5, il missile che ci aveva lanciato, ma i conti non tornavano. Non poteva essere neppure la sonda robot lanciata dai sovietici per batterci almeno simbolicamente nella corsa alla Luna, perché era più avanti di noi. Che cos'era? Non lo so, non lo scoprimmo mai. L'oggetto ci accompagnò per molte ore e poi scomparve..."

La domanda di GB: Ciao. Come butta? Da dove vieni?


Acquario: idealismo e onestà

Le parole di Brian O'Leary (27/01/ 1940) astronomo, professore di fisica ed ex astronauta NASA: La verità sugli Ufo potrebbe essere per noi tutti dura da affrontare, e ciò potrebbe fornire ai governi una ragione valida per continuare a mantenere il segreto. Ma la verità si farà strada in ogni caso. Persistenti timori e smentite, a mio avviso, possono solo complicare il problema. Siamo tutti sulla stessa barca.

La domanda di FB: Certo molto dipende dal suo aspetto… e se ha intenzioni pacifiche. Poi se si riesce a comunicare vorrei sapere da dove viene e cosa fa qui sulla Terra. E poi come vivono sul suo pianeta e poi sarebbe bello diventare amici.


Pesci: sensibilità e immaginazione

Le parole di Albert Einstein (14/03/1879), fisico e filosofo tedesco: I dischi volanti? La gente ha indiscutibilmente visto qualcosa.

La domanda di MQ: Gli chiederei di portarmi con lui a vedere il suo pianeta e com'è la vita lassù...Perché io sono curiosa di sapere il come e il perché...


Ariete: slancio e iniziativa

Le parole di Kennet Arnold (29/03/1915), aviatore americano: Il cielo e l'aria erano chiari come il cristallo. Non avevo volato più di due o tre minuti… quando vidi il riflesso di un lampo sul mio aereo… Ho guardato nel cielo e non sono riuscito a trovare da dove il riflesso era venuto fino a quando non ho guardato a sinistra e a nord del Monte Rainier dove ho osservato una catena di nove aerei... Questi oggetti erano abbastanza lontani e non sono riuscito per alcuni secondi a capire la loro forma o la loro formazione. Molto velocemente si sono avvicinati al Monte Rainier, e ho osservato la loro sagoma contro la neve molto chiaramente… Avevano l’aspetto di mezzelune, ovali davanti e convesse dietro… sembravano dei grandi dischi piatti.

La domanda di EP: Vorrei sapere com'è il mondo nella sua percezione per poterci confrontare. Per prima cosa cercherei di capire come comunicare e se ne ha voglia.

Zodiaco e altri mondi


Toro: coerenza e capacità di entrare in intimità con gli altri

Le parole di Lenin (22 aprile 1870), rivoluzionario e politico russo: Se riuscissimo a stabilire delle comunicazioni interplanetarie, tutti i concetti filosofici, morali e sociali dovrebbero essere riveduti. Ciò imporrebbe la fine della regola della violenza quale mezzo e metodo di progresso...

La domanda di LL: Ciao! Da dove vieni? Posso essere tuo amico? Mi piacerebbe che facessimo amicizia! Se poi mi spara allora tutto finisce lì…


Gemelli: spirito critico e larghezza di vedute

Le parole di John Fitzgerald Kennedy (29/05/1917), presidente USA: Io vorrei parlare al pubblico della questione UFO ma ho le mani legate.

La domanda di DD: Penso che gli chiederei: Perché sei qui? E poi se ho tempo… come vivi tu? Da dove vieni?


Cancro: sensibilità e ricerca interiore

Le parole di Herman Oberth (25/06/1894), fisico tedesco e pioniere dell'astronautica:

Sono convinto che gli esseri extraterrestri, che stanno oggi osservando la Terra, ci abbiano visitato per millenni in quelli che oggi chiamiamo dischi volanti.

La domanda di FDL: Se incontrassi un extraterrestre mi piacerebbe fare amicizia con lui, sapere la sua conoscenza e confrontarla con la mia. Mi piacerebbe chiedergli se nel suo mondo esistono la pace, la fratellanza, l'amore tra i popoli e tra tutte le specie viventi e se conosce la storia del nostro pianeta, di come le barbarie esistenti nel nostro mondo stiano distruggendo la nostra Terra. Gli chiederei se attraverso la sua conoscenza potesse aiutare la nostra umanità a cogliere l'esempio del loro mondo e il senso di unione tra tutti i popoli di questo universo.


Leone: coraggio e franchezza

Le parole di Carl Gustav Jung (26/07/1875), psicologo e psicoanalista svizzero: È mia opinione che i dischi volanti siano vere apparizioni materiali, entità di natura sconosciuta proveniente probabilmente dagli spazi e che erano già visibili, forse da lungo tempo, agli abitanti della Terra, ma che per il resto non hanno rapporti di sorta col nostro mondo...

La risposta di VG: Gli chiederei chi è e cosa vuole.


Vergine: logica e idealismo

Le parole di Stephen King (21/09/1947), scrittore e sceneggiatore americano: Se fossimo più progrediti sul piano scientifico – o più progrediti su quello spirituale, forse è questo che ci vuole per andare a zonzo nel grande ignoto che ci circonda – vedremmo che c'è vita dappertutto. Tanti mondi abitati e tante forme di vita intelligenti quanti formicai ci sono in questa città.

La risposta di PS: Se sento che è buono e disponibile gli chiedo se fa meditazione, cosa pensa della morte, se è un concetto che per lui/ lei ha valore… e poi gli faccio un sacco di domande sul posto in cui vive.

Per chi volesse vedere l’elenco degli esopianeti: http://exoplanet.eu/catalog


Previsioni per il mese

  

Bilancia: I due piatti della bilancia: È un periodo contradditorio che vede due aspetti contrapporsi. Da un lato la curiosità di scoprire nuove cose e di allargare o far crescere ciò che hai messo in atto, dall’altro un atteggiamento impaziente e aggressivo che gioca contro. Questa specie di duello può avvenire dentro di te o anche tra te e qualcun altro che tende ad ostacolarti.

Scorpione: Sensualità e audacia: In questo mese potrai esprimere al meglio le doti proprie del tuo Segno. Energia e determinazione, sensualità e intuizione saranno gli ingredienti del tuo cocktail ottobrino.

Sagittario: Campo libero: Finalmente puoi riprendere a correre come piace a te, con la sensazione di libertà che ne deriva. Resterai perplesso nello scoprire un te stesso diverso da quello che eri prima del periodo che ti ha costretto a ridimensionare i tuoi entusiasmi. Fidati, un po’ di saggezza non guasta.

Capricorno: Energia creativa: L’energia che scorre dentro di te è potente ed è alimentata dai tuoi sogni che coltivi e che vogliono diventare realtà. Un imprevisto fastidioso può venire da qualcuno che frequenti.

Acquario: Avanti tutta: Un bel periodo, positivo in tutti i campi della tua vita, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con gli altri e con gli amici in particolare. Qualche punzecchiatura potrebbe arrivarti dal partner o da chi vorresti che lo fosse.

Pesci: Volta la carta: Quasi in modo inaspettato scoprirai un nuovo te stesso, uscirai da quell’indeterminatezza che ti caratterizza spesso, ti sentirai attivo e con la voglia di prendere in mano la tua vita. Qualche volta ti troverai un po’ sbalestrato in questa nuova veste ma è proprio il momento di concretizzare i progetti che da tanto tenevi nel cassetto.

Ariete: A testa bassa: La tendenza è di buttarti a capofitto in ogni situazione… e anche nei guai. Valuta le cose nella loro prospettiva a lungo termine e usa un po’ di saggezza.

Toro: Coraggio e forza: Hai energia da vendere, obiettivi chiari, capacità di operare trasformazioni profonde e significative nella tua vita.

Gemelli: Futuro promettente: Ogni tanto qualche malinconia si affaccia ma il cammino davanti a te si fa pianeggiante e l’orizzonte si apre promettendo esperienze fortunate e stimolanti.

Cancro: Con occhi amorevoli: Nonostante gli imprevisti ed i bruschi cambiamenti scompiglino spesso i tuoi programmi, dentro di te una forza amorevole trova il modo di emergere e manifestarsi in tutte le situazioni in cui vieni a trovarti.

Leone: Aria nuova: È in arrivo una ventata di novità e opportunità positive e interessanti, tutte da vivere con slancio, senza però rinunciare mai alla saggezza e al senso della misura.

Vergine: Niente paura: Un mese da guerriero si prepara per te. Hai la voglia e la forza di concretizzare ciò che hai nel cuore e saprai andare oltre le tue incertezze e i pessimismi che vogliono frenarti.


Un personaggio della Bilancia: Arthur Rimbaud


Un personaggio della Bilancia: Arthur Rimbaud

Ho teso corde da campanile a campanile, ghirlande da finestra a finestra, catene d'oro da stella a stella, e danzo.

Athur Rimbaud, il poeta maledetto, il poeta vagabondo, il poeta veggente, anima inquieta ed esplosiva, ribelle alle convenzioni, sensibile e visionario, a volte brutale, a volte fin troppo lucido ha ispirato poeti, scrittori, musicisti, pittori, registi e amanti della libertà di tutto il mondo.

È ospite di questa puntata di AstroMatta in rappresentanza della Bilancia e di questo Segno autunnale incarna alcuni tratti essenziali. Innanzi tutto il fascino che è rimasto intatto nel tempo, poi il gusto estetico della sua anima d’artista. Come è tipico della Bilancia manifesta anche un aspetto profondo di ricerca di conoscenza e di verità, un bisogno di rapporto totale con il senso metafisico della vita.

Athur Rimbaud nasce in Francia, a Charleville-Mézières (oggi rinominata Bérégovoy), il 20 ottobre 1854. Il padre, capitano d’armata, abbandona la moglie e i cinque figli quando il piccolo Arthur ha solo sei anni. La madre, rimasta sola e in difficoltà economiche, è molto preoccupata per la rispettabilità della famiglia ed educa i figli con molta severità ai principi borghesi convenzionali.

Il piccolo Arthur è un bambino vivace, intelligente e precoce. A scuola colleziona premi per la sua bravura, a dieci anni scrive poesie. Ma a sedici anni fugge da casa, lontano dal mondo delle sicurezze e della consuetudine, spinto dalla sua anima selvaggia e dal suo desiderio di libertà. Vagabondo, visionario, affronta esperienze al limite, vita da strada, alcol, droga e perfino la prigione.


…Nei miei unici calzoni avevo un largo squarcio.

Pollicino sognatore, in corsa sgranavo

rime. Il mio castello era l'Orsa Maggiore.

Le mie stelle in cielo facevano un dolce fru-fru.

Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade,

nelle calme sere di settembre in cui sentivo

sulla fronte le gocce di rugiada, come un vino vigoroso…


Un personaggio della Bilancia: Arthur Rimbaud

Tra un ritorno a casa forzato, una nuova fuga, un vagabondare solitario per le campagne e un approdo a Parigi, si appassiona agli ideali della Comune, legge libri di alchimia e le opere di Baudelaire e Verlaine che influenzeranno profondamente il suo stile e la sua poetica. Con Paul Verlaine intesserà anche una appassionata e turbolenta storia d’amore che terminerà in modo tragico quando, durante un diverbio Paul, ubriaco, sparerà un colpo di pistola ferendo Arthur ad un polso e, a causa di questo, finirà in carcere.

Arthur torna a casa e scrive Una stagione all’inferno. Lui stesso si definisce poeta veggente, capace di conseguire e superare la confusione dei sensi. I suoi versi, le sue parole creano immagini simboliche che si impongono quasi violente all’immaginazione del lettore, per la loro purezza che emerge luminosa da un fondo scuro.


Cieli grigi di cristallo. Un bizzarro disegno di ponti, alcuni diritti, altri convessi, altri invece che scendono obliqui ad angolo sui primi, e queste figure si rinnovano negli altri circuiti rischiarati del canale, ma sono tutti talmente lunghi e leggeri che le rive, cariche di cupole, si abbassano e si assottigliano. Qualcuno di questi ponti è ancora carico di casupole. Altri sostengono alberi maestri, segnali, fragili parapetti. Dei raccordi minori si incrociano, e fuggono via; funi salgono dagli argini. S'intravede una giacca rossa, forse altri costumi e alcuni strumenti musicali. Sono arie popolari, inizi di concerti aristocratici, residui di inni pubblici? L'acqua è grigia e blu, larga come un braccio di mare. — Un raggio bianco, cadendo dall'alto del cielo, annienta questa commedia.


Smette di scrivere a 21 anni, come se avesse già detto tutto ciò che poteva dire o forse come se non avesse più voglia di esprimere nulla.

A ventiquattro anni abbandona definitivamente i salotti e parte per una vita d’avventura che lo vedrà vagare per i paesi del nord Africa e del vicino Oriente in un viaggio che sembra quasi un’autodistruzione progressiva. Lui, il poeta veggente, profeta di libertà diventa commerciante di pelli, avorio e armi. L’avventura finisce definitivamente nel 1891, quando un tumore al ginocchio lo costringe all’amputazione della gamba. Arthur torna in Francia con la sua gamba di legno e va a morire a Marsiglia.

È il 10 novembre 1891 quando Arthur lascia questo mondo, a soli 37 anni.

Un personaggio della Bilancia: Arthur Rimbaud

La sua vita sembra una lunga corsa, Verlain lo chiama l’uomo dalle suole di vento. Quasi come una stella cadente che brilla e accende sogni e speranze e poi si spegne nel buio della notte, Arthur splende e brucia nella sua adolescenza ribelle per poi finire trascinato nel modo che aveva odiato, trascinato nei gorghi dell’esistenza a bordo del suo bateau ivre.


…Ho visto arcipelaghi siderali! E isole

dove i cieli deliranti sono aperti al vogatore:

È in queste notti senza fondo che tu dormi e ti esili,

Milioni di uccelli d'oro, oh futuro Vigore?

È vero, ho pianto troppo! Le Albe sono desolanti

Tutta la luna è atroce e tutto il sole amaro

L'acre amore mi ha gonfiato di torpore inebriante

Oh che la mia chiglia esploda! Oh che io ritorni al mare

S'io vagheggio un'acqua d'Europa, questo è lo stagno

Freddo e nero dove in un crepuscolo imbalsamato

Un bimbo pieno di malinconia libera accovacciato

La sua barchetta tremula come una farfalla a maggio…


Ma a noi piace ricordare Arthur come vagabondo che percorre i sentieri dei boschi con le sue scarpe dalle suole di vento, angelo ribelle che sa cantare la vita e la libertà che amiamo…


Nelle sere azzurre d’estate, andrò pei sentieri,

punzecchiato dal grano, a pestar l’erba fine:

trasognato, ne sentirò sotto i piedi la freschezza.

Lascerò il vento a bagnarmi il capo nudo.

Non parlerò, non penserò a nulla:

ma l’amore infinito mi salirà nell’anima

e andrò lontano, molto lontano, come uno zingaro,

nella Natura, felice come assieme a una donna.




SETTEMBRE 2016

Figli delle stelle - 3


Siamo alla terza puntata dedicata ai Popoli delle Stelle, cioè quelle popolazioni che fanno risalire la loro civiltà e le loro conoscenze spirituali ad esseri arrivati dal cielo. Questa volta ci troviamo in America, in Arizona, in un territorio non lontano da Tucson: la riserva apache San Carlos.

Figli delle stelle

Secondo i miti ancestrali degli Apaches, in un tempo molto lontano, sarebbe sceso dal cielo un essere divino, Ga’an, che diede loro importanti conoscenze e in particolare insegnò loro la danza sacra, capace di liberare il loro spirito e portarli alla saggezza. Ancora una volta colpisce come popoli così lontani tra loro abbiano memoria di eventi così straordinariamente simili: qualcuno arriva da fuori del nostro pianeta e porta un dono di conoscenza grazie al quale è possibile aprirsi a nuovi e più ampi orizzonti di esperienza.

Ga’an, il danzatore spirituale, prese dimora all’interno di una montagna, Dzil Nchaa Si An, la Grande Montagna Seduta, oggi nota anche come Mount Graham, che da quel momento divenne la montagna sacra degli Apaches, il luogo dove sono custoditi gli oggetti cerimoniali, dove sono seppelliti gli antenati, dove si raccolgono le erbe terapeutiche, dove si attinge l’acqua per le cure e per i riti.

Ga’an, il messaggero spirituale, è una presenza importante per gli Apaches anche oggi e la sua casa, la Grande Montagna Seduta, segna la loro terra, il loro posto e sancisce concretamente la loro identità culturale.

Figli delle stelle

Purtroppo a questa montagna è legata anche una brutta storia di sopraffazione e ingiustizia. Nel 1872 il governo federale la esclude dal territorio della Riserva San Carlos, nonostante in un primo tempo ne facesse parte, e nonostante il fatto che per gli Apache sia un luogo sacro di grandissima importanza, perché rappresenta una vera e propria porta sul mondo spirituale da cui trarre benessere, insegnamento e ispirazione. Nel 1990 un nuovo episodio di sopraffazione: la cima di questo monte, spesso avvolta dalle nuvole, viene scelta inspiegabilmente, per la costruzione di un complesso di telescopi. È un progetto dell’Università dell’Arizona, aperto a numerosi partners internazionali, tra cui il Vaticano e l’Osservatorio di Arcetri, sulle colline di Firenze. Le proteste degli Apaches, e dei molti ambientalisti che si schierano al loro fianco, difendendo un luogo in cui si è sviluppato un ecosistema molto particolare, fanno sì che molti dei partners ritirino la loro partecipazione all’impresa, scoraggiati anche dal fatto che la montagna non offra una buona visibilità, a causa delle nuvole che ricoprono quasi sempre la sua cima. L’Osservatorio di Arcetri e il Vaticano rimangono imperterriti. I rappresentanti del Vaticano in particolare, alla richiesta di rispetto degli Apaches, dichiarano che la montagna non può essere considerata luogo sacro. Per loro evidentemente è sacro solo un luogo su cui è piantata una croce.

Sulla cima della Grande Montagna sono stati impiantati alcuni dei telescopi in progetto e agli Apaches è proibito l’accesso.

Numerose richieste, risoluzioni, interrogazioni, risposte si succedono nel tempo ma la battaglia non è ancora conclusa. Ci piace qui ricordare in particolare una persona che si è impegnata nella difesa della Grande Montagna Seduta fino alla fine dei suoi giorni. Ola Cassadore, leader dell’Apache Survival Coalition ci lascia questo suo ricordo di quando era bambina:

Mia nonna era spiritualmente molto forte, secondo la via apache, e usava darmi i suoi insegnamenti nel buio della notte, sulla montagna. Mi diceva che non dovevo avere paura perché questa era la nostra terra, il nostro posto, perché noi siamo parte di questa terra e di tutte le cose che stanno su questa montagna e così siamo protetti.

Per approfondire:

G.Barbadoro e R.Nattero - I POPOLI NATURALI E L’ECOSPIRITUALITA’- Ed.Triskel

www.eco-spirituality.org/mountg.htm


Previsioni per il mese

  

Vergine: Umori bizzarri: Un giorno ti lascerai andare alla dolcezza e il giorno dopo risponderai con aggressività anche eccessiva, un giorno cercherai compagnia e poi invece avrai bisogno di solitudine. Sono impulsi che nascono dal profondo, forse generati da ricordi e senza una vera attinenza con la realtà del momento.

Bilancia: Eppur si muove: Intorno a te tutto sembra procedere in modo positivo eppure nel profondo qualcosa non è completamente soddisfatto. Forse cerchi qualcosa di più autentico ma ancora non hai individuato bene di cosa si tratta.

Scorpione: Così è se ti piace: Continua il periodo positivo. Non hai bisogno di lottare né di rimuginare né di arrabbiarti. Insomma uno Scorpione sereno può essere anche contento?

Sagittario: Un nuovo corso: Quel peso che portavi sulle spalle si alleggerisce fino a sciogliersi. Cambiamenti importanti nella tua vita tracciano un nuovo futuro. Non essere precipitoso nelle decisioni e usa sempre fermezza e dolcezza.

Capricorno: Colpo di fulmine?: Diffida di ciò che è dolce e repentino, fidati invece della tua lucidità e del tuo senso dell’umorismo.

Acquario: Fiducia nel futuro: Tendi a guardarti intorno con la fiducia e la speranza negli occhi. Le stelle ti sono favorevoli ma non abbandonare l’attenzione.

Pesci: Mondi fantastici: Fantasia e creatività sgorgheranno da te così naturalmente che alle volte non saprai nemmeno bene come dar loro una forma.

Ariete: Under pressure: In arrivo tante cose che vogliono la tua attenzione, ti sollecitano, a volte ti incalzano e ti fanno sentire più forte la voglia di correre libero e senza freni. La tua vitalità è un alleato prezioso ma non dimenticare di usare un po’ di saggezza in ogni azione.

Toro: Occhi sereni: Fidati della serenità di fondo che percepisci dentro di te e mantienila. Le cose intorno a te sono in movimento.

Gemelli: Veli da togliere: Usa più la dolcezza che l’arguzia, più la comprensione che l’ironia nel rapportarti con chi ti sta intorno. Scoprirai una parte di te che di solito tieni in ombra e una vicinanza con gli altri più profonda del solito.

Cancro: Musica dolce: Avresti voglia di stare in un porto sicuro, circondato di tenerezza per estrarre dal cassetto i tuoi sogni e magari condividerli con qualcuno ma una parte di te è continuamente sollecitata da fattori esterni che richiedono attenzione e partecipazione.

Leone: Profumi nell’aria: È il momento di uscire dalla propria tana e andare in giro. Ci sono occasioni, persone, contatti interessanti che potranno arricchire la tua esperienza di vita.


Un evento sotto il Segno della Vergine: La prima puntata di Star Trek


Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell'astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale. Diretta all'esplorazione di strani, nuovi mondi. Alla ricerca di altre forma di vita e di civiltà. Fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.
Con queste parole inizia ogni puntata della prima serie di Star Trek, mentre sullo schermo l’inconfondibile profilo dell’astronave Enterprise vola tra stelle e pianeti lontani.

Un evento sotto il Segno della Vergine: La prima puntata di Star Trek

Star Trek è tutt’oggi un mito inossidabile che ha proiettato nello spazio milioni di persone, che ha fatto, e fa, sognare mondi lontani, umanità diverse, incontri con civiltà straordinarie. Dopo le tre stagioni della prima serie che, dal 1966 al 1969, coinvolgono un numero sempre crescente di spettatori, ne viene prodotta, tra il 1973 e il 1974, una di animazione, poco nota, poi altre quattro: tre di sette stagioni ognuna, The Next Generation, Deep Space Nine e Voyager, trasmesse rispettivamente dal 1987 al 1994, dal 1993 al 1999 e dal 1995 al 2001, più quattro stagioni di Enterprise andate in onda dal 2001 al 2005. Le vicende dell’Enterprise e dei suoi equipaggi sono anche raccontate in ben tredici film, l’ultimo dei quali, Star Trek Beyond, recentissimo, è arrivato nelle sale cinematografiche proprio quest’anno, a cinquant’anni di distanza dalla prima apparizione degli eroi di queste fortunate avventure. Gli appassionati non dimenticano gli altri dodici titoli: The Motion Picture del 1979, The Wrath of Khan del 1982, The Search for Spock del 1984, The Voyage Home del 1986, The Final Frontier del 1989, The Undiscovered Country del 1991, Generations del 1994, First Contact del 1996, Insurrection del 1998, Nemesis del 2002, Star Trek del 2009 e Into Darkness del 2013.

Un evento sotto il Segno della Vergine: La prima puntata di Star Trek

E che cosa ha a che vedere tutto questo con la puntata di settembre di Astromatta? Ha molto a che vedere, perché il cinquantesimo compleanno di Star Trek cade proprio in questo mese, precisamente l'8 settembre, giorno in cui nel 1966 sul canale NBC, viene trasmessa la prima puntata, dal titolo The man trap. La trama presenta una sorta di gioco delle parti basato sulle illusioni mentali dei protagonisti e sulla capacità di mutare forma di una misteriosa creatura. È la prima delle mille straordinarie avventure dei personaggi creati da Gene Roddenberry, che pur con pochissimi mezzi tecnici e un piccolo budget, porta una vera rivoluzione nel mondo tradizionalista e perbenista della televisione. Già i personaggi sono particolari, perché a bordo dell’Enterprise uomini e donne, di etnie diverse, collaborano insieme, trovando naturale e tranquilla la diversità. La nera Uhura (Nichelle Nichols), il giapponese Sulu (George Takei), il russo Chekov (Walter Koenig), il vulcaniano Spock (Leonard Nimoy), l’irlandese McCoy (DeForest Kelley) e il capitano Kirk (William Shatner) lavorano alla riuscita delle missioni e vivono tra loro un rapporto di stima e amicizia profonda.

Un evento sotto il Segno della Vergine: La prima puntata di Star Trek

Se consideriamo il clima di guerra fredda che caratterizza il secondo dopoguerra e il razzismo tutt’altro che superato, la composizione della squadra dell’Enterprise esprime di per sé uno sguardo al futuro e un superamento delle barriere considerate insormontabili. I princìpi che ispirano le ricerche dell’equipaggio sono princìpi che possiamo definire universali: l’affacciarsi sull’ignoto con la mente aperta e curiosa, il superamento dei luoghi comuni, il rispetto per tutte le forme di vita e di civiltà, il senso di fratellanza, la pace… Ricordiamo che in una puntata di Star Trek si vede il primo bacio interraziale della TV, quello tra l’ufficiale comandante Uhura ed il capitano Kirk. Le storie narrate, sempre avvincenti, mescolano azione e riflessione e toccano i temi profondi del cuore umano, come traspare anche dai titoli degli episodi: Vincere la paura, Strani nuovi mondi, Una questione di civiltà, Guerra temporale, La caduta di un eroe

Una curiosità che forse non tutti sanno: il primo episodio pilota, proposto da Roddenberry con il titolo The Cage, viene bocciato dai produttori che lo ritengono troppo filosofico e troppo poco avventuroso. In questa anteprima il capitano dell’Enterprise è Cristopher Pike, interpretato da Jeffrey Hunter, ed il ruolo di primo ufficiale è ricoperto da una donna. Roddenberry modifica l’impostazione della sua storia, inserisce più azione e cambia alcuni personaggi, tra cui il capitano, sostituendo Pike con Kirk, e il primo ufficiale che da quel momento sarà il Signor Spock. Filosofia e avventura stringono alleanza e nasce il mondo di Star Trek.

E visto che nasce sotto il Segno della Vergine quali caratteristiche di questo Segno manifesterà? Di certo l’idealismo, la fiducia nel futuro e nella concreta possibilità di costruire un mondo migliore. L’amore per la logica (uno dei personaggi più riusciti è il vulcaniano Spock) e per la tecnologia (molti strumenti di oggi sono stati anticipati dalla fantasia degli autori di Star Trek) e una certa essenzialità nella scenografia, magari dovuta ai mezzi non eccessivi su cui il regista poteva fare affidamento, sono altri tratti tipici della Vergine. E soprattutto lo è l’attenzione alle piccole cose vicine ma con il sogno dell’immensità.

E lo Zodiaco ancora una volta stende la sua influenza non solo sugli esseri viventi ma anche sugli eventi…




AGOSTO 2016

Figli delle stelle - 2


La seconda puntata di Figli delle stelle ci porta in Australia, la grande isola-continente dell’emisfero Sud del mondo. Con il potere della fantasia possiamo immaginare di trovarci in una grotta nei pressi Milbrodale, nella Hunter Valley.

Figli delle stelle

È la grotta di Baiame, così chiamata perché sulla parete di una sporgenza di arenaria c’è un dipinto che raffigura Baiame, l’Eroe celeste, il Padre di tutte le cose. Di lui, come dei Signori della Fiamma, gli antichi miti raccontano che scese giù dal cielo sulla terra e creò i fiumi, le montagne, le valli e le foreste. Mise gli uomini e le donne nel posto speciale che aveva creato e costruì il primo cerchio sacro, il bora, il luogo in cui donava i suoi insegnamenti. Diede alle genti le leggi della vita, le tradizioni, i canti e la cultura, insegnò loro di quali piante cibarsi, vietò di uccidere gli animali e fece in modo che tutte le creature vivessero insieme in armonia. Quando ebbe finito, tornò in cielo.

Anche i nativi australiani dunque sono “figli delle stelle”, anche loro fanno risalire le loro conoscenze e la loro civiltà a qualcuno venuto da fuori di questo pianeta, qualcuno che creò sulla Terra un luogo meraviglioso in cui era possibile vivere felici e in armonia con tutti gli altri esseri che lo popolavano.

Miti, dirà qualcuno, favole di uomini ancora “primitivi”. Strane favole però, che affratellano popoli lontanissimi tra loro dal punto di vista geografico, favole che riferiscono il ricordo di un passato comune, di esperienze comuni e di conoscenze comuni come vedremo anche nelle prossime puntate dedicate ai figli delle stelle.

Il corpus dei miti australiani ha come punto cardine il Dreamtime, il Tempo del Sogno. Questo termine, introdotto dall'antropologo Elkin nel 1938 e utilizzato poi comunemente, è un tentativo di traduzione di quello che i nativi chiamano Alcheringa o Mura Mura o Tjukurpa a seconda della zona e della popolazione del vasto continente.

Figli delle stelle

Il termine Dreamtime è una traduzione fuorviante che fa pensare a qualcosa di indefinibile, poco chiaro, posto nella dimensione inafferrabile dei sogni, una traduzione voluta da chi non era in grado di capire o preferiva nasconderne il significato e l’importanza. Il Dreamtime per le popolazioni dell’Australia è qualcosa di così forte da rappresentare un riferimento potente e vitale, in grado di costituire compattezza e speranza per popoli che hanno subito invasioni, colonizzazioni, genocidi aberranti e oggi sono determinati a lottare per riavere le proprie terre sacre, la rivalutazione della propria cultura e le spoglie degli antenati che i vari conquistatori e sedicenti studiosi hanno sparso nei musei del mondo.

Il Dreamtime è il cuore antico degli aborigeni, lo spazio sacro a cui partecipano tutti coloro che improntano la loro vita al rapporto con il Trascendente, è la dimensione spirituale che unisce i ricercatori d’infinito del continente australiano.

I miti sono un modo di raccontare e di ricordare le esperienze. A volte il loro linguaggio immaginifico vela i significati profondi per tramandarli e proteggerli e fare in modo che siano comprensibili a chi ha voglia di capire davvero e non si ferma alla superficie delle cose. I rappresentanti della cultura maggioritaria, siano essi missionari che vogliono convertire e indottrinare o antropologi che studiano le altre culture come se fossero meccanismi da smontare hanno senz’altro poche possibilità di capire la Tradizione di popoli il cui modo di pensare è lontano dal mondo materialista da cui provengono.

E se la conoscenza degli aborigeni trova riferimento negli insegnamenti di esseri venuti dalle stelle, il loro legame con il cielo è testimoniato anche dall’interesse profondo per gli astri: nei loro miti fanno riferimento alla Croce del Sud, ad Antares, ad Aldebaran, ad Arturo, alle Iadi, a Orione e alla Via Lattea, testimoniando l’intenso legame che sentono con le stelle.

Per chi vuol saperne di più sul mondo dei Nativi australiani:

Giancarlo Barbadoro – L’EDEN DELLE TRADIZIONI ABORIGENE - Shan Newspaper

Rosalba Nattero - L’AUSTRALIA CHE NON C’E’- Edizioni Triskel


Previsioni per il mese

  

Leone: Cambiamenti profondi: Partendo dall’immediato, dalle piccole cose, da ciò che ti è vicino, il cambiamento si muoverà come un’onda e ti porterà ad attuare dei mutamenti profondi sia dentro di te che a largo raggio intorno a te.

Vergine: Giardino da coltivare: Molte sollecitazioni, a volte anche contradditorie, richiamano la tua attenzione, pretendono risposte, mettono in dubbio le certezze. Questo mese sarà come un giardino in cui piante e fiori diversi richiedono continuamente le tue cure.

Bilancia: La dolcezza dell’estate: Hai voglia di lasciarti andare, di addolcire i lati più pungenti del tuo carattere ma un po’ ti trattieni, timoroso che qualche imprevisto possa coglierti impreparato.

Scorpione: Qui ed ora: Le stelle ti sono amiche e ti aiutano a vivere momenti ricchi da cui puoi ricavare esperienze importanti e positive.

Sagittario: Apri la porta al nuovo: Ci sono ancora pendenze da risolvere ma la soluzione è nel nuovo, nuove prospettive, nuovo atteggiamento, nuove considerazioni.

Capricorno: Una ventata di freschezza: Voglia di scherzare, di giocare, di godere degli aspetti semplici della vita, questo mese rivelerà il lato tenero del Capricorno.

Acquario: In fondo all’anima: Sei in contatto con le forze profonde che albergano dentro di te. Creatività, intuito, senso di giustizia cercano i canali giusti per potersi esprimere.

Pesci: Guarda oltre il tuo sogno: Avrai spesso la sensazione che ciò che accade è una specie di gioco delle parti, magari anche divertente ma finto. Sta a dare credito o no a questa commedia.

Ariete: Imprevedibile è la vita: Le situazioni non sono come ti aspetti, ora un’occasione che non avresti immaginato si presenta e devi coglierla al volo ora un evento che ritenevi avviato ad una prevedibile conclusione presenta un finale sorprendente…

Toro: Ricchezza e abbondanza: Tante opportunità, novità, idee, incontri si accavallano in questo mese così pieno di occasioni.

Gemelli: Capogiro: Ti troverai spesso ad assistere ad un improvviso sovvertimento di valori: quello che ti sembra tranquillo non lo è, quello che ti sembra avviato invece si ferma, quello che ti sembra incerto invece è tenace. Eppure saprai guardare gli avvenimenti con uno sguardo positivo.

Cancro: Come un mosaico: Un po’ alla volta le tessere del mosaico della tua vita si stanno risistemando e appare una nuova immagine di te e della tua esperienza. Tutto comincia dalle piccole cose ma poi si estenderà a quelle più grandi.


Un personaggio del Leone:
Rosalind Franklin


La scienza solleva in maniera distaccata, e senza lagne e mugugni, dalla valle di lacrime alle sfere della pace
.

Sono parole di Rosalind Franklin, la biofisica, cristallografa e ricercatrice che, a metà del secolo scorso, ha avuto un ruolo fondamentale negli studi sulla struttura del DNA.

Un personaggio del Leone: Rosalind Franklin

Grazie alle sue fotografie a raggi X si è arrivati infatti a scoprire la doppia elica del DNA. Rosalind, una delle pochissime donne della sua generazione ammesse a Cambridge, sarà anche l’involontaria protagonista di un giallo: non prenderà mai il premio Nobel per il suo grande contributo alla scienza, il premio andrà invece ai suoi colleghi Wilkins, Watson e Crick, che costruirono il loro successo rubandole alcune documentazioni delle sue ricerche, tra cui quella che diventerà famosa come fotografia 51. Solo nel 1998, Watson, nel suo libro La doppia elica, riconoscerà il contributo essenziale di Rosalind e solo nel 1998 la sua foto verrà sistemata accanto a quella dei tre vincitori del Nobel nella National Portrait Gallery di Londra.

Rosalind, nata sotto il Segno del Leone, ne incarna le qualità: coraggiosa, sicura delle proprie idee, idealista, convinta di battersi per un grande ideale. In un mondo disegnato dalle religioni dove si può essere solo credenti o atei afferma: Dal mio punto di vista, la fede sta nella convinzione che, facendo del nostro meglio, ci avvicineremo di più all’obiettivo e che l’obiettivo (il miglioramento di tutto il genere umano, presente e futuro) sia un bene degno di essere perseguito.

Rosalind Elise Franklin nasce a Kensington (Londra) il 25 luglio 1920, secondogenita di Muriel Waley e Ellis Franklin. Una ricca famiglia ebrea nell’Inghilterra edoardiana è l’ambiente in cui viene a trovarsi la piccola Rosalind e che le offre una vita ben organizzata e sicura. Fin da piccolina manifesta la sua predilezione per lo studio delle scienze, soprattutto la chimica, la fisica e la matematica.

Un personaggio del Leone: Rosalind Franklin

Quando il panorama politico internazionale comincia a mutare e inizia l’ascesa di Hitler e del nazionalsocialismo, Rosalind entra al Newnham College di Cambridge, la città universitaria che costituisce un mondo a sé, al riparo dalle vicende della storia del momento. Conseguirà la laurea nel 1941. A Cambridge segue con particolare interesse il lavoro di Lawrence Bragg sui cristalli e sull’uso della diffrazione dei raggi X per determinarne la struttura, e in seguito i contributi di John D. Bernal sulla classificazione dei cosiddetti gruppi spaziali, relativa alle strutture in cui sono organizzati i sistemi noti di cristalli.

Durante la guerra lavora alla British Coal Utilisation Research Association a Kingston-upon-Thames studiando la porosità del carbone e ipotizzando la possibilità di produrre fibre di carbonio.

Alla fine della guerra la troviamo a Parigi al Laboratoire Central des Services Chimiques de L'Etat dove lavora e si specializza nella tecnica della diffrazione dei raggi X sui grandi cristalli.

Nel gennaio 1951 entra, come ricercatrice associata, al King's College di Londra diretto da Maurice Wilkins. È qui che inizia a lavorare sul DNA. Tra Rosalind e Maurice Wilkins i rapporti sono però tesi: lei che ha l’abitudine di scrutare le persone profondamente negli occhi, è consapevole delle sue capacità e non è disposta ad essere una sottoposta, lui la vede invece come sua aiutante, in una posizione di secondo piano. Per lui è inammissibile che una donna, molto più giovane di lui, lavori nel suo stesso campo in modo indipendente.

Un personaggio del Leone: Rosalind Franklin

Non è una situazione facile per Rosalind che comunque prosegue nel suo lavoro e, basandosi sull’esperienza acquisita, riesce a realizzare un dispositivo capace di scattare fotografie ad alta definizione dei singoli filamenti di DNA, ottenendo una serie di immagini per diffrazione dei raggi X. Grazie a queste fotografie è possibile definire la caratteristica struttura ad elica della molecola del DNA.

Nel maggio dello stesso anno Wilkins, in un convegno tenutosi a Napoli, relazionando sulle ricerche in atto al Kilng’s College afferma che quando la materia vivente viene cristallizzata è possibile osservare la disposizione delle molecole che la compongono, e questo può portare alla comprensione della struttura del gene. Questa affermazione suscita in particolare l’interesse di James Watson, un giovane ricercatore, che con il collega Francis Crick, nel Cavendish Laboratory dell’Università di Cambridge, sta studiando il modo in cui il gene opera nella replicazione.

L’ambiente delle Università e lo spirito competitivo di questi ricercatori non rende onore alla scienza, sta di fatto che in questo clima in cui più scienziati lavorano contemporaneamente a progetti simili, Wilkins mostra a Watson copie della cosiddetta fotografia 51, da fatte all’insaputa di Rosalind, che ormai con lui ha chiuso ogni tipo di collaborazione. Nella foto si vede chiaramente una X, formata da bande nere striate che si irradiano dal centro alla periferia, ovvero un'elica. Mentre Rosalind lascia il King's non potendone più del contesto in cui deve lavorare e si trasferisce al laboratorio di cristallografia del Birkbeck College, Wilkins rimane a lavorare da solo e può attribuirsi il merito della scoperta. In realtà verrà a sua volta battuto sul tempo da Watson e Crick che pubblicheranno sull’argomento un loro articolo sulla prestigiosa rivista Nature, il 25 aprile 1953. Rosalind si complimenterà perfino con i due scienziati.

Negli anni successivi si dedicherà allo studio dei virus e dell’RNA che le conferiranno riconoscimenti internazionali ma nel 1958, a soli 38 anni, la sua carriera finisce. Il 15 aprile il tumore alle ovaie che le era stato diagnosticato qualche anno prima si porta via la vita di Rosalind.




LUGLIO 2016

Figli delle stelle


Figli delle stelle

In questa puntata affronteremo un tema intrigante: la storia che raccontano i libri di scuola è veramente l’elenco dei fatti che sono accaduti o una loro interpretazione che elimina tutto ciò che non la conferma?

Questa domanda è scaturita proprio dai due argomenti che vogliamo proporvi per il mese di luglio: i Dogon, il popolo che afferma di aver ricevuto le sue conoscenze da esseri misteriosi venuti da Sirio B e il personaggio del mese, Giulio Cesare, il primo degli imperatori romani.

Cominciamo con i Dogon, uno dei popoli, ma non l’unico come vedremo nelle prossime puntate, che possiamo definire “Figli delle stelle”.

I Dogon sono circa 250.000, vivono nel sud del Mali, lo Stato dell’Africa nord-occidentale, in villaggi sparsi nella falesia di Bandiagara, dove il fiume Niger descrive una grande ansa. Le città grandi più vicine sono Timbuctu a nord e Ouagadougou a sud. Quest’area è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità per le sue caratteristiche particolari sia dal punto di vista antropologico che geologico.

La particolare cultura dei Dogon divenne nota agli occidentali tra gli anni ’50 e ‘60 del secolo scorso, quando vennero pubblicati, rispettivamente nel 1948 e nel 1964, i libri Dio d’acqua di Marcel Griaule e La volpe pallida di Germaine Dieterlen.

Figli delle stelle

I due antropologi francesi avevano soggiornato a lungo tra i Dogon, tra il 1931 e il 1952, studiandone la vita, le tradizioni e le conoscenze iniziatiche e scoprendo contenuti davvero straordinari e insospettati. A stupire furono soprattutto le loro conoscenze particolarmente avanzate in campo astronomico. A Griaule e Dierterlen sembrò davvero strano che un popolo senza moderni strumenti di osservazione del cielo conoscesse l’esistenza delle quattro lune di Giove e degli anelli di Saturno, sapesse della rotazione dei pianeti intorno al Sole e dell’appartenenza del sistema solare ad una grande galassia a forma di spirale che, insieme ad innumerevoli altre, fa parte di un universo pieno di stelle, di pianeti e di vita. I Dogon asserivano che le conoscenze di cui erano in possesso erano un dono ricevuto dai Nommos, esseri dalla forma non umana, il cui nome significa benefattori, venuti sulla Terra da un pianeta di Siro B, una stella praticamente ignota alla scienza ufficiale fino alla fine dell’800.

I Nommos, crature anfibie definite anche maestri dell’acqua, secondo la tradizione dogon atterrarono sul nostro pianeta in una zona identificabile come a nord-ovest delle loro terre attuali e contemporaneamente al loro arrivo una nuova stella apparve nel cielo. L’atterraggio dei Nommos viene descritto con molta precisione: ci fu un grande frastuono e un grande spostamento d’aria, l’oggetto che era sceso dal cielo venne trascinato da una non meglio identificata cosa con quattro gambe fino ad una conca che venne riempita d’acqua in modo che la nave spaziale potesse galleggiare.

Figli delle stelle

Nella vita dei Dogon il mito e la vita quotidiana son strettamente legati e interconnessi. Quando intrecciano i loro canestri ripetono il movimento a spirale della galassia, quando costruiscono i loro villaggi riproducono il disegno di un corpo umano, quando parlano della creazione si riferiscono al piccolo seme del fonio (digitaria exilis), un cerale che coltivano, affermando che dalla sua esplosione, avvenuta all’interno dell’uovo del mondo, ebbe origine l’universo immenso.

E a Sirio B, la stella da cui provenivano i Nommos, hanno dato il nome di Po Tolo, dove Tolo significa stella e Po è il nome del piccolissimo seme del fonio. Po Tolo, la piccola stella, è il fulcro dell’universo: è la prima cosa creata. Po Tolo è collegata al colore bianco ed è descritta come costituita di metallo così pesante che tutti gli esseri viventi della Terra, insieme, non potrebbero sollevarlo. Il linguaggio è fantastico ma la descrizione è molto precisa: Sirio B risulta effettivamente essere una nana bianca, estremamente densa. Eppure, mentre Sirio, la stella alfa della costellazione del Cane maggiore, è nota fin dall’antichità, nessun astronomo, fino al 1884, aveva ipotizzato la presenza di una seconda stella. Furono alcune anomalie nel moto di Sirio a far presumere l’esistenza di un altro corpo celeste. La piccola sorella di Sirio sarà fotografata per la prima volta solo nel 1970. E come facevano i Dogon a conoscerne l’esistenza?

Il caso dei Dogon suscitò molto interesse e scalpore. Per alcuni fu prova dei contatti avvenuti fin dal lontano passato tra terrestri e visitatori provenienti dallo spazio, per altri testimonianza della sopravvivenza delle conoscenze degli antichi abitatori di Atlantide, per altri ancora fu solo la stupefacente scoperta di una cultura con una mitologia estremamente ricca e articolata, per altri infine argomento da smantellare in ogni modo possibile perché fuori dal cliché della scienza approvata. Perché la cultura maggioritaria nega che il cammino della storia umana non sia così lineare come si vuol credere? Non è detto che negare a priori contatti con civiltà aliene sia poi tanto rassicurante né intelligente. Il legame dell’umanità con le stelle è ben più profondo e sfaccettato di quanto rivela uno sguardo superficiale. Ci piace riportare il racconto che un vecchio capo Dogon fece proprio a Marcel Griaule: All'inizio dei tempi le donne Dogon staccavano le stelle dal cielo per darle ai loro bambini. Essi le bucavano con un fuso e facevano girare queste trottole di fuoco, per mostrarsi fra loro come funzionava il mondo.


Previsioni per il mese

  

Cancro: Metamorfosi: È un momento di cambiamento che coinvolge un po’ tutti gli aspetti della tua vita e del tuo modo di affrontarli. Sono messe in gioco delle convinzioni profonde e contemporaneamente si manifestano modalità nuove, ancora un po’ incerte ma pronte a sviluppi positivi.

Leone: La sostenibile leggerezza dell’essere: Una serenità di fondo fa emergere l’ottimismo, la voglia di prendere le cose con leggerezza e la voglia di dare forma a nuovi progetti.

Vergine: Radici: Facilmente interverranno situazioni inaspettate che richiederebbero una lucidità che in questo momento non hai. Conta sulle forze profonde del tuo essere e falle emergere bypassando il nervosismo.

Bilancia: Investigazioni: Ti stai un po’ complicando la vita cercando di analizzare con eccessiva serietà un fatto o una relazione per te molto importanti che hanno coinvolto il tuo profondo senso della giustizia. Allentando la tensione saprai dare il giusto peso e trovare soluzioni.

Scorpione: Giardino fiorito: Un bel periodo caratterizzato da uno slancio positivo verso la vita: una bella energia fluisce nelle tue vene e il tuo sguardo sul mondo è fondamentalmente buono e ottimista.

Sagittario: Semaforo rosso: Chiedere ad un Sagittario di essere paziente è sempre difficile ma questo mese ti tocca. È tempo di fermata: frena la corsa, rilassati, guarda dentro di te.

Capricorno: Terra fertile: Il tuo mondo interiore rivela in questo periodo tutta la sua profondità e ricchezza. Le forze creative, l’intuizione, la lungimiranza innescano prospettive e situazioni nuove.

Acquario: Futuro a portata di mano: Un inizio mese più estroso e brillante cederà il passo a momenti di maggior riflessione e ponderatezza che si mostreranno nel tempo più fruttuosi di quello che pensi.

Pesci: Com’è profondo il mare: Emotivo, sognatore, profondo, misterioso e in guerra con tutto ciò che è razionale e concreto: in questo mese mostrerai il volto doc del tuo Segno.

Ariete: Un cappello pieno di…: L’imprevisto, il bizzarro, lo straordinario si affacciano qua e là scompigliando la tua vita, in un momento in cui, strano per te che ami tanto l’azione, vorresti la tranquillità per poterti dedicare a riflessioni profonde.

Toro: Come il bagatto dei tarocchi: Il caldo dell’estate non ti porta ad abbandonarti alla pigrizia, anzi, dentro di te ribollono progetti e la voglia di mettere in cantiere anche cose che avevi accantonato, con la certezza che avranno esito positivo.

Gemelli: Inutile rimandare: Ancora un periodo un po’ “intermittente” con alti e bassi nell’umore e la sensazione di dover risolvere una volta per tutte alcune questioni di fondo che hai accantonato da tempo perché richiedono la pazienza e la costanza che non ti caratterizzano.


Un personaggio
del Cancro: Giulio Cesare

Un personaggio del Cancro: Giulio Cesare

Il personaggio di questo mese è Giulio Cesare, l’uomo che trasformò Roma in capitale di in enorme impero. Un ospite atipico per la nostra rubrica che parla di solito di protagonisti che hanno interpretato al meglio le qualità del loro Segno di nascita e un personaggio atipico, almeno a prima vista, come nativo del Cancro, Segno di sognatori e poeti, di artisti e utopisti più che di guerrieri, condottieri e strateghi.

E allora quali aspetti del Cancro incarna Giulio Cesare? Il “cuore” di questo Segno estivo sta nel mettere al primo posto le sue pulsioni interiori e di proiettarle in modo così totale intorno a sé da non distinguerle dalla Realtà. Quello che il Cancro sente è la Realtà. Se si crea uno sfasamento tra il suo sentire e gli avvenimenti, si ritira offeso, se trova terreno fertile per i suoi progetti non ha remore né ripensamenti. E qui Giulio Cesare la fa da maestro: lavora incessantemente per il progetto che ha in testa, dall’adolescenza fino alle idi di marzo del 44 a.C. quando cadrà sotto i colpi dei pugnali dei congiurati. Alla fine di questa lunga corsa alla conquista di un potere sempre più grande, di un impero sempre più esteso trova la morte per mano di chi non si aspetta.

Vediamo che cosa raccontano di lui i libri di storia.

È descritto come dotato di naturale eleganza nei movimenti e nobiltà nell’aspetto, alto di statura, proporzionato, carnagione chiara e occhi scuri molto vivaci, naso leggermente aquilino, zigomi alti, fronte ampia e un po’ di calvizie che mal sopportava e cercava di mascherare acconciando con cura particolare i capelli. Si dice che dedicasse molta attenzione al suo corpo e al suo abbigliamento.

Un personaggio del Cancro: Giulio Cesare

Intelligente, sagace, coraggioso e carismatico aveva tutte le doti del condottiero: sapeva coinvolgere emotivamente i suoi uomini che avevano per lui grande stima. Non faceva richieste di cose che egli stesso non fosse disposto a fare in prima persona e considerava i suoi soldati più come commilitoni che sottoposti, accettando anche i loro scherzi e le battute con senso dell’umorismo. Non sopportava invece le perdite di tempo, i discorsi inutili e l’eccesso di retorica. Del resto lo stile con cui scriveva colpisce per la precisione, l’essenzialità e la chiarezza. Non amava il teatro né gli spettacoli del circo anche se li favoriva perché sapeva che avevano successo tra il popolo e indirettamente gli portavano la simpatia della gente. Aveva una grande considerazione di sé, e ne riservava pochissima ai i Senatori e in generale ai potenti. Detestava gli indovini ma davanti alla sfortuna non si asteneva dal recitare gli scongiuri. Vediamo qualche cenno sulla sua vita.

Cesare nasce a Roma l’11 o il 12 luglio del 100 a.C. da un’antica famiglia, la gens Iulia, che vanta come antenato diretto niente meno che Iulo (altro nome di Ascanio), figlio di Enea e della dea Venere. La gens Iulia è una famiglia patrizia, ma non molto abbiente, per cui per arrivare in alto Cesare dovrà basarsi soprattutto sulle sue capacità personali. L’educazione del piccolo Cesare è affidata a Marco Antonio Gnifone, un grammatico originario della Gallia, e allo zio Caio Mario, l’avversario di Silla. I primi anni di Cesare coincidono con la guerra sociale che infiamma Roma: da un lato troviamo la fazione degli optimates, con a capo Lucio Cornelio Silla, che sostengono il potere degli aristocratici e dall’altro quella dei populares, o democratici, guidati appunto da Caio Mario.

Un personaggio del Cancro: Giulio Cesare

Cesare cresce parteggiando per i polulares con i quali allaccerà una nuova parentela quando, poco più che adolescente, sposerà Cornelia Cinna, figlia di Lucio Cornelio Cinna, alleato di Mario. Le simpatie per i populares creeranno a Cesare non poche difficoltà all’inizio della sua carriera politica, quando Silla prenderà il potere e istaurerà la sua dittatura. Anzi, temendo per la sua stessa vita Cesare si allontanerà da Roma recandosi in oriente, dove è in corso una guerra e dove conoscerà Nicomede, re di Bitinia, e si fermerà presso di lui per quasi due anni. Al suo ritorno a Roma Cesare si dedica alla carriera forense dimostrando grandi doti sia per l’intelligenza con cui si muove nei complessi giochi politici del tempo, sia per le sue capacità come oratore… La vita di Cesare si snoda come una sorta di triller ambientato nel mondo dell’esercito e della politica.

Quando si allontana da Roma si impegna in campagne militari che ne aumentano la fama, come stratega e come comandante, quando torna nella sua città stringe abili alleanze con le personalità di spicco del momento, muovendosi con l’abilità di un esperto giocatore di scacchi. Ricordiamo le campagne condotte in Iberia, poi in Gallia, quindi in Germania, in Britannia e in Africa. In tutto affronta 9 anni di guerra e ci viene descritto come sempre in prima fila tanto negli addestramenti quanto nelle battaglie.

Un personaggio del Cancro: Giulio Cesare

A Roma costituisce il famoso triunvirato, stringendo una proficua alleanza con Pompeo e Crasso grazie alla quale riuscirà ad essere eletto console e da lì inizierà la sua conquista del potere assoluto: console nel 59 a.C., dittatore nel 48, dittatore a vita nel 44, Cesare trasforma via via la Roma repubblica in capitale di un vastissimo impero, governabile, secondo il suo progetto, da un forte potere centralizzato, in grado di mantenerne la coesione ed evitando rivolte e conflitti. Senza acquisire mai il titolo di imperatore di fatto fu il primo degli imperatori romani ed il suo stesso nome, Cesare, diventerà sinonimo di capo.

Presentato come portatore di civiltà tra i barbari ignoranti, Cesare rappresenta in realtà solo se stesso e la sua fame di potere personale. Di Alessandro Magno (tra l’altro nato anche lui sotto il segno del Cancro il 20 luglio del 356 a.C.), che Cesare avrebbe voluto emulare, non ha gli ideali eroici, la poesia e la grandezza. Basta confrontare le loro frasi famose per rendersene conto: Io vorrei distinguermi per la conoscenza di ciò che è meglio, più che per la potenza, diceva Alessandro, Meglio essere il primo nel proprio paese che il secondo a Roma, sono le parole di Cesare. Così quest’ultimo finisce col rappresentare quella linea storica che porta avanti il nulla, sacrificando ogni etica al proprio bisogno di potenza, in una corsa continua dove non è mai abbastanza quello che si ottiene perché c’è ancora un altro obiettivo più avanti e poi uno più avanti ancora, una corsa insensata verso una morte violenta e prematura, mentre l’immenso impero conquistato sarà solo fucina di future brutalità, tristi esempi reinterpretati dai vari imperialismi di cui la storia è testimone. Qualcuno dice che il fantasma di Cesare si aggiri ancora nell’area di largo Argentina tra le rovine della sua città, mentre il cuore antico dei popoli che aveva preteso di conquistare continua a battere e a promuovere esperienze improntate alla libertà, alla conoscenza e all’amore fra i popoli.




GIUGNO 2016

Stelle, ologrammi e tele di ragno


… La Lente era la più moderna rappresentazione geografica al servizio della navigazione spaziale. Si trattava in effetti di una complicata macchina calcolatrice che poteva riprodurre su uno schermo tridimensionale il firmamento visto da un qualsiasi punto della Galassia. Channis regolò le coordinate e spense le luci nella sala di pilotaggio… Lentamente i puntini luminosi dello schermo cominciarono a brillare di una luce più intensa. Sullo schermo brillavano i gruppi stellari che, numerosi, costituivano il centro della Galassia. “Questo – spiegò Channis – è il cielo invernale come lo si vede da Trantor… ogni descrizione di una determinata costellazione… si basa sulla posizione che quelle stelle assumono rispetto a Trantor…”

Stelle, ologrammi e tele di ragno

Così scriveva Isaac Asimov nella sua Quadrilogia Galattica, spiegando benissimo quello che possiamo applicare al “nostro” cielo: le costellazioni che noi osserviamo, e che disegnano forme per noi significative e riconoscibili, esistono solo guardate dal nostro pianeta, da un altro mondo osserveremmo altri gruppi di stelle, altre figure a cui forse collegheremmo altre storie e altri significati. E allora le costellazioni non hanno senso? Ce l’hanno collegato alla nostra storia, alle nostre esperienze di viaggiatori dello spazio sull’astronave Terra. Per millenni ci hanno aiutato ad orientarci, a calcolare il tempo e a farci sognare quindi sono ricche di significati per noi esseri di questo mondo.

In questa puntata impareremo qualcosa in più sulle costellazioni dello Zodiaco dal punto di vista astronomico, guardandole non soltanto come disegni piatti sul nero della volta del cielo notturno ma restituendo loro la tridimensionalità.

Ecco una breve descrizione delle costellazioni zodiacali specificando per ognuna il nome della sua stella alfa e di un oggetto del profondo cielo compreso nella sua porzione di spazio, ovvero osservabile, magari con strumenti ottici appropriati, se guardiamo nella direzione della costellazione stessa.


Il Capricorno è una costellazione un po’ difficile da osservare alle nostre latitudini, un po’ perché si trova sempre bassa sull’orizzonte e un po’ perché non avendo stelle molto brillanti rimane offuscata dall’inquinamento luminoso delle nostre città. La sua stella alfa è Giedi, la capra, una stella multipla. Tra gli oggetti celesti che troviamo nella sua porzione di cielo citiamo l’ammasso globulare M30.


L’Acquario invece è facilmente identificabile pur non avendo stelle molto luminose: si trova a sud del grande quadrato di Pegaso. La sua stella alfa è Sadalmelik, il re fortunato. Contiene ammassi stellari, nebulose e galassie. Tra tutte queste citiamo la nebulosa NGC7009, scoperta da Herschel nel 1782, nota anche come Nebulosa Saturno perché visivamente simile al pianeta degli anelli. Inoltre da questa costellazione ogni anno si sprigionano le meteore dette Acquaridi in tre sciami successivi.


Anche i Pesci sono una costellazione molto debole e per individuarla è bene tenere come riferimento il quadrato di Pegaso. La stella alfa è Al Rescha, il nodo, ed è situata nel punto in cui i due pesci sono legati insieme. Tra gli oggetti celesti ricordiamo la debole ma bellissima galassia a spirale M74.


Stelle, ologrammi e tele di ragno

L’Ariete è costituito da tre stelle che formano un triangolo schiacciato e si trova proprio sotto Andromeda. È facile osservare questa costellazione in estate, nel periodo delle Perseidi, perché si trova vicina alla zona del cielo da cui si originano queste meteore. La stella alfa è Hamal, la pecora. Nell’Ariete troviamo la bella galassia a spirale NGC772 con il suo nucleo grande e luminoso e uno dei due bracci notevolmente più allungato.


Il Toro è una costellazione molto grande, individuabile perché nella sua porzione di cielo sono presenti le Pleiadi, ammasso stellare luminoso e famosissimo fin dai tempi antichi. La stella alfa del Toro è Aldebaran, colui che segue, una stella doppia formata da una gigante arancio e una nana rossa.


La costellazione dei Gemelli viene a trovarsi proprio sopra Orione. Non è grandissima ma è facile da riconoscere, soprattutto grazie alle sue due stelle più brillanti, Castore e Polluce. Castore, la stella alfa, è una stella multipla mentre Polluce è una gigante gialla. Tra gli oggetti celesti nominiamo la nebulosa planetaria NGC2392, detta anche Eskimo Nebula o Clown Nebula perché, nell’immagine del telescopio spaziale Hubble, sembra la testa di un uomo racchiusa nel cappuccio di una giacca a vento oppure la faccia di un pagliaccio.


Il Cancro fa invece parte delle costellazioni difficili da osservare nei cieli delle città, non presenta infatti stelle particolarmente luminose, si può però trovare piuttosto facilmente osservando lo spazio tra Castore e Polluce (dei Gemelli) da un lato e Regolus (del Leone) dall’altro. La stella alfa è Acubens, le chele, una stella molto simile al nostro Sole. Quasi al centro della costellazione, si può vedere, anche ad occhio nudo, l’ammasso aperto chiamato il Presepe o l’Alveare.


Stelle, ologrammi e tele di ragno

Il Leone è una delle costellazioni più facilmente riconoscibili, anche perché la sua forma ricorda veramente il grande felino di cui porta il nome. Contiene più di 100 stelle visibili ad occhio nudo. La sua stella alfa è Regolus, il piccolo re, una stella bianco-azzurra che ha una compagna visibile solo con strumenti ottici. Tra gli oggetti celesti presenti nello spazio del Leone citiamo la galassia a spirale M95, situata al centro della costellazione.


La Vergine è una delle costellazioni più grandi e una delle più ricche di oggetti del profondo cielo. Può essere trovata facilmente grazie alla sua brillante stella alfa, Spica, la spiga, una stella binaria. Si dice che fu grazie a questa stella che Ipparco scoprì la precessione degli equinozi, infatti il tempio di Tebe era stato costruito, nel 3200 a.C., allineato con Spica e rilevando il cambiamento nella sua orientazione fu possibile dedurne il fenomeno della precessione. Per trovare Spica, e quindi la costellazione della Vergine, si parte dal timone del Grande Carro, si segue l’arco formato dalle sue tre stelle, si arriva ad Arturo, stella molto luminosa, e proseguendo ancora con lo stesso arco si trova Spica. In questa costellazione è presente quello che viene denominato il Virgo Cluster of Galaxies, scoperto nel 1781, un agglomerato gigantesco che comprende più di 2000 galassie. Tra gli oggetti celesti della Vergine ricordiamo la bellissima galassia M104 detta Sombrero per la caratteristica forma.


La Bilancia è piccola, poco appariscente e difficile da vedere nel cielo. È formata da una ventina di stelline non molto brillanti. Per trovarla bisogna individuare la costellazione dello Scorpione, sua vicina: se si prolungano i tre tratti che congiungono Antares, la stella alfa dello Scorpione, con le sue chele (le stelle beta, delta e pi), si trovano con buona precisione le tre stelle beta, alfa e delta della Bilancia. Per un certo periodo Bilancia e Scorpione erano fuse insieme in una costellazione unica ed i piatti della Bilancia erano diventati le chele dello Scorpione. Per questo motivo il nome della stella alfa della Bilancia è Zubenelgenubi, che significa la chela meridionale. Questa bella stella doppia è chiamata anche Kiffa Australis. Tra gli oggetti del profondo cielo troviamo la coppia di galassie ellittiche NCG5898 e NCG5903.


Lo Scorpione è una bellissima costellazione, facile da individuare nelle serate estive, quando appare bassa sull’orizzonte, inconfondibile per la forma della sua “coda”. Se con lo sguardo seguiamo le stelle, dal basso verso verso l’alto, arriviamo ad Antares, la sua splendente stella alfa, di colore rosso, e per questo considerata l’antagonista di Marte. Numerosi gli oggetti del profondo cielo. Tra questi c’è l’ammasso aperto NGC6231 formato da una miriade di stelle supergiganti bianche e azzurre, al centro di un complesso agglomerato di ammassi aperti e nebulose diffuse che costituiscono uno dei bracci più interni della Via Lattea.


Stelle, ologrammi e tele di ragno

Il Sagittario è una costellazione grande, ricca di stelle e di oggetti del profondo cielo anche perché, osservando il Sagittario, guardiamo verso il centro della nostra galassia. La costellazione ha sullo sfondo una macchia lattiginosa che è il nostro modo di vedere il grande ammasso di stelle centrali della Via Lattea. La stella alfa è Rukbat, il ginocchio dell’arciere. E tra gli oggetti celesti citiamo la Swan Nebula, la Nebulosa del Cigno.


Tra le tante costellazioni quelle dello Zodiaco sono particolari perché comprese in una fascia a cavallo dell’eclittica, la linea immaginaria percorsa dal Sole sulla volta celeste nel corso di un anno. Sono dodici, non hanno tutte la stessa grandezza ma sono prese a riferimento per la costruzione dello Zodiaco astrologico, che divide il cielo in dodici settori uguali di trenta gradi ognuno. Questo Zodiaco è una specie di tela di ragno, disegnata nel cielo come riferimento. Possiamo vederlo come un gigantesco orologio o calendario che ci serve a misurare il tempo. Nemmeno le ore e i mesi hanno una reale consistenza ma per noi sono utili e ci permettono di regolare le nostre attività, prendere l’aereo, darci appuntamento, ecc. Come orologi e calendari funzionano anche se l’ora solare diventa ora legale così possiamo affermare che i simboli dello Zodiaco mantengono il loro significato nonostante la precessione degli equinozi (il cambiamento lento ma continuo dell'orientamento dell’asse di rotazione terrestre rispetto alle stelle fisse) e lo sviluppo delle scoperte astronomiche, perché l’astrologia non è un’astronomia primitiva ma un sistema simbolico antico e profondamente significativo. Resta valida anche se gli strumenti scientifici permettono una descrizione sempre più accurata della nostra galassia e del nostro universo. Come la vertigine che coglie improvvisa guardando le stelle non può essere cancellata dalla precisione dei numeri che parlano di anni luce e magnitudo.

E terminiamo ancora con le parole di Isaac Asimov, l’autore che ha fatto sognare intere generazioni con i suoi racconti di fantascienza e che descrive, sempre nella Quadrilogia Galattica, una mappa olografica della galassia in cui le stelle possono essere guardate da diversi punti di vista, una mappa dove le costellazioni cambiano, si trasformano, diventano altre figure luminose nel buio del cielo notturno:

… guardò pensierosa la mappa. Non era del tipo elaborato dai computer ultimo modello; era invece un grappolo di luci tridimensionale che rappresentava la Galassia a mezz’aria, olograficamente. Benché la struttura non potesse essere mossa né girata e benché non si potesse né espandere né contrarre, le si poteva girare intorno facilmente e la si poteva osservare da qualsiasi angolatura.


Previsioni per il mese

  

Gemelli: Il sole dissipa l’ombra: Quel velo di pessimismo che ti pesava sul cuore si scioglie e torni a sorridere, anche se qualche volta il tuo sguardo si oscura ancora un pochino.

Cancro: Ampio panorama: Continua il periodo delle possibilità nuove: quelle che hai individuato cresceranno ma molte altre si affacceranno alla tua attenzione.

Leone: Dentro lo specchio: Come guardandoti allo specchio scoprirai dentro i tuoi occhi qualcosa di te che non avevi ancora visto e che ti farà sentire nuovo.

Vergine: Il grano matura: Un buonumore di fondo ti accompagna: ciò che hai seminato cresce e nuove opportunità ti aspettano subito dietro l’angolo.

Bilancia: Alla luce del sole: Ecco rispuntare il tuo stato d’animo migliore: la vitalità riprende quota e dentro di te ritorna la ricerca di armonia e bellezza.

Scorpione: Riflessioni profonde: Ancora un po’ solitario e riflessivo sui grandi interrogativi metafisici rapportati alla tua vita. Lucidità e intuizioni sono intense.

Sagittario: Crescere lentamente: Periodo laborioso e importante che porterà a cambiamenti profondi dentro di te e nelle situazioni che hai intorno.

Capricorno: Camminare fischiettando: Ottimo umore e animo leggero ti toglieranno l’aria seria che spesso ti contraddistingue. Una nuova voglia di giocare caratterizzerà questo periodo.

Acquario: Aprire le finestre: Lascia entrare l’aria pulita e nuova che ti porta opportunità e sorprese.

Pesci: Grandi sogni: Il tuo mondo interiore magico e profondo sarà il tuo rifugio in un momento in cui l’esterno sembra essere un po’ faticoso e poco gratificante.

Ariete: Nuovi equilibri: Ancora un mese “saggio” per te: stai costruendo una situazione nuova basata su scelte e cambiamenti anche importanti.

Toro: Dolcezza e fortuna: Continua per te un periodo favorevole e fecondo dove ciò che inizi cresce e ciò che è in atto da tempo si stabilizza.


Un personaggio dei Gemelli:
Yoshiko Kawashima

Mi guardo indietro e mi chiedo della mia vita. Ho la netta sensazione che è tutto pari a nulla. Quando sei famosa in tutto il mondo, sei veramente un fiore. Ma ci sono anche tante persone che vengono da te sperando di usarti. Ti consiglio di non lasciarti trascinare da queste persone. Ti consiglio di attenerti alle tue convinzioni. Questo è il momento migliore di considerare esattamente ciò che si desidera per se stessi. Fai quello che vuoi veramente. Qui davanti a te c’è l’esempio di una persona che è stata utilizzata da altri e poi gettata via come spazzatura. Guardami. Ti do questo avvertimento in base alla mia esperienza. Ora mi sento in un grande campo mentre guardo il sole al tramonto. Io sono sola. Mi chiedo dove devo camminare da sola...

Un personaggio dei Gemelli: Yoshiko Kawashima

Yoshiko Kawashima, in questo stralcio di lettera scritta ad un’amica, svela un po’ della sua anima. È un’anima non facile da conoscere, la sua, tanto il suo personaggio, discusso, criticato, osannato e travisato ha finito col nasconderne la realtà.

Yoshico è, per molti versi, un’icona del Segno dei Gemelli: affascinante, erotica, spregiudicata, guerriera e fragile. Poliedrica se la si guarda nel suo insieme ma anche perennemente duplice come vuole questo Segno d’Aria. Vedremo che la sua vita si svolge sempre tra due poli opposti, spesso in contrasto tra di loro. Vive tra due “mondi”, il passato imperiale ed il futuro della rivoluzione cinese, ha due patrie, Cina e Giappone, perennemente in guerra, ha due ruoli, eroina e traditrice. E come se non fosse abbastanza la sua bellezza androgina, i suoi amori di entrambi i sessi fanno di lei un essere in cui convivono due anime diverse. E la sua storia in cui finiscono per intrecciarsi realtà e finzione sottolinea ancora una volta la duplicità dei Gemelli. Nei libri, nei film e perfino nei videogiochi che la vogliono protagonista non è facile separare la realtà dall’invenzione. Yoshiko viene presentata ora come una Giovanna d’Arco giapponese per aver lavorato all’indipendenza della Manciuria, ora come la Mata Hari d’Oriente, spia al servizio dei Giapponesi e per questo giustiziata.

Yoshiko Kawashima nasce nasce a Pechino il 24 maggio 1907, con il nome di Xianyhu e il titolo di principessa. Appartiene alla famiglia Aisin Gioro, quella dei governanti della Cina imperiale, ed è parente di Pu Yi, quello che sarà l’ultimo imperatore. Quando Xianyhu ha quattro anni la sua famiglia perde il potere: Pu Yi è ancora bambino e la reggente, la principessa Cixi, abdica in suo nome. In cambio di questo i rivoluzionari risparmiano la vita ai membri della famiglia imperiale, quindi anche a Xianyhu. La Cina diventa repubblica.

Un personaggio dei Gemelli: Yoshiko Kawashima

A otto anni Xianyhu viene adottata da un conoscente del padre, Kawashima Naniwa, un discutibile personaggio, forse una spia giapponese o un avventuriero mercenario, che la porta in Giappone. È il suo patrigno a cambiarle il nome in "Kawashima Yoshiko". Yoshiko è una bambina dal carattere curioso e ribelle e diventa un’adolescente bellissima, ma la sua storia personale è tutt’altro che serena: è violentata dal padre del suo patrigno e in seguito ha una relazione tumultuosa con il suo patrigno stesso, uomo geloso e violento che allontana da lei il suo giovane amante. E lei, che ha diciotto anni, si taglia i capelli a zero e ne va di casa. Vive da bohémien per alcuni anni a Tokyo con una serie di amanti ricchi, sia uomini che donne.

La vita di Yoshiko sembra la trama di un romanzo d’avventure: vorticosa per quanto riguarda le vicende personali e intrecciata a fatti storici tragici, eventi politici importanti. Dopo il matrimonio, nel 1927, con Ganjuurjab, figlio del capo del movimento mongolo-manchuriano per l'indipendenza, e il divorzio solo due anni più tardi, si stabilisce a Shanghai dove incontra Tanaka Ryukichi, militare giapponese e ufficiale dei servizi segreti, e va a vivere con lui. È a Shangai nel 1932, quando avviene il famoso incidente: una vera e propria guerra urbana tra giapponesi e cinesi scatenata dal pestaggio di alcuni monaci buddisti da parte di alcuni giapponesi.

Un personaggio dei Gemelli: Yoshiko Kawashima

Quando Tanaka è richiamato in Giappone, Yoshiko diventa lei stessa un agente segreto (o almeno così sembra) intraprendendo missioni sotto copertura in Manciuria. Certo la sua bellezza, il suo abbigliamento maschile, la sua personalità forte e anticonformista fanno di lei una figura che colpisce l’immaginario tanto dei suoi contemporanei quanto di chi si è occupato in seguito della sua storia ed è spesso davvero difficile capire che cosa ha davvero vissuto ed il reale peso della sua presenza negli avvenimenti.

Quando i giapponesi invadono la Manciuria, sostenendo di volerne garantire l'indipendenza dal resto della Cina, Yoshiko, convince Pu Yi prima a diventare il capo di questo nuovo stato, chiamato Manchukuò e in seguito ad accettare il titolo di imperatore. Yoshiko organizza anche la milizia locale comandando, nella sua divisa da soldato, diverse migliaia di uomini e guidandoli personalmente nelle azioni contro la guerriglia anti-giapponese.

Un personaggio dei Gemelli: Yoshiko Kawashima

Yoshiko diventa così, per la stampa giapponese, la Giovanna d'Arco di Manchukuò, e un’eroina in pubblicazioni, trasmissioni e romanzi. Diventa incredibilmente popolare ma questo, un po’ alla volta, le crea problemi con il Kwantung, il reparto dell'esercito imperiale giapponese creato per proteggere la Ferrovia della Manciuria Meridionale e delle relative aree in concessione, soprattutto quando inizia ad essere un po’ troppo apertamente critica sullo sfruttamento giapponese del Manchukuò come base di operazioni contro la Cina, nella seconda guerra sino-giapponese. Allora si parla sempre meno di Yoshiko, fino a farla scomparire alla vista del pubblico.

Alla fine della guerra, nel novembre del ’45, Yoshiko viene arrestata a Pechino da agenti del controspionaggio cinese. Nonostante il tentativo di dichiararsi giapponese o manchu, per evitare l’accusa di tradimento ed essere giudicata come prigioniero di guerra, viene riconosciuta colpevole nel 1948 e condannata a morte. La vita di Yoshiko finisce con un colpo di pistola nella parte posteriore della testa il 25 marzo 1948.

La sentenza viene eseguita pubblicamente e il suo corpo viene esposto dopo l’esecuzione, ma c’è chi crede che sia riuscita a fuggire e che in realtà qualcun altra sia morta al posto suo.

Giudizi su Yoshiko?

Secondo Hachiro Ogata, il suo assistente giapponese, non era una cattiva persona. Le piaceva provocare polveroni. Forse per dissipare la sua solitudine.

Secondo il New York Times, nel 1933, era una pittoresca figura da film drammatico, mezzo maschiaccio e mezza eroina.

E il suo sogno qual era?

Giapponesi e cinesi sono tutti fratelli e sorelle asiatici. Non c'è nulla di così sciocco di sorelle e fratelli che si uccidono l'un l'altro. Tutte le persone amano la loro terra d'origine. Ho sognato di rendere la Cina, mia terra d'origine, stabile e libera dalla guerra, con l'aiuto e la guida del Giappone, e di vederla diventare, insieme con il Giappone, una grande nazione asiatica… Sia il Giappone che la Cina sono stati ridotti a scheletri. Perché si attaccano e si uccidono a vicenda?

Un sogno di pace nel cuore di una donna vestita da soldato.

Tra i numerosi film che si ispirano alla vita di Yoshiko ricordiamo L'ultimo imperatore (1987) di Bernardo Bertolucci, dove compare con il nome di Gioiello d’Oriente e Kawashima Yoshiko (1990) di Eddie Fong Ling-Ching.





MAGGIO 2016

Zodiaco e antispecismo


Si legge spesso, nelle descrizioni dei dodici Segni dello Zodiaco, del modo particolare, per ognuno di loro, di intendere l’amicizia o l’amore. In questa puntata di AstroMatta ci siamo chiesti se mai esista una modalità specifica, per ogni Segno, di provare sentimenti di fratellanza per le altre specie viventi, in particolare per gli animali non umani. Il modo assurdo in cui questi ultimi vengono trattati ha fatto orrore a molti grandi uomini e donne dei secoli passati ed è tema di un acceso dibattito nel mondo attuale, dal punto di vista filosofico ed etico. Nonostante la cultura maggioritaria tenda per inerzia a considerare gli animali non umani una risorsa da sfruttare in ogni modo possibile, come cibo, come forza lavoro, per il divertimento, per gli esperimenti più crudeli, sempre più persone si svegliano da questa ipnosi collettiva e prendono posizione contro questo orrore e per il riconoscimento della dignità di questi nostri fratelli con forma diversa.

Zodiaco e antispecismo

Qualunque sia la cultura di partenza, anche se si è stati abituati a mangiare la carne, anche se si sa cucinare bene il pesce, anche se il papà è cacciatore, ad un certo punto non ci si può esimere dal chiedersi perché questi innocenti debbano essere condannati alla prigione, alla morte, all’inferno, all’orrore in modo tanto inutile e crudele. Ed è possibile comunque cambiare, come molte testimonianze di ex allevatori, ex cacciatori, ex carnivori, ex pescatori dimostrano. Riportiamo, uno per tutti, il toccante racconto della presa di coscienza di Enzo Maiorca, famoso apneista e appassionato di pesca subacquea: È avvenuto tutto all'improvviso. Mi ero immerso in una secca poco lontana dal capo che protendendosi verso il mare aperto chiude a sud la baia di Siracusa. Quella mattina mi accadde di arpionare una cernia. Una cernia robusta, combattiva. Si scatenò sul fondo una vera e propria lotta titanica fra la cernia che pretendeva di salvare la sua vita e me che pretendevo di togliergliela. La cernia era incastrata in una cavità fra due pareti; cercando di rendermi conto della sua posizione passai la mano destra lungo il suo ventre. Il suo cuore pulsava terrorizzato, impazzito dalla paura. E con quel pulsare di sangue ho capito che stavo uccidendo un essere vivente. Da allora il mio fucile subacqueo giace come un relitto, un reperto archeologico impolverato nella cantina di casa mia.

Dedichiamo questa puntata agli animali, un piccolo contributo al riconoscimento della loro dignità di figli di Madre Terra, nostri fratelli a tutti gli effetti e a tutti coloro che si battono perché i diritti degli animali siano riconosciuti. Lo facciamo a modo nostro pubblicando le affermazioni di personaggi famosi, uno per Segno, e quelle di amici che anche questa volta hanno accettato di rispondere ad una nostra domanda. Agli amici abbiamo chiesto: Che cosa ti ha convinto a non mangiare più la carne? Le loro parole insieme a quelle dei personaggi costruiscono un percorso a tappe che ci porta a affrontare le tematiche animaliste, cioè di riconoscimento della palese ingiustizia perpetrata nei confronti degli animali non umani, e soprattutto antispeciste, cioè l’affermazione che non esiste alcuna differenza di dignità tra animali umani e non umani in quanto tutti figli di Madre Terra affratellati dallo stesso cielo.

I dodici step del percorso utilizzano gli archetipi presentati nella scorsa puntata, che abbinava i Segni zodiacali a dodici Arcani Maggiori dei Tarocchi, ispirandosi al libro I Tarocchi e la ruota d’Oro di G. Barbadoro e ne mantiene la sequenza. È un’ipotesi di lavoro che ci è sembrata interessante e che vi proponiamo, ricordando che ogni tappa è anche valida di per sé in quanto sfaccettatura, punto di osservazione del tema del rapporto con le altre specie.


CAPRICORNO

La forza della compassione

Albert Schweitzer, medico (14 gennaio 1875): Fino a quando non mostrerà compassione per tutte le creature viventi, l'uomo stesso non troverà pace.

C.G.: Casa mi ha convinto a non mangiare più la carne? La compassione per ogni essere vivente.


Zodiaco e antispecismo

ACQUARIO

L’inconsistenza dello specismo

Alice Walker, scrittrice (9 febbraio 1944): Gli animali della terra esistono per se stessi. Non sono stati fatti per gli umani, così come i neri non sono stati fatti per i bianchi, né le donne per gli uomini.

F.B.: Non volevo cibarmi di persone intelligenti. Fin da piccola non sopportavo di vederli finire nel mio piatto come cibo.


PESCI

Il sovvertimento delle vecchie convinzioni

Rukmini Devi Arundale, danzatrice (29 febbraio 1904): Gli animali non possono parlare, ma come possiamo io e te non parlare per loro e astenerci dal rappresentarli? Ascoltiamo, noi tutti, il loro silenzioso pianto di agonia e aiutiamo quel pianto a essere ascoltato nel mondo.

R.L.: Due esperienze mi hanno fatto decidere di non mangiare più carne. La prima tanti anni fa, l’amicizia che avevo istaurato con un cavallo che ha messo i primi dubbi su che cosa potevano vivere gli animali. La seconda l’esperienza della Kemò-vad che mi ha fatto rendere conto che anche gli animali vivono la stessa identica esperienza, semplicemente cambia l’hardware e il firmware, ma la consapevolezza è la stessa.


ARIETE

Il mutamento delle idee

Milan Kundera, scrittore (1 aprile 1929): Non esiste alcuna certezza che Dio abbia affidato davvero all’uomo il dominio sulle altre creature. E’ invece più probabile che l’uomo si sia inventato Dio per santificare il dominio che egli ha usurpato sulla mucca o sul cavallo.

E.P.: La pena per la morte di un altro essere. Ma ho dovuto capire che volevo seguire questa cosa e non dovevo cercare di soffocarla per essere un umano intelligente, come richiesto dalla socialità.


TORO

La fiducia nel proprio sentire

Rabindranath Tagore, poeta (6 maggio 1861): Spesso mi chiedo dove siano nascosti i confini del riconoscimento tra l'Uomo e l'Animale, il cui cuore non ha il dono della parola. In quale paradiso primevo, in un remoto mattino di creazione, correva il semplice sentiero che legava i loro cuori? Le tracce dei loro passi non sono mai state cancellate, sebbene la loro parentela sia da molto tempo dimenticata. Ma, all'improvviso, l'oscura memoria si desta in una musica senza parole, e l'Animale guarda in viso l'Uomo, con tenera fiducia, e l'Uomo lo guarda negli occhi, con divertito affetto. Sembra quasi che i due amici s'incontrino mascherati, e attraverso il travestimento vagamente si riconoscano!

L.L.: Un giorno, mentre stavo per mangiare un coniglio, ho “visto” nel piatto i gatti che vivevano con me. Da lì ho iniziato a smettere di mangiare i conigli e ho poi tolto tutte le carni, poi i pesci, poi i derivati. Certo la meditazione mi ha aiutato a consapevolizzare quello che sentivo nel cuore.


Zodiaco e antispecismo

GEMELLI

La caduta delle barriere

Marguerite Yourcenar, scrittrice (8 giugno 1903): Gli animali hanno diritti e dignità come te. E' un ammonimento che suona quasi sovversivo. Facciamoci allora sovversivi: contro ignoranza, indifferenza, crudeltà.

P.G.: È stata una scelta etica. Avevo già eliminato le carni rosse dalla mia dieta, dopo la storia della mucca pazza. La scelta di passare ad una dieta priva di carne è stata quando ho cominciato a percepire gli animali non più come qualcosa facente parte del mio scenario ma persone come me capaci di emozioni e di pensiero e di intuizioni. Mi era diventato insopportabile l'idea di provocare loro sofferenza. Proviamo tanto orrore per l'olocausto provocato dai nazisti nei confronti degli ebrei ancora a distanza di 70 anni, ma la società maggioritaria, la società dei consumi, sta facendo le stesse cose agli animali.


CANCRO

La speranza in un futuro davvero diverso

Peter Singer, filosofo (6 luglio 1946): È interessante notare come molti bambini da principio si rifiutino di mangiare la carne degli animali, e accettino di farlo soltanto a seguito degli strenui sforzi dei genitori, che erroneamente pensano sia necessario alla salute... Noi mangiamo carne molto prima di essere in grado di comprendere che ciò che abbiamo nel piatto è il corpo senza vita di un animale... Nello stesso tempo i bambini hanno un naturale amore per gli animali e la nostra società li incoraggia ad essere affettuosi con i cani e i gatti e con tenere bestioline di pezza... Il bambino ha due atteggiamenti contrastanti che coesistono, accuratamente divisi in modo che la contraddizione interna raramente causi problemi… L'affetto del bambino viene diretto verso animali che non si mangiano: i cani, i gatti e i pochi altri animali che un bambino che vive in una città o nei sobborghi ha più possibilità di vedere.

M.R.: Essere entrata in ospedale come volontaria e aver visto morire i pazienti.


LEONE

Il ricordo di chi siamo davvero

George Bernard Shaw, scrittore (26 luglio 1856): Gli animali sono miei amici… e io non mangio i miei amici.

V.G.: Non ho più mangiato carne perché mi faceva senso… man mano che prendevo coscienza della loro sofferenza e del fatto che sono esseri viventi come noi, diminuivo, fino a smettete completamente di mangiarla.


Zodiaco e antispecismo

VERGINE

La fratellanza permette di costruire un mondo migliore per tutti

Theodor Adorno, filosofo (11 settembre 1903): Auschwitz inizia quando si guarda a un mattatoio e si pensa: sono soltanto animali.

P.S.: Rendermi conto che gli animali sono come noi e anche sapere quale sofferenza c’è dietro la carne e i prodotti d’origine animale.


BILANCIA

La rivelazione del proprio sentire e della realtà dei fatti

M. K. Mahatma Gandhi, filosofo e politico (2 ottobre 1869): Noi dovremmo essere capaci di rifiutarci di vivere se il prezzo del nostro vivere fosse la tortura di esseri senzienti.

R.M.: Decisi di non mangiare più carne quando, parlando con amici del tema animalista, mi accorsi che non potevo più ignorare la sofferenza che provocavo.


SCORPIONE

Le esperienze portano a prendere posizione

Marco Lodoli, scrittore e giornalista (22 ottobre 1956): Chi ha assistito in campagna allo scannamento di un maiale non potrà mai più mangiare la sua carne: quegli strilli da bambino, quell’angoscia di fronte all’esecuzione imminente, quei suoi inutili tentativi di resistere, di opporsi puntando le zampe sulla terra, ci sono penetrati nella coscienza esattamente allo stesso modo che le immagini delle guerre e dei bombardamenti, delle sedie elettriche e dei campi di concentramento. Chi ama e rispetta la vita, la ama e la rispetta e la piange in ogni punto e a ogni livello, nel maiale come nell’uomo.

B.B.: Non ho più mangiato animali da quando li ho conosciuti veramente e sentiti come miei fratelli, miei amici.


SAGITTARIO

La riflessione sul destino

Voltaire, filosofo (21 novembre 1694): Dei bruti afferrano un cane, che supera in modo così portentoso l’uomo in fatto di amicizia, lo inchiodano su di un tavolo e lo vivisezionano per mostrarci le vene mesenteriche, e vi scoprono gli stessi organi di sentimento che hai tu. Rispondimi meccanicista! La Natura ha dato a quest’animale tutte le molle del sentimento perché non senta? Ha forse dei nervi per essere impassibile?

M.M.: Quello che tanti anni fa mi ha fatto decidere di diventare vegetariana è stato un episodio molto particolare e molto intenso. Mi trovavo in un autogrill e c’era, fermo, un camion che trasportava maiali al macello. Non che io li vedessi bene, c’erano solo delle fessure da cui si intravedevano e per caso ho incontrato lo sguardo di due occhi: questi due occhi guardavano me e io guardavo questi due occhi. Non vedevo cosa c’era intorno a quegli occhi ma mi guardavano in un modo così profondo mentre io li guardavo che era come se in quel camion ci fossi stata io, ci fosse un altro me. Questa cosa stata come una folgorazione. Mi ha colpito così tanto… Io mi rendevo conto che non potevo liberarli ma ho pensato che una cosa la potevo fare: non mangiare più carne. E’ stata una decisione profonda e consapevole e da quel giorno io sono diventata vegetariana. In seguito sono diventata vegana ma il salto l’ho fatto in quel momento, per quei due occhi che mi guardavano.


Previsioni per il mese

  

Toro: Torta di compleanno: Puoi festeggiare per questo bel periodo buono e dolce come una torta appena sfornata!

Gemelli: Non fidarti della fortuna: Periodo da dedicare ad attività intellettuali, di studio, di formazione, evitando di lanciarsi in imprese che potrebbero sembrare promettenti e che in realtà non lo sono.

Cancro: Nuove prospettive: Ecco che il nuovo comincia a fare capolino all’orizzonte: forse un’iniziativa, o un’opportunità mai considerata oppure un incontro interessante porteranno modifiche positive alla tua vita.

Leone: Non c’è fretta: Rallenta i tuoi ritmi e goditi ciò che hai, regalando spazio al gatto pigro che c’è in te.

Vergine: Viaggi nel mondo e nell’anima: Continua il tempo dell’apertura a nuove esperienze e a nuove conoscenze. Stai scoprendo un modo nuovo di rapportarti alla realtà.

Bilancia: Sogni nel cassetto: La tensione del mese scorso si attenua e lascia spazio a nuove possibilità. È il momento di estrarre qualche sogno dal tuo cassetto segreto.

Scorpione: Camminare da solo: Ci sono momenti in cui la solitudine è l’alleato migliore, per capire e per capirsi, al di là del frastuono delle voci e dei pensieri.

Sagittario: Un passo indietro: Magari non ti piace, ma a volte un passo indietro è necessario per guardare le cose con maggiore distacco e per valutare il tutto riferendolo ad un contesto più ampio.

Capricorno: In viaggio: Il vento favorevole si è alzato e ti porterà lontano, sono in vista nuovi orizzonti, nuovi contatti, nuove opportunità.

Acquario: Voglia di perder tempo: Ogni tanto c’è bisogno di non fare granché, di non impegnarsi in grandi imprese, di sonnecchiare in poltrona o sotto il sole.

Pesci: Un bel respiro: Cambia il panorama attorno a te, le situazioni si appianano, l’orizzonte si apre e scopri una nuova libertà di movimento.

Ariete: Guardarsi intorno: È il momento di sospendere la corsa per guardarsi intorno e osservare con attenzione dove sei arrivato, che cosa intendi fare, quali sono i tuoi nuovi obiettivi.


Un personaggio del Toro: Maria Gaetana Agnesi

 Un personaggio del Toro: Maria Gaetana Agnesi

Maria Gaetana Agnesi è un personaggio particolare e forse anche un po’ misterioso. Filosofa, matematica, con lo straordinario dono di esporre concetti complessi in forma chiara e precisa, ritrovava secondo l’illuminista Pietro Verri (1728-1797) spesse volte nei sogni la soluzione dei problemi più ardui e l’invenzione de’ metodi più semplici ed eleganti.

Capace di incantare gli ascoltatori con le sue parole, decide all’improvviso di rinunciare ai salotti e alla mondanità per ritirarsi a studiare la matematica. Quando ottiene successi e riconoscimenti a livello internazionale per le sue pubblicazioni decide di abbandonare tutto e dedicarsi alle opere di bene. Carlo Goldoni la cita nella sua commedia Il medico olandese, definendola donna illustre, sapiente, che onora il suo paese, ma il suo nome resterà legato alla curva versiera (una curva a forma di campana costruibile con procedimenti geometrici) che nessuno prima di lei aveva saputo descrivere con tanta chiarezza e che in inglese, per un errore di traduzione, divenne la witch of Agnesi ovvero la strega di Agnesi.

Del Segno del Toro Maria Gaetana interpreta la linearità dei ragionamenti e la chiarezza espositiva, la semplicità degli atteggiamenti e quella capacità di prendersi a cuore la sorte degli altri, soprattutto dei più deboli.

 Un personaggio del Toro: Maria Gaetana Agnesi

Maria Gaetana Agnesi nasce a Milano il 16 maggio 1718. E’ la prima figlia di Pietro Agnesi e Anna Fortunato Brivio. Suo padre, professore di matematica presso l'Università di Bologna, incoraggia l'interesse di Gaetana per la scienza fin dalla sua infanzia, garantendole un’ottima educazione, studi con eccellenti professori e facendola partecipare, fin da bambina, al salotto culturale che promuove in casa sua, dove vengono presentate tesi su vari argomenti culturali, discusse poi con i più illustri accademici del momento. Pietro Agnesi invita al suo salotto celebrità e nobili sia del luogo che stranieri. Durante questi incontri Gaetana partecipa in prima persona alle discussioni, mentre la sorella Maria Teresa, compositrice e clavicembalista di talento, allieta gli ospiti suonando negli intervalli tra un dibattito e l’altro. Gaetana dimostra una grande propensione per le lingue: parla correntemente il francese, a nove anni traduce in latino, perché questa è lingua usata nel salotto Agnesi, e poi recita a memoria una lunga dissertazione in cui sostiene l’istruzione superiore per le ragazze. A undici anni conosce bene il greco, il tedesco, lo spagnolo e l’ebraico. Gaetana disserta con cognizione di causa di logica, meccanica celeste, gravitazione universale, chimica, botanica, zoologia, mineralogia… Nel 1738 pubblicherà alcune delle tesi che ha difeso nel Propositiones philosophicae. Sviluppa precocemente un particolare interesse per la matematica con un approccio personale ed originale alla materia. A quattordici anni affronta complessi problemi di geometria analitica e balistica, a diciassette anni inizia a commentare criticamente il Traité analytique des sections coniques di Guillaume de L'Hospital, matematico di punta del momento. A vent’anni Maria Gaetana è stanca di ostentare il suo talento in pubblico e manifesta l’intenzione di ritirarsi in convento. Il padre riesce a convincerla a non intraprendere questa strada ma Maria Gaetana non parteciperà più ai salotti e con completo disinteresse per la vita sociale si dedicherà in solitudine allo studio della matematica, seguita in parte dal benedettino Padre Ramiro Rampinelli, futuro professore di matematica all’università di Pavia. Dieci anni dopo, nel 1748, pubblica, dedicandolo a Maria Teresa d’Austria, Instituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana, il libro che la promuoverà a tutti gli effetti tra i grandi matematici della storia.

Il testo, in due volumi e più di mille pagine, tratta di algebra e analisi, con particolare attenzione ai concetti innovativi.

 Un personaggio del Toro: Maria Gaetana Agnesi

Nel 1749 una commissione accademica così definisce il libro di Maria Gaetana: Questo lavoro è caratterizzato da attenta organizzazione, chiarezza e precisione. Non vi è nessun altro libro, in qualsiasi lingua, che consenta al lettore di penetrare più profondamente e rapidamente, i concetti fondamentali dell'analisi. Riteniamo questo trattato il lavoro più completo e meglio scritto nel suo genere.

Le Instituzioni analitiche, scritto in italiano, viene tradotto in inglese da John Colson, professore di matematica a Cambridge e pubblicato nel 1801, a spese del barone de Maséres, dall’editore John Hellins. Nell'introduzione Hellins scrive che Colson ha trovato il lavoro di Maria Gaetana così eccellente che si è dato la pena di imparare la lingua italiana in età avanzata al solo scopo di tradurre questo libro in inglese, in modo che i giovani britannici possano avvantaggiarsene come i giovani italiani.

Un altro riconoscimento importante le viene da Papa Benedetto XIV, prima con una nota di congratulazioni in occasione della pubblicazione del suo libro, poi con la nomina alla cattedra di Matematica e Filosofia Naturale all’Università di Bologna.

Maria Gaetana, sempre schiva, accetta di insegnare all’Università solo in sostituzione del padre malato, dal 1750 al 1752, quando il padre muore. Dopo questo evento si ritira un po’ alla volta da ogni attività scientifica. Nel 1762 rifiuta la richiesta dell'Università degli Studi di Torino per discutere un lavoro del giovane Lagrange.

Dal 1752 si occupa dell’educazione dei suoi numerosi fratellini, dell’assistenza dei poveri e si dedica a studi religiosi. Per realizzare una struttura dedicata ai malati mentali non esita a vendere i suoi gioielli. Nel 1771 diventa direttrice del Pio Albergo Trivulzio, un’istituzione milanese per i malati anziani e indigenti, ruolo che mantiene fino a quando muore il 9 gennaio 1799.





APRILE 2016

I tarocchi e lo Zodiaco


I tarocchi e lo Zodiaco

Nella puntata di febbraio abbiamo accennato al libro I Tarocchi e la Ruota d’Oro di Giancarlo Barbadoro, della Keltia Editrice, in cui l’autore prende in esame i Tarocchi di Marsiglia e afferma che queste lamine dai disegni misteriosi e onirici racchiudono esperienze ed insegnamenti profondi e antichi ed hanno una storia straordinaria: le carte che noi conosciamo risalgono al Rinascimento ma il loro simbolismo vanta un’origine che si colloca in un tempo ormai ricordato soltanto dai miti. Tutte le tradizioni dei popoli della Terra parlano della discesa dal cielo di esseri leggendari che fecero agli uomini un dono di conoscenza. Nella cultura dei nativi europei questo dono è simboleggiato dal GRAAL (Gnosis Recepta Ab Antiqua Luce) oggetto misterioso che simboleggia un’esperienza precisa e la strada per raggiungerla.  I Tarocchi, ed in modo particolare i loro ventidue Arcani Maggiori, sono la traduzione in immagini di un libro che riporta le tappe di questo cammino di ricerca. La trasposizione in un mazzo di carte fu in realtà un abile stratagemma per conservare e tramandare l’antico dono con il suo messaggio di libertà, fratellanza e conoscenza che i secoli bui non avrebbero tollerato. Nascosto in un mazzo di carte da gioco questo libro è potuto arrivare fino a noi, portando intatto il suo contenuto.

Dato che le tappe del percorso costituiscono una via di realizzazione attraverso la morte e la rinascita che trova eco e similitudine nelle stagioni del pianeta quando la natura muore e si rigenera consecutivamente ogni anno, dei ventidue Arcani Maggiori, dodici corrispondono ai mesi dell’antico calendario e sono equiparati ai Segni dello Zodiaco. In questa puntata vedremo come i simboli dei Tarocchi, descritti da Barbadoro,  colgano l’essenza e il cuore profondo di ognuno dei Segni Zodiacali.

LA FORZA - IL CAPRICORNO: La lamina rappresenta una figura femminile che apre con facilità le fauci di un leone e ben rappresenta la forza e l’energia vitale. Sembra proprio la raffigurazione dell’anima del Capricorno: la determinazione con cui persegue i suoi obiettivi, la forza naturale che questo Segno esprime nelle sue azioni e nel suo modo di intendere la vita.

I tarocchi e lo Zodiaco

IL PENDUTO - L’ACQUARIO: Sulla carta vediamo un uomo appeso per un piede mentre dalle tasche gli cadono delle monete: è la condizione precaria dell’uomo nell’esistenza ma anche la sua possibilità di crescere utilizzando i suoi errori. L’Acquario si rende conto che il mondo in cui vive non è stabile e  tranquillo come sembra: Spesso risponde a questo senso di precarietà con atteggiamenti bizzarri e anticonformisti o viceversa tentando di trovare modelli di riferimento sicuri. E’ il segno dell’idealismo e dell’utopia.

LA MORTE - I PESCI: Qui è disegnato uno scheletro che tiene in mano una falce, mentre sul terreno appaiono teste, mani e piedi tagliati. E’ la carta del sovvertimento, della fine che dà origine ad un nuovo inizio:. Sognatori, irrazionali ed intuitivi, i Pesci vivono la fluidità dell’esistenza, dove tutto può capovolgersi, come nel mare profondo dove non è più scontato dove sia il sopra e dove il sotto. Il Segno manifesta anche una forte spiritualità e la capacità di guardare la morte e quello che può esserci oltre la sua azione.

LA TEMPERANZA - L’ARIETE: Ecco una figura alata che tiene due brocche e con una versa acqua nell’altra. Questa è la carta del mutamento, del passaggio da una situazione ad un’altra, dei cambiamenti vissuti anche dentro di sé, e una delle caratteristiche base del Segno dell’Ariete è quella di saper essere un innovatore, di essere pronto al cambiamento e di produrlo volontariamente.

IL DIAVOLO - IL TORO: In questa lamina una figura dalle corna di cervo tiene un uomo e una donna legati al piedestallo su cui si trova. Da un lato rappresenta gli istinti che tengono in schiavitù gli esseri umani e che nel Toro sono molto forti, ma dall’altra è la capacità di trascenderli, la fiducia nelle scelte fatte, nel cammino intrapreso, nella coerenza con cui lo si percorre, anche queste caratteristiche del Toro.

LA TORRE - I GEMELLI: In questa carta un fulmine colpisce una torre, facendola crollare  e trascinando nella caduta due uomini. Rappresenta la capacità delle cose e la capacità di guardare oltre ciò che è materiale e quindi precario: Rispecchia la dispersione, la poliedricità dei Gemelli, la loro inquietudine nel fare e disfare per scherzo,  per caso, per bisogno di rimescolare le carte.

LE STELLE - IL CANCRO: Sullo sfondo di un cielo stellato una ragazza vera acqua in un torrente. E’ la carta della speranza che non muore mai e anche nelle difficoltà fa riprendere, continuare, riprovare. E’ la carta del sognatore e quale Segno potrebbe rappresentarlo meglio del Cancro?

I tarocchi e lo Zodiaco

LA LUNA - IL LEONE: La luna illumina una città lontana e uno specchio d’acqua in primo piano da cui esce un gambero. E’ connessa all’idea di ricchezza, di esperienza acquisita e consiglia di ricordare che è bene essere prudenti  nel regalare quanto si ha, donando solo a chi sa apprezzare quanto gli viene dato: Il Leone è generoso ma egocentrico e ingenuo e spesso molto legato ai ricordi della sua storia personale.

IL SOLE - LA VERGINE: Mentre il sole splende due bambini felici stanno davanti ad un piccolo muro. La carta rappresenta il raggiungimento di un obiettivo, l’evidenza delle cose, la chiarezza, la fratellanza e l’organizzazione. Sembra l’elenco dei traguardi che la Vergine vorrebbe conquistare, tutte le cose che le stanno più a cuore e che ricerca in tutta la sua vita.

IL GIUDIZIO - LA BILANCIA:Un angelo esce dalle nuvole e richiama i morti ad uscire dalle tombe. Rappresenta il rivelarsi di qualcosa che era stato a lungo nascosto, una rinascita, il ritorno di un tempo felice. Interpreta bene il forte desiderio della Bilancia di esprimersi, manifestarsi ed anche il suo innato senso della giustizia.

IL MONDO - LO SCORPIONE: Una donna danza all’interno di una corona di foglie. Ai quattro angoli dell’immagine sono rappresentatati i quattro elementi: l’Aria (angelo), l’acqua (aquila),  il Fuoco (leone) e la Terra (toro). Questa carta riprende il simbolismo alchemico e rappresenta la realizzazione del processo che trasforma il piombo in oro: coglie il senso di quel continuo distruggere e ricostruire dello Scorpione e gli dà uno scopo.

IL MATTO - IL SAGITTARIO: Un folle se ne va con un sacco sulle spalle mentre un cane gli strappa i pantaloni. E’ una carta particolarmente misteriosa il cui simbolo si pone tra l’essere e in non-essere, tra l’universo immenso e il Nulla e ricorda che le cose hanno una fine.  E’ la carta del congedo. Rispecchia l’animo del Sagittario senza timore di fronte ai cambiamenti,fiducioso in se stesso fino all’ingenuità, sempre pronto ad andare oltre i limiti che intravede.


Previsioni per il mese

  

Ariete: Prendere la rincorsa: Un bel periodo per te che puoi contare su tutta la prorompente energia della primavera. Un compleanno alla grande!

Toro: Belle sorprese: Come germogli che spuntano e fiori che si aprono, arrivano nuove opportunità che ti faranno vivere momenti ricchi e piacevoli.

Gemelli: Umore ballerino: La situazione generale non è male ma il tuo umore è instabile e ti porta a guardare agli eventi ora con gli occhiali rosa e ora con quelli neri.

Cancro: Volersi bene: Il consiglio di questo mese è una specie di prolungamento di quello del mese passato: devi imparare a trattarti meglio e a non interpretare il mondo attraverso il filtro di quell’ansia che a volte ti coglie all’improvviso.

Leone: Cambiamenti in vista: Non preoccuparti più di tanto se qualche contrattempo si frappone fra te e ciò che vuoi raggiungere. Queste soste ti porteranno a valutare aspetti che non avevi considerato e miglioreranno la riuscita finale.

Vergine: Nuvole disperse: Il vento di primavera soffia sulle nuvole che si erano addensate il mese scorso e ti promette momenti fecondi e interessanti.

Bilancia: Sbuffi di fumo: Un po’ nervoso, un po’ intollerante, ti troverai a sbuffare spesso e volentieri. Se riesci a fermarti vedrai che non è detto che se le cose andassero come vuoi tu sarebbero davvero meglio.

Scorpione: Contare fino a tre: La lucidità non sarà la tua caratteristica in questo mese, quindi non agire d’impulso perché potresti muoverti in modo avventato, stile elefante in una cristalleria.

Sagittario: Energia da vendere: Questo cielo di primavera è generoso con te: sostiene e favorisce cambiamenti e iniziative nuove.

Capricorno: Lucidità e pragmatismo: Si prepara un tempo favorevole in cui le tue doti possono esprimersi al meglio nelle iniziative che prenderai e in quelle che stai portando avanti.

Acquario: Il cuore in altalena: Tenderai a reagire d’impulso agli atteggiamenti degli altri e alle situazioni che ti si presentano. A volte i risultati delle tue reazioni saranno bizzarri.

Pesci: Un po’ di senso pratico: Anche chi appartiene ad un Segno sognatore ogni tanto deve mettere in atto organizzazione e concretezza. Questo mese ti spetta questo compito. Per il resto rilassati e fai le cose che più ti piacciono.


Un personaggio dell’Ariete: Samuel Hahnemann

Un personaggio dell’Ariete: Samuel Hahnemann

Scopo principale ed unico del medico è di render sani i malati ossia, come si dice,di guarirli. La guarigione ideale è la restaurazione rapida, dolce, duratura della salute ossia la rimozione del male nella sua totalità nel modo più rapido, più sicuro ed innocuo, e per ragioni evidenti.

Così afferma Samuel Hahnemann, il medico tedesco il cui nome è legato indissolubilmente all’omeopatia. E’ a lui che si deve infatti la codificazione e la strutturazione di base di questa metodica terapeutica e il suo lavoro è ancora oggi riferimento per tutti i medici che utilizzano l’omeopatia nel loro lavoro e per gli sperimentatori che costantemente approfondiscono i principi scientifici su cui si fonda ed ampliano il numero dei rimedi disponibili per le specifiche problematiche.

Samuel Hahnemann ha dell’Ariete la capacità di prendere decisioni repentine, di lanciarsi a capofitto nella strada che ha scelto ed anche di essere un innovatore, capace di uscire dalla mentalità del tempo per affrontare coraggiosamente un cammino diverso e producendo un mutamento sostanziale alla situazione di partenza.

Christian Friedrich Samuel Hahnemann nasce nella notte tra il 10 e l’11 aprile del 1755 a Meissen, in alta Sassonia. Dei suoi primi anni si dice che abbia imparato l’onestà dal padre e a scrivere dalla madre. La famiglia non è certo ricca e far studiare un figlio costa sacrifici ma Samuel si dimostra davvero intelligente e portato per gli studi. Giovanissimo ha già al suo attivo la conoscenza di numerose lingue quali il francese, l’inglese, l’italiano, il greco, il latino, l’arabo ed il caldeo. Si iscrive alla Facoltà di Medicina di Lipsia, poi si sposta a Vienna e infine si laurea a Erlagen nel 1779, con il massimo dei voti. Nel 1781 esercita la sua professione nell’area mineraria di Mansfeld e l’anno seguente sposa Johanna Kuchler con la quale avrà undici figli.

E’ a Mansflield che la sua fiducia nella pratica medica va in crisi: le tecniche terapeutiche che ha studiato rivelano tutta la loro inefficacia e la sua onestà gli impedisce di continuare a praticarle. La decisione, si racconta , viene presa d’impulso: Samuel apre la porta della sala d’attesa del suo studio e dice ai pazienti che aspettano: “Andatevene, non sono in grado di curarvi, non voglio rubarvi i soldi”.  Da quel momento cambia mestiere, lavora come traduttore di testi medici e scientifici,  si interessa di chimica e viaggia molto.

E’ proprio mentre traduce un testo, la Materia Medica di William Cullen, medico scozzese,  che ha l’intuizione che lo porterà ad elaborare i principi di base dell’omeopatia. Legge infatti che gli operai che lavorano la corteccia della china, per ricavarne l’estratto, utilizzato contro la malaria, sviluppano gli stessi sintomi di questa malattia. Allora decide di sperimentare in prima persona e per alcuni giorni assume l’estratto di china regolarmente, accorgendosi che, pur essendo sano, sta sviluppando anche lui i sintomi della malaria.

Un personaggio dell’Ariete: Samuel Hahnemann

Così racconta la sua esperienza: ”In principio i miei piedi e le punte delle dita si fecero fredde; diventai fiacco e sonnolento; poi il cuore cominciò a palpitare ed il polso diventò duro e piccolo; mi pervase una grande ansietà, accompagnata da tremore, senza fredda rigidità; abbattimento di tutte le membra, la testa pulsava, le guance si arrossarono, mi prese una gran sete." La sintomatologia si ripete ogni volta che prende il farmaco e scompare quando ne interrompe l’assunzione. Samuel ipotizza quindi che le patologie possano essere curate con successo proprio dalle sostanze che ne provocano i sintomi in una persona sana. Questa intuizione si basa probabilmente su conoscenze che Samuel, uomo di vasta cultura, ha della scienza medica più antica, ormai disconosciuta e soppiantata da pratiche invasive,  spesso violente quanto inefficaci. Già Paracelso (1493 – 1541 d.C.) e prima ancora Ippocrate (450-400 a.C.) affermavano questo principio, derivandolo a loro volta da conoscenze ancora più antiche.

Nel 1793 pubblica il Pharmaceutical Lexicon,  un dizionario per i farmacisti con un compendio di regole per la  preparazione egli estratti vegetali e minerali. Nel 1796 pubblica il Saggio su un nuovo principio per accertare le proprietà curative dei farmaci, in cui afferma l’importanza imprescindibile delle prove di efficacia e rifiuta la sperimentazione sugli animali, poiché hanno risposte biologiche diverse e una diversa resistenza agli effetti dannosi.

 Frontespizio della prima edizione dell'Organon
Frontespizio della prima edizione dell'Organon

Samuel elabora la metodica omeopatica sempre sperimentando direttamente gli effetti dei vari rimedi e definendo man mano i punti fondamentali dell’omeopatia. Il primo di questi è la legge dei simili (similia similibus curantur, il simile è curato dal simile), cioè una malattia è curata con quell’elemento che, se somministrato ad una persona sana, ne produce i sintomi. La corrispondenza tra rimedio e  disturbo è stabilita tramite il prooving, cioè l’osservazione diretta dei sintomi che ogni rimedio produce in chi è in salute.

Il secondo punto è la legge degli infinitesimi, ovvero il rimedio omeopatico può essere anche una sostanza tossica ma preparato secondo successive diluizioni, non solo non darà effetti negativi ma rimarrà attivo,  aumentando addirittura il suo potenziale con l’aumentare della diluizione stessa.

Il terzo punto prevede che il rimedio diventi effettivamente efficace quando è dinamizzato, mediante succussione.

Il terapeuta deve tener conto inoltre che ogni organismo vivente è unico e pertanto la cura di cui ha bisogno deve essere individualizzata al massimo, dedicata proprio a lui. Il paziente non è semplicemente un corpo affetto da malattia ma un organismo abitato da una forza di natura spirituale, la dynamis o forza vitale e i sintomi che lo affliggono non sono altro che segnali di una disarmonia che si è creata all’interno dell’organismo e che il medico è in grado di interpretare.

Nel 1810 Samuel pubblica l'Organon, l’arte di guarire, in cui riporta le linee guida dell’omeopatia e qualche anno dopo la Materia medica, in cui descrive i rimedi omeopatici ed i sintomi che ognuno di essi può curare. Nel 1821 fonda una Scuola di Omeopatia presso l’Università di Medicina di Lipsia. Nel 1827 pubblica il trattato Le malattie croniche, in cui spiega che tutte le malattie possono essere ricondotte a tre miasmi: psora, sicosi e syphilis, in base ai quali è possibile una prima classificazione dei rimedi.

Nel 1835, rimasto vedovo, si risposa con Marie Melanie d’Hervilly e con lei torna a stabilirsi a Parigi dove continua il suo lavoro, curando i suoi pazienti, praticamente fino alla fine della sua lunga vita.

Samuel muore nel 1843, a quasi novant’anni, nella sua casa di Parigi.

E’ sepolto nel cimitero di Père Lachaise.


Per chi fosse interessato ad approfondire i vari aspetti dell’omeopatia consigliamo di leggere la rubrica H2O, sempre sulla rivista Shan Newspaper





MARZO 2016

Lo Zodiaco e la Cerca del Graal


Lo Zodiaco e la Cerca del Graal

Il linguaggio astrologico, oltre a permetterci di “dialogare con le stelle”, riesce a metterci in contatto con favole, miti e antiche leggende che ci collegano con la storia più intima dell’umanità, con le sue esperienze più profonde e sacre. Tra questi racconti uno dei più affascinanti è quello della Tavola Rotonda e in questa puntata, viste le analogie tra la Tavola Rotonda e la Ruota dello Zodiaco, tra i dodici cavalieri di Artù ed i dodici Segni zodiacali, ci addentreremo nel messaggio che la saga arturiana porta con sé.

Re Artù, Merlino il druido, Ginevra, i cavalieri ed il misterioso Graal, riproposti anche in tempi recenti da numerosi film che ne narrano le vicende sotto angolature diverse, sono soggetti sempre vivi nell’immaginario collettivo e parlano anche a chi vive nel tempo attuale. La coreografia medievale della saga arturiana è dovuta ai racconti di Goffredo di Monmouth (1100 circa - 1155 circa), Robert Wace (1115 circa - 1183 circa), Chretien de Troyes (1135 circa - prima del 1190) e Wolfram von Eschenbach (1170 - 1220) che, ispirandosi a saghe e leggende celtiche ben più antiche, come quelle raccolte nel Mabinogion gallese, riproposero una storia che, nella sua essenza, mantiene forza e significato al di là del tempo, come appartenesse ad ogni ricercatore del senso più profondo della vita. La Cerca del Graal è l’essenza stessa della ricerca.

Il fulcro della storia è il sogno del druido Merlino: ricostruire un nuovo eden sulla sua terra dominata da infiniti conflitti e guerre. Lui, druido, figlio di un demone e di una fanciulla, essere al confine tra due mondi, capace di operare sugli eventi e modificare la storia, per realizzare il suo sogno ha bisogno di un guerriero forte e saggio capace di muoversi nella realtà di quel tempo, di avere la stima e la fiducia della gente, di portare a termine questa grande impresa. Così “progetta” Artù, quasi un suo avatar, diremmo con linguaggio odierno.

Lo Zodiaco e la Cerca del Graal

Con l’aiuto della magia fa incontrare Uther Pendragon e la regina Ygraine perché concepiscano un figlio che si farà affidare e che istruirà per renderlo adatto al grande compito che lo attende. Quando viene il tempo Artù diventa re e chiama a sé dodici valorosi cavalieri, li riunisce intorno alla Tavola Rotonda, dove tutti siedono come pari, e tenta di ricostruire l’eden. L’eguaglianza e la fratellanza che lega fra loro i cavalieri è già un inizio del nuovo mondo. Il loro legame è così saldo che permette loro di affrontare con lealtà anche situazioni complesse come l’amore tra Ginevra, sposa di Artù, e Lancillotto, il primo cavaliere. Ciò che realizzano è possibile perché tutti fanno riferimento al Graal. Questo misterioso oggetto, il cui nome è l’acronimo di Gnosis Recepta Ab Antiqua Luce, nei vari miti che ne parlano, viene descritto in modi diversi, ora come smeraldo, ora come ruota d’oro. Nella saga arturiana assume la forma di coppa, cioè contenitore di qualcosa di immateriale e prezioso, capace di operare una vera trasformazione alchemica in chi riesce a trovarlo. Il Graal è il dono di conoscenza ricevuto in tempi lontani dall’umanità, ad opera di altrettanto misteriosi donatori venuti dal cielo. Nascosto in epoche buie per essere preservato, tocca ai cavalieri ritrovarlo, affrontando mille avventure che costituiscono il loro percorso interiore di ricerca. Il Graal si manifesta nel centro vuoto della Tavola Rotonda ma solo i più puri tra i cavalieri possono vederlo.

Lo Zodiaco e la Cerca del Graal

La saga di Artù, con il colore di abiti e mantelli, lo scalpitare dei cavalli, il brillare al sole delle armature, la bellezza delle dame, il valore dei cavalieri evoca nella nostra testa un mondo fantastico, posto nella dimensione del sogno o del gioco dei bambini e, come le fiabe o le lamine disegnate dei Tarocchi, è un involucro che conserva e trasmette un messaggio. Ed è un messaggio bellissimo di speranza: cercare e trovare il Graal è possibile perché non è mai andato perduto. Ognuno può riferirsi a questa conoscenza antica e sempre attuale, perché in sintonia con l’eternità, per attuare dentro di sé un percorso mistico di crescita interiore e può partecipare alla concreta costruzione di un nuovo eden.

E lo Zodiaco? E i dodici Segni? Se si guarda con attenzione la simbologia è la stessa. La Tavola Rotonda è l’antico simbolo della pietra forata, è l’antico cerchio di pietre, è lo Zodiaco e i dodici cavalieri sono i dodici menhir del cromlech, sono i dodici Segni zodiacali, tappe visibili di un cammino di ricerca che trova riferimento nell’immensità del cielo stellato e nel senso di mistero che da esso traspare e che ci accomuna tutti come fratelli al di là delle effimere differenze di razza o di specie.


Invitiamo i nostri lettori che vogliono saperne di più sul Graal, sul significato e sulle origini di questo mito straordinario, ad andare ai link www.labgraal.org/graal1.htm e www.labgraal.org/graal2.htm o a digitare nel “cerca” di Shan Newspaper la parola Graal per leggere i numerosi articoli in cui viene citato.


Previsioni per il mese

  

Pesci: A muso duro: La dolcezza e il buon umore vengono sostituiti un po’ alla volta da modi battaglieri. Non sarai disposto a tollerare certi atteggiamenti di chi ti sta intorno, sarai infastidito dall’aggressività e risponderai a tono.

Ariete: Pensieri e azioni: Molte opportunità si propongono alla tua attenzione. Uno stato d’animo positivo ti sollecita a prendere iniziative e a concretizzare progetti.

Toro: Passata è la tempesta: Un inizio ancora un po’ burrascoso lascerà spazio ad un momento di calma rigenerante. Rilassati, goditela e usa queste opportunità come base per le conquiste future.

Gemelli: Qualche battaglia: Questo mese si annuncia con inizio favorevole e una seconda parte un po’ più contrastata, soprattutto a causa del tuo umore che ti porterà a reagire in modo impaziente e un po’ nervoso.

Cancro: Un’isoletta in mezzo al mare: In questo mese ti potrai rilassare e goderti una piccola vacanza da tutti i vari pensieri che spesso ti accompagnano e ti disturbano.

Leone: Contare fino a tre: Inizialmente dovrai tenere a freno la tua emotività sovraeccitata che ti porta a non valutare con chiarezza le situazioni in cui ti trovi. Poi la tensione si scioglierà e ti troverai solo a gestire la tua carica di vitalità.

Vergine: La ruota gira: Periodo da dedicare alla riflessione sui propri obiettivi e alla valutazione degli eventi, possibilmente mantenendo il distacco necessario per avere uno sguardo sereno.

Bilancia: Energia positiva: Affronterai questo periodo fischiettando e camminando con passo baldanzoso. La primavera si fa sentire anche nei tuoi pensieri.

Scorpione: Sotto una fresca fonte: In un primo tempo aspettati di percepire facilmente delle “stonature” in quello che stai vivendo, poi, un po’ alla volta, questi disturbi saranno lavati via, lasciando il tuo approccio alla vita pulito e nuovo.

Sagittario: Piedi per terra: La sosta cominciata il mese scorso si prolunga ancora un po’, ma poi torna impellente la voglia di agire. Attento a non strafare, anche perché la lucidità non è al massimo e potresti sbagliare le valutazioni.

Capricorno: Spaziare con lo sguardo: Un periodo sostanzialmente tranquillo ti consente di guardarti intorno alla ricerca di novità o dedicarti semplicemente a ciò che più ti piace.

Acquario: Prendere la rincorsa: Questo mese ti promette una vitalità nuova, una nuova linfa percorre il tuo essere e le situazioni che incontrerai.


Un personaggio dei Pesci: Caroline Herschel

Per quanto a lungo si viva, la vita è breve, così io
lavoro. E per quanto l’uomo importante diventi,
egli è niente paragonato alle stelle.
Esistono segreti, sorella cara, e tocca
a noi rivelarli. Il tuo nome, come il mio,
è una canzone.


Sono alcuni versi tratti da Lettera di Caroline Herschel, poesia di Siv Cedering dedicata alla grande astronoma protagonista di questa puntata. Caroline ebbe una lunga vita e molti riconoscimenti ma questo non cambiò il suo carattere.

Un personaggio dei Pesci: Caroline Herschel

Sfuggita al suo destino di Cenerentola di famiglia, puliva i telescopi, calcolava logaritmi, trascriveva appunti e scrutava il cielo alla ricerca di comete e galassie ancora ignote, con la stessa attenzione che metteva nelle faccende domestiche. Conosciuta come la cacciatrice di comete ha regalato all’astronomia grandi scoperte ed un sacco di dati utili raccolti e sistematizzati. È l’ospite di questo numero di Astromatta in rappresentanza dei nati sotto il Segno dei Pesci, il Segno del profondo, del legame tra tutte le cose, dell’esistenza vissuta come un mare in cui tutte le cose e gli avvenimenti coesistono. Caroline, musicista, matematica ed astronoma ben interpreta questo modo di vedere il mondo: scrutare le profondità celesti alla ricerca di oggetti luminosi sconosciuti è quasi un tuffo nel mare nero della spazio immenso e la musica e la matematica sono modalità diverse di cogliere il legame sottile che unisce gli elementi del mondo.
Caroline Lucretia Herschel, soprannominata Lina, nasce il 16 Marzo 1750 ad Hannover, in Germania, figlia di Anna Ilse Moritzen e Isaac Herschel. Isaac suona l’oboe nella Guardia di Hannover e cerca di trasmettere a tutti i suoi numerosi figli la passione per la musica, per la matematica e per l’astronomia. Insiste perché anche Caroline abbia un’istruzione di base, nonostante le resistenze di Anna che prevede per la figlia un futuro molto “casalingo” con occupazioni che non vadano oltre quelle di una domestica. “Il mio compito era quello di essere la Cenerentola di famiglia”, scriverà in seguito Caroline ricordando la sua fanciullezza. La sorte non la favorisce dal punto di vista fisico: a tre anni contrae il vaiolo che le lascia il volto pieno di cicatrici e l’occhio sinistro un po’ deturpato, a dieci anni il tifo compromette in modo permanente la sua crescita e lei non supererà mai il metro e trenta centimetri di altezza. Il suo destino sembra segnato, rimarrà zitella e tanto vale che impari ad aiutare in casa. Ma Isaac non si lascia scoraggiare e insegna a Caroline a suonare il violino e a riconoscere le stelle del cielo, quasi di nascosto, quando la moglie è di buon umore o distratta in altre faccende.

Quando Isaac muore Caroline ha diciassette anni e comincia per lei un periodo molto triste. Sotto l’egida della madre è praticamente reclusa in casa a fare da serva al resto della famiglia, fino a quando William, uno dei suoi fratelli maggiori al quale è legata da grande affetto, la invita a vivere con lui a Bath, in Inghilterra dove si è trasferito e si sta affermando come compositore e direttore d’orchestra. Nonostante la madre non voglia lasciarla partire e rinunci a lei solo quando William promette di pagare una cameriera che la sostituisca nei lavori, Caroline esce dalla sua prigione e per lei si apre una nuova vita. Ha ventidue anni. È vero che fa da governante al fratello ma improvvisamente i suoi orizzonti si ampliano. Un vicino di casa le insegna l’inglese, William le insegna matematica e canto, aiutandola a sviluppare la sua voce. Caroline impara anche a suonare il clavicembalo e comincia ad esibirsi in pubblico con il fratello, fino a diventare un’apprezzata cantante lirica.

William ha due passioni, una è la musica l’altra è l’astronomia, e se finora è stata la musica a guidare le sue scelte di vita, piano piano l’astronomia sta catturando sempre più la sua attenzione e il suo tempo. Mentre esplora la profondità dei cieli inventa modifiche per i suoi telescopi per renderli sempre più efficienti e potenti. Caroline affianca il fratello in questa ricerca, anzi diventa la sua assistente aiutandolo tanto nella levigatura e lucidatura dei telescopi quanto nel documentare i risultati delle esplorazioni notturne, copiando meticolosamente tabelle e cataloghi.

Un po’ alla volta lei, che non conosce a memoria le tabelline, impara la geometria, le formule e le tabelle logaritmiche necessarie ad eseguire tutti i complessi calcoli necessari a trascrivere gli esiti delle osservazioni. Arriva a stabilire il rapporto tra tempo siderale, cioè misurato sulle stelle fisse, e l’ora solare.

Un personaggio dei Pesci: Caroline Herschel

Il lavoro diventa sempre più importante e impegnativo finché, a ventisette anni, Caroline si rende conto che per lei non è più possibile essere contemporaneamente musicista e astronoma. Si trova di fronte ad un bivio. Da un lato ha la possibilità di continuare la sua carriera di cantante professionista e vivere una vita in completa autonomia, dall’altro ha l’occasione di dare corpo alla sua passione per lo spazio immenso restando con William e continuando con lui a esplorare il cielo. Caroline sceglie le stelle. Da assistente del fratello diventa astronoma in prima persona. È il suo contributo che porta allo sviluppo del moderno approccio matematico all’astronomia e sue cominciano ad essere osservazioni e scoperte, iniziate quando William non è presente e poi portate avanti in modo autonomo. Intanto la reputazione di William come un costruttore di telescopi continua a crescere fino a diventare vera e proprio fama quando nel 1781, sempre con l’aiuto di Caroline, scopre il pianeta Urano. Per questa scoperta William riceve la carica di astronomo di corte, il che gli garantisce la sicurezza finanziaria, e viene nominato sir. Caroline viene nominata ufficialmente sua assistente con diritto ad un suo stipendio annuale. È la prima donna in Inghilterra ad avere un simile riconoscimento dal governo.
Nel 1783 Caroline scopre tre nuove nebulose, il 1° agosto 1786 la sua prima cometa, conosciuta poi come cometa first lady, tra 1789 e il 1797 altre sette comete.

Nel 1788 William si sposa e per Caroline è un momento difficile perché teme che questo evento metta in discussione i suoi spazi e il suo affetto per il fratello ma questi timori si dimostrano senza fondamento, anzi la cognata diventa grande amica di Caroline.

William muore il 25 agosto 1822 e Caroline torna ad Hannover, dove prosegue il suo lavoro di matematica e astronoma, catalogando e ordinando i lavori di John Hercshel, figlio di William, anche lui appassionato osservatore dei cieli. Nel 1828 riceve la medaglia d'oro dalla Royal Astronomical Society, in riconoscimento del suo lavoro e, dieci anni dopo, ne diventa membro onorario. Il re di Prussia le conferirà la medaglia d'oro della scienza.

Caroline muore a novantasette anni il 9 gennaio 1848.

A lei sono stati dedicati un cratere lunare,C. Herschel, la cometa periodica 35P/Herschel-Rigollete, e l'asteroide 281 Lucretia.





FEBBRAIO 2016

Miti e fiabe dello Zodiaco


Lewis Carrol, personaggio del mese e autore di Alice nel Paese delle Meraviglie, ci ha ispirati a proporvi un viaggio nel mondo fantastico dei miti e delle fiabe. Ogni Segno dello Zodiaco infatti è collegato ad uno o più miti che ne interpretano l’essenza, o perlomeno la figura, e noi andremo in giro a cercare queste vecchie storie per riproporvele. A questo proposito ci piace citare anche alcuni “ricercatori di miti”, viaggiatori che prima di noi hanno percorso le strade fantastiche dei mondi onirici, dove hanno trovato straordinari oggetti e incontrato esseri capaci di parlare un linguaggio che va al di là degli idiomi umani e che risulta intuibile ai viandanti che provengono da culture diverse.

Miti e fiabe dello Zodiaco

Tra questi ricercatori James G. Frazer, alla fine del XIX secolo, cominciò a raccogliere, nel suo testo Il ramo d’oro, i miti, le ritualità e le pratiche magiche di ogni tempo e luogo a lui accessibile. Il suo lavoro si ampliò fino a diventare un’opera monumentale in dodici volumi. Anche se le sue interpretazioni sono influenzate dalla cultura del tempo e da un’idea strettamente evoluzionistica della storia, egli attraversò comunque i territori misteriosi del mondo del fantastico, come Enea fece con il mondo dell’aldilà. Frazer si era ispirato proprio al viaggio di Enea, entrato nel mondo dei morti stringendo in una mano il ramoscello d’oro che gli avrebbe consentito di fare ritorno alla vita.

Negli anni cinquanta del secolo scorso, Robert Graves riprende lo studio sul linguaggio simbolico dei miti. Pubblica una serie di libri, di cui forse I miti greci è il più conosciuto, in cui raccoglie un immenso materiale, raccontato in modo da lasciare intatta la bellezza dei personaggi e degli eventi e la sensazione che siano possibili più chiavi di lettura, alcune magari più evidenti ed altre più enigmatiche e inafferrabili. Nella sua ricerca Graves utilizza anche un suo particolare filo logico che individua nella sequenza delle lettere dell’alfabeto irlandese. Questo dato ci fa immediatamente pensare ad altre sequenze di lettere, quali le rune o l’antico alfabeto shannar dei nativi europei, successioni di caratteri simbolici che trattengono nel loro disegno, e nel loro suono, riferimenti a precise esperienze significative. Nel loro concatenarsi questi segni tracciano un cammino da percorrere, piccole gemme magiche che delineano una mappa per chi si incammina sul sentiero della conoscenza. Una bella definizione del linguaggio simbolico l’ha data Giancarlo Barbadoro, nella presentazione del suo libro I Tarocchi e il Segreto della Ruota d’Oro, al Salone del Libro di Torino del 2012, parlando della sequenza delle ventidue lamine degli Arcani maggiori: I Tarocchi sono un libro scritto nel linguaggio dei sogni, descrizione che calza a pennello anche alla sequenza dei dodici Segni dello Zodiaco. Il rapporto tra Tarocchi e Segni zodiacali apre un altro discorso interessantissimo che ci porta a miti ancora più antichi di quelli che abbiamo trattato qui, ma questo sarà argomento per una prossima puntata.

E le fiabe? Hanno anche loro dei segreti nascosti al loro interno? In effetti non sono molto diverse dai miti. L’antropologo russo Vladimir J. Propp, nel suo libro Morfologia della fiaba del 1928, propone quello che è diventato noto come schema di Propp, secondo cui ogni fiaba ripete al suo interno sempre la stessa precisa struttura che si snoda in quattro tempi:

1) Equilibrio iniziale (esordio);

2) Rottura dell'equilibrio iniziale (movente o complicazione);

3) Peripezie dell'eroe;

4) Ristabilimento dell'equilibrio (conclusione).

Ci viene da osservare come questa struttura della fiaba racchiuda dentro di sé un bellissimo messaggio di speranza che viene passato ai bambini che ascoltano o leggono il racconto. Praticamente afferma che qualunque sia il problema che si può presentare e per quanto lungo sia il procedimento che porta alla soluzione, comunque questa ci sarà. E non solo, perché il nuovo equilibrio raggiunto è su un piano superiore a quello preesistente.

Miti e fiabe dello Zodiaco

Propp individua inoltre una serie di 31 elementi, che chiama funzioni. Queste funzioni, pur non essendo sempre tutte presenti in ogni fiaba, compaiono sempre nella stessa successione. Infine osserva che, nelle fiabe, gli elementi fondamentali sono la struttura e l’azione, non tanto chi compie l’azione, infatti il protagonista può essere indifferentemente una donna, un uomo, un gatto, un bambino…
Le funzioni, sono state ampiamente utilizzate sia per disegnare delle carte che sollecitino l’invenzione di fiabe nuove, di solito a scopo didattico, sia come base di numerosi videogiochi, quelli in cui il protagonista, attraverso una serie di avventure, supera tranelli, conquista oggetti magici, ecc. fino a raggiungere il suo scopo. La loro sequenza fa pensare anche ad elementi per istruire un’intelligenza artificiale.

Torniamo ai Segni dello Zodiaco e alla possibilità di abbinare ad ognuno di essi una fiaba. Ci hanno provato altri prima di noi. Tra questi Monica Amarillis Rossi ha parlato di Zodiaco delle fiabe, a Perugia nel 2007 e Marco Pesatori ha interpretato in chiave astrologica dodici fiabe di Andersen, a Sestri Levante, nell’edizione 2012 dell’Andersen Festival. Da parte nostra eccovi i dodici Segni dello Zodiaco associati ai miti che li ricordano e, per ognuno, una fiaba proposta da noi, con la nostra motivazione. A voi il compito, se vi piace, di trovarne altre che possano evidenziare i lati più o meno evidenti del carattere dei vari Segni.

Cominciamo con l’Acquario, il Segno del mese.


ACQUARIO

Miti: Presso gli Egizi, l’Acquario era il dio del Nilo, dispensatore di vita, mentre tra i personaggi della mitologia greca viene scelto Ganimede ad interpretarlo. Il più bel ragazzo della Terra diventa il mescitore di vino degli dei e viene rappresentato con la coppa d’ambrosia in mano.

Fiaba: Fratellino e sorellina: Una fiaba con aspetti truci ma affascinante per l’immagine delle fonti parlanti e per il carattere particolare del fratellino, che deve fare quello che sente anche quando le conseguenze possono essere dannose.


PESCI

Miti: I Pesci rimandano al mito della fuga disperata di Afrodite e del suo bambino, Eros. Spaventati dal terribile Tifone, mentre si trovavano nel canneto del fiume Eufrate, si tuffarono nelle sue acque tramutandosi, appunto, in pesci.

Fiaba: Il pesciolino d’oro: Sullo sfondo del mare una storia piena di grandi sogni e di grandi possibilità che poi finiscono in niente, mette in guardia i Pesci perché non svalutino i loro talenti.


Miti e fiabe dello Zodiaco

ARIETE

Miti: Le corna ricurve dell’Ariete ci riportano al dio egizio Amon (lo sconosciuto o il nascosto), diventato Giove Ammone in epoca romana, e rappresentato con le caratteristiche corna a ricciolo.

Fiaba di Andersen: Kirikù e la strega Karabà: Una bella fiaba africana che narra di un bambino coraggioso capace di liberare il suo villaggio dalla strega e la strega stessa dal maleficio che la rende malvagia.


TORO

Miti: Ancora in Egitto troviamo il Toro Api simbolo della Terra e della sua forza generatrice. Con significati simili troviamo il toro anche in altre culture, ad esempio presso gli Ittiti e a Creta.

Fiaba: La tovaglia sempre pronta: Al Segno amante dei piaceri della vita regaliamo questa tovaglia magica: basta aprirla per avere a disposizione ogni ben di dio.


GEMELLI

Miti: I Gemelli ricordano il mito di Castore e Polluce, i Dioscuri, figli di Leda. Uno di loro era mortale e l’altro immortale ma il loro legame fraterno era così intenso che chiesero a Giove di poter vivere un giorno sulla Terra ed uno sull’Olimpo in modo da poter stare sempre insieme.

Fiaba: Hansel e Gretel: I due fratellini affrontano la loro avventura con grande intelligenza e adattabilità sempre trovando soluzioni ingegnose alle difficoltà che incontrano.


Miti e fiabe dello Zodiaco

CANCRO

Miti: Il Cancro ci racconta del granchio Carcino che partecipò alla lotta tra Ercole e l’Idra di Lerna, mordendo un piede all’eroe a costo della sua vita. La dea Era, nemica di Ercole, gli trovò allora un posto tra le stelle.

Fiaba: Il principe granchio: Perché nella loro corazza un po’ ostica i nati del Cancro nascondono una grande ricchezza e un cuore gentile.


LEONE

Miti: Ercole combatté e sconfisse il Leone nemeo, famoso per la sua incredibile forza, come tutti i leoni che compaiono come simboli, sugli stemmi e sulle bandiere, agli ingressi dei templi e delle regge.

Fiaba: Il leone e il pastore: Mostra le caratteristiche positive del Segno: la nobiltà d’animo, la riconoscenza sincera e la generosità.


VERGINE

Miti: La Vergine viene identificata di volta in volta nella dee Ishtar, Iside, Demetra o Atena. Personaggi la cui verginità non aveva a che fare con la sfera sessuale ma piuttosto con la loro indipendenza nell’agire.

Fiaba: Cenerentola: Una fiaba che esprime bene l’attesa del futuro e del momento del riscatto, che caratterizza questo Segno di fine estate. Grandi sogni e la sensazione di essere imprigionati nel quotidiano, ma… la vita riserva sempre delle sorprese!


BILANCIA

Miti: La Bilancia ci riporta alla pesatura del cuore di cui parla il Libro dei Morti degli antichi Egizi: nell’aldilà, per poter raggiungere i Campi dei Giunchi, ognuno è sottoposto al giudizio divino. Nella sala del tribunale di Osiride, Anubi, o a volte Horus, depone il cuore del defunto su uno dei due piatti di una grande bilancia, mentre sull’altro pone una piuma. Solo se il cuore è più leggero della piuma Osiride darà il lasciapassare per i Campi dei Giunchi. I Sumeri invece avevano dato a questa porzione di cielo il nome di ZIB-BA AN-NA, la bilancia del cielo, perché il Sole viene a trovarsi in questa zona all'equinozio d'autunno, quando il giorno e la notte hanno la stessa durata.

Miti e fiabe dello Zodiaco

Fiaba: La bella addormentata nel bosco: Il tema della bellezza è sempre significativo per i nati del Segno e in questa fiaba si riveste di profondi significati perché simboleggia anche il tempo dell’armonia e della felicità che può essere non solo sognato ma anche costruito.


SCORPIONE

Miti: i Sumeri identificavano anche lo Scorpione, GIR-TAB (scorpione), sul quale i Greci raccontano una storia: Orione il cacciatore si vantava di poter uccidere ogni animale selvatico e la Terra allora mandò lo scorpione a pungerlo. E Orione morì.

Fiaba: La rana e lo scorpione: Nel bene e nel male per uno Scorpione è molto difficile non mostrare alla fine la sua vera natura.


SAGITTARIO

Miti: Il Sagittario è spesso identificato con il saggio Chirone, in realtà Chirone è già rappresentato nel cielo, dalla costellazione del Centauro. Il Sagittario sarebbe invece Crotus, figlio di Eufeme, la nutrice delle Muse. Crotus è l’inventore dell’arte del tiro con l’arco e furono le Muse a chiedere a Zeus un posto per lui nello Zodiaco.

Fiaba: Il viaggiatore di mondi: Una fiaba recente (scritta da Cristoforo De Vivo) con un titolo che sembra la “bandiera” del Sagittario e del suo mondo, perché il Sagittario si sente “viaggiatore” anche quando è seduto in poltrona con le pantofole.


CAPRICORNO

Miti: E infine ecco il misterioso Capricorno che ci riporta ai Babilonesi per i quali la capra-pesce Ea era la Dea delle acque primordiali. Questa figura dalla coda di pesce ricorda anche Oannes, l’essere misterioso che ogni giorno usciva dall’acqua per insegnare la saggezza agli uomini.

Fiaba: I tre caproni testoni: Tre caproni simpaticissimi per arrivare al prato dove l’erba è più tenera e verde non temono di affrontare un orco cattivo. Due con l’astuzia e l’ultimo con il coraggio riescono con determinazione a trovare la felicità.



Previsioni per il mese

 

Acquario: Treno in transito: Sei in movimento: hai scelto il tuo itinerario e stai procedendo verso il tuo obiettivo. Non stai volando e nemmeno correndo a perdifiato. Sei su un treno che procede su binari precisi e si ferma in stazioni già stabilite.

Pesci: Un po’ di dolcezza: Viene a galla il tuo aspetto più tenero e la sincera sintonia con gli altri che ti stanno intorno. Approfittane per migliorare i rapporti con chi ti sta a cuore.

Ariete: Riprendere il cammino: Non si tratta di correre ma di camminare osservando quanto c’è intorno e aspettandosi anche qualche intoppo che necessita si essere superato con abilità.

Toro: Alta tensione: Impazienza, bisogno di venire velocemente al dunque in tutte le questioni, soprattutto nell’interazione con chi ti sta vicino. Attento alla gelosia che può farti mal interpretare quello che accade.

Gemelli: Proseguire sul sentiero: Non è ancora arrivato il tempo in cui correre liberi e senza preoccupazioni. Mantieni la direzione che hai scelto, osserva, valuta, risistema, prepara il futuro.

Cancro: Scendere in campo: In questo mese il tuo spirito sarà battagliero: pretenderai ciò che ti spetta e vorrai agire senza farti confondere da pensieri e desideri latenti. Valuta con lucidità le situazioni in cui ti trovi.

Leone: Scarpe nuove: Vuoi buttarti a capofitto nelle situazioni con l’impazienza di chi ha voglia di provare subito le scarpe appena comprate, ma le stelle ti suggeriscono di essere più cauto e calmo e soprattutto di rinunciare alle polemiche.

Vergine: Una storia avvincente: Un periodo molto stimolante, sia per quello che realizzerai sia per le prospettive che puoi vedere. Sono in arrivo esperienze davvero interessanti.

Bilancia: Ancora in viaggio: La meta non è ancora raggiunta ma lungo il cammino è importante ogni passo, ogni momento di sosta, ogni incontro. Mantieni attenzione e consapevolezza.

Scorpione: Tutto più semplice: Non c’è bisogno di stringere i denti, di essere “duri” con se stessi. Tutte le interazioni saranno favorite, quindi goditi questo periodo favorevole ai contatti personali.

Sagittario: Piano di lavoro: L’azione verrà dopo, adesso è utile progettare, valutare,scegliere, decidere e soprattutto non sottovalutare l’importanza di queste azioni che ti permettono di costruire per il futuro.

Capricorno: Sorriso soddisfatto: Si realizzano i progetti che avevi messo in cantiere, proprio come li avevi ideati e questo non può che darti soddisfazione e incoraggiarti a intraprendere nuove iniziative.


Un personaggio dell’Acquario: Lewis Carroll


"Ma io non voglio andare fra i matti", osservò Alice.
"Bè, non hai altra scelta", disse il Gatto "Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta."
"Come lo sai che sono matta?" Disse Alice.
"Per forza," disse il Gatto: "altrimenti non saresti venuta qui."

Lewis Carroll

Lewis Carrol, il papà di Alice, nasce a Daresbury, in Inghilterra, il 27 gennaio 1832. Il suo vero nome è Charles Lutwidge Dodgson, che lui cambierà nello pseudonimo Lewis Carrol, con una sorta di gioco di parole: Lewis è infatti la versione inglese di Ludovicus, da cui deriva Lutwidge, il suo secondo nome, mentre Carroll è l'anglicizzazione del latino Carolus, cioè Charles. In questa costruzione del nuovo nome è racchiusa una delle caratteristiche della personalità del protagonista di questo mese, perché Lewis è, tra le altre cose, anche appassionato di enigmistica. Lewis proviene da una famiglia medio borghese di origini irlandesi, anglicana e conservatrice, i cui componenti maschi erano militari o prelati, destino preconfezionato pronto anche per lui.

Il piccolo Lewis è un bambino timido e fragile. Nei primi anni della sua vita studia a casa con un precettore e si dimostra molto capace: a sette anni legge già dei libri complessi e si distingue per le sue capacità matematiche. Forse mancino corretto in modo drastico come si usava a quei tempi, sofferente di una lieve forma di balbuzie, a dodici anni comincia a frequentare la scuola, una scuola privata di Richmond, nello Yorkshire, dove la famiglia si era nel frattempo trasferita. In seguito passa alla Rugby School e quindi al Christ Church College di Oxford, dove, al termine degli studi otterrà una cattedra in matematica, incarico che manterrà per 26 anni, nonostante l’insegnamento non sia per lui un’attività molto stimolante. Al Christ Church, nel 1861 verrà ordinato diacono della Chiesa Anglicana, ma questo titolo non gli farà cambiare abitudini di vita e continuerà ad insegnare.

Da un lato dotato di un’intelligenza vivissima e a tratti geniale, dall’altro spesso preda di noia e pigrizia, la carriera scolastica sia come allievo, sia come insegnante oscillerà sempre tra questi due poli. In questa ambivalenza possiamo vedere le contraddizioni dell’Acquario, da un lato attratto dal nuovo, dallo straordinario, dall’imprevisto e dall’imprevedibile e dall’altro legato a delle idee precise da cui non vuole staccarsi. Attratto dalla socialità ma più a suo agio con i bambini che con gli adulti, matematico ma pieno di fantasia, Lewis è un personaggio davvero particolare. Sa raccontare storie meravigliose e intrattenere con enigmi e giochi parole divertenti. Alto, magro, riccioli scuri e occhi azzurri, con problemi d’udito all’orecchio destro e sofferente di una forma di emicrania con aura, probabilmente Lewis aveva davvero la sensazione che il mondo intorno a lui fosse incerto e modificabile come quello del Paese delle Meraviglie.

Lewis Carroll

Dal 1856 la sua anima artistica lo porta ad interessarsi di fotografia: diventerà uno dei più grandi fotografi dell’epoca vittoriana. Nei suoi scatti Lewis trova modo di esprimere il suo ideale di bellezza, quella sorta di perfezione che vede tanto nelle formule matematiche quanto nelle forme del corpo umano. In particolare il suo soggetto preferito sono modelle bambine o adolescenti, che incarnano l’idea di bellezza innocente, di un eden primordiale, dove le ragazzine sembrano delle piccole fate dei boschi. Questo non lo salva da critiche anche feroci che vedono nel suo sguardo una morbosità che si avvicina alla pedofilia. Tra le piccole modelle c’è anche Alice Lidden, figlia del rettore della Christ Church per la quale scriverà il celeberrimo libro Alicès adventures in Wonderland.

Dopo molti anni in cui si dedica con passione alla fotografia, ritraendo personaggi e paesaggi, tenendo accurati appunti in cui annota tutto sulle condizioni in cui avvengono i suoi scatti, improvvisamente, nel 1880 smette di fotografare.

L'intelligenza particolarissima di Lewis si esprime in invenzioni, come un sistema per scrivere al buio, scoperte nel campo della logica, come il Regresso di Bolzano-Carroll, nella scrittura di testi di matematica e poesie ma il suo nome resta legato alle avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Il libro, ideato nella sua struttura essenziale nel 1862, durante una gita in barca con le piccole sorelle Liddel, Lorina, Edith e Alice, viene pubblicato nel 1865 e da quel momento ottiene un successo strepitoso. Ad apprezzarlo non sono solo i bambini, a cui è dedicato, ma anche gli adulti e gli scienziati che vedono in questo straordinario racconto molte possibili chiavi di lettura.

Fantasia, logica, ribaltamento della logica, nonsense, candore, arguzia, coerenza nell’assurdo, paradosso si mescolano per creare personaggi e situazioni improbabili ma fortemente suggestive, nel viaggio che Alice fa nel Paese delle Meraviglie, dopo essere precipitata nella tana di uno strano coniglio bianco, sbucato chissà da dove. È il Bianconiglio, con il panciotto e l’orologio a cipolla, il primo degli straordinari personaggi che Alice incontra nella sua avventura. Lewis scriverà anche un seguito a questo primo libro e nel 1871 uscirà Attraverso lo specchio, dove l’avventura di Alice continua ed anche il successo del nostro scrittore.

Lewis Carrol muore di bronchite a Guildford, nel Surrey, il 14 gennaio del 1898, lasciando in eredità queste storie straordinarie che fanno divertire e riflettere sulla sostanza del mondo in cui ci troviamo a vivere.


E se smettesse di sognare di te, dove credi che saresti?' 'Dove sono ora, naturalmentè, ribatté Alice. 'Niente affatto', disse Piripù sprezzante. 'Non saresti in nessun luogo. Perché tu sei soltanto un qualche cosa dentro il suo sogno'.





GENNAIO 2016

Il futuro, la speranza e le previsioni per il 2016


Ad ogni inizio d’anno c’è la voglia di voltare pagina, di sentirsi rinascere, di essere nuovi davanti ad un tempo ancora tutto da vivere. Nell’augurarvi un 2016 pieno di tutte le cose belle che desiderate, Astromatta vuole proporvi una riflessione sul futuro e sulla speranza che di solito colleghiamo al tempo che deve ancora venire.

Il futuro, la speranza e le previsioni per il 2016

Così, insieme alle previsioni per l’anno che verrà, troverete, per ogni Segno, una breve descrizione di come, secondo l’Astrologia, i nati in quel periodo percepiscono il futuro, accompagnata dalla frase di un personaggio illustre e dalla risposta che dodici amici hanno voluto dare a questa domanda: Che cos'è il futuro per te? Come lo percepisci?

Un grazie speciale a tutti gli amici che hanno avuto voglia di partecipare a questa “indagine astrologica”.


Capricorno

Dice l’Astrologia: Per il Capricorno il futuro è la dimensione in cui si vedranno i frutti del suo lavoro, della sua determinazione, della sua speranza.

Dice Haruki Muakami (12 /01/1949), scrittore giapponese: Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora.
Dice LG, la nostra intervistata: Oddio che domanda!....Allora a bruciapelo, come lo percepisco....lo percepisco come una cosa bella, esplosiva....hai presente quei pacchi regalo che apri e salta fuori qualcosa all'improvviso che ti rende felice ed allegra? Ecco, io lo vedo cosi. Magari ho una visione troppo ottimista, ma senza pensarci io lo vedo cosi.

Dice il 2016: Ti regalerò parecchie novità interessanti e un ottimo fiuto per cogliere tutte le occasioni migliori. Anzi, diciamo che, contrariamente al tuo carattere, sarai, fino all’estate inoltrata, molto “elastico” nelle situazioni e questo ti aiuterà ulteriormente ad ottenere miglioramenti sia nel lavoro che nelle relazioni personali.


Acquario

Dice l’Astrologia: Per l’Acquario il futuro è la dimensione in cui si manifesta l’imprevisto, il nuovo, il bizzarro ma soprattutto dove, sul piano personale, è possibile il cambiamento, il miglioramento, la crescita.

Dice Bob Marley (6/02/1945), musicista e filosofo giamaicano: Non avere paura del domani perché in fondo oggi è il giorno che ti faceva paura ieri.

Dice CS, il nostro intervistato: Il futuro l'immagino multietnico, cencioso, ipertecnologico e connesso. Metà utopico e metà distopico.

Dice il 2016: Sarò un anno molto positivo per te. Segnerò una svolta nella tua vita che ti porterà un miglioramento globale sul piano pratico, una crescita personale e un allargamento e un approfondimento delle conoscenze e delle amicizie. In somma non ti puoi proprio lamentare!


Pesci

Dice l’Astrologia: Per i Pesci il futuro è fonte di inquietudine. Nel grande mare dell’esistenza, ciò che deve ancora venire è un elemento che aggiunge ulteriore complessità all’insieme e può metterlo in discussione.

Dice Chuck Palahniuk (21/02/1962), scrittore e giornalista freelance americano: Il futuro che avrai domani non sarà lo stesso che avevi ieri.

Dice LB, la nostra intervistata: Il futuro é il passato, ed é anche il presente che cresce, cambia, si moltiplica, semina e ricresce....ripete errori che non ha compreso, poi azzera e ricomincia. Ma la vita anche nell'ultimo respiro é futuro.... Un altro futuro molto simile all'inizio.

Dice il 2016: Ti porto un po’ di complicazioni per quanto riguarda i tuoi progetti a lunga scadenza e quelli nuovi che vuoi mettere in atto. Questo ti causa un po’ di malumore ma in compenso ti offrirà l’occasione di mettere ordine dentro di te e intorno a te. A te piace quella certa confusione a cui sei abituato, dove un po’ di tutto convive ma quest’anno è il momento di fare delle scelte e stabilire delle chiare priorità.


Il futuro, la speranza e le previsioni per il 2016

Ariete

Dice l’Astrologia: Per l’Ariete il futuro è imminente, è dove lo slancio porta, è dove l’azione prende forma.

Dice Mark Strand (11/04/1934), poeta canadese: Il futuro comincia sempre adesso.

Dice EP, la nostra intervistata: Due aspetti. Un'incognita in una dimensione imprecisata che mi sorprende concretizzandosi nel presente, però anche parte di un tutto che esiste e diventa un “quando” solo in una mia percezione selettiva.

Dice il 2016: Sarò per te un anno importante e porterò cambiamenti profondi nella tua vita. Tu che sei spesso così istintivo nel lanciarti nelle battaglie, imparerai ad essere un po’ più saggio e un po’ più tenero… soprattutto con il te stesso, che giudichi sempre con troppa rigidità.


Toro

Dice l’Astrologia: Per il Toro il futuro è una certezza, un naturale prolungamento del presente su cui contare con fiducia.

Dice Michail Bulgakov (15/05/1891), scrittore russo: Tutto passa. Le sofferenze, i tormenti, il sangue, la fame e la pestilenza. La spada sparirà, e le stelle invece rimarranno, quando anche le ombre dei nostri corpi e delle nostre azioni più non saranno sulla terra. Le stelle rimarranno allo stesso modo immutabili, allo stesso modo scintillanti e meravigliose.

Dice AAC, il nostro intervistato: Beh, hai fatto una domanda che il genere umano si pone dai tempi più antichi...., cos'è il futuro?? È progresso della civiltà senza nessun limite??? O, è il superamento di ogni limite o barriera che ostacola il genere umano??? È la ricerca della felicità??? Sì, può essere...

Dice il 2016: Ti regalo un bell’inizio e porterò a compimento i progetti che hai pronti e non ancora realizzati ma sarò soprattutto un anno di crescita personale e umana. Sentirai nascere dentro di te nuove e precise esigenze di tipo spirituale che ti stimoleranno a cercare risposte ai grandi interrogativi esistenziali.


Gemelli

Dice l’Astrologia: Per i Gemelli il futuro è un contenitore di opportunità, una sicurezza che permette di rimandare tranquillamente a domani quel che non si ha voglia di affrontare oggi.

Dice Axel Oxenstierna (16/06/1583), politico svedese: Il futuro è il giocattolo della speranza.

Dice AM, la nostra intervistata: Il futuro per me è un'opportunità, un lavoro con il das o con la plastilina... pieno di colori come nei quadri che dipingo.

Dice il 2016: Sarò per te un anno controverso e ti proporrò diverse situazioni da risolvere, costringendoti ad essere concreto e pragmatico. Però non diventare lamentoso, perché da settembre in avanti le tensioni si appianeranno, arriveranno delle soddisfazioni e tu potrai tornare a sentire quella leggerezza che ti piace tanto.


Il futuro, la speranza e le previsioni per il 2016

Cancro

Dice l’Astrologia: Per il Cancro il futuro è possibilità di rinascere. È speranza di nuova vita.

Dice Guy de Maupassant (06/07/1893) poeta francese: Una spugna per cancellare il passato, una rosa per addolcire il presente e un bacio per salutare il futuro.

Dice FD, la nostra intervistata: Il futuro per me? Fin da ragazzina speravo, e continuo a sperare, in un grande cambiamento in meglio per l'umanità: una civiltà diversa, senza conflitti tra le Nazioni, una civiltà di pace senza violenze di ogni genere. Ho sempre sognato anche un incontro con altre umanità aliene.

Dice il 2016: Ti metterò alla prova, regalandoti cambiamenti positivi, qualche bella sorpresa, da un lato ma anche imprevisti dispettosi e qualche conflitto. Vediamo se riuscirai a tirare fuori la forza che hai dentro di te e riuscirai a non chiuderti nella tua corazza. Sarò un anno agro-dolce. Approfitta delle novità interessanti che si presenteranno soprattutto in inverno, primavera ed estate.


Leone

Dice l’Astrologia: Per il Leone il futuro è una faccenda complicata e poco rassicurante.

Dice James Baldwin (02/08/1924) scrittore americano: Il futuro è come il paradiso, tutti lo esaltano ma nessuno ci vuole andare adesso.

Dice VG, il nostro intervistato: È un’incognita che si svelerà man mano…

Dice il 2016: Ti farò raggiungere obiettivi importanti sia nella tua attività sia da un punto di vista interiore. Ti regalerò anche una svolta, perché vecchie questioni che sono rimaste in sospeso si chiuderanno definitivamente, togliendoti un peso dalle spalle e regalandoti ottimismo nel guardare avanti.


Vergine

Dice l’Astrologia: Per la Vergine il futuro è una dimensione più concreta del presente. La vita stessa è l’attesa del futuro che nasce attimo dopo attimo.

Dice Charles Franklin Kettering (29/08/1876), ingegnere e inventore americano: Tutti dovremmo preoccuparci del futuro, perché là dobbiamo passare il resto della nostra vita.

Dice PS, la nostra intervistata: Non lo percepisco molto. Vivo come se dovessi morire oggi stesso. Mi piacerebbe risolvere delle cose per chi verrà dopo, soprattutto per gli animali.

Dice il 2016: Ti farò andare in altalena: un po’ in alto verso il cielo azzurro, l’ottimismo e le situazioni fortunate e facili e un po’ in basso nei tuoi malumori e nella tua sfiducia cronica. A te il compito di relativizzare questi lati del tuo carattere. Non pensare troppo e bada all’essenza delle cose.


Bilancia

Dice l’Astrologia: Per la Bilancia il futuro è immaginazione.

Dice Eleanor Roosevelt (11/10/1884), first lady americana: Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.

Dice RM, il nostro intervistato: Percepisco il futuro qualcosa di ineluttabile, come di un destino già tracciato. A volte mi rende un po' ansioso, a volte lo sento come se tutto mi riportasse a casa.

Dice il 2016: Ti prometto tante novità e tanti cambiamenti positivi. Nella prima parte dell’anno potrai esprimere al meglio la tua creatività e il tuo spirito d’iniziativa, dalla fine dell’estate in avanti raccoglierai successi e riscontri positivi. Sarò per te un anno interessante.


Il futuro, la speranza e le previsioni per il 2016

Scorpione

Dice l’Astrologia: Per lo Scorpione il futuro è già qui, nella continua metamorfosi delle cose e degli eventi.

Dice Samuel Taylor Coleridge (21/10/1772), poeta romantico inglese: Nell’oggi cammina già il domani.

Dice SM, il nostro intervistato: Il futuro sarà come saremo noi... se lasceremo che la creatività e l'altruismo prevalgano, senza che le nostre esigenze vengano prima, allora riusciremo a salvarlo e renderlo migliore di come è ora, sterilmente nelle mani dei potenti.

Dice il 2016: Non ti potrai lamentare di me! Potrai davvero essere artefice del tuo destino: sarà un po’ una rivincita perché otterrai ottime soddisfazioni in tutte le tue attività. Anche il tuo umore sarà positivo e posso anticiparti che, del tuo carattere, vivrai più l’aspetto sensuale e passionale che quello aggressivo e vendicativo.


Sagittario

Dice l’Astrologia: Per il Sagittario il futuro è una strada su cui correre e la dimensione in cui si realizzano gli ideali.

Dice Jim Morrison (8 dicembre 1943) poeta e cantante americano: Il futuro non esiste, é qualcosa che noi rincorriamo e quando lo raggiungiamo subito diventa presente e poi passato. Dice RI, la nostra intervistata: Per me il futuro è vedere ogni giorno che passa attraverso gli occhi di coloro che amo, riuscire a fare un gesto d’amore anche piccolo ogni giorno.

Dice il 2016: All’inizio qualche dispettuccio te lo voglio fare! Tu sei un inguaribile ottimista e io ti farò apparire serie cose che in fondo non lo sono tanto, gravi situazioni risolvibilissime… Poco alla volta però tutto si appiana e da settembre riprenderai a correre come piace a te nella grande prateria della vita. Ti prometto anche qualche cambiamento significativo e positivo nella tua vita.


Previsioni per il mese


Capricorno: La scatola dei giochi: Buon compleanno Capricorno! Sei come un bambino che ha appena aperto una nuova scatola piena di giochi. Non avere fretta e assaporati questo momento ricco di possibilità.

Acquario: Una porta da aprire: Hai voglia di uscire allo scoperto, di intessere nuove e più profonde relazioni con chi ti sta accanto o conoscere nuove persone. C’è un cambiamento in atto dentro di te che modificherà anche la situazione intorno a te.

Pesci: Lucide intuizioni: Intuizione, fantasia e creatività hanno voglia di esprimersi. Sono some una forza che preme da dentro di te per manifestarsi. Non frenarla con giudizi che ti dai da solo e non hanno ragione di essere.

Ariete: Fermarsi a osservare: Questo è il momento di guardare con calma distaccata il turbinio intorno a te. Fermarsi per capire, per osservare senza la necessità di buttarsi nella mischia, senza dover parteggiare o giudicare.

Toro: Fin troppo impeto!: Hai a disposizione una grande riserva di energia, che qualche volta faticherai a dominare e utilizzare. Un mese pieno di buonumore e di voglia di metterti in gioco.

Gemelli: Alla luce della luna: Emozioni contrastanti o poco chiare ti provocano nervosismo e incertezze. Non dare troppo peso a questi stati d’animo e fidati invece della tua vitalità e del tuo tempismo.

Cancro: Il riposo del guerriero: Ci sono aspetti teneri e goderecci della vita che vale la pena di assecondare. Le stelle per te parlano di ottimismo e di voglia di sorridere alla vita.

Leone: Profumo di libertà: Voglia di novità, di cambiare ciò che è assodato, ciò che è comodo ma finisce con l’essere stretto. Non hai ancora ben chiaro che cosa questo comporti ma senti forte la voglia di liberarti dagli schemi un po’ rigidi che ti sei costruito.

Vergine: Fiorire in inverno: A dispetto di certe tue paure ed emozioni confuse, hai la possibilità di mettere in atto ciò a cui tieni perché troverà il terreno adatto per germogliare e crescere.

Bilancia: Un passo dopo l’altro: Senza fretta ma con attenzione e determinazione prosegui sul sentiero che hai scelto per arrivare alla meta che hai deciso.

Scorpione: Alla grande!: In questo mese avrai a disposizione tutta la forza, la carica, l’energia che contraddistinguono il tuo Segno. Non ti resta che usarle nel miglior modo possibile.

Sagittario: Ponderazione e forza: Sei più saggio del solito, più attento al cuore delle cose e hai anche l’energia per portare avanti i tuoi progetti e i tuoi sogni. Lascia scivolare via le preoccupazioni.


Un personaggio del Capricorno: Dian Fossey


Quando capisci il valore della vita, di ogni vita, pensi meno al passato e lotti per difendere il futuro.

Il grande pubblico conosce Dian Fossey, zoologa ed amica dei gorilla, nel 1988, con l’uscita del film Gorilla nella nebbia. Dian è già morta. La sua avventura è finita in modo tragico e crudele ma la sua figura rimane a testimoniare un amore vero e profondo per i gorilla di montagna, per lei “persone”, per altri solo “animali” da braccare e uccidere.


Dian aver impiegato anni per stringere amicizia con questi abitanti della foresta, lo aveva fatto con l’ incredibile determinazione ed il grande rispetto che ben rappresentano alcuni dei tratti migliori del carattere del suo Segno, il Capricorno. Dian ama i gorilla come gente, come popolo, come amici e questo fa di lei non una semplice scienziata ma una persona speciale.

Dian nasce il 16 gennaio 1932 in California, a San Francisco. I suoi genitori, Kitty e George, si separano quando lei ha solo sei anni. Lei viene affidata alla madre che si risposerà con un costruttore piuttosto noto, Richard Price.

Se prima l’ambiente familiare era difficile a causa dei problemi del padre con l’alcool, dopo rimarrà comunque freddo per questa bambina che il patrigno si rifiuta di adottare. Si sa che la piccola Dian amava gli animali e, quando cresce, ottenuto il diploma si iscrive alla Facoltà di Veterinaria. Si dedicherà poi alla terapia occupazionale (una terapeutica riabilitativa per disabili) e si laureerà nel 1954. È leggendo un libro dello zoologo George Schaller che scopre i gorilla e se ne innamora. Nel 1963, autofinanziandosi, compie il suo primo viaggio in Africa e vi resta per un mese e mezzo. In un primo tempo si ferma in Tanzania ad aiutare i coniugi Louis e Mary Leakey che effettuano ricerche paleontologiche, poi si sposta nello Zaire dove riesce ad entrare in contatto per la prima volta con i gorilla.


Nel 1966 torna in Africa per la seconda volta per iniziare un lavoro più sistematico e già l’anno dopo dà vita al Centro di Ricerca Karisoke, in Ruanda, nella foresta, per poter osservare da vicino i soggetti del suo studio.

Comincia così la sua amicizia con i giganti gentili della foresta. Sbirciando tra il fogliame, - racconta - riuscimmo a distinguere un curioso gruppo di gorilla neri come la pece, la testa pelosa, il volto che pareva una maschera di cuoio. Ci scrutavano a loro volta. Gli occhi scintillanti dardeggiavano nervosamente sotto le spesse sopracciglia, quasi cercassero di stabilire se avevano di fronte a sé amici ben disposti o potenziali avversari. Fui all’istante colpita dalla magnificenza fisica dei giganteschi corpi neri e lucenti, in perfetta armonia con la verde tavolozza del fogliame della foresta.

Dal primo approccio vuole però passare ad un rapporto più ravvicinato che pian piano si trasforma in un vero legame. Ha dalla sua parte la sua determinazione, il suo amore per gli animali, la sua pratica terapeutica con persone disabili e mescolando tutti questi ingredienti trova il coraggio e il modo di comunicare. Un giorno va a sedersi sull’erba non lontano da un gruppo di gorilla. Non ha armi con sé, non è in posizione di difesa, si siede semplicemente vicino a loro. Un grande maschio corre verso di lei, gridando, mostrando i denti, battendosi i pugni sul petto. Dian resta immobile. Il gorilla stabilisce che lei non è pericolosa e si rimette tranquillo a mangiare l’erba. Dian fa la stessa cosa. E la sua presenza diventa un elemento del mondo di questo gruppo di gorilla. In questo modo lei può cominciare ad osservarli da vicino e scoprire la loro vita, la loro organizzazione e la loro cultura. Osserva la coesione del gruppo, la dolcezza con cui vengono trattati i piccoli dagli adulti, indifferentemente maschi o femmine, il linguaggio gestuale e vocale con cui comunicano, il carattere peculiare di ognuno di loro, in base al quale dà ad ognuno un nome. Per lei non sono “oggetti di studio” ma gente che ha altri usi e costumi con cui lei vuole entrare in contatto. È nel 1970 che per la prima volta Dian riceve un gesto di accettazione. Fino a quel momento è stata fondamentalmente ignorata, ma quel giorno Peanuts le tocca la mano e lei capisce che da quel momento è accettata a far parte del clan.


I suoi studi intanto cominciano ad essere apprezzati dalla comunità scientifica. Il National Geographic Magazine invia Bob Campbel, uno dei suoi fotografi più quotati, a documentare il suo lavoro e un po’ alla volta Dian viene qualificata come un’esperta a livello internazionale. Questo è importante per lei, non perché tenga alla fama ma perché spera in questo modo di poter meglio difendere i suoi amici dalla violenza dei bracconieri, sempre pronti alle richieste degli zoo, dei circhi o degli amanti di trofei esotici, pronti ad acquistarne le mani come oggetti d’arredo.

Purtroppo nonostante i suoi sforzi il 31 dicembre 1977, il corpo di Digit, uno dei capi della comunità dei gorilla, viene trovato senza vita e mutilato. Poco tempo dopo altri due gorilla vengono uccisi e il loro cucciolo muore poco dopo.

Per Dian è un dolore immenso. Crea il Digit Fund per raccogliere fondi contro il bracconaggio e dedica tutte le sue forze a combattere i bracconieri e le organizzazioni turistiche che minacciano lo spazio vitale dei suoi amici. Si adopera in tutti i modi per sensibilizzare la gente al dramma dei gorilla, all’assurdità del rinchiuderli nelle gabbie degli zoo e dei circhi, scrive un libro autobiografico, Gorilla nella nebbia, distrugge le trappole, e comincia una vera e propria guerra senza esclusione di colpi, che termina, per lei, in modo drammatico, il 26 dicembre 1986 quando viene uccisa, nella sua capanna, a colpi di panga, una specie di machete, l’arma usata dai bracconieri per massacrare e mutilare i gorilla.

La sua morte rimane un giallo irrisolto e non si sa tuttora chi sia il suo assassino. Il suo corpo è sepolto vicino a quello di Digit, nel cimitero dei gorilla a Karisoke.

Proprio grazie alla sua determinazione e al suo coraggio i gorilla non si sono estinti.


Il 15 gennaio 2014 Google ha dedicato un doodle a Dian Fossey:

www.youtube.com/watch?v=geHdBVnNTr0


In loving memory of Dian Fossey:

www.youtube.com/watch?v=EFndwaCDvF4





DICEMBRE 2015

Luoghi Astrologici: Stonehenge


Dicembre è il mese del Solstizio d’Inverno e delle feste che in vario modo lo celebrano, fin dai tempi più lontani. Per l’emisfero Nord del pianeta è il momento in cui il sole, che nel suo percorso giornaliero si è abbassato al massimo sull’orizzonte, ricomincia la sua risalita portando con sé la speranza di un nuovo tempo e di nuova vita.

Luoghi Astrologici: Stonehenge

È il tempo in cui secondo i miti, l’umanità ricevette un dono dal cielo, avvenimento che viene tuttora ricordato nell’usanza di scambiarsi doni e soprattutto di farne ai bambini, speranza di un’umanità futura.

Per augurare a tutti i lettori buone feste, Astromatta racconta uno dei luoghi astrologici, cioè legati al cielo e al percorso degli astri, in cui tradizionalmente viene festeggiato il Solstizio: Stonehenge.

Stonehenge è la più famosa, anche se non la più antica, fra le opere megalitiche sopravvissute al passare del tempo ed è diventata l’icona del mistero rappresentato dalle epoche lontane in cui prosperavano civiltà forse molto diverse da quelle riconosciute dalla storia ufficiale. Si trova nell’Inghilterra meridionale, nei pressi di Amesbury, in posizione isolata su una collinetta nel mezzo della piana di Salisbury, una vasta area pianeggiante della campagna dello Wiltshire. Al visitatore appare davvero come un insieme di “pietre sospese”, come suggerisce l’etimologia del nome: Stone, pietra ed henge, da hang, sospendere. Visto dall’alto, si presenta composto da due anelli concentrici di pietre, circondati da un solco scavato profondamente nel terreno. All’interno troviamo cinque triliti, tre dei quali completi e due solo parziali, disposti a ferro di cavallo, e altre pietre erette o ormai cadute. La struttura attuale probabilmente non è esattamente quella originaria, dato che è stato più volte ricostruito, ma il complesso mantiene intatto il suo fascino.

Dal 1986 è diventato patrimonio dell’UNESCO, da sempre è stato oggetto di studi più o meno approfonditi e più o meno ipotecati dalle idee che i ricercatori avevano sulle conoscenze filosofiche e tecnologiche dei popoli del passato. Come per altri monumenti antichi, risulta difficile pensare che delle genti molto “primitive” fossero in grado di costruire un complesso monumentale di questo genere, costituito da blocchi di pietra alti più di sette metri e di un peso davvero notevole, visto che la più grande arriva a quasi 50 tonnellate.

Luoghi Astrologici: Stonehenge

E come se non bastasse queste grandi pietre non sono reperibili sul posto. Il cerchio più esterno e i triliti posizionati nel centro sono costituiti di blocchi di sarsen, un particolare tipo di arenaria composta da sabbia e cemento siliceo, largamente usato nei monumenti megalitici, da cui il nome di sarsen, saracena, che per estensione indica tutto ciò che non è cristiano. Blocchi così grandi si trovano solo in una cava a trenta chilometri da Stonehenge. Le pietre verticali sono state scolpite in modo da essere più massicce in basso e più sottili verso l’alto, conferendo all’insieme un senso di maggiore leggerezza e altezza. Le pietre orizzontali non sono semplicemente appoggiate sopra ma unite ai loro appoggi con sapienti incastri. Il cerchio più interno è detto delle blue stones, pietre blu, ed è costituito principalmente da blocchi di dolerite, pesanti dalle due alle quattro tonnellate ciascuno, provenienti dalle Perseli Hills del Galles occidentale, trasportati per 240 miglia per essere posizionati qui. Le bizzarre ricostruzioni degli studiosi sulle modalità con cui Stonehenge sarebbe stata edificata fanno sembrare addirittura più attendibile il racconto di Geoffrey di Monmouth. Nel 1140, nel suo libro Vita Merlini, Monmouth scrive che questa Danza dei Giganti (Chorea Gigantum) fu portata da una tribù di giganti dall'Africa all'Irlanda, e poi fatta volare attraverso il mare da mago Merlino fino alla piana di Salisbury. Il nome Danza dei Giganti è quanto mai suggestivo perché in effetti queste grandi pietre sembrano titani che danzano in cerchio tenendosi per le braccia.

Luoghi Astrologici: Stonehenge

Dal punto di vista tecnico si parla di tre fasi successive di costruzione. Nelle prime due fasi viene creata la parte più esterna della struttura: l’avvallamento circolare che la delimita e la avenue, cioè la via d’accesso principale. Inoltre sono realizzati gli Aubrey Holes, così chiamati in onore di John Aubrey che li evidenziò, una serie piccoli fossi, del diametro di circa 80 centimetri, disposti lungo la circonferenza ed ora evidenziati con dischetti di cemento e i Causeway Post Holes cavità disposte lungo la avenue. I primi sono stati identificati, dall'astrofisico inglese Fred Hoyle, come indicatori solari e lunari. Quanto ai Causeway Post Holes potrebbero essere le sedi di pali in legno, o altro materiale, allineati in modo da indicare il sorgere della luna piena invernale. Sembrano appartenere a questi periodi anche la cosiddetta Heel Stone, la Pietra del Tallone, situata all’esterno del perimetro ed orientata verso il punto in cui il Sole sorge al solstizio d'estate, e le due grandi pietre, chiamate Station Stones 91 e 93 che fanno parte del grande rettangolo allineato in direzione del sorgere della Luna. Tutti questi elementi confermano il legame di Stonehenge con il cielo e con gli astri fin dai primi tempi della sua costruzione. Nell’antica cultura druidica i luoghi sacri, dedicati all'evoluzione spirituale dell'uomo e al suo legame armonico con l'universo erano contemporaneamente luoghi di incontro delle genti e di studio del cielo, perché il legame con la natura ed i suoi fenomeni era sempre presente e vivo. L’apparente percorso del sole e delle stelle determinava lo scandire del tempo e delle ricorrenze annuali. La terza fase di costruzione, detta Stonenge III, è quella in cui vengono erette le grandi pietre che danno a Stonehenge la forma che oggi possiamo intravedere, nonostante le parti cadute, e che fanno di questo straordinario monumento un vero e proprio computer astronomico, come lo definì l’astronomo Gerald Hawkins, nel suo libro Stonehenge Decoded del 1965. Secondo Hawkins grazie a queste gigantesche pietre era possibile stabilire la posizione degli astri rispetto allo Zenit, determinare le date di solstizi ed equinozi, prevedere le eclissi.

E ancora oggi ai solstizi, agli equinozi e alle altre ricorrenze del calendario celtico, tanta gente si ritrova a Stonehenge dove gli attuali druidi celebrano il legame della terra con il cielo.


Previsioni per il mese


Sagittario: Il tempo apre ogni porta: Ti senti pieno di iniziativa e voglia di fare ma spesso incontri contrattempi sul tuo cammino. Prosegui con costanza, i nodi si scioglieranno.

Capricorno: Un pizzico di pepe: Una certa insofferenza ti fa scattare facilmente. Non sempre ciò che interpreti come fastidioso o aggressivo lo è veramente e lo constaterai con il procedere degli eventi e la lucidità ritrovata.

Acquario: Mattinata di sole: Un buon periodo per ritemprarti e pensare al futuro mettendo in pista qualche nuovo progetto.

Pesci: Accanto al camino: Goditi il calduccio della casa e delle persone che ami che ti aiuteranno a sciogliere i tuoi timori nel loro abbraccio.

Ariete: Qualche scaramuccia: Che ci sia motivo o no hai voglia di arrivare allo scontro: le parole ti scappano prima di aver riflettuto sul loro significato, gli occhi lampeggiano prima che ce ne sia motivo. Un po’ alla volta l’oggettività ritorna.

Toro: Bollicine di champagne: Puoi brindare all’inizio di un periodo favorevole che ti porterà molte gradite sorprese.

Gemelli: Cuore e ragione: Razionalità ed emotività non vanno tanto d’accordo e ti sentirai spesso sballottato tra pulsioni disordinate e tentativi di organizzazione un po’ maldestri. Non prendertela troppo è un momento passeggero.

Cancro: Un po’ di dolcezza: Il nervosismo che senti si stempererà in dolcezza quando ti accorgerai che nessuno ce l’ha con te e non ci sono nemici nascosti dietro l’angolo.

Leone: Sguardo attento: Comodamente seduto ma pronto a nuove avventure, hai già individuato dove andare e come muoverti.

Vergine: Camminare fianco a fianco: Gli amici sono preziosi. Il loro aiuto e la loro vicinanza ti faranno sentire il valore profondo del rapporto che hai costruito con loro.

Bilancia: Il senso del giusto: Quando le situazioni ti sembrano un po’ oscure e minacciose osservale con il tuo innato senso della giustizia e saprai valutarle per il loro giusto valore.

Scorpione: Pronti…via!: Il futuro prossimo ha in serbo molte novità piccole e grandi e tu sei pronto, stai raccogliendo le forze per partire alla grande.


Un personaggio del Sagittario: l’imperatrice Cixi


L’imperatrice Cixi resse le sorti del Celeste Impero per quarantasette anni. Penultima regnante, subito prima di Pu Yi, l’ultimo imperatore, accompagnò la Cina in un processo di trasformazione profondo e complesso. Descritta come manipolatrice, perversa e oscurantista, Cixi viene rivalutata dagli ultimi studi ed in particolare dal recente libro di Jung Chang L’imperatrice Cixi.

Cixi giovane, quando era la Concubina Yi, con uno dei suoi amati cagnolini, in un disegno cinese.
Cixi giovane, quando era la Concubina Yi, con uno dei suoi amati cagnolini, in un disegno cinese

La concubina che accompagnò la Cina nella modernità - Edizioni Longanesi, disponibile anche in versione digitale. Tra le altre cose è a Cixi che si deve la liberazione delle donne cinesi dalla terribile pratica della fasciatura dei piedi. Questa pratica dolorosa consisteva nel fasciare i piedi alle bambine di quattro o cinque anni con una bendatura strettissima che costringeva tutte le dita, a esclusione dell’alluce, a piegarsi verso la pianta del piede. Il risultato erano i piccoli piedi arcuati, considerati molto eleganti una volta rivestiti di apposite scarpine ricamate, che erano segno di distinzione e di appartenenza ad una classe agiata. Questa deformità conferiva alle donne una particolare andatura, anch’essa considerata elegante. Ovviamente non era possibile usare questi “piedini di loto” o “piccoli gigli d’oro”, come venivano chiamati, per camminare molto, perché mal sopportavano il peso di una donna adulta.

Perché Cixi allora ha una fama così negativa? Forse perché la maggior parte delle notizie su di lei provengono da gente che non le era amica. Cixi era Manciù mentre la maggior parte della popolazione cinese apparteneva all’etnia Han, Cixi era cinese e gli occidentali che in quegli anni vivevano nel Regno di Mezzo erano per lo più avventurieri colonialisti, Cixi apparteneva alla Casa Reale mentre la Cina stava diventando una repubblica… Le fotografie e i dipinti che la ritraggono ce la mostrano seduta rigida con il ventaglio e gli abiti decorati che la fanno sembrare una regina delle carte da gioco. Chi era in realtà questa donna minuta, alta soltanto un metro e cinquanta, con lunghi capelli corvini, viso dai tratti un po’ irregolari, occhi brillanti ed espressivi ed un sorriso che, si racconta, sapeva incantare? Un personaggio molto interessante che ci permetterà di andare nel profondo dell’animo del Sagittario e di focalizzare alcuni dei suoi tratti essenziali. Innanzi tutto il non accontentarsi dei propri limiti. Cixi in questo si distinse sempre: in una società profondamente patriarcale lei, donna, concubina di basso rango, riuscì a conquistare il potere e a tenerlo saldamente nelle sue piccole mani dai gesti eleganti. Da vero Sagittario non pose mai limiti all’esperienza, lei che doveva sottostare ad un protocollo rigidissimo, a regole quasi millenarie riuscì a cambiare le leggi, a negoziare con amici e nemici, con un’incredibile indipendenza nell’agire. E guardò sempre lontano, a popoli diversi, ad altre culture desiderosa di conoscere e imparare. Seppe essere amica generosa e nemica spietata. E infine per tutta la vita conservò sempre una passione per l’aria aperta e gli spazi sconfinati, lei che come concubina avrebbe dovuto vivere segregata nell’harem.

L’imperatrice ritratta dal pittore tedesco Hubert Vos. Il colore giallo imperiale dell’abito, che secondo lei non le donava, viene coperto da fregi di altri colori.
L’imperatrice ritratta dal pittore tedesco Hubert Vos. Il colore giallo imperiale dell’abito, che secondo lei non le donava, viene coperto da fregi di altri colori

Cixi, che significa gentile e gioiosa, è il nome che assumerà in seguito ma noi lo usiamo fin da ora per semplificare il racconto, visto che nel corso della sua vita il suo nome cambierà più volte.

Cixi nasce, il 29 novembre del 1835. Suo padre Huizheng è un funzionario, la famiglia è di etnia Manciù. Questo fatto è piuttosto importante perché, a quei tempi, le dame di corte della Città Proibita e le concubine dell’Imperatore venivano scelte proprio fra le ragazze mancesi in quanto la dinastia Quing, allora regnante, era di etnia Manciù. Intelligente e intuitiva saprà aiutare la famiglia in un momento difficile, riuscendo così bene che suo padre le riconoscerà le capacità “di un uomo”.

Nel 1851, quando ha 15 anni, le viene ordinato di presentarsi a Corte dove si sarebbe scelto l’harem di Xianfeng, il nuovo imperatore, successore del defunto Daoguang. Con lei ci sono altre ragazze, compresa la sorella minore che verrà però scartata e data in sposa al principe Chun. Lei entra a far parte dell’harem con il nome di Lan’er, Piccola Orchidea. Due anni dopo, terminato il lutto per la morte di Daoguang, Cixi viene nominata concubina di sesto rango, con il nome di Concubina Yi. Nel 1856 dà alla luce Tongzhi, unico figlio maschio dell’imperatore e questo fatto la eleva a concubina di secondo rango. Intanto lei utilizza il tempo che passa nella Città Proibita per migliorare la sua educazione e la sua cultura, studiando i classici e i cerimoniali di corte. La sua cultura avrà sempre delle lacune ma la sua intelligenza saprà colmarle.

Nel 1861, l’imperatore Xianfeng muore, designando Tongzhi, che ha solo cinque anni, come suo erede legittimo. A quei tempi l’ereditarietà del trono avveniva per designazione. Nel 1862, Cixi, in accordo con l’imperatrice Zhen, moglie di Xianfeng, ordisce un complesso colpo di stato che la porterà a diventare Imperatrice reggente, con il titolo di "gentile e gioiosa", ovvero Cixi. Il trono su cui siede il piccolo Tongzhi è posizionato davanti ad un paravento di seta gialla e da dietro il paravento Cixi, sempre con l’imperatrice Zhen, che però volutamente accetta un ruolo di secondo piano, regge le sorti dell’impero. L’alleanza fra le due donne dura per vent’anni e termina solo con la morte di Zhen. Sotto la guida di Cixi la Cina si apre all’Occidente.

Nel 1876, dopo la morte del figlio Tongzhi, Cixi adotta Guangxu, suo nipote di quattro anni, e lo fa proclamare imperatore. In tal modo il potere resta nelle sue mani.

Questi anni in cui Cixi conquista la sua posizione di potere, e riesce a mantenerla, sono motivo di molte critiche al suo operato, fino ad accusarla di aver ucciso il proprio figlio, cosa che storicamente risulta falsa.

Le mani di Cixi con le lunghissime unghie dell’indice e del mignolo coperte da appositi astucci
Le mani di Cixi con le lunghissime unghie dell’indice e del mignolo coperte da appositi astucci

È un periodo sicuramente difficile per la dinastia Qing, in particolare, e per la Cina, in generale, che si trova a fronteggiare l’ingerenza sempre più agguerrita delle potenze occidentali nella sua economia, nella sua politica e nella sua religione. Dopo gli scontri della guerra dell’oppio, l’arrivo massiccio dei missionari cristiani, le rivolte dei Taiping e dei Boxers, le mire espansionistiche del Giappone e l’inizio del diffondersi delle idee rivoluzionarie maoiste, la forza e la dignità del Celeste Impero e del suo governo risultano molto offuscate. Cixi capisce che non si può tornare indietro e tenta quindi la strada delle riforme, della modernizzazione e della tecnologia. Non è un’impresa facile: Cixi deve districarsi tra lotte di potere e intrighi ma non ostane tutto riesce nel suo intento. Tiene in mano il potere anche nel 1900 quando le forze occidentali invadono Pechino e deve fuggire. Quando torna nella capitale è più forte di prima. L’imperatore Guanxu, suo debole figlio adottivo, incapace di prendere decisioni autonome, lascia che sia Cixi a guidare la Cina. Non siede neppure più sul trono davanti al paravento giallo e il paravento non nasconde più l’imperatrice vedova, che anzi ora gestisce in modo diretto i contatti con gli occidentali e le alleanze politiche. Dal 1902 al 1908 praticamente trasforma la Cina: dopo aver vietato la fasciatura dei piedi, toglie la proibizione dei matrimoni misti tra Manciù e Han, annulla la segregazione tra maschi e femmine, permette alle donne di comparire in pubblico, incoraggia l’apertura di scuole femminili e l’invio degli studenti all’estero perché possano conoscere la cultura dell’Occidente. Concede la libertà di stampa, comincia a dar forma ad un sistema legale, abolisce la tortura durante i processi e la terribile morte dai mille tagli, una forma di esecuzione della pena di morte particolarmente cruenta e crudele. Istituisce il Ministero del Commercio, la Banca di Stato e la valuta nazionale, amplia la rete ferroviaria, introduce elettricità, telegrafo e telefono…

Cixi attuò la trasformazione della Cina senza impiegare la violenza e senza eccessive sollevazioni da parte del popolo. I cambiamenti furono radicali e tuttavia graduali, sismici e tuttavia incredibilmente incruenti, scrive Jung Chang nel suo libro. Vero è anche che qualche suo nemico paga con la vita l’essersi messo contro di lei. Probabilmente lo stesso Imperatore Guanxu morirà avvelenato per mano sua il 14 novembre 1908. Cixi è ormai molto malata e consapevole che la sua fine è vicina. Teme che Guanxu non sappia accompagnare la Cina nel processo di cambiamento ormai avviato e preferisce che il compito passi nelle mani di Longyu, la moglie che aveva scelto per lui, una donna gentile e arrendevole che non saprà opporsi a quanto sta avvenendo. Mette in atto il suo piano: designa suo successore il piccolo Puyi, l’ultimo imperatore, che ha solo due anni, conferisce a Longyu il potere decisionale in caso di grave necessità e avvelena Guanxu. Cixi muore il 15 novembre 1908, il giorno dopo di Guanxu.

Il potere passa nelle mani dei reggenti ma intanto la crisi è ormai alle porte: i repubblicani sono sempre più forti, disordini e ribellioni aumentano.

Il 12 febbraio 1912, l’imperatrice riuniti attorno a sé i maggiorenti, dichiarò tra le lacrime che era disposta ad assumersi la responsabilità di porre fine alla dinastia tramite l’abdicazione di Puyi, che aveva allora cinque anni. “Tutto ciò che desidero è che vi sia pace sotto il cielo” disse.

La Cina diventa repubblica.





NOVEMBRE 2015

Gli animali dello Zodiaco


Proviamo a guardare con attenzione i dodici simboli dello Zodiaco. Due di essi propongono personaggi dall’aspetto prettamente umano (Gemelli e Vergine), uno a volte è disegnato come un giovane che versa acqua da una brocca e altre volte semplicemente come un recipiente da cui l’acqua sgorga (Acquario), uno è un oggetto (Bilancia), due sono esseri mitici (Sagittario e Capricorno), gli altri sei (Scorpione, Pesci, Ariete, Toro, Cancro e Leone) sono animali.

Gli animali dello Zodiaco

Questo dato fa riflettere sull’importanza che hanno gli animali nel mondo dell’uomo ed anche sulla possibilità che l’Astrologia, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, porti con sé il ricordo di un modo diverso di rapportarsi agli abitanti non umani del pianeta. Se negli ultimi millenni sono prevalse correnti di pensiero che affermano la supremazia degli uomini, anzi di alcuni di loro, su tutto e tutti, riducendo a rango di schiavo chi non fa parte di questa oligarchia crudele, non è sempre stato così, come del resto non è dappertutto così. Chi sono in realtà gli animali che, nella gerarchia imposta, sono gli ultimi degli ultimi e sono considerati addirittura oggetti senz’anima, utilizzabili come cibo, come gioco, per esperimenti orrendi, per essere depredati della loro pelle? Proviamo a raccogliere notizie su ognuno degli animali zodiacali per conoscerli più da vicino, cominciando dallo scorpione, simbolo del segno di questo mese.

Gli Scorpioni, nonostante la loro pessima fama, sono animali timidi e solitari. Durante il giorno stanno quasi sempre nascosti sotto sassi, nelle piccole gallerie che scavano o che occupano abusivamente, nelle crepe delle rocce o dei muri, per ripararsi dal sole e per non essere visti. Amano il fresco e l’umidità e per questo escono solo al crepuscolo. Ogni tanto catturano una preda ma poi stanno anche mesi senza mangiare. Non vanno in giro ad attaccare gli esseri umani e iniettano il loro veleno solo se si sentono minacciati e non riescono a scappare. Maschi e femmine si incontrano solo per l’accoppiamento e poi ognuno se ne va per i fatti suoi. Mamma scorpione cercherà un posto ben nascosto e umido per partorire i suoi piccolini, quasi trasparenti e molli, che poi terrà sul dorso per un paio di settimane fino a quando non avranno fatto la prima muta. Poi i piccoli cominceranno ad esplorare il territorio intorno alla tana, raggiungendo sempre una maggiore indipendenza e continuando a mutare fino a diventare adulti. La muta sembra essere un evento di grande importanza per Il giovane scorpione che ogni volta si prepara all’evento con giorni di digiuno, durante i quali il vecchio esoscheletro si gonfia, si rompe per permettergli di uscire con il suo nuovo “vestito” ancora molle.

Gli animali dello Zodiaco

Il nuovo esoscheletro impiega qualche giorno ad indurirsi ed in questo periodo lo scorpione è vulnerabile e di conseguenza più pericoloso. Sembra quasi di parlare di una popolazione aliena, con le sue usanze e le sue ritualità. E l’importanza della muta, che è una morte/rinascita, ben rappresenta l’elemento centrale del rapporto con l’esistenza per i nati in questo periodo dell’anno. Percorrendo in senso orario il cerchio dello Zodiaco, il prossimo Segno rappresentato da animali è quello dei Pesci. Difficile fare un discorso unitario sui popoli dell’acqua: sono tantissimi e molto diversi tra loro. Alcuni vivono nelle acque dolci, altri in quelle salate e sono diffusi su tutto il pianeta, dalle zone più calde alle più fredde, fino ai limiti delle condizioni più ostili alla vita. Diversissime possono essere le dimensioni ma la loro forma, pur variando da specie a specie, indica sempre un perfetto adattamento all’elemento fluido in cui sono immersi. Si muovono nell’acqua, respirano l’acqua e da essa traggono anche la loro temperatura corporea, quasi fossero un tutt’uno con il loro ambiente, proprio come chi nasce sotto il Segno omonimo. Esseri sensibilissimi e silenziosi, almeno per le nostre orecchie, i pesci dei laghi, dei fiumi e dei mari hanno relazioni sociali, intese, gioie e dolori quasi totalmente ignoti agli esseri umani. Ci sono filmati che mostrano approcci amichevoli tra sub e animali marini (razze, squali, cernie…) che fanno capire quanti rapporti e quanti scambi di conoscenze ed esperienze sarebbero possibili con questi nostri sconosciuti fratelli. Nel silenzio possono passare comunicazioni più profonde di quelle espresse con le parole. Proseguiamo con il prossimo Segno, l’Ariete. Quando pensiamo alle greggi subito l’abitudine porta all’idea di un insieme indifferenziato di esseri pelosi, timidi, incapaci di avere una propria idea e posizione davanti agli eventi. La realtà dei fatti è completamente diversa. Gli agnellini sono giocherelloni, curiosi e vivacissimi. Invitano i compagni a giocare con loro, saltano e si rincorrono.

Chi conosce bene le pecore le definisce “cani vegetariani” perché hanno molti comportamenti simili proprio al proverbiale amico dell’uomo. Sono intelligenti, hanno una vita di relazione molto intensa, si aiutano, si riconoscono tra loro, anche dopo anni di separazione, e rispettano l’autorità delle pecore più sagge e con più esperienza. Riconoscono gli esseri umani che hanno rapporto con loro, sanno leggere le espressioni dei loro volti, dimostrando di apprezzare quando sorridono o ridono. Gli arieti, i maschi con le corna a ricciolo, hanno il carattere impetuoso che l’Astrologia riconosce al Segno. E che dire dei tori e dei bovini in generale? Anche loro mostrano intelligenza, sensibilità e vita di relazione intense e purtroppo misconosciute. Riconoscono gli umani che hanno relazione con loro e sanno mostrare amicizia e gratitudine. E’ recente la notizia di un giovane toro che, durante una di quelle assurde manifestazioni in cui questi poveri esseri vengono obbligati a correre terrorizzati per le vie di una città tormentati da sedicenti “coraggiosi”, si è fermato davanti all’uomo che lo aveva allevato.

Gli animali dello Zodiaco

Il Toro astrologico è simbolo di testardaggine ma anche di amore e tenerezza, sentimenti che i bovini esprimono in maniera davvero toccante con chi dimostra loro considerazione e affetto. Proseguiamo con il Segno del Cancro, simboleggiato dal granchio, altro animale assolutamente sottovalutato. Difficile raccogliere notizie sulla vita di questi esseri dalla forma aliena. Studiati per capire meglio le migrazioni degli animali, catturati come cibo o per diventare ornamento colorato degli acquari, chi siano veramente i granchi e quale sia la loro vita rimane un mistero. Sappiamo che alcune specie sono totalmente acquatiche, altre dividono il loro tempo tra la spiaggia e il mare e altre ancora sono del tutto terrestri. Ci sono granchi dai colori spettacolari con cui probabilmente comunicano cose per noi assolutamente incomprensibili. Tra i vari tipi di questo crostaceo, alcuni minuscoli ed altri di dimensioni davvero notevoli, c’è il granchio gigante del Giappone che vive in media 100 anni. Dal carattere mite, è allevato a motivo ornamentale negli acquari. Possibile che un essere che fa esperienza per cent’anni in questo mondo non sviluppi un suo particolare rapporto con la vita? Il granchio dello Zodiaco, chiuso nella sua corazza vive i suoi sogni… E infine parliamo del Leone. Questo grande felino dall’aspetto imponente è stato usato spesso come simbolo di forza e di regalità, ma questo non lo ha salvato dalla stupida crudeltà dei cacciatori più interessati ad esibirne la pelle nei loro salotti che a capirne la civiltà, né dalla prepotenza di quanti lo hanno imprigionato negli zoo o peggio ancora nei circhi. I leoni hanno una vita di relazione ed una socialità molto complesse. Vivono solitamente in gruppi più o meno numerosi ma ci sono anche casi di individui solitari. Alcuni gruppi sono costituiti da uno o più maschi adulti, diverse leonesse ed i loro cuccioli. Al loro interno c’è una grande collaborazione e distribuzione degli incarichi: alcuni si occupano della difesa, altri di procacciare il cibo, altri ancora della cura dei piccoli. I ruoli non sono sempre fissi. Altri gruppi sono costituiti da individui dello stesso sesso, per lo più giovani che si aggregano insieme. Anche per il Leone astrologico la dimensione del gruppo e il posto che si occupa al suo interno assume grande importanza.

Lo Zodiaco (dal greco ζῷον, zòon, "animale, essere vivente" e ὁδός, hodòs, "strada, percorso) è la fascia della volta celeste che sta intorno alla Terra e per un osservatore terrestre è la strada che il Sole e i pianeti percorrono nel loro moto apparente. I dodici Segni possono simboleggiare tante cose: le esperienze notevoli, i sogni, le speranze degli esseri umani ed anche la presenza contemporanea delle tante diverse forme di vita che convivono insieme nell’immenso universo. Oppure ancora potrebbero essere rappresentazioni di animali totemici perché, come scrive Rosalba Nattero nel suo libro I CUSTODI DELLA PORTA (Keltia Editrice), secondo le antiche tradizioni, gli animali non sono ciò che sembrano. Al di là delle loro sembianze custodiscono segreti riferiti alla dimensione invisibile del trascendente. Ogni animale può essere uno spirito-guida per chi vi si accosta, in grado di condurlo oltre la porta del visibile.


Previsioni per il mese


Scorpione: Rosso di sera: Ecco un regalo di compleanno per te! Questo mese ti apre un periodo pieno di belle occasioni, progetti e prospettive.

Sagittario: Segnare il passo: Prenditi tutto il tempo che ti serve per le decisioni importanti e quanto al resto sii comunque ponderato. Non è il momento di fare i bambinoni.

Capricorno: Sbocciano fiori: Ciò che era iniziato nel mese scorso adesso prende corpo e vigore e mostra sviluppi che non avevi immaginato.

Acquario: Umore bizzarro: Sensazioni, emozioni, intuizioni improvvise possono trascinarti qua e là cogliendoti impreparato.

Pesci: In tutta fretta: Avvenimenti inattesi, scadenze pressanti ti incalzano. Cerca di essere lucido e capire il nocciolo delle questioni.

Ariete: Un po’ di pazienza: Non farti condizionare dall’irrequietezza e metti attenzione e precisione nel tuo agire.

Toro: Nuvole sparse: A tratti emerge il lato il lato più ombroso del tuo temperamento ma poi torni a guardare il mondo con oggettività.

Gemelli: Un passo dopo l’altro: Concentrati su ciò che hai scelto di portare a termine. Non è il momento dei colpi di genio né della sventatezza..

Cancro: Piccole grandi cose: Metti cura nei gesti quotidiani, nelle persone vicine, nel tuo lavoro e scoprirai che possono portarti lontano.

Leone: Lavori in corso: Un po’ di calo energetico ti fa venir voglia di accantonare gli impegni presi e i lavori iniziati… ma alla fine loro procedono lo stesso, quasi da soli.

Vergine: Luna crescente: Un periodo in cui molte novità si affacciano e ciò che già c’era cresce, si allarga, si espande.

Bilancia: L’autunno sorride: Questo mese ti regala la forza di agire e la dolcezza nel guardare intorno a te.


Un personaggio dello Scorpione: Pablo Picasso

Piccolo, massiccio, inquieto, inquietante, con occhi neri, profondi, perforanti, strani, quasi sfrontati. Così Fernande Olivier, modella e amante di Picasso ai tempi della Bohème parigina, descrive il grande pittore, nel 1904, all’inizio della loro tempestosa relazione che durò sette anni.

Un personaggio dello Scorpione: Pablo Picasso

A leggere queste parole sembra di vedere il ritratto dell’anima stessa dello Scorpione, quel carattere “a forti tinte”, intuitivo, passionale e violento, capace però anche di dipingere un’opera come la Guernica che è diventata uno dei simboli più conosciuti ed espressivi contro la violenza ingiustificabile della guerra. La vita stessa di Picasso sembra essere una metafora del suo Segno Zodiacale. Se durante l’infanzia vive in un ambiente borghese, piuttosto chiuso e senza nemmeno grandi possibilità economiche, man mano che cresce viene a contatto con realtà più aperte, con gli artisti che stavano cambiando l’idea stessa della pittura, di cui assorbe i messaggi e comincia mettere in crisi l’accademismo del suo stile. In seguito dirà: Una volta disegnavo come Raffaello, ma mi ci è voluta una vita intera per disegnare come i bambini. E questa frase sembra essere un po’ la sintesi della storia artistica di Picasso, il pittore che da vero scorpione, passa attraverso molte “mute”, morendo e rinascendo ogni volta. Prima il suo stile è “classico” poi sempre più personale, incisivo ed espressivo. Vive il periodo blu e poi quello rosa, approda all’arte africana, inventa (con l’amico George Braque) il cubismo, poi passa ad una rielaborazione dell’arte rinascimentale, e poi ancora esplora l’espressionismo ed il surrealismo… e ogni volta compie un passo nella sua ricerca dell’essenza delle cose, dell’essenza del segno. E soprattutto, come dice di lui la scrittrice americana Gertrude Stein, amica di Picasso e da lui ritratta nel 1906, esprimendo in modo sempre più palese la sua straordinaria capacità di vedere un’altra realtà, una realtà diversa da quella che vedono gli altri. Anche la sua vita sentimentale ha diversi successivi periodi. Avrà due mogli, tantissime amanti, quattro figli da tre donne diverse. Nei rapporti amorosi esprimerà l’aspetto peggiore dello Scorpione, sadico e distruttivo. Dora Maar lo definirà non un uomo ma una malattia.

Pablo Ruiz Picasso nasce a Màlaga la sera del 25 ottobre 1881 da Maria Picasso e Josè Ruiz Blasco. Il padre è professore alla Scuola delle Arti e dei Mestieri e pittore. In particolare ama decorare le sale da pranzo con motivi ornamentali di ispirazione naturale quali foglie fiori e soprattutto uccelli. Per studiare meglio forme, movimenti e atteggiamenti degli uccelli alleva colombi e li lascia svolazzare liberi in casa. E Pablo cresce in una casa piena di colombi in volo.

Un personaggio dello Scorpione: Pablo Picasso

Prima ancora di cominciare a parlare Pablo disegna e si racconta che la prima parola che pronuncerà sarà “Piz!” cioè lapiz, matita. Insomma fin da subito dimostra la sua naturale propensione per il disegno e la pittura. Il padre lo sostiene in questo aiutandolo ad imparare le tecniche pittoriche e ammirandone le capacità al punto di affidargli il compito di definire i particolari dei suoi quadri. Pablo vive a Malaga la sua infanzia, fino ai dieci anni, quindi si trasferisce con la famiglia a La Coruna, in Galizia, quindi a Barcellona. A quattordici anni viene ammesso all’Accademia di Belle Arti di Barcellona e due anni dopo è all’Accademia di Madrid. Nella capitale vive con pochi soldi, in una casa fatiscente, mangiando poco fino ad ammalarsi. Torna quindi a Barcellona dove diventa assiduo frequentato della taverna Els Quatre Gats (Ai quattro gatti), ritrovo di vagabondi, artisti e intellettuali del momento.

E’ a questo punto che comincia a manifestarsi il vero Picasso: ribelle, esplosivo. Anche nei suoi quadri e disegni comincia a comparire qualcosa di diverso rispetto ai canoni classici che aveva imparato, come si vedrà nei lavori esposti alla sua prima mostra, allestita ai Quattro Gatti. In questo periodo sceglie di farsi chiamare solo con il cognome della madre, Picasso, e comincia a diventare un “personaggio” vero e proprio. Nel 1900 effettua il suo primo viaggio a Parigi, dove in seguito si stabilirà definitivamente, alla ricerca di “aria nuova”. A Montmarte incontra Fernande Olivier, modella e pittrice, con cui inizia una burrascosa storia sentimentale, ma viene anche in contatto con il critico e poeta Max Jacob, con Toulouse-Lautrec che grande importanza avrà sulla sua pittura di quel momento, con altri artisti d’avanguardia.

Un personaggio dello Scorpione: Pablo Picasso

Dopo un breve soggiorno in Spagna, un po’ a Malaga ed un po’ a Madrid, ritorna a Parigi. E’ durante una visita al Musée de l'Homme che Picasso viene a contatto con l’arte africana, ed in particolare con le maschere, che lo colpiscono profondamente per l’immediatezza delle emozioni che riescono a comunicare. Ed è a questo punto che nasce Les Demoiselles d'Avignon, l’opera che segna l’inizio del cubismo. Una delle demoiselle sembra sia proprio Fernande Olivier. Nel 1912 un’altra donna entra a far parte della vita di Picasso, è Marcelle Humbert che lui chiama Eva, come a dire la prima donna.

Due anni dopo la guerra comincia ad essere una realtà con cui fare i conti. Mentre il clima cambia completamente, i circoli artistici si svuotano e molti giovani partono per il fronte, anche il mondo personale di Picasso sta per cambiare. Nel 1915 Marcelle muore di tubercolosi e Pablo non vuol più restare nella casa in cui ha vissuto con lei. Si trasferisce fuori Parigi e grazie all’amicizia con il poeta Cocteau entra in contatto con i Ballets Russes e con Olga Kokhlova, che diventerà poi sua moglie e dalla quale avrà il suo primo figlio, Paulo. Qualche anno dopo il ruolo di musa ispiratrice toccherà invece alla giovanissima modella Marie-Thérése Walter. Con lei avrà una figlia, Maya. Nel 1936, allo scoppio della guerra civile spagnola, Picasso simpatizza per i repubblicani del Frente Popular anche se non partecipa in prima persona al conflitto come invece fanno molti suoi amici. E’ in quest’atmosfera, non proprio allegra, che Pablo incontra una sera la fotografa Dora Maar con cui inizia una nuova relazione.

L’anno dopo, per l’Esposizione Universale di Parigi, Picasso prepara un’opera enorme che diventerà famosissima: Guernica. Guernica è una città basca che viene bombardata mentre la gente è al mercato e la tela esprime tutto il terrore e l’orrore della guerra.

A sessantatrè anni Picasso comincia un’altra relazione con la ventiduenne Françoise Gilot dalla quale avrà due figli, Claude e Paloma. Lo lascerà dieci anni dopo, unica fra le sue donne ad avere la forza di farlo.

Dagli anni cinquanta in po,i Picasso è ormai famoso e riconosciuto in tutto il mondo e il suo successo non fa che aumentare. Nel ’52 si innamora di Jacqueline Roque, che diventa la sua seconda moglie. Tra il ’57 e il ’63 vive un’intensa amicizia con un… bassotto. Si tratta del famoso Lump, il cane del fotografo americano David Douglas Duncan. Fin dal primo incontro i due stabiliscono una speciale intesa fatta di giochi, di silenzi e di vicinanza. Il pittore immortala Lump nel suo quadro Las meninas.

Picasso muore all’età di 92 anni l’8 aprile 1973.





OTTOBRE 2015

Tavola rotonda virtuale sull’astrologia


In questo mese di ottobre abbiamo invitato ad una tavola rotonda virtuale alcuni personaggi famosi a parlare di Astrologia. Molti di loro hanno affrontato un lungo viaggio a bordo delle loro macchine del tempo, altri sono arrivati da più vicino ed oggi eccoli qui puntuali all’appuntamento.

Tavola rotonda virtuale sull’astrologia

Intanto ve li presentiamo. Partiamo da Marco Manilio che arriva dai tempi di Ottaviano Augusto e Tiberio. È l’autore degli Astronomica, cinque libri che parlano di filosofia, astronomia e astrologia. A lui si deve il recupero delle conoscenze di astrologia medica degli antichi Egizi e degli antichi Babilonesi. Al suo fianco siede Jim Morrison (1943-1971), il re Lucertola, il cantante dei Doors, poeta e mito per gli appassionati del rock, più avanti Giordano Bruno (1548-1600), il grande filosofo ritenuto anticipatore della teorie del multi verso. Subito accanto troviamo lo scrittore americano Henry Miller (1891-1980), di cui tutti ricordano il Tropico del Cancro quindi Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) poeta, scrittore e drammaturgo tedesco, il poeta cinese Li Po (701-762), Honoré de Balzac (1779-1850) scrittore de La comédie humane. Da questa parte vediamo Andrè Breton (1896-1966), poeta surrealista francese, autore del Manifesto del Surrealismo, l’astrologo, astronomo e geografo Claudio Tolomeo (100-175), tra le cui importanti opere scientifiche ricordiamo la traduzione riveduta dell’Almagesto e Galileo Galilei (1564-1642), redattore di numerosi oroscopi. Infine Walt Witman (1819-1892), il poeta delle Foglie d’erba e Gottfried Wilhelm Leibnitz (1646-1716) matematico filosofo e scienziato tedesco chiudono il cerchio dei presenti.

Prima di dare la parola ai nostri ospiti vorremmo ancora citare altri personaggi che per vari motivi non possono partecipare all’incontro di oggi, ma non è escluso che intervengano ad un prossimo meeting. Sono gli astronomi e astrologi Tycho Brahe (1546-1601) e Giovanni Keplero (1571-1630), Lucio Bellanti, astrologo senese del XV secolo, che con la sua De astrologica veritate difese l’astrologia dagli attacchi di Pico della Mirandola, Luca Gaurico (1475-1558) autore del Tractatus Astrologicus e consulente di Caterina dè Medici, divenuto famosissimo per aver predetto la salita al trono pontificio di Paolo III e le circostanze della morte del sovrano Enrico II di Valois, Nostradamus (1503-1566) farmacista e astrologo a cui dobbiamo le celebri Centurie e in ultimo lo scienziato Albert Enstein (1879-1955) a cui vorremmo chiedere se davvero dichiarò, come alcuni sostengono, oppure no, come dicono altri, che l'astrologia è una scienza a sé, illuminatrice; io ho imparato molto e ho avuto molti vantaggi dalla sua conoscenza. Le cognizioni geofisiche mettono in rilievo il potere delle Stelle sul destino terrestre. A sua volta l'astrologia, in un certo senso, lo rinforza; perciò è una specie di elisir di vita per l'umanità.

Tavola rotonda virtuale sull’astrologia

Torniamo alla nostra tavola rotonda. André Breton interviene per primo e introduce l’argomento: L’astrologia, secondo me, è una grande signora, molto bella e venuta così da lontano che non posso fare a meno di sottomettermi al suo fascino. In effetti il fascino dell’Astrologia è indiscutibile e rimane intatto anche ai giorni nostri, permane in una dimensione senza tempo che sancisce il legame profondo che sentiamo con le stelle. Noi ci guardiamo, il cielo ed io, senza stancarci recita Li Po, con un sorriso e Jim Morrison riprende: I sogni sono come le stelle, basta alzare gli occhi e sono sempre là. Claudio Tolomeo si agita leggermente sulla sedia prima di prendere la parola: Io so di essere mortale, la creatura di un giorno, ma se osservo le orbite circolari degli astri io non tocco più la terra con i piedi, mi trovo vicino a Giove e mi nutro a piacere con ambrosia, la bevanda degli dèi...

Anche Marco Manilio è d’accordo: Nulla vi è di più mirabile, nell’immensità dell’universo, del fatto stesso che tutto debba obbedire a leggi immutabili. Nascendo moriamo e la fine dipende dall’inizio. Giordano Bruno scuote la testa: Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi, persino lo Zodiaco.

E che dice Galileo Galilei? È vero, come asserisce qualcuno, che gli oroscopi che stilava quando era a Padova erano solo un modo per sbarcare il lunario? Galileo tace e si limita a mostrare l’oroscopo che aveva tracciato per se stesso...

Tavola rotonda virtuale sull’astrologia

Ai tempi di Bruno e Galilei il dibattito sul valore dell’astrologia era molto acceso. All'inizio del 1586 Sisto V con la sua Bolla Coeli et terrae dichiarò che la conoscenza del futuro è appannaggio di Dio e che l'uomo non può che pretendere di indagare in questa direzione. La Bolla condannava ogni genere di divinazione e l'astrologia in particolare, in quanto atto di superbia al cospetto di Dio e suggerito dal demonio in persona. Così l’Astrologia che un tempo era considerata scienza somma, addirittura la scienza delle scienze e aveva un posto d’onore nelle Università, venne declassata a superstizione e a pratica indegna. Ma la bella signora che viene da un passato molto lontano, come la definisce André Breton, nonostante tutto è ancora qui a far parlare di sé, ignorando i fanatismi di chi pretende di essere l’unico a poter interloquire con Dio. L'astrologia è una scienza immensa che ha regnato sulle più grandi intelligenze afferma Honoré de Balzac e Wolfgang Goethe continua: L'astrologia ha il proprio inizio in un senso remoto di qualche grande unità cosmica. Wilhelm Leibniz, rifacendosi alle antiche conoscenze o precorrendo le attuali teorie quantistiche sull’ entanglement, aggiunge: Non v'è cosa che accada in un luogo qualsiasi che non influenzi in qualche maniera tutte le cose esistenti. Anche Henry Miller vuol dire la sua: L'enorme differenza fra l'astrologia e le altre scienze, se posso metterla in questa maniera, è che l'astrologia non tratta di fatti ma di profondità. Il solido terreno su cui lo scienziato pretende di riposare lascia scoperte, in astrologia, situazioni imponderabili. Quelle che gli skeptics chiamano “pseudoscienze” non sono frutto di superstizione come loro vorrebbero far credere ma indagini in campi poco esplorati, spesso scomodi per chi preferisce mantenere tutto entro confini prestabiliti, dove magari coltiva interessi molto concreti che poco hanno a che fare con il desiderio di conoscenza. E allora come non essere d’accordo con lo sfogo di Walt Whitman? Pensando a quelli che guardano il cielo come se fosse solo un ovvio insieme di grumi di materia ruotanti in uno spazio inerte di cui conoscono tutto, dice: Quando udii l'astronomo acculturato, quando dimostrazioni e cifre vennero incolonnate dinanzi a me, quando mi mostrarono carte e diagrammi per sommarle, dividerle e misurarle, quando mi sedetti a udire il seminario dell'astronomo tra mille applausi in sala, oh, quanto presto mi stancai e stufai, fino a che mi alzai e me ne scivolai via scappando, nella mistica aria notturna brumosa, e di quando in quando rimirai in perfetto silenzio le stelle.


Previsioni per il mese


Bilancia: Festa danzante: Questo ottobre si preannuncia per te come un bel mese senza troppi problemi e pieno di allegria.

Scorpione: Uno sguardo sensuale: Tieni tranquillo il tuo pungiglione e goditi gli aspetti più goderecci della vita in un periodo in cui tutte le tensioni calano o si sciolgono del tutto.

Sagittario: Andatura spedita: Procedi per il tuo cammino verso le mete che vuoi raggiungere senza dar troppo credito agli eventuali contrattempi.

Capricorno: Nuove sintonie: Arrivano amici inattesi, si aprono inaspettati terreni di dialogo e il tutto avviene in un’atmosfera di dolcezza.

Acquario: Agilità mentale: Un mese pieno di brio, perspicacia e prontezza nel capire le situazioni e coglierne il meglio.

Pesci: Tutto passa: Non è il momento buono per programmare o prendere decisioni importanti. Lascia scorrere il fiume e resta a guardare.

Ariete: Andamento lento: Buoni i progetti che prevedono uno sviluppo nel tempo. Inutile pretendere risultati immediati.

Toro: Passionalità e dolcezza: Un buon periodo, con risultati fruttuosi e buona disposizione d’animo che porta a gustare il lato tenero e piacevole delle situazioni.

Gemelli: Sandali alati: Intelligenza, duttilità e immediatezza saranno quanto mai vive in questo periodo e ti permetteranno di correre veloce verso i tuoi obiettivi.

Cancro: Gradevoli influssi: Le stelle ti consigliano di aprirti verso le persone che ti stanno intorno e di colloquiare con loro, superando le difese che spesso costruisci a difesa del tuo mondo interiore.

Leone: Tempestività e lungimiranza: Un mese ottimo per tutto ciò che concerne la tua attività, sia per progettare che per realizzare a breve e lungo termine i tuoi programmi.

Vergine: Tempo di vendemmia: È tempo di raccogliere i frutti del tuo lavoro ma anche di mettere in campo nuove idee, di preparare il terreno e seminare per futuro.


Un personaggio della Bilancia: Oscar Wilde

La società perdona spesso il delinquente, non perdona mai il sognatore

Un personaggio della Bilancia: Oscar Wilde

Possiamo dire che Oscar Wilde sia un’icona del Segno della Bilancia. Esteta fin nel più profondo dell’anima, estroso frequentatore dei salotti bene dell’epoca, capace di stupire con l’arguzia, l’umorismo e la profondità dei suoi aforismi, ancora oggi ricordati e citati, interpreta perfettamente il carattere del Segno di questo mese. Chi non ricorda il suo “Amo molto parlare di niente. È l’unico argomento su cui so tutto” o l’ancora più famoso “Datemi una maschera e vi dirò la verità” ?

Il suo fisico alto, aggraziato e contemporaneamente atletico, la luce che brilla nei suoi occhi, i suoi modi affettati e provocatori contribuiscono a fare di lui un personaggio. A Londra vive in Charles street in una vecchia casa con i pavimenti in legno di quercia e le pareti piene di antiche stampe con cornici scure. A Parigi sceglie di vivere sul Quai Voltaire, luogo pittoresco, frequentato dagli artisti, caratterizzato dal mercatino dei libri vecchi, veste di Bianco imitando Balzac, si acconcia i capelli ispirandosi ad una statua di Nerone che vede al Museo del Louvre…

Un personaggio della Bilancia: Oscar Wilde

Di lui, che voleva fare della sua vita un’opera d’arte, ricordiamo in particolare due capolavori: la piece L’importanza di chiamarsi Ernesto, critica dell’importanza dell’apparenza nella società vittoriana evidenziata da una sorta di gioco delle parti in cui i personaggi cambiano e si scambiano la loro identità, e Il ritratto di Dorian Gray, romanzo che ha come protagonista la bellezza di un uomo, mantenuta inalterata nel tempo grazie al fatto che le tracce delle depravazioni vissute vadano a stratificarsi sul suo ritratto.

La bellezza, elemento centrale della sua opera e della sua vita, non è semplicemente l’apparenza, la superficialità, bensì la ricerca di qualcosa di molto più intimo, proprio come nell’anima profonda della Bilancia: …io son conscio ora che dietro tutta questa bellezza, per soddisfacente ch’essa possa essere, c’è qualche spirito nascosto di cui le forme e le figure dipinte non sono se non modi di manifestazione; e con questo spirito io desidero d’essere in armonia… Il Mistico nell’Arte, nella Vita, nella Natura, questo è quel ch’io cerco.

Oscar Wilde nasce il 16 ottobre 1856 a Dublino da una famiglia irlandese di religione protestante. La madre, Jane Francesca Elgee è una poetessa, sostenitrice della causa indipendentista, il padre, sir William è un famoso oculista appassionato di archeologia.

Dalla madre, a cui è molto legato e di cui ammira l’atteggiamento sereno verso la vita, eredita l’amore per la poesia e l’indole sensibile ed intellettuale. Oscar è un bambino brillante che ama la lettura e che si innamora presto dei classici greci e romani. Studia al Trinity College di Dublino e ad Oxford, dove si laurea brillantemente nel 1878. Già durante gli anni della scuola manifesta quelli che sono i tratti del suo animo e della sua espressione letteraria: Io mi ricordo ad Oxford mentre, passeggiando per i viali stretti abitati dagli uccelli del Collegio Magdalen, una mattina dell’anno che precedette la mia laurea, dicevo ad uno dei miei amici che volevo mangiare del frutto di tutti gli alberi nel giardino del mondo e che sarei andato fuori nel mondo con questa passione nell’anima. E così veramente io venni fuori e io vissi.

Dopo la laurea si stabilisce a Londra, quindi parte per gli Stati Uniti dove, oltre a tenere un ciclo di conferenze, viene a contatto con i maggiori scrittori del tempo, in particolare Walt Whitman di cui è grande ammiratore. Tornato in patria prosegue con un altro ciclo di conferenze in Inghilterra e Irlanda, proponendo nell’arte la ricerca della bellezza per se stessa, svincolata da finalità politiche o sociali. Nel 1883 è a Parigi dove incontra Paul Verlaine, Victor Hugo, Stephane Mallarmé, e Edmond de Goncourt. Tornato a Londra, nel 1884 sposa Constance Lloyd, figlia di un avvocato di Dublino, ha due figli Cyryl e Vyvyan, ma il matrimonio non dura a lungo. Si separerà dalla moglie e inizierà la sua prima relazione omosessuale.

Un personaggio della Bilancia: Oscar Wilde

Nel 1891 pubblica The Picture Of Dorian Gray (Il ritratto di Dorian Gray), che riscuote un grande successo e contemporaneamente provoca uno scandalo. Il romanzo racconta la storia della progressiva corruzione del giovane Dorian, ad opera del suo mentore Lord Henry Wotton. Con eleganza dialettica e cinica abilità psicologica, Wotton conduce Gray sulla strada dell’aberrazione. Per un misterioso e surreale contratto i vizi non alterano i lineamenti bellissimi e innocenti di Dorian, i segni della decadenza si depositano invece sul viso del ritratto dipinto per lui da un amico e tenuto ben nascosto. Dorian non riesce però a sottrarsi al macabro ritratto della sua progressiva corruzione finché non sopportandone più la vista lo pugnala, uccidendo se stesso. Nella morte tutto l’orrore si trasferirà sul suo viso mentre quello del ritratto resterà a testimoniare i tratti della sua innocente giovinezza.

Le sue usanze stravaganti, la sua intelligenza e il suo umorismo sono vere provocazioni per i benpensanti dell'epoca, ligi al perbenismo della morale vittoriana. In un primo tempo ottiene fama e onori ma poi condannato per la sua omosessualità dovrà subire la vergogna del carcere. Dal 1895 al 1897 sconterà a Reading la sua condanna e sarà profondamente toccato da questa esperienza: Vi sono esseri del mondo di fuori ingannati dalle illusioni di una vita in continuo moto. Volteggiano con la vita e contribuiscono alla sua irrealtà. Noi che siamo immobili vediamo e comprendiamo.

Mentre Oscar è in prigione, Constance fugge in Europa con Cyril e Vyvyan, e per proteggerli dal disonore, cambia nome. Muore 1898 ma sua famiglia impedirà per sempre ad Oscar di rivedere i suoi figli.

Nel 1897, dopo la scarcerazione anche Oscar si rifugia nel continente e vivrà gli ultimi anni sotto il nome di Sebastian Melmoth.
Muore il 30 novembre 1900 a Parigi, in un piccolo albergo. Qualcuno racconta che dietro la sua bara ci siano solo sette persone.

Il suo corpo è ora nel cimitero parigino di Père-Lachaise.

E Oscar Wilde come vede se stesso, al di là del personaggio che ha interpretato con tanta passione?

Io non voglio cancellare il mio passato, perché nel bene o nel male mi ha reso quello che sono oggi. Anzi ringrazio chi mi ha fatto scoprire l'amore e il dolore, chi mi ha amato e usato, chi mi ha detto ti voglio bene credendoci e chi invece l'ha fatto solo per i suoi sporchi comodi. Io ringrazio me stesso per aver trovato sempre la forza di rialzarmi e andare avanti, sempre.





SETTEMBRE 2015

Oggetti Astrologici



Nei musei sono esposti oggetti che testimoniano il legame che le antiche popolazioni della Terra sentivano con la volta celeste. In questa puntata ne presentiamo alcuni, che ci sono sembrati particolarmente interessanti, si tratta del Disco di Nebra, del Globo di Matelica, di un Globo celeste della Collezione Kugel e del Vaso Vescovali. Proprio considerando questi particolari manufatti ci è venuto ancora una volta di considerare quanto i simboli astrologici siano presenti anche nel nostro tempo, in infiniti oggetti di uso comune. Ve ne proponiamo alcuni tra quelli che ci sono capitati tra le mani o che sono caduti sotto i nostri occhi.

Cominciamo con il Disco di Nebra. Nebra è una cittadina della Sassonia nei cui pressi venne rinvenuto, nel 1999, un disco di bronzo del diametro di circa 32 centimetri, con impressi in oro i simboli del sole, della luna e di alcune stelle. Datato 3600 aC è stato inserito dall’UNESCO nella lista Memory of the World. Dal 2008 è esposto al Museo Regionale della preistoria di Halle, in Sassonia-Anhalt. Si tratta di un antico astrolabio che testimonia l’evoluto grado di cultura delle popolazioni europee, solitamente presentate come barbare e incivili. Il disco, nascosto in un magazzino, venne riportato alla luce da due tombaroli che lo vendettero al mercato nero e solo dopo molte peripezie venne riconosciuto come oggetto degno di grande interesse culturale e storico.


Altro oggetto particolare ed anche un po’ misterioso è il cosiddetto Globo di Matelica. Si tratta di un modello di orologio solare costituito da una sfera di marmo bianco del diametro di 29,6 cm, con incisioni. Il globo, datato I secolo dC, è diviso in due emisferi da una linea, una sorta di equatore, mentre sulla sommità ci sono tre cerchi concentrici di vario diametro, intersecati da un arco di cerchio. Si leggono inoltre delle lettere dell’antico alfabeto greco che contrassegnano 13 fori. Scoperto nel 1985 durante i lavori di ristrutturazione del Palazzo Pretorio di Matelica, vicino a Macerata, ora è al Museo Civico Archeologico della città.


Il Globo celeste della Collezione Kugel si trova a Parigi. È in argento e su di esso sono raffigurate le costellazioni secondo la tradizione iconografica di Igino. Datato I secolo aC è tra le più antiche raffigurazioni della sfera celeste che possediamo ma non è l’unico, ci sono infatti numerosi globi di questo genere, alcuni dei quali anche provvisti di sofisticati meccanismi in grado di farli ruotare sul loro asse riproducendo l’apparente movimento del cielo. Tra i globi meccanici, realizzati tra il cinquecento ed il seicento, citiamo quello di Eberhard Baldewein (sempre della collezione Kugel) o quello di Hans Christoph Schissler il Giovane che poggia sulle spalle di un Atlante in bronzo.

Il Vaso Vescovali è del 1200 dC circa e proviene da Khorasan, che nel moderno Afganistan è diventata Herat. Il suo nome deriva dalla famiglia a cui apparteneva prima di entrare in possesso del British Museum di Londra. Si tratta di una coppa con coperchio, realizzata in bronzo con alta componente di stagno, per evitare l’ossidazione velenosa, e decorata con complesse immagini astrologiche. Dodici tondi sulla coppa contengono ciascuno la personificazione di un pianeta con i Segni zodiacali che rappresentano rispettivamente il suo domicilio diurno e notturno. Otto tondi sul coperchio contengono le immagini personificate dei pianeti.


Passiamo ora agli oggetti del nostro tempo e cominciamo con le serie di francobolli. Hanno emesso francobolli a tema zodiacale San Marino, Francia, Spagna, Liectenstein, Polonia, Romania, Bulgaria, Russia, Mongolia, Turchia, Emirati Arabi, Sri Lanka, Maldive, Cina, Burundi… Alcuni di questi francobolli rappresentano lo Zodiaco nel suo insieme, altri invece sono elementi di una serie di 12 ognuno dedicato ad uno specifico Segno. Curiosamente alcuni Stati orientali oltre a serie con lo Zodiaco cinese hanno emesso anche francobolli con il Western Zodiac.

Un altro oggetto da collezionisti sono le bustine di zucchero a tema astrologico. Ogni tanto capita di trovarne nei bar, non solo in Italia, anche in giro per l’Europa. A volte oltre all’immagine c’è anche un breve ritratto dei nativi del Segno.

Anni fa un noto marchio di creme per la pelle aveva proposto una serie di scatoline con i Segni dello Zodiaco. Spesso anche caramelle, dolcetti, bastoncini d’incenso, saponette, ecc. vengono confezionati con involucri astrologici.

Molti sono anche i capi e gli accessori d’abbigliamento che riportano i simboli dello Zodiaco: T-shirt, camicie, foulard, sciarpe, borse e portafogli sono considerati regali graditi, soprattutto per i compleanni. Per non parlare dell’oreficeria e della bigiotteria varia: bracciali, ciondoli, orologi, portachiavi dalle forme più o meno originali ammiccano dalle vetrine o sui banchetti del mercato.

Dato che molti artisti si sono ispirati allo Zodiaco possiamo reperire anche quadri, riproduzioni e poster che ripropongono i dodici Segni. E per finire ricordiamo i tanti oggetti per la casa: calendari, tazze, bicchieri, piatti, cuscini, tende e chi più ne ha più ne metta, sono davvero tantissime le cose che portano lo Zodiaco e quindi il cielo nelle nostre stanze.


Previsioni per il mese


Vergine: Vento favorevole: Buon compleanno e buon cammino! Un buon inizio ti consente di attuare verifiche, cambiamenti e progetti nelle situazioni a cui tieni.

Bilancia: Piacevole atmosfera: Un bel regalo di fine estate questo periodo sereno e pieno di occasioni da vivere pienamente.

Scorpione: Sospiro di sollievo: Basta con le introspezioni e i nodi da sciogliere ora l’orizzonte si fa chiaro e puoi giocare con la tua creatività. Qualche nuvoletta potrebbe arrivare nel campo dei sentimenti e dei rapporti con gli altri.

Sagittario: Sull’altalena: Sia gli avvenimenti esterni che il tuo umore sono soggetti a cambiamenti anche improvvisi. Situazioni favorevoli e sfavorevoli si alterneranno indipendentemente dalla tua volontà.

Capricorno: Nuovi progetti: Un periodo ricco di occasioni, possibilità e prospettive per il futuro immediato ed anche più lontano.

Acquario: Mente lucida: Potresti incontrare dei contrattempi o delle incomprensioni con le persone che frequenti ma puoi risolverle senza difficoltà grazie alla tua intelligenza e alla lucidità che hai in questo momento.

Pesci: Amletici dubbi: Tanta voglia di fare ma i risultati tardano a venire, quello che cominci incontra difficoltà a svilupparsi e questo crea insicurezze e dubbi dentro di te. Niente paura è un momento passeggero.

Ariete: Allegra confusione: Si affacciano tante opportunità nuove da cogliere al volo e talvolta generano anche un po’ di scompiglio. Cosa conviene scegliere? Cosa è meglio scartare?

Toro: Volo d’uccelli: Un grande senso di libertà e di voglia di esprimere la tua vena creativa caratterizza questo periodo. Qualche tensione nei rapporti con gli altri non intaccherà comunque ciò che senti dentro di te.

Gemelli: Tempo incerto: Un po’ di nervosismo perché non senti la fortuna dalla tua parte. In fin dei conti però concentrandoti sulle cose a cui tieni davvero riuscirai a raggiungere i tuoi obiettivi.

Cancro: Prepararsi a partire: Questo mese somiglierà al momento in cui si devono fare i bagagli per la partenza: idee, proposte, opportunità si affacciano pronte a diventare realtà in un domani che si sta avvicinando.

Leone: Sole splendente: Cielo senza nuvole, puoi stare contento! Cerca solo di non “allargarti” troppo ed esagerare con le pretese.


Un personaggio della Vergine: Léon Foucault

Possano quegli uomini che sono animati dal vero spirito scientifico smettere di credere che essi sono tenuti a prendere in considerazione solo i soggetti di pubblica utilità; perché, non bisogna nasconderlo, il campo delle applicazioni, così ricco e fertile oggi non richiede molto tempo per essere rovinato dalla sterilità se esso smette di essere fecondato e ravvivato dalla luce benefica che dalla ricerca teorica si irradia e si riversa incessantemente su di esso.


Il nome di Léon Foucault è legato al famoso esperimento del pendolo, che nel 1825 venne presentato a Parigi, prima all’Osservatorio Astronomico e poi al Pantheon, a dimostrazione della rotazione della Terra sul suo asse. Ma questo scienziato eclettico che amava il cielo sconfinato tanto quanto il mondo del microscopio ci ha regalato numerose invenzioni che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana. È l’ospite di questo mese in rappresentanza del Segno della Vergine, di cui incarna in modo evidente alcuni tratti peculiari quali l’amore per la precisione (Dobbiamo soprattutto essere precisi, ed è un obbligo che abbiamo intenzione di adempiere scrupolosamente) e per la chiarezza (Per contribuire al progresso della scienza bisogna a volte non disdegnare di intraprendere verifiche semplici), il suo atteggiamento solitario, la sua gentilezza, la sua prudenza, la sua costante ricerca della verità e il suo amore per la scienza che può essere definito spirituale.

Jean Bernard Léon Foucault nasce il 18 settembre 1819 a Parigi. Suo padre, un editore, a causa della sua salute precaria si ritira dalla sua attività e si trasferisce con tutta la famiglia a Nantes. E a Nantes morirà prima che Lèon compia dieci anni. Léon e la madre tornano allora a vivere a Parigi, nella casa di rue de Vangirard sul cui muro si può vedere tutt’ora una targa commemorativa. Il piccolo Léon, come suo padre, è piuttosto fragile fisicamente. Vede poco da un occhio e questo lo rende impacciato nei movimenti e poco sicuro di se stesso. Ha un carattere mite, timido e solitario. A scuola non eccelle, anzi i suoi insegnati del Collège Stanislas lo descrivono come pigro e lento nel consegnare in tempo i suoi lavori, tanto che la madre decide di farlo studiare a casa, con un insegnante privato. Gli studi non lo appassionano ma mostra genialità in altri campi, come nel costruire complessi giocattoli meccanici, sorprendenti per precisione e funzionamento. L’abilità delle sue mani suggerisce alla madre che sarebbe potuto diventare un ottimo chirurgo, così Léon, conseguito il diploma di scuola superiore, nel 1839 si iscrive alla facoltà di Medicina che in un primo tempo lo appassiona e dove consegue buoni risultati. Deve però abbandonare perché si rende conto di non essere adatto alla professione medica dato che non sopporta la vista del sangue. Uno dei suoi professori, Alfred Donné, riconoscendo però il talento di Lèon, decide di farlo suo assistente, coinvolgendolo nelle sue ricerche sull'anatomia microscopica. Lèon che intanto aveva conosciuto L.J.K. Daguerre e partecipato ai suoi esperimenti fotografici, grazie a Hyppolite Fizeau, uno dei pochi amici incontrati al liceo, utilizzerà nel campo della medicina quanto ha imparato e metterà a punto un metodo per scattare fotografie attraverso un microscopio, inventando una potente sorgente di luce elettrica che consente di illuminare bene gli oggetti da fotografare. Nel 1845 Foucault e Donné pubblicano il Cours de microscopie con ben 80 fotografie di oggetti al microscopio. Quello stesso anno Donné che era l'editore scientifico del Journal des Débats si ritira dal suo incarico e nomina Léon suo successore. Intanto il fisico e astronomo Jean Arago, che ha letto il libro pubblicato da Foucault e Donné, propone a Foucault e Fizeau di provare a fotografare il sole: ed è grazie a loro che si può ammirare la prima foto del Sole, con tanto di macchie solari in evidenza.


Entusiasta del risultato Arago pensa di suggerire altri esperimenti per l'Accademia delle Scienze, ad esempio la misurazione della velocità della luce in acqua. Questo esperimento dell'aprile del 1850 porta a dimostrare che la luce, intesa come fenomeno ondulatorio, viaggia più lentamente in acqua che in aria. A questo punto nasce in Léon una nuova idea, quella dell’esperimento che lo renderà famoso: progettare un pendolo con un supporto che gli permetta di muoversi liberamente in qualsiasi direzione senza alcuna resistenza, in modo che, una volta messo in moto, possa mantenere il suo piano di oscillazione nello spazio evidenziando la rotazione di un piano sottostante, ovvero la rotazione della Terra. Riesce a costruirlo nel seminterrato di casa sua nel gennaio 1851. E l’esperimento riesce. Léon parla ad Arago del successo ottenuto e questi gli propone di ripeterlo nell’Osservatorio di Parigi. Viene inviato un biglietto agli scienziati di Parigi per il 3 febbraio 1851: Siete invitati a venire a vedere la Rotazione della Terra, domani, dalle tre alle cinque, presso la Sala Meridiana dell'Osservatorio di Parigi.

Il pendolo è costituito da una sfera di circa 28 chili collegata alla cupola da un filo lungo 67 metri. La sfera termina in basso con una punta che ha lo scopo di tracciare, ad ogni oscillazione, un segno su un piano sottostante. Messo in moto si può notare che la punta non passa sempre sulla stessa linea e i segni cha lascia dimostrano una rotazione del piano e quindi della Terra. La rotazione è visibile a qualsiasi latitudine terrestre tranne che all’equatore e avviene in senso antiorario nell’emisfero australe e in senso orario nell’emisfero boreale.

La manifestazione è un successo, l’esperimento sarà ripetuto al Pantheon e successivamente in altre città in Europa e in America, verrà relazionato da Binet all'Accademia delle Scienze di Parigi e il mese successivo da Plana all'Accademia delle Scienze di Torino.

Questa è la descrizione dell’evento fatta dallo stesso Léon: Il fenomeno si sviluppa con calma, ma è visibile, inarrestabile. Lo si sente e lo si vede nascere e crescere costantemente, e non è nel suo proprio potere accelerare o rallentare. Qualsiasi persona, portata alla presenza di questo fatto, si ferma per qualche istante e rimane pensierosa e in silenzio; poi in generale lascia, portando con sé per sempre un più nitido, più acuto senso del nostro incessante movimento attraverso lo spazio.

Per dimostrare in altro modo la rotazione della Terra, Léon mette a punto anche il giroscopio. Si tratta di una specie di trottola formata da un disco massiccio attraversato da un puntale metallico che ne costituisce anche l’asse di rotazione. Fatto ruotare velocemente si oppone ad ogni tentativo di cambiare l’orientamento del suo asse. Un osservatore terrestre vedrà l’asse del giroscopio, che punta sempre nella stessa direzione rispetto alle stelle fisse, compiere una rotazione completa ogni 24 ore, dimostrando la rotazione del nostro pianeta.


Il giroscopio a quei tempi non sembra avere grosse implicazioni oltre a quella dimostrativa, ma attualmente è diventato fondamentale per navi, aerei, telescopi spaziali, smartphone, ecc. Dotato di un motore che mantenga inalterata la velocità di rotazione permette di percepire le variazioni di inclinazione e correggere la posizione del mezzo o dell’oggetto su cui è montato.

Torniamo al 1851, anno fondamentale per la vita di Lèon. Oltre ad essere l’anno dell’esperimento del pendolo è anche l’anno del colpo di stato di Luigi Napoleone Bonaparte, che l’anno dopo diventerà Napoleone III. Nonostante i successi dei suoi esperimenti, Lèon non gode di molta stima da parte della comunità scientifica francese che lo snobba a causa della sua formazione non accademica. Napoleone III invece attua una politica di sostegno alla scienza in generale e a Foucault in particolare, inventando per lui il titolo di Attachè dell’Osservatorio Imperiale (nuovo nome dell’Osservatorio di Parigi). E per l’Osservatorio Foucault creerà eccellenti telescopi ed altri macchinari innovativi. Nel 1860 accompagna in Spagna Le Verrier il direttore dell’Osservatorio, per osservare e fotografare l'eclisse del 18 luglio. Questo gli porterà molti onori e nomine prestigiose in Europa.

Nel 1867 cominciano a farsi sentire i segni della malattia progressiva che in poco tempo gli fa perdere l’uso della parola e delle gambe. Lèon, paralizzato nel suo letto non dimentica il suo amore per lo spazio immenso e fa posizionare uno specchio di sua invenzione in modo da poter comunque vedere la volta del cielo e osservare le stelle. Muore nella sua casa di Parigi l'11 febbraio del 1868 e il suo corpo viene sepolto nel cimitero di Montmartre.

Il suo nome è tra i 72 che sono incisi sulla Tour Eiffel ed è ricordato da un cratere lunare e dall’asteroide n. 5668, chiamato appunto Foucault.

Il 18 settembre 2013, in occasione del suo 194° compleanno Google gli ha dedicato un doodle:

www.google.com/doodles/leon-foucaults-194th-birthday





AGOSTO 2015

Luoghi astrologici: in giro per il mondo


Dendera (Egitto): Dendera si trova su un’ansa del Nilo, fra Karnak e Abidos. Qui sorge il tempio di Hator e, al suo interno, sul soffitto della cappella dedicata a Osiride, si può ammirare la copia del famoso Zodiaco di Dendera. Con un effetto trompe l’oeil il soffitto sembra aprirsi sulla volta celeste in cui si vedono le costellazioni. L’originale, scoperto da Napoleone durante la campagna in Egitto del 1798, fu staccato dalla sua sede e spedito in Francia nel !820. Attualmente si trova al Louvre di Parigi. Si tratta di un bassorilievo scolpito su una lastra di arenaria in cui compaiono, oltre alle dodici costellazioni dello Zodiaco anche i pianeti e i trentasei decani che simboleggiano i 360 giorni dell’anno egizio. La volta del cielo è rappresentata come un disco sorretto da quattro donne. I Segni zodiacali sono facilmente riconoscibili perché rappresentati con simboli analoghi a quelli che vengono usati oggi. Lo Zodiaco di Dendera al tempo di Napoleone, e poi durante la Restaurazione, fu al centro di molte controversie, sia per la sua datazione sia per il suo significato. Alcuni lo definivano di epoca romana, per altri era invece molto più antico, anche se restaurato più volte in tempi più recenti, e rivelava la presenza di culture e conoscenze profonde precedenti alle epoche storiche documentate.


Louisville (Kentucky- USA): Louisville si estende sulla sponda Sud del fiume Ohio. Uno degli alberghi più eleganti della città è il Seelbach Hotel aperto dal 1905. Si dice che F. Scott Fitzgerald si ispirò proprio al Seelbach Hotel per l’ambientazione del Grande Gatsby. Tra i tanti decori che arricchiscono questo Hotel troviamo un orologio zodiacale.


Washington, D.C. (USA): La Biblioteca del Congresso (Thomas Jefferson Building at the Library of Congress) è aperta al pubblico dal 1897. È stata realizzata senza badare a spese con l’intento di farne un simbolo del contributo americano alla scienza e alla cultura del mondo. Le opere di quasi cinquanta pittori e scultori la rendono preziosa, oltre alle decorazioni e ai materiali di prim’ordine con cui è stata costruita. Sul pavimento in marmo della Sala Grande possiamo vedere una serie di intarsi in ottone. Al centro troviamo il sole e lungo il perimetro dodici rettangoli con i Segni dello Zodiaco alternati ad altri motivi ornamentali.


Porto Alegre (Brasile): Palacio Piratini è la sede ufficiale del Potere Esecutivo dello Stato del Rio Grande del Sud. Si trova nel centro storico di Porto Alegre ed è considerato parte del Patrimonio Storico e Artistico Nazionale. I suoi grandi saloni, le colonne e gli scaloni sono in stile neoclassico. Proprio sulla ringhiera dello scalone principale, nella hall del palazzo, una sfera ornamentale riporta i simboli zodiacali.


Paraibuna (Brasile): Paraibuna è un piccolo comune dello Stato di San Paolo in Brasile. La sua Igreja Matriz è caratteristica per la facciata ricoperta di mattonelle con disegni azzurri. Fu costruita alla fine dell’ottocento sopra una chiesa preesistente e riaperta nel 1886. È particolare che sulla sua torre spicchi un l’orologio astrologico.


Mtskheta (Georgia): Mtskheta è una delle città più antiche della Georgia fu capitale prima di Tbilisi. La Cattedrale Sveti-Tskhoveli (Pilastro vivente), è stata costruita nell’XI secolo sopra una chiesetta più antica e conservandone i resti al suo interno. Sotto la Cattedrale, che attualmente è sede arcivescovile, ci sarebbe il lenzuolo che avvolse il Cristo (a quanto pare ce ne sono molti in giro…). All’interno della Sveti-Tskhoveli si può ammirare un affresco del XIII secolo con lo Zodiaco.


Jaffa (Israele): Jaffa è una città millenaria che sorge sul mare proprio vicino a Tel Aviv. Suggestiva è la sua parte vecchia, con le sue case di pietra di architettura ottomana, che attualmente sono caratterizzate dalla presenza di mattonelle di ceramica, poste a lato della porta d’ingresso delle abitazioni, ognuna delle quali riporta, oltre al numero civico, un segno dello Zodiaco.


Ogni stradina interna risulta così contraddistinta da uno dei dodici Segni astrologici. E questo già basterebbe a fare di Jaffa un “luogo astrologico” ma la conferma di questo legame con lo Zodiaco lo ritroviamo sul Wishes Bridge e nella piazza centrale della città. Sulla balaustra del famoso ponte di legno che collega Peak Parco con Kdumim Square, ci sono le raffigurazioni in bronzo dei dodici segni astrologici, opere di Esther Shlomo e Freddy Fabian, e, all’ingresso del ponte, c’è un mosaico che rappresenta lo Zodiaco, creato da Varda Ghivoly e Ilan Gelber. Si dice che chiunque si trovi sul ponte e tocchi il bassorilievo del suo Segno zodiacale guardando il mare farà avverare un suo desiderio. Nella piazza centrale troviamo invece una fontana realizzata in granito bianco che rappresenta l’intero Zodiaco.


Bēt Alfa (Israele): A Bēt Alfa, villaggio a 60 km da Haifa, nel 1929 è stata trovata una sinagoga della fine del V sec., con il pavimento coperto da un grande mosaico che sembra un tappeto orientale rettangolare, con bordi decorativi e figure centrali. Proprio nel mezzo del mosaico, tra soggetti tipicamente ebraici come l’Arca dell’alleanza e il Sacrificio di Isacco, troviamo un’inconsueta rappresentazione dello Zodiaco inserito in un quadrato. La ruota dello Zodiaco con i suoi dodici Segni ha proprio al centro l’immagine di un carro trainato da cavalli guidato dal Sole. Forse una rappresentazione del mitico Fetonte? Ai quattro angoli del quadrato in cui è inserito lo Zodiaco ci sono quatto figure che rappresenterebbero le stagioni.



Jantar Mantar (India): Jantar Mantar, il cui nome significa strumenti e formule, è il più famoso dei complessi di costruzioni astronomiche fatte erigere dal maharaja Jai Singh II. Costruito tra il 1727 e il 1734 si trova a Jaipur, la città rosa del Rajastan. Come Uraniborg, la "città osservatorio" progettata dall’astronomo e astrologo danese Tico Brahe, Jantar Mantar è stato costruito sul modello dell’Osservatorio di Samarcanda, voluto nel XV secolo da Mirza Ulugh, nipote di Tamerlano. Attualmente è riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. L'Osservatorio, è formato da circa quindici strumenti capaci di misurare il tempo, di calcolare il movimento dei pianeti, nonché quello della Terra rispetto agli altri pianeti, e perfino di prevedere le eclissi di sole o di luna. Gli strumenti, realizzati in marmo e in pietre locali, anche grazie alle loro grandi dimensioni, consentono una misurazione molto precisa. Tra questi il Rashivalaya Antra è composto a sua volta da 12 pezzi ognuno dei quali raffigura un segno zodiacale. Si tratta di particolari meridiane orientate in modo da calcolare il tempo non con riferimento al Sole ma alle stelle lontane (tempo siderale). Il Rashivalaya Antra è usato tutt’oggi dalla popolazione locale per redigere l’oroscopo in occasione dei matrimoni. Per i turisti è quasi obbligatorio farsi fotografare accanto all’immagine del proprio Segno e le guide locali raccomandano di ridere molto quando ci si trova lì, perché questo sarà di buon auspicio in tutti i campi della propria vita.


Tianjin (Cina) La città di Tianjin è a soli 30 minuti di treno da Pechino. È costruita sulle anse del fiume Haihe e la sua pianta è molto irregolare con strade tutte curve e intricate. Il suo nome deriva da quello dato alla città durante la dinastia Ming, Tianjin wei cioè Capitaneria del guado celeste, per l’importanza del suo porto commerciale. Nell’ottocento divenne insediamento europeo e a Sud della città vecchia vennero costruiti i nuovi quartieri. Tianjin mantiene ancora oggi questa doppia anima dal punto di vista architettonico. Non lontano dalla Stazione ferroviaria possiamo ammirare il Century Clock, un enorme orologio, alto circa 40 metri, contornato dai simboli zodiacali in bronzo, che sembra dare il benvenuto a chi arriva in città.


Previsioni per il mese
 

Leone: Vento d’estate: Anche questo mese le stelle ti sorridono e ti regalano un periodo ricco e felice. Buon compleanno!

Vergine: Tranquillità e creatività: Emerge l’aspetto ironico e più leggero della Vergine. Ti piacerà trovare nuovi spunti per ideare nuove opportunità nelle situazioni che vivi.

Bilancia: In buona compagnia: Godetevi le vacanze e la compagnia degli amici e non date troppa importanza ai momenti di aggressività che possono serpeggiare.

Scorpione: Nodi da sciogliere: Ci sono situazioni da risolvere ma troverai elementi favorevoli che ti aiuteranno sia intorno a te che dentro di te.

Sagittario: Corsa libera: Anche se qualche preoccupazione ogni tanto si farà strada sostanzialmente avrai la possibilità di dedicarti alle cose che più ti piacciono e ti fanno felice.

Capricorno: Immaginare e costruire: Hai voglia di realizzare progetti che portino benessere a te e a quanti ti stanno intorno.

Acquario: Divertimento e relax: Qualche calo di energia può essere curato vivendo situazioni rilassanti e divertenti. Approfitta delle vacanze.

Pesci: Tutto passa: È un periodo un po’ bizzarro, con imprevisti anche strampalati. Non prendertela più di tanto e mantieni la calma.

Ariete: Calore e passione: Una bella estate tutta da godere, con tutto l’entusiasmo e la baldanza che ti caratterizzano.

Toro: Un po’ di pazienza: Un po’ irrequieto, un po’ impaziente, vorresti che le cose procedessero senza intoppi e invece trovi sovente motivo di sbuffare o alzare la voce.

Gemelli: Prendetevela comoda: Le stelle non sono sfavorevoli ma da parte tua manca l’ottimismo e a volte trovi che le cose non ingranino come un meccanismo ben oliato.

Cancro: Respirare all’aria aperta: Guardati intorno, coltiva le amicizie. L’estate ti aiuta ad aprirti di più verso il mondo.


Un personaggio del Leone: Jules Laforgue

Jules Laforgue è un poeta simbolista, non fra i più noti, nonostante la critica gli riconosca di essere un iniziatore e di aver avuto una grandissima influenza sui suoi successori sia dal punto di vista dello stile sia per quanto riguarda la modernità dei contenuti e la modalità di approccio a temi di grande respiro.


Considerato uno degli inventori del verso libero, capace anche di coniare nuove parole, traduttore di Foglie d'erba di Walt Whitman, Jules è comunque diverso dai poeti del suo tempo e anche da quelli che da lui trassero ispirazione. Il suo stile è meno classico, molto più immediato ma soprattutto sono straordinari i temi delle sue poesie, in cui propone gli interrogativi di tutti gli esseri che si trovano a vivere in questo mondo e li pone in modo diretto, nudo, ad un tempo sconvolgente e coinvolgente. Colpisce la modernità dei suoi scritti e la vastità del suo orizzonte, quando si spinge a sognare di umanità sorelle affacciate allo stesso cielo stellato.

In Le Sanglot de la Terre, Laforgue si esprime come poeta cosmico e parla dello stupore davanti all’immensità, dello smarrimento davanti alla scoperta del grande macchinario che sorregge il mondo, della morte, realtà a cui si rapporta in modo spregiudicato, disincantato e curioso.


Morire! Non essere più niente! Tornare nel silenzio!
aver giudicato i Cieli e andarsene senza rumore!
per sempre! senza sapere! tutto è allora così folle!
Ma allora chi ha estratto l'universo dalla notte?



Oppure, rivolgendosi ad un teschio:

Fratello! - Dove hai vissuto? In quale secolo? Come?
Che ha vissuto il cervello che era in questa scatola?
L’infinito? La follia? O il pensiero limitato
Che ci fa passare e morire senza alcuno stupore?


Jules Laforgue, ospite di questa puntata come rappresentante del Leone, ci permette di focalizzare uno degli argomenti di base legati a questo Segno, il legame con il passato. Laforgue lo interpreta in modo del tutto particolare, avvertendone l’ipoteca che pesa sul suo tempo, rammaricandosi di essere nato troppo presto, destinato a non vedere la realizzazione della sua speranza cosmica.
 

Quando penso al passato, quando penso alla storia,
All’immenso ossario dei secoli inghiottiti,
Oh! Mi sento gonfio di una tristezza nera
E odio la felicità, perché non posso più credere
Ai giorni riparatori dei paradisi futuri!


Laforgue inoltre sembra quasi essere un “viaggiatore del tempo” per la modernità del suo linguaggio. Sembra quasi partecipi ai dibattiti attuali sulla natura effettiva dell’universo, sulla possibilità che sia bidimensionale come uno schermo, nonostante a noi sembri normale la profondità di campo…
 

Infinito, da dove esci? Perché i nostri meravigliosi sensi

Sono attratti da quanto va oltre la realtà data,

Credono a specchi più felici del Verbo,

E si uccidono? Infinito, mostra un po’ le carte!

E ancora: Sì, questo mondo è piatto, e quanto all’altro, frottole.



Jules Laforgue nasce il 16 agosto 1860 a Montevideo, in Uruguay, secondogenito di una famiglia di undici figli. Il padre Charles-Benoît Laforgue, un dur par timidité, è prima insegnante e poi impiegato in banca, la madre

Pauline Lacollay, si occupa della casa e dei suoi numerosi bambini. In seguito la famiglia si trasferisce in Europa stabilendosi prima a Tarbes, nei Pirenei, e poi a Parigi. Jules frequenta il liceo a Tarbes ma non riesce a conseguire il diploma, uno dei tanti studenti geniali che ricevono pochi riconoscimenti nella scuola. Continua gli studi per conto suo, seguendo i suoi interessi che spaziano dalla biologia, alla filosofia, all’arte. A Parigi Jules visita spesso i musei, legge i grandi autori francesi, frequenta i caffè e i circoli letterari come Les Hydropathes dove nasce il movimento simbolista. Stringe amicizia con diversi intellettuali ed artisti come il poeta Gustave Kahn, l’editore Charles Henry, lo scrittore Paul Bourget, editore della rivista La vie moderne e soprattutto il critico d’arte Charles Ephrussi, futuro direttore della Gazette des Beaux-Arts, di cui diventa segretario.

La Statua di Jules Laforgue ai Jardin Mssey a Tarbes
La Statua di Jules Laforgue al Jardin Mssey a Tarbes

Si appassiona alla pittura degli impressionisti che commenta con queste parole: l’impressionista vede la luce bagnare ogni cosa non con un morto biancore ma piuttosto con un migliaio di palpitanti colori contrastanti, dalla ricca composizione prismatica… l’impressionista osserva e riproduce la natura com’è: cioè interamente nel vibrare dei suoi colori. Ed è a Parigi che comincia a scrivere Le sanglot de la terre, la sua prima raccolta di poesie, alcune delle quali saranno pubblicate sulla Gazette des Beaux Arts, suscitando non poco stupore.

Nel 1881 muore il padre di Jules, la madre era morta di parto nel 1877, e Jules si trova nella difficile condizione di dover mantenere, insieme alla sorella più grande, una famiglia molto numerosa. Per fortuna, grazie ad Ephrussi, troverà lavoro come lettore francese dell’impe­ratrice tedesca Augusta de Saxe-Weimar-Eisenach. Con lei avrà modo di migliorare la sua condizione economica, viaggiare per tutta l’Europa e continuare a scrivere. In Germania legge Hartmann, Hegel, Spinoza, e comincia a studiare musica. Nel 1885 pubblica Les complaintes e l'anno dopo L'imitation de notre-dame de la lune. Si cimenterà anche con la narrativa e il teatro scrivendo ad esempio Pierrot fumista, Amleto, Salomè.

Nel 1886 conosce Leah Lee un’insegnante d’inglese sua coetanea. Nel settembre dello stesso anno lascia il suo impiego di lettore e nel gennaio 1887 si sposa a Londra con Leah e poi con lei torna a vivere a Parigi. La loro storia dura però poco tempo: il 20 agosto 1887, a soli ventisette anni, Jules muore di tisi e in completa povertà, seguito poco tempo dopo dalla giovane moglie che ha contratto la stessa malattia.

È sepolto nel cimitero parigino di Bagneux.

Eppure sembra di vederlo affacciato al cielo sopra i tetti di Parigi a guardare le stelle, a sognare di mondi lontani, grappoli d’astri d’oro che vanno mescolando intrecciati il loro turbinio…





LUGLIO 2015

Luoghi astrologici: gironzolando per l’Europa

Per chi sogna di partire ecco pronto un itinerario astrologico che porta in giro per l’Europa alla ricerca dello Zodiaco, simbolo antico e sempre presente nell’immaginario collettivo. Sono nove tappe collegate da un filo sottile, sotto il grande cielo estivo.
 


La Valletta (Malta): Sulla facciata del casinò, un grande quadrante solare, è decorato con i Segni Zodiacali. Il disegno a forma di otto visibile sul quadrante è invece l’analemma, dato dalle diverse posizioni del sole, registrate nello stesso tempo e dallo stesso luogo nel corso di un anno solare.
 

Isole Canarie (Spagna): Nell’antica città di Santa Cruz de la Palma, la porta d’ingresso di un’abitazione è impreziosita da formelle di legno rappresentanti i Segni dello Zodiaco.
 

Barcellona (Spagna): Gracia è il quartiere caro agli artisti e ai bohemien e la Plaça del Sol è il suo cuore: piena di caffé con terrazza è il luogo degli incontri, dove la gente si dà appuntamento, la sera, per un drink e per divertirsi. Proprio in Plaça del Sol si può ammirare l’Astrolabi, una scultura di Joaquim Camps, che raffigura un quadrante solare contornato dai dodici Segni.
 


Tolosa (Francia): Al centro della pavimentazione di Place du Capitale troviamo l’emblema della Regione Midi-Pirénées, la Croix de Languedoc, creata dall’artista Raymond Moretti. La grande croce occitana misura 18 metri di larghezza ed è stata realizzata in bronzo. L’allestimento è del 1995. Nei dodici cerchi posizionati alle estremità dei quattro bracci troviamo i dodici Segni Zodiacali.
 

Parigi (Francia): La Fontana delle Quatre parties du Monde (che ci verrebbe da tradurre come Quattro Direzioni) si trova in piazza Camille Julian, nel giardino Marco Polo non lontano dai Jardens du Luxembourg. Voluta dal Barone Haussmann fu istallata nel 1874. È in bronzo e sul globo sorretto dalle statue si vede la cintura dello Zodiaco.
 

Cardiff (UK): La Torre dell’orologio è uno dei punti più riconoscibili della capitale gallese. È parte del complesso del Castell Caerdydd, costruzione iniziata nel 55 d.C., come forte romano che in seguito divenne residenza normanna e poi proprietà di varie famiglie nobili. Attualmente è della città di Cardiff. La Torre, costruita a metà dell’Ottocento, attira l’attenzione per le statue policrome, alte circa due metri e settanta centimetri, che la impreziosiscono. 



In senso orario troviamo successivamente la Luna, Mercurio, Venere, il Sole, Marte, Giove e Saturno. Le statue comprendono anche le figure dei Segni zodiacali governati dal pianeta rappresentato, ad esempio Giove, tiene in mano la statuetta del Sagittario, mentre i Pesci sono sul basamento, Venere ha il Toro sul basamento e la Bilancia disegnata sulla veste e così via. Scolpite nella pietra da Thomas Nicholls nel 1869 e colorate nel 1873, nel corso degli anni sono state ridipinte più volte per mantenerne sempre la vivacità dei colori. L'ultimo restauro, iniziato nel 2004 e terminato nel 2008, è stato particolarmente accurato e, dopo una ricerca effettuata al microscopio sugli strati di colore sovrapposti nel corso degli anni, le ha riportate all’effetto originario, riproducendone le tecniche decorative, compresa l’applicazione di foglie d’oro.


Greenwich (UK): In Blackheat Avenue, al Royal Observatory, l’Astronomia è rappresentata da una donna che tiene in mano il Sole e la Luna, con alle spalle quattro Segni dello Zodiaco, per la precisione i Segni Fissi: Acquario, Scorpione, Leone e Toro.
 

Berlino (Germania): Nel quartiere di Charlottenburg, nel Ku’damm, il viale da passeggio più amato di Berlino, troviamo lo Zodiac bear, un orso azzurro sulla cui “pelliccia” sono dipinti i Segni dello Zodiaco.
 

Innsbruck (Austria): Nel centro della città, nei pressi dell’Università, sulla facciata di un palazzo troviamo raffigurato una sorta di grande Albero di Maggio, decorato con i Segni Zodiacali.


Buon viaggio a tutti i vagabondi dello Zodiaco, sia a quelli che si sposteranno in giro per l’Europa sia a quelli che lo faranno nella loro fantasia.


Previsioni per il mese
 

Cancro: Cocktail energetico: Buon compleanno Cancro, con un cielo promettente! Se ne va la stanchezza, i tuoi occhi guardano il mondo con rinnovata speranza e buonumore e qualche problemino pratico si risolve davvero.

Leone: Ottimo e abbondante: Un cielo molto favorevole promette un periodo da godere pienamente in tutte le situazioni che si presentano.

Vergine: Una calda estate: Vitalità e fiducia ti sostengono e promettono un bell’inizio per questa estate, in cui potrai pensare non solo alle ferie ma anche a progettare e inventare nuove cose.

Bilancia: Occhi sorridenti: Qualunque cosa accada la tua dolcezza ed il tuo innato senso di armonia sapranno portarti alle soluzioni migliori.

Scorpione: Alterne vicende: Qualcosa andrà a gonfie vele, qualcosa stenterà addirittura a partire. Non prendertela più di tanto, le soluzioni arriveranno in seguito.

Sagittario: Ottimismo contagioso: Sostenuto dalle stelle amiche puoi goderti la tua voglia di correre, inventare, fare e non fare.

Capricorno: La forza della ragione: Sembra superfluo consigliare ponderazione al Segno più saggio dello Zodiaco, ma questo mese sarà proprio la tua dote di fondo ad aiutarti in ogni situazione.

Acquario: Ci vuole una vacanza: Risolvi le questioni in sospeso a inizio mese e poi rilassati perché non è il momento per iniziare nuovi progetti.

Pesci: Vento favorevole: Il periodo positivo si prolunga e non resta che augurarti che molti progetti possano prendere il via.

Ariete: Condivisione di intenti: Le stelle suggeriscono una modifica nell’atteggiamento di fondo alla testa calda dello Zodiaco. Non buttarti a testa bassa da solo nelle situazioni e impara a collaborare con gli altri.

Toro: Una riserva di buonumore: Esprimi la tua forza e la tua voglia di vivere anche quando si manifesteranno delle difficoltà. Sono solo nuvole passeggere che non possono minare i tuoi programmi.

Gemelli: Porte aperte: Continua il momento favorevole e tutto quello che metti in moto sembra destinato ad andare lontano.


Un personaggio del Cancro: Franz Kafka
 

Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto. Sdraiato nel letto sulla schiena dura come una corazza, bastava che alzasse un po' la testa per vedersi il ventre convesso, bruniccio, spartito da solchi arcuati; in cima al ventre la coperta, sul punto di scivolare per terra, si reggeva a malapena. Davanti agli occhi gli si agitavano le gambe, molto più numerose di prima, ma di una sottigliezza desolante.


«Che cosa mi è capitato?» pensò. Non stava sognando. La sua camera, una normale camera d'abitazione, anche se un po' piccola, gli appariva in luce quieta, fra le quattro ben note pareti. Sopra al tavolo, sul quale era sparpagliato un campionario di telerie svolto da un pacco (Samsa faceva il commesso viaggiatore), stava appesa un'illustrazione che aveva ritagliata qualche giorno prima da un giornale, montandola poi in una graziosa cornice dorata.
 

Così comincia la seconda parte della vita di Gregor Samsa, commesso viaggiatore, che una mattina qualsiasi si sveglia trasformato in scarafaggio. Senza nessun apparente motivo l’assurdo ha fatto irruzione nella sua normalità. Gregor Samsa è uno dei personaggi più famosi di Franz Kafka, scrittore tra i maggiori del Novecento, che ha saputo raccontare situazioni ed esperienze allucinanti con il suo stile preciso, lucido ed estremamente realistico. Le descrizioni minuziose, dettagliate, iperealistiche trasformano in simboli le persone, gli oggetti e gli ambienti di cui parla che sembrano emergere da un mondo onirico. Nelle sue opere si intrecciano e convivono il sogno notturno e il sogno diurno e proprio questo fa di lui un perfetto rappresentante del mondo interiore dei nati sotto il Segno del Cancro.


La strana statua dedicata a Franz Kafka nel 2003 per celebrare il 120° anniversario della sua nascita, si trova a Praga ed è opera dello scultore Jaroslav Rona. Alta quasi quattro metri e pesante 700 chili è situata davanti alla sinagoga spagnola. Rappresenta lo scrittore sulle spalle di un completo maschile completamente vuoto 

Franz Kafka nasce a Praga il 3 luglio del 1883. Sua madre è Julie Löwy, ebrea tedesca di famiglia agiata, suo padre è Hermann Kafka ebreo ceco, che durante l’infanzia ha conosciuto la povertà e ha conseguito un certo benessere solo in seguito, con il suo lavoro e le sue capacità. In famiglia Franz è legatissimo alle sorelline, Elli, Valli e Ottla, sopprattutto a Ottla, la più giovane, e allo zio materno Siegfried Löwy. Ha invece un rapporto difficile con il padre, molto diverso da lui per carattere e interessi. Hermann ha il carattere energico e lo spirito pratico di chi ha costruito la sua fortuna con le sue mani, mentre Franz ha l’animo sensibile degli artisti. Franz in famiglia impara il tedesco, considerata lingua più prestigiosa e solo più avanti nel tempo si accosterà alla cultura ceca. Mentre il padre vive un forte desiderio di integrazione nella società che conta, a scapito della tradizione ebraica, per Franz, essere un ebreo assimilato, comporta un senso di sradicamento, una privazione di identità culturale. Tra il 1889 e il 1901 Franz frequenta la Deutsche Knabenschule, e successivamente il ginnasio cittadino. Fin dagli anni del liceo coltiva l'interesse per lo scrivere. Nel 1902 comincia gli studi letterari a Monaco di Baviera ma li interrompe un paio di mesi dopo ritornando a Praga per frequentare la facoltà di Giurisprudenza, dove si laurea nel 1906. Nel 1907 comincia a lavorare presso le Assicurazioni Generali e l’anno dopo lo troviamo all’Istituto di assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro per il Regno di Boemia e qui resterà fino al 1922, quando andrà in pensione a causa della tubercolosi.

Franz ha studiato legge per assecondare la famiglia, anche se il suo vero interesse è la letteratura, quindi il suo lavoro gli sembra spesso un ostacolo al suo desiderio di scrivere, ma nonostante questo sviluppa professionalità e competenza nel suo campo, manifestando anche sincero interesse per le problematiche sociali inerenti ad esso, come le condizioni degli operai e le assicurazioni sul lavoro. Nella sua vita hanno grande importanza i rapporti di amicizia che sono per lui significativi e duraturi. Tanto i vecchi compagni di scuola quanto gli intellettuali e gli artisti di Praga sono per Franz importanti interlocutori. Tra tutti si distingue Max Brod, amico di tutta la vita, a cui consegnerà tutti i sui scritti pregandolo di distruggerli alla sua morte, compito che Max fortunatamente non rispetterà. Max ci fa conoscere l’aspetto umano di Franz, ci parla della sua gentilezza e delicatezza d’animo, della sua attenzione a quanto accade intorno, delle sue capacità introspettive e ci rivela anche un aspetto meno evidente e poco conosciuto, la sua allegria e propensione alla battuta e allo scherzo.



Gli amori di Franz sono intrecci di vita e letteratura. La prima storia importante è con Felice Bauer, di Berlino, che conosce a casa di Max Brod e con la quale vive per cinque anni un fidanzamento a distanza, fatto soprattutto di fittissima corrispondenza. Il fidanzamento si rompe nel dicembre del 1917, dopo che a Franz viene diagnosticata la tubercolosi polmonare. Nel 1919 si fidanza con Julie Wohryzeck, ma i due si lasciano dopo solo un anno. Ai primi del 1920, durante una permanenza in un sanatorio di Merano, inizia la corrispondenza con la giornalista ceca Milena Jesenská, moglie infelice di Ernst Pollak e traduttrice delle sue opere in ceco. È a lei che Franz affida, nel 1921, i propri diari. Anche questo amore è fatto di molte lettere e di pochi incontri. Con Dora Diamant ha invece una relazione vera e propria, anche se breve. I due convivono a Berlino e intendono sposarsi ma Franz muore prima che il progetto si attui. Il freddo dell’inverno berlinese e la difficile situazione economica, minano drammaticamente la salute di Franz. Max Brod lo riaccompagna a Praga ma le sue condizioni peggiorano sempre più. A causa della laringite tubercolare non riesce più a parlare e poi nemmeno più a inghiottire. Muore il 3 giugno 1924.

Dora non si rassegnerà alla sua perdita e alleverà la figlia che avrà in seguito con un altro uomo come se fosse figlia di Franz.

Le opere di Kafka sono molto significative nella letteratura del Novecento ma restano attuali anche oggi. Hanno ispirato gli Esistenzialisti, sono state interpretate in chiave psicanalitica ed anche religiosa ma nell’immediatezza della lettura colpisce il contrasto tra lo stile preciso, nitido e descrittivo e il contenuto sconvolgente, assurdo, allucinante. La quotidianità ovvia, un po’ grigia delle abitudini, raccontata con estrema dovizia di particolari, rivela essa stessa la sua assurdità tanto da far sembrare assolutamente accettabile l’incredibile che la rompe all’improvviso. E questa è un’intuizione potente e senza tempo.


Non è necessario che tu esca di casa. Rimani al tuo tavolo e ascolta. Non ascoltare neppure, aspetta soltanto. Non aspettare neppure, resta in perfetto silenzio e solitudine. Il mondo ti si offrirà per essere smascherato, non ne può fare a meno, estasiato si torcerà davanti a te.
 




GIUGNO 2015

I robot e lo Zodiaco

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, la creazione di robot sempre più perfezionati e vicini agli esseri umani è un fatto che caratterizza fortemente questo nostro tempo e implica scenari ancora non ben definibili per il futuro. I robot sono macchine complesse, elettrodomestici sofisticati, capaci di aiutare gli umani in molti lavori che richiedono forza, pazienza, attenzione, precisione… Forse però questi oggetti, riprodotti un po’ a nostra immagine e che imitano almeno in parte, per ora, le funzioni del nostro cervello, potrebbero diventare qualcosa di più di semplici automi. La fantascienza ci ha abituati a immaginare possibili risvolti in un futuro nemmeno troppo lontano, tanto che la presenza di questi fratelli di latta a volte risulta inquietante, a volte piena di speranza, altre volte ancora piena di incertezze. Che succederà infatti se o quando i robot prederanno coscienza e cominceranno a interrogarsi sul mondo che abitano e sul significato del loro esistere al di là dei compiti assegnati dai loro costruttori? E se i diversi modelli, progettati per assolvere a funzioni diverse, entrando in relazione tra loro creassero dinamiche come quelle che avvengono tra gli esseri umani? E se queste diversità che si relazionano diventassero elementi che supportano l’evoluzione?

I robot e lo Zodiaco - Gemelli - Cancro - Leone

Astromatta tenta un’ipotesi: e se le differenti tipologie di robot fossero in qualche modo rapportabili ai Segni dello Zodiaco? Cioè se esistono dodici archetipi di base, quelli che l’astrologia propone, nel fabbricare androidi si finisce per ricalcare questo progetto di base? Non abbiamo una verifica e lasciamo ai nostri lettori questo quesito aperto. Intanto però proviamo a vedere come le dodici tipologie astrologiche si pongono davanti a questo tema, cercando spunti negli autori nati sotto ogni Segno e ponendo una domanda a dodici amici che ringraziamo per essersi prestati al gioco. Ecco la domanda che abbiamo fatto: Immagina di poter scegliere tra i tanti tipi di robot che una ipotetica tecnologia futura metta a disposizione. Che tipo di robot ti piacerebbe avere?

Cominciamo dal Segno in carica in questo momento, i Gemelli e con due autori nati nell’ottocento: lo scrittore Oswald Spengler (29 maggio 1880), autore de Il tramonto dell'Occidente e l’architetto Frank Lloyd Wright (8 giugno 1867). Entrambi vedono le macchine come elementi significativi di un cambiamento profondo del mondo degli uomini. Si è sentito il demonio nella macchina, e non a torto. La macchina significa agli occhi d'un credente, il Dio detronizzato, scrive Spengler e Wright aggiunge: Se l’uomo saprà utilizzarla con spirito creativo, la macchina sarà il servo e il liberatore dell’umanità. Per i Gemelli è fondamentale il confronto con tutto ciò che è nuovo, perché hanno bisogno di dialogare per mettere in discussione ciò che è acquisito. Ed ora la parola alla prima intervistata, che ha risposto così alla nostra domanda: Mi piacerebbe un robot che mi coccolasse molto, che avesse nei miei confronti un senso di amicizia coccolosa e protettiva. Vorrei un altro me stesso con cui dialogare. Anche sincero eh! (DD)

Come personaggio del Cancro chi potrebbe essere più indicato di Alan Turing (23 giugno 1912), uno dei padri dell’intelligenza artificiale? Possono le macchine pensare? Propongo di indagare se sia possibile per le macchine avere un comportamento intelligente, scrive Turing, esponendo il suo famoso test. Le prospettive future della proposta sono enormi ma l’approccio risulta molto ravvicinato, come se il futuro fosse già qui. Ed ecco cosa ci risponde la seconda intervistata: Mhmh...mica facile così d'amblé... dipende anche dai costi. Sicuramente il più richiesto sarà un robot tuttofare domestico-riparatore di tapparelle ed altre attrezzature casalinghe, manutentore di giardini e piante (MR)

Lo scrittore Guido Morselli (15 agosto 1912), del Leone pone l’accento sulla possibilità di imparare dalle macchine e sulla possibilità di un rapporto affettuoso con questi esseri che sono un po’ più che semplici oggetti. Scrive: Affermo la necessità di un Maeterlinck e di un Fabre delle macchine, che ce ne parlino con intelligenza e con simpatia, come quelli parlavano delle termiti e delle api. Forse i tempi sono maturi perché ci attendiamo un Lafontaine o un Esopo della macchina da scrivere, del frigorifero e della radiolina a transistors. Che ci moralizzino coll’esempio dì questi modesti e utili esseri. Paterno, regale, moraleggiante e affettuoso, il Leone non si smentisce. E il nostro intervistato cosa dice? Un robot antropomorfo, con fattezze femminili, molto verosimile per lavori di casa e svago, in grado di apprendere dall’esperienza, anche in grado di essere una fonte di informazioni utili e di essere un interlocutore per confronti su temi vari per avere il piacere di interloquire con la logica robotica (DM)

I robot e lo Zodiaco - Vergine - Bilancia - Scorpione

Per la Vergine ricorriamo allo scrittore e sceneggiatore Stephen King (21 settembre 1947) e in particolare ad un suo personaggio: Denny Phillpis, protagonista del racconto I’ve got to get away. E’ un robot modello x-238A che ad un certo punto si sente come appena risvegliato da un torpore e ad ogni costo sente di dover scappare dalla catena di montaggio a cui lavora insieme a tanti altri robot che improvvisamente gli sembrano degli zombi. King riprende uno dei temi classici della fantascienza che è anche uno dei grandi interrogativi proposti dalla robotica: può un essere creato artificialmente prendere coscienza? Nello stesso tempo quello che Denny Phillpis sente ricorda il senso di astrazione dal contesto che spesso caratterizza chi è nato sotto il Segno della Vergine. Questa infine la risposta del nostro intervistato: Un robot femmina per come le donne non hanno voglia di essere… un robot geisha insomma… ma anche scienziata e in grado di indagare, elaborare e capire le cose. Mi piacerebbe potesse fornirmi informazioni e dati utili alle mie ricerche personali (A.L)

Frank Herbert (8 ottobre 1920), Bilancia, autore di Dune, scrive: Le macchine condizionano i loro utenti a servirsi gli uni degli altri nello stesso modo in cui si servono delle macchine stesse. Queste parole riecheggiano il senso profondo di giustizia che caratterizza i nati in Bilancia e nello stesso tempo evidenzia la poca differenza esistente tra uomini e macchine se gli uni e gli altri restano prigionieri della stessa logica. L’intervistato della Bilancia è sintetico nella sua risposta: Un robot femmina dolce e coccoloso (RM)

Bill Gates (28 ottobre 1955), Scorpione, è tra i personaggi di spicco che hanno lanciato un allarme sui pericoli rappresentati dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale: Prima le macchine faranno un sacco di lavoro per noi e non saranno super intelligenti. Sarà positivo, se saremo capaci di maneggiarle bene. Un paio di decenni più tardi, penso, questa intelligenza diventerà un problema. Gates intuisce che il rapporto tra intelligenze diverse potrebbe essere problematico e soprattutto che non è facile prevedere le implicazioni che i cervelli artificiali verranno a creare. Una certa conflittualità innata, il sospetto e la forte intuizione che caratterizzano lo Scorpione emergono dalle sue affermazioni. La nostra intervistata invece mostra un altro aspetto del Segno, l’amore per le cose misteriose: Vorrei avere un robot tipo Data, cioè tipo umano che nessuno sa che è un robot (BB)

I robot e lo Zodiaco - Sagittario - Capricorno - Acquario
La vita degli androidi è sogno scrive il Sagittario Philip K Dick (16 dicembre 1928) autore di tanti racconti di fantascienza alcuni dei quali hanno ispirato film di successo come Atto di forza o il famosissimo Blade runner che tratta proprio del rapporto tra umani e androidi. Ricordate il celebre monologo tante volte parafrasato e anche parodiato? Ho visto cose che voi umani non potete immaginare, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. Nonostante sia ormai un vecchio film emoziona ancora la riflessione sul senso della vita e delle azioni che in questo lasso di tempo vengono compiute, su che cosa differenzia un essere prodotto artificialmente da uno generato in modo naturale. Uno sguardo verso un orizzonte lontano tipico del Sagittario, anche se in questo caso più riflessivo e meno spinto all’azione di quanto invece esprime la nostra intervistata: Dovrebbe essere un robot amico con cui andare a fare esplorazioni. Vorrei che fosse modificabile e trasformabile all’occorrenza in aereo o sottomarino e avesse un computer in superconnessione con una banca dati mondiale (MM)

Il Capricorno mantiene un atteggiamento prudente o addirittura diffidente nei confronti della tecnologia avanzata, anche quando la utilizza o addirittura lavora nel campo scientifico. Ricordiamo l’allarme lanciato recentemente da Stephen Hawking (8 gennaio 1942) sui pericoli dello sviluppo dell’intelligenza artificiale o la necessità che sentì Isaak Asimov (2 gennaio 1920), biochimico e scrittore di fantascienza, di formulare le famosissime tre leggi della robotica che ancora oggi rimangono un riferimento sia per gli scrittori che per gli scienziati che lavorano nel campo dell’AI:

1.Un robot non può recare danno agli esseri umani, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, gli esseri umani ricevano danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani tranne nel caso che tali ordini contrastino con la Prima Legge.
3. Un robot deve salvaguardare la propria esistenza, purché ciò non contrasti con la Prima e la Seconda Legge.

E che cosa risponde il nostro intervistato? Non lo comprerei mai un robot, io odio la tecnologia. E poi io sono più bello e più bravo di un robot. Vorrei tornare indietro nel tempo al medioevo quando non c’era nemmeno l’elettricità (MA)

L’Acquario è nel suo elemento quando sente parlare di tecnologia e di futuro. Per lui però futuro e tecnologia hanno un aspetto vivo, a volte perfino tenero che stimola a immaginare situazioni, a porsi domande. Prendiamo spunto da Charles Darwin (12 febbraio 1809) il naturalista che elaborò la teoria dell’evoluzione. Non riportiamo qui una frase che pronunciò o un pensiero che scrisse, riferiamo invece di un aspetto dell’attuale robotica che da lui prende il nome, la cosiddetta darwinizzazione dei robot. Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale porta infatti a domandarsi se la sua naturale evoluzione seguirà le stesse leggi della biologia muovendosi su un percorso dettato da riproduzione, mutazione e selezione e dall’introduzione del principio di casualità degli eventi. Se le menti artificiali cominceranno ad apprendere per prove ed errori, che cosa succederà? Saranno sempre e soltanto macchine o si avvicineranno sempre di più agli esseri che le hanno costruite? Svilupperanno emozioni? Arriveranno alla consapevolezza? Intanto ecco che cosa dice la nostra intervistata: Mi piacerebbe un robot di quelli di Guerre Stellari: C1P8 o D3BO. Non importa la forma ma dovrebbe muoversi autonomamente, essere ironico, una specie di amico speciale con cui condividere le avventure della vita. Uno su cui si può contare sempre (GP)

I robot e lo Zodiaco - Pesci - Ariete - Toro
Il carattere dei Pesci sembra poco interessato agli aspetti tecnici della questione e più portato a coglierne intuitivamente le implicazioni generali, come la possibilità di avere degli interlocutori a tutti gli effetti, con cui rapportarsi e da cui avere aiuto. Costruiamo robot che abbiano un Carattere da Persona Vera scrive ad esempio Douglas Adams (11 marzo 1952), autore di Guida galattica per autostoppisti. E il nostro intervistato aggiunge: Mi piacerebbe con sembianze animali, tipo un cane o un gatto… che mi facesse compagnia e che avesse anche vantaggi pratici come sostituirmi in varie occasioni tipo faccende domestiche. Che bello arrivare a casa e trovare tutto pronto! (MB)

Alan Perlins (1 aprile 1922) informatico americano dell’Ariete ha detto: Un anno speso nell'intelligenza artificiale è abbastanza perché una persona creda in Dio. Un’affermazione inaspettata e totalizzante come le intuizioni dell’Ariete, come l’impulsività delle sue azioni. Impulsiva, breve e incisiva è anche la risposta della nostra intervistata: Così di getto: non umanoide e “cucciolo”, che scopre l’esistenza (EP)

Per il Toro infine facciamo parlare lo scrittore e architetto Max Frisch (15 maggio 1911): Il robot riconosce la realtà meglio dell’uomo, sa più di noi sul futuro, perché lo calcola, non fa speculazioni e non sogna ma viene guidato dai propri risultati (feed back) e non può sbagliarsi. Chiaro, concreto, con piena fiducia nel potere della logica Frisch delinea la figura di questo uomo meccanico senza “grilli per la testa”. Per il Toro predomina l’aspetto pratico della questione. La prima risposta che mi viene è “ non mi interessa avere un robot”. - dice la nostra intervistata - Poi a pensarci ne vorrei uno che pensasse a tutte le cose pratiche, burocratiche e casalinghe, in modo che io possa godermi gli aspetti ameni della vita: così girerei il mondo e andrei a nuotare nei mari del Sud (SR)

Un po’ un viaggio nel futuro questa puntata di giugno, ma in fondo non è un compito dell’Astrologia quello di fare previsioni?


Ecco tre articoli interessanti per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento dell’intelligenza artificiale e dei robot:

Ecco che arrivano i robot!

I Robot degli Antichi Dei

L’Intelligenza Artificiale


Previsioni per il mese

Gemelli: Un cesto pieno di frutta: Un mese pieno di opportunità, di progetti e di realizzazioni. Un bel regalo di complenno!

Cancro: Sentiero in pianura: Una fase tranquilla e senza scossoni ti permette di esprimere la dolcezza che senti dentro di te.

Leone: Tempo proficuo: Segnali positivi in tutti i settori della vita, approfitta di questo tempo così favorevole!

Vergine: Mantenere la calma: Persiste il nervosismo che pennella un po’ tutto con i suoi colori. La stagione che arriva porterà distensione e buon umore.

Bilancia: Buon lavoro!: Un periodo proficuo per tutte le attività, perché vi sarà facile tradurre in pratica quello che elaborate nella vostra testa.

Scorpione: Momento riflessivo: Un po’ di pessimismo si insinua ma può essere uno sguardo lucido e penetrante, per comprendere meglio alcune situazioni complicate.

Sagittario: Attente valutazioni: Fai attentamente i tuoi conti e non portare avanti per inerzia cose iniziate che si stanno rivelando faticose e improduttive.

Capricorno: Muoversi con calma: Non essere troppo duro con te stesso e con gli altri. Non pretendere troppo in questo momento ancora un po’ teso, le cose si scioglieranno più avanti mostrando nuove prospettive.

Acquario: Buoni risultati: Hai le idee chiare e la voglia di concretizzare i tuoi progetti, un buon momento per ottenere i risultati che speri.

Pesci: Un po’ di nuvole: Tendi a reagire male agli intoppi che si presentano e a lamentarti della mancanza di fortuna. Lascia da parte questo atteggiamento e osserva quello che accade con lucidità.

Ariete: Periodo promettente: Se hai una meta da raggiungere questo è il momento di metterti in cammino, se hai un sogno è il momento di viverlo.

Toro: Aspettando l’estate: E’ un momento di passaggio e non è il caso di impegnare le tue energie che ti serviranno invece più avanti, quando si apriranno opportunità nuove.


Un personaggio dei Gemelli: Isadora Duncan

La danza è l’eterno risorgere del Sole.

La protagonista di questo mese è Isadora Duncan, riconosciuta madre della danza moderna, che ben rappresenta la sensualità irrequieta delle donne dei Gemelli e incarna la leggerezza del gesto e l’anticonvenzionalità di questo Segno d’Aria.


Dora Angela (Isadora) Duncan, occhi blu, capelli neri e viso da statua greca, nasce il 27 maggio del 1877 a San Francisco, da madre irlandese e padre scozzese. La sua infanzia è da un lato molto dura, a causa delle ristrettezze economiche in cui deve vivere dopo che il padre abbandona la famiglia, e dall’altro molto libera. La madre, che per mantenere i tre figli insegna pianoforte, li educa all’amore per la natura, per l’arte e per la libertà. Isadora comincia molto presto a danzare ma molto presto comincia ad esprimere insofferenza per la formalità del balletto classico, con i suoi tutù, le sue scarpette di raso, i suoi movimenti rigidi e stereotipati. Così comincia ad attuare la sua rivoluzione nella danza: via le scarpette, il tutù e la calzamaglia ed ecco invece i piedi nudi, i veli morbidi e fluttuanti come morbidi e liberi sono i movimenti del corpo, che fluiscono spontanei ispirandosi alla natura. Spiegherà in seguito: Se cerchiamo la vera origine della danza, se ritorniamo alla natura, troviamo che la danza del futuro è la danza del passato, la danza dell’eternità, che è sempre stata e sempre sarà la stessa. Il movimento delle onde, dei venti, della terra esiste da sempre nella stessa armonia. Noi non andiamo sulla spiaggia a chiedere all’oceano come fosse il suo movimento nel passato e come sarà nel futuro. Ci rendiamo conto che il movimento proprio nella sua natura rimane eternamente aderente a essa. Il movimento degli animali in libertà e degli uccelli corrisponde sempre alla loro natura, ai bisogni e ai desideri di essa, e all’armonia che essa ha con la terra.

La danza è per Isadora espressione naturale del proprio essere ed i movimenti sono ispirati dai movimenti della natura, dal vento, dalle nuvole del cielo, dalle onde del mare. Il corpo è parte della natura stessa, è strumento e contenitore dell’energia che si esprime con il movimento.

Nel 1895, a soli 17 anni, Isadora parte per Chicago accompagnata dalla madre. Sono ancora tempi duri e lei balla in ogni tipo di locali, finché non riesce ad entrare nella compagnia di Augustin Daly di New York. Dopo circa un anno lascia la compagnia per dedicarsi allo studio di Platone e dei classici greci. In questo periodo compone coreografie per le musiche di Ethelbert Nevin.

Nel 1898 convince la madre e i fratelli a partire con lei per Londra, dato che hanno perso quasi tutto ciò che avevano nell’incendio dell’albergo di New York in cui vivevano. E’ un po’ come ricominciare tutto da capo: di nuovo la miseria ma anche di nuovo la fortuna, grazie alla signora Campbell che riesce ad introdurre Isadora nei circoli degli intellettuali londinesi. Questo periodo è molto importante nella formazione di Isadora che passa gran parte del suo tempo a studiare i miti greci e ad osservare i movimenti raffigurati dalle antiche statue e dai dipinti ellenici nelle sale del British Museum. A Londra conosce anche la grande attrice Ellen Terry che, dal punto di vista artistico, diventa il suo modello.

Nel 1900 si trasferisce a Parigi, dove conosce altri grandi artisti, tra cui lo scultore Auguste Rodin e ha modo di continuare le sue osservazioni dirette sulle antiche opere greche al Museo del Louvre. La sua formazione continua a Firenze, dove rimane incantata davanti alla Primavera del Botticelli e a Budapest, dove si trasferisce nel 1903 e dove studia Nietzsche, Shopenhauer e Kant. Le sue esibizioni sono un trionfo. Le coreografie minime, di solito una semplice tenda blu, i veli che coprono il suo corpo morbido, i suoi piedi scalzi, le movenze simboliche propongono un modello di danza ad un tempo rivoluzionario e antico che non passa inosservato.


La vita di Isadora si snoda in un continuo viaggio: nel 1904 la troviamo nella sua amata Grecia, dove tra l’altro fonda la sua prima scuola, poi a Berlino e l’anno dopo in Russia, luogo in cui vive, e vivrà nei viaggi successivi, importanti esperienze. Qui ha modo di incontrare Anna Pavlova, grande esponente del balletto classico russo e il regista Konstantin Sergeevich Stanislavskij che stava rivedendo la concezione di regia rivalutando l’importanza dell’apporto personale degli attori, visti non più come semplici esecutori di indicazioni già decise appunto dal regista. Erano anni in cui in Russia serpeggiava un grande desiderio di libertà e Isadora coglie questa speranza e vuole che la sua arte esprima la liberazione dai condizionamenti sociali e il sogno di un’umanità felice.

Ritorna a Berlino e qui incontra lo scenografo Gordon Craig di cui condivide la concezione teatrale e con cui ha anche una relazione sentimentale. Con Craig ha la sua prima figlia Deirdre. Avrà un secondo figlio, Patrick, nel 1909 con l’industriale Paris Singer, conosciuto a Parigi. Purtroppo entrambi i bambini muoiono nel 1913 in un tragico incidente automobilistico. L’autista, sceso dalla macchina per una riparazione, dimentica di mettere il freno a mano. L’auto finisce nella Senna e i bambini e la governante che erano rimasti a bordo annegano. Anche il terzo figlio, avuto con Rudolf Laban, durante un viaggio in Italia, muore poco dopo la nascita. Un periodo triste della vita di Isadora. Sembra che questi tragici avvenimenti siano la causa del suo alcolismo e di una vita che diventa molto sregolata. Sempre in Italia si raccontano due altre storie amorose di Isadora, quella con l’attrice Eleonora Duse e quella con la poetessa Mercedes de Acosta. Scandalosa Isadora che non fa mistero dei suoi amori! Nel 1915 torna a New York e poi ancora in Italia e nel ’21 a Mosca su invito di Lenin. Diventerà anche cittadina sovietica facendo sue le idee della rivoluzione e aprendo una scuola di danza per i figli degli operai. Nel 1922 sposa il poeta Sergej Esenin: un’unione burrascosa che dura quindici mesi infernali. La turnée di Isadora in America si rivela altrettanto disastrosa: la critica ride impietosamente del suo corpo appesantito e dei suoi capelli tinti mentre Esenin la lascia.

Negli ultimi anni Isadora vive in Europa, un po’ a Nizza e un po’ a Parigi, con pochi soldi in tasca e molto alcol nelle vene.

Muore la sera del 14 settembre 1927, a Nizza, sulla Promenade des Anglais. Un amico viene a prenderla al ristorante, a bordo della sua auto sportiva scoperta. Vado verso l’amore! Sono le ultime parole di Isadora, poi la sua sciarpa, impigliata nei raggi della ruota dell’auto che parte, le stringe il collo in una stretta mortale. E così, in modo imprevedibile, tragico e teatrale finisce la sua vita vagabonda, intensa e spesso al di là degli schemi.

Noi vogliamo ricordare l’essenza di questa danzatrice. Ci piace immaginarla sulla spiaggia dell’oceano mentre scopre ciò che era per lei l’anima stessa della danza e che racconta in modo vibrante e coinvolgente come i suoi movimenti ispirati: L’oceano mi possedeva con il suo soffio vitale e io lo assecondavo, mentre i battiti del cuore rallentavano. Chiusi gli occhi. Io ero quel movimento. Quel ritmo. Io ero l’oceano. Gettai in aria le scarpe, mi sfilai le calze e i piedi sprofondarono nella sabbia tiepida. Sprofondarono dentro, al centro delle cose, dove non mi ero mai spinta. Mi liberai anche della cintura e il vestito, senza lacci inutili, mi si gonfiò intorno al corpo come una vela. Un gabbiano sfrecciò sull’acqua, stridendo, con le ali spalancate. Allora allargai le braccia, le mie ali. Adesso potevo anche volare. Controvento. Assecondando le correnti. Come il gabbiano. Sentivo la sua energia che fluiva dentro di me. Sentivo la vita. Le emozioni. Il sole sul viso. Il vento tra le dita. Danzavo. Perché quella era una danza! Ne rimasi folgorata. Non era paragonabile e niente di quello che avevo ballato fino ad allora. Era un incontro con tutto ciò che di vivo e vitale aveva occupato il mio campo visivo. Di più, era come se fossi riuscita a catturarne l’anima. Con un ultimo grido il gabbiano se ne andò. Mi buttai esausta sulla sabbia finissima. Ero viva. Sì, viva.





MAGGIO 2015

Gemme e stelle

C’è una sintonia tra gli astri e le gemme? Può un minerale contribuire al benessere di chi è nato sotto un particolare Segno dello Zodiaco? Le Tradizioni più antiche dicono di sì e associano ad ogni Segno una gemma che sembra racchiuderne le caratteristiche peculiari. Ogni pietra diventa così un piccolo talismano che offre un aiuto per sviluppare al meglio le potenzialità, per armonizzare i lati più ostici del carattere e per alleviare le problematiche fisiologiche di ognuno.


Uno studio molto interessante sulle proprietà e il significato profondo dei minerali e sul loro abbinamento con i Segni Zodiacali è stato condotto da Rosalba Nattero, nei suoi testi L’Antico Libro delle Gemme e Il Libro Magico delle Stelle, in cui riporta le conoscenze acquisite dalle sue ricerche nel patrimonio culturale dell’antico sciamanesimo druidico e dal confronto con le tradizioni ancestrali e tutt’ora vive di altri Popoli nativi. Dai suoi studi e dalle sue esperienze emerge l’importanza che le gemme hanno rivestito nella storia dell’umanità, fin dai primordi e di come fossero riconosciute simboli pregnanti delle tappe di un cammino di evoluzione che ognuno poteva, e può, percorrere alla ricerca di conoscenza, libertà e amore per quanto ha intorno. Le antiche leggende druidiche riconoscono a Fetonte, il mitico personaggio disceso dalle stelle, questo insegnamento, attuato proprio con il dono delle ventidue pietre magiche, dodici delle quali sono riferite ai dodici Segni dello Zodiaco. Vediamo ora come avviene questa sintonia.

Cominciamo dal segno del TORO, protagonista di questo mese. Ad esso è abbinata l’AMBRA la resina fossile dal colore dorato capace di donare armonia, spontaneità ed ottimismo. L’ambra aiuta i nati sotto questo Segno a superare la rigidità che spesso li imprigiona e nello stesso tempo li porta ad approfondire il rapporto con Madre Terra che loro sentono come primaria fonte di energia. Ancora un’analogia: l’ambra cura la gola, parte del corpo governata dal Segno del Toro.


L’OPALE come i GEMELLI rivela la sua doppia natura: è infatti considerato portatore di fortuna o di sfortuna. Bellissimo per la sua luce dai toni variabili a seconda dell’angolatura da cui lo si guarda sottolinea lo spirito sempre giovane del Segno e l’aiuta ad uscire dalla superficialità per stabilire un rapporto profondo con l’esistenza al di là delle apparenze. L’opale aiuta anche a mantenersi in forma, a mantenere l’aspetto giovane tipico dei Gemelli.

Il LAPISLAZZULI, la pietra blu che sembra un cielo notturno pieno di stelle, permette al CANCRO di esprimere con più naturalezza le sue intuizioni e la sua grande vena creativa, aiutandolo a venir fuori dal chiuso del suo mondo interiore e a cogliere gli aspetti positivi delle situazioni e delle persone con cui si trova a interagire. Il Lapislazzuli ha un potere disintossicante, utile al Cancro che ha come punto debole gli squilibri endocrini.

La RODONITE, dall’inconsueto colore rosa, a volte con inclusioni nere, aiuta il LEONE a cogliere l’aspetto evolutivo in ogni esperienza vissuta, senza ancorarsi al passato, senza rimuginare su quanto è accaduto. Porta anche a considerare il proprio vissuto come ricchezza e a pacificarsi con tutto ciò che è già avvenuto, a liberarsi da ogni rancore. Il Leone governa, sul piano fisico, il cuore e la rodonite lo difende dagli shock improvvisi.

L’OCCHIO DI TIGRE, la pietra dura gialla e marrone, cangiante come gli occhi dei felini, dona alla VERGINE il coraggio di difendere le proprie idee e di passare dalla teoria alla pratica senza perdersi nei meandri della mente. Affranca dagli eccessi di ragionamento, dai timori più o meno giustificati e facilita i rapporti con gli altri rendendoli più semplici ed immediati. Questa pietra è un buon tonico per la mente e per il fisico dei nati sotto il Segno della Vergine.

La PIETRA DI LUNA, dall’affascinante lattescenza bianca o azzurrina, stimola ad andare oltre l’apparenza delle cose, oltre l’estetismo che spesso attira così tanto la BILANCIA da farle dimenticare le sue esigenze più vere. Porta a stabilire un dialogo profondo con la realtà e ad amare la vita. Ha un potere equilibrante sul fisico.


Il TURCHESE, con il suo intenso colore celeste, insegna allo SCORPIONE ad essere leale e a trovare l’armonia tra il suo mondo interiore e quello esterno, tra le sue intuizioni e la realtà dei fatti, tra il mondo sottile e quello dei sensi, tra il distruggere e il costruire. Il turchese funziona come antidoto contro i veleni.

Lo SMERALDO, gemma verde e trasparente, aiuta il Sagittario a dare una meta precisa alla sua voglia di correre e ad affrontare, senza perdersi, le mille avventure che la sua fantasia gli propone e che tanto lo affascinano. E visto che il Sagittario ama guardare lontano lo smeraldo può essere d’aiuto per rafforzare la vista.

Il RUBINO racchiude nel suo energetico colore rosso le caratteristiche principali del CAPRICORNO: la forza della determinazione, la capacità di portare a termine i propri progetti raggiungendo la meta che ci si è prefissati. Regala però a questo Segno, all’apparenza molto serio e incline al pessimismo, la capacità di esprimere la gioia di vivere che alberga nel suo cuore. Fisicamente è un ottimo rimedio contro l’anemia.

La MADREPERLA favorisce la comprensione degli altri e l’immedesimazione in quanto vivono ma soprattutto aiuta l’ACQUARIO a superare il senso di precarietà che spesso lo condiziona e a cercare la sua identità più vera oltre le maschere che spesso volontariamente o involontariamente indossa, rappresentate dai molteplici strati iridescenti dell’interno della conchiglia. E se l’Acquario è connesso con la circolazione del sangue, la madreperla è un ottimo aiuto per i disturbi del cuore.


L’AMETISTA, cristallo dal misterioso colore violetto, è affine ai PESCI perché come loro è in rapporto stretto con la dimensione magica del sogno. Li protegge però dalla loro tendenza a perdersi nei meandri dell’emotività e dell’irrazionalità, sorreggendo la lucidità e la capacità di uscire dalle suggestioni e dai condizionamenti degli altri o delle situazioni in cui si trovano a vivere. L’ametista combatte l’ubriachezza ed ogni tipo di stordimento.

Il CORALLO FOSSILE, con i suoi delicati disegni bianchi e rosa, aiuta l’ARIETE ad addolcire il suo carattere impetuoso, ad operare i cambiamenti senza strattoni e violenza a portare avanti quanto ha intrapreso. È inoltre molto utile per sostenere questo Segno, tanto vitale quanto fragile, in quei momenti di improvviso calo di energia che gli sono tipici. Il corallo fossile guarisce le ferite che gli impulsivi e temerari Ariete riescono facilmente a procurarsi.

Quando parliamo di Astrologia ci riferiamo al rapporto dell’umanità con le stelle, con l’immensità del cielo e dello spazio profondo ma questa volta abbiamo visto il legame del cielo con la terra, perché le gemme, queste entità così straordinarie, sembrano essere degli alleati per chi vuole costruire un rapporto più armonico con la vita. Secondo la scienza dei Popoli naturali – scrive Rosalba Nattero – tutto ciò che vediamo e tocchiamo non è altro che una porzione di invivibile che si rende manifesto alla nostra percezione. Siamo immersi nel mistero, dal mistero della nostra nascita a quello della nostra morte, fino al mistero del grande vuoto che contiene il nostro universo. Esistono altri piani di esperienza a cui possiamo accedere se non ci stanchiamo di “cercare”. E il misterioso rapporto che possiamo sviluppare con le gemme sottolinea questo dato di fatto.



Per chi volesse saperne di più sulle gemme, la loro storia e i loro utilizzi tradizionali:

Rosalba Nattero – L’Antico Libro delle Gemme – Keltia editrice.

Gli abbinamenti tra le gemme e ed i Segni zodiacali sono tratti da Il Libro Magico delle Stelle della stessa Autrice.


Previsioni per il mese

Toro: Un pieno di energia: Un bel compleanno per il Toro che riceve tanti doni: tranquillità, disponibilità ed equilibrio interiore e facilità nel rapporto con gli altri.

Gemelli: Come il vino spumeggiante: Curiosi, allegri, simpatici… insomma i Gemelli al meglio della loro forma in questa primavera che fiorisce.

Cancro: Distensione e fiducia: Lascia scivolare via la tensione che hai vissuto negli ultimi tempi e regalati la compagnia di persone con cui stai bene.

Leone: Muoversi sulla scacchiera: Da un lato ti senti pieno di energie nuove e nuovi interessi e dall’altro momenti di rigidità fanno da contrasto. È un po’ come se ti muovessi tra il bianco e il nero.

Vergine: Inquietudini ingiustificate: Qualche imprevisto genera nervosismo e timori anche se in fondo il periodo che si apre davanti a te non è per niente negativo.

Bilancia: Un sassolino nella scarpa: In generale la situazione è positiva ma trovi spesso qualcosa che ti disturba: quel particolare che non funziona, quell’aspetto che vorresti diverso...

Scorpione: Stanchi di guerra: Un po’ alla volta la tensione che senti, l’aggressività e la voglia di lottare si scioglieranno nelle atmosfere più rilassati e piacevoli di cui senti il bisogno.

Sagittario: Con i piedi per terra: Non si presentano molte novità ma sei con i piedi ben piantati per terra e tieni la posizione che ti sei conquistato.

Capricorno: Sensibili e reattivi: Poco disponibile alla mediazione trovi irritanti gli atteggiamenti degli altri, soprattutto le affermazioni illogiche, anche quelle che altre volte ti hanno fatto sorridere.

Acquario: Occhio alla fretta: Hai la tendenza, in questo periodo, ad essere superficiale ma i risultati poi non ti soddisfano.

Pesci: Adesso parla il cuore: Fidati del tuo intuito, della tua sensibilità, della tua capacità di entrare in sintonia con situazioni e persone.

Ariete: Contrasti di colore: Vitalità e voglia di conoscere nuove situazioni e cose non ti mancano certo anche se talvolta ti senti un po’ calare l’energia, come se ti mancasse qualcosa che non sai ancora definire.


Un personaggio del Toro: Guglielmo Marconi

“Ci sono stati tre grandiosi momenti nella mia vita di inventore.
Il primo, quando i segnali radio da me inviati fecero suonare un campanello dall'altro lato della stanza in cui stavo svolgendo i miei esperimenti; il secondo, quando i segnali trasmessi dalla mia stazione di Poldhu, in Cornovaglia, furono captati dal ricevitore che ascoltavo a S. Giovanni di Terranova, dall'altra parte dell'Oceano Atlantico a una distanza di circa 3000 km; il terzo è ora, ogni qualvolta posso serenamente immaginare le possibilità future e sentire che l'attività e gli sforzi di tutta la mia vita hanno fornito basi solide su cui si potrà continuare a costruire."


Il nome di Guglielmo Marconi, scienziato, ricercatore, inventore e sperimentatore, è legato al Premio Nobel per la Fisica ricevuto nel 1909, insieme a Karl Ferdinand Braun, per i contributi dati allo sviluppo del telegrafo senza fili. È l’ospite del mese in questa pagina come rappresentante del Segno del Toro di cui, a quanto racconta chi lo ha conosciuto, incarna le virtù tipiche: la perseveranza, la tenacia, la semplicità, la pazienza, il buon cuore, il senso pratico, la capacità di dare concretezza alle intuizioni e gestire gli insuccessi e i successi.

Nella sua vita, oltre al Premio Nobel ottiene molti riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui diverse lauree honoris causa, la Albert Medal della Royal Society of Arts, la John Fritz Medal e la Kelvin Medal. Dallo Zar di Russia riceve la decorazione dell'Ordine di S. Anna, dalla Regina d’Inghilterra il titolo di Sir, dal Re Vittorio Emanuele III la nomina a Commendatore dell'Ordine di San Maurizio e San Lazzaro e la Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia. Nel 1914 è nominato membro del Senato italiano e nel 1929 riceve il titolo ereditario di Marchese.
Guglielmo nasce a Bologna il 25 aprile 1874, secondogenito di Giuseppe Marconi e Annie Jameson. Annie è un’irlandese venuta in Italia per studiare il bel canto e qui ha conosciuto e poi sposato Giuseppe un proprietario terriero.

Il piccolo Guglielmo trascorre l'infanzia nella tenuta paterna di Villa Griffone a Pontecchio, cittadina vicino a Bologna. Guglielmo è un bambino riservato, si diverte di più a costruire giocattoli meccanici e congegni strani utilizzando parti di oggetti diversi, che non a frequentare i ragazzini della sua età. A scuola non è uno studente brillante e la sua formazione è discontinua. Studia privatamente a Bologna, Firenze e Livorno ma non riuscirà a superare né l'esame di ammissione all'Accademia navale, né quello all'Università di Bologna. In compenso è appassionato di fisica ed in particolare dei fenomeni elettrici, studia le opere di Maxwell, Hertz, Righi, Lodge e altri. Durante una vacanza sulle Alpi biellesi, nel 1894 trova, su una rivista di elettrotecnica, la descrizione particolareggiata delle esperienze di Heinrich Hertz sulle onde elettromagnetiche e, racconta: "Mi parve che se l'irradiazione avesse potuto essere aumentata, sviluppata e controllata sarebbe stato possibile lanciare segnali attraverso lo spazio, e a distanze considerevoli. La mia preoccupazione maggiore era che nessun altro avesse mai pensato di mettere in pratica un'idea tanto elementare, semplice e logica. Ragionando mi dicevo che dovevano esservi stati degli scienziati più maturi di me, che dovevano aver seguito la stessa linea di pensiero, e che dovevano essere giunti a conclusioni pressoché simili alle mie. Sin dal primo momento l'idea mi apparve così attuabile, che non potevo concepire come ad altri la teoria potesse apparire del tutto fantastica... L'idea mi ossessionava sempre di più e tra quei monti del Biellese la elaboravo nell'immaginazione. Non azzardai alcun esperimento finché non tornammo a Villa Grifone, in autunno, e allora mia madre mi mise a disposizione due ampie stanze sotto i tetti. Là cominciai seriamente gli esperimenti."


Nel 1895 inizia infatti con gli esperimenti di laboratorio a Pontecchio e qui riuscirà ad inviare tramite un’antenna trasmittente di sua invenzione, da una finestra, per la distanza di un miglio e mezzo, attraverso quella che diverrà poi "la collina della radio", il primo segnale telegrafico senza fili.

Nel 1896, su suggerimento della madre, Guglielmo porta le sue strumentazioni in Inghilterra dove, dimostra con successo la validità del suo sistema a Londra, nella piana di Salisbury e attraverso il canale di Bristol. A soli 22 anni, deposita il suo primo brevetto e l’anno successivo costituisce la Wireless Telegraph & Signal Company Limited. Intanto a La Spezia, dà una dimostrazione anche al governo italiano della validità delle sue scoperte, inviando i segnali radio ad una distanza di dodici miglia.

Nel 1899 stabilisce una comunicazione senza fili tra la Francia e l'Inghilterra attraverso il Canale della Manica e costruisce stazioni permanenti nell’ Isola di Wight, a Bournemouth e successivamente a Poole nel Dorset. Quando una nave in difficoltà nella Manica riesce ad essere soccorsa, per aver lanciato un appello via radio, la fama delle sue invenzioni aumenta ed anche il riconoscimento della loro validità e utilità.

Nel dicembre 1901 riesce a trasmettere i primi segnali attraverso l'Atlantico tra la stazione di Poldhu, in Cornovaglia, dove predispone un’antenna costituita da un insieme di fili sospesi a ventaglio fra due alberi a 45 metri d'altezza, e San Giovanni in Terranova, dove la ricevente è un aquilone che porta un'antenna di 120 metri. L’esperimento dimostra anche che le onde radio non sono influenzate dalla curvatura della Terra, come invece molti fisici ritenevano. La fama di Guglielmo continua a crescere. Quando nel 1912 i superstiti del disastro del Titanic vengono tratti in salvo grazie all’SOS che viene inviato e riconoscono a Marconi la loro sopravvivenza, la Regina d’Inghilterra lo insignisce del titolo di Sir.

Dal 1914 inizia a studiare i sistemi a fascio di onde corte e affronta il problema dei radio-echi. Nel 1930 inizia a studiare le microonde che porteranno poi all’invenzione del radar.

Questa è la storia dei suoi principali successi ma non è sempre facile per Guglielmo conseguire i risultati. Il primo esperimento a Londra è un fiasco, la stazione di Polhu appena costruita viene distrutta da un uragano, la stazione di Glace Bay è annullata da un incendio… ma Guglielmo non si scoraggia e caparbiamente ricomincia fino a raggiungere quello che si è prefisso: ritenta gli esperimenti, ricostruisce le stazioni e porta avanti il suo lavoro.


A proposito di esperimenti si parla anche di esperimenti segreti, come quelli sul cosiddetto raggio della morte, che starebbe alla base della realizzazione degli attuali scudi spaziali. Si tratta di un fascio di onde radio a elevata frequenza capace di bloccare i circuiti elettronici in una zona delimitata, capace cioè di bloccare i motori che si trovano in quella zona. Un’invenzione analoga è messa a punto da Tesla nello stesso periodo e con lo scienziato serbo-croato si sviluppano diverse questioni anche perché mentre a Marconi vengono riservati grandi onori Tesla rimane lungamente misconosciuto. Tra l’altro a posteriori verrà emessa una sentenza che riconosce a Tesla la paternità della radio ma il Nobel viene conferito a Marconi. Se esiste una rivalità con Tesla c’è invece collaborazione con Pierluigi Ighina, suo geniale assistente che lo aiuta in esperimenti vari. Ighina a sua volta è l’inventore di una misteriosa macchina in grado di controllare le condizioni atmosferiche. Costituita da una base, che contiene magneti e polvere di metalli, sormontata da una grande elica rotante, è capace di attirare o allontanare le nuvole.
Ma torniamo a Guglielmo e vediamo com’era nella sua vita quotidiana. Ecco come ne parla la figlia Degna, autrice del libro Mio padre, Marconi, in un’intervista (Conti - SETTE - Corriere della Sera 28/10/93): “Mio padre mi diceva: non credete ai geni, esistono solo persone tenaci. E ancora: “Era molto onesto. Quando papà diventò presidente dell'Accademia d'Italia aveva un'auto a disposizione ma la usava puntigliosamente solo e soltanto per andare e tornare in quelle circostanze. Però era molto, molto vanitoso, subiva il fascino dell'adulazione". E con i figli "era esigente. Chiedeva correttezza e puntualità, in cambio regalava molto affetto, negli spazi che le ricerche gli lasciavano liberi per dedicarsi a noi".

Guglielmo Marconi muore a Roma all'età di 63 anni, il 20 luglio 1937 e quel giorno tutte le radio del mondo tacciono per un minuto in suo onore.





APRILE 2015

Lo Zodiaco nell’arte: il Cenacolo di Leonardo da Vinci

Ancora una volta l’astrologia e l’arte si intrecciano e questo mese sarà la maestria di Leonardo da Vinci a farci riflettere sui Segni zodiacali e sulla loro influenza sugli uomini. Ci riferiamo ad una sua opera pittorica famosissima, il Cenacolo, che Leonardo dipinse nel refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie a Milano tra il 1494 ed il 1498, su incarico di Ludovico il Moro.

Il Cenacolo di Leonardo da Vinci

Per realizzarlo utilizzò una tecnica particolare, di sua invenzione, che a differenza dell’affresco, gli consentiva di lavorare con molta calma, per gradi successivi, modificando via via il colore e correggendo i tratti dove riteneva opportuno. Il risultato del suo lavoro fu così straordinario che tutt’oggi quando si parla dell’Ultima Cena viene in mente il Cenacolo di Leonardo, anche se altri artisti rappresentarono a modo loro questo racconto del Vangelo.

Che cosa rende così particolare quest’opera? Sicuramente più elementi contribuiscono alla sua eccezionalità. La struttura dell’immagine così regolare e pulita, la luce che colpisce sapientemente i protagonisti, la musicalità dei gesti delle mani degli apostoli, la naturalezza e la caratterizzazione di ogni personaggio producono un’immagine fortemente evocativa al cui fascino è difficile resistere. In un ambiente costruito con precise regole prospettiche, quasi a continuazione del refettorio in cui i monaci consumavano i loro pasti, vediamo in primo piano una lunga tavola imbandita, dietro alla quale stanno il Cristo, al centro, ed i dodici apostoli, sei a destra e sei a sinistra. Gli apostoli sono rappresentati in gruppi di tre e manifestano ognuno in modo diverso e speciale lo stato d’animo suscitato dalle parole del Cristo che ha appena comunicato di sapere che tra loro qualcuno lo tradirà. La diversità dell’aspetto e dell’atteggiamento dei protagonisti suggerisce una lettura interessante: ogni apostolo rappresenta un particolare tipo psicologico, esattamente come ogni Segno zodiacale, e Leonardo, secondo molti autori, nel rappresentare gli apostoli ha rappresentato lo Zodiaco. Citiamo in particolare Franco Berdini che nel suo libro “Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo” (Editalia, Roma 1982) presenta un’analisi molto dettagliata di questo dipinto.


Ed ecco come può essere letta quest’opera utilizzando il linguaggio astrologico.

Il Cristo è la figura centrale, leggermente più grande degli altri personaggi, distaccata da essi nella composizione e incorniciata dalla luce della finestra dello sfondo, e rappresenta il Sole, situato in mezzo ai dodici Segni, che sono disegnati partendo da destra e andando in successione verso sinistra, secondo questo schema:

ARIETE - SIMEONE

TORO - TADDEO

GEMELLI - MATTEO

CANCRO - FILIPPO

LEONE - GIACOMO MAGGIORE

VERGINE - TOMMASO

BILANCIA - GIOVANNI

SCORPIONE - GIUDA

SAGITTARIO - PIETRO

CAPRICORNO - ANDREA

ACQUARIO - GIACOMO MINORE

PESCI - BARTOLOMEO

Cominciamo a paragonare la prima figura a destra, Simeone, all’immagine dell’Ariete: proprio come l’Ariete, Simeone è rappresentato di profilo con la testa e la fronte molto pronunciate e la barba appuntita.

Il suo fisico è robusto ma agile, tonico e pieno di energia, il collo è magro, il volto ha tratti decisi, le mani accompagnano le sue parole con gesti bruschi, vivaci ed espressivi.

Accanto a lui Taddeo mostra la corporatura solida del Toro, che ha forme arrotondate, fronte ampia, labbra sensuali, capigliatura abbondante. Mentre discute con i suoi vicini esprime calore umano e forza. Alla sua destra Matteo muove le sue mani affusolate con la gestualità accentuata tipica dei Gemelli. Il suo volto ha tratti fini, l’espressione vivace è accentuata in questo caso dagli zigomi alti. La sua mano destra crea un legame con la triade successiva. Ed ecco Filippo che con le sue braccia ripiegate verso il petto come fossero chele, ricorda il disegno del Cancro, per come viene comunemente rappresentato. Si sporge in avanti quasi a chiedere una conferma, forse ferito nella sua sensibilità da quanto ha sentito.


Come i nati sotto questo segno, Filippo ha la testa rotonda, la fronte non molto alta e le labbra carnose. Giacomo Maggiore, con la sua veste dorata, è il Leone. Fisico vigoroso, braccia aperte e atteggiamento regale, Giacomo sembra cercare una soluzione al problema, un modo di indirizzare concretamente la sua energia. Tommaso, un po’ timidamente dietro gli altri, rappresenta la Vergine. Il suo profilo si staglia nitido contro la luce della finestra, con espressione pensierosa e la sua mano con l’indice in evidenza risalta contro la parete scura del fondo. Leonardo ha voluto sottolineare l’atteggiamento critico della Vergine che, come Tommaso, vuol avere certezze prima di credere. Giovanni, l’allievo prediletto, rappresenta la Bilancia. Leonardo ha voluto descrivere così la gentilezza e la bellezza che caratterizzano questo Segno. Dan Brown nel suo Codice da Vinci ha voluto interpretare questo personaggio come Maddalena. In effetti molti particolari accentuano una bellezza quasi femminile: le ciglia lunghe, i capelli ondulati, il taglio delicato del viso, le labbra morbide, le mani congiunte, la dolcezza dell’atteggiamento. Sicuramente sono le caratteristiche attribuite alla Bilancia. Ed ecco Giuda, lo Scorpione. Sguardo penetrante, viso contratto, fisico forte, e quella mano sinistra ad artiglio descrivono l’aggressività di questo Segno, passionale, ambizioso, intuitivo e a volte infido. Dietro di lui Pietro, di profilo, sembra ricalcare il disegno del Sagittario. E del Sagittario ha il fisico atletico, la curiosità, l’impeto, i modi amichevoli e gioviali. Siamo all’ultima triade: Andrea è il Capricorno e del Segno ha la serietà, l’austerità, l’amore per la solitudine. Il suo mostrare le mani aperte è nel contempo distacco e onestà altre caratteristiche del Segno. Fisicamente è dipinto come anziano, magro, con il volto ossuto ed il pomo d’Adamo evidente. Giacomo Minore è l’Acquario e come tale appare calmo, controllato e riservato, ma le sue mani si appoggiano sui suoi compagni cercando contatto, regalando calore e partecipazione. L’Acquario è il Segno dell’amicizia, dell’utopia e della costruzione di un mondo migliore. Infine Bartolomeo in rappresentanza dei Pesci, è disegnato in piedi con le due mani appoggiate al tavolo, mentre si sporge verso gli altri personaggi come se volesse cogliere, intuire la verità profonda di quanto è stato detto. La sua figura è sinuosa e fluida come l’elemento acqua a cui appartiene.

Non è strano che quest’opera di Leonardo riesca a comunicare qualcosa di speciale che va oltre quanto altri artisti hanno espresso nei loro dipinti con lo stesso soggetto. Il suo messaggio profondo va oltre la rappresentazione di un episodio del Vangelo, importante e significativo per i credenti, parla invece a tutti gli esseri umani con un linguaggio simbolico che risulta comprensibile in modo non semplicemente razionale. Leonardo usa simboli molto antichi, precedenti alle verità della fede cristiana e fa del suo Cenacolo un’opera complessa con diversi possibili gradi di lettura. È un’immagine capace di racchiudere sia l’aspetto concreto della realtà umana e della porzione di universo con cui siamo a contatto, che quello magico e sottile che porta verso il mistero dell’esistenza.


Previsioni per il mese

Ariete. Un po’ di relax: Dopo un mese molto denso di cose ti puoi rilassare e goderti i risultati del tuo lavoro.

Toro. Venticello stuzzicante: Avresti voglia di goderti le situazioni che hai creato ma c’è sempre qualcosa che ti spinge a cambiare, modificare, rivedere qualche particolare.

Gemelli. Grande energia: Un bel periodo vitale in cui ti senti pieno di risorse da mettere in gioco.

Cancro. Ampio panorama : Quello che era incerto, appena accennato, confuso ora si delinea nitido all’orizzonte e ti permette di scegliere dove impegnare le tue energie.

Leone. Qualche insetto ronzante: Non puoi fare il gatto pigro, c’è sempre una mosca, un’ape, una farfalla che attira la tua attenzione e ti costringe ad osservare il suo volo.

Vergine. Una bella ripresa: Se il mese passato la pigrizia ha preso il sopravvento in questo che viene indosserai i sandali alati di Mercurio con cui sentirti leggero nei movimenti e agile nel destreggiarti. Anche l’umore sarà positivo.

Bilancia. Dolce primavera: La nuova stagione ti regala fiori e bellezza. Un periodo positivo si apre per te.

Scorpione. Coltivare l’ottimismo: In questa primavera “semina” nuovi progetti e nuove idee e alimentali con passione e costanza.

Sagittario: Voglia di correre: Un mese all’insegna della leggerezza suggerisce di lasciare i fardelli: risolvere quello che c’è da risolvere, chiarire quello che deve essere chiarito e godersi la vita.

Capricorno. Decidere la rotta: Le onde si sono calmate ed è il momento di decidere quale direzione prendere e qual è la meta da raggiungere.

Acquario. Superare i limiti: Se ti senti condizionato da qualcosa ricordati che la tua intelligenza ed il tuo cuore sono liberi.

Pesci. Forza e dolcezza: Un bel periodo sostenuto da un atteggiamento interiore positivo e dalla disponibilità a condividere con gli altri la propria ricchezza.


Un personaggio dell'Ariete: George Adamski

Il nome di George Adamski è legato all’ufologia e alle famose immagini di dischi volanti a forma di tazza rovesciata. I suoi incontri con creature di altri modi costituiscono un vero e proprio “caso”, ancora oggi attuale, che incuriosisce e fa discutere gli appassionati di astronomia e di esobiologia. George, autodidatta e grande appassionato di filosofia e di astronomia, è famoso anche per essere il primo a portare sui media internazionali il tema del contatto con gli extraterrestri.

George Adamski

George è un personaggio molto particolare e gli episodi della sua vita sembrano avere continuamente diverse possibilità di lettura. La sua nascita, ufficialmente, avviene in Polonia il 17 aprile 1891 ma alcuni contestano questa data e ne propongono un’altra, il 12 marzo 1883, e cambiano anche il luogo di nascita, affermando che sia l’Ungheria la sua terra d’origine. Chi è dunque George veramente? Un Ariete che con la sua carica di fresca energia vuole portare un messaggio nuovo per un’umanità nuova, perché da abitanti della Terra impegnati in infiniti conflitti si passi alla visione più ampia di cittadini dell’universo o un mistico Pesci che cerca un contatto spirituale con altre forme di vita? Certo dell’Ariete ha il coraggio di lanciarsi per primo in un campo di indagine nuovo e il bisogno di calare ciò che vede e intuisce in una situazione concreta di incontro con un rappresentante dei popoli extraterrestri. È arietino anche il suo cercare interlocutori tra i “grandi” della Terra per dare seguito ai messaggi ricevuti. Ma andiamo con ordine e raccontiamo un po’ la sua vita.

Originario della Polonia o dell’Ungheria George diventerà comunque americano. Nel 1893 emigra con i genitori negli USA, a Dunkirk, vicino a Buffalo, nello stato di New York e nel 1915, durante il servizio militare, otterrà la cittadinanza americana.

Della sua infanzia si sa che i suoi studi si limitano alla scuola elementare e che comincia a lavorare giovanissimo. Continua la sua formazione da autodidatta, leggendo moltissimo e durante l’adolescenza è un assiduo frequentatore della biblioteca pubblica dove si interessa in particolare ai testi di filosofia ed esoterismo, tra cui le opere della Blavatsky, l’iniziatrice del movimento Teosofico. Per un periodo lavora come guardiano nel Parco Nazionale di Yellowstone. Nel 1917 sposa Mary Shimbersky. Nel 1934, in California, fonda il monastero dell’Ordine Reale del Tibet, un circolo esoterico improntato ad un misticismo di carattere universale in cui si mescolano elementi cristiani e orientali.

Nel 1940 va a vivere vicino al Monte Palomar e quattro anni dopo acquista un terreno proprio sul Monte, vicino al luogo in cui stanno costruendo l’osservatorio astronomico. Qui costruisce la sua nuova casa che chiama "Palomar Garden" e un ristorante, il "Palomar Gardens Cafe". È su questo Monte che ha inizio il suo interesse per i dischi volanti e per il contatto con gli extraterrestri. Così racconta lui stesso: Tutto è iniziato con la pioggia di meteore che si è abbattuta sulla regione nella notte del 9 ottobre 1946. Fino a quel momento, credevo nella pluralità dei mondi abitati ma non avevo mai considerato la possibilità di viaggi interplanetari; le distanze da superare mi sembravano enormi. Durante la pioggia di meteore, ho guardato il cielo, dal Monte Palomar, come quasi tutti nel sud della California.

George Adamski

Quando lo spettacolo delle stelle cadenti è stato più impressionante, ho visto un grande dispositivo scuro, simile a un dirigibile gigante. Era immobile nel cielo sopra le montagne verso la città di San Diego. Ho pensato che fosse un’apparecchiatura del governo che osservava da una grande altezza, a scopo scientifico, la pioggia di meteoriti. Mentre lo guardavo, alzò la parte superiore e si spostò rapidamente attraverso lo spazio, lasciando una scia luminosa, che rimase visibile per circa cinque minuti. Sono rimasto sorpreso dopo aver sentito alla radio che un oggetto a forma di sigaro, di origine sconosciuta, era stato visto da migliaia di persone a San Diego… Questo ha stimolato la mia curiosità e ho iniziato a osservare il cielo più spesso.

Se il 1946 segna, per George, l’inizio degli avvistamenti e a quell’anno risalgono le sue prime fotografie di oggetti volanti non identificati, il suo primo incontro con un alieno avverrà il 20 novembre 1952.

Non è un incontro casuale. George è interessato ai contatti con esseri di altri mondi e di altre dimensioni. In quegli anni è di moda l’uso della planchette per cercare di comunicare con i defunti. Gli appassionati si ritrovano insieme intorno ad un tavolo su cui è appoggiata una tavoletta (la planchette) sulla quale sono riportati i numeri, dallo zero al nove, e le lettere dell’alfabeto.

 L’UFO fotografato da Adamski negli anni ‘50 (in alto) confrontato con l’oggetto volante ripreso, nel 1991, dagli astronauti dello Shuttle (in basso) e con il velivolo progettato da Tesla persente nell’autobiografia “MY INVENTIONS” pubblicata a puntate su Electric Experimenter del 1919 (al centro). Anche Tesla si era ispirato alla tecnologia aliena?
L’UFO fotografato da Adamski negli anni ‘50 (in alto) confrontato con l’oggetto volante ripreso, nel 1991, dagli astronauti dello Shuttle (in basso) e con il velivolo progettato da Tesla persente nell’autobiografia “MY INVENTIONS” pubblicata a puntate su Electric Experimenter del 1919 (al centro). Anche Tesla si era ispirato alla tecnologia aliena?

I partecipanti appoggiano, tutti insieme, l’indice della mano destra su una tazzina rivoltata che comincerà a muoversi e a spostarsi sulla planchette, posizionandosi sulle lettere in modo da creare parole di risposta alle domande dei partecipanti stessi. È un modo semplice per tentare il contatto con l’aldilà, ma George decide, con i suoi amici, i coniugi Bailey e Williamson, di utilizzare questo stesso metodo per tentare la comunicazione con esseri che vivono al di fuori del nostro pianeta. E, stando a quanto dichiara lui stesso, ci riesce. Anzi riesce prima ad ottenere una frequenza radio con cui comunicare a parole e poi a stabilire un appuntamento con questo essere che dimostra di non essere soltanto una fantasia prodotta dalle menti di George e dei suoi amici.

L’incontro avviene nel deserto lungo la Desert Center Rice Road. Mentre gli amici osservano da lontano con i binocoli, George incontra Orthon, un alieno proveniente dal pianeta Venere, che arriva sul posto grazie ad un’astronave, più volte fotografata anche alla distanza di pochi metri. George descrive dettagliatamente Orthon, il suo aspetto umano, nordico, i lunghi capelli biondi, la sua capacità di comunicare telepaticamente. L'uomo aveva un aspetto assolutamente umano e ho notato che era relativamente più piccolo di me e molto più giovane. Così per la prima volta ho davvero capito che ero in presenza di un uomo nello spazio, un essere umano venuto da un altro mondo! La sua bellezza era là di qualsiasi cosa avessi mai visto… L’espressione e l'aspetto del suo viso mi hanno liberato da ogni pensiero personale. Mi sentivo come un bambino in presenza di una persona con grande intelligenza e un sacco di amore, e sono diventato molto umile rispetto a me stesso... emanava da lui un senso di comprensione, di bontà infinita e di umiltà assoluta. Questa è la descrizione che si può leggere nel libro Flying Saucers Have Landed (I dischi volanti sono atterrati) che George scrive con pilota di aereo Desmond Leslie e pubblica nel 1953.

Seguiranno altri libri in cui George descriverà incontri con altri alieni di aspetto terrestre e in cui affermerà di essere anche salito a bordo di un loro ricognitore. Gli alieni descritti da George, non si dimostrano mai aggressivi né manifestano mai atteggiamenti da invasori o colonizzatori del nostro pianeta, se mai sono preoccupati per l’uso sconsiderato della tecnologia a scopo bellico o delle conseguenze delle esplosioni nucleari sperimentali.

I libri di George hanno un grande successo editoriale e gli procurano una grande notorietà. Di fatto i suoi racconti ed il messaggio di pace trasmesso dagli alieni sono ritenuti credibili a giudicare dai contatti che sembra aver ottenuto con personalità di spicco del mondo politico internazionale, quali la regina Giuliana d’Olanda, il presidente Kennedy e il papa Giovanni XXIII. George Adamski muore nel 1965 in un ospedale a Silver Spring, nel Maryland, a causa di una crisi cardiaca e viene sepolto nel cimitero degli eroi di Arlington.

I detrattori di Adamski negano tutto: il contatto con gli alieni non è mai avvenuto, le fotografie sono dei falsi, l’UFO è una lampada fotografata con sapiente prospettiva, gli incontri con Kennedy e Giovanni XXIII sono un’invenzione e così pure i suoi colloqui con gli agenti dell’FBI e della CIA…

Purtroppo non è facile parlare con tranquillità di contatti con gli alieni in un contesto culturale che li taccia automaticamente di assurdità. Forse se Adamski avesse affermato di essere stato testimone di un’apparizione della Madonna avrebbe avuto più credito, ma restano lecite alcune domande: come mai gli astronauti dello Shuttle fotografarono nel 1991 un oggetto volante incredibilmente simile all’UFO di Adamski? Perché non viene considerata la segnalazione di un oggetto non identificato nel cielo di Desert Center fatta da un pilota militare proprio nel giorno del contato di Adamski? Perché George viene seppellito nel cimitero degli eroi?


Sull’argomento segnalo due articoli di Giancarlo Barbadoro presenti su Shan Newspaper:
Alieni sulla Terra? Possiamo comunicare?

Ufo: le testimonianze degli Astronauti







MARZO 2015

E per tetto un cielo di stelle

Il rapporto profondo che ci lega al cielo stellato, oltre ad essere il tema fondamentale che sta alla base dell’Astrologia, rappresenta una continua fonte d’ispirazione per l’arte, il pensiero filosofico, la spiritualità, il rapporto etico con le altre forme di vita.


In alto: la Cappella di San Biagio di Toledo
In basso: la Basilica di Santa Maria di Cracovia
Sullo sfondo: la Cappella di Hampton Court

La notte è stellata, e tremano, azzurri, gli astri in lontananza. E il vento nella notte gira nel cielo e canta”, scriveva Pablo Neruda e rileggendo questi versi torna alla mente il quadro di Van Gogh con la notte stellata e il cielo con le spirali azzurre. Il Cielo non ha parenti e tratta egualmente tutti gli uomini, diceva Confucio; Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi recitava Nietzche; Guardate le stelle invece dei vostri piedi consiglia Stephen Hawking...


In alto: la Cappella degli Scrovegni
In basso: la Chiesa di Santa Maria in Solario
Sullo sfondo: il Sole di Satffarda

Sono piccoli esempi che testimoniano come quel blu profondo e quelle piccole luci palpitanti siano in grado di sollecitare in noi meraviglia e riflessione profonda sul mistero della vita, sulla libertà immensa, sulla possibilità di partecipare alla bellezza e alla potenza dell’universo.

Ritroviamo spesso il cielo trapunto di stelle dipinto sul soffitto di edifici a carattere sacro e in questa puntata vogliamo proprio proporvi una breve carrellata di palazzi con il soffitto blu.

Partiamo dalla Cappella Reale di Hampton Court, in Inghilterra. Il palazzo, del 1515, era in origine la residenza personale del cardinale Thomas Wolsey, cancelliere del re, quando però il papa rifiutò di concedere ad Enrico VIII il divorzio da Caterina d’Aragona, i rapporti tra il re e il suo cancelliere si ruppero ed il palazzo passò al sovrano. La Cappella è una delle aggiunte volute proprio da Enrico VIII e lo splendido soffitto blu e oro ne è la caratteristica dominante.

Ci spostiamo in Spagna per ammirare un altro soffitto: quello della Cappella di San Biagio della Cattedrale di Toledo. La Cattedrale venne costruita a partire dal 1227, per mandato dell’Arcivescovo Don Rodrigo Jimenéz de Rada, sopra le fondamenta dalla Cattedrale Visigota del VI secolo. La Cappella di San Biagio venne costruita a partire del 1397 nell’angolo nordest del chiostro. Si tratta di uno spazio a pianta centrale con una volta ottagonale con nervature dorate che poggiano sopra mensole e, tra le nervature, ecco apparire l’azzurro trapuntato di stelle d’oro.

In Polonia, a Cracovia, un altro spettacolare soffitto blu si trova nella Basilica di Santa Maria. La Bazylica Mariacka è una chiesa gotica del XIV secolo caratteristica per le sue due torri di altezze differenti, una di 69 metri e l’altra di 81.

In Italia troviamo numerosi e bellissimi esempi di volte azzurre, a partire da quella famosissima della Cappella degli Scrovegni di Padova. La Cappella, affrescata da Giotto, è un autentico capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo. È una grande stanza a pianta rettangolare con la volta a botte dipinta di blu oltremare, il cui colore intenso e particolare è ottenuto con la polvere di lapislazzuli e azzurrite. Sull’azzurro appaiono in rilievo le stelle dorate. A Brescia, all'interno del complesso del monastero di Santa Giulia, si trova la Chiesa di Santa Maria in Solario. Costruita verso la metà del XII secolo, come oratorio delle monache, presenta una suggestiva volta azzurra e stellata.


In alto: l’Abbazia di Vezzolano
In basso: la Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi
Sullo sfondo: Il Duomo di San Gimignano

In provincia di Cuneo, nel saluzzese, possiamo visitare la bella Abbazia di Santa Maria di Staffarda, costruita nel 1135 da un gruppo di monaci cistercensi su un terreno paludoso donato dal marchese Manfredo I. I monaci bonificarono il luogo e vi edificarono la chiesa, il chiostro, la foresteria e il mercato coperto. La chiesa, in stile romanico-gotico, è famosa perché le sue colonne e le sue arcate sono tutte asimmetriche ma nell’insieme rivelano un senso di grande armonia. Sopra l’altare ecco apparire un cielo blu con un grande sole e le stelle. Sempre in Piemonte, sulle colline del Monferrato, in provincia di Asti, troviamo un altro monumento romanico-gotico: l’Abbazia di Santa Maria di Vezzolano. Terminata nel 1189, la chiesa, orientata come gli antichi templi sull’asse Ovest-Est, originariamente aveva tre navate una delle quali divenne in seguito uno dei lati del chiostro. Proprio il soffitto del chiostro è affrescato di azzurro con le stelle d’oro. In provincia di Siena possiamo ammirare la magnifica volta a crociera dipinta di blu del Duomo medievale di San Gimignano.


In alto: il Mausoleo di Galla Placidia
In basso: il Cerchio di pietre di Dreamland
Sullo sfondo: la Tomba di Nefertari

Tutti conoscono la Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi costruita tra il 1228 ed il 1253, con l’intento di farne un luogo di devozione popolare, quando i Francescani, prima osteggiati, furono ritenuti in grado di rinsaldare i rapporti tra la Chiesa e la povera gente. È famosissima per gli affreschi di Giotto che narrano la vita del poverello di Assisi, ma, se alziamo gli occhi al soffitto, ecco che appare un cielo pieno di stelle d’oro.

La Cappella Sistina non ha bisogno di presentazioni: è conosciutissima per la sua volta, affrescata da Michelangelo Buonarroti. Prende il nome da Sisto IV della Rovere, il papa che, tra il 1477 e il 1481, fece ristrutturare quella che allora si chiamava Cappella Magna. In questo caso però parliamo di qualcosa che non si vede più. L’opera di Michelangelo copre infatti il cielo stellato di Piermatteo d'Amelia che precedentemente decorava quella stessa volta.

A Ravenna c’è un edificio un po’ speciale: il Mausoleo di Galla Placidia, fatto costruire nel 425 circa, da Galla Placidia, sorella dell’imperatore Onorio, quello che fece di Ravenna la capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Questo piccolo mausoleo a croce latina ha al suo interno un’atmosfera davvero magica, soprattutto grazie alla cupola azzurra tempestata di stelle. Si racconta che Cole Porter compose la sua notissima canzone Night and Day dopo aver visitato il mausoleo, ispirato proprio da quel cielo dipinto.

Infine, non possiamo non citare la Tomba di Nefertari, la sposa di Ramesse II, situata nella valle delle Regine in Egitto. La tomba è tutta dipinta e racconta il viaggio di Nefertari nell’aldilà fino al raggiungimento dell’immortalità. Il soffitto, di un intenso blu scuro, è un cielo notturno pieno di stelle.

Vogliamo ancora citare un tipo di edificio a carattere sacro, quello da cui tutti gli altri hanno preso ispirazione: il cromlech, il cerchio di pietre, come il famoso Stonehenge o come il leggendario cerchio di pietre fatto erigere da Fetonte, il mitico personaggio che scese dalle stelle col suo carro. Vi è mai capitato di trovarvi in una notte stellata dentro un cerchio di pietre erette come colonne che reggono l’enorme cupola del cielo?



Previsioni per il mese

Pesci. Correnti profonde: Nel tuo mare profondo si muovono correnti che sollecitano la tua fantasia e ti stimolano a tradurre in pratica le tue intuizioni.

Ariete. Energia elettrica: C’è molta energia dentro di te e dall’esterno molte occasioni nuove si presentano alla tua attenzione. Un mese ricco da ogni punto di vista.

Toro. Chiarezza cristallina: Un buon periodo per progettare e pianificare nuove cose. La tua mente è lucida e organizzativa.

Gemelli. Andante con moto: Una certa aria primaverile ti porta ad essere allegro, spumeggiante e curioso.

Cancro. Spuma di mare: Molti elementi luccicano intorno a te come bollicine e attraggono la tua attenzione ma non sono ancora ben delineati e generano in te un po’ di tensione.

Leone. Un nuovo tempo: È il momento di chiudere con il passato e guardare avanti. Questo è un periodo di rinnovamento sia dentro di te che all’esterno.

Vergine. Sonnecchiando pigramente: Un po’ di confusione nell’aria porta a non vedere bene quale strada prendere e tu allora fai il gatto pigro e sonnecchi.

Bilancia. Sangue freddo: Il consiglio è di agire con calma, soprattutto nella seconda parte del mese quando sarai meno lucido ad affrontare gli eventi che si presentano via via, magari anche a ritmo veloce.

Scorpione. Vasti orizzonti: È il momento di pensare al nuovo e di pensare in grande. Intuizioni lucide ti supportano.

Sagittario. Prati fioriti: Tante buone occasioni da cogliere al volo faranno di questo mese un periodo fruttuoso.

Capricorno. Nodi da sciogliere: Un po’ di nervosismo perché le cose non vanno proprio come vorresti e tendono ad ingarbugliarsi mentre tu le vuoi ordinare.

Acquario. Pagina bianca: Comincia per te un nuovo capitolo. Volta pagina e alla stanchezza si sostituirà una nuova energia.


Un personaggio dei Pesci: Zitkala-Sa

“… preferisco ai loro dogmi le mie escursioni nei giardini naturali dove si sente la voce del Grande Spirito nel cinguettio degli uccelli, nel mormorio delle grandi acque e nel dolce respiro dei fiori. Se questo è il Paganesimo, allora, al momento almeno, io sono Pagana”.

Zitkala-Sa, Red Bird, è una poetessa e musicista Sioux che ha dato un grande contributo alla conoscenza della vera cultura dei nativi americani, scrivendo e pubblicando le leggende tradizionali del suo popolo, prima tramandate solo oralmente, e denunciando la sistematica distruzione dell’identità dei giovani nativi ad opera delle scuole dei bianchi.

Zitkala-Sa

La sua grande sensibilità, la sua familiarità con il mondo del sogno, dell’intuizione, del mito e il suo coraggio nell’affermare il suo legame con le tradizioni e la spiritualità della sua gente fanno di lei una bella rappresentante del Segno dei Pesci.

Zitkala-Sa nasce il 22 febbraio 1876, con il nome Gertrude Simmons, nella riserva di Pine Ridge nel South Dakota, da padre bianco e madre Sioux. Vive all'interno della cultura Sioux fino a otto anni e quel tempo resterà sempre nel suo cuore come il periodo felice in cui si sentiva libera e protetta. I bambini Sioux apprendono attraverso l’esperienza diretta e l’imitazione degli adulti e lei impara a rispettare gli anziani che sono fonte di esperienza, ad accogliere con generosità gli ospiti, a preoccuparsi del benessere di tutti i membri della tribù, soprattutto dei malati e di chi ha bisogno. Saranno i missionari a portarla via, insieme ad altri bambini della tribù, da quel luogo sicuro, per farla frequentare il Manual Labor Institute, una scuola quacchera di Wabash, nell’Indiana. Il primo contatto con la scuola dei bianchi si rivela traumatico per la piccola Gertrude, lontana dalla sua famiglia e dai suoi riferimenti, punita perfino se cerca di parlare la sua lingua con i suoi piccoli compagni. Si trova sola, in un ambiente estraneo, dove i missionari hanno occhi freddi come perle di vetro, spaventata e disorientata come il cucciolo di una creatura selvaggia appena catturato e, dopo una sola giornata passata nell’Istituto, si sente ormai uno dei tanti animaletti guidati da un pastore. Capisce anche quanto i missionari siano determinati nell’imporre ai bambini indiani le usanze dei bianchi e come non si curino del fatto che molte di queste usanze contrastino nettamente con la cultura indiana o addirittura possano risultare offensive per i piccoli che hanno modelli comportamentali completamente diversi. Come può una bambina sentirsi a proprio agio in un corpetto attillato quando le è stato insegnato a coprire il suo corpo con abiti ampi e coperte? Come può accettare che le vengano tagliati i capelli se questo per lei significa essere in lutto o assomigliare ad un guerriero che si è lasciato catturare dal nemico? Nella scuola però impara a leggere, a scrivere, a suonare il violino e il pianoforte rivelando uno straordinario talento per la musica che la porterà, tra l’altro, a esibirsi come solista di violino con la Banda indiana della Carlisle School all'Esposizione di Parigi del 1900.

Quando, dopo quattro anni all’Istituto, Gertrude ritorna a casa si rende conto che il suo legame con la cultura Sioux è stato in qualche modo intaccato dalla sua esperienza scolastica, indipendentemente dal suo volere. Questa consapevolezza di avere dentro di sé due mondi, questa duplicità che viene rappresentata così bene dal Segno dei Pesci, diventerà per lei la forza di affermare la dignità della sua cultura d’origine. Decide di continuare a studiare e grazie ad una borsa di studio potrà frequentare l’Earlham College di Richmond e il Conservatorio di Boston.

Zitkala-Sa

Proprio a Boston entra in contatto con la comunità intellettuale e artistica che sosterrà in seguito la sua carriera di scrittrice. Quando accetta un posto di insegnante presso la Carlisle Indian Industrial School, dove resterà per circa due anni, Gertrude Simmons diventa Zitkala-Sa e comincia a scrivere i racconti autobiografici e gli articoli di denuncia che la rivista Atlantic Monthly pubblicherà nel 1900. La Carlisle Indian Industrial School era stata fondata nel 1879 da Richard Henry Pratt, un ufficiale dell'esercito che considerava l'istruzione come un mezzo per passare dalla barbarie alla civiltà. Naturalmente, nel suo pensiero, con barbarie identificava il mondo dei nativi e con civiltà intendeva il mondo dei bianchi. Pratt sosteneva la necessità di kill the Indian...to save the man (uccidere il selvaggio per salvare l'uomo) e la scuola era per lui l’ambito naturale in cui compiere questa operazione.

Gertrude cambia il suo nome e sceglie un nome Sioux per affermare la sua presa di posizione, la sua indipendenza e contemporaneamente il suo legame profondo con la tradizione dei nativi. Oltre a mostrare il mondo degli Sioux dall'interno, le storie di Zitkala-Sa rivelano le crudeltà che la scuola dei bianchi impone bambini indiani e i sentimenti di alienazione che questa educazione genera in loro. Ne I giorni di scuola di una ragazza indiana evidenzia come la scuola missionaria sia stata progettata per spogliare i bambini della loro cultura tribale e per sostituirla con quella dominante e di come inizialmente gli Indiani credano che l'offerta di istruzione sia una possibilità di riscatto, una specie di pagamento per il furto delle loro terre e una possibilità di buon inserimento, per i loro figli, nel mondo dei bianchi. Ben presto però Zitkala-Sa aveva scoperto sulla sua stessa pelle che non esiste alcun risarcimento per la perdita della propria cultura e della propria identità.

Ziktala-Sà racconta questo conflitto avendo ben chiaro che il sistema di istruzione imposto dalla scuola dei bianchi fa parte della distruzione violenta del suo popolo e del suo mondo, avendo chiaro che stanno distruggendo la sua identità indiana e che lei deve combattere come una guerriera per non perderla. Si sente come un albero sradicato da mia madre, la natura, e da Dio, spogliata dei miei rami, anche il rivestimento naturale di corteccia... [è stato] raschiato via velocemente, ma quell’albero nudo vuole diventare un palo che regge i cavi telefonici e che potrà offrire un nuovo strumento di comunicazione per il suo popolo.

Zitkala-Sa

Nei suoi racconti Sitkala-Sa parla della cultura dei nativi, parla di donne guerriere, di giustizia applicata secondo modelli diversi da quelli bianchi, di anziani che appaiono in sogno a insegnare e sostenere, del legame con la madre custode della religione tribale e della grande forza che le viene da lei, anche per rifiutare il cristianesimo che ha giustificato la conquista dei nativi americani e riduce coloro che si convertono a ombre distorte che ripetono le frasi stridenti di un credo bigotto. Coerente con questa consapevolezza rinuncerà al suo lavoro di insegnante, tornerà a vivere con la madre e accetterà un impiego alla Riserva indiana di Standin

g Rock. Durante il periodo passato alla Carlisle School, Sitkala-Sà si è legata a Carlos Montzuma, attivista Yavapai e medico ma rompe il fidanzamento per non rinunciare ai suoi sogni: non le basta una vita in cui essere solo moglie e madre. Sposerà invece nel 1902 il capitano Raymond Talesfase Bonnin, uno Sioux Yankton, conosciuto a Standing Rock, e si trasferirà con lui nella Riserva di Uintah e Ouray nello Utah, dove resterà per i successivi quattordici anni. Nel 1903 nasce il loro figlio Raymond Ohiya Bonnin. Nello Utah incontra il compositore William F. Hanson con cui collabora alla creazione dell’opera La Danza del Sole, la prima ad avere tra gli autori un nativo americano, scrivendone il libretto e le canzoni.

La duplice anima tipica dei nati sotto il Segno dei Pesci la ritroviamo anche nella vita di questa guerriera coraggiosa, caratterizzata oltre che dalla sua produzione artistica, da un’intensa attività politica per il riconoscimento della piena cittadinanza ai Nativi americani, per il diritto di voto, contro il divieto dell’uso della propria lingua nelle scuole frequentate dai bambini indiani, per promuovere il movimento pan indiano che riunisca tutte le tribù americane, per i diritti delle donne… Spesso è anche criticata aspramente, ora dai bianchi, come ingrata per l’aiuto che aveva ricevuto nella sua formazione culturale, ora da quegli indiani preoccupati che la conquista dei diritti corrisponda all’assimilazione e alla perdita della loro specificità culturale, ma Zitkala-Sa, che riveste spesso ruoli importanti all’interno delle organizzazioni, continua il suo lavoro incessante fino al 26 gennaio 1938, giorno della sua morte.

È sepolta sotto il nome di Gertrude Simmons Bonnin nel cimitero nazionale di Arlington e sul pianeta Venere c’è un cratere chiamato Bonnin in suo onore.






FEBBRAIO 2015

Zodiaco in maschera

Le maschere dell’iconografia carnevalesca, e in particolare quelle che derivano dalla Commedia dell’Arte, sono rappresentazioni goliardiche ed enfatizzate dei caratteri umani, occasione per ridere di comportamenti, abitudini e modi di essere. Autori e attori, prendendo spunto da personaggi leggendari o eroi di romanzi, racconti e ballate, hanno dato vita ai protagonisti di innumerevoli storie e gag per mettere in burla autorità e gente del popolo. Legate inizialmente ad una regione o area geografica, le maschere più significative hanno poi travalicato i confini diventando simbolo di un certo modo di essere. Proprio per questa loro peculiarità le possiamo abbinare ad un’altra serie di “caratteri”: quelli tradizionalmente rappresentati dai dodici Segni dello Zodiaco. In fondo a Carnevale ogni scherzo vale e possiamo ridere e burlarci delle nostre personalità e dei nostri abiti mentali.


Meneghino (Acquario): Meneghino è la maschera di Milano, è un personaggio dal carattere ingenuo ma non troppo, docile, generoso, ma al quale non bisogna negare indipendenza e libertà. Queste sue caratteristiche lo avvicinano al Segno dell’Acquario. Meneghino non ha il volto coperto da una maschera, ma si è presenta a viso aperto e senza trucco. Anche questo sottolinea le sue doti di personaggio libero e disponibile ad interpretare ruoli anche un po’ diversi tra loro ma sempre mantenendo una ben definita personalità. A volte è servo, altre volte padrone, a volte contadino altre mercante. La sua fisionomia si precisa nel corso del Seicento grazie a Carlo Maria Maggi che gli diede anche un cognome: Pecenna, cioè "parrucchiere", perché non perdeva occasione di strigliare gli aristocratici per i loro vizi. Col tempo divenne l'emblema del popolo milanese, che lo elesse a simbolo del proprio desiderio di libertà, nel corso della dominazione austriaca.

Pierrot (Pesci): La maschera di Pierrot nasce in Italia verso la fine del Cinquecento, grazie all’attore Giovanni Pellesini. Allora si chiamava Predolino ed era una delle tante variazioni del personaggio del servo (lo Zanni). Intelligente, con la parlantina sciolta, criticava gli errori dei padroni, fingeva di non capire gli ordini che non riteneva giusti o li eseguiva al contrario. Sapeva tessere e districare imbrogli con grande abilità. Nel suo abito bianco era un personaggio forte e di grande importanza nella trama della commedia. In Francia questo personaggio piacque molto ma cambiò il suo nome in Pierrot e poi, un po’ alla volta anche il suo carattere. Puntò meno sull’astuzia e di più sull’amore per la verità, diventò più romantico, più pagliaccio che servo, malinconico innamorato della luna, o di Colombina, da cui non verrà mai corrisposto. Per la sua ingenuità Pierrot è considerato pazzo e diventa bersaglio di scherzi da parte delle altre maschere ma non perde mai la sua fiducia nel genere umano. L’indole intuitiva, mutevole e sognante rende questo personaggio affine alla natura dei Pesci.

Capitan Spaventa (Ariete): Capitan Spaventa di Vall’Inferna è una maschera ligure. “Figlio del Terremoto e della Saetta, parente della Morte, e amico strettissimo del gran Diavolo dell’Inferno”come lui stesso si presenta è un soldato di ventura, reduce di tante battaglie, che racconta ingigantite le sue prodezze in combattimento e le sue avventure amorose. Ispirato a vari soggetti letterari e reali, il suo interprete più famoso fu Francesco Andreini (1548-1624) che mise in luce anche l’aspetto poetico e sognatore di questo personaggio strampalato che fatica a mantenere la distinzione fra fantasia e realtà. L’irruenza, l’amore per l’avventura e l’azione nonché l’ingenuità e la fragilità di questo soldato sembrano una caricatura dell’animo dell’Ariete.


Gianduja (Toro): Gianduja è la maschera piemontese per eccellenza. Nasce nel ‘700 ad opera di due burattinai, Giovanni Battista Sales e Gioacchino Bellone, ed è l’erede del burattino Gironi, costretto a cambiare nome per aver pronunciato alcune battute un po’ troppo salaci su Napoleone ed il fratello Gerolamo (Liberté egalité fraternité, ij fransèis a van an caròssa e noi a pe - Liberté egalité fraternité, i francesi vanno in carrozza e noi a piedi ). Gianduja vuol dire Gian del boccale, con accenno al suo amore per il vino che gli regala anche un bel naso rosso. È un contadino simpatico, bonario, semplice ed arguto allo stesso tempo, schietto, amante della buona tavola. Il suo nome è collegato anche al cioccolato e in particolare ai gianduiotti, i rinomati cioccolatini torinesi che nella loro forma ricordano il copricapo di Gianduja. Sia per il carattere bonario e godereccio con uno spiccato senso della lealtà, sia per l’aspetto solido, questa maschera ricorda il Segno del Toro.

Arlecchino (Gemelli): Arlecchino è una maschera bergamasca ed è uno dei personaggi più simpatici del Carnevale. Col suo abito a toppe colorate comunica allegria. Si dispera e si consola con grande rapidità, è scansafatiche, ingenuo, credulone e finisce sempre nei guai, quando non è lui stesso a crearli. È vivace, agile, astuto e proprio per tutte queste caratteristiche lo abbiniamo al Segno dei Gemelli. Arlecchino però ha origini molto antiche, addirittura tra le divinità dell’Europa celtica e si nasconde agilmente dietro l’identità di esseri che provengono da dimensioni invisibili. Come loro Arlecchino è un personaggio fuori dagli schemi che interviene, col suo bastone, a spezzare o cambiare improvvisamente le situazioni.

Pulcinella (Cancro): Pulcinella è la maschera di Napoli ed incarna la ribellione del popolo contro i potenti ed i loro abusi, ma non è un eroe nel senso classico del termine. Impertinente, chiacchierone e pigro impersona la voglia di vivere che non si arrende davanti a nessuna difficoltà. Il suo nome deriva dal pulcino e infatti Pulcinella è un po’ infantile: spontaneo e semplice, ingenuo e credulone, malinconico e dispettoso. Si burla del potere e i problemi che lo coinvolgono aguzzano il suo ingegno e la sua fantasia. L’umore mutevole, l’amalgama tra allegria e malinconia, l’irriducibile fiducia nella vita e la fantasia che lo caratterizzano lo avvicinano al Segno del Cancro.


Rugantino (Leone): Rugantino è la maschera tipica del teatro romano e impersonava, in origine, “er bullo de Trastevere”: arrogante, attaccabrighe, con un alto concetto di sé ma anche fifone e che spesso alla fine si prende le botte che minaccia di dare. Famosa la sua battuta "Me n'ha date tante, ma quante je n'ho dette!" Con il tempo si è trasformato, aggiungendo al suo carattere venature di bonarietà e pigrizia e arricchendolo di sentimenti di solidarietà e giustizia che lo avvicinano ancor più al temperamento del Leone, un po’ pomposo ma anche tenero, altruista e con uno spiccato senso della giustizia.

Colombina (Vergine): Colombina è la maschera femminile più famosa della Commedia dell’Arte. È il personaggio della servetta vivace, ironica, qualche volta bugiarda ma a fin di bene. Èsempre complice della sua padrona e ne favorisce gli intrighi amorosi, raggirando il padre burbero, consegnando furtivi bigliettini e organizzando incontri segreti. Deve il suo nome all’attrice Marie Catherine Biancolelli (1665 - 1716) che la interpretò inserendo nel costume di scena una cesta che portava al braccio da cui uscivano due colombe. È l’erede di tanti personaggi di servette o ancelle già presenti nelle commedie fin dai tempi di Plauto o prima ancora. Colombina è arguta, si fa beffe dei padroni vecchi e brontoloni, dei sospiri degli innamorati, di chi le manca di rispetto. Non è la protagonista della commedia ma il suo ruolo pur marginale è fondamentale e risolutivo per molte delle situazioni intricate e comiche che si presentano. Proprio per questa tendenza a non mettersi in primo piano, oltre che per l’ironia sbrigativa con cui tratta le faccende amorose e per quel suo bisogno di essere sempre in ordine, Colombina ricorda i nati sotto il Segno della Vergine.

Leandro (Bilancia): Leandro è l’eterno innamorato. È giovane, è bello, sa esprimersi con belle parole, a volte anche in rima. Un interprete famoso di Leandro fu Giovan Battista Andreini (1576-1654) che oltre a calcare le scene era anche un letterato. Leandro è preso qui come rappresentante di tutti gli “amorosi” che avevano comunque caratteristiche simili e cercavano di corteggiare le “amorose” con poesie e frasi eleganti e ricercate. L’amore più o meno contrastato tra i due protagonisti giovani era solitamente alla base dell’intreccio della rappresentazione e su questo si inserivano gli intrighi e i lazzi a cui contribuivano tutti gli altri personaggi. Leandro è un po’ una caricatura dell’anima dandy della Bilancia.


Stenterello (Scorpione): Stenterello è la maschera di Firenze, inventata da Luigi Del Buono (1798-1800), che le conferì anche il suo aspetto fisico magrissimo e gracile, come “cresciuto a stento", da cui deriva appunto il nome. Il carattere di Stenterello è un insieme di impulsività, paura e coraggio che lo portano a schierarsi dalla parte del più debole anche se… gli tremano le ginocchia. Stenterello trova sempre la forza di ridere nonostante le avversità e le ingiustizie che subisce. La sua parlantina è irriverente, arguta e libera e si esprime con battute pungenti. È praticamente impossibile coglierlo in contropiede perché ha sempre e comunque la risposta pronta. Non vi ricorda il temperamento dello Scorpione?

Balanzone (Sagittario): Il dottor Balanzone è una maschera di Bologna e ne incarna l’anima bonaria e dotta. Corpulento e gioviale, a volte è presentato come medico, altre come avvocato o notaio ma è sempre chiacchierone, ingenuo, presuntuoso, un po’ pedante. Spesso sembra preso da riflessioni profonde e importantissime in realtà ha semplicemente la testa tra le nuvole. Infarcisce i suoi lunghi discorsi di citazioni in latino assolutamente maccheronico e totalmente incomprensibile alle altre maschere che si rivolgono a lui ingenuamente e con grande stima per avere un parere erudito. E lui è contento di aiutare, si fa in quattro per spiegare e consigliare nel suo linguaggio tanto astruso da sembrare profondo e competente. Come il Sagittario è ingenuo e gioviale e come il Sagittario quando parte per la tangente non lo ferma più nessuno…

Pantalone (Capricorno): Pantalone, maschera veneziana, è un vecchio mercante avaro e brontolone. È un po’misogino ma anche legato alla sua famiglia, talvolta è il genitore severo e talvolta è l’innamorato, mai ricambiato, di qualche fanciulla o della sua servetta. È un personaggio in parte comico e in parte dolce per via di una certa sua timidezza e malinconia, nascosta sotto la scorza burbera. Con la sua figura ossuta, il naso adunco, la palandrana e le pantofole, Pantalone è contemporaneamente genitore e antagonista degli innamorati e finisce sempre e comunque sbeffeggiato dai suoi servi Arlecchino, Brighella e Colombina. Pantalone prende in giro certi difetti del Capricorno: la diffidenza, una certa avarizia e ruvidezza che nascondono la sua parte più segreta e delicata.


Previsioni per il mese


Acquario. Variabile: Questo mese sembra un cielo in cui le nuvole sono sospinte dal vento e ora nascondono il sole, ora lo mostrano lasciando larghi sprazzi d’azzurro. A te viverlo senza prendere troppo sul serio le nuvole.

Pesci. Immaginazione: Vedi nuove prospettive, il tuo sguardo si spinge lontano e intanto prendi decisioni che sostengono le possibilità future.

Ariete. Rilancio: Tutta la tua vitalità prorompe in questo periodo regalandoti nuovo entusiasmo per tutti i tuoi progetti.

Toro. Affetti: Avrai modo di sentire l’affetto e la stima che ti circonda goditelo e non lavorare troppo.

Gemelli. Razionalità: Non lasciarti influenzare dal nervosismo che a volte ti assale né dagli sbalzi di umore che arrivano all’improvviso, la razionalità è la tua alleata e in questo periodo funziona alla grande.

Cancro. Sensualità: Si apre un periodo di grande energia, soprattutto in campo affettivo e sensuale. Forte anche il desiderio di comunicare e condividere con altri quello che provi.

Leone. Novità: Tante piccole cose superficiali potrebbero attrarre la tua attenzione distogliendola da alcune novità positive. Muoviti con logica e saggezza.

Vergine. Protezione: Abbi cura dei tuoi spazi e del tuo cuore. Concediti momenti di gratificante relax.

Bilancia. Sosta: Il mese passato ti ha costretto ad una posizione attiva e vigile, che non ti è molto congeniale ed ora senti un po’ di stanchezza. Rilassati, ora nessuno pretende niente da te.

Scorpione. Ponderazione: Nuove possibilità si aprono per te ma non buttarti in modo istintivo nelle situazioni, non agire in modo impulsivo, valuta con attenzione ciò che per te è conveniente e davvero importante.

Sagittario. Impulsività: Attenzione ai colpi di testa, alle azioni dettate dall’impulso del momento. Hai in mano delle buone carte ma giocale con giudizio.

Capricorno. Dolcezza: Lascia emergere quella dolcezza che spesso nascondi sotto il senso di responsabilità, gli impegni e il dovere.


Un personaggio dell’Acquario: Rosa Parks

Vorrei essere ricordata come una persona che voleva essere libera... in modo che anche altre persone potessero essere libere.

Questa bellissima frase di Rosa Parks sembra la sintesi della vita di questa donna coraggiosa ma anche la bandiera di chi nasce sotto il Segno dell’Acquario, il segno della libertà, della fratellanza e dell’utopia.


Rosa Louise McCauley Parks, la donna che cambiò il mondo restando seduta, è una figura-simbolo del movimento americano per i diritti civili. Nel 1955, a Montgomery, in Alabama, stato del profondo Sud degli Stati Uniti, rifiutando di cedere il posto sull’autobus ad un bianco, dà inizio alla grande protesta del boicottaggio degli autobus che porterà la Corte Suprema degli Stati Uniti a dichiarare incostituzionale la segregazione a cui erano sottoposti gli afroamericani.

Rosa nasce in Alabama, a Tuskegee, il 4 febbraio 1913, figlia di Leona, insegnante, e James, falegname. Quando i genitori si separano, si trasferisce con la madre e il fratello minore, Sylvester, nella fattoria del nonno. Bambina minuta e delicata frequenta la scuola rurale fino a undici anni e poi la scuola professionale per gli afroamericani, che deve però abbandonare per occuparsi prima della nonna e poi della madre malate. Nel 1932, si sposa con Raymond Parks, un barbiere di Montgomery, membro della National Association for the Advancement of Colored People, la NAACP.

Anche se nel ventesimo secolo, in America, la schiavitù non esiste più, la vita è ancora molto difficile per i neri, soprattutto negli Stati del Sud, dove le leggi impongono la segregazione razziale, gli episodi di razzismo sono frequenti e il movimento per i diritti civili è ancora agli esordi.

Dopo il matrimonio Rosa accetta vari lavori: domestica, aiuto infermiera, sarta. Il marito la incoraggia a tornare a scuola per conseguire un diploma e Rosa nel1933 diventa una delle pochissime persone di colore con un titolo di studio. Riesce anche a registrarsi per poter votare, nonostante le limitazioni imposte dalle leggi razziali di Jim Crow, in vigore in Alabama.
Nel dicembre del 1943, Rosa diventa un membro attivo del movimento per i diritti civili, entrando a far parte della NAACP e, come lei stessa racconta, per timidezza, non riuscendo a dire di no, accetta l’incarico di Segretaria della Sezione di Montgomery e l’anno dopo aiuta ad organizzare il Comitato per la Pari Giustizia in favore di Recy Taylor, una donna nera di Abbeville, che aveva subito uno stupro. È un Acquario coraggioso, Rosa, e non si accontenta di vivere gli ideali di universalità e giustizia in modo astratto. Intanto ottiene un lavoro alla base Air Force di Maxwell, che, essendo di proprietà federale, non consente la segregazione razziale. In seguito diventa governante e sarta per Clifford e Virginia Durr, una coppia bianca, politicamente liberale. I Durr diventano amici di Rosa e la aiutano a frequentare la Highlander Folk School del Tennessee, una scuola che promuove i diritti dei lavoratori e l'uguaglianza razziale.


Nel mese di agosto del 1955 si verifica un grave episodio di razzismo che ha una pesante ripercussione su tutta la comunità nera: il quattordicenne Emmett Till, viene assassinato perché sorpreso a sorridere ad una ragazza bianca. Il clima rimane a lungo teso e il 5 dicembre, grazie al gesto che renderà famosa Rosa, inizierà una grande protesta collettiva. Per capirne il significato dobbiamo fare un passo indietro nel tempo. Nel 1900, a Montgomery sono in vigore le leggi di Jim Crow che impongono una violenta segregazione. I negroes, come vengono chiamati con disprezzo gli afroamericani, non possono accedere ai luoghi frequentati dai bianchi. “White only” è il cartello che appare dappertutto, fuori dai ristoranti, dalle scuole, sui treni… I negroes hanno i loro bagni pubblici, i loro ospedali, le loro scuole, i loro negozi e sugli autobus cittadini è obbligatoria la separazione dei passeggeri neri da quelli bianchi. In particolare ai bianchi è riservata la parte anteriore dei mezzi e ai neri quella posteriore. Gli autisti, tutti bianchi, hanno il compito di sorvegliare che la legge sia rispettata. La situazione è oltremodo assurda perché la maggior parte dei passeggeri è nera ma i posti dei bianchi non possono essere occupati anche se vuoti, anzi, gli autisti tendono a spostare la demarcazione a favore dei bianchi, così che la maggior parte dei neri è costretta a fare il viaggio in piedi o a non salire affatto. Proprio Rosa racconta di un’altra assurdità: in quanto nera doveva salire sul bus dall’ingresso anteriore per pagare il biglietto, poi scendere e risalire dalla porta posteriore per accedere alla zona a lei destinata ma in un giorno di pioggia prima che lei potesse risalire, l’autista aveva messo in moto il mezzo lasciandola nella strada, sotto l’acqua. Per anni, la comunità nera si era lamentata di questa palese ingiustizia senza che nulla cambiasse.
Quella sera di dicembre, del 1955, erano quasi le sei quando Rosa, di ritorno dal lavoro, sale a bordo del bus di Cleveland Avenue e si siede nella prima fila dei sedili neri, dietro l'ultima sedia dei posti riservati ai bianchi. Mentre l'autobus procede lungo il suo percorso, i sedili per i bianchi si riempiono così, quando alla fermata di fronte al Teatro Impero salgono ancora dei bianchi, l’autista va a spostare la demarcazione e chiede a quattro neri di alzarsi, tra questi c’è Rosa. In seguito sarà lei stessa a raccontare come, vedendo l’autista agitare la mano per farla alzare, abbia sentito la determinazione scendere sul suo corpo e coprirlo come una trapunta in una notte d'inverno. Mentre i suoi compagni di viaggio neri liberano i sedili, lei si limita a spostarsi verso il finestrino. Quando l’autista le chiede: "Perché non ti alzi?" Lei risponde: "Non penso di dovermi alzare". E rimane seduta in quel posto, in nome dei soprusi accumulati giorno dopo giorno e della sconfinata aspirazione delle generazioni future, come dirà M. Luther King.
L'autista del bus senza pensarci troppo chiama la polizia e Rosa viene arrestata.
"La gente dice che non ho rinunciato al mio sedile perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente, o non più stanca di quanto ero di solito alla fine di una giornata di lavoro. Non ero vecchia, anche se alcune persone hanno l’immagine di me vecchia, allora avevo quarantadue anni. No, ero solo stanca di arrendermi". Rosa non urla, non inveisce, non protesta, non alza le mani. Ma non cede. E anche qui traspare l’animo dell’Acquario che non si esprime in rivolta violenta quando i suoi principi vengono negati ma non desiste dalle sue convinzioni.
Rosa, accusata di aver violato le norme cittadine, viene scarcerata il giorno seguente, grazie a Clifford Durr, ma per il giorno del processo il NAACP organizza una grande protesta: il boicottaggio degli autobus. Visto che il processo a Rosa si terrà il lunedì, viene chiesto ad ogni nero di non prendere l’autobus il lunedì in segno di protesta. Dicono i volantini che vengono distribuiti: “Lunedì non prendete l’autobus per andare a lavorare, in città, a scuola, o dovunque. Ci si può permettere di restare fuori dalla scuola per un giorno, se non avete altro modo di andare se non in autobus. Ci si può anche permettere di non andare in città per un giorno. Se si lavora, si può prendere un taxi, oppure andare a piedi, ma per favore non prendete l'autobus lunedì."

Lunedì, il giorno del processo a Rosa e del boicottaggio, piove. Nonostante questo, la comunità nera non si arrende. Alcuni organizzano dei car pooling, alcuni prendono i taxi guidati da persone di colore e la maggior parte cammina sotto la pioggia, alcuni fino a 20 chilometri, per sostenere Rosa Parks che ha rifiutato di alzarsi dal suo posto.
Quella sera stessa, visto il successo del boicottaggio, e per organizzare le azioni successive viene fondata la Montgomery Improvement Association, presieduta da un giovane pastore allora quasi sconosciuto: Martin Luther King.


Barack Obama davanti al monumento di Rosa Parks

Il boicottaggio dura più di un anno, nonostante il considerevole sacrificio personale che comporta, e anzi assume proporzioni sempre più vaste man mano che la notizia si diffonde, supportata anche dai tassisti afroamericani, che per l’occasione adeguano le loro tariffe a quella degli autobus.
Molti autobus viaggiano vuoti per mesi e la società che li gestisce rischia la paralisi per mancanza di finanziamento, ma alla fine la Corte Suprema degli Stati Uniti stabilisce che la segregazione è incostituzionale, la legge che impone la segregazione sugli autobus a Motgomery viene abrogata e la protesta termina. E Rosa è diventata il simbolo di questa rivolta contro l’ingiustizia e gioca un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione internazionale sul maltrattamento dei cittadini afroamericani degli Stati Uniti anche per il suo modo di essere: responsabile, tranquilla, dignitosa, preparata. Spesso gli Acquari hanno bisogno di dare una “forma” al loro senso di libertà, così impellente che potrebbe travolgerli. Rosa sembra trovarlo in questo suo atteggiamento pacato.
Purtroppo mentre diventa l'icona del movimento per i Diritti Civili, nella sua vita privata paga un prezzo molto alto. I bianchi segregazionisti la odiano perché ha messo in crisi il loro way of life, molti neri la evitano perché temono di perdere il lavoro se si schierano dalla sua parte. Riceve numerose minacce di morte, viene licenziata e poco dopo anche il marito deve lasciare il lavoro. Rosa e Raymond si trasferiscono prima ad Hampton in Virginia, poi a Detroit nel Michigan sperando in una vita un po’ più facile. Qui lei trova lavoro come sarta fino al 1965, quando viene assunta come segretaria di John Conyers, un rappresentante afro-americano degli Stati Uniti e mantiene questo impiego fino a quando si ritira nel 1988.
Nel 1970 Rosa vive un periodo difficile. Sia al fratello Sylvester che al marito Raymond viene diagnosticato il cancro. Nonostante la sua fama, Rosa non è una donna benestante. Ha donato la maggior parte del suo denaro per i diritti civili. Vive del suo lavoro e della pensione di Raymond. Le spese mediche sono gravose e spesso lei e Raymond sono costretti ad accettare denaro da gruppi parrocchiali e ammiratori. Raymond muore il 19 agosto del 1977 e nel novembre dello stesso anno, muore Sylvester, unico fratello di Rosa. Lei decide di trasferirsi dalla madre malata di cancro e demenza senile in un appartamento per anziani per prendersene cura. Due anni dopo Rosa perde anche la madre e ormai senza famiglia, si getta completamente nel movimento per i diritti civili.
Nel 1990 esce il film “La lunga strada verso casa” di Richard Pearce con Whoopi Goldberg ispirato alla sua storia.

Nel 1992, a ottantun’anni, pubblica la sua autobiografia, in cui racconta la sua vita fino al momento del rifiuto di alzarsi e nel 1995 pubblica le sue memorie in un libro dal titolo Forza tranquilla, due parole che sembrano esprimere l’essenza di Rosa.

Nel 1999, anno in cui riceve dal Presidente Bill Clinton la Medaglia presidenziale della libertà, partecipa con un cameo ad un filmato per la serie televisiva Il tocco di un angelo, intanto però la sua salute sta peggiorando.

Muore il 24 ottobre del 2005 e da quel momento, fino al giorno del suo funerale, gli autobus di Montgomery e Detroit circolano con nastri neri legati ai sedili anteriori, che restano vuoti, in suo onore.
Il corpo di Rosa è sepolto accanto a quello di Raymond, nel mausoleo del Woodlawn Cemetery di Detroit.






GENNAIO 2015

Buon anno con l’arte

Iniziamo questo 2015 ispirandoci all’arte e proponendo un artista per ogni Segno Zodiacale e per ogni artista un’opera che per soggetto o stile rappresenti il Segno. Ecco le dodici opere che abbiamo scelto per augurare a tutti stelle lucenti, cielo sereno e vento favorevole. Buon anno da Astromatta!!!


CAPRICORNO – La danza di Henri Matisse (nato il 31 dicembre 1869) sintetizza la tua ricerca capricorniana del senso unitario da dare alle cose, alla tua vita e all’esistenza nel suo insieme. Matisse inoltre, che era anche incisore, nell’essenzialità delle figure mostra bene la forza che metti nel raggiungere i tuoi obiettivi e la tua voglia di “incidere” nella realtà con le tue azioni.

L’anno nuovo farà riemergere alcuni sogni che hai tenuto a lungo nel cassetto e, oltre alla forza di portarli a compimento, ti regalerà anche il favore delle stelle.


ACQUARIO – La Gibigianna è un’opera di Pinot Gallizio (nato il 12 febbraio 1902) che, con la sua pittura industriale, rappresenta bene la visione utopistica e proiettata nel futuro che ti contraddistingue, amico dell’Acquario, e forse ti riconoscerai in quest’immagine così bizzarra e anticonformista, sia nella forma che nel nome.

L’anno passato ha prodotto in te dei grandi cambiamenti, soprattutto nella sfera interiore, e il 2015 ti farà raccogliere i primi frutti di questo processo ancora in atto: un nuovo te stesso comincerà a camminare e muoversi nella realtà.


PESCI – Con Brenning Ved Hankø il norvegese Hans Gude (nato il 13 marzo 1825) esprime la forza degli elementi della natura davanti ai quali l’uomo appare un elemento piccolo e quasi marginale. Dovrebbe esserti familiare questa dimensione in cui l’immensità dell’esistenza si rivela come un oceano in cui, creatura acquatica, ti trovi a vivere.

Il nuovo anno rappresenterà per te un percorso di presa di consapevolezza e di chiarimento. La tua attenzione sarà focalizzata a capire quali sono i tuoi veri obiettivi, qual è il fine delle tue azioni per non agire più sotto la spinta degli eventi e delle emozioni che ne derivano.



ARIETE – Quest’opera di Van Gogh (nato il 30 marzo 1853), il Mandorlo in fiore trasmette tutta la primaverile vitalità che ti contraddistingue, nato sotto il Segno dell’Ariete, tutto lo slancio della vita che fiorisce e prende forma.

Quest’anno si prospetta per te positivo da ogni punto di vista e dovrebbe regalarti miglioramenti in tutti i campi della tua vita, proprio perché saprai “cogliere l’attimo” in ogni situazione. Non preoccuparti se ogni tanto passerà nel tuo cielo qualche nuvola di malumore, a conti fatti i risultati saranno buoni.


TORO – La tunica rossa di Tamara de Lempicka (nata il 16 maggio 1898) mostra la sensualità e la fisicità che caratterizzano il tuo Segno, il tuo piacere nel godere della vita e il tuo senso opulento della bellezza.

Un inizio d’anno un po’ ostico lascerà spazio a situazioni via via più distese, piacevoli e gratificanti. Probabilmente la fine dell’anno sarà bellissima! Metti in campo progetti perché la tua creatività sarà molto ricca.


GEMELLI – Ecco l’opera che ti rappresenta, amico dei Gemelli: Girlfriends di Egon Schiele (nato il 12 giugno 1890). Il tratto dell’artista esprime il tuo fascino cerebrale, la tua sensualità nervosa e vibrante, la tua tendenza a porti in antitesi con i canoni codificati.

Ti aspetta un anno ricco di fantasia e creatività e con la promessa di successo per quanto riguarda i rapporti umani. Visto che la socialità è un aspetto della vita che ti sta particolarmente a cuore, non puoi che essere contento.



CANCRO – Frida Kahlo (nata il 6 luglio 1907), pittrice sensibile e introspettiva, con questo Autoritratto descrive bene il mondo interiore del Cancro, un mondo che deborda verso l’esterno e tinge la realtà circostante dei suoi colori.

Finalmente un colpo di spugna sui vecchi malumori, sulle tristezze, sui sensi di colpa che ti riportano a cose già vissute e rimuginate. L’anno nuovo prospetta un ritorno alla fantasia e alla creatività, le tue doti più genuine.


LEONE – Probabilmente ti ritroverai nell’opulenza e nella regalità leonina che Alfons Mucha (nato il 24 luglio 1860) ha dipinto in questo suo Zodiac. Il personaggio in primo piano, una sorta di antica dea pagana, rappresenta bene anche il tuo legame con il passato, per te sempre molto importante.

La maturazione avvenuta negli anni scorsi quest’anno ti lascerà esprimere al meglio la tua vera natura solare, soprattutto il tuo calore e la tua generosità. Sarai ricambiato da chi ti sta vicino.


VERGINE – Le violon d'Ingres di Man Ray (nato il 27 agosto 1890) è un’immagine idealizzata molto affine alla tua sensibilità virginiana, traduce bene il senso dell’attesa e contemporaneamente il bisogno di armonia e di nitidezza che ti contraddistinguono.

Un anno contradditorio ti obbligherà a uscire dalle tue manie di perfezionismo. Ti troverai a dover accantonare spesso i ragionamenti e arzigoli astratti in cui ti rifugi, per vivere nelle situazioni che ti si presenteranno e a volte ti coinvolgeranno tuo malgrado.



BILANCIA – Narcissus di Michelangelo Merisi da Caravaggio (nato il 29 settembre 1571) ben simboleggia il tuo amore per l’estetica portato al massimo grado e la ricerca di qualcosa di più profondo e inafferrabile che si nasconde oltre l’apparenza delle cose. L’immagine doppia della realtà e del suo riflesso ricorda anche graficamente il simbolo del tuo Segno.

Questo anno ti regalerà intraprendenza o… ti obbligherà a essere intraprendente, lasciando da parte la tua consueta mania dell’equilibrio e dell’equidistanza a tutti i costi.


SCORPIONE – Nel Portrait de Femme di Pablo Picasso (nato il 25 ottobre 1881) c’è tutta la tua voglia di guardare il mondo da diversi punti di vista e soprattutto di guardarlo da un’ottica diversa da quella degli altri, da un’angolatura inconsueta e bizzarra, decisamente fuori dal comune.

Quest’anno non sarà sempre facile ma non ti metterà mai in situazioni pessimistiche: tenacia e ostinazione saranno le tue armi e la tua “passione” per la lotta sarà soddisfatta.


SAGITTARIO – Il Centauro Caco di William Blake (nato il 28 novembre 1757) è una delle creature fantastiche di questo grande artista visionario. Blake, a lungo considerato un po’ folle, è stato scelto per testimoniare la creatività del Sagittario e quindi la tua spinta a superare i confini e la tua antipatia per tutto ciò che è metodo.

Il 2015 sarà per te un anno di grande maturazione in cui ampliare la conoscenza di te stesso, approfondendo le tue esigenze più vere, e di quanto ti circonda, siano cose, situazioni o ampi orizzonti.


Previsioni per il mese


Capricorno. Festa: Il clima delle feste contagia lo stato d’animo e rende allegro anche il più serio dei capricorni. Periodo intenso e positivo. Buon compleanno!

Acquario. Concentrazione: Hai voglia di prendere in mano le situazioni e senti anche la forza di farlo. Se vuoi ottenere risultati evita però di disperdere le tue energie.

Pesci. Tempismo: Visto che dopo il 12 gennaio potrebbe esserci un po’ di irrequietezza, meglio cogliere il momento favorevole e festeggiare con gioia l’inizio del 2015 e il rinnovamento che porta con sé.

Ariete. Contrasti: Bianco e nero, luci e ombre. Sono poche le sfumature che cogli in questo periodo e tendi a esaltare il lato più battagliero del tuo carattere.

Toro. Pazienza: Ci sono ancora delle questioni non completamente risolte, che ti tengono occupato. Abbi ancora un po’ di pazienza e non preoccuparti: novità positive sono in arrivo.

Gemelli. Idee: Il periodo dinamico e ricco di opportunità si prolunga fino a metà del mese, poi l’effetto si attenua lasciandoti godere i frutti che sei riuscito a raccogliere.

Cancro. Calma: Hai bisogno di prendertela comoda, di indugiare, di rilassarti, di seguire i tuoi ritmi. Prendi esempio dai gatti. Fatti coccolare e coccolati.

Leone. Apertura: Un atteggiamento positivo e piacevole ti porta ad affrontare ogni situazione in modo fruttuoso. Non lasciarti catturare da eventuali contrattempi.

Vergine. Nervosismo: Sarà gratificante il periodo delle feste, più nervoso invece il periodo successivo in cui potrebbero verificarsi dei contrattempi o degli imprevisti un po’ fastidiosi.

Bilancia. Antitesi: Tendi a mettere in discussione le certezze, a non mediare come fai di solito e ad avere un atteggiamento combattivo. Spesso i due piatti della bilancia non saranno in equilibrio.

Scorpione. Sollievo: Problemucci contingenti occupano ancora il tuo tempo più di quanto vorresti ma la situazione generale sta migliorando e da fine mese in avanti il tuo cuore sarà molto più leggero.

Sagittario. Vitalità: Dopo le feste passate in allegria, rientrando al lavoro troverai nuovi progetti e nuove opportunità. La seconda metà del mese sarà più tranquilla.


Un personaggio del Capricorno: Heinrich Schliemann

Heinrich Schliemann è l’archeologo che, usando l’Iliade come se fosse un navigatore satellitare, trova le rovine dell’antica città di Troia.


Fin da bambino ama Omero e le gesta degli antichi eroi e sogna di andare nei luoghi descritti nell’Iliade per trovare le tracce lasciate degli eventi leggendari cantati in quelle pagine. Nato povero, riesce a costruirsi una grande fortuna e la impiega per realizzare il suo sogno. In una lettera, indirizzata al figlio Sergej, scrive: "...dovresti seguire l'esempio di tuo padre che, in qualsiasi situazione, ha sempre dimostrato che cosa sia possibile raggiungere con una ferrea volontà..." e questa frase sembra la sintesi della sua vita straordinaria e sottolinea tutta la determinazione che caratterizza il suo Segno Zodiacale di nascita: il Capricorno.

Lasciamo che sia Heinrich in prima persona a iniziare il racconto della sua vita: “Sono nato il 6 gennaio 1822 nella cittadina di Neubuckow, nel Mecklemburgo Schwerin, dove mio padre, Ernst Schliemann, era predicatore protestante e donde egli partí nel 1823, quando fu chiamato con lo stesso ufficio alla parrocchia di Ankershagen, villaggio situato fra Waren e Penzlin nello stesso granducato. Qui vissi gli otto anni seguenti, e la mia naturale inclinazione verso tutte le cose misteriose e meravigliose divampò in una vera passione a causa dei prodigi che avvenivano in quel villaggio.”

Le storie di fantasmi e di antichi tesori raccontate dagli abitanti del luogo, mescolate alle avventure degli antichi eroi greci narrate dal padre, appassionato di storia antica, diventano, per il piccolo Heinrich, il pane quotidiano. Qualcuno dice che molte delle storie che racconta e che racconterà di sé sono del tutto inventate ma a noi piace dare credito a questo romantico archeologo la cui passione per i versi di Omero e per le gesta degli antichi eroi è così ardente da costituire il leit motiv di tutta la sua avventurosa vita. Del resto facciamo giusto da contrappeso ai tanti che di credito non gliene vogliono dare e che non perdono occasione per criticare ora il suo entusiasmo, ora la sua cultura non sufficientemente accademica, ora i suoi metodi non abbastanza “scientifici” che lo portano però a trovare cose che altri non avrebbero nemmeno avuto il coraggio di cercare. Del resto perché non credere che un ragazzino possa rimanere colpito dall’illustrazione di un libro che mostra Troia in fiamme? O perché non credere alle sue parole quando racconta come nacque il suo amore per il greco antico? Ecco il suo racconto: "…non potrò dimenticare finché vivo quella sera che entrò nel negozio un mugnaio ubriaco, Hermann Niederhöffer.

Era figlio di un pastore protestante di Röbel (Mecklemburgo) e aveva quasi compiuto gli studi al ginnasio di Neuruppin quando fu espulso dalla scuola per cattiva condotta. Il padre lo affidò come apprendista al mugnaio Dettmann di Güstrow; restato qui per due anni, egli andava poi girando come garzone mugnaio. Scontento della sua sorte, purtroppo il giovane si era dato presto al bere, ma non aveva dimenticato il suo Omero; e quella sera ci recitò non meno di cento versi di questo poeta, scandendoli con pieno pathos. Sebbene non capissi una parola, quella lingua melodiosa mi fece un’impressione profonda e mi fece versare calde lacrime per la mia sorte infelice. Tre volte egli dovette ripetermi i versi divini, e io lo ricompensai con tre bicchieri di acquavite che pagai volentieri con i pochi pfennige che costituivano tutto il mio avere. Da quel momento non cessai di pregare Dio perché nella sua grazia mi accordasse la fortuna di imparare il greco."


In quel momento la vita di Heinrich sembra destinata a svolgersi in quel piccolo negozio e invece solo qualche anno dopo lo deve lasciare a causa di un incidente sul lavoro che lo rende inabile alle mansioni di garzone. E qui iniziano le sue incredibili avventure. Quasi senza soldi va a piedi fino ad Amburgo dove spera di trovare un lavoro adatto a lui ma a causa delle sue precarie condizioni fisiche e della poca dimestichezza con la pratica della contabilità, non riesce a trovare nessun impiego duraturo. Decide allora di imbarcarsi per il Venezuela in cerca di fortuna ma la nave naufraga poco dopo, vicino alle coste olandesi. Da qui Heinrich riesce in qualche modo ad arrivare ad Amsterdam, dove trova lavoro come fattorino e inizia a studiare da autodidatta le lingue. Comincia con l'inglese, il francese, l'italiano e il portoghese e in un secondo tempo si dedica al russo. In breve la sua padronanza del russo è tale che viene mandato a San Pietroburgo come agente di commercio e tre anni dopo, nel 1849, riesce ad aprire a Mosca una filiale della ditta per cui lavora. La forza e la determinazione di questo ragazzo sono incredibili: sembra davvero impersonare l’essenza del Capricorno.

L’anno successivo si imbarca per gli Stati Uniti d’America e comincia ad arricchirsi prestando denaro ai cercatori d’oro. Torna in Russia e nel 1852 sposa Caterina Petrovna Lyschinla, figlia di un avvocato benestante, e da lei avrà tre figli. Lo scoppio della guerra di Crimea del 1853 è per Heinrich una nuova occasione per mettere a frutto il pragmatismo del suo Segno e per fare soldi rifornendo di vettovaglie e materiale bellico le truppe dello Zar, ma non dimentica l’altra sua passione, lo studio delle lingue: mette a punto un metodo per impararle velocemente grazie al quale riesce ad apprendere anche l’ebraico, l’arabo e soprattutto il greco antico che gli permette di leggere i versi originali di Omero.

Nel 1868, all’età di quarantaquattro anni, Heinrich si ritira dagli affari. Ha accumulato una grande fortuna e ora vuole impegnarla per realizzare il suo grande sogno: entrare nel mondo cantato da Omero, visitare i luoghi in cui si svolsero gli eventi ricordati dalla mitologia, ritrovare le tracce concrete delle antiche città e delle dimore degli eroi. Si stabilisce a Parigi e comincia a studiare archeologia: legge i classici e i libri di viaggio che descrivono i luoghi omerici, visita i musei archeologici di tutta Europa e compie il suo primo viaggio in Grecia e in Asia Minore, visitando Corfù, Itaca, Tirinto e Micene e la collina di Hissarlik che ha identificato come il luogo su cui sorgeva Troia. Cambia anche la sua vita sentimentale: divorzia dalla prima moglie e sposa la greca Sophia Engastromenou, per lui bella come la mitica Elena di Troia. Ha chiuso un capitolo della sua vita ed ora ne apre un altro, concentrandosi sul nuovo obiettivo, senza disperdere le forze.


Tra il 1871e il 1873, dopo varie vicissitudini per ottenere dal governo turco il permesso di scavare sulla collina di Hissarlik, Heinrich inizia i lavori seguendo le descrizioni dell’Iliade. La collina viene sezionata con enormi trincee e rivela i resti sovrapposti di sette insediamenti diversi, segno che il luogo era stato abitato in varie epoche e che la città era stata costruita, distrutta e ricostruita diverse volte. Lo strato più superficiale, di epoca romana, poggia su uno precedente, greco del VII secolo a.C, e questo a sua volta sta sopra quello datato 1250 -1200 a.C. Scavando ancora si trovano le rovine di una grande città del 1500 a.C., terrazzata e fortificata da mura costruite con enormi blocchi di pietra levigata e squadrata. Ancora sotto, oltre i resti di tre villaggi del 2000 - 1500 a.C., ecco apparire i ruderi di una piccola città con mura dalle grandi porte e segni di distruzione dovuta a incendio, datata 2500 a.C.. Schliemann la identifica come la città di Priamo. E qui trova il famoso tesoro di Priamo, più di duecento oggetti d’oro che fa trasferire clandestinamente ad Atene, incorrendo per questo in un processo intentato contro di lui dalle autorità locali. Non tutti gli altri archeologi concordano con l’identificazione di Schliemann, studi successivi spostano le datazioni e tutt’ora il dibattito è aperto. Di fatto gli si contesta il metodo usato, l’eccesso di fiducia nelle sue intuizioni, l’impetuosità delle sue ricerche, per cui gli scavi non vengono eseguiti in maniera sufficientemente sistematica e gli oggetti ritrovati finiscono col non essere più riferibili allo strato di terreno a cui appartenevano in origine… Sicuramente l’approccio di Schliemann è molto diverso da quello di altri archeologi: per lui è importante dare dimensione storica e reale ai racconti che ha sempre amato e che per altri sono solo frutto di fantasia. Anche in questo possiamo vedere un tratto tipico del Capricorno, Segno di Terra che ha bisogno di concretezza anche quando sogna e ha bisogno di tradurre il mito, il fantastico in qualcosa di tangibile e reale.

Tra il 1874 e il 1876 Schliemann comincia a interessarsi di Micene, guidato ancora una volta dai versi di Omero e, questa volta, dalle descrizioni di Pausania. Grazie a queste letture intuisce la posizione delle antiche tombe reali e dagli scavi emergono gioielli, armi, pettorali e alcune maschere d’oro che Schliemann riconosce come appartenenti agli antichi eroi, tra cui Agamennone. Anche questo ritrovamento gli viene contestato: le sepolture appartengono a un periodo precedente a quello narrato da Omero e addirittura qualcuno lo accusa di aver fatto fare la maschera d’oro attribuita ad Agamennone che quindi sarebbe un falso.

Nel 1884 Schliemann si sposta a Tirinto. Ancora una volta il luogo in cui scavare viene stabilito grazie alla descrizione di Omero e vengono riportati alla luce i resti ciclopici di un palazzo miceneo. Subito dopo ha già pronto un altro progetto: scavare nell’area di Pompei. È un Capricorno, lavoratore infaticabile e chiede sempre il massimo al suo fisico, si alza all’alba e non accetta l’idea di doversi fermare nemmeno quando sta male. Così si trascura in seguito a una grave operazione all’orecchio e forse proprio a causa di questo muore il 26 dicembre 1890, a Napoli, mentre aspetta l'autorizzazione per eseguire gli scavi di Pompei.

È sepolto ad Atene, nella terra di Omero, i cui racconti lo hanno guidato per tutta la vita.










 

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